Mons. Ravasi: “l’ateismo dal punto di vista biblico”

L’attenzione del mondo cattolico per l’ateismo non accenna minimamente a scemare. Se ne è scritto soltanto tre giorni fa (cfr. Ultimissima del 30 luglio) omettendo il nome di mons. Gianfranco Ravasi, che pure non è per nulla nuovo alla trattazione del tema: sette anni fa diede dei “bigotti” e dei “talebani” ai soci UAAR che promuovevano lo sbattezzo; più recentemente ha definito gli ateobus “una carnevalata” opera di “un ateismo non pensante”. Per lui l’ateismo contemporaneo “è fatto di indifferenza, di superficialità, di banalità: è quasi una sorta di ‘gioco di società’ il negare Dio” (cfr. Ultimissima del 4 dicembre 2008).
Il noto biblista, che è anche presidente del Pontificio consiglio della cultura, sulle pagine del mensile Jesus affronta questa volta l’ateismo “dal punto di vista biblico”, operando una serie di distinzioni: “l’incredulità è l’indifferenza agnostica, l’idolatria è l’ateismo sistematico, l’assenza è il mistero del divino “incomprensibile””. Se, venendo a tempi più recenti, riconosce al confronto con il marxismo lo stimolo che ha fatto maturare alla Chiesa cattolica la coscienza dell’importanza della questione sociale, altra cosa è invece “l’indifferenza-incredulità che mette in questione sia la fede autentica e operosa, sia l’ateismo severo e impegnato. Essa è simile a una nebbia difficile da diradare, non conosce ansietà o domande, si nutre di stereotipi e banalità, accontentandosi di vivere in superficie, sfiorando i problemi fondamentali”. Ma c’è anche, conclude Ravasi, “chi avverte e soffre per il vuoto intimo, anela alla verità, alla bellezza e all’amore, pur non possedendoli; chi obbedisce alle ingiunzioni della propria coscienza, pur avendo sopra di sé cieli apparentemente vuoti o al massimo affollati soltanto dai satelliti della tecnica”: costui “è come se accettasse già l’Essere assoluto di Dio, pur affermando il suo agnosticismo”.

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82 commenti

Roby

Personalmente sono lusingato dal fatto che Ravasi ci dedichi sempre tutto questo tempo e tutte queste “argute” riflessioni. Probabilmente ci sogna pure di notte, mi sembra quasi un’ossessione 😀

Bulk

Perdoniamolo, (Ravasi) perchè non sa quello che dice, e parla di ciò che non sa.

Stefano Grassino

Non è che Mons. Ravasi è omosessuale e si è innamorato del nostro segretario nazionale? Scusa Raffaele, tu mi conosci, io scherzo.

libero

Nelle parole di Mons. Ravasi c’è qualcosa di vero, chi nega l’esistenza di Dio si è almeno posto il problema, mentre la gran parte degli italiani si dichiara cattolica a parole ma poi è menefreghista nei comportamenti e se si ponesse realmente il problema di Dio potrebbe aumentare molto il numero degli atei e agnostici dichiarati.
La vera preoccupazione della Chiesa però non è per la diminuzione delle fede in Dio ma l’osservanza delle tradizioni cattoliche anche se solo formalmente.

Stefano Grassino

@ libero

“La vera preoccupazione della Chiesa però non è per la diminuzione delle fede in Dio ma l’osservanza delle tradizioni cattoliche anche se solo formalmente.”

Il che porterebbe ad una diminuzione del suo potere, con conseguente perdita economica, con conseguente perdita di potere, con conseguente perdita economica, con……………………….giusto?

Loig

Per il povero Ravasi l’ateismo contemporaneo “è fatto di indifferenza, di superficialità, di banalità: è quasi una sorta di ‘gioco di società’ il negare Dio”.

Se solo Ravasi aprisse gli occhi, invece di blaterare a vanvera, si renderebbe conto che il non credente talvolta è tale proprio perchè dai credenti (e dalle gerarchie cattoliche in particolare) riceve solo indifferenza, superficialità, e banalità.
Se il non credente “gioca” a “negare” dio, è solo perchè la chiesa cattolica “gioca” a negare degli importantissimi diritti a chi non condivide l’intollerante ideologia cattolica.
Se il comportamento dell’UAAR appare “bigotto”, è solo ed esclusivamente perchè le iniziative che hanno un certo spesso sono un necessario meccanismo di autodifesa (e sottolineo: DIFESA) nei confronti degli attacchi perpetrati quotidianamenti dai bigotti autentici, e dalla chiesa che li gestisce.

