Egitto: i genitori si oppongono alle sue nozze, e il ragazzo si taglia il pene

Un giovane di 25 anni, dopo aver trovato una ragazza di cui si è innamorato e che voleva sposare, ha dovuto scontrarsi con la volontà dei genitori, che avevano in riserva una vita diversa per lui: avrebbe dovuto sposare un’altra donna. Il ragazzo ha quindi deciso di manifestare il suo dissenso privandosi dell’organo genitale: davanti ai genitori si è tagliato pene e testicoli con un coltello. Ora è ricoverato in ospedale.

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76 commenti

brunaccio

no
trattasi di una superiore visione spirituale d’amore 🙂

scherzi a parte,là forse il concetto di studio della psiche non penso sia molto avanti…

brunaccio

premetto che non conosco tutte le diferenze tra tutti i popoli islamici del mondo,quindi posso sbagliare pure,se esistessero studi di egiziani islamici a proprosito ben felice di ricevere smentita,sarebbe consolante

brunaccio

cioè mi spiego,se qualcuno magari sa che sulla ricerca in egitto sono avanti sarebbe quantomeno consolante essere smentito

roberta

non capisco pero’ se i genitori volevano impedire il matrimonio per motivi
religiosi o per altro,non viene specificato

Luigi De Lauretis Nisii

Non concordo con Kaworu. Il ragazzo avra fatto malissimo a tagliarsi il pene e i testicoli,ma per me E’UNA CORAGGIOSISSIMA PROTESTA contro i genitori e famigliari, ma SOPRATTUTTO contro la religione islamica. Io al reparto psichiatrico manderei i genitori e famigliari del ragazzo MA SOPRATTUTTO I CAPI MUSULMANI che impongono a tutti la sharia.Kaworu, poi ognuno la pensa come vuole,non volermene. Luigi

brunaccio

lì spesso poi subentrano(il maghreb è abbastanza simili avevo un amico egiziano) rivalità familiari storiche,questioni d’eredità,diatribe,lì,se in zone rurali una famiglia ti conta un 12 15 persone…è secondo me,ma secondo solo me a fiuto,un po’ difficile entrare dentro un discorso familiare in società simili…semprespero sbagliare

brunaccio

salvo poi le differenti correnti islamiche,o magari la fidanzata non era considerata degna dal nonno,è un macello guarda…

Kaworu

@luigi

la mia era una battuta, ma neanche tanto.

oggettivamente c’erano mille altri modi per protestare (andarsene per esempio) che non mettevano in discussione l’integrità fisica.

se una persona arriva a fare una cosa del genere, al di là della religione ha probabilmente qualche problema sottostante.

che sia una protesta, è palese e son d’accordo 😉

ha fatto bene? per se stesso no, come messaggio alla famiglia boh, non è dato sapere come l’abbiano presa (magari lo ammazzeranno pure per il disonore eh)

peppe

Se penso che ci sono donne che, nei paesi islamici, per gli stessi motivi, si danno fuoco…

For all the gods

magari ora , spero, sono costretti a lasciarlo al suo amore vero, sempre che lei lo ami ugualmente e lo voglia ancora. Farà il lesbico, avrà sempre un bel moncone di clitiridone.
Lei se lo lascia il movente maggiore è la paura di un uomo matto.

CANDYFRUIT

se sono intervenuti tempestivamente il pene e i testicoli saranno riattaccati con successo da una equipe di chirurghi…e il ribelle tornerà più efficiente di prima… comunque che c’entra questa notizia con la religione? i matrimoni combinati fanno parte della tradizione, ma non sono imposti dalla religione sebbene neppure vietati…magari dopo questa protesta così estrema i genitori cambieranno idea e lo lasceranno fare come vuole…di solito con i maschi si rassegnano prima e meglio a lasciare loro la libertà di scelta…

GIONABETA

Concordo con Candyfruit.
Cosa c’entra la notizia con questo sito?
Si fosse trattato di evirazione rituale…..
Notizia curiosa, certo, come quella del marito autoeviratosi per far dispetto alla moglie……

Luigi De Lauretis Nisii

Kaworu hai senz’altro ragione. Uno dovrebbe sapere bene tutta la storia prima di esprimersi. Si può comunque affermare che le religioni non sono nulla di buono,anzi. Luigi

Maybe

Il matrimonio sembra essere stato vietato per motivi RELIGIOSI (altrimenti la notizia sarebbe palesemente OT).

Non concordo con chi condanna il ragazzo, comunque.
Per me è stato coraggiosissimo, il suo gesto sta comunque facendo parlare, se avesse ragionato come qualcuno (andarsene) chi la starebbe cag.ando la sua storia?
Condannare lui equivale a condannare Palach e tutti gli altri eroi.

Roberto Grendene

Ci sono cose lontane dal nostro modo di pensare (per fortuna, in questi casi)

Nell’ultima conferenza del ciclo “Nessun Dogma, i martedì della cultura laica” di qualche mese fa, organizzata dal circolo UAAR di Bologna, abbiamo avuto Marzio Barbagli che ci ha parlato di “Congedarsi dal mondo. Il suicidio in Occidente e Oriente” (suo ultimo libro).
Ho appreso che in Oriente c’e’ anche il “suicidio per vendetta”. Il suicida compie il suo gesto pubblicamente per attaccare socialmente chi gli ha causato un torto.
Questo uomo (a 25 anni non si e’ piu’ ragazzi, e anche come giovani si e’ un po’ attempati) ha scelto una via particolare per vendicarsi.

