Nuovo sondaggio sul sito UAAR

Un nuovo sondaggio è stato attivato sul sito UAAR. La domanda è: “Ritieni che i datori di lavoro (per quanto riguarda assunzioni, carriera, mansioni…) privilegino i fedeli cattolici?”
Otto le opzioni tra cui scegliere la risposta:
– Sì, ed è giusto che sia così
– Sì, ma solo per quei datori che possono farlo per legge
– No, mai sentito parlare di una cosa simile
– No, anche se in alcuni sporadici casi può avvenire
– Sì, avviene sovente, soprattutto nel settore pubblico
– Sì, avviene sovente, soprattutto nel settore privato
– Sì, avviene sovente, e in tutti i settori
– Non so / altro

Si è nel frattempo concluso il precedente sondaggio. Il quesito era: “L’UAAR organizzerà il 19/9 a Roma “Liberi di non credere: I meeting nazionale per un paese laico e civile”. Cosa ne pensi?
Questi i risultati (1629 voti):
71% Condivido l’iniziativa, e cercherò di parteciparvi
12% Condivido l’iniziativa: parteciperò e cercherò di coinvolgere altre persone
4% Sarà l’ennesima carnevalata in una città sacra
4% È un’iniziativa velleitaria
3% Condivido l’iniziativa: parteciperò sicuramente
3% Non se ne sentiva il bisogno: in Italia esiste la piena libertà di non credere
3% Non so / altro

Archiviato in: Generale, UAAR

20 commenti

Viano di Vagli

Difficile far statistiche. Io ho qualche esperienza “contraria” ma direi che è dovuta al fatto che sono un rompiscatole, non alle mie idee religiose. Il sondaggio nasce, probabilmente, dall’ affidamento dell’ appalto per l’ AMA a una società forse controllata dall’ Opus Dei. Il pensiero “uniforme” in questo campo l’ ho visto all’ Università, dove pochi baroni amano circondarsi di persone che non la pensano come loro.

Alessandro

Ho votato “No, anche se in alcuni sporadici casi può avvenire”.
Personalmente l’unica esperienza per sentito dire si riferisce ad un’altra religione: pare che in Bolton Group (multinazionale che annovera tra i suoi marchi RioMare, WcNet, Borotalco, ecc, ecc…) le alte cariche dirigenziali siano riservate solo ai “non gentili”….

mac

a me personalmente non è mai stato chiesto il patentino di battesimo per essere assunta nel pubblico come nel privato. certo la storia dell’Ama fa schifo. come il patentino ciellino: quello sì che occorre per fare carriera…

Manlio Padovan

Quando fui assunto dall’AGIP Nucleare nel 1960, avevo 23 anni, fui raccomandato da un prete che mai ho conosciuto tramite un vicino di casa che aveva il pelo sullo stomaco a forma di croce; ma non so se quella raccomandazione sia stata decisiva. Nel prosieguo del tempo e per altri datori di lavoro, ne ho cambiati parecchi e sempre aziende private, mai ho avuto sentore del fatto che i cattolici fossero privilegiati nelle assunzioni.
Certo è, però, che il mio collega S. quinta colonna del prete a scuola trovò lui soltanto posti pubblici che si possono avere solo con particolari appoggi e che non sono mai, a che io so, degli animali più comuni della nostra specie.

Lorenzo Galoppini

Ho risposto “non so”. A me personalmente non é mai capitato niente di simile, nei vari colloqui di lavoro che ho avuto nessuno ha mai toccato minimamente l’argomento religione, per fortuna.

Deicida

Sono per la n. 7, ossia che questa cosa avveniva e tuttora avviene sovente e in tutti i settori. Giova, forse, ricordare l’istituto della “raccomandazione”, di democristiana memoria, senza la quale era giocoforza arrendersi ad essere superati nei concorsi pubblici, da schiere di “predestinati” dallo scudo crociato.
I settori pubblici sono proprio quelli particolarmente permeabili alle raccomandazionidi tipo religioso. Una mano il prete era sempre disposta a darla per fare assumere gente in Comune o in altri enti pubblici…….beninteso se detti enti erano amministrati da esponenti politici di partiti “amici” che avrebbero ben compensato l’opera di proselitismo. C’è tutta una letteratura a riguardo.

stefano

la n° 7 e mi stupisce che qualcuno, proprio su questo blog, se ne meravigli ancora.

