Una donna di trentasette anni di Tortoreto (TE) tre anni fa ebbe con il suo partner un rapporto sessuale terminato con la rottura del preservativo. Si rivolse a quattro diverse strutture chiedendo la somministrazione della pillola del giorno dopo, ottenendo quattro rifiuti: quei rifiuti, dice, sarebbero stati la causa di una gravidanza indesiderata. Suo figlio non è stato mai riconosciuto dal padre, e ora la donna ha deciso di intentare causa alla ASL di Teramo, chiedendo mezzo milione di danni. La ASL si difende sostenendo che la donna si era rifiutata di sottoporsi a una visita ginecologica preliminare, e che comunque avrebbe sempre potuto ricorrere all’aborto.
Le rifiutano la pillola e resta incinta: denunciata la ASL di Teramo
72 commenti
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Ma questi sono fuori! A parte che non credo che sia obbligatoria nessuna visita ginecologica preliminare ma poi cosa vuol dire che “poteva sempre abortire”? Non è mica la stessa cosa! Le rifiutano la pdg e le consigliano l’aborto? Ma in che mondo viviamo?
Certo che fare una denuncia dopo tre anni mi sembra un pò “tardivo”. Strano.
Esatto!!! Le rifiutano la pillola e poi le dicono di abortire?!?!? Alla faccia dell’obiezione di coscienza!! spero proprio che la signora vinca la causa: certe cose sono da Medioevo….
Penso che questa signora abbia fatto bene: anche io penso che avrebbe fatto meglio ad abortire, tuttavia, l’aborto è sempre un evento traumatico, cosa che non è certamente la pillola del giorno dopo.
Sono d’accordo con Fri: non somministrano la pillola del giorno dopo, perché fautori della vita a tutti i costi e poi sostengono che la donna in questione avrebbe potuto abortire?! E’ l’incoerenza SUPREMA.
In ogni caso, ora c’é un bambino nato indesiderato: è una bella cosa? In ogni caso, non avrà mai un padre.
Certo che fare una denuncia dopo tre anni mi sembra un pò “tardivo”. Strano
Be’ sai… nel frattempo avrà cercato di convincere il padre a riconoscere il figlio.
Comunque io ho sempre pensato che l’UAAR dovrebbe fare una campagna di promozione della pillola del giorno dopo di questo tipo: “fatene scorte”… all’ASL bisogna andare a chiederla PRIMA di trovarsi nella condizione di averne bisogno, perchè questi obiettori nelle asl e farmacie (di cui io francamente farei una lista nera, promuovendone il boicottaggio… così chiudono una buona volta) hanno un po’ rotto. L’accaparramento preventivo è l’unica difesa contro questi talebani.
Come se ingurgitare una pillola fosse peggio che sottoporsi ad un intervento chirurgico: il cervello di questa gente è proprio andato in pappa.
Quoto Peppe. Sarebbe davvero ora di compilare una bella “black list” delle farmaCEI, che non obbediscono al ministero della sanità, ma alla conferenza episcopale italiana per l’ appunto. E poi provvedere a pubblicare il tutto su internet: sono sicuro che le ragioni del borsellino prevarrano su quelle morali e la paura del boicottaggio rimetterà tutti i furbastri in riga.
@Traveller
E’ quello il punto.
Prendi un cattolico, dagli un po’ di potere e mostrerà il suo volto prevaricatore. Ma prendi lo stesso cattolico, colpiscilo dove gli fa più male (la tasca) e vedi che tornerà a belare scordandosi dei “principi” che tanto zelantemente vuole imporre agli altri.
Succede anche di peggio
http://www.vitadidonna.org/politica/laici/farmacista-obiettore-rifiuta-la-pillola-del-giorno-dopo-al-medico.html
La cosa incredibile e’ il Norlevo, o pillola del giorno dopo, e’ un contraccettivo di emergenza.
Non e’ una pillola abortiva, come la RU 486.
Svolge la sua azione per evitare la fecondazione dell’ovulo da parte dello spermatozoo.
Sentire Carlo Flamigni, al riguardo:
http://www.youtube.com/watch?v=0RWWZO3dO80
Queste notizie mi provocano una sensazione mista di tristezza e rabbia.
