Ateobus anche a New York

Gli ateobus percorreranno anche le strade di Manhattan. La campagna è stata lanciata dall’associazione New York City Atheists: lo slogan che campeggerà su 24 autobus sarà “You don’t have to believe in God to be a moral or ethical person” (“non c’è bisogno di credere in Dio per essere una persona etica o morale”).

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69 commenti

brunaccio

COMPLIMENTI ANCHE PER L’OTTIMO SLOGAN!

dico la battuta..peccato che AD2009 si debba far girare un bus per ribadire un concetto che è ormai chiaro anche alla mia vecchia nonna!

🙂

GREETINGS NY ATHEISTS!!

Bruno Gualerzi

Concordo, in parte, con brunaccio. I credenti meno sprovveduti non avranno nessuna difficoltà a riconoscerlo. In quanto ai fondamentalisti… bè, quelli resteranno nella loro convinzione anche di fronte ad ogni evidenza contraria.
Concordo solo in parte perché, se vale questa considerazione, allora lo slogan non è poi così ‘ottimo’.

brunaccio

x bruno

infatti…nelle metropoli come NY è pieno di fondamentalisti di ogni religione e ideologia..lì tante vecchie nonne non lo capiscono,ma forse forse speriamo le nipoti

😉

brunaccio

e comunque mia nonna non è che sia un esempio di grandiosa presenza alla messa domenicale 😉

ciao a domani dai

serena

Ieri al gay pride a genova ho visto un cartello con uno slogan che sarebbe perfetto: “La cattiva notizia è che dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno!”

Andrea (Mi)

Che slogan imbarazzante e pacato….sarebbe ovuto essere: ” Per essere una persona intelligente dai soldi principi etici e morali non si può credere in Dio “

brunaccio

x andrea(mi)

con uno slogan come dici tu giusto a manhattan potevi girare vai a harlem o simili l’autobus non uscirebbe intatto e forse i passeggeri pure..invece per fortuna a parte cattolici e islam non è così vero quello che dici per fortuna…secondo me

poi come vuole..ma se fosse un out-out come dici tu unico esito scontro fisico armato tra religioso e ateo…nn mi sembra ottimo..poi magari finirà cos’…

oh si fa per fare due parole qua è sull’opinabile

Andrea (Mi)

@ brunaccio

Il credente si comporta bene perchè “lo comanda Dio” (In oltre non tutto quello che viene predicato dalle religione rivelate è giusto moralmente).
Chi è ateo se si comporta bene lo fa perchè sente che è giusto comportari così, ha empatia verso gli altri e sa che la vita è 1 e bisogna fare di tutto per viverla al meglio, in modo da arrivare alla fine naturale senza troppi rimpianti.
I mezzi termini e il compromesso sono tipici della corruzione, se si ha un ideale non esistono mezzi termini per divulgarlo.

brunaccio

ok ok come pensi…introdurrei il concetto di RAGIONEVOLEZZA comunque che non è vendersi è tirare a campare..

e con questo ti saluto e vi saluto davvero

brunaccio

anke io che pongo un’ipotesi X non traggo da X nessuna morale..per dire..proprio come te ateo materialista ecco…

gianfranco

se non sbaglio la traduzione esatta in italiano e’ “non devi credere in dio per…”.
“Non c’e’ bisogno…” sarebbe “you don’t need to…”
Secondo me e’ diverso, e migliore, il senso nella traduzione letterale.

brunaccio

e meglio forse infatti… volevo capire questo veramente sulla traduzione,che mi interessava..non devi è meglio anche per me..indica la sottomisssione religiosa

Andrea (Mi)

Già “Non devi credere” ma sarebbe dovuto essere “You must not believe..”

brunaccio

no,non si parla più così andrea solo nello school-grammar-english…you haven’t is da same thing mon!!!

devo coricarmi ora davvero.ciao

Andrea (Mi)

You don’t have to e You must not vogliono dire due cose nettamente diverse e non è una distinzione che si fa solo nell’inglese ufficiale.
You don’t have to = Non c’è bisogno che tu
You must not = Non devi
Se non ci fosse la distinzione non si potrebbero fare frasi con i due sensi diversi ma vorrebbero dire entrambi la stessa cosa.
Mi spiace brunaccio ma a sto giro non posso che contraddirti fortemente.

