Nuovo numero de “L’Ateo”

Il nuovo numero de L’Ateo, il bimestrale in corso di distribuzione a soci, abbonati e librerie in questi giorni, è dedicato a Galileo Galilei. All’interno, articoli di Turchetto, Turriziani Colonna, Accorti, D’Alpa, Allocca, Nobile, Martinelli, Panozzo, Viviani, Anzellotti, Mich, Rizzo, Ruggeri.

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125 commenti

ser joe

Consiglierei mandarne una copia anche a quel signore che sta di casa in vaticano… non mi viene il nome….si, quello che ha il nome di un missile….ah si, ratzinger.

Antonio

Tutto è bene quel che finisce bene. Almeno su una cosa siamo d’accordo: il metodo scientifico è nato da un credente cattolico fervente, praticante e pure con una figlia suora. Ed è preso a bandiera dagli atei. Bene bene.

Marco C.

“il metodo scientifico è nato da un credente cattolico fervente”
A quei tempi era difficile dichiararsi non credenti, pena un “bel” falò in piazza.

Ad ogni modo, se fosse stato così fervente, non penso avrebbe mai tentato in alcun modo di mettere in discussione i dogmi della chiesa.

fab

@ Antonio

Vaneggi? La storiella di Galileo cattolico non sta in piedi da nessuna parte. Leggiti il “Capitolo contra il portar la toga”, che fra l’altro è una poesia spassosissima, e dimmi se è quello che scriverebbe un cattolico fervente. Nel Seicento, poi. Tanto per capirci, si parla di nudismo ante litteram.
Inoltre, nei “Massimi sistemi” è trasparente il disprezzo per la mentalità da credulo. Soltanto le parole dovettero venir misurate, anche se mai abbastanza per le belve feroci da cui era circondato.

Roby

No ragazzi, Antonio ha perfettamente ragione: dato che il metodo scientifico è nato con un cattolico allora ora dobbiamo star tutti zitti a prendere ordini dai cattolici, perché sono indubbiamente migliori di noi, e hanno tutti i diritti di prevaricare le istituzioni e di fare ingerenze nella vita delle persone. Non fa una piega. Non mettiamo i bastoni fra le ruote ad Antonio, sta solamente cercando di autoconvincersi che i cattolici sono migliori e per farlo ha bisogno di fare lo spaccone su un blog di atei e agnostici. Non trattàtelo male, poverino.

myself

@Antonio
Se è per questo Mendel era un monaco agostiniano ed è stato uno dei precursori della genetica, comunque a nessuno genetista moderno è imposto di vivere in un monastero.

Antonio

Ma, rileggendo il post, ho detto qualcosa di falso? Se la risposta è sì potreste tranquillamente qual è la falsità senza farvi prendere lo squaquaraqua, se la risposta è no allora perché attaccare pregiudizialmente?

stefano

x Antonio

“per il loro curioso modo di pensare le cose della materia, matematiche o fisike che esse siano, sono questi preti dell Inquisicione assai semplici di cervello che non colgono il succo della materia giammai, e a cagione di ciò restano in dette materie assai triviali e i loro ragionamenti vecchie fole” G.Galilei

è vero che era credente, ma ne fervente ne baciapile.
cmq anche Bruno era un ex domenicano ma odiava i dogmi e l’ignoranza che la chiesa spargeva a piene mani e consolidava con la tortura e la morte.

Antonio

Fab il revisionismo fa male dovunque lo metti. Secondo me, ma vedo che la pensiamo diversamente. Questione di punti di vista, ovviamente.

stefano

scusate

ma se uno cita un frase dovrà riportarla esatta no? non è possibile censurare o 40nizzare a priori solo perchè si pensa che un sillaba un puntino o altro possano costituire un’offesa per qualcuno…

Antonio

Marco C.: «A quei tempi era difficile dichiararsi non credenti, pena un “bel” falò in piazza». Dalla tua frase si deduce che nella storia europea non ci sono stati scienziati che si sono dichiarati non credenti. Vogliamo vedere se in questo blog sono tutti d’accordo con te?

«Ad ogni modo, se fosse stato così fervente, non penso avrebbe mai tentato in alcun modo di mettere in discussione i dogmi della chiesa»
Forse il credente reale e la Chiesa sono diversi da come li pensi tu.

stefano

x Antonio

ti potrei fa una lista piuttosto lunga di filosofi e scenziati zittiti dalla tua chiesa in modi più o meno omogenei, rogo carcere o minacce.
Galileo già sappiamo, Bruno idem, Keplero, Copernico, Willem di Occam, gli enciclopedisti…potrei continuare ma se pensi il contrario libero di farlo, però la storia è storia.

Roby

Ah il credente reale mette in discussione i dogmi della chiesa? Caspita, non ho mai conosciuto un credente reale in vita mia allora. Devo allargare il giro delle mie conoscenze.
A parte le battute: mi potresti spiegare gentilmente cosa comporta il fatto che Galilei fosse cattolico? Gli atei e gli agnostici dovrebbero “sciogliersi” e smetterla di desiderare uno stato laico e senza ingerenze da parte del vaticano perché Galileo era cattolico? Non capisco molto la tua logica…

Marco C.

