Ricevendo in udienza i membri del consiglio della Fondazione Alcide De Gasperi, Benedetto XVI ha rivolto loro un discorso sui rapporti tra il defunto premier democristiano e la Chiesa cattolica. Secondo il pontefice, “formato alla scuola del Vangelo, De Gasperi fu capace di tradurre in atti concreti e coerenti la fede che professava”. Il papa ha riconosciuto che “in qualche momento non mancarono difficoltà e, forse, anche incomprensioni da parte del mondo ecclesiastico. […] Docile ed obbediente alla Chiesa, fu dunque autonomo e responsabile nelle sue scelte politiche, senza servirsi della Chiesa per fini politici e senza mai scendere a compromessi con la sua retta coscienza”. Ratzinger ha concluso il suo discorso ricordando che De Gasperi “con la sua azione politica ha reso servizio alla Chiesa, all’Italia e all’Europa”.
Benedetto XVI racconta Alcide De Gasperi
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Per chi ha reinserito, o cercato di reinserire, nella grande famiglia cattolica, o comunque religiosa, figure come Giordano Bruno, Galileo, lo stesso Darwin, perfino Nietzsche, Gramsci e non ricordo più chi, recuperare una figura come De Gasperi che – per quanto, col senno di poi, sembri un campione di laicismo se paragonato ai tanti politici cattolici di oggi – ha sempre testimoniato la propria fede nella chiesa, diventa un gioco da ragazzi.
“De Gasperi “con la sua azione politica ha reso servizio alla Chiesa, all’Italia e all’Europa”.”
Rendere servizio alla chiesa è in contraddizione con il rendere servizio ai paesi laici dell’ Europa (e qui escludo l’ Italia).
“Docile ed obbediente alla Chiesa”… come un bravo cagnolino.
Degasperi era democristiano fino al midollo, l’archetipo del buon democristiano, in fondo l’unico democristiano che puo essere portato ad esempio senza tema di sputtanamenti, prima di andare al potere, quando era un povero perseguitato dal fascismo, lavorava in vaticano, d’estate girava in montgna con mons. Montini etc. etc. eppure il papa Pacelli lo tratto in maniera ignobile perche si era rifiutato di avvallare la famigerata operazione Sturzo, che se fosse riuscita avrebbe anticipato la deriva clerico fascista di 40 anni. Morale, per il vaticano un puttaniere come Silvio va benissimo, cosi come Mussolini, Franco, Pinochet etc, invece non possono tollerare uno che vuole pensare con la sua testa in politica, un “cattolico adulto”, come ad esempio Prodi, che pure gli hanno fatto pagare duramente il suo rifiuto di seguire gli ordini di Ruini sul voto al referendum.
x Bruno Gualerzi
vorrei integrare il tuo elenco;
Rousseau, Voltaire, Lalande, Garibaldi (che paragonò pio IX° ad un sacco di le..me)…
I “bravi cagnolini” (ma che finezza questi razionalisti) sapevano anche mordere (‘operazione Sturzo’)
Ratzinger:
«Docile ed obbediente alla Chiesa, fu dunque autonomo e responsabile nelle sue scelte politiche…»
Dunque autonomo e responsabile perché docile e obbediente alla Chiesa.
Questo papa è davvero disarmante: che vuoi replicare a tanta saggezza?
“Dunque autonomo e responsabile perché docile e obbediente alla Chiesa”
Questa è la sublime arte dello stravolgimento.
Il papa aveva detto: “Docile ed obbediente alla Chiesa, fu dunque autonomo e responsabile nelle sue scelte politiche…»,
che vuol dire:
“Essere stato un cristiano obbediente, non gli impedì di essere autonomo, (sottinteso: “anche disobbedendo clamorosamente ai desideri del papa”).
L’esatto contrario dell’esegesi “razionalista”!
@Don Alberto
I “bravi cagnolini” (ma che finezza questi razionalisti) sapevano anche mordere (’operazione Sturzo’)
“Leccabalaustre” va meglio? Senno c’è “baciapile”, “leccapiedi”, “zerbini”, ce n’è finché vuoi.
Riciao
don’t feed the troll…o non la finiremo mai.