Claudio

Oddio Mat, il paragone tra questo giovane e Jan Palach mi sembra un po’ forzato…

GIONABETA

@ MAYBE ED ALTRI
Le iperbole vanno sempre utilizzate con parsimonia.
Paragonare Ian Palach al ragazzo…diamine…
Perchè non paragonarlo a Giordano Bruno?
Adelante, Pedro, con juicio….
La drammatica storia d’amore, trasformata in grandguignol, non deve soffocare la nostra capacità critica.
Il ragazzo avrebbe potuto comportarsi diversamente. Nulla è più definitivo della decisione estrema.

Maybe

@ GIONABETA:

Non mi sembra ci sia una linea di confine ben delineata che sancisce la maggior grandezza del gesto di uno rispetto all’altro.
Semplicemente ognuno vive le sue cose in maniera soggettiva.
Probabilmente avrei fatto peggio del ragazzo se fossi stato al suo posto, visto che l’amore è insindacabile per me e la prima base per la libertà (poter amare).
Poi ognuno pensi come vuole, è stato un gesto da ribelle, anticonformista ed idealista e lo apprezzo moltissimo.

Chi dice che è da manicomio a mio avviso o non è mai stato innamorato oppure è insensibile.

Mat

Non ho detto che sono la stessa cosa. Ho solo invitato a ricordare e riflettere sulle analogie; analogie che, a me, sembrano più profonde delle differenze.

Luigi De Lauretis Nisii

Quoto Maybe anche se stiamo commentando una notizia di pochissime frasi. Bisognerebbe conoscere profondamente la storia di questo uomo.Luigi

gianfranco

notizia molto vaga.
posso solo pensare che abbia fatto bene. Gente così è meglio che nn si garantisca una discendenza…

GIONABETA

@ MAYBE
La linee sono sempre pericolose quando non demarcano in maniera precisa il confine.
Gli psicologi hanno coniato il termine borderline appunto per definire comportamenti equivoci non rintracciabili nelle linee inequivocabili dei valori limite.
Non giudico il ragazzo.
Giudico il suo comportamento.
All’amore incondizionato dobbiamo contrapporre l’amore razionale.

GIONABETA

@ gianfranco.
Seppur brutale la tua affermazione mi trova d’accordo.

ONESTO PRESUNTUOSO

In linea di massima mi viene da dire che è più “sano” prendere a pugni il prossimo e non se stessi, e questo per una questione istintiva di auto-sopravvivenza.

Annichilire se stessi in nome di un’idea è lo stesso meccanismo che ha spinto e spinge i martiri religiosi più o meno visionari.

Anche se agisce in nome di ideali altissimi, non considero eroe un auto lesionista: meglio chi annichilisce gli altri fino a quando gli altri non lo disintegrano per forza maggiore.

brunaccio

@ onesto presuntuoso
concordo in pieno.prima ci si difende,poi,se uno è un eroe vero,allora può arrivare a sacrificare anche se stesso per l’uomo(tra i tanti molti semplici partigiani)….eppoi è pieno di gente che se ne va via da là e manda magari incosientemente ma di fatto a quel paese il suo credo…se ti sei emancipato muoviti,un posto anche se ormai si sgomita, dove campare meglio lo si può trovare in giro per il mondo,te e la tua bella,sani e integri

El Topo

Meglio era se tagliava le palle al babbo. Ma noi non sappiamo il clima familiare eculturale nel quale il ragazzo e’ cresciuto e per quanto trovi il gesto raccapricciante, assurdo, assolutamente folle, non mi permetto di criticare lui ma piuttosto il suo entourage e questa insulsa usanza (non solo musulmana) dei matrimoni combinati, che in ultima analisi trova fondamento e supporto nella religione stessa, ancora una volta causa di dolore sofferenza.

brunaccio

@ el topo
sì,ma per carità…io se ti dico come la penso mi fa pena e se proprio mi metto nella sua testa,storie di vocazioni al martirio così,un po’ lo anche capisco.
ma non riesco a considerare un gesto ammirevole amputarsi il pene,per quanto ci provo

brunaccio

come tu dici,meglio se tagiave le balle al babbo o al nonno o a chi era 🙂

Riccardo

L’amore non giustifica un simile gesto. Quando si arriva a tanto non si parla più di amore ma di malattia mentale(un possibile stalker). Probabilmente esistevano scappatoie molto più intelligenti e non mutilanti: tipo scappare? ora invece si ritrova con un pene e due testicoli in meno e con una probabile donna in fuga. che farà? l’ammazzerà?

ma questo poco ha a che vedere con la religione. Bisogna però valutare se il tipo di combinazione matrimoniale che gli si prospettava ha radici religiose oppure no.

Magar

A me invece pare una scelta perfettamente logica: ci provino, adesso, a forzarlo ad un matrimonio combinato!
Si è conquistato la propria libertà negativa anche a costo di quella positiva: ha fatto una scelta, tutto qui.

Maybe

@GIONABETA,
@RICCARDO:
Vedete ecco una cosa che mi trova completamente discorde, la razionalità nel parlare di amore oppure il fatto che un simile gesto non sia giustificato.

