Caso Coppoli: comunicato stampa UAAR

L’Uaar esprime il suo sostegno al professor Franco Coppoli di Terni, colpevole, secondo il suo dirigente scolastico, di aver rimosso il crocifisso dall’aula nelle quale avrebbe poi tenuto lezione. Coppoli è stato sospeso dall’insegnamento. Di conseguenza, è ricorso al Tribunale del lavoro di Perugia chiedendo che fosse riconosciuta la condotta discriminatoria del dirigente scolastico. Ma il ricorso è stato respinto. Si dice, cioè, che l’obbligo di insegnare sotto a un simbolo religioso, l’attivazione di sanzioni disciplinari per chi lo rifiuti e la minaccia di intervento da parte della Procura sarebbero azioni lecite, perché, così facendo, il dirigente garantirebbe il rispetto delle scelte espresse dalla classe.
La maggioranza degli studenti, infatti, in un’assemblea di classe, ha votato a favore del mantenimento del crocifisso. E questo sarebbe sufficiente a decidere che, nonostante le sentenze espresse in precedenza da altri tribunali, alle pareti dell’aula debba essere appeso il simbolo cattolico. «Viene da chiedersi – sottolinea Raffaele Carcano, segretario generale dell’Uaar – che cosa sarebbe successo se la classe avesse votato a favore del calendario Pirelli. O se avesse deciso, ad alzata di mano, di far sedere gli alunni stranieri nei banchi più lontani».
Il professor Coppoli continua la sua battaglia, e l’Uaar con lui: «riteniamo inconcepibile che uno Stato che rappresenta tutti, faccia proprio il crocifisso, che è un simbolo di parte. I ricorsi sostenuti direttamente o indirettamente dall’Uaar sono già arrivati alla Cassazione, alla Corte costituzionale, al Consiglio di Stato, alla Corte Europea dei diritti dell’Uomo», spiega Carcano.

Comunicato stampa UAAR

Archiviato in: Generale, UAAR

36 commenti

ONESTO PRESUNTUOSO

-“La maggioranza degli studenti, infatti, in un’assemblea di classe, ha votato a favore del mantenimento del crocifisso. E questo sarebbe sufficiente a decidere che, nonostante le sentenze espresse in precedenza da altri tribunali, alle pareti dell’aula debba essere appeso il simbolo cattolico.”

Quindi per fumare in classe è sufficiente che l’assemblea degli studenti voti in maniera favorevole!

Maciste

Perfetto il commento di Raffaele!
E’ evidente che le decisioni della classe vanno bene solo se gradite. Stupisce il livello di dilettantismo di chi ha emesso questa sentenza…

Emanuela

Probabilmente sarà una classe di ragazzini indottrinati che non hanno mai avuto un’idea indipendente in vita loro…

Kaworu

@emanuela

o a cui è stata promessa la promozione con tot voti…

repubblica delle banane.

Zel

Se la classe di un istituto votasse per esporre un versetto del Corano al posto del Crocifisso, posso solo immaginare la cagnara che scatenerebbero tra i politici e le alte sfere ecclesiastiche.

barbara

Eh si viviamo in uno stato confessionale di maggioranza,mica in uno stato laico!!!!!!

domenico

Sinceramente non capisco questa presa di posizione esagerata da ambedue le parti. Io da ateo convinto quale sono trovo indifferenza nel lavorare con sulla testa un crocifisso o un poster della ferrari o qualsiasi altro oggetto che non interferisce con la mia attività.
Così non viene data troppa importanza ad un oggetto raffigurante un ominide appeso ad un + asimmetrico?

ser joe

Quando ero studente un giorno in classe è successo un putiferio perchè su un cartoncino disegnai un paracadute, lo ritagliai e lo incollai alle mani del crocifisso. Fui sospeso per 3 giorni. Eravamo nel 1966. Due anni dopo eravamo nel ’68. Spero ce ne sia un altro…

Giovanni Bosticco

@ser joe
Non ci facciamo illusioni sul ’68.
Quello non ha contestato solo il
clericalismo che ci immerge:
ha contestato persino che chi vuole
istruirsi possa farlo solo studiando,
come se qulcuno potesse far l’ingegnere
senza conoscere la matematica, o il
medico senza conoscere l’anatomia.
Ha operato i classici gattopardeschi
mutamenti: combiare tutte le apparenze
per lasciare immutata la sostanza.
Proprio nel ’66, a tre anni dall’introduzione
della scuola media unica, uno studente di
prima liceo classico ha osservato su questa:
“Nelle ricerche scientifiche scrivono: il gatto
ha quattro zampe!”. E il professore, comunista
convinto: “Non importa. L’essenziale è che ci
arrivano tutti”.
Ma quando ho fatto le scuole io, in TERZA ELEMENTARE
facevamo ricerche così! E c’eravamo proprio tutti!
Era una persona di cultura meravigliosa, secondo lui
tutta inutile, perché “borghese”. Mi ricordava i nazi che
bruciavano i libri della cultura tedesca, ritenuta opera
di ebrei.
Il colpo più duro ai preti l’ha ficcato il liberale Cavour,
non il compagno Togliatti che ha accettato il concordato.