@ Antonio.

ritengo che fab (post delle 17:51) abbià già a sufficienza smontato tutte le tue balle…

ad ogni modo, mi riferivo ai (pochi) scienziati vissuti nel medioevo, in cui, per forza di cose, si era obbligati a dichiarare di credere nei dogmi della chiesa, pena la condanna per eresia.

“Forse il credente reale e la Chiesa sono diversi da come li pensi tu.”
Io semplicemente penso (e ribadisco) che un fervente cattolico non possa contraddire i dogmi della chiesa; tu evidentemente no e, pertanto, propugni un concetto alquanto singolare di fervente cattolico.

Antonio

Roby guarda che stai facendo tutto da sola. Rileggiti i miei post e te ne accorgerai.

Antonio

Stefano. Infatti. La storia è storia non favolette. Ma studiare e approfondire è fatica lo so.

Antonio

Caro Marco C. Fab puoi dire quello che vuole ma i testi originali di Galileo e le testimonianze del tempo dicono esattamente il contrario. Impara da Stefano: la storia è storia.

Roby

Dai non fare il furbetto, il tuo primo post era inutile, provocatorio e inspiegabile. Se non lo è puoi sempre dimostrarmelo rispondendo alla domanda che ti ho posto poc’anzi:
“Mi potresti spiegare gentilmente cosa comporta il fatto che Galilei fosse cattolico? Gli atei e gli agnostici dovrebbero “sciogliersi” e smetterla di desiderare uno stato laico e senza ingerenze da parte del vaticano perché Galileo era cattolico?”

P.S. Sono un maschietto 😉

Marco C.

“i testi originali di Galileo e le testimonianze del tempo dicono esattamente il contrario”
Cioè che in verità era un gran amicone della chiesa e mai le andò contro ?
E poi hai il coraggio di dare agli altri dei revisionisti, almeno Fab le fonti le ha citate, le tue invece sono solo provocazioni e illazioni da clericalista da 4 soldi.

Leggi un pò qua, per via di fervente cattolico, in linea con la dottrina della chiesa:

“Di primaria importanza furono il suo ruolo nella rivoluzione astronomica e il suo sostegno al sistema eliocentrico e alle teorie copernicane. Accusato di voler sovvertire la filosofia naturale aristotelica e le Sacre Scritture, Galileo fu per questo condannato come eretico dalla Chiesa cattolica e costretto, il 22 giugno 1633, all’abiura delle sue concezioni astronomiche, nonché a trascorrere il resto della sua vita in isolamento.”

“Galilei venne tumulato nella basilica di Santa Croce a Firenze insieme agli altri grandi fiorentini come Machiavelli e Michelangelo ma non fu possibile innalzargli l’«augusto e suntuoso deposito» desiderato dai discepoli, perché il 25 gennaio il nipote di Urbano VIII, il cardinale Francesco Barberini, scrisse all’inquisitore di Firenze Giovanni Muzzarelli di «far passare all’orecchie del Gran Duca che non è bene frabricare mausolei al cadavero di colui che è stato penitentiato nel Tribunale della Santa Inquisitione, ed è morto mentre durava la penitenza […] nell’epitaffio o iscrittione che si porrà nel sepolcro, non si leggano parole tali che possano offendere la riputatione di questo Tribunale. La medesima avvertenza dovrà pur ella avere con chi reciterà l’oratione funebre […]».

La Chiesa mantenne la sorveglianza anche nei confronti degli allievi di Galileo: quando questi diedero vita all’ Accademia del Cimento, essa intervenne presso il Granduca e l’Accademia fu sciolta nel 1667. [72]”

Fonte Wikipedia.

Antonio

Roby (scusa per l’errore di sesso), non faccio per niente il furbetto. Non ho detto niente di falso. Che poi tu lo reputi inutile, provocatorio e inspiegabile sono affari tuoi, non miei. Tranquillo, al mondo non ce l’hanno tutti con te, rilassati.

Comunque alla tua domanda rispondo: «Il fatto che Galilei fosse cattolico comporta il fatto che Galilei fosse cattolico» Nient’altro ho detto, nient’altro penso e nient’altro dico.

Antonio

Ecco Marco C. confermata la mia tesi: studiare costa troppa fatica e sudore, meglio consultare Wikipedia. Magari non sai neppure a cosa fu condannato o forse si ma non lo dici.

Marco C.

Semplice, fu condannato per eresia e costretto all’ abiura, come è riportato dai passi di cui sopra, che nemmeno hai avuto la pazienza di leggere, a quanto pare.
I passi di Wikipedia te li ho riportati per maggiore completezza, per il resto, già da prima sapevo cosa era successo, al contrario di te, che ignori la storia, per semplice ignoranza o forse di proposito, il che è peggio ancora.

Antonio

Ah forse non hai neanche letto il motivo della condanna (a cosa ci arriveremo piano piano)

Marco C.

