Tanzania, la piaga dell’aborto clandestino

Un articolo di Denis Grady, pubblicato sul sito del New York Times, descrive con abbondanza di dati la situazione dell’aborto in Tanzania. In quel paese l’aborto è illegale, la contraccezione poco praticata, il tasso di mortalità delle madri al parto cento volte più alto che nei paesi occidentali, e le donne che non si possono permettere una gravidanza indesiderata continuano a ricorrere a ‘praticoni’ che somministrano loro intrugli, pugni sullo stomaco e oggetti intravaginali. Spesso le donne, dopo il trattamento, sono poi comunque costrette a rivolgersi a una struttura ospedaliera: i cui medici devono, troppo spesso, limitarsi a constatare l’irrimediabilità dei danni prodotti, arrivando talvolta a procedere all’asportazione dell’utero. Ogni anno, nel mondo, ci sono 19 milioni di aborti clandestini; in Africa, ben il 25% di chi vi ricorre è costituito da teenager. Una piaga da cui il nostro paese si è allontanato, nel 1978, con l’approvazione della legge 194.

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19 commenti

Sailor-Sun

No all’aborto + no agli anticoncezionali –> si al dolore.
Che schifo.

peppe

In Tanzania i pro-life americani sarebbero disoccupati… o forse no?

Oxyuranus

@ Sailor-Sun
Che ci vuoi fare? Questa è una categoria votata al sado-masochismo, purtroppo i masochisti sono il gruppo più grande.

Emanuela

L’importante è far soffrire le donne, così Natzinger è contento…

Sara

Continuo a pensare che se il Papa (e certi governanti) fossero donne, le cose andrebbero in modo molto diverso.

Paul

@Sara

“Se gli uomini restassero incinti potresti avere un aborto persino dal barbiere”

Daniele Luttazzi

Sara

@Paul
Aggiungo: “E troveresti i profilattici nel pacchetto delle patatine”

Paul

Già….è ora che gli uomini stiano un po’ più in disparte su certi argomenti….

CelestinoV°

Tutta colpa delle mele.Se Eva non si mangiava la mela non ci sarebbe stato il peccato originale.
Purtroppo era la stagione delle mele e la storia è andata così.Le donne partoriranno o abortiranno soffrendo, per la gioia di Natzi giù giù fino all’ultimo chierico.

Macklaus71

E il papa condanna l’uso dei preservativi in Africa? L’importante è far soffrire le donne, così Natzinger è contento…dice giustamente Emanuela. Pensa di comandare la in maniera assolutistica come un “grande badre biango”?

GIONABETA

Questa barbarie, sono sicuro, un giorno finirà.
Sono razionale e credo nel progresso scientifico.
Finirà.
E’ solo questione di tempo, poi finirà.
E il futuro piangerà di noi.

roberta

la contraccezione non e’ praticata per motivi religiosi o per difficolta’ pratiche?
(poche farmacie,pochi medici ,difficolta’ economiche ecc)

brunaccio

rispetto e amore al Popolo di Africa…hai voglia volergli mettere in testa la castità,nelle loro Radici non si innesta
ciao 🙂

Pier

Ma che voi sappiate esiste un qualche tipo di movimento o associazione che mira a far processare per crimini contro l’umanità chi cerca di scoraggiare l’uso degli anticoncezionali nei paesi del terzo mondo? Se non esiste sarebbe quasi il momento di fondarne uno.

brunaccio

@pier
ascolta,quel che no so..poco perchè credo che il preservativo là sia ancora una battaglia culturale tutta da combattere..puoi sentire tramite mail Amnesty e soprattutto i medici senza frontiere. io ho un’amica italiana che fino qualche tempo fa vivvea e lavorava in Kenya…solo che ne ho un po’ perse le tracce..se la rintraccio,faccio sapere magari con qualche OFF TOPIC se qua chiuso. Se qualcuno ha tempo e voglia di informarsi meglio non sarebbe male,anche se ripeto il problema dell’Africa è molto molto alle radici,per restare in tema

brunaccio

ci sono paesi come il Lesotho,lo Zimbabwe,il Burkina Faso(penso anche),la stessa Liberia,e vari altri guardando l’atlante di cui non si parla,l’ la gente è ststa talmente radicata che in linea di massima non fanno altro che morire di fame o di malattie portate un po’ anche dal colonialismo…lì è davvero difficile,la gente quando è al livello di quarto mondo che non sa cosa mangiare nemmeno emigra…o almeno dalle mie parti mai conosciuto uno del Lesotho o del Burundi personalmente.
grazie

brunaccio

o di guerre un po’ finanziate per un buon incremento dell’industria delle armi…è un problema grosso

brunaccio

..ops..volevo dire sradicata dai propri costumi,è che un po’ mi prende il magone sinceramente sbaglio a digitare…comunque medici senza frontiere per me è la base migliore di informazione sul problema posto da pier,poi ripeto se si trova meglio in giro…magari!
grazie ancora

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