Un appello all’ambasciatore iraniano

All’Ambasciatore della Repubblica Islamica dell’Iran
Via Nomentana 361/363
00162 ROMA

Signor Ambasciatore,
il popolo iraniano, di grande cultura e civiltà, merita di vivere in uno Stato democratico. Una democrazia non ha bisogno di una Guida Suprema, infallibile ed a vita, che ricorda esperienze sciagurate vissute in passato dall’Europa (Duce, Fuehrer, Caudillo, Conducator, ecc.). Libere elezioni presuppongano libere candidature, non sottoposte al benestare preventivo degli organi istituzionali già in carica. In una democrazia è necessario combattere i brogli elettorali, che fanno apparire una volontà del popolo diversa da quella effettivamente manifestata. Alimento della democrazia sono la libertà di pensiero, la libertà di informare e di essere informati, la libertà di manifestazione, la libertà di associazione.
Il pensiero unico, di qualunque natura esso sia, porta ad un regime illiberale. Fondamentale è anche la libertà di religione, che comprende la libertà di non avere religione. Quando uno stato assume una religione come propria, discrimina tutti i cittadini diversamente religiosi.
In una democrazia deve esserci il riconoscimento dei diritti delle minoranze. La loro repressione è la negazione della democrazia.
Il comportamento sessuale tra persone adulte è un fatto che deve riguardare esclusivamente i soggetti coinvolti. Ad esempio, è molto grave sancire l’omosessualità come un reato, con conseguenti sanzioni penali, fino all’impiccagione.
Negli ultimi tempi, tra il popolo iraniano, e specialmente tra i giovani, è emersa la volontà di procedere verso un maggiore grado di democrazia.
Esprimiamo solidarietà al popolo iraniano.

Lettera del circolo UAAR di Verona (verona@uaar.it), aperta alla sottoscrizione di tutti i cittadini

Archiviato in: Generale, UAAR

76 commenti

brunaccio

oggi impegnato tutto giorno vi lascio in pace.. e per ‘sto testimonium andata così….fa nulla

GRANDE,SPLENDIDO TESTO COMPLIMENTI VIVISSIMI A UAAR(fattispecie verona..e lì a verona raga mi sa che certi problemi sono forti…)

speriamo che l’ambasciatore(che non conosco magari essendo qui da anni qualcosa avrà evoluto spero,ma nn so chi sia) recepisca e qualcosa riporti

unica iniziativa possibile l’avete pensata

BUONA GIORNATA COMPLIMENTI VIVISSIMI LINKO IMMEDIATO E SALUTO

p.s. un occhio ogni tanto lo butterò,mi sto affezionando

ciao

😉

Rothko61

Condivido il contenuto della missiva, meno il fatto che sia una Sezione (quella di Verona) a rivolgersi all’Ambasciatore di uno Stato estero e non la UAAR “nazionale”.
Da socio UAAR, essendomi spesso occupato di relazioni internazionali, mi chiedo: esiste un coordinamento tra le sezioni o ognuna agisce a 360 gradi senza interfacciarsi con le altre o con la sede centrale?
Non intendo polemizzare con gli amici scaligeri. Ne faccio una questione di metodi e procedure, magari da perfezionare in futuro.
Credo che le problematiche locali debbano essere affrontate in autonomia dalle Sezioni ma sono anche convinto che iniziative di più ampio respiro (a maggior ragione quelle di livello internazionale) debbano essere di esclusiva competenza della UAAR centrale.
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensano Raffaele Carcano e i frequentatori del blog.

Lino

Scusate forse sono troppo pedante, ma vi faccio un piccolo appunto. Dopo: “Il comportamento sessuale tra persone adulte”, penso che sarebbe stato meglio aggiungere: “consenzienti”.

È già abbastanza ovvio, ma credo sia sempre meglio essere espliciti.

Per il resto, ottimo lavoro.

Roberto Grendene

@Rothko61

esiste una mailing list in cui circoli e referenti locali si confrontano, tra loro e con il coordinamento nazionale

in generale accada proprio quello che dici: problematiche locali affrontate in autonomia da circoli e referenti (autonomia nell’ambito delle regole associative che ci siamo dati democraticamente, alle quali anche il coordinamento nazionale e’ sottoposto), problematiche nazionali e internazionali affrontate dagli organi nazionali

in questo caso, a quanto vedo, e’ stata ripresa sul blog nazionale una comunicazione proposta dal circolo UAAR di Verona. Lo vedo come un dare respiro nazionale ad una proposta che viene da un circolo locale.
Sono d’accordo che e’ perfezionabile.

Lino

@Rothko61 credo che per questioni che riguardano tutti o per le quali ci possano essere sinergie tra diverse sedi, sarebbe effettivamente utile un coordinamento delle iniziative (non so se qui ci sia stato o meno).

Ma penso che dovrebbe semplicemente essere una questione di cortesia e di prassi, non qualcosa di obbligatorio. Secondo me, a differenza degli amici cattolici, noi siamo un gregge di gatti. Ed è difficile fare andare dei gatti tutti nella stessa direzione, se uno di loro non vuole.

Raffaele Carcano

@ Rothko61
Non posso che ribadire quanto già scritto da Roberto. Il circolo UAAR di Verona, nella sua autonomia (e dopo avermi consultato), ha dato vita a un tavolo informativo e ha elaborato una lettera che sta facendo sottoscrivere ai cittadini. Il documento è stato poi ritenuto meritevole di essere pubblicato sul sito, proprio perché può essere fatto proprio da chiunque. Segnalo comunque le tue osservazioni alla nostra lista organizzativa.

Fausto Sanna | moderazione blog

**************************

Vi ricordiamo che questo blog ha un regolamento, pubblicato alla pagina
http://www.uaar.it/news/regolamento/

Se desiderate mettervi in contatto con i moderatori, potete farlo scrivendo all’indirizzo moderazioneblog@uaar.it .

Vi auguriamo una piacevole discussione delle notizie.

**************************

Stefano Grassino

Come dice Grendene è perfezionabile, come tutte le cose che facciamo del resto. Ciò non toglie che dobbiamo riconoscere l’estrema correttezza del circolo di Verona che ha preventivamente consultato dell’iniziativa il ns. segretario.

Paul M.

Complimenti al circolo di VR per l’iniziativa e le parole di solidarieta’ espresse nella lettera all’ambasciatore.
Come socio sono contento che qualcuno ci abbia pensato a prescindere dalle competenze.
Un cordiale saluto a tutti

Rothko61

@ Raffaele Carcano e Roberto Grendene
Grazie per le risposte.

@ Stefano Grassino
Avevo premesso di non voler polemizzare con gli amici di Verona, che ho sempre apprezzato per la loro intensa attività e della cui correttezza non ho mai dubitato.
Volevo solo dare un contributo di pensiero, che mi pare sia stato apprezzato (tanto che il Segretario segnalerà le mie osservazioni alla lista organizzativa).