Loig

Per il povero Ravasi l’ateismo contemporaneo “è fatto di indifferenza, di superficialità, di banalità: è quasi una sorta di ‘gioco di società’ il negare Dio”.

Se solo Ravasi aprisse gli occhi, invece di blaterare a vanvera, si renderebbe conto che il non credente talvolta è tale proprio perchè dai credenti (e dalle gerarchie cattoliche in particolare) riceve solo indifferenza, superficialità, e banalità. Inoltre, mi chiedo cosa ci sia di banale e supeficiale nel chiedersi razionalmente se un dio possa esistere (cosa che ravasi non ha mai fatto in vita sua, o se lo ha fatto, non ha mai fatto uso della Ragione per darsi una risposta sincera!).
Se il non credente “gioca” a “negare” dio, è solo perchè la chiesa cattolica “gioca” a negare degli importantissimi diritti a chi non condivide l’intollerante ideologia cattolica. Insomma, chi semina vento raccoglia tempesta, è ovvio. Gli atei sono ancora troppo discriminati affinchè possano stare zitti e buoni, come piacerebbe a certi cattolici.

Se il comportamento dell’UAAR appare “bigotto”, è solo ed esclusivamente perchè le iniziative che hanno un certo spessore sono un necessario meccanismo di autodifesa (e sottolineo: DIFESA) nei confronti degli attacchi perpetrati quotidianamente dai bigotti autentici, e dalla chiesa che li gestisce con millenaria capacità di plagio.

fab

Premesso che questo è l’ateismo secondo Ravasi e non secondo la bibbia, mi sembra di notare un accenno di apertura, anche se parecchio maldestro (“soffre per il vuoto”, “pur non possedendoli”, “cieli apparentemente vuoti”).
Quanto al “si nutre di sterotipi e banalità, accontentandosi di vivere in superficie, sfiorando i problemi fondamentali” è tutto OK, soltanto che quella che lui chiama indifferenza-incredulità è semplicemente il cattolicesimo all’italiana. Non dovrebbe sputare nel piatto dove mangia.

Markus

Caro Ravasi ho visto un numero elevatissimo di squilibrati tra i religiosi. Fossi in te un salto dal dottore lo farei. esiste anche chi vive sereno e lontano dalle fiabe del vaticano… e se ti rimetti in sesto ci arrivi pure tu.

bismarck

@ stefano Grassini
più che giusto, e questo ci ricorda perchè lottano per l’aldilà! per stare bene di qua.

vittorio

credo che un grosso problema sia invece l’insegnamento superficiale della dottrina cattolica: un conto è da bambini che si raccontano le storie, ma poi ci vuole anche il catechismo da “gradi” che faccia presente l’origine astrologia di quasi tutte le simbologie e metafore.

Alien

Ecco il problema dei preti: la teleologia. Credono di vedere uno scopo, una finalità nel mondo, e il fatto che altri facciano notare che questo è uno sterile antropomorfismo, dà loro fastidio.

Secondo loro, se io pesto una cacca camminando sul marciapiede, è perchè una divinità ce l’ha messa lì per me.

Loig

@ Alien

Concordo. La teleologia è quanto di più antiscientifico, incivile e involutivo che possa esistere.

Chi crede che il mondo abbia uno Scopo, è sempre stato colui che ha fatto di tutto per distruggerlo. Ideologie totalitariste e teologiche.. docet.

Massi

… certo che se è scritto nella bibbia ^_^ (stiamo freschi)