Andrea (Mi)

Non a caso i divieti e gli obblighi sono espressi solo con must

brunaccio

a gwaan kid…people haffi nah talk like inna book..when ya speak ya mama tongue nah take book..language keep own life after some time! by da way a minimum level hi speak..a go lick!

certo ke andrea sei un cavillatore ke nemmeno i teologi..ma tu quando parli prendi il libro di grammatica con gli amici? io no!

nn fare il cavillo quando dici una cosagiust ok,ma se ti dico che è uguale anzi loro must nn lo usano quasi più solo il babbo al figliuolo..credimi davvero non mi fare fare il dotto che poi mi dispèiace

brunaccio

poi è americano non inglese non sonoi uguali!

consiglio un po’ di umiltà semplice semplice

Andrea (Mi)

Non si tratta di fare il dotto ma di far si che chi legge non possa prendere come vero quello che ti ostini a sostenere.
Non si tratta di parlare grammaticalmente corretti (è ovvio che l’inglese parlato non è uguale a quello scritto e che i termini che si usano in confidenza non sono uguali a quelli che si usano in un tribunale, ma non è questo il caso) infatti si tratta di una questino di comprensione se le 2 frasi avessero lo stesso significato non ci sarebbe più distinzione tra Dovere fare qualcosa per forza e poter sceglieere se farla o no.
Ti rendi conto di quello che stai dicendo?
Hai detto una cosa che non è giusta , dovresti accettare di aver sbagliato…come hai scritto a l sottoscritto un po di giorni fa….

brunaccio

ascolta tu a un americano digli you must vedrai come è felice.

io lo studiai alla tua età quelle differenze come le ore half past

non parlano così sono formalismi..poi certo che se vogliono ti capiscono..ma fai qualche viaggio e senti come è rispettata la grammar classic

brunaccio

io l’inglese andrea si dà che lo conosca discretamente..fidati hannodetto la stessa cosa in un modo più accettabile

se avessero detto you no need to… allora era come dici tu

ora basta no…sull’inglese ne so di più di te credi!

fammi andare a dormire senza flames,adesso anche il libro di scuola superiore di grammatica inglese è troppo

😉

Andrea (Mi)

Non sarà sicuramente felice di sentirsi dire Must da mè perche non gli andrà a genio sentire dire qualcosa con l’imperativo, anche in italiano se ti dico col tono giusto ” NON puoi parchggiare qua” la cosa non ti piacerebbe…

Andrea (Mi)

In oltre mi spieghi con la tua interpretazione del Must in che modo verebe distinto un ordine da un una decisine arbitrale?!

brunaccio

ascolta..manda una petizione sollevando il problema a NY ATHEISTS e vedi

ciaoi

brunaccio

il prete in chiesa dice MUST semmai

un laico usa have to un must colloquiale

Andrea (Mi)

Non sarei tanto convinto del fatto che te sappia l’iglese meglio di me…dovresti saperlo esattamente come un madrelingua per dire di saperlo parlare meglio di me

brunaccio

adesso hai capito?

tu frainteso testo e ne vorresti un altro…ecco

lì dicono non devi credere per

tu rendi devi non credere per

zeen now?

Andrea (Mi)

Che vorrei un altro testo è sicuro ma non l’ho di certo frainteso.
Cmq per come vedo la metti giù potremmo andare avanti fino a domattina.
vado adormire.
A domani

brunaccio

come un mamatongue(madrelingua) no..ma vi sonoi gradi intermedi come nell’evoluzione…

🙂

pacamanca

@ brunaccioooooo… Tu sei troppo togo ma hanno ragione gianfranco e Andrea (Mi), “don’t have to” NON SIGNIFICA ASSOLUTAMENTE, MAI, IN NESSUNA IPOTESI, “non devi” nel senso di divieto; il suo unico significato è “non è necessario”. Se è per l’intimità con l’inglese, lo insegno da 10 anni e di lavoro faccio la traduttrice dall’inglese verso due altre lingue e da tre lingue verso l’inglese. Andrea (Mi) ha datto la spiegazione perfetta: MUST NOT vuol dire “assolutamente non lo fate”, ed è per questo che si usa per i divieti. Se vuoi ti scannerizzo la pagina dei verbi modali in tre o quattro libri diversi e te le mando.