Questi religiosi sono degli ignoranti (Gli basterebbe leggere qualche scritto di Nietzsche Marx o ancora meglio Feuerbach per capire quanto assurde siano le loro convinzioni).
@UAAR in generale
la proposta di Traveller della black list per il boicottaggio mi pare ottima. Credete si possa mettere in piedi?
Le hanno rifiutato la somministrazione della pillola del giorno dopo. La ASL si difende sostenendo che comunque avrebbe sempre potuto ricorrere all’aborto.
E’ come dire: mi rifiutano la cura di una ferita alla mano (che va in cancrena) e dopo mi diranno che avrei sempre potuto farmi amputare la mano.
VOGLIAMO UNA LISTA DEI CHIESAROLI CHE SI ANNIDANO NELLE FARMACIE e in tutti i servizi analoghi di PUBBLICA utilità. Cosi possiamo sapere a chi possiamo rivolgerci in caso di VERO soccorso. Che i soli cattolici si rivolgano ai farma-obiettori, così come i mussulmani vanno nei negozi di alimentari halal e gli ebrei in quelli kosher.
Già se non vogliono rispettare la libertà delle persone che lo rendano pubblico
“Cosi possiamo sapere a chi possiamo rivolgerci ”
In questo caso, non sarebbe meglio una lista delle farmacie laiciste?
Se il preservativo si rompe,
la pillola del giorno dopo,
preserva anche dall’aids?
@ Don Alberto
la storia dei preservativi non credo c’entri molto,visto che nessuno ha mai
affermato che sono sicuri al 100 %
ma un farmcista puo’ opporsi alla vendita di un farmaco come in questo caso ?
secondo la legge intendo
ROBERTA, ah, no?
Ma vuoi vedere che allora ..
I medici possono anche rifiutare la prestazione di un servizio sanitario in nome dell’obienzione di coscienza, vuol dire che il loro stipendio verrà ridotto perchè non svolgono pienamente il loro lavoro.
Nessun medico, però, è disposto a rinunciare a una parte del proprio stipendio per la l’interruzione del suo servizio in nome della propria coscienza.
La coscienza di prendere denaro senza dare un servizio ce l’hanno eccome.
@ Don Alberto
nemmeno gli antibiotici son sicuri al 100%,anzi in alcuni sfortunati casi sono dannosi….
alllora smettiamo di darli a tutti e facciamo morire le persone di setticemia….
@don alberto
Se lei commentasse meno e più a proposito, forse farebbe una figura migliore. Grazie
P.S. meno male che non ci sono i tetimoni di geova al posto dei cattoli, altrimenti negherebbero pure le trasfusioni di sangue!
@ ROBERTA
-“nemmeno gli antibiotici son sicuri al 100%,anzi in alcuni sfortunati casi sono dannosi….
alllora smettiamo di darli a tutti e facciamo morire le persone di setticemia….”
Super quotone!
don alberto scrive:
2 Giugno 2009 alle 15:35
In questo caso, non sarebbe meglio una lista delle farmacie laiciste?
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Chiamarle farmacie *normali* sembra brutto?
No perchè sai, tu e altri parlate (male) della contrapposiziione laico/credente, invitando al dialogo e ad abbassare i toni della polemica.
Poi arrivi tu con questa uscita così infelice.
Te ne eri accorto e lo hai fatto per provocare (troll!)?
O la tua forma mentis distorta non ti fa rendere conto del tuo atteggiamento settario?
che io sappia i TDG sono favorevoli alla contraccezione ma non ne so molto di piu’
MAXALBER, era solo per distinguerle dalla “bella “black list” delle farmaCEI” (14.41) o in quelle dove si annidano i “chiesaroli farma-obiettori” (15.21).
In questi casi mi sembra più utile sapere dove andare, invece di indicare quelle dove “non” andare. volevo dirte solo questo.
