Carrara: “L’AVIS non è laica”

Spettabile UAAR,
sono un vostro socio e con la presente vorrei segnalarvi un fatto che mi ha lasciato un po’ perplesso. Ecco i fatti:
Da nove anni faccio parte dell’AVIS, la nota associazione che si occupa di gestire le donazioni di sangue. Il 20 maggio del corrente anno mi è arrivato l’invito dell’AVIS per partecipare alla cena sociale (o pranzo? non ricordo): la cosa che mi ha colpito particolarmente era la presenza, tra le attività in programma, di una funzione religiosa.
Il fatto è che ho sempre pensato all’AVIS come una associazione laica. Nei primi tre articoli dello statuto vi è infatti scritto:
“l’associazione è apartitica, aconfessionale, senza discriminazione di razza, sesso, religione, lingua, nazionalità, ideologia politica ed esclude qualsiasi fine di lucro”.
Ho forse interpretato male l’aggettivo aconfessionale?
Per ricevere chiarimenti ho quindi deciso di esporre le mie perplessità, tramite e-mail, alla mia sezione AVIS che mi ha risposto solo oggi (dopo un mese). Riporto la risposta all’email:
“Caro Gabriele,
noto con piacere che hai letto lo statuto, o almeno i primi articoli in cui si dice che l’AVIS è apartitica, apolitica, aconfessionale. AVIS è una associazione il cui scopo primario è quello di garantire l’approvigionamento di sangue e plasma su tutto il territorio nazionale. Essa non fa distinzione tra i suoi adepti sia di credo politico, di qualsiasi schieramento politico religioso, ma non vuol dire che AVIS sia laica, essa accetta tutte quelle persone che donano volontariamente, anonimamente e periodicamente il proprio sangue. Fino adesso chi ha fatto parte del direttivo è cattolico e pertanto io credo sia doveroso da parte nostra che in un giorno dedicato ai Donatori venga celebrata una messa in memoria dei suoi donatori defunti, questo lo dobbiamo a loro per ciò che hanno fatto. A risentirci al più presto non solo per posta elettronica ma anche di persona. Un abbraccio fraterno. Il Presidente AVIS comunale di Carrara Giuliano Tabaracci”.

Lettera inviata all’UAAR

Archiviato in: Generale, UAAR

54 commenti

lindoro

il ragionamento non fa una piega: anche in italia i primi ministri sono sempre stati cattolici DUNQUE è doveroso considerare tutto il paese come cattolico.
Ci sarebbe anche da chiedersi, a questo punto, come mai tutti i componenti del direttivo sono sempre stati cattolici…

kefos93

Mandali affa….
Tanto il sangue te lo tolgono comunque… con l’8×1000!!!!

For all the gods

si è scoperto come moltiplicare e abbricare il sangue universale, costa troppo, invece la donazione gratuita rende molto. Chi mai è più adatto a raccogliere donazioni?
“Essa non fa distinzione tra i suoi adepti” lo immagino, pur di cavare il sangue
“Ci sarebbe anche da chiedersi, a questo punto, come mai tutti i componenti del direttivo sono sempre stati cattolici…” specialisti in campo.
Campo che piacerebbe ai neri vampiri discendenti di Dracula ^_ ^

benux

Anchio sono socio avis da diversi anni e anche nella mia citta San benedetto del Tronto insieme alle cene sociali ci sono sempre anche le messe, forse è il momento giusto che qualcuno di noi atei si candidasse e cercasse di ricoprire una carica sociale.

Andrea Del Bene

Bene, se si vuole fare una messa come omaggio per gli ex-donatori cattolici la si faccia, ma a parte, all’ora x nella chiesa y e ci va chi vuole, non alla cena sociale!

DarioK

io nell’unico raduno e pranzo sociale al quale ho partecipato quando mi hanno dato il distintivo d’oro (era il raduno regionale in Friuli) non c’era alcuna messa; in quelli piu’ piccoli che fanno al mio e in altri paesi mi pare ci sia sempre la messa. Non confondiamo le cose comunque, ci fosse anche sempre la messa io il sangue lo donerei comunque, non e’ che questo vada al vaticano, va a chi ne ha bisogno e non mi importa sia cattolico buddista islamico o altro; anche se a dir il vero mi ruga che possa anche andare ad un berlusconiano 🙁

skarn

Il ragionamento del sig. Tabaracci è estremamente discutibile, errato e fastidioso, ma non è in grado di rendere meno nobile un’associazione come l’AVIS.