ser joe

x G.Bosticco
Assieme all’erba buona cresceva anche la gramigna. Per quanto riguarda Togliatti e gli altri padri della costituzione, ristudiati la storia d’Italia del dopoguerra e il suo contesto. Per Cavour non sono d’accordo perchè ha fatto più Napoleone in pochi anni con la sua soppressione delle congreghe religiose e la confisca dei beni che Cavour al servizio non dell’Unità d’Italia ma come cameriere della Casa Savoia, figli di tr.ia primi firmatari del Concordato.

ser joe

P.S.: Per erba buona non intendevo la marijuana…………..

vittorio

i professori almeno una volta al mese dovrebbero lavare i piedi agli studenti.

Stefano Molinari

Benissimo. Allora al Liceo Righi di Cesena, nelle classi in cui il Prof. Alberto Marani ha fatto lil questionario per cui è stato sospeso (per sei mesi, poi ridotti a due – sic!) bisognerà togliere l’insegnamento della religione cattolica, visto che la stragrande maggioranza (88,7%) ha preferito la materia alternativa. Facciamolo subito presente alla dirigente del liceo e all’ufficio scolastico provinciale di Forlì-Cesena, e per conoscenza al docente di religione. Visto che la volontà degli studenti supera un principio costituzionale… Dài, che ormai tocchiamo il fondo… tra poco potremo solo risalire!

marcigno

Non dipende da un’assemblea di ragazzini avere o no appeso in classe il crocifisso! Il crocefisso sicuramente c’era da tempo e svariate classi si sono succedute; quando è successa la contestazione del prof. il dirigente ha tentato di correre ai ripari facendo redigere un verbale ad un’assemblea di classe! Non sarà sembrato vero ai ragazzini… che sicuramente l’avranno preso come un gioco (se non minacciati…). Ed il Consiglio d’istituto? Ed il Collegio dei Docenti? Tutti zitti? Tutti in riga? Ma che scuola pubblica è? Per fortuna ci sono scuole pubbliche in Italia dove un dirigente così sarebbe stato crocifisso (per restare in tema…) al primo Collegio!

Deicida

@Giovanni Bosticco

E’ evidente che la tua esperienza del 68 è afflitta da una grave distorsione dei fatti e delle situazioni , probabilmente dovuta ad esperienze personali negative, ma sicuramente insufficienti a giustificare simili pareri e sentenze.
In ogni scuola di pensiero, in ogni ambito ideologico , ci sono stati casi estremi che hanno generato paradossi : ma non è su questi che si possono esprimere giudizi di merito generalizzanti. Che il liberale Cavour abbia assestato un duro colpo al Vaticano favorendo l’unificazione d’Italia non lo libera dalle responsabilità dei crimini commessi ai danni delle popolazioni meridionali da parte delle sue truppe piemontesi di occupazione.

patri

Ma le assemblee studentesche possono decidere sulla Costituzione? Ah! cosa mi sono persa!

Roberto Grendene

domenico scrive:
“Io da ateo convinto quale sono trovo indifferenza nel lavorare con sulla testa un crocifisso o un poster della ferrari o qualsiasi altro oggetto che non interferisce con la mia attività.
Così non viene data troppa importanza ad un oggetto raffigurante un ominide appeso ad un + asimmetrico?”

purtroppo non e’ che capita che in una classe ci sia il crocifisso, in una un poster della Ferrari, in un’altra la falce e il martello, in un’altra il simbolo della Lega Nord, in un’altra ancora la dichiadazione dei diritti dell’Uomo, e chi piu’ ne ha piu’ ne metta (a seconda della volonta’ dell’assemblea di classe).
Quello che capita e’ che c’e’ il crocifisso. O lui o niente.
Poi certo che c’e’ di peggio nella vita!

Luigi De Lauretis Nisii

CHE L’UAAR NON CEDA MAI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

gigi

Mio cugino, classe 1949, architetto e insegnante in un istituto tecnico di Firenze, soleva togliere il crocifisso dalle aule gia negli anni 80. Non mi risulta abbia avuto problemi ,o perlomeno non di questa portata Chissa perche? Forse allora i cattointegralisti non erano cosi spavaldi e spalleggiati ?