Innanzitutto vorrei ricordarvi che quel ragazzo viene da una situazione culturale completamente differente dalla nostra.
Inoltre ho sentito commenti molto stupidi del tipo evirare il padre…
Voi la fareste, parlo di evirare il vostro padre? Anche loro semplicemente che colpa ne hanno, stanno comunque facendo una cosa per loro del tutto normale (parlo dei matrimoni programmati ecc).
Si, probabilmente sarebbero esistite soluzioni più intelligenti e illuminanti.
Innanzitutto ho riportato al congiuntivo come da italiano, la tua frase all’indicativo giusto per farti notare che come espresso dall’avverbio probabilmente si parla di probabilità.
E poi esse avrebbero avuto la stessa visibilità mediatica?
E il ragazzo che rischi avrebbe corso poi, una volta scoperto a fare qualcos’altro?

Per me esso è giustificatissimo, poi inoltre si è parlato di auto lesione data da una situazione di disperazione, non ha fatto niente di male a nessuno, ognuno è libero di disporre del proprio corpo come meglio crede.

Riccardo

@maybe
maddai, ok che l’amore non è razionale ma, come fanno i nostri amici religiosi, dal non razionale si passa alla follia pura in un nulla. Bisogna saper dosare i propri istinti, perchè siamo tutti buoni a giocare con il giocattolino più bello dell’universo. Poi però se il giocattolino non ti fila più o qualcosa si interpone tra te e il giocattolino….
Che questo imperativo di autocontrollo dipenda dalla persona in questione, non ci piove.

Tagliarsi il pene e ammennicoli è da matti. Veramente non so cosa dire di più; se io facessi la stessa cosa in p.za San Pietro (spettacolo da delirio) mi rinchiuderebbero anche se la cosa sarebbe milioni di volte più sensata..a mio modo di vedere.

non capisco cosa c’entra la visibilità mediatica,che molto probabilmente non faceva parte dei suoi obbiettivi.
Eh certo, faccia quello che gli pare finchè non lede altri. Un dato positivo(per l’umanità) e negativo(per lui) in tutto ciò è che non potrà più avere figli.

Riccardo

quando parlavo di dato positivo per l’umanità mi riferivo ovviamemte alla questione “sovrappopolazione”

statolaico

Credo non sia giusto giudicare il ragazzo o come dici tu gionabeta il suo comportamento (che è la stessa cosa), perchè quello che dovrebbe catturare la nostra attenzione è il degrado a cui puo’ portare l’imposizione in senso generale e, nello specifico, l’imposizione di un amore che amore non è, calpestando e cancellando in maniera coatta i sentimenti e la volontà di un essere umano. E’ chiaro che di fronte a questi episodi (non necessariamente attinenti alla donna amata, ma relativi comunque ad una qualsiasi forma di prevaricazione) ognuno di noi reagirebbe con la propria sensibilità, lo spettro delle reazioni umane è molto vasto. Alcune personalità piu’ fragili possono arrivare, come segno di protesta, ben oltre la automutilazione (pensate ai suicidi, avvengono anche da noi e spesso per motivi che riteniamo “futili”, ma nessuno si permetterebbe di ridere o schernire l’adolescente che si è ucciso). Quindi, a mio avviso, non dobbiamo stupirci di fronte a questa reazione (probabile, improbabile, una delle tante possibili), ma indignarci contro tutte quelle forme di violenza che vestono il nome di “culture”, e con questo non mi riferisco alla cultura egiziana in senso lato, ma a tutti quegli usi, quelle consuetudini e quegli atteggiamenti di tutte le culture (anche la nostra) che in nome di usanze, obblighi morali e tradizioni spersso impongono annientando a volte sentimenti e aspirazioni.

strozzapreti

Come detto in un altro post, il fanatismo religioso è una brutta bestia che ti fa pensare cose e fare gesti irrazionali, che tristezza deprimente, che pena per queste povere persone in preda alla teopsicosi, invece di amare la vita e viverla pienamente giorno per giorno, si lasciano condizionare dalla paura e si rovinano quella che potrebbe essere una vita piena di colori, ma alla fine se la sono cercata.

Markus

BRAVOOOOO

FINALMENTE UNA NOMINEE PER IL DARWIN AWARD !

🙂

Kaworu

insensibile?

no, al posto del ragazzo sarei semplicemente fuggita con la persona che amo.

sono razionalmente del parere che non abbia senso mettere la mia vita in pericolo a causa dell’irrazionalità altrui.

è stato proprio il fanatismo religioso a portarlo a questo, oppure c’è dietro altro? dietro a certi comportamenti estremi non può forse esserci qualche cosa di più profondo?

oggettivamente forse è più colpa della cultura e di un certo modo di vivere che della religione.

se il ragazzo non fosse stato che so, condizionato a rispettare sempre e comunque il volere del padre, probabilmente avrebbe appunto salutato tutti e a mai più arrivederci.

perchè invece è dovuto ricorrere a questo mezzo del tipo “io non vi disubbidisco ma comunque vi punisco”?

religione e basta? non penso, sinceramente. o meglio, penso che sia strettamente intrecciata con ben altro.

statolaico

Ma no strozzapreti, per favore non dire che se la sono cercata. Cosa “si è cercato” un ragazzo di 24 anni? Noi il vaticano ce lo “siamo cercati”? Purtroppo, spesso, la cultura si subisce…

Mattia

Poveretto… Possono benissimo farlo sposare anche senza testicoli e pene. Siccome in Egitto non c’è un governo di religiosi islamici, se non fosse stato psicologicamente debole come invece è, avrebbe potuto (e dovuto) rifiutare l’imposizione familiare appoggiandosi alla legge. Oppure, piu sensatamente, dire semplicemente NO.

strozzapreti

@STATOLAICO

mi riferivo in generale ai credenti che si complicano la vita invece che godersela, certo quel ragazzo è una vittima, come lo siamo noi, poi ognuno reagisce come crede e può.

strozzapreti

@ Kaworu

hai ragione, ho sempre sostenuto che le religioni rispecchino il terreno socio culturale di dove si sono sviluppate.