Bruno Gualerzi

Prendo lo spunto da queste affermazioni del Ravasi per ricavarne un giudizio sul cosiddetto agnosticismo.
Intanto qual è l’ateo ‘buono’ (in analogia con il ‘laicismo positivo’)? E’ evidente che per quelli come lui è quello che non c’è… o, se c’è, è a un passo dall’approdare alla verità. Chiunque – per lui – rifletta sulla condizione umana e ne colga le tante contraddizioni e magari le soffra, ma non ne ricavi ciò che ne ricava il credente è perchè in realtà sta brancolando nel buio in cerca di quel dio che, se gli si rivelerà, risolverà tutte le contraddizioni. Questo è l”ateismo buono’, tutto il resto è volgare insensibilità, idolatria, ignoranza ecc.
Lasciamo perdere l’uso senza ritegno che così viene fatto di occhiali ideologici che, come tutte le deformazioni della realtà operate dall’ideologia, ne disegnano un quadro che può sembrare anche complesso (il Ravasi è il presidente del Pontificio consiglio della cultura, mica uno qualsiasi!) mentre in realtà non occorre molto per smontarglielo: basta togliergli gli occhiali! Fuor di metafora togliergli la presunzione di possedere la Verità facendogli semplicemente notare che non ha retto al dubbio e ha scelto la strada più facile per uscirne. Insomma, teologismo, cioè monumenti speculativi innalzati sul puro nulla. Come è proprio di ogni ideologia, anche non religiosa ma vissuta religiosamente, quando ritiene di aver finalmente trovato la chiave di volta con cui dare il senso definitivo alla propria esistenza.
Ecco, ma cosa ha a che fare tutto questo con il cosiddetto agnosticismo? Credo che se ne possa proprio ricavare un nozione impropria di agnosticismo, non a caso proposta dai vari Ravasi, cioè quella che dovrebbe indicare una sospensione di giudizio circa la Verità, ma non escludendo in alcun modo, in linea di principio, la possibilità di pervenirvi. Insomma, una stanza d’attesa dalla quale si può uscire o non uscire, ma che comunque lascia aperta la possibiltà di uscirne… in una sola direzioe. Ebbene, questo, a mio giudizio, è il falso agnosticismo, mentre quello più proprio è quello che dovrebbe indicare una delle A di UAAR, cioè il riconoscimento che una verità ultima è impossibile da cogliere ANCHE SE NE POSSIAMO SEMPRE SENTIRE L’ESIGENZA. Di fatto un ateismo in un certo senso più consapevole perché più dialettico, perché frutto di una conquista, di un rifiuto di ogni facile lusinga.
Poi, naturalmente, esiste anche un ateismo, come dire, diretto, solare, naturale, ‘pagano’… difficile però da trovare in chi, purtroppo, ha ricevuto un’educazione religiosa.

For all the gods

“l’incredulità…non conosce ansietà o domande,”
più felice di così. Non cerco ansietà.
senza il dogma non domandi (ad es. perché ti ha creato? se credi al dogma creazionista)
“chi obbedisce alle ingiunzioni della propria coscienza, pur avendo sopra di sé cieli apparentemente vuoti o al massimo affollati soltanto dai satelliti della tecnica”: costui “è come se accettasse già l’Essere assoluto di Dio, pur affermando il suo agnosticismo”.
Ammette che l’agnostico è onesto, ma dice che ha cieli vuoti, quali? elimina, non vede veramente i pianeti e le stelle così belle? Casomai i suoi di occhi non vedono la natura perché la sottovalutano e devono metterci un dio barbuto sul “vuoto” cielo.

massimo

boh…. a me sembra, come al solito, che se la cantino e se la suonino da soli. Estràpolo solo una breve frase di Ravasi: “l’idolatria è l’ateismo sistematico”.
Al di la dell’incomprensibilità di tale affermazione credo che lui e tutti i suoi dovrebbero guardare bene a tutto ciò che di idolatra e superstizioso esiste nella consuetudine della fede cattolica. Ad esempio consentire che milioni di individui, cosiddetti fedeli, si prostrino davanti ad una statuetta di gesso, ne bacino le mani od i piedi….oppure rechino fiori ad una macchia su di un muro scambiandola con l’apparizione della vergine.
O peggio ancora, con qualcosa che sa di cannibalesco, mangino un pezzo di pane scambiandolo per carne del loro capostipite. La chiamano transustanziazione… a me sembra davvero idolatria.

Magar

Le secrezioni mentali di Ravasi sono di una banalità insulsa più unica che rara…

ser joe

Mons. Ravasi, le suggerisco “un gioco di società” che le si addice ed è anche un consiglio: inserisca la vocale A alle consonanti M V C G

libero

La domanda è interessante.
Tenendo conto che comunque la Chiesa ha una grande esperienza e non è sciocca, che cosa vuole realmente ottenere nell’Europa ormai laica con i suoi comportamenti apparentemente irrazionali ?
Riflettere da agnostici razionalisti prima di rispondere. Grazie.

