Ateobus censurati: ancora una pagina su “Internazionale”

Sul numero in edicola di Internazionale, a pagina 53, è stato riprodotto l’annuncio “Per far circolare questo bus, abbiamo dovuto metterlo sulla pagina che state leggendo”, curato dall’UAAR nell’ambito della campagna per la libertà e la visibilità degli atei e degli agnostici.

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20 commenti

ONESTO PRESUNTUOSO

Per ottimizzare al meglio la visibilità occorrerebbe -secondo me- fare meno pubblicità sui giornali di parte e investire su giornali letti un po’ da tutti.

Penso, cioè, che sia più efficace 1 pubblicità sul Corriere Della Sera rispetto a 10 su Liberazione, e questo per il fatto che chi legge Liberazione e simili ha già di per sè -salvo eccezioni- una visione abbastanza laica ai limiti dell’agnosticismo.

I lettori di Liberazione e simili, in breve, sono già di per sè abbastanza informati e convinti del valore della laicità e dell’ateismo, quindi meglio concentrarsi su tutti gli altri.

Paul M.

Quoto ONESTO PRESUNTUOSO. Effettivamente le orecchie di chi legge certi giornali sono piu’ abituati a conoscitori dell’associazione…Dovremmo poter sfruttare la pagine di “La Repubblica”, del “Corriere della sera”, del “Messaggero” e perfino della “Gazzetta dello sport”!!
Inutile i messaggi rivolti a chi gia’ li conosce…occorre farli vedere a chi neanche conosce l’UAAR!

Oppure abbandonare definitivamente l’idea dei giornali ed accumulare soldi per eventuali spazi sulle TV nazionali…questo si che avrebbe un gran bel eco..!

Oppure dovremmo sguinzagliare qualche pezzo grosso dell’UAAR che vada nelle trasmissioni televisive a discutere di temi laici, agnostici, atei e razionalistici…!
Soltanto mia opinione.

Roberto Grendene

@ ONESTO PRESUNTUOSO e Paul M.

le cifre necessarie per quello che proponete sono completamente al di fuori della portata dell’UAAR
I bilanci dell’UAAR sono visibili a questa pagina:
http://www.uaar.it/uaar/bilancio/

tenete presente che una pagina su Repubblica o sul Corriere puo’ costare 20.000 – 30.000 euro.

L’Uaar ha pubblicato una pagina su Repubblica con i fondi raccolti dalla campagna ateobus, poi si e’ fermata.
Successivamente alcune riviste hanno voluto ospitare la stessa pagina, a volte a cifre molto ridotte a volte gratuitamente.

ah, la pagina e’ questa:
http://www.uaarbergamo.it/media/documenti/20090517-laRepubblica170509.pdf

Paul M.

@Roberto Grendene
Infatti me lo immaginavo…Per questo parlavo di un accantonamento ulteriore per tali fini.
Ovvio che il nostro spot non andra’ mai in prima serata durante “San Remo” (il festival!), pero’ varrebbe la pena di tentare, no?…male che vada i soldini si possono comunque sempre utilizzare nei soliti modi…
Giusto per bla,bla,bla questo mio intervento… 😉

Stefano Grassino

@ Paul M.

Considera un’altro aspetto: se fai una pagina sul corriere e basta, la cosa finisce lì. Per avere un seguito dovresti farla almeno una volta la settimana. Questo ti insegnano i pubblicitari. 20.000 X 52 = …………….

Loig

Voglio vederle sulle pagine di Libero, Il Giornale, e L’Avvenire.

Paul M.

@Stefano Grassino
Per quella cifra conviene stamparselo un giornale!! 🙂 io in marketing pubblicitario zero!
Pero’ mi rompe non avere piu’ visibilita’ perche’ di atei/agnostici in giro ce ne sono una marea…e in pochi conoscono l’associazione… 🙁

Vito

gli ateobus non li possiamo usare, le macchine private ce le sfonderebbero subito se portano segni distintivi UAAR , le inserzioni sui giornali costano troppo e allora?

perche non facciamo ripetute manifestazioni in bicicletta in ogni città in cui c’è un circolo UAAR esponendo simboli e ragioni

ONESTO PRESUNTUOSO

@ Roberto Grendene

-“le cifre necessarie per quello che proponete sono completamente al di fuori della portata dell’UAAR”

Me ne rendo conto.

Partivo dal presupposto che è un investimento poco proficuo -per usare una metafora- far conoscere l’ateismo a Nietzsche.

Concordi con Paul M, che ritiene vantaggioso “abbandonare definitivamente l’idea dei giornali ed accumulare soldi per eventuali spazi sulle TV nazionali…questo si che avrebbe un gran bel eco..!”

Poichè il messaggio dell’UAAR è altamente trasgressivo, penso che basterebbe 1 SOLA inserzione per scatenare un putiferio e, quindi, valanghe gratuite di visibilità.

Viano di Vagli

…le inserzioni sui giornali costano troppo e allora?… E allora, quando il 70% dei Cattolici italiani andrà a Messa e seguirà i precetti della Chiesa, il 70% degli Atei italiani si iscriverà all’ UAAR, si sbattezzerà, aderirà alle vostre campagne e voi sarete presenti sui giornali, le TV, le radio e vi dimenticherete dei proletari autobussi perché avrete una vostra TAV da Parigi a Porta Pia.

Vito

ragazzi/e chi mi copre le spalle quando non ci sono?

purtroppo anch’io devo essere nell’aria nel cielo e nel mare ed in ogni dove , azz fare il dio stanca

Paul M.

@Viano

Chissa se quando il 70% degli atei aderira’ all’UAAR, lo stato ci riconoscera’ per legge un contributo come quello dell’8X1000…!

Vituzzo

Un pó off topic:

In Ungheria c’é una campagna anti-ateobus. (La torvate anche tra le ultimissime). Dopo Budapest gli ideatori volevano fare circolare il loro messaggio anche in altre grandi cittá (non é dato sapere quali). Ebbene, in due delle tre cittá gli hanno negato lo spazio pubblicitario! 🙂

La notizia la trovate qui: purtroppo solo in ungherese):
http://www.hanemlenne.hu/index.php?submenu=articles&details=1&id=70

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