ONESTO PRESUNTUOSO

@ STATOLAICO

-“Alcune personalità piu’ fragili possono arrivare, come segno di protesta, ben oltre la automutilazione”

Le persone più fragili che arrivano all’automutilazione devono avere il massimo dell’assistenza, nel senso che bisogna aiutarli a diventare forti e autonomi, in modo tale che, se serve, mutilano gli altri e non se stessi.

Qui si parla tanto di forza e autonomia: bene! Forza e autonomia significa che se qualcuno vuole imporre qualcosa a forza, bisogna reagire contro questa imposozione.

Forza e autonomia sono la strada che tutti noi “predichiamo” da sempre per reagire contro soprusi della Chiesa: perchè in questo caso dovrebbe essere diverso?

La fragilità dei cattolici la chiamiamo follia e incapacità di ragionare, e soprattutto non la giustifichiamo più di tanto: perchè questo caso di evirazione dovrebbe essere visto con indulgenza? Allora pure i cattoici dovrebbero essere visti con indulgenza!

statolaico

A onesto presuntuoso:

non seguo la logica del tuo ragionamento, io credo che chiunque subisca prevaricazioni di qualunque genere sia comunque la vittima e per questo io non lesino la mia comprensione. Ricordi il caso di Alfredo Ormando, il ragazzo gay che si diede fuoco dinanzi al vaticano? Lui reagi’ cosi’, e per me è una vittima delle discriminazioni che i gay subiscono, e non lo dipingo come un perdente perchè non ha avuto “forza e autonomia”. Lui era molto sensibile, evidentemente, e non ha avuto quella forza di vivere una vita che lui vedeva ostracizzata dalla società e quella fu la sua protesta estrema. Altri militano nelle associazioni gay e “lottano” per i loro diritti, altri se ne infischiano, lui rinuncò alla vita. Lo condanno? Lo assolvo? Semplicemente non giudico e capisco che ognuno reagisce a suo modo. Lo stesso faccio per questo ragazzo. E capisco che il comune denominatore è sempre quello: diritti negati o calpestati. Il resto è fuorviante e ci fa perdere il senso della notizia a mio avviso.

ONESTO PRESUNTUOSO

@ STATOLAICO

ATTENZIONE: io non condanno, semplicemente non condivido affatto un gesto di auto lesionismo.

Se uno volesse applicare il tuo ragionameto con coerenza, il risultato sarebbe la seguente affermazione.

Il Papa e il suo seguito non hanno nessuna responsabilità se fanno quello che fanno, non devono essere accusati di nulla quei poverini, anzi bisogna dare loro tutto l’ppoggio possibile.
Da bambini, infatti, il Papa e il suo seguito sono stati in qualche modo influenzati dall’ambiente circostante, sono stati cioè anche loro vittime dell’educazione cattolica, perciò non è colpa loro se ora sono diventati cattolici e offendono la vita ogni giorno.

Mi piacerebbe conoscere la tua opinione.

Sandra

http://www.newser.com/story/60615/family-axes-wedding-plan-egyptian-cuts-off-organ.html?utm_source=syn&utm_medium=rss&utm_campaign=hom

Era gia’ da due anni che questo ragazzo chiedeva il consenso di sposare la ragazza che amava, ma l’ostacolo era la condizione sociale: lui e’ di famiglia benestante, lei viene da una classe sociale inferiore.
La protesta estrema che e’ rappresentata dal suicidio e’ piu’ definitiva, segnala l’impossibilita’ di vivere. Poteva scappare, come faceva notare Kaworu, ma forse sarebbe stato diseredato. Poteva rifiutarsi di sposare un’altra donna. Evirandosi, si e’ messo nell’impossibilita’ di portare avanti il nome della propria famiglia secondo i piani paterni. Se fosse scappato, avrebbe perso la sua famiglia. Se avesse accettato un altro matrimonio avrebbe punito se stesso. Cosi’ ha punito entrambi. E forse a questo punto potra’ sposare la ragazza che ama.

Kaworu

@sandra

si ma ha punito anche lei in questo modo.

appunto, la chiave sta nell’obbedienza patologica.

c’è molto, nella religione, di queste cosiddette “famiglie” dove il rispetto verso il padre è tutto.

Riccardo

non si può paragonare questo gesto a quello del suicidio. Con il suicidio si pone fine alle proprie sofferenze. Tagliandosi il dindolo o dandosi fuoco(sopravvivendo) invece si aggiunge sofferenza alla sofferenza. La vita ha un “valore”: ne abbiamo una sola(per ora) e alla morte la coscienza svanisce. Non vale la pena inscenare un atto di protesta autolesionistica. Il mondo offre tante opportunità in fondo. Se il nostro ambiente ci sta stretto e non siamo in grado di affrontarlo/combatterlo, al punto che si arrivi a pensare di impugnare la lama,meglio andarsene.