Santo cielo, avrei stravolto il pensiero del papa. Ho dunque riletto la frase incriminata e mi sembra di averla interpretata correttamente: Siccome era docile e obbediente alla Chiesa, fu «dunque» anche autonomo e responsabile ecc. Mi sembra così logico, non vedo malizia nella mia interpretazione (be’ chiamiamola così…).
Invece mi sembra una forzatura intenderla alla don Alberto: “Essere stato un cristiano obbediente, non gli impedì di essere autonomo.” Se il papa si fosse espresso così non avrei avuto nulla da ridire (a parte chiedermi cosa intenda il papa per “autonomo”).
A me risulta, da varie letture (e non si stratta nè del Manifesto nè dell’Unità), che dopo la guerra De Gasperi si alleò con la mafia in Sicilia per non far prevalere il PCI, e fu proprio da allora che cosa nostra cominciò ad espandere i suoi tentacoli anche nel resto d’Italia, diventando sempre più potente sia politicamente che economicamente.
E un uomo del genere lo vogliono pure far santo… beh, considerando certi santi che già sono sul calendario, si tratta di pura coerenza.
Io ricordo uno sceneggiato televisivo in cui De Gasperi sollecitava Scelba, che gli ricordava non so ora quale problema interno del Paese, a guardare all’Europa; ricordo esattamente la frase pronunciata da De Gasperi: “L’Europa, Scelba, l’Europa!” intanto, però, noi affogavamo, distruggevamo l’agricoltura, riempivamo il paese di evasori fiscali, e di quel suo agire ci trasciniamo i risultati politici con i vizi della teocrazia straniera maledetta ed infame a cominciare dalla corruzione e dal dispregio della pubblica istruzione.
Leggersi il discorso per intero è troppa fatica vero?
—- De Gasperi non conobbe tentennamenti nella sua adesione alla Chiesa che fu – come ebbe a testimoniare in un discorso a Napoli nel giugno del 1954 – “piena e sincera… anche nelle direttive morali e sociali contenute nei documenti pontifici che quasi quotidianamente hanno alimentato e formano la nostra vocazione alla vita pubblica”.
In quella stessa occasione notava che “per operare nel campo sociale e politico non basta la fede né la virtù; conviene creare ed alimentare uno strumento adatto ai tempi… che abbia un programma, un metodo proprio, una responsabilità autonoma, una fattura e una gestione democratica”. Docile ed obbediente alla Chiesa, fu dunque autonomo e responsabile nelle sue scelte politiche, senza servirsi della Chiesa per fini politici e senza mai scendere a compromessi con la sua retta coscienza. Al tramonto dei suoi giorni potrà dire: “Ho fatto tutto ciò che era in mio potere, la mia coscienza è in pace” —-
Ora credo che sia facile capire la logica, ma te la spiego comunque: fedele agli insegnamenti della Chiesa in campo morale e sociale, ma poi autonomo nelle scelte politiche.
Hai capito adesso? Purtroppo non posso farti un disegnino per spiegartelo, ma tu cerca di sforzarti un po’.
Caro Sergio I, parlando dell’ “autonomia” di De Gasperi,
il papa non poteva non riferirsi all’operazione Sturzo,
(qualcuno spieghi a Leonzio cosa fu).
Non mi pare onestamente di avere forzato alcunchè.
“don’t feed the troll…”
ok, ok, non lo farò.
dal vocabolario garzanti
dunque = cong. 1 quindi, perciò, con valore conclusivo: ha sbagliato, dunque paghi
2 usato come rafforzativo in interrogazioni, esclamazioni, esortazioni ecc.: ma perché dunque non ti decidi?; eccoti dunque arrivato!; su dunque, andiamo | dunque?, si dice per sollecitare qualcuno a fare o a dire qualcosa
3 usato per concludere, riprendere o cominciare un discorso: dicevamo dunque che… ; dunque, dovete sapere che…
¶ s. m. invar. la conclusione, il punto essenziale di una questione: venire al dunque | essere, trovarsi al dunque, al momento decisivo.
Per la lingua italiana la congiunzione dunque implica una consequenzialità fra la proposizione principale e quella subordinata. Non per niente il vocabolario suggerisce come alternativa il quindi.