Asatan

Io ho fatto un anno di mobbing quando hanno scoperto che ero l’unico ateo dichiarato in azienda

GerardReve

Ma non possiamo dire che succede sempre, non é cosí. Un conto é parlare di 50 anni fa, un altro é parlare della situazione presente. E anche distinguere tra: avere il lavoro dietro raccomandazione clericale, e non potervi accedere perché chi assume discrimina. Entrambi i casi sono da denuncia, ma occorre distinguere. Se il primo caso, soprattutto in provincia e soprattutto nel meridione, é il piú frequente, il secondo lo é sempre meno. Perché la societá, le aziende, i datori di lavoro (serio, non in nero) si evolvono a differenza di certi sistemi nei quali la voce di Don Camillo é sempre la piú importante. In ogni caso, per quanto il sondaggio sia impreciso e oserei dire impostato male, il problema c’é come c’é in qualsiasi altra sfera sociale in Italia. E non va ignorato.

nessie

Lavoro per un’organizzazione cristiana, hanno sempre saputo cosa pensassi e, senza problemi e pragmaticamente, mi hanno assunto per un ruolo apicale. Mi apprezzano e mi stimano.
Ma non è CL.
E non sono neppure certa che quest’ultima, a fronte di un profilo necessitato, rinuncerebbe per coerenza: più realisti del re. Il business prima di tutto.
Il sistema di raccomandazioni, invece, è traversale, ma è un’altra partita.

brunaccio

io ho lavorato solo nel precariato privato con ampi periodi di disoccupazione o contratti gettonre solite leggi..lavapiatti,imbianchino,ora buon aiuto cucina salvo qst periodo di ferma..devo dire una cosa,che in certi ambienti se il padrone o il capo settore è bigotto,i bigotti meglio sono trattati..ma in linea di massima lì importante è correre poi religiostà o meno…

CandyFruit

non lo so e la cosa mi incuriosisce, ma non credo che ci siano discriminazioni sulla base della religione, in Italia va avanti chi appartiene ad una buona consorteria anche atea, non importa, basta avere amicizie influenti di qualsiasi tipo.

Dalila

Non credo che i datori di lavoro guardino alla fede, vera o presunta, dei dipendenti.
Tempo fa una mia amica mi parlava di discriminazione più sottile che riguardava piuttosto le scelte e la vita privata degli impiegati, donne in particolare: in tutta onestà non ho creduto molto neppure alla sua versione dei fatti giacchè intorno a me, ho colleghi di tutti i generi…

E’ vero anche che, non avendo mai lavorato in Italia, non so esattamente come funzionino le cose in patria; cio’ che posso dire è che ci sono società con diverse “filosofie” e modi di pensare nonchè di agire (se la multinazionale americana predilige l’atteggiamento competitivo, aggressivo e senza scrupoli del giovane brillantemente laureato, ad esempio, ci sono società francesi che sembrano vecchi, polverosi musei popolati da managers decrepiti che nell’assunzione sono più interessati all’estrazione ed al ceto da cui provieni piuttosto che alla reale preparazione).
Non mi va di pensare pero’ che la religione sia un criterio di selezione, non dovrebbe esserlo in ogni caso.

Matteonic

beh…una volta a un colloquio di lavoro, la selezionatrice mi ha chiesto il mio orientamento religioso…..la cosa divertente è che alla mia risposta “sono agnostico”, ho dovuto pure spiegarle cosa significava!

Pietro

@Asatan
T’hanno fatto mobbing non perchè sei ateo, ma perchè sei Asatana! Pussa via….

roberta

ho sempre lavorato in piccole aziende private e non mi e’ mai capitato di assistere a
discriminazioni basate sulla religione,ma penso che questo succeda perche’ in linea di
massima un piccolo imprenditore con pochi dipendenti bada soprattutto al rendimento
del lavoratore,e se una persona e’ valida non se la lascia scappare per questioni
di tipo “spirituale”.
non so come vadano le cose in altri ambienti,e’ possibile che magari in altri settori
queste discriminazioni siano presenti e pesanti

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