Magar

Specifico meglio: Ravasi oscilla pigramente tra i due estremi dell’atteggiamento cattolico nei confronti degli atei. Da un lato ne bolla una parte come vuoti, superficiali, privi di valori (praticamente delle amebe lobotomizzate), dall’altro lato riconosce dignità intellettuale ad un’altra parte, previa però annessione nel mondo dei credenti. Insomma, come al solito, l’ateo non ha coscienza, e se ha coscienza non è più davvero ateo. L’etica è monopolio della fede.
È vero che Ravasi fa un’apertura (in questo è più avanti dei ratzingeriani di stretta osservanza), ma ci mette in cauda venenum.

Alessandro Bruzzone

L’idea dell’incredulità come mero disinteresse è propria una cavolata degna di Ravasi.

Sergio, Webmaster UAAR

Raffaele, a questo qui piaci, mi sa che ha ragione quel vecchio budellone di Grassino che di queste cose se n’intende 🙂 Tra l’altro mi piacerebbe sapere il concetto di “ateismo severo e impegnato” secondo Ravasi.

CMQ, credo che il confronto sia culturale. L’anticlericale, il bestemmiatore seriale, rappresentano fenomeni periferici. Convivono ai margini del modello culturale cristiano. Il divorzio, la libera impresa, la responsabilità individuale, anche la RU 486, la non necessarietà dell’ipotesi-Dio, si presentano come manifestazioni di un modello culturale autosufficiente, che porta in sé la dimensione pubblica (il momento della produzione, della libera impresa, una legislazione laica e perfettamente coerente e rispettosa in quanto non invasiva delle scelte personali di chicchessia) e quella privata, con una scala di valori in cui trova posto chiunque con le sue convinzioni. Quindi, essendo un modello alternativo e altrettanto autosufficiente, esso è avversato, dapprima non viene riconosciuto come modello culturale, e poi viene combattuto, se ne tenta la delegittimazione e quant’altro, proprio perché si prefigge di soppiantare, o di assorbire per espurgarne le parti meno compatibili con esso, il modello preesistente.

Bruno Gualerzi

Ravasi, come ho cercato di illustrare in un commento in attesa di approvazione, offre lo spunto per parlare di falso e vero agnosticismo. Naturalmente a mo giudizio.

ciòlostress

Pensate che in rete ho trovato un cattolico di destra che si firma Vandea Italiana che in un suo post contro il ricordo della presa della Bastiglia(lo scorso 14 Luglio) ha detto più o meno “Quei simpaticoni dell’UAAR teorici di un ateismo radicale e libertino che incitano al libertinaggio sessuale solo in odio alla Chiesa Cattolica…. sono come il Marchese de Sade che era complice dei giacobini.”

mafalostess

Ma davvero voi pensate sempre al sesso solo perchè odiate la Chiesa Cattolica?

michele

Io sono d’accordo con fab.
Ravasi, da uomo di cultura, sta (contraddittoriamente) tentando d’impostare con l’ateismo quel dialogo intellettuale che, dopo l’elezione di Giovanni XXIII, la Chiesa tentò d’impostare col marxismo e col comunismo.
Certo, qui le circostanze sono diverse rispetto ad allora, viviamo in tempi di reazione e crollo ideologico, ma, come uomini di ragione, non possiamo ignorare i segnali dialettici che arrivano dall’altra parte.
Siamo o no gli eredi di Voltaire e di Gandhi?
Se il “nemico” chiuderà le porte, la responsabilità dev’essere soltanto sua.

stefano

quando un prete MI ritiene superficiale e talebano in quanto ateo io godo di brutto 😀

stefano

“l’idolatria è l’ateismo sistematico” 😉 dai basta e avanza per capire il Qi del personaggio.

strozzapreti

Il mio normalissimo quoziente intellettivo, mi impedisce di commentare certi turpi personaggi e le loro boiate.

stefano

Ra-vasi ma va a scuà ‘l mar…questa è marchigiana 😀 come la mia mamma.

stefano

“l’idolatria è l’ateismo sistematico”

come dire “l’ateismo è una religione sistematica”

roberta

cieli apparentemente vuoti o al massimo affollati soltanto dai satelliti della tecnica”
io lo so che i cieli non sono vuoti:oltre ai satelliti della tecnica ci sono la luna,i pianeti,
le stelle,gli asteroidi,le comete…
ci sono gli alieni di cui parla Viano di Vagli ..^_^

brunaccio

x stefano

o tra marchigiani residenti,io che non risiedo,livornesi di madre marchigiana,qua facciamo un fan club

ma va cagà marina si dice nel senigalliese mi pare.