Andrea (Mi)

Altro che sconfitta della nazionale!
Il paese sta venendo sconfitto nella libertà e la maggior parte della gente sembra non dargliene peso!

daniè

Credo di essere stato fortunato. Sempre a Perugia, uno di noi studenti appese un crocifisso poco prima della lezione di religione.
La professoressa di religione si inc..zo come una biscia, e lo rimosse all’istante.

antonietta

Ci lamentiamo delle aule scolastiche? e che dire allora degli ospedali? Nove giorni di degenza a guardare un crocifisso, in ogni dove nei corridoi, nelle altre stanze santini, statuette , avvisi di preghiere, di summit, di pellegrinaggi. Visite giornaliere di donne in camice bianco che ti chiedevano se volevi fare la comunione ed inorridite al tuo “No, non sono credente”. Preti che giravano per le stanze a comunicare l’orario delle messe. E poi grazie a dio qui e grazie a dio li, e rosari e persone straniere che vendevano calendari di padre pio, ecc. ecc.
Veramente speri di guarire presto per correre via di lì!
Meno male che mi sono portata l’ultimo numero de L’Ateo e me lo leggevo avidamente a letto (quando la salute me lo permetteva)!

Maurizio

Siamo alle solite. Ieri parlavo con una conoscente sostanzialmente anticlericale e quasi apertamente atea. Ma di fronte all’idea di staccare i crocefissi da scuole e tribunali, se ne usciva con un patetico: “Ma che male fanno?” oppure ” Ci sono sempre stati, perché toglierli” o ancora “Se non li vogliono, che se ne tornino in Arabia”. Come sempre la massa pensa che Chiesa e religione siano roba d’altri tempi, ma guai a toccarli, perché sono parte della nostra cultura nazionale; stavo per dire le nostre radici. Certo, come il fascismo e le leggi raziali: roba di cui vergognarsi.

infiltrata

@ Maurizio

Sai cosa dovremmo rispondere a questa gente che dice “Se non li vogliono, che se ne tornino in Arabia”?
Dovremmo rispondere” E gli italiani di fede ebraica o protestante dove dovrebbero tornarsene?”

giorgio bosello

“deicida” (Giovanni Bosticco) parlando del liberale Cavour gli attibuisce i crimini contro i meridionali. Non credo sia esatto, per il fatto che Cavour morì solo 3 mesi dopo l’unità d’Italia (6 giugno 1861 ) e le repressioni sanguinose del Sud, contro i cosidetti briganti, legati ai Borboni spodestati, cominciarono qualche tempo dopo, ad opera di ben altri presidenti del consiglio e personaggi vari.
giorgio 1930

paniscus

Io dovrei tornare sulle montagne dell’appennino aretino dove era nato il mio bisnonno contadino progressista e miscredente, presumo.

E non era nemmeno ebreo o protestante, eh.

Lisa

Markus

Sì, va bene, continuate, ma non ne fate una questione giuslavoristica che non ha senso.

Impugnate la circolare ministeriale, fate istanza di rimozione ed impugnate il diniego, faccia come Tosti e si rifiuti di insegnare nell’aula con il crocifisso perchè non idonea alla trasmissione di una cultura plurale, inviti gli studenti a fare lezione fuori dall’aula, ne scelga un’altra, ma non ne fate una questione di contratto di lavoro. Oppure copra il mostriciattolo con una bandiera italiana o con uno stemma della repubblica, poi vediamo chi dice qualcosa e ancora meglio, infili rispettosamente il crocifisso nel cassetto durante la sua lezione e se qualcuno si lamenta lo riappendesse con sua fatica al muro. Secondo me rimuovere tutti i giorni un crocifisso insegna molto di più che una battaglia legale, anche perchè non siamo in un sistema di common law quindi quello che vale per coppoli vale solo per lui e in quella scuola.
Lo dico per spirito di razionalismo, altrimenti si finisce a fare le crociate come loro e muro contro muro… noi possiamo fare di meglio ed essere superiori a queste cialtronerie.
Ripeto, va bene la battaglia legale, ma la linea personale e giuslavoristica ve la boccio, secondo me è la strada sbagliata, anche perchè un danno da dimostrare dubito che coppoli lo abbia.

Deicida

@Markus

Sono atteggiamenti simili ai tuoi che ci hanno portato al “berlusconismo”. Alla deregolamentazione dei rapporti sociali. Al più bieco imbarbarimento dei costumi.
La “Laicità” delo Stato è un concetto che deve avere valenze riguardo a tutti e ritengo imprescindibile che i contenuti laici vadano ribaditi e regolamentati nei contratti di lavoro, i quali , come tutti i contratti che contengono regolamentazioni di comportamenti tra soggetti, devono uniformarsi alla legge fonte, la Costituzione ed i suoi principi.
Se così non fosse verrebbe meno l’intera impalcatura dello Stato di diritto………quello che Berlusconi ed il suo governo sta persenguendo in buona sostanza.

stefano b

adesso, pare che gli studenti abbiano istituito una corte inquisitoria
stanno decidendo se bruciare il professore o solo scorticarlo
i genitori baciapile e la curia di terni attendono fregandosi le mani, il verdetto

come sono belle le radici cristiane dell’europa
come è bella la nostalgia dei bei tempi che furono

attenti cari amici
c’è un mostro che si aggira per l’italia
è il vatic-ano

Commenti chiusi.