Nathan

Sicuramente lo slogan di NYC è meglio di quello tentato in Italia, con il pasticcio di buone e cattive notizie, e nessuno può dire che offenda chichessia. Piuttosto non capisco il bisogno di dire moral e poi ethical, non sono sinonimi, anche in inglese In fondo uno è il termine latino, l’altro quello greco, ma dovrebbero avere lo stesso significato). Visto che ci sono molti esperti, illuminatemi.

pacamanca

O’, e la notizia l’ho segnalata io *fa l’impettita* Certo che non so se l’avevano vista prima, ma comunque l’email l’ho mandata. Hah! 😉

Lello

volevo dire senza alcuna polemica che questa scelta dalla associazione atei di NY è a mio parere la frase migliore che finora ho visto in una campagna del genere

brunaccio

x pacamanca

no no ti credo..ma dire MUST da un bus non mi sembra molto usuale .tanto non lavoro sono ripassato.

allora gurdato bene pure io mi scuso andrea mi,ma a me scrivere un bus con MUST mi pare assurdo,divieto autoritario ecco…per quello penso ke cda la cosa,poi nn so..io rimasto ke le autorità usino il must non un consesso civile 😉

grazie

brunaccio

BRAVO ANDREA

ma ripeto il doivieto d’autorità mi pare fuori luogo ecco 😉

brunaccio

x paca

sai perchè sono sveglio? ho una amica madrelingua black ne abbiamo parlato..lei si offenderebbe se in un bus una formula così la vedesse MUST,ma vero è che si usa come autorità

GRAZIE PACA 😉

brunaccio

autorità cioè come tu dici NON FARE ASSOLUTAMENTE..e noi chi siamo per dirlo?

ciao grazie

scusa andrea mi 😉

fab

Dunque nei bigotti USA passa un ateobus; forse non dei più gagliardi, ma insomma…
Notizia rasserenante.

Giorgio

La buona notizia è che lo slogan è efficace. Quella ottima che gira per NY.
O viceversa, se più vi piace.

strozzapreti

E’ una scritta incontestabile, in Italia abbiamo per esmpio Veronesi che ha speso la sua vita nella lotta ai tumori, ma ne abbiamo tantissime di personalità atee con elevato senso etico, se chi ha l’ appalto per la pubblicità sui bus in Italia si rifiutasse, allora uniamo le nostre forze e le nostre tasche per una forte azione legale. Sarebbe bello per settembre acquistare. un vecchio bus, farlo sistemare con una scritta e circolare in un tragitto che comprenda via della conciliazione e dintorni, se tra noi ci sono carozzieri e meccanici, nonchè patentati per condurre bus dovrebbero farsi avanti, l’ unione fa la forza, basta subire e piangergi adosso.

pacamanca

@strozzapreti

Mio marito ha una carrozzeria a Torgiano e si è sbattezzato grazie all’UAAR (e a me che ho riempito il modulo per lui che non ha pazienza ;). Sono sicura che se venisse fuori qualcosa a Perugia non ci sarebbero problemi in dare una mano, clienti paganti permettendo, sia chiaro.

@brunaccio

Ti sei imbananato tutto da solo con questa idea fissa di autorità. Funziona così, guarda: il must all’affermativa funziona più come should, cioè, parliamo di cose che dovresti fare perché ne senti il bisogno tu, o perché fanno bene a te e te lo dice un amico (“You must see that film!”, tant’è che si dice che tale o tale cosa è “un must”), un medico (“You must start exercising, Mr. brunaccio”), un insegnante (“You must study more, brunaccino mio, or you’ll fail the exam”), tua mamma (“You must eat your veggies, honey”) o anche te stesso (“I must lose some weight, I look like Jabba the Hut” oppure “I must call Mary or she’ll be offended”). Ossia, non c’è nessun’autorità, tanto meno l’obligo formale; certamente nessuno ti fa la multa se mangi da McDonald’s tutti i giorni o se non ti ricordi di chiamare la po’ra Mary che ti sta a cercare da settimane. Infatti si usa poco anche in questo contesto, soprattutto dagli americani. Più che altro “must” si usa più frequentemente per parlare di probabilità nel passato – “He must have met some traffic, he’s never late” verrebbe tradotto in italiano come “Avrà incontrato traffico per strada; non è mai in ritardo…”. Per essere grammaticalmente precisi, quando si parla di un obbligo stabilito da un’autorità esterna si usa have to: “You have to wear a seatbelt in Italy”, perché se ti beccano senza la cintura ti fanno la multa. Ma must non ha passato e quindi qualsiasi obbligo nel passato, sia qualcosa che ti sei sentito tu di fare o un obbligo dall’esterno, viene espresso come “had to”, il che può creare confusione (“I used to love her but I had to kill her” vs “I had to pay the ticket or I’d have lost my licence”). E poi c’è il “gotta”, che viene da “have got to”, che ormai sostituisce tutto (al presente indicativo) e non se ne parla più .