Spero, tra un paio d’anni, quando gli impegni di lavoro dovrebbero auspicabilmente consentirmelo, di potermi impegnare più attivamente nella UAAR.

brunaccio

scusate da esterno uno spunto

non si potrebbe anche creare un gruppo con petizione legale online? sarei onorato di mettere la firma.

poi come vuole uaar

grazie buon proseuimento

brunaccio

x roberto grendene

io sapevo no..valgono.. come per esempio quella per prof marani,altrimenti io in realtà mai firmato niente,ti dicono che vale e devi prendere responsabilità prima di firmare e che ha valore…

se sempre sbagliato,roberto,lieto di saperlo

brunaccio

ora vi devo salutare,valutate tra voi…senza neanche replica..se fosse possibile lieto di firmare..sennò…niente da dire.

ciao robert

rinnovo saluti

GerardReve

L’ UAAR presto riceverá minacce e attentati anche da quei balordi iraniani! Riprendendo la proposta di brunaccio, si potrebbe fare una petizione con firme e foto delle nostre facce, e invitare questi gentiluomini ad ammazzarci tutti, insieme al loro popolo che stanno massacrando. Un’ iniziativa nazionale provocatoria e forte, un primo passo verso la vera globalizzazione degli ideali di libertá laica. Complimenti alla sezione di Verona, da sempre una delle piú attive.

Paul M.

Quoto GerardReve

E’ una cosa un po’ fortina e ci vorra’ una marea di tempo per raccogliere tutto..!
Sarebbe un’iniziativa fantastica che darebbe un sacco di visibilita’ e di credito agli ideali riguardanti la laicita’ degli stati.

brunaccio

IO ANCHE A METTERE LA FACCIA PRONTO DA SUBITO,MA FORSE DOVRESTE CONTATTARE AMMINISTRAZIONE E NON QUI

scusate maiuscolo non mi ero accorto

ciao

Stefano Grassino

@ Rothko61

Niente da eccepire sul tuo intervento iniziale e neanche sulla risposta che mi hai mandato. Abbiamo detto le stesse cose in forme diverse, se non sbaglio.

robdealb91

Ahmadinejad, la vuoi l’atomica?
Ok…fa lo stesso se te la diamo sulla testa?
Pieno appoggio ai giovani iraniani!

Nicola Morgantini

Con l’occasione gradirei sapere se le posizioni espresse dal circolo Uaar di Verona sono anche quelle dell’Uaar nazionale. Se così fosse, colgo l’occasione per annunciare le mie immediate dimissioni da un’associazione che fiancheggia le nefandezze organizzate da Soros, dalla Cia e dal Mossad, sulla pelle del popolo iraniano. E di quello palestinese.
Fatemi sapere, grazie.

GerardReve

Mandata una mail all’ “UAAR” olandese, in cui propongo un’ iniziativa a livello europeo contro gente che sta massacrando persone che la pensano come noi e che vorrebbero uno stato laico. Sono convinto che se uniamo le forze a livello europeo, possiamo compensare la totale assenza di prese di posizione da parte dei politici europei nei confronti di uno stato confessionale fondato sul pensiero unico e sulla barbarie, che forse presto sapremo finita, ma che in realtá continuerá sempre, forse finché non li avranno imprigionati o uccisi tutti.

Secular forces of the world united!

Stefano Grassino

@ Nicola Morgantini

Fammi capire una cosa: tu appoggi, come iscritto uaar, le nefandezze dei capi religiosi dell’Iran? Sei forse un amico dell’inquisizione per caso? Se è così sai che ti dico? Per uno perso, cento trovati.

Silvio Manzati

Sono il coordinatore del circolo UAAR di Verona. L’iniziativa ha un precedente. In maggio un gruppo di iscritti e simpatizzanti del circolo ha organizzato ed effettuato un viaggio in Iran. Poi sono venute le elezioni presidenziali, le proteste e la repressione. A Verona non si è avuta nessuna iniziativa, così si è pensato di colmare un vuoto. Se il segretario nazionale non avesse dato il suo benestare, il gruppo di soci (ma anche amici) avrebbe promosso l’iniziativa senza la sigla dell’UAAR. Nicola Morgantini, forse, non ha capito bene il senso dell’iniziativa, che è per la democrazia in Iran contro la dittatura religiosa. La solidarietà è per il popolo iraniano e non per questa o quella fazione all’interno della ierocrazia.

Nicola Morgantini

A Stefano Grassino: fossi in te la finirei di leggere La Repubblica, spegnerei la tv e m’informerei di che cosa sta accadendo laggiù. Ma comunque fai come ti pare. M’importa assai di che cosa leggi, o che cosa pensi. Io vorrei sapere piuttosto da Carcano o da chi per lui se l’Uaar sostiene il tentativo di colpo di stato che è in corso in Iran.

GerardReve

Il solito invasato accecato dalle teorie del complotto giudeo. Teorie messe sulla piazza proprio dai fanatici religiosi come Ahmadinejhad.
Nicola, svegliati! I savi di Sion non sono mai esistiti, l’ Olocausto purtroppo si! Non farti accecare da queste teorie, interessanti, affascinanti quanto vuoi, ma totalmente fondate sulla PARANOIA. D’ altronde anche le religioni sono fondate sulla stessa cosa, perché il nostro sistema nervoso essendo molto sviluppato, ci da il vantaggio del pensiero razionale e al tempo stesso lo svantaggio della smisurata fantasia, che, se non controllata, sfocia nella paranoia.
Informati bene, e non dimetterti, faresti un grosso errore.

Nicola Morgantini

A Silvio Manzati: guarda che Nicola Morgantni ha capito benissimo il senso della vostra iniziativa. Che è quello di fare un piacere a Soros, al Mossad e alla Cia. Sono propenso a credere che forse non ve ne siete neppure resi conto, diciamo, sì, che avete peccato d’ingenuità, ma, ripeto, se l’Uaar nazionale conferma la vostra posizione, io faccio come Jack Frusciante: esco dal gruppo. Se permetti, io sto dalla parte dei palestinesi e di chi combatte contro l’imperialismo e il terrorismo internazionale. Quello vero.

GerardReve

É tutto un complotto dei giudei che vogliono controllare il mondo!

Per cortesia, smettiamola, sembra di tornare negli anni ’20. Abbiamo giá dimenticato tutto?

Fri

@ Nicola Morgantini

Perche’una lettera che esprime solidarietà al popolo iraniano dovrebbe avere lo scopo di fare un piacere a Soros, al Mossad e alla Cia? Magari questi saranno pure contenti se il governo di Ahmadinejad cade, ma mi pare fuori discussione che in Iran non ci sia molta liberta’ di espressione.

Stefano Grassino

@ Nicola Morgantini

Caro Morgantini, alla nostra associazione, a mio avviso, servono persone equilibrate, educate, razionali ed imparziali sul piano politico. Il libero pensiero è inattaccabile e l’espressione della volontà popolare altrettanto. Quando qualcuno mi dimostrerà che i preti e le religioni di tutto il mondo sono parte integrante di ciò, ti darò ragione ma, fino ad allora, considererò quelli come te elementi non graditi da me che stò dalla parte di Galileo, di Giordano Bruno e Bertrand Russel, tanto per citarne alcuni.

Ivano

Ritengo meritoria l’inziativa del Circolo di Verona, che condivido in pieno, ma penso che sarebbe meglio se diventasse la posizione nazionale dell’UAAR. Qui siamo di fronte ad una dittatura teocratica che va condannata in quanto tale.