Don Albè, tutte le farmacie dovrebbero offrire assistenza a chiunque al di la delle convenzioni ideologiche o religiose. Un soccorritore della Croce Rossa presta soccorso a tutti, non stà mica li a vedere se il ferito è credente o no. Il fatto che in queste strutture di PUBBLICO servizio ci siano persone che eroghino o meno detto servizio sulla base di convinzioni e fedi personali costituisce una vera anomalia.
da notare come questi disservizi abbiano esiti dannosi soprattutto nei piccoli centri, come questo Tortoreto, dove le donne hanno a disposizione un numero minore di presidi sanitari,in una grande città come Roma, anche se girando per ore, alla fine lo si trova il medico e il farmacista non obiettore, ma ci sono dei paesi dove a causa degli obiettori di coscienza i servizi relativi alla contraccezione e all’aborto sono di fatto fuori uso, è davvero una situazione intollerabile
anch’io sono di Teramo e concordo con Candyfruit
comunque nella vicina citta’ di Ascoli Piceno c’e’ un centro AIED
che credo possa aiutare in simili casi
@Traveller e darkzero: certo che si può!
Basta chiedere, io as esempio prima ero cliente della farmacia “Beata Giuliana” di Busto Arsizio, via Quintino Sella 126; poi mi è venuto lo scrupolo di chiedere se vendessero su ricetta la pillola del giorno dopo e mi hanno risposto di no.
Da quel momento non ci sono più entrata e ora la mia farmacia di fiducia è la “Perina” sempre a Busto Arsizio in via Dante Alighieri 2, dove per prima cosa mi sono assicurata che la vendessero senza problemi. Visto com’è facile, già due sono su internet 🙂
Inoltre mi sono informata e ora so che in Svizzera, a 40 minuti da me non serve la ricetta, che in Lombardia fanno scontare col sangue, so anche il recapito degli alberghi di Chiasso e così via…insomma è tutta questione di informazione!
Visto, che ci vuole a tutelarsi? Si potrebbero fare dei mini-censimenti nelle nostre città: ci si divide, si entra nelle farmacie magari con la scusa di un farmaco da banco e via che andiamo.
L’idea vi piace?
Io ho avuto questi scrupoli dopo un servizio visto su raidue dossier storie, mi pare. Stessa storia, capitata tra l’altro nella mia regione (infestata dai formigoni).
@don
certo che mi si potrebbero chiamare farmacie “laiciste”, pero` detto cosi` mi sembra come quando leggi in certi posti “luogo sottoposto a derattizzazione” … come dire, da qui siamo riusciti ad estirpare l’infestazione .. se e` questo a cui tendete, buon pro vi faccia 🙂
tra parentesi, capisco il gusto della provocazione, ma diventa difficile (mi riferisco ad un mio posto in un’altra notizia) mantenere un certo aplomb nei tuoi confronti, quando ne infili una serie come ne hai infilate qui
mi hai ricordato i tempi delle superiori, il mio eccellente prof di fisica, quando durante una mia interrogazione alla fine di una dimostrazione non propriamente riuscita, si alzo`, mi disse “Canovi, vedi? questo e` un water, e tu ..”, si giro` verso la classe e fece “pssssssss” 😉
don alberto scrive:
2 Giugno 2009 alle 16:15
MAXALBER, era solo per distinguerle dalla “bella “black list” delle farmaCEI” (14.41) o in quelle dove si annidano i “chiesaroli farma-obiettori” (15.21).
In questi casi mi sembra più utile sapere dove andare, invece di indicare quelle dove “non” andare. volevo dirte solo questo.
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Bene, la prendo per buona.
Ne deduco quindi che, in conformità con la tua religione, sei un settario.
I settari non cercano il dialogo, ma cercano la divisione e, quando ne hanno la forza, la prevaricazione.
Come dimostra d’altronde la tua *semplice* proposta di elencare le farmacie laiciste (a proposito, la scelta dell’aggettivo è per un uso nel suo senso VERO o in quello distorto in cui siete abituati ad adoperarlo voi clericali?).
Secondo me cmq l’obiezione di coscienza non solo è illegale e anticostituzionale ma è pure interruzione di pubblico servizio. perchè non è possibile che una donna che voglia una pillola o che cerchi un medico per abortire debba girare tutta la regione..