Mi pare che non ci sia molto spazio alle cattive interpretazioni di questa frase, se si conosce un minimo di italiano. Dobbiamo forse supporre che il papa, essendo tedesco, non conosca bene le sfumature dell’italiano e abbia usato una congiunzione scorretta?
“fedele agli insegnamenti della Chiesa in campo morale e sociale, ma poi autonomo nelle scelte politiche.” “In campo morale e sociale” e “nelle scelte politiche” lo hai messo tu, il papa non ha usato queste parole e soprattutto non ha usato il “ma”, ma il “dunque”.
Forse devi leggerti meglio la terza accezione che tu stesso hai postato.
http://www.oilcrash.com/italia/commenti/degasper.htm
@ checco
dici a me? se è cosi anche la terza accezione conferma la lettura che se ne sta dando in questo blog. Dunque serve per concludere o riprendere un discorso. L’uso per cominciare un discorso prevede anche l’inizio di una nuova frase con un punto o un punto e virgola, come nell’esempio in questione. In ogni caso si riferisce a qualcosa che era già stato detto in precedenza.
Infatti “Docile ed obbediente alla Chiesa, fu dunque autonomo e responsabile nelle sue scelte politiche” è una nuova frase.
A questo punto devo supporre che il papa tedesco conosca l’italiano meglio di te.
Cmq, rileggendoti SERGIO I, va benissimo anche la tua interpretazione.
Operare nel mondo è compito proprio dei laici, che, obbedienti alle linee generiche del magistero, sono vieppiù (bello, eh?) obbedienti proprio in quanto, nel concreto e nel particolare, agiscono autonomamente “secondo scienza e coscienza”.
Il ‘vero obbediente’, non esegue, ma fa quel che ritiene giusto.
@Checco
se vuoi interpretare pure la lingua italiana come pare a te fai pure. A me pare che la definizione del dizionario sia piuttosto chiara sul fatto che il “dunque” implica consequenzialità, non certo opposizione. Anche in una nuova frase che, per altro, nel discorso del papa non c’e’, visto che sono due proposizioni di una stessa frase separate da una virgola e non da un punto o da un punto e virgola come ci si aspetta quando si comincia con una nuova frase.
anche qui nn è difficile
docile ed obbediente alla chiesa…la chiesa aveva una sua dottrina sociale ke sie esprimeva nella DC(partito nn così monolita ma cmq espressione della dottrina sociale cattolica)..a qst punto un politico definito docile alla chiesa(quindi anche nella dottrina sociale,in quanto politician..suppongo) come può essere libero e indipendente nelle scelte?
io pongo dubbi…ne ho anke io..x fortuna…
intendevo interpretare la grammatica italiana, chiaramente.
E per te “Docile ed obbediente alla Chiesa” sarebbe una proposizione? Ma fammi il piacere, vai a studiare un po’ di italiano!
“Docile ed obbediente alla Chiesa, fu dunque autonomo e responsabile nelle sue scelte politiche” è una sola proposizione, e pertanto il “dunque” non può che ricollegarsi a tutto quanto detto in precedenza.
Criticate il papa e non siete neanche in grado di interpretare un semplice testo.
x fri
io parlavo direttamente dell’articolo…no personale niente
“L’esatto contrario dell’esegesi razionalista!”
esatto contrario un fico secco. l’unica differenza sta nella possibile interpretazione del “dunque” papale: rappresenta un rapporto di causalita diretta (era docile QUINDI autonomo) o rappresenta la mancanza di causalita (era docile EPPURE autonomo)? l’utilizzo corrente del dunque suggerirebbe causalita diretta, ma sappiamo che i papi si trastullano col linguaggio aulico, quindi forse intendeva la seconda. ma quante volte abbiamo sentito da papi, cardinali, vescovi, preti e apologeti tutti che si puo raggiungere la liberta e l’autonomia SOLO accettando la verita, SOLO sottomettendosi docilmente al volere di dio (legittimamente interpretato dal suo vicario in terra)? quante volte ci hanno detto che chi si ribella alla santa chiesa, chi disobbedisce a dio non potra mai essere davvero libero e quindi autonomo? questo sposta la bilancia interpretativa decisamene dalla parte della causalita.
e poi non e’ un dettaglio molto importante, anche se il pontefice si riferisse davvero all’operazione sturzo la domanda sorge spontanea: ma se ha disobbedito autonomamente come faceva ad essere docile ed obbediente? ma se era docile e obbediente come ha fatto a disobbedire autonomamente? resta comunque lo stesso ossimoro, lo paradosso irrisolvibile, senza alcuno stravolgimento particolare.