Angela

@ Nicola Morgantini

non comprendo le tue deliranti farneticazioni ma penso che faresti bene da subito, senza attendere la posizione ufficiale della sede nazione Uaar, ad andartene. Di soci così non ne sentiamo alcun bisogno, anche se ho qualche dubbio che tu sia un iscritto (mi sembra più lo stile di un insano provocatore). Sono sconcertata dalla posizione di chi dovrebbe stare dalla parte dei diritti individuali piuttosto che dalla parte di un regime teocratico di una ferocia inaudita. I tantissimi cittadini iraniani che non lo riconoscono e che stanno lottando, a rischio di finire in galera o peggio ammazzati, vogliono soltanto la LIBERTA’.

GerardReve

Nicola Morgantini, troll complottista, ci lascia cosí, senza specificare di cosa stesse parlando (essendo un complottista, cioé molto confuso).

Solidarietá agli iraniani che vogliono la libertá.

brunaccio

x gerard

sto cadendo nello sconforto…

post su calcio diventato un ennesimo flame su dio( e io basta parlarne…)

qui qlc proclama teorie un po’ social..nazionaliste o cmq allora cosa fare buttare la bomba,magari x evitare CIA la prendiamo da paesi mafiosi ex URSS?

viva il popolo di Persia! divisi si cade!

GerardReve

É cosí, i nazisti stanno tornando e non ce ne rendiamo conto.
Chi appoggia Ahmadinejahd é nazista, e i palestinesi non c’ entrano nulla qui.
Anche chi appoggia Musavi non scherza, il messaggio di UAAR é di sdegno e sarebbe vista come una sfida dell’ occidente alla Repubblica Islamica dell’ Iran. Nome che deriva da Arii, i puri ariani che diceva Hitler nelle sue farneticazioni…

MicheleB.

OK x Gerard. L’Iran è una dittatura fascista, nulla da spartire col dramma palestinese.
Non si sta mai solo da una parte o dall’altra: io personalmente sono sempre stato contro tutti. Quello persiano è un grande popolo (lo è sempre stato) che combatte, con metodi per noi spesso inevidenti, una mostruosa teocrazia.
Gli iraniani hanno bisogno di tutta la solidarietà possibile e sono sicuro che ce la faranno, perchè nell’intimo delle proprie case la rivoluzione è già avvenuta; come ogni volta che pronunciano un termine inviso al vocabolario imposto dal governo, ogni volta che leggono un poeta bandito dalle biblioteche, ogni volta che visitano le tombe degli antichi imperatori.
Ma qualcuno forse pensa che Ahmadinehjad sia nemico del neocolonialismo occidentale?
Povero sempliciotto!

brunaccio

IMMENSI GERARD E MICHELE B

altro da aggiungere? io appena finito sbrigare vado a dormire.

grazie!

Nicola Morgantini

Sinceramente non me la sento di dialogare con chi non capisce la drammaticità del tentato colpo di stato in Iran, o di quello che rappresenta oggi la teocrazia iraniana nella lotta contro l’imperialismo americano e israeliano. Sono propenso a credere che si tratti di ingenuotti di scarso o nullo spessore, intossicati dalla solita e ritrita propaganda di regime, e dunque di gente che esprime solo pregiudizi scambiandoli per opinioni. Non sto dunque a replicare a questo o a quello (anche perché sarebbe davvero tempo perso), vorrei solo sapere se l’iniziativa del circolo di Verona è condivisa dall’Uaar nazionale. Tutto qui. Chiedo troppo?
Cerea.

gigi

@ Nicola Morgantini
scusami se mi intrometto e mi permetto, non te la prendere se ti danno del troll complottista ecc ecc …. la tua opinione, per quanto sia discutibile ( non voglio ne posso farlo) è la tua, e fai benissimo ad esporla.Ci mancherebbe altro !!!! se non ci fosse il contraddittorio dove finiremmo ( o dove stiamo finendo, come in iran, ma questa è un altra storia ) la tua presa di posizione è sicuramente fuori dal coro, pero non la ritengo sbagliata a priori. Laggiu in iran penso sia un bel caos, e come al solito ci fanno sapere solo cio che vogliono. Ho un amico che passera da quelle parti quest’estate, mi riservo di chiedere a lui per farmene una piccola, anzi microscopica idea personale.
Cerea anche a te
Gigi

gigi

@ Nicola Morgantini
P. S.
vorrei aggiungre che forse non vi siete capiti, rileggendo ho l’impressione che diciate QUASI le stesse cose forse tu sei stato meno superficiale, oppure hai piu o diverse informazioni in merito. Stimo l’uaar di cui sono socio e i TUTTI i suoi componenti, ma con tutto il dovuto rispetto penso che questa iniziativa lasci il tempo che trova. PURTROPPO. spero dicendo questo di non attirarmi gli strali di nessuno, se cosi non fosse pazienza.Scusate se non replico perche ora vado a letto e domani al mare.
ri- cerea
gigi

Stefano Grassino

Un mio amico, il Prof. Fabio Grassi docente all’università Italiana di Istambul e socio Uaar mi ha inviato questo scritto che metto a disposizione di tutti quanti fossero interessati alla discussione. Sperando che essa sia serena, intelligente e al di sopra delle parti.

Miei cari,
come vi ho accennato, fino a qualche giorno fa, nella notevole massa di contributi e commenti sulla questione delle elezioni iraniane, quelli che esprimevano dubbi sulla natura tecnicamente truffaldina della vittoria di Ahmadinejad mi sono apparsi quelli che maggiormente portavano argomenti fattuali. Con il messaggio che ora vi inoltro la situazione si riequilibria, perché detto messaggio porta numeri e argomenti ben precisi e, al contrario del precedente, porta alla conclusione che effettivamente possa esserci stata una forte componente di frode, anche se l’autore non giunge alla conclusione categorica che senza di essa Ahmadinejad avrebbe sicuramente perso. Sottolineo che qui, come prima, stiamo parlando esclusivamente della frode tecnica, tralasciando il discorso, importante ma diverso, di quanto il voto sia stato effettivamente libero.
FLG

Cari amici,
ricevo e inoltro un’analisi sulla situazione in Iran, scritta da Mohammad Baheli. Per quanto, nella sua parte iniziale, non coincida con quella da me fatta, mi sembra di grande interesse.
Buona lettura.
Michelguglielmo Torri

From: parsik@yahoo.com
To: ApritiSesamo-owner@yahoogroups.com
Sent: Saturday, June 27, 2009 7:00 PM
Subject: Piccolo contributo che cerca di dare uno sguardo d’insieme a quello che sta succedendo in Iran

Gentili curatori di Apriti Sesamo,
in questi giorni in cui si è fatto un gran parlare di Iran ho percepito la mancanza di un articolo che ponesse all’interno di un quadro generale ciò che stà succedendo in Iran e che cercasse di indicare delle potenziali prospettive future.
Vi mando, di seguito, un mio contributo pubblicato dalla medarabnews che ha cercato, con tutte le difficoltà del caso, di dare una risposta a questi quesiti.
Qualora reputaste che possa interessare i lettori del forum non esitate a pubblicarlo.
Cordialmente

Mohammad Baheli

http://www.medarabnews.com/2009/06/26/iran-ragioni-della-crisi-e-futuro-della-repubblica-islamica/

Iran: ragioni della crisi e futuro della Repubblica Islamica

In queste ultime due settimane la Repubblica Islamica d’Iran, meglio conosciuta ai più come l’antica Persia delle “Mille e Una Notte”, è costantemente sulle prime pagine delle nostre principali testate.