Se non sbaglio qui nelle ultimissime la settimana scorsa venne riportata la notizioa che in Spagna l’obiezione di coscienza per i matrimoni omosessuali è inammissibile ([url=http://www.uaar.it/news/2009/05/30/spagna-inammissibile-obiezione-coscienza-matrimoni-omosessuali/]qui[/url]): come sempre all’estero sono più avanti di noi.
è un discorso così semplice…un farmacista che ha qualcosa di troppo cntro i tossici fa obiezione non gli vende la siringa,un medico magari se testimone jeova che ne so,non fa i trapianti(la butto così ora non so se tra loro è cambiato),ecc…
esiste un concetto chiamato “professionalità”,e il medico,se medico,deve tener fede ben più al giuramento di ippocrate che alla sua religione…per me
vabbè trasfusioni per i jeova,poi non so bene la loro testa.
salute raga a presto
e per non entrare in polemiche,so benissimo che nell’ippocrate c’è il non dare morte,perchè dovere del medico è curare il paziente e allieviargli il dolore,la revisione moderna del testo ha tradotto,anche giustamente mi sembra,con dare “deliberatamente” la morte…così mi diceva il mio medico…dopo se è ignorante non so,io credo no
mod,c’è una chiusura su ippocrate,per evitare obiezioni inesistenti.grazie
Ma siamo sicuri che l’obiezione di coscienza sia costituzionale? Non si potrebbe configurare come interruzione di pubblico servizio?
poichè non si parla più..preciso commento per evitare polemiche è rivolto a qualche saputo che può uscire dal nulla,come successo ampiamente,non ai ragazzi a chi conosco o con cui già dibattuto.
game over continuate raga grazie 🙂
In questi casi mi sembra più utile sapere dove andare, invece di indicare quelle dove “non” andare. volevo dirte solo questo.
L’utilità è consentire una chiara identificazione di tali farmacie che agiscono contro la legge: la lista serve appunto al boicottaggio. Si suppone che tutte quelle non in lista siano implicitamente rispettose della legge… non serve un vademecum per individuare quelle che rispettano la legge, ma per tenere nota di quelle che non lo fanno. Il rispetto della legge è la regola non l’eccezione.
Per conto mio, mi auguro che falliscano.
solite idiozie all’italiana…
come a dire “beh ti sei tagliato, io l’antibiotico non te lo dò ma poi puoi sempre scegliere se farti amputare la gamba o no”.
geniale…
come è geniale il fatto che non si potessero fare le analisi preimpianto per poi abortire…
solo qui si fanno questo genere di porcate immagino.
com’è che era? ah si, il sonno della ragione genera mostri…
l’italia e` il paese dei furbacchioni, e in tanti ci marciano sopra
l’obiezione e` un diritto di ciascun individuo, ma e` un diritto che non puo` essere applicato in qualsiasi contesto, mi pare che l’applicarsi in una attivita` che ricade sotto la denominazione di “pubblico servizio” comporti degli obblighi di legge ben precisi, e mi sembra sconcertante che siano permessi comportamenti illeciti su una materia cosi` delicata come la salute
nessuno ha obbligato i farmacisti a fare il mestiere che fanno, anzi mi risulta essere un mestiere in genere abbastanza lucroso e come tale, appetibile, se hanno problemi di coscienza nel fare il loro mestiere, che aprano una merceria o una ferramenta
l’idea della lista delle farmacie inadempienti mi sembra ottima, occorre solo verificare se questa puo` avere risvolti legali indesiderati (la logica mi dice di no, ma so che la logica e` spesso estranea alla legge, sopratutto in italia)
Le farmacie vivono e prosperano perchè operano in regime di monopolio.
Il boicottaggio, purtroppo, è ininfluente, se non operato su larghissima scala.
Meglio la denuncia alle autorità e la richiesta di leggi particolarmente severe in caso di interruzione di pubblico servizio.
Perchè di questo si tratta.
Mancata erogazione di un servizio pubblico essenziale.
Perchè a questi buffoni non comminare pene severe quali, ad esempio, il ritiro definitivo della licenza di vendita.
Conosco fior laureatiin farmacia ben contenti di subentrare. E di guadagnare.
don Alberto, basta, basta, BASTA! Qualsiasi cosa lei scriva è un insulto all’intelligenza e ad un sia pur minimo briciolo di pensiero proprio.