@ brunaccio
scusa, mi riferivo al mio intervento precedente, non al tuo che non avevo letto perchè lo hai postato proprio mentre io stavo scrivendo il mio.
@ checco
Vedi, il problema è che qui sei tu che stai cercando di interpretare quello che vuole dire il papa. Qui nessuno ha intepretato niente. Seguendo le regole della grammatica italiana il significato di quello che ha detto il papa è molto chiaro e comprensibile: Siccome era docile e obbediente alla Chiesa, fu «dunque» anche autonomo e responsabile ecc (Sergio I).
sempre dal dizionario garzanti:
interpretare = 1 rendere comprensibile e chiaro ciò che è o sembra oscuro: interpretare un testo, un documento, un’iscrizione; interpretare correttamente, arbitrariamente
2 dare una spiegazione, un significato a qualcosa: interpretare un comportamento, un fatto | intuire, cogliere il senso profondo di qualcosa: interpretare i desideri di qualcuno | (psicoan.) dare un’interpretazione: interpretare un sogno, un conflitto inconscio, un sintomo
Ti stai arrampicando sugli specchi. Il discorso del papa è chiarissimo a chiunque non sia in malafede. Evidentemente non è il vostro caso.
no,è una contraddizione in termini..politico (perchè giudicato come politico nn uo,mo) fedele alla chiesa(dottrina sociale) ma libero nelle scelte è contraddizione in termini anche se super dilatata
nn può ke parlare del de gasperi politico,visto ke certo nn erano amici…
@ checco
A me pare che l’unico in malafede qua sia tu che pur di far dire al papa quello che pare a te stravolgi la grammatica. Atteggiamento tipico dei cattolici che sanno dire tutto e il contrario di tutto! d’altra parte avete 2000 anni di esercizio e chi vi batte a voi in fatto a rigiratura di frittate?
Docile ed obbiediente, DUNQUE autonomo e responsabile?
Ah, la passione per l’ossimoro…
@checco, “docile ed obbediente alla chiesa” è proprio proposizione, con verbo implicito (“fu”), ma lo è…
Ecco un altro ignorantone. Il verbo è implicito quando è all’infinito, al gerundio o al participio. E non venirmi a dire ora che il verbo sarebbe “obbediente”, perché pur essendo grammaticalmente un participio presente quì è aggettivo ed infatti è usato insieme a “docile”. Ma ci siete andati a scuola?
Inoltre, se “docile ed obbediente alla chiesa” fosse proposizione dovrebbe essere la principale, visto che poi l’altra (la presunta altra) è introdotta da “dunque”. Ma una principale ha sempre il verbo esplicito. Studiate!
Visto che i commenti in attesa non possono essere letti riassumo tutto qui:
Il verbo è implicito quando è all’infinito, al gerundio o al participio. E non venirmi a dire ora che il verbo sarebbe “obbediente”, perché pur essendo grammaticalmente un participio presente quì è aggettivo ed infatti è usato insieme a “docile”. Ma ci siete andati a scuola?
Inoltre, se “docile ed obbediente alla chiesa” fosse proposizione dovrebbe essere la principale, visto che poi l’altra (la presunta altra) è introdotta da “dunque”. Ma una principale ha sempre il verbo esplicito. Studiate!
Dire che “docile ed obbediente alla chiesa” è proposizione significa essere asini. E tutto questo pur di non voler ammettere che il discorso del papa fili perfettamente.
Nel caso in cui il verbo sia omesso si direbbe che é “sottinteso” e non “implicito”. Ma il verbo non può essere sottinteso in una principale, altrimenti tutto il periodo va a farsi friggere. Questi errori comunque non fanno altro che confermare, se mai ce ne fosse ancora bisogno, l’estrema povertà culturale dei simpatizzanti UAAR.