Inizialmente ha riscosso particolare risonanza il fatto che ben l’84% degli aventi diritto fosse andato a votare, una percentuale che farebbe impallidire le ben più basse affluenze a cui siamo abituati in Italia; successivamente l’attenzione è stata attratta dalle accuse di brogli mosse dai tre candidati perdenti; e infine, in questi giorni, assistiamo alle proteste di massa, le più grandi dalla nascita della Repubblica Islamica nel 1979, e allo spargimento di tanto sangue innocente.

Dando uno sguardo alla nostra stampa e ai vari blog si può notare una generale prudenza ispirata, da una parte, dalla Realpolitik dei nostri governi, e dall’altra dal dubbio plausibile inerente brogli di tale portata.

Passeremo innanzi tutto a vedere se siano stati possibili brogli elettorali di tale entità, e poi cercheremo di vedere quali possano essere gli sviluppi dei prossimi giorni.

Innanzitutto passiamo a sfatare un “mito” relativo ai “sostenitori” di Ahmadinejad, ovvero la sua popolarità nelle aree rurali. Qualora si desse uno sguardo pur fugace alle province iraniane (Azerbaijan Occidentale, Ardabil, Chaharmahal va Bakhtiyari, Khorasan, Zanjan, Sistan va Baluchistan, Kordestan, Gilan, Golestan, Hormozgan…) ove è più diffusa la percentuale di popolazione rurale, non si potrà non far caso al fatto che queste siano proprio quelle ove la presenza delle minoranze etniche è più diffusa (Turkmeni, Curdi, Azeri, Arabi, Gilaki, Lori, Baluchi…) e, tradizionalmente, in Iran il voto delle minoranze etniche è andato o ai Riformisti o a rappresentanti delle stesse. Questa considerazione di buon senso verrà poi supportata dal dato statistico riscontrato nelle elezioni presidenziali del 2005, ove si riscontrava che “a fronte di una maggior percentuale di popolazione rurale” il supporto ai tre candidati conservatori, come ad Ahmadinejad nello specifico, risultava “minore”; questo dato è stato invece completamente “omogeneizzato” alle recenti elezioni ove la correlazione fra Ahmadinejad e popolazione rurale è diventata praticamente una “funzione costante”.

La seconda anomalia riscontrata riguarda l’origine dell’aumento del voto ad Ahmadinejad (un incremento del 113% rispetto alle elezioni del 2005), ovvero un incremento di 13 milioni di voti rispetto al totale dei voti conservatori del 2005. Questa abnorme crescita potrebbe essere originata da tre fonti: i cittadini che non votarono nel 2005, coloro che votarono per Rafsanjani, e infine coloro che votarono per i Riformisti. Straordinariamente, i dati del 2009 mostrano come Ahmadinejad abbia ottenuto in 10 delle 30 province iraniane, oltre al voto cumulativo dei Conservatori, anche l’intero bacino elettorale di Rafsanjani, e abbia attinto abbondantemente anche fra i Riformisti (ironia della sorte, la provincia ove avrebbe attinto ben oltre il 44% dei voti riformisti sarebbe proprio il Lorestan, ovvero la regione di origine del candidato riformista, nonché rappresentante della minoranza etnica Lor, Karroubi).

La terza anomalia è legata al fatto che all’interno dell’Iran (in quanto nazione multi-etnica) le appartenenze locali hanno solitamente un forte peso elettorale; di conseguenza i pochi voti ottenuti da Mousavi, che è azero, nell’Azerbaijan Orientale, o da Karroubi in Lorestan, non sembrano verosimili. Inoltre, tradizionalmente il voto era caratterizzato da una forte “regionalizzazione” ed “etnicizzazione”; al contrario, nella recente tornata elettorale i risultati ottenuti da Ahmadinejad sono stati uniformi, permettendo la vittoria del presidente in 28 delle 30 province. In questa prospettiva, non sembra plausibile la maggioranza ottenuta da Ahmadinejad in Kordestan, provincia che solitamente o non va a votare o vota per i Riformisti (nel 2005 l’affluenza alle urne era stata del 37%, con al ballottaggio Karroubi e Moein).

Infine vi è la nota dolente delle province ove si è riscontrata una percentuale di votanti superiore agli aventi diritto. Questa anomalia può essere dissipata in parte grazie al fatto che in Iran non si deve necessariamente votare nella circoscrizione di appartenenza, per cui potrebbe esserci stato un fenomeno di “voto pendolare”; tuttavia inizia ad essere più difficile spiegare questo fenomeno di “migrazione elettorale” in presenza di una provincia, il Mazandaran, con il 100% dei voti, attorniata da altre tre province, Gilan, Zanjan e Qazvin, ove il voto è stato rispettivamente del 94, 93 e 92%; in questo caso sorgerebbe spontanea la domanda inerente l’origine di tali voti.

Superata la questione dei potenziali brogli, passiamo ora ad analizzare le imponenti manifestazioni che, nel trentesimo anniversario della Repubblica Islamica, hanno riportato alla memoria quelle che nel 1979 portarono alla caduta della Monarchia.

I manifestati, non più soltanto studenti, intellettuali e ricchi borghesi, ma anche operai, bazari, casalinghe, donne in chador o all’ultima moda, al grido di Allah Akbar (Dio è il più Grande), e con striscioni in verde, il sacro colore dell’Islam, reclamano tramite Moussavi il rispetto del proprio voto.

Ma quali sono le motivazioni che hanno unito le tante anime della protesta, oltre alla comune volontà di non voler più sentir parlare di supporto alla causa palestinese quando si fatica ad arrivare a fine mese, spossati dalle spese ordinarie e dalle prediche di regime che addossano tutti i mali del paese a un piano segreto sionista o americano!?

Queste proteste, molto probabilmente, esprimono la somma di tre componenti:

1. quella delle “Faide di Palazzo”. Moussavi, Karroubi, Rafsanjani e Khatami vedono nell’attuale situazione un’occasione per riacquistare il potere perso negli ultimi anni, o per cercare di salvare il proprio “nome” da accuse di corruzione o ignavia.

2. Vengono poi le persone normali che contestano il regime in piazza, con un certo grado di istruzione. Non si tratta né di esagitati né di sbandati. Sono soprattutto studenti, intellettuali, persone normali che si identificano nelle posizioni di alcuni clerici, quali il Grande Ayatollah Hossein Ali Montazeri, Nateq Nouri e Mostafa Tajzadeh. Desiderano cambiare la situazione, ma non tramite il rovesciamento della Repubblica Islamica: la loro finalità principale è quella di arrivare a un compromesso e ottenere risultati “realistici”. Inoltre cercano di controllare le proteste, al fine di evitare che la situazione degeneri dando così facile sponda a una reazione dura e sanguinosa del regime. Ideologicamente sono molto “eterogenei”, in quanto si possono trovare nelle loro file monarchici, difensori di una Repubblica Islamica riformata, comunisti, marxisti-islamisti, sostenitori di una democrazia laica, scontenti generici.
3. Infine vi è la terza componente, composta da una combinazione di umori differenti, la quale, approfittando del caos, vorrebbe passare all’azione e rovesciare il regime.