Rinnovo l’invito ai colisteri di non rispondergli mai più.
“@don
certo che mi si potrebbero chiamare farmacie “laiciste”,”
Semplicemente “LAICHE”, pare brutto?
Lisa
È davvero assurdo che si possa fare obiezione di coscienza in contesti simili! Ma il farmacista può anche rifiutarsi di vendere i preservativi?
In ogni caso l’idea di una lista pubblica per sapere in quali farmacie non viene venduta la pillola del giorno dopo mi sembra utilissima. Lo stesso bisognerebbe fare per gli ospedali che non praticano il parto con anestesia, ecc.
giancarlo bonini scrive:
2 Giugno 2009 alle 19:15
Lo scopo dell’IMPOSTORE, NULLAFACENTE “don alberto”
è quello di farci perdere le staffe. Dovrebbe essere in strada ad occuparsi degli ultimi, invece è su internet 24h su 24. Mah! Un cattotroll
Direi che i casi sono due: o lo Stato dà ai farmacisti la possibilità di essere “obiettori” (cioè vendere selettivamente solo alcuni prodotti), però poi moltiplica sul territorio le farmacie pubbliche, garantendo il servizio a tutti i cittadini, oppure obbliga i farmacisti a vendere tutto, senza preclusioni ideologiche. L’accessibilità dei prodotti farmaceutici non è una barzelletta, è un diritto.
A me la seconda strada pare più semplice e meno dispendiosa. E mettersi nel business del farmaco non è una grande idea, se si hanno enormi tabù ideologici.
Forse sarebbe dovuta restare al pronto soccorso e chiamare i carabinieri per far rispettare la legge, ma con che esito non saprei, poichè in questo paese teotalebancattolico le donne e chi non la pensa come loro, sono kaput ( termine caro a papino ). Cari amici teoallergici, Garibaldi disse qui si fa l’ Italia o si muore, ora sarebbe meglio dire fuori il vaticano o l’ Italia muore.
UNA LISTA DI FARMACIE LAICHE?
Nella proposta del don, ovviamente indifferente ai fini pratici, vedo in realta’ un principio da non far assolutamente passare: se c’e’ bisogno di un’etichetta particolare da usare questa dovrebbe andare ai servizi dove si svolge un trattamento diverso da quello previsto per legge, gli altri sono semplicemente quelli normali.
@don alberto scrive:
Se il preservativo si rompe,
la pillola del giorno dopo,
preserva anche dall’aids?
Certo che no, in questo caso si va a Lourdes e il gioco è fatto.
Ciao a tutti
Servirebbe anche che le donne fossero più consapevoli dei propri diritti. A me, a Pavia, è capitato due volte di dover ricorrere alla pillola del giorno dopo: in farmacia mai nessun problema, con il medico solo una volta ho dovuto questionare un po’ perché la situazione non era molto chiara, prendevo la normale pillola estroprogestinica ma avevo vomitato, insomma non era molto convinto. Tuttavia, visto che insistevo, dopo aver consultato i colleghi me l’ha prescritta. Ovviamente (e giustamente), mi ha fatto una predica sul fatto di stare attenti con le precauzioni, che il contraccettivo d’emergenza non va preso un dì sì e un dì no perché farebbe maluccio, ma su questo eravamo d’accordo.
Però sono convinta che i cosiddetti obiettori puntino molto sul fatto che le pazienti arrivano intimorite e vergognose a “confessare” il fattaccio, già temendo di avere difficoltà, e magari fuggendo in lacrime davanti a un rifiuto. Certo, loro stanno cercando di acquisire il diritto all’obiezione di coscienza anche sul contraccettivo d’emergenza, ma al momento è solo una discussione di opinione pubblica: questo diritto non esiste, e bisogna mostrarsi consapevoli di questo. Calme e sicure, informarli che stanno agendo al di fuori delle proprie possibilità e sono passibili di denuncia; e che comunque, anche nei casi in cui vi è il diritto all’obiezione di coscienza, è l’obiettore che ha l’obbligo di cercare e fornire tutte le indicazioni, e i recapiti delle strutture che invece offrono il servizio.