Anch’io non condivido il gesto, non è che lo condanno ovviamente.

statolaico

onesto ma il mio ragionamento non porta proprio a quello che hai scritto tu, nemmeno volendolo estremizzare: quella è una cosa piantata in aria, partorita dalla tua mente e dalla quale mi dissocio in una frazione di secondo. Io dico semplicemente che le reazioni ad atti di violenza, prevaricazione, imposizione e compagnia bella possono essere molteplici, e possono devastare talmente tanto un individuo nella sua personalità da portarlo in alcuni casi estremi al suicidio o come in questo caso alla automutilazione. Mi scaglio contro chi applica quella violenza. Per riallacciarmi a Riccardo ti diro’, inoltre, che io l’atto del suicidio non lo reputo migliore o peggiore di niente, non faccio paragoni sulla base di quanto danno si è procurato, per me è una reazione quella come questa, dovuta ad un’imbruttitura della persona che è stata violata e reagisce secondo quello che gli dice il cervello. A questo ha fatto questo effetto ma non dico “ah, avesse deciso per il gesto sommo allora si, siccome si è solo tagliato i maroni allora ha sbagliato ecc” o viceversa… insomma è una pesa grossolana del gesto che proprio non mi interessa, il mio è un discorso che vorrebbe andare oltre la mera stima del gesto, partendo dal presupposto che è solo un gesto appunto e, peraltro, uno dei tanti possibili. L’attenzione va spostata su altro. E, ripeto, quell’altro per me è solo la violenza subita, spesso, in nome di valori culturali. Che poi è un altro paio di maniche dal dire “perdoniamo tutto alle vittime” e -comunque- l’esempio con i cattolici nemmeno c’entra nulla, perchè sono persone che aderiscono ad una fede religiosa, qui parliamo di una persona che vuole sposare un’altra persona, gli viene impedito dicendogli che sarà costretto a sposarne un’altra. Scusa ma che c’entra?

ONESTO PRESUNTUOSO

@ STATOLAICO

-“l’esempio con i cattolici nemmeno c’entra nulla, perchè sono persone che aderiscono ad una fede religiosa, qui parliamo di una persona che vuole sposare un’altra persona, gli viene impedito dicendogli che sarà costretto a sposarne un’altra. Scusa ma che c’entra?”

Un cattolico adulto che aderisce alla fede religiosa, lo fa perchè da piccolo è stato più o meno condizionato dall’ambiente in cui viveva. Allo stesso modo, un genitore che ordina al figlio di non sposare una ragazza, lo fa perchè da piccolo ha subito pure lui la stessa educazione.

Un prete pedofilo è diventato pedofilo perchè fin da piccolo è stato condizionato psicoloicamente da un ambiente cattolico che l’ha portato con il tempo a violentare i
bambini.

-“Mi scaglio contro chi applica quella violenza”

Il tuo ragionamento ha una contraddizione molto sottile, provo a spiegarla.
Tu ti scagli contro chi applica quella violenza, però quelli che applicano quella violenza lo fanno perchè pure loro sono vissuti in un ambiente che ha plagiato le loro menti.

In base alla tua logica, però, non dovresti scagliarti contro i genitori di quel ragazzo perchè quei genitori sono a loro volta vittime di un’educazione pazzesca così come è vittima il ragazzo che si è auto evirato.

.

ONESTO PRESUNTUOSO

P.S. in pratica se “difendi” il ragazzo che si è auto evirato perchè è vittima di un’educazione che lo ha portato a quel gesto, devi difendere pure i genitori che comandavano di non sposare una ragazza perchè sono vittime pure loro di un’educazione che loi ha portati ad agire in quel modo.

statolaico

Onesto io non lo difendo e nemmeno lo condanno… non giudico il suo comportamento. Lui mi fa pena, certo. Condanno quel tipo di violenza e di pressioni. Per quanto riguarda l’esempio dei cattolici (ma anche a qualunque altro dello stesso tipo), c’è una differenza e questa invece per niente sottile e che credevo fosse data per scontata che ti faccio notare: chi si suicida, chi si automutila e altro compie un gesto di protesta violenta ma che non danneggia nessuno se non se stesso. E’ ben diverso da chi applica violenza o discriminiazione contro altri! Se il ragazzo avesse reagito facendo una strage in una scuola invece di evirarsi io riterrei giusto che finisse in galera, ma direi sempre “poveraccio” (il che non significa che non sia giusto che paghi). Ma qui cosa deve “pagare”? Il pene a lui stesso? Ribadisco che io non sto giustificando nulla perchè non c’è nulla da giustificare in questo caso.

ONESTO PRESUNTUOSO

@ STATOLAICO

-“Ma qui cosa deve “pagare”? Il pene a lui stesso?”

Sono d’accordo con te.

-“chi si automutila e altro compie un gesto di protesta violenta ma che non danneggia nessuno se non se stesso”

Oltre a far cessare le sofferenze, per un disperato il suicidio è ANCHE un gesto di RIVALSA contro quel mondo che non lo ha voluto.
Il suicidio, in pratica, è l’unico modo che ha un disperato per “dare un pugno” a un mondo che ha avuto sempre la meglio, è l’unico modo per danneggiare chi ha sempre danneggiato lui.