Invece “must” nella negativa sì che ha questo senso di autorità al quale ti riferisci tu, ma in realtà si usa più can’t che mustn’t: “You can’t park here, ma’am”. In contesti formale si usa più l’imperativo negativo (“Do not feed the animals”) oppure si trova un altro modo più diplomatico di esprimere il divieto (“Smoking is not permitted in this airport”).

Scusate l’OT, ma mi ha preso la grammaticulite acuta. E pensare che sono le 4:30 a Rio e ho letto i commenti di brunaccio solo perché mia figlia si è svegliata per mangiare… 😉

penelope

x pacamanca

perfetto 🙂

è che quando mi impunto di fondo per vari motivi precedenti poi non mi funziona bene anche la logica…e non va bene..penso che mi sono spiegato senza flames ormai chiusi 😉

sweetdreams thx 🙂

brunaccio

scusate sono brunaccio!!! postato male mail..sono a casa altrui

penelope

x strozzapreti

potrei nonostante non troppa disponibilità momentanea iniziare una raccolta fondi a me sembra un’ottima idea…poi lo slogan si discute con serenità

buona giornaata UAAR e NY ATHEIST CREW!

penelope

BRUNACCIO X STROZZAPRETI

provato contattare amico diplomato meccanico ma è felicemente oltreoceano e mi sa per un pezzo…forse il problema nostro è che siamo rimasti pochi. tanti se ne vanno (e non a torto umanamente parlando..).

vengo da una serata tra amici ora mi sposto a casa poi se riesco a sentire gente (autisti non ne conosco) faccio sapere.

strozzapreti

Mi fa piacere che la mia proposta sia condivisa, ma sta alla dirigenza UAAR valutarla e se attuarla in base alle possibilità economiche e gestionali.

RU486

@ pacamanca, (h 9:59) perfetta la lezione… mi è servita 😉

@ strozzapreti, (h 9:23) condivido pienamente

DanielaG

questo slogan è bellissimo, chiaro, diretto e colpisce uno degli stereotipi più comuni che riguarda gli atei e gli agnostici

brunaccio

YEAH…MARVELOUS! PERFECT AND ALSO COOL LESSON LADY PACAMANCA!

🙂

strozzapreti

In Italia si potrebbe dire: non c’ è bisogno di credere in Dio, per amare il prossimo tuo come te stesso. ( Questa frase che Gesù amò tanto e che asssimilò durante la sua permanenza tra gli Esseni, rappresenta il massimo concetto di eticità, indipendentemente da essere credenti o meno ).

brunaccio

X STROZZA E STACco

ho in parte precisato in altro post mi sembra sulla turchia..a me uno se ateo non mi fa niente sentirlo…poi c’è precisato

uno slogan così sembra quasi una critica interna..io personalmente ma non conta perchè non socio,apprezzo molto lo slogan NY ATHEISTS con tradotto DEVE poi solo mia idea lascio a uaar compiti e riflession in merito come giusto.

mi prendo qualche ora per me..ciao a dopo tanto difficile che sparisco di qua ormai 😉

brunaccio

solo per il riferimento evangelico dico (che di per sè ottimo e giusto…) ma sai può forse suonare di pretesco..sto imparando che è utilissima la recisione anche espressiva ecco

brunaccio

precisione ..vedi che bravo 😉

ma anche recisione.oggi vado a lapsus (freudiani?) a raffica!

🙂

Colapesce

@ strozzapreti

se io amassi il prossimo mio come me stesso, gli farei, diciamo, una seghina.
Saluti!

luigi

La cattiva notizia e’ che l’UARR esiste, quella buona che siete pochi

Nebo

Sapete che preferisco di gran lunga il loro slogan al nostro? Mi sembra molto più “esemplare” per descrivere le convinzioni atee/agnostiche, e meno vulnerabile alla critica di essere “offensivo” verso le religioni.

Nebo

@luigi: La buona notizia è che se un giorno perderai la Fede, nessuno ti potrà lapidare, perché vivi in uno stato laico e non in una teocrazia.

La cattiva notizia è che, anche quando non ti sentirai più cristiano o cattolico, la tua vita sarà ancora pesantemente influenzata dalla Chiesa. Quel giorno, pensa a noi. Ciao, eh.

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