È piena di cattolici, sai che novità, me ne ero accorto da tempo. Fin da quando ho cominciato a farci le prime mattine da volontario.

Cionondimeno è piena di gente che, secondo un principio di umanità meraviglioso caccia alle ortiche il proprio tempo libero in cambio, quando va bene, della colazione, per permettere ad altri di farsi cavare mezzo litro di sangue in cambio, quando va bene, della colazione.

E io faccio con orgoglio l’una e l’altra cosa.

Il giorno in cui saremo troppo accecati da diatribe religiose per permetterci di aderire ad un’associazione del genere a prescindere dal fatto che possa avere un direttivo un po’ miope, saremo davvero ridotti alle misere persone che loro credono che siamo.

Dimostriamogli che si sbagliano!

@kefos93 ti rendi conto che hai detto una boiata colossale, indegna di una persona del minimo buon senso?

marcigno

Serietà e buon senso non guastano mai! Al momento della messa, se disturba o semplicemente nonb la si condivide, ci si allontana, anche per rispetto agli altri volontari che invece vogliono starci. Sono alla pari volontari e donatori come tutti, credenti e non credenti. È opinabile la risposta del presidente che, proprio per la carica che riveste, dovrebbe essere al di sopra delle parti, oltre che rispettoso dello suo stesso statuto!

bluindiano

Penso che dicendo laica intendesse dire atea, anche il riferimento alle convinzioni del direttivo credo sia stato un modo inappropriato per dire che la messa era un “di più” per i donatori credenti, di fatto anche al mio paese c’è sempre stata questa consuetudine della messa.

Jacopo

Senza contare che l’AVIS non permette agli omosessuali di donare il sangue, di fatto discriminandoli gravemente.
Conosco un ragazzo gay che è costretto a dire di avere una ragazza soltato per poter donare il sangue. E’ pazzesco umiliare in questo modo delle minoranze che vogliono fare qualcosa di buono.

GerardReve

A risentirci al più presto non solo per posta elettronica ma anche di persona. Un abbraccio fraterno.

Si riesce perfettamente a carpire la doppiezza di chi scrive:
Ha appena dichiarato che la messa secondo lui é giusta per onorare i donatori defunti, esplicitando cosí la sua apprtenenza religiosa in risposta a chi gli chiedeva spiegazioni sulla laicitá, alla quale si era venuti meno, che a sua volta dichiarava la sua visione laica. Il fraterno rispondente ha prima distrutto ogni barlume di laicitá nel domandante per poi congedarsi in modo fraterno e dire: “Noi siamo cattolici, da noi possono donare tutti, tu accetterai il nostro essere cattolici e continuerai a donare il sangue da noi, che ti accogliamo comunque fraternamente.” É qui il nocciolo: loro danno per scontato che anche se imbottiscono la gente di crocefissi, messe e omelie, tutto ció deve essere accettato in benevolenza della comunitá (cristiana). E io spero che sia in buonafede, per una tara e ottusitá mentale tutta particolare… poi torno alla realtá e capisco che loro sanno esattamente ció di cui parlano, ma essendo schierati con l’ associazione-stato-religione piú potente d’ Italia, si sentono nel diritto delle loro dichiarazioni.

elena

Che vuol dire “ciò non signifi.ca che l’AVIS non sia laica”? ma lo sanno cosa vuol dire “laica”? 😮

elena

Che vuol dire “ciò non signifi.ca che l’AVIS non sia laica”? ma lo sanno cosa vuol dire “laica”? 😮

elena

ri-sorry: “Che l’AVIS sia laica” (oggi ho la tastiera dislessica e la mente appannata)

hexengut

il ragionamento è capzioso, ridicolo e tragico:” fino adesso chi ha fatto parte del direttivo è cattolico e pertanto…”.Come se, visto che abbiamo il nano come presidente del consiglio e altri puttanieri in parlamento, dovessimo mandare le nostre figlie tutte a villa certosa o a palazzo grazioli

Giol

Ma i cattolici non ce la fanno proprio ad avere una mentalità più aperta eh?