🙂

kundalini444

L’ateo non è che si rifiuta di porsi certe domande. Anzi, se le pone… solo che cerca di dare una risposta coerente e razionale invece di inventarsene una a immagine e somiglianza del suo orgoglio e della sua pigrizia!

stefano

x brunaccio

hihi non posso tradurre letteralmente

la mi’ mamma è della provincia di Macerata (Camerino) ma ho parenti anche nel pesarese e anconetano…

xkundalini444

questi le domande non le vogliono proprio, per loro che hanno già le risposte che senso hanno le domande?

stefano

“padre nulla che sei nel nulla

sia santificato il tuo nulla venga il tuo nulla
sia fatto il tuo nulla

cosi in cielo come in terra
rimetti a noi il nostro nulla

e liberaci dal nulla

nulla!”

padre nulla – Emingway.

DanielaG

giri di parole, giri di parole, per dire cosa? un bel niente, o almeno niente di sensato.

Alessandro S.

Sergio, Webmaster UAAR scrive:
2 Agosto 2009 alle 20:01

Tra l’altro mi piacerebbe sapere il concetto di “ateismo severo e impegnato” secondo Ravasi.

Direi che consista in:
1) una laurea in teologia;
2) atteggiamento pubblico leccapantofolaio nei confronti di qualsiasi gonnellone;
3) assenza di qualsiasi atteggiamento contraddittorio del dogma tranne che in cauti pronunciamenti altamenti teoretici in occasione di convegni accademici esclusivi per pochi iniziati e lontani dalle telecamere e da qualsiasi organismo di informazione di massa tranne che dietro supervisione gonnellona;
4) mai, mai e poi mai mettere in dubbio l’assoluta necessità e anzi costantemente sottolineare l’urgente e benefica azione umanitaria della santa istituzione positivamente laica dell’otto per mille.

Ecco, a queste condizioni ad una persona può anche essere concesso il privilegio dalla CCR di dirsi ateo (devoto, ovviamente).

brunaccio

x ste e finiamo il fan club subito…

io tra Senigallia l’hinterland l’Umbria sono pieno di parenti…fino all Argentina e agli Usa( e ti faccio un appuntino già di altri…gli USA sono federati non rimanere all’epoca Bush qualcosa cambiato soprattutto in alcuni stati,sanno meglio Rocco quello che ieri te le ha cantate a te e gerard post texas e successivo e aveva ragione!)
..i miei avi si davano da fare..in sneso biblico

🙂

massimo

@ libero

io rifletto più che altro da materialista….
A me sembra che la loro sia soprattutto la classica sindrome da accerchiamento.
Chi è accerchiato può reagire in svariati modi; il più automatico e scontato (ed umano) è l’arroccamento. Ovvero: circondati dal secolarismo crescente invece di aprirsi alla novità si chiudono in se stessi e si dibattono furiosamente. Più perdono consensi più si avvitano in una spirale di autosufficenza e di recriminazione.
Altrimenti non si capirebbe perchè, dopo un papa come giovanni paolo II – comunque un gigante politico, con un enorme carisma personale – eleggono un dottrinario completamente interno alla dinamica di autoconservazione delle gerarchie ed avulso dalla concreta realtà quotidiana.
Sono convinto che mai, in questi ultimi secoli, la chiesa cattolica abbia attraversato una crisi così verticale di consenso. La reazione sbagliata (arroccamento contro apertura) potrebbe perderli.

stefano

non ricordo cosa ho scritto in quei post ma sai com’è a me gli states mi stanno…ci siamo capiti 😉

brunaccio

x ste

ma anche a me…ma se la realtà sociale cambia l’analisi deve cambiare…la germania del marco sono i nostri usa…gli usa hanno due anime ormai,e al di dentro un calderone ribollente.

i comunisti negli usa cmq ci sono stati sempre

brunaccio

scusate

del marco su cui parametro è stato fatto l’euro,poi non c’è stato il livellamento,men che meno in italia…appena partita la doppia valuta è saltato il banco (in verità vi era stato un aumento inflazione e innalzamento prezzi già poco prima dell’euro,ma io non sono un analista finanziario(sennò sapevo anche spiegare i flussi) mi ricordo a memoria…e qui è facile che sbaglio).