Ma quali saranno le prospettive di riuscita per un movimento così eterogeneo, al quale la Repubblica Islamica ha dimostrato, con l’uccisione di Neda Agha Soltan e l’arresto di Faezeh Rafsanjani, di non guardare in faccia a nessuno, sia che si tratti di una giovane donna di vent’anni o della figlia del più potente e facoltoso ecclesiastico d’Iran!?

La tenuta della protesta dipenderà principalmente da tre fattori, uno endogeno alla stessa e due esterni:

1. il primo è relativo alla capacità dei manifestanti di poter “reggere” alla sanguinosa repressione in corso pur in assenza di una leadership reale e credibile.

2. Il secondo ruota attorno alle “azioni” che l’Ayatollah Rafsanjani sta tessendo in gran segreto a Qom. Il potente “tycoon” ha dalla propria il voto di circa un terzo dell’Assemblea degli Esperti; questa Assemblea, costituita da 86 sacerdoti, ha il potere di scegliere e, in casi rari, rimuovere la Guida Suprema. Inoltre Hashemi Rafsanjani sta lavorando per ottenere dal Gran Ayatollah Sistani e dalla “Marja” di Najaf, la più alta autorità religiosa degli sciiti, il placet per una riforma “costituzionale” tesa alla creazione di un “Consiglio della Fatwa” composto da grandi Ayatollah. Qualora questi movimenti sotto traccia riuscissero, la posizione di Khamenei potrebbe essere fortemente compromessa. E’ difatti opinione concorde di molti analisti che, qualora i vertici del clero decidessero di “tagliare i ponti” con l’establishment al potere, smentendo così l’idea che il governo goda del loro appoggio, la posizione di Khamenei e di Ahmadinejad inizierebbe a diventare veramente scomoda in quanto, come dice lo studioso Abbas Milani: “Perderebbero consensi, e la loro tesi secondo cui accettare i risultati del voto è un dovere religioso verrebbe smontata”.

3. Il terzo fattore ruota attorno alla “tenuta” dei paramilitari. I fatti di questi giorni hanno dimostrato, finora, come essi non abbiano esitato a sparare indiscriminatamente sulla folla. Nella sua opera “Anatomia della Rivoluzione”, Crane Brinton aveva osservato che, “nessun governo è mai caduto sotto i colpi dei propri avversari fino a quando non ha perso il controllo delle proprie forze armate o ha perso l’abilità ad usarle effettivamente.” Per quanto possano essere “isolate” dal resto della società, tendenzialmente le forze di sicurezza non smaniano di sparare sulle manifestazioni costituite da grandi agglomerati di persone; e non solo per questioni di etica e morale. Difatti, in questi casi, è sempre possibile che coloro che oggi manifestano possano un domani andare al potere e, in quel caso, i più attivi nella repressione potrebbero trovarsi in una brutta situazione. Studi effettuati su precedenti casi, primo fra tutti la Rivoluzione Islamica del 1979, hanno dimostrato come le rivolte popolari riescano quando una percentuale delle forze di sicurezza, dopo aver deciso di non sparare sulle folle, sceglie di prenderne le parti. Anche una modesta defezione iniziale potrebbe trasformarsi in breve tempo, a cascata, in un fenomeno di entità maggiore e così minare fortemente la capacità di tenuta della Repubblica Islamica.

La domanda è ora cos’avverrà nei prossimi giorni. Potremmo prevedere un allargamento delle “crepe” attualmente presenti all’interno del gruppo dirigente, con un conseguente “rimpasto” che accontenti le varie componenti o, al contrario, potremmo presumere una vittoria della repressione e un consolidamento delle posizioni di Ahmadinejad, il quale sotto la copertura della lotta alla corruzione potrebbe disfarsi per sempre di potenti oppositori interni quali Rafsanjani.

Se tuttavia, in presenza di tutte le variabili sopra citate, è praticamente impossibile dare una previsione sui futuri accadimenti, si potrà invece dire con convinzione come i fatti di questi giorni abbiano costituito un punto di non ritorno per la Repubblica Islamica. A prescindere da qualsiasi futuro sviluppo, in queste due settimane sono caduti vari “veli”:

1. In primo luogo, è caduta la convinzione, fortemente maturata nel periodo pre-elettorale, che si potesse cambiare il sistema “dall’interno”. La Repubblica Islamica ha finora dimostrato un alto grado di resilienza a qualsiasi cambiamento, sia esso endogeno o esogeno, e gli iraniani, purtroppo sulla loro pelle, hanno oramai “interiorizzato” questo punto.
2. Il secondo “velo” caduto riguarda la “compattezza” del regime. Se fino a poco tempo fa, il sistema tendeva a “lavarsi i panni sporchi in casa”, oggi stiamo assistendo per la prima volta dopo quasi trenta anni a una resa dei conti pubblica delle varie ali della Repubblica Islamica. Oramai è palese lo scontro fra la vecchia elite clericale, che ha governato nel bene o nel male l’Iran in tutti questi anni, e la nuova generazione di reduci della sanguinosa “Guerra Imposta” (la guerra Iran-Iraq). Ed è dal suo esito che dipenderà il futuro non solo dell’Iran ma anche dell’intera regione del Grande Medio Oriente. Paradossalmente le possibilità maggiori di trasformazione del sistema potrebbero venire dalla vittoria della frangia vicina ad Ahmadinejad in quanto, avendo una “coloritura” meno “religiosa” e più schiettamente “nazionalistica”, essa potrebbe portare la Repubblica Islamica verso uno slittamento graduale ma costante del fattore “clericale” in quello “militare”.

3. L’ultimo “velo” riguarda la figura di Khamenei. Nella Repubblica Islamica per come l’aveva concepita Khomeini, il Rahbar (la Guida Suprema) aveva il compito di essere “supra partes” e di cercare di ottenere, tramite il consenso popolare, un compromesso fra le varie esigenze del sistema, fossero esse a livello delle “stanze del potere” o dei “vicoli di Tehran bassa”. Se vi è discordanza di opinioni sul perché Khamenei abbia deciso di infrangere questa “tradizione”, vi è invece piena concordanza sul fatto che egli si sia nettamente schierato con Ahmadinejad contro Mousavi e Rafsanjani. E questo suo prender parte attiva potrebbe essere considerato, in ultima analisi, come il più grave fra i vari punti di criticità che abbiamo finora analizzato, in quanto un Rahbar che non faccia più da punto di equilibrio del sistema andrebbe inesorabilmente ad inficiare tutto il sistema del Velayat-e-Faqih.