Ovvio che non cambierebbe il mondo da un giorno all’altro, ma penso che a qualcosa servirebbe.
Questo fatto è gravissimo.
Ma possibile che in Italia debbano esistere le farmacie gestite dai fondamentalisti cristiani?
La smettessero di chiamarle “farmacie”, almeno!
UN FARMACISTA CHE SI RIFIUTA DI FARE IL SUO LAVORO NON E’ UN FARMACISTA!
C’E’ POCO DA AGGIUNGERE!
io non ho capito cosa c’entrano le farmacie.
l’articolo non parla di farmacie, ma di ASL. e mi pare anche che il diniego sia venuto da un medico e non da una farmacia.
credo anche che per “visita ginecologica” si intenda il colloquio con un medico. la pillola del giorno dopo, somministrando alla paziente un’elevata dose di ormoni, va data solo dopo una valutazione relativa alle condizioni fisiche della donna (escludendo problemi circolatori, ipertensione, possibili interazioni con farmaci assunti abitualmente, ecc.).
poi scateniamo le crociate, ma forse prima è meglio sapere e capire.
Mh, a me la storia puzza un po’, cmq…
Dopo tre anni mi sa tanto di lei che si arrabatta perché ha finito il cash o perso le speranze di farsi riconoscere il figlio, ma tant’è…
Caro Don Alberto,
ora ti spiego una cosa che non sai.
A volte capita di fare sesso con una donna di cui ti fidi e sai che non ha l’AIDS, ma con cui non vuoi avere figli ed usi i preservativi solo come metodo anticoncezionale.
Poi se si rompe il preservativo e ti rifiutano la pillola, la tua preoccupazione non è certo la malattia, ma che quel figlio non lo vuoi… con tanti saluti alle percentuali.
Poi vada come vada, risarcimento a parte, spero che licenzino tutti i medici obiettori di coscienza. Fanno bene ad obiettare, se ci credono responsabilmente, come ad essere licenziati per aver interrotto un servizio pubblico.
(fermo restando che nei paesi civili non serve prescrizione medica per gli anticoncezionali, pillola del giorno dopo inclusa)
Caro Don Alberto, ora ti spiego una cosa che non sai. A volte capita di fare sesso con una donna di cui ti fidi […]
Lo sa lo sa… solo che i preti non hanno di questi problemi: i/le bambini/e non restano incinti/e.
don alberto scrive:
Se il preservativo si rompe,
la pillola del giorno dopo,
preserva anche dall’aids?
@don alberto:
Se la corda si spezza,
o la pistola si inceppa,
puoi sempre provare
giocando a pallone sulla tangenziale.
Magari così ti togli di mezzo.
@ don alberto: “Se il preservativo si rompe ecc. ecc.”
se dio fosse veramente onnipotente non basterebbe un profilattico a opporsi alla sua volontà.
che toni…
ho visto più spesso scene in cui l’agnostico/ateo di turno interpretava il ruolo di don alberto e tutti i cattolici, moralisti, perbenisti e simili, gli riversavano addosso le stesse cose.
molto semplicemente.. se le cose funzionassero come vorrebbe la chiesa s.r.l. , un uomo e una donna si dovrebbero incontrare, rimanere casti fino al matrimonio, sposarsi e sfornare figli finchè a lui si drizza.
concesse persino le scappatelle, purchè raccontate con dovizia di particolari in confessionale.
ma in che società dovrebbe accadere tutto questo? basta ricordarsi dove viviamo:
in una società dove nel matrimonio non ci si crede e si preferisce conoscere un po’ meglio (anche fisicamente) le persone per cui provi certi sentimenti. altrimenti ci sarebbe da raddoppiare le statistiche odierne di divorzi.
in una società in cui se magari vuoi far figli e se ti va bene, ci riesci a 40 anni a un’età biologicamente scandalosa perchè i figli sono un costo.
in una società dove tre figli per una famiglia media iniziano ad essere davvero gravosi. e se magari la moglie resta incinta del quarto, per prendersi un sacco di legnate basta andare a parlare al capofamiglia di “benedizione”.