Takeshi

Non posso fare a meno di pensare a come fremano questi vescovi quando pensano ad atei & C. Son sicuro che Bagnasco vorrebbe prenderci per il collo. Non possono torcerci un capello grazie alla vigilanza (blanda) dell’Europa, altrimenti avrebbero messo sù un bel colpo di stato insieme agli eroi della destra e sarebbero ricorsi ai metodi argentini e cileni con noi. Non per niente erano così amici di Videla e Pinochet.

Sara

Queste affermazioni del tipo: chi aspira a qualcosa di piu’ e’ gia’ quasi credente mi fanno proprio infuriare… Ma che fascisti, perche’ devono per forza inculcarti qualcosa? Perche’ devono portarti dalla loro parte a tutti i costi, anche se non vuoi? che cosa subdola. sembra anche un modo per autorassicurarsi: ma si’, gli atei ci sono, ma alla fine sono solo dei fedeli mancati e prima o poi torneranno all’ovile.. (dei figliol prodighi, insomma).
Ma che se ne stiano tra di loro, io piuttosto me ne sto a pascolare i porci (molto migliore compagnia, veramente)

brunaccio

non posso che fare i complimenti a SARA…ci vogliono le donne per dire certe cose come si deve!

grazie SARA

Paul M.

Secondo me Ravasi ha celebrato troppe messe e bevuto troppo sangue di cristo…risultato: E’ perennemente ubriaco!lo si evince dai suoi commenti…
Buona giornata a tutti 😉

fresc ateo

SIAMO RIMASTI SOLO NOI TRA LA CONQUISTA ASSOLUTA DEL POTERE DA PARTE DI QUESTA SETTA MALEFICA E NEFASTA X GLI UMANI, PER QUESTO CI TEMONO, W GARIBALDI W IL RISORGIMENTO IL VATICANO AL POLO SUD.

Macklaus71

Obbligati a credere… è questa la loro debolezza! Molti non credono per libera scelta ( e come gli dà fastidio!!! Il libero pensatore è stato il nemico n.1 di qualunque regime assolutista…)

brunaccio

x Bruno Gualerzi

ero in attesa…sempre più condivisible,Bruno…anche perchè fai bene tu a fare la critica esterna pittosto che altro..perchè poi loro ne hanno costruite tante e sono allenati al sofisma(i teologi magisteriali intendo..) e bisogna sapere a fondo la loro materia per discuterli internamente..e lì non me ne frega neppure a me sinceramente,tanto si fiuta il trucco quando c’è.
io mi complimento.

ora mi guardo i post poi prendo la via del mare

ciao BRUNO,a prossimi incroci!

vitus

@ Stefano Grassino 2 Agosto – 17:30

Ravasi è una catto-finokkia (si vede lontano un miglio!) e Raffaele Carcano potrebbe davvero aver fatto breccia nel “cu…ore di Maria”!

For all the gods

@Bruno Gualerzi scrive3 Agosto 2009 alle 9:05ps: è comparso il mio commento delle 9.10 di ieri
Sono andato a leggerlo, scrivi“ANCHE SE NE POSSIAMO SEMPRE SENTIRE L’ESIGENZA. Di fatto un ateismo in un certo senso più consapevole perché più dialettico, perché frutto di una conquista, di un rifiuto di ogni facile lusinga.
Poi, naturalmente, esiste anche un ateismo, come dire, diretto, solare, naturale, ‘pagano’… difficile però da trovare in chi, purtroppo, ha ricevuto un’educazione religiosa.”
io penso che la seconda soluzione, più felice,serena (io non sento nessuna “esigenza” di domande trascendenti) la possa incontrare chiunque, anche ben religioso, magari passando prima per un blando paganesimo, quasi per gioco, come si a piacevolmente per staccarsi dall’orsacchiotto.
guarda caso scrissi appena dopo il tuo post non apparso, a proposito
“l’incredulità…non conosce ansietà o domande,”
più felice di così. Non cerco ansietà…

il Filosofo Bottiglione

questi credenti sono OSSESSIONATI DALL’ATEISMO.

Loig

Caro Ravasi,

noi non abbiamo bisogno degli dei, viviamo felici e tranquilli così.

Se lei invece ha questa dipendenza maniacale, si faccia curare, se vuole, ma non rompa le scatole agli altri, offfendendoli a sproposito.

cartman666

forse il monsignore si riferisce come ateo disinteressato, a tutti quei lettori dell’inserto culturale del sole 24 ore, che saltano regolarmente tutti i suoi articoli.
Tra cui ovviamente il sottoscritto.
Eminenza si rassegni, la teologia e’ una colossale rottura di maroni, magari Dawkins scrive roba piu’ interessante, se ne faccia una ragione!

claudio285

Quale maggior banalità di un dio che risponde ad ogni domanda, e ad ogni domanda con il suo proprio “mistero” insolubile?