__._,_.___
Messaggi sullo stesso tema (1) Rispondi (post su web) | Crea nuovo argomento
Messaggi | File | Foto | Link | Database | Sondaggi | Iscritti | Agenda
ApritiSesamo! – fondata nell’ottobre 2002 e da allora diretta da Michelguglielmo Torri – mira a favorire un dibattito non superficiale sul Medio Oriente e sul mondo islamico. Il materiale distribuito è scelto esclusivamente per la capacità di offrire spunti e di fornire informazioni utili a tale dibattito. Pertanto esso non rispecchia necessariamente le posizioni politiche del direttore e dei gestori della lista.

Cambia le impostazioni tramite web (necessaria l’ID Yahoo!)
Cambia impostazioni via email: Scegli l’invio giornaliero | Scegli il formato tradizionale
Visita il tuo gruppo | Condizioni generali di utilizzo del servizio Yahoo! Gruppi | Annulla iscrizione Attività recenti
Visita il tuo gruppo
Mio Yahoo!
Passa a Mio Yahoo!

Tutti i tuoi feed

in una sola pagina

Yahoo! Gruppi
Crea un gruppo

In sole tre mosse

E condividilo!

Y! Toolbar
Scaricala gratis

Accedi ai Gruppi

in una sola mossa
.

__,_._,___

brunaccio

troppo dogmatismo a sinistra nuoce all’analisi

buonanotte

brunaccio

i palestinesi e la loro lotta non è più configurabile nel quadro degli ’80 e ’90

fra i palestinesi le forze laiche democratice socialiste sono al lumicino

ahmadin spinge sui palestinesi identitari invitando alla jihad non ad una strategia di popolo e controllo del territorio

ahmadin nega la Shoah per fare uso dell’atomica,diffusa e questo si sa,non dalla CIA ma dallo smantellato apparato bellico dell’ Armata Rossa

queste,LUIGI MORGANTINI,le contraddizioni.

aspetto tua analisi chiara sul medio-oriente AD2009

brunaccio

..diffusa l’atomica negli ultimi dieci anni…prima tutto diverso chiaro..

saluto luigi morgantini e do diritto di replica..l’analisi sempr rivedibile

antonietta dessolis

sottoscrivo la lettera dell’uaar di Verona e mi complimento dell’iniziativa; ancora meglio se fosse stata un’iniziativa dell’uaar nazionale

brunaccio

non è più possibile a mio avviso pensare il medio-oriente come un unicum

l’invasione afghana è certo configuaribile x me come guerra dell’oppio moderna(si dice che ora sappiano raffinare là da quando sono arrivati gli yankees..)

i palestinesi hanno diritti negati e questo resta

la teocrazia non può essere la via come detto sopra,l’appoggio agli USA nemmeno pieno viste le contraddizioni interne

e, ricordo, la tesi complottista e l’allineamento a certe forme islamiche segnò il definitivo distacco e negazione della tedesca RAF terrorista dalle masse(dirottamento aereo)

inviterei i compagni a non cadere in dicotomie non più oggettive.

brunaccio

con questo un’ampia petizione nazionale resta forse l’unica via possibile oggettivamente

ora saluti post lungo il compagno elaborerà e risponderà qnd crede

brunaccio

e visto che il compagno è forse impegnato lo saluto con un po’ di buon senso..

ora i palestinesi si devono supportare in relazione alla destra isareliana e i coloni x me(chiaro che già il nome israele la dice lunga sulla parità tra i popoli di fondo..)

e detto questo,a parte l’umana simpatia e casi come emblematico camillo torres che chiamare prete fa ridere..,storia vuole che comunismo e preti c’entrino come i cavoli a merenda..e la teocrazia ci dice già il nome cosa sia…

brunaccio

buon giorno.

pregherei chiunque abbia interesse sull’argomento e contributi da dare di nemmeno leggere troppo quanto sopra che riguarda me e nicola morgantini sempre libero di proporre sua interpretazione..ma alla fine uaar va al di là degli schieramenti quindi buon proseguimento

grazie

brunaccio

x ANTONIETTA DESSOLIS

scusa ti ho travolto nell’intervento..ma ero preso dal tentativo di spiegare.

ciao

gano

Un modesto contributo alla discussione. Cerco di spiegarmi: posto che Ahmadinejad (o come si scrive) non è un campione di liberalismo, che è antidemocratico, e posto che di lui si può dire tutto il male possibile (basandoci, in questo, sui criteri occidentali che noi occidentali tendiamo a prendere per assoluti – anzi ci piace “esportarli”, ogni tanto):
– è andato al potere a seguito di un’elezione.
– ha (stra)vinto anche le ultime elezioni.
Quella dei brogli è un’asserzione fatta da chi ha perso, non ancora confermata da nessuno (smentitemi pure su questo punto se non sono aggiornato). E comunque a me risulta che, mentre la borghesia cittadina gli vota contro, tutto il resto dell’Iran, la parte “rurale”, sta dalla parte di Ahmadinejad. E sono la maggioranza.
Ho qualche sospetto (anche questo non confermato, semplicemente “a pelle”) che quanto accade adesso in Iran sia un tentativo di colpo di stato (o di destabilizzazione) fomentato dai soliti noti. Mi chiedo, ad esempio, perché la gente va in giro coi cartelli in Inglese, invece che nella propria lingua madre.
Ciò detto: la repressione delle minoranze, la laicità, il diritto a non professare religioni, la “tolleranza” (scusate, non mi viene un termine migliore, ma avete capito il senso) dell’omosessualità sono tutti obiettivi sacrosanti, e vale la pena di ricordarlo all’ambasciatore. La frase “In una democrazia è necessario combattere i brogli elettorali, che fanno apparire una volontà del popolo diversa da quella effettivamente manifestata.” probabilmente faremmo meglio a risparmiarcela.

brunaccio

x gano

altro che modesto contributo….

in effetti anche a me i brogli sembrano un’invenzione(simile storia come quando stravinse il FIS in algeria e colpo stato zerouhal)..

scusate ma ho la mattina libera qst topic mi interessa molto

brunaccio

poi come sia andata non si sa,ma forse portare un documento all’ambasciatore con scritto che ci sono stati brogli rischia di non passare e venire cestinato,tanto è sempre l’ambasciatore iran……

Roberto Grendene

@Nicola Morgantini

Parlo come una voce su 9 del comitato di coordinamento UAAR (organo nazionale)

Ho riletto la lettera del circolo UAAR di Verona: parla contro la teocrazia, contro il reato di omosessualita’ (ispirato da dogmi religiosi), contro la figura di Guida Suprema religiosa con poteri temporali. Rivendica la liberta’ di pensiero, di informazione, di associazione, in particolare per chi non ha religione. Questi i temi centrali.
Accenna “riconoscimento delle minoranze” e alla necessità di “combattere i brogli elettorali”: concetti basilari e generali per le democrazie liberali. Ci fosse stato da parlare solo di questo, come uaar non era il caso di intervenire: i nostri scopi sono altri e per altre battaglie ci sono altre associazioni. Ma quello di cui parla e’ decisamente altro.

In sostanza, io la condivido.
Puoi citare i passi che condividi (immagino tanti, come socio uaar) e quelli che non condividi?