in una società in cui le ragazzine vogliono solo farsi una bella cavalcata. e i ragazzini sono disposti ad accontentarle. magari cresciuti entrambi in famiglie che predicano castità e amore ma non hanno mai parlato di contraccezione perchè “il mio bambino? non lo farebbe mai!!!”.
tra l’altro, la castità non è nemmeno la cura per l’aids. basta guardare ad esempio quante ragazzine sui siti di adolescenti tengono a valori arcaici come la verginità e la identificano con l’integrità dell’imene, per cui si fanno penetrare poco dal ragazzo di turno per poter sbandierare una presunta condizione superiore.
sono poi le stesse che vengono a piagnucolare sugli stessi siti perchè l’amica col coito interrotto ora ha un bel bebè.
una corretta educazione sessuale fa molto di più. e il preservativo è un ottimo strumento. e questa è pura statistica.
ah… in merito alla notizia di cronaca…
che le costava a sta qui una visita, a ogni modo…
DD scrive:
3 Giugno 2009 alle 5:08
Quanto hai ragione! Anni fa ebbi una storia con una ragazza cresciuta a padri nostri e ostie, avevamo solo rapporti orali ed anali perchè, affermava, voleva arrivare vergine al matrimonio(!!!???). Mi disse che era una “pratica” comune di tutte le “timorate di dio”……Così va il (loro) mondo 🙁
X jan hus
eppure ho un vago ricordo, mi pare che il rapporto anale per la bibbia fosse grave peccato…. -.-‘
…peccato! 😀
Viva la coerenza cattolica, meglio l’aborto che una pillola.
Non ho parole!
@ DD: la visita ginecologica è del tutto inutile per la prescrizione dell pillola del giorno dopo. si tratta evidentemente di un pretesto.
Mi ricordo bene che circa un anno fa la Corte di Cassazione stabilì che non esiste diritto all’obiezione di coscienza per quel che riguarda la somministrazione della pillola del giorno dopo (se ne parlò anche su questo blog). Una persona a cui venga negata da parte di un medico dell’ASL ha il diritto (nonchè, a mio avviso, il dovere) di chiamare subito i Carabinieri, i quali dovranno: 1) obbligare il medico in questione a somministrare tale farmaco, 2) denunciare detto medico per interruzione di pubblico servizio.
Tutto ciò deriva dalla sentenza della Corte Costituzionale, dunque ha valore legale su tutto il territorio italiano.
Auspicavo che accadesse una cosa del genere: una bella denuncia. Speriamo che vi siano delle condanne e si crei un precedente.
Tutto il mio appoggio alla trentasette anni di Tortoreto (anche se si poteva svegliare un poco prima), spero proprio vinca la causa e spilli il suo mezzo milione dall’ASL incompetente.
Alcune considerazioni come medico e come originario di Tortoreto. Nessuna meraviglia che il fatto sia successo in un paese del teramano che ad oggi ha parte del centro urbano privo persino di rete fognaria! E’ un paese del profondo sud come tutta l’italia: io lavoro nell’area di Bologna e vi garantisco che non è facile “procurarsi ” la maledetta ricetta per la pillola nei presidi ambulatoriali o ospedalieri del territorio. Questione visita: la visita non vuol dire uso di speculum, ma breve anamnesi e informativa, deontologicamente necessarie anche se spesso sintetizzate in un “stai bene?”. L’obiezione di coscienza per la pillola del giorno dopo non esiste se non nella fantasia di alcuni medici che rendono pessimo servizio allo stato che li paga. Men che meno possono esistere farmacie che esercitano un servizio pubblico in esclusiva ,anche se si chiamano “santa tremebonda infilzata dallo spirito santo” che oppongano l’obiezione di coscienta alla presentazione di regolare ricetta. Nel caso di diniego chiamate i carabinieri, che comunque dovranno mettere a verbale il diniego.
Poi agite per interruzione di pubblico servizio. Io spero che le asl responsabili di questi disservizi vengano finalmente condannate a pagare salato per la loro dabbenaggine.
non prendiamocela più di tanto con i preti : sono scherzi della natura di incerta catalogazione! ROMPETE I COGLIONI ALLE AUTORITà LOCALI COMPETENTI !
SIAMO IN ITALIA, PURTROPPO!