Non solo non conoscete la storia del cristianesimo e della chiesa, non solo non conoscete la dottrina cattolica, ma siete carenti pure in italiano e non riuscite ad interpretare correttamente un testo facilissimo costringendomi a dare lezioncine di grammatica.
@ checco
ma te l’ha chiesto qualcuno? se non ti piace il nostro livello culturale non frequentare questo blog. Non mi pare che ti obblighi nessuno.
PS: nessuno qui ha mai detto che per essere atei sia necessario avere tre lauree e parlare cinque lingue. Basta un livello minimo di intelligenza e soprattuto un grado di libertà di pensiero che tu (come la maggior parte dei tuoi simili) dimostri di non avere.
Certo che non mi obbliga nessuno. Soltanto mi piace sfottervi. Voi vi definite razionalisti e poi non siete in grado di fare una lettura corretta di un testo facilissimo, e pur di asserire a tutti i costi che il discorso del papa non fila siete arrivati a dire degli sfondoni enormi. E questa sarebbe la vostra libertà di pensiero? Personalmente leggo questo sito solo per farmi quattro risate. Non ero mai intervenuto, questa era la prima volta, e a quanto pare non ne vale proprio la pena. Penso che mi dedicherò a letture intellettualmente più elevate e stimolanti……… Topolino dovrebbe andare bene al confronto con voi.
E a proposito, un’ultima cosa: avere tre lauree non è necessario neanche per sapere un po’ di grammatica ed avere la capacità di comprendere un testo in italiano.
Dunque sarebbe che fosse in effetti ma però cuel tizio papa fosse meglio che parla piu’ facile cioe che noi atei senza qultura non capissimo cuel che dice che sè è cosi poi arrivano cuesti che sapessero cosi benissimo l’itagliano che ci fanno sfigurare e che poi noi ci sentiamo troppo ignioranti. Ma pero ci piacie sapere che gli si diverte a sfotterci. Cuesto è un belisimo modo di porsi, molto tipico deli aroganti che voliono sentiresi importanti percè in efeti sono picoli picoli.
E così scopro stamattina che il povero (si fa per dire) De Gasperi è finito nel tritacarne della grammatica e ci siamo dovuto sorbire la lezione del checco di turno venuto qui, per sua esplicita ammissione, per farsi quattro risate. Riuscendo a far scadere il blog nel gioco delle ripicche infantili (“ce l’ho più lungo io… no è più lungo il mio”) tipiche di quasi tutti i blog che ho incontrato girando su internet. Capisco che è nella natura di questo mezzo offrire l’opportunità di gettare sull’avversario di sempre, quale che sia (spesso oltre tutto messi al riparo dall’anonimato), tutto il livore covato da tempo e mai lasciato libero di uscire allo scoperto come si sarebbe voluto. Insomma la rissa verbale portata avanti senza ritegno potenziata com’è, oltre che dall’anonimato, o comunque dall’assenza del rapporto fisico, da quella scrittura che offre un minimo di controllo sulle frasi, e la possibilità di intervenire sempre ulteriormente, praticamente all’infinito, ribattendo alla ribattuta.
Per carità, non dico che debba diventare un caffè letterario o un salotto aristocratico, forse, anzi sicuramente, ancor più noiosi, ma portare avanti una discussione quando è così palesemente degenerata in rissa dovrebbe invogliare qualcuno dei ‘duellanti’ a darci un taglio. Per rispetto, più che verso l’inelligenza altrui, verso la propria.
Bene, e adesso buona domenica a tutti… e non andate in chiesa, tanto la predica ve la siete già sorbita.
Direi che per checco c’è bisogno dello psicologo!! Tutto quell’astio sembra avere origini patologiche! Aliceeeeeee e Kaworu dove siete???? Qui c’è bisogno di voi, non permettetegli di continuare a confessarsi dai preti (psicologi da quattro soldi come si sono dichiarati).
A margine: chi se ne frega della storia della chiesa! Il mio autore preferito di fantascienza (e non) è Isaac Asimov!
@Bruno: concordo col tuo intervento, DUNQUE non aggiungo altro.