MicheleB.

Evidentemente i riti cristiani sono buoni per tutti ed in assoluto e, in ultima analisi, neutrali.
La loro accoglenza è paternalistica doppiezza. Come rispondere a tanta e sì vantata buonafede?

Roberto Grendene

Sono da anni donatore AVIS
Ho scelto l’AVIS perche’ piu’ comoda da raggiungere dalla mia abitazione rispetto all’altra associazione che ha sede qui a Bologna
Tranne una messa buttata li’ in un opuscolo anni fa, non ho notato che venissero mescolate attivita’ ideologiche (religiose o meno) con l’attivita’ per la quale ci si ritrova nella sede AVIS, ossia donare sangue o raccogliere le donazioni di sangue.

Andrea

Sono un volontario AVIS, e più volte mi sono speso per la laicità dell’Associazione. Ma nulla da fare: non c’è festa sociale o inaugurazione di sede o qualsivoglia evento che non preveda il prete e/o la messa di turno. Ho anche avuto un battibecco pubblico col presidente regionale, che “rivendicava” la sua fede, ma la tradizione (perchè di quella si tratta) è dura a morire. Ma io non mi faccio da parte, anzi… mi batterò sempre per spretizzare l’associazione e renderla effettivamente aconfessionale!

Roberto Grendene

Non capisco perche’ nella sezione AVIS di Carrara non possano creare un sottogruppo di volontari a cui piace l’attivita’ di culto (cattolico o altro) che si ritrova in una chiesa a celebrare quel culto.
Nella sede AVIS in cui vado io vedo che ci sono cercatori di funghi, che metono avvisi per ritrovarsi al di fuori dell’attivita’ istituzionale AVIS. Non ho mai visto dedicata alla ricerca dei funghi un’ora della giornata del Donatore.

dysphoria_noctis

ah bene bene…

non dono più da 2 anni e mezzo, cioè da quando ho iniziato la terapia ormonale transessuale per la quale non posso più donare.

dopo questa notizia, unita all’altra che già sapevo della discriminazione di omosessuali, sono estremamente orgogliosa di non donare più.

Roberto Grendene

siete sicuri della notizia sulla discriminazione verso omosessuali?
non e’ che e’ che deriva da leggi ora superate?

vado a memoria, ma i moduli che vengono fatti compilare prima di ogni donazione riguardano rapporti non protetti con piu’ partner, e non c’e’ accenno a relazioni omosessuali o eterosessuali.

In sostanza essere gay o lesbiche non dovrebbe affatto impedire la donazione di sangue.
Lo potrebbe impedire avere rapporti sessuali non protetti con piu’ partner, senza riguardo al sesso dei o delle partner

Aldo

Io aderisco da circa 20 anni ad una organizzazione locale collaterale all’Avis e devo dire che in ogni manifestazione che organizza c’è sempre la messa, pensavo però che fosse una situazione locale.

Mattia Menchetti

sono un donatore avis da un anno e non ho mai partecipato a una cena…
ho chiesto a il mi babbo e non ricorda di cene con annessa messa…

Francesco Paoletti

🙂 Caro Gabriele, pensa quanto sei fortunato: meno male chi chi fa parte del direttivo non è un serial killer (sai com’è: dell’AVIS ad Elizabeth Bàthory il passo è breve) ! … sennò chissà a quale spettacolo ti facevano assistere dato che (con questa logica) sarebbe stato doveroso dedicare un giorno a determinate “pratiche” di recupero del sangue

Papa Mike

Come cavolo si fa’ a essere “ASSOCIAZIONE ACONFESSIONALE” e dire “..NON VUOL DIRE CHE AVIS SIA LAICA..”?!?!?!?!?!?!?

A parte la nobilta’ dei donatori che si mettono a disposizione dei malati, credo che AVIS dovrebbe quantomeno rivedere il proprio statuto o cominciare a comportarsi adeguatamente alle regole che si e’ imposta.