Come se la religione non fosse essa stessa una “tecnica”. Il cristiano fallisce quando separa l’umanità dell’uomo dalla sua capacità di generare tecniche e tecnologie. E’ proprio questa capacità che fa dell’uomo ciò che è sempre stato.

Dio è una psicotecnica obsoleta.

fab

@ il Filosofo Bottiglione

Come non potrebbero? Anche chi fa sollevamento pesi è ossessionato dalla gravità.

Marco C.

“l’idolatria è l’ateismo sistematico”

Sì, solo che non ho mai visto atei adorare madonnine, crocefissi e statuette varie.
Della serie, il bue che dà del cornuto all’ asino.

“pur avendo sopra di sé cieli apparentemente vuoti o al massimo affollati soltanto dai satelliti della tecnica””
I “satelliti della tecnica” stanno nello spazio, non nei cieli, ma mettersi a discutere con uno che probabilmente è ancora convinto che la Terra è al centro dell’ universo, non so quanto senso abbia.

Marco C.

“con il suo proprio “mistero” insolubile?”

Infatti, questo è un escamotage per rifiutarsi di ammettere i limiti della religione nel dare delle risposte certe.

tabish

Ravasi sta facendo il proprio mestiere che è quello (ultimamente) di tentare di arginare la fuga in massa dalla chiesa cattolica. Sempre più persone aprono gli occhi e finalmente dichiarano il proprio distacco dalla chiesa e dalla religione. Disquisire con le sue affermazioni? Ottimo esercizio dialettico, ma non porta legna in legnaia. Va semplicemente bollato per ciò che è: l’esponente della più “bella” multinazionale che esista, altro che le potentissime farmaceutiche! Va semplicemente fatto notare che può solo portare l’acqua al proprio mulino che è anzitutto interesse economico e solo dopo, ma mooolto dopo, presunzione di una fede che, mi permetto di dubitare, le alte gerarchie ecclesiastiche abbiano veramente. Nessuno ha la vera verità in mano o in tasca, nessuna religione, nessun politico, anche nessun ateo o agnostico o … ! Esite solo il dubbio e la ricerca, e, soprattutto, l’esperienza individuale perché “… se hai fatto esperienza non hai più bisogno di credere …”.
Monsignor Ravasi dovrebbe veramente guardarsi allo specchio e provare a vedere se riesce a guardare se stesso nel profondo e a non … scappare.

stefano

l’idolatria sta all’ateismo come la fede sta alla ragione, una frase più stupida non la poteva dire ma tutto fa brodo per screditare il pensiero libero, vero Ra-Vasi?

“una volta che la bugia si è fatta la si sostiene con la calunnia” – Voltaire.

tomaraya

ravasi studia meglio,lo sai che da qualche parte nel cielo ci sta pure major tom?

This is major tom to ground control
Im stepping through the door
And Im floating in a most peculiar way
And the stars look very different today
(…)
Though Im past one hundred thousand miles
Im feeling very still
And I think my spaceship knows which way to go
Tell me wife I love her very much she knows

Ground control to major tom
Your circuits dead, theres something wrong
Can you hear me, major tom?
Can you hear me, major tom?
Can you hear me, major tom?
Can you….

DarioK

non vorrei offendere l’imbecillita’ nel mondo dando questo aggettivo a Ravasi, l’imbecillita’ e’ a confronto qualita’ nobile ed esemplare! cosa dire allora? Ravasi, pontefice che non sei altro!! ecco gia’ meglio

DarioK

scusate, ma 77 commenti e i don Trolls non vengono a trovarci? e Viagra di Vagli? e Carlo/Dario?

roberta

@DarioK
staranno ancora leggendo estasiati il testo di Ravasi…
ma non li evocare troppo altrimenti arrivano in massa…^_^

Paul M.

Loig scrive:
3 Agosto 2009 alle 12:18

Mi associo al 100%!!! 😉 Ravasi ha voglia di spararle grosse grossissime e non aveva niente di meglio da fare che accostare le parole “dio” o “bibbia” alla parola “ATEI”.

tomaraya

@ uebmaster
è con ziggy stardust e i suoi amici ragni di marte a fumar paglioni!

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