GerardReve

Ma cosa deve citare, é confusissimo, le teorie del complotto angloamericano per la conquista del mondo gli hanno succhiato il cervello e ora parla in modo velato come Gesú Cristo.
Bisognerebbe studiare di piú le cose su atlanti, wikipedia e libri di geografia politica, non guardarsi qualche filmino messo in giro da cristiani all’ ultima spiaggia della loro rivelazione che credono Obama sia l’ anticristo e Ahmud il salvatore della libertá.
Fa il gioco dei neonazisti che stanno tornando alla ribalta nel silenzio e dietro la faccia di un pazzo furioso.
Secondo Nicola anche Kim Sung II é un eroe del mondo libero, perché si oppone al disegno segreto del NWO… Vero Nicola?

Morgan

Condivido vivamente la volontà di dire la propria sulla questione e di suscitare – se non un cambiamento – un dubbio, un pensiero diverso.

2 cose: considero questa spinta – avendo a che fare non solo con la difesa di ateismo e laicità, ma dei diritti umani, del benessere, dell’etica, della democrazia – il frutto di un ateismo specificamente umanista. Mi piacerebbe che questo richiamo ideale fosse ben più chiaro nelle nostre azioni pubbliche, perché estremamente più funzionale e, in effetti, del tutto in linea con l’essenza dell’Uaar. Per quanto alcuni di noi si ‘ostinino’ a fare gli atei e atei soltanto, il fatto che iniziative del genere nascano nell’Uaar e abbiano il placit della direzione, dovrebbe farci riflettere sull’opportunità di distinguerci a livello di comunicazione da un ateismo di tipo generico.

Infine: mi spiace dirlo, ma ritengo la forma della lettera pressoché inutile. Gli abbiamo detto in sostanza: “Sbagliate, abbiamo ragione noi, fate come diciamo”. Non vedo dialogo, non vedo disponibilità né motivazioni reali per le quali è importante cambiare. Mi pare una sorta di predica, che non stimola quel dubbio ma si fa cestinare ridacchiando.

– “merita di vivere in uno Stato democratico”
– “Lo dici te”.
– “porta ad un regime illiberale”
– “E allora?”.
– “grave sancire l’omosessualità come un reato”
– “Dio non la pensa così. Se permetti…”

Mi spiego?
Massimo rispetto per queste iniziative e complimenti a Verona che qualcosa ha fatto. Aspico che l’Uaar – a cui sono iscritto da anni e in cui credo molto – possa oggi come dire, evolvere? 😀

brunaccio

il centro del problema è che lì si stanno massacrando in modo orribile..io avrei anche un video live and direct di una donna massacrata per strada che crepa e le dichiarazioni della sorella…

ma non lo metto perhè ci vuole stomaco,davvero.

tra l’altro rafsanjani,nella sua velata disquisizione (da buon paraX..uno stile simile a qualcuno se si legge bene…) sembra propendere contro ahmad e certo rafsanjani di filo-americano ha ben poco….

GerardReve

ahahahaaah eroe della resistenza del mondo libero contro il complotto angloamericanogiudeo!!!

infiltrata

@ Nicola Morgantini

A parte il riferimento ai “brogli elettorali” non mi sembra che la lettera dell’uaar sia schierata dalla parte di Moussavi. Mi pare che il succo del testo sia “Libere elezioni presuppongano libere candidature, non sottoposte al benestare preventivo degli organi istituzionali già in carica” cioè di lasciare che i candidati non vengano valutati dai guardiani della rivoluzione. Il che vale per tutti i candidati, Moussavi e Amhadinejad compresi.
Riguardo alle notizie provenienti dall’Iran, anch’io penso che i mezzi di informazione dicano poco e in modo molto distorto,ma questo vale per qualsiasi notizia. Concordo con Gano nel pensare che l’Iran rurale abbia votato in massa Amhadinejad e che quindi la storia dei brogli elettorali lasci il tempo che trova…Ciò che mi domando è se veramente la gente scesa in piazza stia manifestando pro-Moussavi. Visto che fra lui e Amadinejad non mi sembra ci siano grandi differenze, mi chiedo se valga la pena di morire per un candidato così. O forse gli iraniani non stanno manifestando a favore di Moussavi ma della democrazia? Magari con la frase “elezioni libere dai brogli” vogliono sostenere elezioni VERE, dove i candidati e i loro programmi non sono decisi dai guardiani della rivoluzione.

brunaccio

io ora devo lasciare per un po’…ma mi sembra ottimo dibatto…si sta costruendo un discorso qua e al giorno d’oggi almeno in italia non è facile..e io la mia l’ho detta,e il post è lungo

rinnovo i saluti al popolo persiano

ringrazio uaar tutta per lo spazio e vivamente la sez. di verona,al di là del passo..che cmq non è infondato..solo discorso opportunità politica,sempre si desse vita a petizione larga in cui uaar potrebbe entrare se vuole come uaar,ma ripeto qst compito di robert grenden e gli altri 9 sentire gli iscritti.

ciao gerard a dopo

brunaccio

e a micheleb infiltrata gano tutti quanti i sono interessati

ciao

Nicola Morgantini

Rispondo a Roberto Grendene, che fa parte del comitato nazionale. La lettera, per quanto scritta in buona fede (voglio crederci), in questa particolare contingenza si traduce inequivocabilmente in una scelta di campo a favore dei golpisti e dei loro sponsorizzatori: gli Usa e Israele. Tengo a precisare che i presunti brogli elettorali, le proteste di piazza, i filmini che girano su youtube e purtroppo anche i morti fanno parte del solito copione già visto in Serbia, in Ucraina, in Venezuela, in Palestina, eccetera, eccetera. Si tratta di una consolidata strategia volta a demonizzare chi non si piega all’ordine imperiale mediante la manipolazione delle informazioni. Non occorre essere scienziati politici per capirlo, basta spegnere la televisione e alzare un po’ lo sguardo.
Se comunque l’Uaar nazionale preferisce anteporre una questione di principio (la condanna di ogni teocrazia) a una di più ampia rilevanza, almeno secondo me, ossia la lotta contro i veri nemici della pace mondiale, basta dirlo e io mi regolo di conseguenza. Ho appena scritto a Carcano per avere un chiarimento ufficiale sulla faccenda.
Cerea

GerardReve

Giusto, ad esempioin Corea del Nord, la gente sta benissimo, non c’é una dittatura. Gli americani e gli israeliani vogliono farla apparire tale per avere il consenso del mondo e “colonizzare” la restía Corea nel New World Order. Con l’ Iran lo stesso: Ahmadinejad in realtá é un pacifista che dice che la Shoah non ha mai avuto luogo. In Cambogia i khmer sono dei sindacalisti umanisti e progressisti. In Birmania ci sono un sacco di liberi pensatori che possono tranquillamente espletare la propria libertá. I veri nemici sono gli americani (concordo, ma sono nemici della cultura e della civiltá per me, da sempre antiamericano) e gli israeliani che attraverso i servizi segreti dominano il mondo! Grazie di averci illuminato, grazie.