-“E’ ben diverso da chi applica violenza o discriminiazione contro altri! ”

Credo che non sia diverso perchè chi applica violenza ad altri ha la mente plagiata dall’educazione che ha avuto.
Se nasci e cresci in un ambiente violento, infatti, da grande al 90% sarai violento pure tu e pure tu applicherai violenza senza nemmeno renderti conto che quello che fai è violenza.

Se si accetta il principio per cui “bisogna difendere le vittime della violenza”, allora bisogna difendere pure i genitori di quel ragazzo perchè pure quei genitori sono vittime di un’educazione feroce che ha prodotti certi risultati.

Spero di non essere stato troppo pesante nella spiegazione.

ONESTO PRESUNTUOSO

P.S. a meno che non esistono vittime di serie A e vittime di serie B.

myself

Credo che il ragazzo abbia seri problemi psicologici forse causati dalla vita che deve avere passato in famiglia, spero solo che ora gli diano tutto l’aiuto di cui ha bisogno.

Sandra

@kaworu,
si’ certo, ma forse era l’unica via che ha (o hanno?) giudicato praticabile.
Certo che la famiglia patriarcale, dove il padre e’ padrone anche del destino dei figli, puo’ diventare una trappola mortale, che si combina benissimo con le religioni monoteiste, regolata da ubbidienza e umilta’. E’ difficilissimo uscirne. Persino fumare in presenza del padre e’ considerato una mancanza di rispetto da parte di un figlio.

Kaworu

@sandra
si appunto, sono perfettamente d’accordo sull’intreccio malato tra religioni monoteiste e un concetto altrettanto malato di famiglia ed educazione.

statolaico

A onesto: Non sono daccordo. Non vedo il nesso che a te pare scontato. Qui si parla di una “vittima” che non fa male a nessuno all’infuori di se. Di cosa la dovrei condannare? E perchè, invece, non dovrei condannare la vittima di una violenza che a sua volta compie violenza? Perchè mai? In base a quale parametro di valutazione non dovrei farlo?

statolaico

ti faccio un esempio altrimenti stranamente fatichiamo a capirci :

Un stolker perseguita la persona A e la persona B. Nessuna delle due riesce a reggere la tensione psicologica, ma A e B hanno reazioni diverse.. A si da fuoco. B scende in strada e spara sulla folla.
il mio punto di vista:
Sia A che B sono vittime di violenza.
Mi dispiace sia di A che di B.
Ritengo che B debba andare in carcere, pagando per quello che ha fatto.
Cosa c’è di strano o di incomprensibile in questo?

ONESTO PRESUNTUOSO

@ STATOLAICO

-“Qui si parla di una “vittima” che non fa male a nessuno all’infuori di se.”

Il ragazzo che si è evirato ha voluto far del male PSICOLOGICO a chi gli imponeva certe regole, ha voluto cioè dare uno schiffo al padre in maniera “VIRTUALE”.

Con l’auto mutilazione il ragazzo ha voluto dire al padre -tra le altre cose- “brutto scemo ti faccio vedere io!”.
Ma non è questa la questione che volevo sollevare.

-” Ritengo che B debba andare in carcere”

ATTENZIONE: anche io ritengo che B debba andare in carcere, ma quello che mi piacerebbe sapere è perchè B meriti il carcere.

Se B fin da piccolo è stato vittima di plagi e violenze tanto da diventare pure lui un adulto violento, può essere ritenuto colpevole e, al limite, cattivo?

Se B è vittima di un’educazione devastante, lui che colpa ne ha? Mica l’ha scelto lui di nascere in una famiglia violenta!

Perchè B deve essere ritenuto responsabile? Solo perchè ha rotto le scatole ai bravi borghesi -come e e te- che gli sono capitati a tiro? (Mi sa tanto d si)

statolaico

Onesto sii piu’ onesto nelle tue argomentazioni, stai facendo una confusione incredibile a questo punto penso anche voluta. Stiamo parlando di due vittime, sono sullo stesso piano: ATTENZIONE vittime (faccio come fai tu). Ora se di queste due vittima una commette reato e l’altra no, quella che commette reato sarà giudicata dalla legge. E fon qui credo ci siano tutti, anche quelli dai 2 ai 4 anni. Arrivati a questo punto tu inizia fare confusione, ti ricordo che la reazione del ragazzo evirato è solo la reazione alla violenza subita e non puo’ essere considerata violenza essa stessa, inoltre si ritorce fisicamente contro chi la fa, che ripeto è vittima di un abuso. Fammi capire… tu per pura ostinazione stai arrivando a sostenere che addirittura quel ragazzo andrebbe giudicato perchè, vittima di violenza, per reazione si evira e quindi è colpevole di voler distribuire schiaffi psicologici ai genitori Ti rendi conto che sei al limite del delirio con questi discorsi? Addirittura ne paragoni la reazione a chi spara sulla folla e ti chiedi come mai (??!!) uno andrebbe perseguito per legge e l’altro no!! Io getto la spugna, quello che volevo dire era chiarissimo ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. A volte basta riconoscere una cosa piuttosto che arrivare a sostenere l’impossibile.

ONESTO PRESUNTUOSO

@ STATOLAICO

PRIMA DI TUTTO. Se nel prossimo tuo commento passi sul piano personale dicendomi che sono mezzo delirante, comincio a offenderti pure io!
Per favore rimani sul piano degli argomenti perchè io ti rispetto e non mi permetto di sminuire nè le tue idee nè la tua integrità mentale e morale! Chiaro?