E intanto Gianni Letta scrive sull’Osservatore Romano: che sia lui, il nuovo docile e ubbidiente, dunque autonomo e responsabile?
http://www.vatican.va/news_services/or/or_quo/cultura/140q04b1.html
Checco, il testo l’abbiamo compreso, sei tu che non hai capito il contenuto e cerchi di sviare il discorso. Analizza bene le parole pronunciate dal B16. E’ un discorso centrato tutto sui rapporti tra De Gasperi e Vaticano. Nessun cenno al rapporto tra De Gasperi e gli italiani che hanno subito “la fede che professava” o la balla che era “autonomo e responsabile nelle sue scelte politiche, senza servirsi della Chiesa per fini politici”. Dimostra che B16 non conosce neanche la storia dell’Italia del dopoguerra o la conosce fin troppo bene e ipocritamente tace perchè gli interessa non rivelare la parte che “la sua azione politica ha reso servizio alla Chiesa”. Lo IOR non ti suggerisce nulla ?
“docile e obbediente dunque autonomo e responsabile”, questa è bellissima me la devo segnare. L’arte del dire una cosa e subito dopo dirne un’altra, che ratzinger abbia preso da berluskaz
“I “bravi cagnolini” (ma che finezza questi razionalisti) sapevano anche mordere”
Ennesima deroga al principio di non contraddizione.
Docile ed obbediente comunque io potrei dirlo a un cane o ad un gatto, non ad una persona, per via di finezza.
ke poi i cagnolini più simpatici son sì quelli docili..ma nn troppo..nel senso ke anke il cane intelligente ci prova sempre a fare di testa sua
🙂
Si oppose ferocemente, come trentino alla Dieta di Vienna, all’avanzata del socialismo, affiancando il clero. Seppellì anche i crimini di guerra compiuti dalle truppe italiane in Jugoslavia. Non fece mai pulizia dei fascisti annidati nell’apparato statale. Cosa, l’ultima, che paghiamo ancora oggi. Ci furono ministri fascisti che furono nominati al dicastero anche nel dopoguerra.
@ Bruno Gualerzi
hai ragione… chiedo scusa a tutti i partecipanti a questo blog per il noioso e inutile ribattere a questo tale checco. Ci sono cascata come un pollo! Cercherò di non farlo piu’.
@lola
anche a me piacciono molto i libri di Asimov,e ho letto con piacere che lui,pur
scrivendo romanzi di fantascienza ,era assolutamente scettico
sugli avvistamenti dei dischi volanti,sui fenomeni paranormali,su tutto
cio’ che non poteva essere dimostrato….
“ma se era docile e obbediente come ha fatto a disobbedire autonomamente?”
forse perchè il cristiano non è quella caricatura che appare qui.
“ma se era docile e obbediente come ha fatto a disobbedire autonomamente?”
forse perchè il cristiano non è quella caricatura che appare qui.
o forse perchè la frase, come hanno notato sopra, si riferiva al cane di De Gasperi, non a lui!
@ roberta
I miei preferiti sono i vedovi neri (che ti consiglio se non li conosci).
““ma se era docile e obbediente come ha fatto a disobbedire autonomamente?””
Più che altro, come ha fatto il papa a definirlo docile ed obbediente e contemporaneamente autonomo e responsabile ?
Forse una spiegazione plausibile e non contraddittoria c’è: la prima parte si riferiva alle speranze di Ratzinger, la seconda alla parziale realtà dei fatti.
Don Alberto lasci perdere, è inutile che tenti di far capire qualcosa ai soci e simpatizzanti della UAAR, è impossibile, hanno il cervello spento ed imbottito delle peggiori stupidaggini che la subcultura anticlericale sia in grado di produrre.
Ogni tanto, nella vita reale, ho provato a spiegare qualcosa a gente come loro, ma i risultati sono sempre stati nulli. Sono refrattari alla cultura, al ragionamento ed al buon senso.
L’unica cosa che resta da fare, per lei che ci crede, è pregare per loro.