Figuriamoci se il clero non andava anche a caccia di sangue…proprio dei vampiri!

luca trentini

Mah, mi associo alle considerazioni di Roberto Grendene: anch’io dono il sangue con l’AVIS, qui a Bologna, ed almeno qui non credo vi siano “inflessioni confessionali”… se in altre sezioni dell’AVIS vogliono organizzare messe, facciano pure: chi difende i valori della laicità, difende anche la libertà religiosa di ogni persona o gruppo…

Certo bisogna anche riconoscere che se un dirigente dell’AVIS afferma che l’associazione “non è laica”, quando lo statuto ne proclama l’aconfessionalità, evidentemente quel dirigente ha idee un pò confuse…

ser joe

Caro Gabriele,
Dovevi rispondere che la prossima volta parteciperai solo se prima ci sarà un bel rito danzante di uno stregone africano. Chissà se capiranno. Ma non credo!

Maciste

Nella mia città ogni anno viene dedicata una messa all’AVIS. Non sapevo quello che c’era scritto nello Statuto, ma non mi sarei mai sognato di definire l’AVIS come associazione laica.

Celestino V°

Abito in provincia di Mantova e sono da anni socio Avis.Ogni anno la locale sezione di Suzzara fa un pranzo sociale con annessa messa.Personalmente non ho mai partecipato ne all’uno ne’ all’altra. “Laicamente” a me non importa niente se c’è gente che vuol partecipare al culto,per quel che mi riguarda non mi va di essere li’ come un pecorone e fingere di partecipare quando in realtà non me ne frega niente.Dopo ogni donazione mi sento appagato per questo piccolo gesto , spero di essere utile a qualcuno e questo è quello che mi importa,se poi c’è il gruppo chiesaroli & company chi se frega.

fra pallino

ma tu guarda, sti cattivoni di cattolici… tengono in piedi anche l’AVIS…. a quando una analoga associazione uaar?

Viano di Vagli

Mi chiedo: possibile che non abbiate nessun carrarese iscritto all’ UAAR? Eppure è una città piena di atei, per di più in maggioranza anarchici e con una tradizione alle spalle che io, da cattolico, definisco gloriosa. Lo dico perché tutti in Toscana sappiamo che l’ AVIS nasce in ambiente cattolico, deriva dalle Misericordie, che sono cattoliche e spesso il segretario provinciale dell’ AVIS è nel direttivo di una Misericordia. Si decise di fondare l’ AVIS come associazione laica, così come il PCI decise di fondare l’ ARCI come associazione apartitica.
E’ chiaro o vi devo spiegare meglio? A proposito: la stessa cosa vale per l’ AIDO (donatori di organi; e non fate facili battute).

Viano di Vagli

Ovviamente ho capito che almeno Gabriele è iscritto all’ UAAR ed è socio AVIS, ed è di Carrara, ma sembra faccia vita molto ritirata per non sapere queste cose. E’ forse un immigrato?

Andrea

Basta con queste pregiudizi da atei: non è che l’AVIS non sia laica; è solo diversamente aconfessionale.

non possumus

io sono donatore AVIS da oltre 30 anni, e non ho mai pertecipato alle varie assemblee e riunioni proprio perchè prevedevano una funzione religiosa, ma ho continuato a donare senza porre domande anche se ogni volta chericevevo gli inviti un po mi infastidivo

alessandro

RICORDO MALE O LA CHIESA ERA CONTRARIA ALLA DONAZIONE DEL SANGUE E DEGLI ORGANI?