-“tu per pura ostinazione stai arrivando a sostenere che addirittura quel ragazzo andrebbe giudicato perchè, vittima di violenza, per reazione si evira e quindi è colpevole di voler distribuire schiaffi psicologici ai genitori”

1) l’ostinazione non è di per sè un difetto, ma tu dai per scontato che lo sia. (Chissà quante volte lo sei stato tu nella vita per difendere le tue idee, e ora fai la predica a me?) La mia ostinazione, quindi, non dimostra che le mie idee sono sbagliate.

2) non ho mai sostenuto che quel ragazzo debba essere punito, questo lo dici tu e basta!

Il fatto che tu hai capito male o che io mi sono espresso male (può capitare) non ti autorizza a dirmi che sono al limite della sanità mentale: tiienilo bene a mente.
Se poi vuoi cominciare con le parolacce, io ho un vocabolario pieno, ma in questa sede è meglio che ci moderiamo, non trovi?

3) l’auto lesionismo è anche -ma non solo- un atto di ribellione nei confronti dei genitori ritenuti oppressivi per PUNIRLI o per ottenere in futuro maggiore autonomia.

Ho scritto ANCHE, ciò significa -se analizzi con onestà il significato di “anche”- che ammetto l’esistenza di altri motivi che spingono all’auto lesionismo.
Tu, invece, dai per scontato (ma scontato non è) che nell’auto lesionismo manchi la componente etero-aggressiva, cioè la punizione dell'”altro”: questa è ignoranza.

Cerchiamo di non fare i tuttologi e di studiare ALMENO Jaspers e Klein prima di sentenziare sulla sanità mentale delle persone!

-“Addirittura ne paragoni la reazione a chi spara sulla folla”

Se il nostro signor B non è capace di intendere il proprio gesto omicida perchè è vissuto in una situazione di degrado che gli ha fritto il cervello, in base a che cosa lo condanni a “5000 anni più le spese”? (cit. di De Andrè)

Se il signor B ha il cervello fritto perchè da piccolo è stato educato a fucilate alle ginocchia e ora spara alla gente, che colpa ne ha?

Ti ricordo che dirmi che sono mezzo suonato non vuol dire che hai risposto alla mia domanda!

Riccardo

beh il carcere dovrebbe avere valenza rieducativa in primis,di tutela della pace sociale, impedendo allo sfortunato(perchè indubbiamente vittima del principio di causa/conseguenza) criminale di reiterare il crimine o di commetterne di nuovi, di punizione strumentale ai fini della rieducazione. Infine di farti prendere il cagaccio in mezzo a tanti maschioni criminali; questo probabilmente rientra tra gli intenti punitivi, sempre che subire violenza sessuale non venga considerato come un divertimento.
Ahimè però ho idea che una “buona rieducazione” con annesso supporto psico-farmacologico non prenda piede in molti carceri e questi acquistano scopo prettamente punitivo. Tutto ciò a me sembra ovvio, banale. Sembrerebbe tuttavia che una buona quantità di persone, specialmente tra i sostenitori del libero arbitrio, non riconoscendo il ruolo del principio(ipotetico) di causa e conseguenza nelle gesta di una persona, sono meno avvezze alla giustificazione e quindi più propense alla mera punizione.

Ora chiaro che il ragazzo non dovrebbe essere incarcerato, perchè ad ora non si è rivelato un pericolo per la società, ma meriterebbe una seria attenzione medica, prima che lo diventi. Oh beh, forse senza gli affarini diventerà docile come un agnellino. Questa notizia mi ha lasciato di stucco: già è un peso sentire storie di donne che lo strappano al marito causa tradimento, ovvero causa amore, ma questa proprio le supera tutte.

domanda: i reati passionali derivano fondamentalmente dal sentimento “amore”. Ora, chi è che predica l’amore praticamente di continuo? chi è che quando non sà cosa dire parla di amore? chi è che diventa criminale quando si tocca di striscio il suo amore?

statolaico

Senti onesto innanzitutto hai iniziato tu a darmi del “borghese” (termine peraltro fuori moda di questi tempi), senza nemmeno conoscermi e sopratutto a mettermi in bocca parole che non ho detto. Io esprimo un parere e tu intervieni e dici “il tuo ragionamento porta a dire che bisogna perdonare tutto alle vittime ecc”, passando tu per il forcaiolo e io per il garantista a priori. Ti rispondo dicendo che non è cosi’, non è quello che penso e sopratutto io non ho interesse a giudicare ma semplicemente sono contro la costrizione che puo’ portare a certi comportamenti. Aggiungo che è chiaro che i comportamenti che le “vittime” potranno assumere saranno a loro volta soggetti o meno alla legge in base al fatto di costituire o meno reato. Specifico questo perchp sono costretto a farlo dalle tue inutili insinuazioni. Non contento tu (che prima eri contro il “mio” garantismo da te stesso affibiatomi), diventi tu il gandhi della situazione e io il forcaiolo dicendo che quello che spara sulla folla deve anfare si in carcere ma “perchè?” (porello, ha solo dato fastidio ai borghesi come me ??!!). Insomma dici tutto e il contrario di tutto. Il fatto poi che tu non riesca a capire il senso di una risposta, già abbondantemente sviscerato, è un tuo limite. In ogni caso, ti rispondo per l’ennesima volta, dicendo che uno va in galera lo stesso perchè ci sono delle leggi giuste che non consentono di sparare sulla folla (per esempio), nonostante il tuo passato che potrà (forse) essere un’ attenuante ma non ti sottrae al giudizio di legge. Ti sembra strano o vivi in un altro stato tu e con altri principii giuridici?

vittorio

ecco a cosa serve la poligamia! una la sposi per motivi patrimoniali o sociali, le altre per amore.