GerardReve

Dimenticavo, la famiglia reale inglese é composta da lucertole aliene che sanno trasformarsi in umani!

gano

@GerardReve

non credo ci sia molta ironia da fare. Si tratta semplicemente di applicare gli stessi metodi che usiamo per contestare le fandonie religiose *anche* a questo campo. Per me una cosa è vera quando ci sono delle prove. Non ci sono sconti per nessuno.
Ci sono stati dei brogli, si dice. Chi lo dice? quelli che hanno perso. Con che prove? Non ne ho viste finora (ma potrebbe essere un mio limite, se avete informazioni diverse sono lieto di prenderne atto). Il fatto che la voce di coloro che gridano venga amplificata dai media (occidentali, apertamente antigovernativi) non è una prova. Peraltro, a fare da megafono sono gli stessi che ripetevano a pappagallo che Saddam era dietro l’11 settembre e possedeva armi di distruzione di massa. Non si erano preoccupati di verificare l’attendibilità di quello che ripetevano allora, non vedo perchè si debba dare per scontato che lo abbiano fatto stavolta. Il fatto che chi urla stia (o dica di stare) più o meno “dalla mia parte” (quella della democrazia e della laicità) non è una prova che quello che dice sia vero. Qui non si tratta di fare il tifo, si tratta di accertare la verità (nei limiti in cui ciò è possibile). La mia (poca) esperienza mi suggerisce che la realtà è sempre un tantinicchio più complessa del modello “film di cowboy”, dove ci sono i buoni e i cattivi. E che quando qualcuno me la riporta in questi termini è altamente probabile che stia cercando di prendermi per i fondelli.

Ribadisco che condivido tutto il resto del contenuto della lettera (giusto per evitare di essere attaccato su quello). Portami le prove, e cambio idea in un attimo anche sui brogli.

Morgan

Scusa Nicola,
quello che dici, se fosse vero, sarebbe di grandissimo interesse.
Perché non *citi un po’ di fonti*?

‘Guardare in alto’ non è che serva a molto, dicci dove guardare e sostieni le tue posizioni, a maggior ragione se passi da qui a criticare.
Grazie

Roberto Grendene

@Nicola Morgantini

l’uaar si muove nei propri ambiti, stabiliti da statuto e tesi.
per cui condanna le teocrazie, e lo fa se queste mostrano il loro volto sulla scena internazionale.
sulla pace mondiale, ma anche su cose peggiori (IMO) come i milioni di morti per fame, per sete, per malaria, semplicemente non si pronuncia perche’ non e’ il proprio ambito: lascia i soci muoversi come meglio credono, in altre associazioni e altri ambiti
Ad esempio, l’uaar si e’ pronunciata per dare l’8×1000 a gestione statale ai terremotati dell’Abruzzo: cio’ a prescindere se i propri soci volessero organizzare collette o andare come volontari in quella regione. Cose che hanno potuto fare e hanno fatto al di fuori dell’uaar.

GerardReve

Io non ho MAI parlato di brogli, per cui mi sembra fuori luogo il fatto che tu rivolga a me il tuo invito a non farsi abbindolare dalle “squadre” di indiani e cow-boy. Io dico che in Iran ci sia un’ orrenda teocrazia, con la quale molte persone non sono d’ accordo: tra queste la quasi totalitá dei “persiani” emigrati e la quasi totalitá di chi popola le carceri iraniane. Non ho mai appoggiato Musavi, che a quanto ne so io é uguale al dittatore in carica. Hitler pure ha preso il potere vincendo le elezioni e gli oppositori si sa che fine hanno fatto. La dittatura é dittatura.
La teocrazia é una variante peggiore della dittatura. Io non ho televisione, leggo solo il giornale cittadino, mi informo su internet con le “pinze” nel senso che vaglio qualsiasi informazione mi trovi a leggere o a guardare.

Non c’é alcun motivo di essere in disaccordo con l’ UAAR di Verona, che ha fatto una cosa giustissima e dovrebbe essere imitata a livello europeo.

L’ ironia la faccio perché l’ iniziativa di Uaar é stata contestata con argomentazioni totalmente senza fondamento. Il che mi ha fatto subito capire da chi venivano:
una persona confusa che crede che Musavi sia guidato dai servizi segreti israeliani, e altre amenitá complottiste non meglio precisate (come si fa a precisare cose costruite su paranoie del peggior romanziere fantapolitico).

I “golpisti” iraniani scrivono in inglese perché é la lingua internazionale e vogliono gridare al mondo la loro insofferenza. É un diritto sacrosanto che tutti dovrebbero avere, ma che loro hanno come ultima spiaggia, perché sanno che il regime si inasprirá sempre di piú.

Le teocrazie e le oligarchie di uomini divinizzati dove i diritti umani non esistono, devono essere estirpate. E un giorno lo saranno.

brunaccio

reputo che unica cosa ono i brogli (non provati). ..ma rafsanjani ha parlato…un po’ come poteva,ma lo ha fatto.

guerre itrachene volute da dinastia bush,che c’entra?

non si dovrbbe identificare(almeno a sinistra) popolo e governo…

che fa ahmad per il popolo palestinese se nn invitarlo a farsi ammazzare,come co, suo popolo (e ancora per strada a lui ce lo devo vedere il prode teocrate…)

io penso analisi molto debole,d’altronde vorrei una dettagliata sulla situazione del medio oriente e dei rapporti di classe nel mondo,e qui ancora devo sentire…altrimenti non ho quadro di rferimento su cose che vengono affermate senza analisi

Stefano Grassino

Perchè il presidente Iraniano, dato che è strasicuro della sua vittoria, non dà uno schiaffo morale agli imperialisti americani-sionisti ed indice nuove elezioni sotto il patrocinio dell’O.N.U. e dei maggiori organi di informazione? Con una sua vittoria sicura dell’ottantacinque per cento potrà dare mandato al sig. NICOLA MORGANTINI di zittire tutti quelli che leggono repubblica.
P.S. Per l’esattezza, sono un uomo si sinistra, quella vera, quella intelligente e non dogmatica filoclericale come la tua.

Raffaele Carcano

Caro Nicola,
l’UAAR non è né anti-imperialista, né pro-imperialista. L’UAAR ha scopi sociali ben precisi: tutelare i diritti civili degli atei e degli agnostici, affermare la laicità dello Stato, contribuire alla diffusione del pensiero razionale. La sua attività si limita a questo: il suo impegno è quasi esclusivamente italiano, ma se ritenuto opportuno e fattibile talvolta interviene anche su questioni internazionali – ma solo su quelle inerenti i suoi scopi sociali. Non spetta all’UAAR dare indicazioni di tipo politico: quando ci sono le elezioni, si limita a illustrare come le varie liste o i vari candidati trattano i temi attinenti i suoi scopi sociali. All’interno dell’UAAR ci sono soci che votano in un modo, soci che votano nel modo opposto, soci che non votano per motivi politici e soci che non votano per mille altri motivi: non ci sogniamo nemmeno di dire loro come votare o come la devono pensare, perché li riteniamo perfettamente in grado di ragionare con la propria testa. La posizione dell’UAAR sullo scontro in corso in Iran è già stata illustrata in altra sede (http://www.uaar.it/news/2009/06/18/la-situazione-in-iran/): non ci schieriamo con le parti in causa, ma ci schieriamo con tutti i cittadini iraniani che chiedono diritti umani, democrazia e laicità in una società ierocratica. La lettera del circolo UAAR di Verona si muove, almeno ai miei occhi, nella stessa direzione.

Commenti chiusi.