UN ATEO DONATORE AVIS DA 18 ANNI.

luigi

siamo in italia, ogni volta che c’e’ qualche incontro di gruppi piu’ o meno numerosi c’e’ sempre messa e prete che incombono, dal raduno degli alpini alle feste di leva, bisogna sempre autoescludersi? ogni occasione e’ buona per fare polemica o per provare a infilarsi nei direttivi o in chi organizza queste cose, mi sembra l’unica strada
ciao
Luigi

Roberto Grendene

La differenza, cari Viano e Pallino, e’ che se dei soci uaar organizzano eventi al di fuori dell’uaar non ne approfittano per “marcare il territorio”.
Io come cittadino sono presidente di un centro socio culturale sportivo che ha organizzato due campi estivi qui a Casalecchio di Reno due settimane fa, ma non mi sono sognato di indottrinare i bambini o di promuovere ateismo e agnosticismo. Cosi’ come accade in tutte le altre attivita’ di volontariato che facciamo. Nel nostro direttivo ci sono soci uaar, credenti, gente di destra, gente di sinistra. Ma nessuno impone la propria ideologia nelle attività svolte.

firestarter

ciao pinco pallino,

ma come ti vengono tali commenti? sei nato cosi’ oppure ti hanno lobotomizzato?

Viano di Vagli

@Roberto Grendene: quando si parla di AVIS, AIDO, ARCI si parla di “costole” di movimenti e partiti, non di singole iniziative individuali. In futuro, magari, quando crescerete, fonderete delle associazioni filantropiche aperte a tutti ma controllate da voi. E se inviterete i soci ad una conferenza su Darwin forse qualche cattolico creazionista ed integarlista vi accuserà di indottrinamento, ma sarebbe esagerato. Una Messa non obbligatoria non credo possa essere una forma di indottrinamento. Una conferenza sulla donazione di sangue tenuta da me in cui parlo solo del dono del proprio sangue da parte di Gesù, quella sì, sarebbe indottrinamento.

Cardinal Bagnato

La risposta fornita dall’associazione è tanto sconcertanto quanto purtroppo vecchia e conosciuta.
Non è la prima nell’unica associazione che per statuto è laica che si comporta in questo modo. Putroppo la percezione della laicità viene sempre distorta dall’assolutismo cattolico. Io sono stato per molti anni dirigente di un’associazione laica, una pubblica assistenza, che non solo è laica ma vede anche la prorpia genesi nell’anticlericalismo e nel filone del solidarismo popolare. Per tutto il periodo del mio mandato ( sono stato anche Segretario per 5 anni) ho dovuto sempre litigare per non far svolgere la Messa durante i festeggiamenti dell’associazione. Ogni volta mi venivano fornite delle scuse sempre più cretine per giustificare la presenza del sacerdote in un contesto del genere. Le giustificazioni maggiori erano che siccome la maggior parte degli associati era cattolica ( non si capisce in base a quali statistiche, visto che non veniva chiesto di dichiarare la religione al momento dell’iscrizione, ovviamente si dava per scontato) allora la messa era doverosa, perchè si supponeva che tutti i soci in quanto cattolici la volessero. Altre volte veniva detto che senza la messa nessuno avrebbe partecipato ai festeggiamenti (affermazione sempre smentita dai fatti, visto che la chiesa del paese rimaneva vuota come sempre quel giorno), ovviamente venivo criticato perché non partecipavo alla Messa e come Segretario a detta di molti era un’offesa all’associazione!! Ma l’affermazione più bella, di fronte alla mia insistente pretesa di laicità dell’associazione ( ho pure fatto una tesi sui conflitti che naquero con la chiesa quando furono fondate queste associazioni) era che siccome l’associazione era sì “laica” ma laicità significava che non apparteneva a nessuna religione quindi si poteva scegliere di fare ciò che si voleva, quindi tutti votavano per fare la messa… perché tutti erano cattolici… anche gli atei come me… guai a dire il contrario… Questo per dire che le associazioni sono gruppi di persone e quando l’ambiente culturale di riferimeno è questo… c’è poco da fare. Del resto l’hanno ammesso anche molti cattolici su queste pagine… la libertà di pensiero non appartiene al cattolicesimo! E noi siamo solo una minoranza di rompiscatole…..