Io invece che non ho il dono della fede ho completamente perso le speranze. Ormai mi limito soltanto a guardarli dall’alto in basso, ben consapevole del fatto che sul lungo periodo le loro idee non avranno alcun futuro.
x sempreio
no tesserato uaar nè avvocato anzi io stesso entrato in FLAME alcune volte..,ma insomma…la critica andrebbe fatta anke a razinger ke dice cose assurde e rappresenta i cattolici quali magari nn sono…non credi?
so benissimo ke molti cattolici anke se nn possono dirlo apertamente con qst papa si trovano molto male(nn estendo la critica ad altri perkè topic è questo..)
in amicizia ti ho detto cn rispetto accetto delucidazioni
@ falcolibero:
non dimentichiamo che sotto un suo governo ci fu la strage di Portella delle Ginestre e che il suo ministro degli interni e delfino politico era Mario Scelba, il primo ad aver usato la celere contro manifestazioni di piazza autorizzate…
Ma!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ci siamo scordati il carcere inflitto a Giovannino Guareschi (l’autore di Don Cammillo) per aver detto che De Gasperi……..
Forza…. navighiamo su Internet e ne leggeremo delle belle.
Rinfreschiamoci la memoria di quelle pagine buie della seconda Guerra Mondiale
@ sempre io
Ecco l’infiltrato di turno. Al quale non darò più la soddisfazione di replicare se non proverà ad affrontare alcune proposte che gli farò.
Intanto, non è vero che non hai la fede. Per esempio credi fermamente nelle stupidaggini sugli atei che hai messo insieme in poche righe piene di livore e pregiudizi. Il tuo non credere in senso religioso è talmente povero che ritieni perfino possa avere un qualche significato ‘pregare’ per qualcuno. Questa poi del ‘guardare dall’alto in basso’ è impagabile.
Prova invece a scendere un momento dalla tua non fede più granitica di qualsiasi fede e, per esempio, affrontare nel merito qualcuno degli argomenti trattati qui da quei refrattari alla cultura che sono gli atei… anzi, fai di più per noi poveri insipienti, illustraci il tuo concetto di cultura.
Se non lo farai con argomenti che non siano solo giudizi ingiuriosi vorrà dire che sarai solo uno squallido provocatore non in grado di sostenere un qualsiasi confronto.
Io non stavo parlando degli atei. Parlavo dei soci e dei simpatizzanti della UAAR. Non penserai mica che tutti gli atei si riconoscano in questa associazione e/o ne apprezzino l’operato? Esistono al mondo atei molto preparati ed assai intelligenti, ma non è nella UAAR che si possono trovare.
Per quanto riguarda il confronto, beh, in questo specifico topic ci sono alcuni che pur di sostenere a tutti i costi che il discorso del papa sarebbe contraddittorio sono arrivati a dire degli sfondoni impressionanti in grammatica italiana. Se permetti mi astengo dal provare a discutere di qualcosa appena appena più complesso con questi signori. Il discorso del papa si può condividere o meno, ma il senso di ciò che dice è chiarissimo e alla lettura fila via senza intoppi.
Se poi si considerano tutti i pessimi contenuti di questo sito (solo due esempi: la biografia di Roberto Bellarmino, di cui vi dovreste vergognare se davvero siete degli studiosi seri, oppure il fatto che si tenti di spacciare la Taxa Camarae come un documento probabilmente autentico quando invece si tratta di un falso palese) mi pare chiaro allora che nessun confronto serio e costruttivo si possa avere con voi. Quindi mi dispiace, non riesco proprio a scendere dal mio piedistallo.
@ sempre io
E’ quanto sospettavo.
Quindi, per coerenza, fine della tua presenza su questo blog… perchè se non ritieni possibile alcun confronto serio con noi, non capisco proprio cosa ci vieni fare.
Buona fortuna.
frase corretta che avrebbe dovuto dire razinger se onesto
“Pur rimanendo cattolico di fede seppe operare autonomamente” diverso da “docile e ubbidiente alla Chiesa(dove si parla chiaramente di dottrina soiale,ultima volta..)”..su de gasperi politiko nn entro,già detto
putroppo x razinger(e nn parlo di de gasperi) poki cattolici se nn le milizie integrali sono docili e ubbidienti come presume razinger…da come si sente in giro…
@bruno gualerzi
Che cosa ci vengo a fare già l’ho detto, vengo a farmi quattro risate. Per quanto riguarda la mia partecipazione attiva, non preoccuparti, finisce qui.