For all the gods

Inutile litigare, quoterei stato laico e Riccardo, ma ognuno ha le sue esperienze diverse e limitate, c’è chi non le ha ancora in questo campo, chi non le avrà mai ma cercherà di valutare la situazione basandosi su teorie, e tali teorie a volte ingannano o vengono smentite dai posteri. Ognuno quindi è in buona fede “nel valutare la situazione” (non scrivo giudicare, che ci vuole esperienza vera) a volte non sa di essere in fede politicizzata (manovrata, anche per religione o educazione). Con questo e con le scuse vorrei dire la mia, contestabile, ed augurando di non trovarcisi in certe situazioni per poter valutare.
La teoria della colpa dei genitori è obsoleta da un pezzo-
L’eventuale cattiveria criminale verso l’esterno va punita E’ proprio il figlio più viziato e ben trattato, rispetto all’ambiente s’intende, a cui non manca nulla che si diverte a far soffrire il fratellino per compiacersi che lui è al di sopra, per godere che lui non soffre di ciò che lui stesso infligge. Da grande la vuol far da padrone anche con gli estranei, se non si pone un freno di buon senso, vorrebbe prender gli altri solo come cose, a suo servizio e piacere.
Questa è una esagerazione impossibile“Se il signor B ha il cervello fritto perchè da piccolo è stato educato a fucilate alle ginocchia e ora spara alla gente, che colpa ne ha?”non avendo conosciuto l’autostima è più facile che si lasci morire di fame o se la prenda con sé stesso , per l’altra reazione ci vuole senso di superiorità e prevaricazione. Certo che ha colpa nella sua scelta verso estranei che non sia legittima difesa e va punito. Forse non sei ancora informato che chi ammazza in serie innocenti lo rifarebbe per gusto di superiorità e potere . Non deve mai uscire dalla prigione,ed almeno lavorare per mantenersi tutte le spese, questo lo farebbe diventare normale come chi lavora

For all the gods

AHAH, vittorio espone una soluzione per i paesi poligami: dopo il ricco matrimonio, avrà beni per prenere una secona moglie, la sua amata. Se accettano entrambe.

Gabriele (studente)

Non penso che sia un gesto da folle: forse della follia c’era (si parla di automutilazione), però, penso che il giovane l’abbia fatto per non procreare con una donna imposta dalla famiglia; altrimenti, sarebbe bastato tagliarsi un dito.

ONESTO PRESUNTUOSO

@ STATOLAICO

-“Senti onesto innanzitutto hai iniziato tu a darmi del “borghese””

Poichè concordo con te che il signor B debba andare in galera per i motivi che hai detto (cioè perchè ha sparato alla gente), evidentemente in linea di massima siamo simili per quanto riguarda questo argomento specifico.

Io ritengo che noi siamo due borghesi con la pancia piena che a parole capiscono l’incapacità di intendere di un delinquete, però a fatti difendono prima di tutto il proprio “salottino”, la propria quiete snza porsi domande più profonde sul significato di colpa e di pena.

-“uno va in galera lo stesso perchè ci sono delle leggi giuste che non consentono di sparare sulla folla (per esempio), nonostante il tuo passato che potrà (forse) essere un’ attenuante ma non ti sottrae al giudizio di legge.”

Ti rendi conto che la tua motivazione è come un dogma? Dire cioè che bisogna fare una cosa perchè è giusta, non è una spiegazione, ma è un atto di fede!!!

Tu non stai rispondendo, stai semplicemente PRETENDENDO che si debba fare così e basta! Io invece ti ho risposto dicendo che il signor B lo mandiamo in galera perchè, alla fine delle chiacchiere, pensiamo PRIMA DI TUTTO al nostro salottino e POI alla condizione di un disperato.

Alla base della tua non-risposta, in pratica, c’è lo stesso modo di “spiegare” tipico di quelli che dicono che la guerra si deve fare perchè è giusta (o santa): “questo si deve fare perchè si deve fare”.

Il fatto poi che tu non riesca a capire il senso di una domanda molto semplice, già abbondantemente sviscerato, è un tuo limite. In ogni caso, ti domando per l’ennesima volta:

se la colpa tu la dai in base alla consapevolezza di causare del male, come puoi punire uno che non ha questa consapevolzza?

Cosa penseresti se, durante un soggiorno in un paese estero, ti condannassero a 30 anni di carcere con la motivazione che hai fumato, offendendo in questo modo le idee di un popolo intero?

Penseresti una cosa del genere: “Per me fumare è una gratificazione, mi è venuto naturale, da me si usa tranquillamente!!! E comunque, anche ora che conosco le regole di questo posto, per me fumare rimane una cosa ammissibile mentre le leggi che ci sono qui sono davvero inaccettabili!”

Se ha avuto un’educazione violenta, il nostro signor B cade dalle nuvole proprio come faresti tu, e comunqe non sarebbe disposto ad accettare certe regole che ritiene inaccettabili a priori a causa della sua educazione

Ma è così difficile da capire?

Cos’è che dà più fastidio: essere borghesi attenti ai propri interessi, oppure ammetterlo?

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