Roberto Grendene

@Viano di Vagli

se leggo lo statuto dell’AVIS non ci trovo che cose che trovo in quello dell’ACLI.
non c’e’ ragione alcuna per cui l’AVIS debba programmare in iniziative istituzionali messe, ne’ parimenti tavoli sullo sbattezzo.
Rifiuto questa logica del “facciamo finta di essere una cosa e poi promuoviamone altre sottobanco” (le “nostre”)

Io non sento affatto il bisogno di fondare associazioni filantropiche controllate dall’uaar.
Se voglio fare altro tipo di volontariato lo faccio con altre associazioni specifiche, e fianco a fianco di chi vorra’ starci, senza avere problemi di sorta se sara’ credente o meno. L’importante e’ che non venga a imporre le sue attivita’ personali agli altri. Se vuole fare una messa di chiese ce ne sono in abbondanza.
Con l’AIDO ho organizzato una conferenza, con medici ed altri esperti, e si e’ parlato di trapianti, non vedo cosa c’entri la religione.

popkorn

@fra pallino
“a quando una analoga associazione uaar”
magari quando avrai bisogno di un po di sangue,,,,se il sangue è stato donato da un “UAAR”,,,,
lo rifiuterai????????? accetterai solo il sangue donato da un prete pedofilo???????

DarioK

che ridere, l’AIDO sarebbe in vita grazie ai cattolici? ma per favore, all’universita’ distribuivo i moduli di adesione, quando sono andato da quelli di CL mi hanno praticamente detto “vade retro satana!”

Il Filosofo Bottiglione

anch’io penso che non ci sia da fare un dramma se le AVIS locali ogni tanto fanno una messa. si tratta di abitudini desuete che la chiesa cerca di tenere alimentate per fare propaganda di sè.
è giusto, da parte di chi non è cattolico (ma forse, a questo punto anche da parte di chi è cattolico) protestare.
occorre farsi sentire, dichiarare ad alta voce che la messa non è cosa gradita a tutti (e nemmeno indifferente a tutti) così che tali pallosità siano ridimensionate, come è giusto che sia, alla sfera privata.

Magar

Fa rabbrividire il modo in cui viene mistificato il significato di “laico” dai dirigenti AVIS.

fra Pallino

@viano

scusa se mi permetto… non si dice “carraresi”, ma “carrarini”…

For all the gods

a Fra Pall i fra e i preti devono essere fisicamente abili per l’arruolamento al clero?
se si per il fisico e la loro posizione altruista dovrebbero essere donatori tutti o quasi, nel “tenere in piedi l’Avis, ” Date sangue all’Avis o prendete più di quel che date in soldi e sangue? O la religione ve lo vieta? Eppure lo ricevete.
fra pallino scrive:

“22 Giugno 2009 alle 21:02
ma tu guarda, sti cattivoni di cattolici… tengono in piedi anche l’AVIS…. a quando una analoga associazione uaar?” secondo te non ci sono nell’avis? Comunque nessuno è più ricco dello stato cattolico, inutile che ti vanti

sNappy

l’AVIS e l’omosessualità:
ho controllato i decreti ministeriali “per l’accertamento della idoneita’ del donatore di sangue” (del 2001, qui: http://gazzette.comune.jesi.an.it/2001/78/9bis.htm e del 2005, qui http://gazzette.comune.jesi.an.it/2005/85/2.htm) e non ho trovato NESSUN RIFERIMENTO ALL’OMOSESSUALITA’ (bensì solo a “rapporti sessuali occasionali a rischio di trasmissione di malattie infettive”). L’omosessualità infatti non fa parte dei criteri elencati sul sito AVIS (qui http://www.avis.it/usr_view.php/ID=1404).

Questo pregiudiziale criterio faceva parte però dei vecchi decreti, come quello del 15 gennaio 1991, rimasto in vigore fino al 2001.

Tuttavia sono avvenuti dei casi di violazione della normativa ministeriale, come a Scandale, in provincia di Crotone (la notizia, su TgCom, qui: http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo450650.shtml).

rb

Scusate, a parte tutto, ma se questi organizzano una messa, a voi che ve’frega?
Non ci andate e basta. Magari qualche volontario cattolico ha voluto dedicarne una per un amico cattolico, tutto qui. Se ci fosse qualche volontario musulmano, sarebbe giusto dedicare loro una funzione islamica. E se ci sono volontari che non credono è più che giusto fare una funzione laica.
Se manca quest’ultima posso capire le proteste, ma se no mica vi obbligano ad andare in chiesa.

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