@ Antonio

Post nel freezer.

Comunque, è tanto difficile leggere quello che scrivo prima di dire idiozie ?

Roby

Quindi tu sostieni che in questo post:

“Tutto è bene quel che finisce bene. Almeno su una cosa siamo d’accordo: il metodo scientifico è nato da un credente cattolico fervente, praticante e pure con una figlia suora. Ed è preso a bandiera dagli atei. Bene bene.”

Non c’è nessuna provocazione? Nessuna volontà di sminuire gli atei? Non potevi semplicemente scrivere “Galileo era cattolico” se era solo questo che volevi dire?

Comunque ok, ti credo. Dunque tu vai in giro per blog a scrivere frasi vere senza alcuno scopo, solo così per scriverle. Bene, basta capirsi. A questo punto mi aspetto di vedere tuoi commenti su blog di musica in cui scrivi: Pino Daniele suona la chitarra. In blog di letteratura in cui scrivi: Hermann Hesse era tedesco. In blog di pittura in cui scrivi: Monet usava il pennello. Tutte cose vere, non c’è dubbio. Viene da chiedersi il motivo per cui sono state scritte, ma se mi dici che di motivi non ce ne sono va tutto bene, non c’è neanche bisogno di parlarne. Errore mio. Ciao 😉

Asatan

@Robi

Allora immagino che Eratostene, Democrito, Imothep etc fossero ferventi cattolici. Le loro invenzini scientifiche non si spiegherebbero altrimenti.

Roby

Tempo fa a casa di una mia amica di CL (ebbene sì, ho un’amica di CL…) ho visto in bella mostra su uno scaffale (accanto a un paio di bibbie) un testo dal titolo “La vera storia dell’inquisizione”, scritto da un autore fervente cattolico. Forse ha ragione Antonio, dovremmo informarci anche noi su tomi imparziali di quel livello, non sulla corrotta e schierata wikipedia, né sui corrotti e schierati testi scolastici di storia, né sulle corrotte e schierate enciclopedie.

stefano

Galileo fu condannato al dimicilio (arresti domiciliari a vita) perpetuo nella sua villa di Arcetri vicino Arezzo, mai revocati fino alla morte dello scenziato.
l’accusa era di “essere caduto in pernicioso errore di heresia contro le Sacre Inscriture”.
se ne sai di più beato te, noi atei abbiamo i soliti limiti che il dubbio ci impone ma la storia è storia, se per te può essere cambiata ok.

stefano

x Asatan

anche Archimede ed Euclide.
tanto la storia si può interpretare a piacimento…

hexengut

x Antonio e spa. Peccato che il metodo scientifico, e i relativi risultati ottenuti, proposti da un cattolico siano stati condannati dalla santa madre chiesa apostolica romana tanto da costringerlo ad abiurarne i risultati stessi… E per quanto riguarda la figlia suora, cui il convento venne imposto, e in genere per la figura tutta di Galilei, forse, prima di parlare, è il caso di leggersi i saggi di Giuseppe Gabrieli riediti dall’Accademia Nazionale dei Lincei (en passant: l’Accademia che è la più antica istituzione scientifica esistente ebbe tra i suoi primissimi soci e firmatari proprio Galileo e ne pubblicò le opere e ne difese i risultati) .

Marco C.

“Non potendo o non volendo prendersi direttamente cura delle due figlie, Galileo ottenne nel 1613, grazie all’interessamento del Cardinale Francesco Maria Del Monte, che Virginia fosse accolta nel Convento delle Clarisse di San Matteo in Arcetri, dove il 4 ottobre 1616, appena sedicenne, prese i voti come monaca di clausura con il nome di suor Maria Celeste: lì condusse tutta la sua breve esistenza.”

La misoginia a quei tempi era una prassi normale.
Ad ogni modo, nessun motivo religioso nella scelta del destino delle figlie.

Roby

@ Asatan

Mi sa che il tuo post è rivolto ad Antonio non a me. E’ lui quello che ha scritto

“Tutto è bene quel che finisce bene. Almeno su una cosa siamo d’accordo: il metodo scientifico è nato da un credente cattolico fervente, praticante e pure con una figlia suora. Ed è preso a bandiera dagli atei. Bene bene.”

non io. Io sono perfettamente d’accordo con te 😉

Marco C.

“Intanto Galileo sia pure in forma irregolare, si era unito con la veneziana Marina Gamba che, venuta a stabilirsi a Padova, non però nella medesima casa del Nostro, gli fu compagna affezionata per più di dieci anni. Ne nacquero due figlie ed un figlio: Virginia, Livia e Vincenzio. Galileo non si separerà da lei che quando lascerà Padova per ritornare a Firenze nel 1610; subito dopo la Gamba si unirà con Giovanni Bartoluzzi, a quanto sembra in regolare matrimonio. Va ricordato che la sparazione tra Galileo e la Gamba ebbe un carattere amichevole, come risulta dal fatto che, alla partenza per Firenze, Galileo le lasciò per qualche tempo il piccolo Vincenzio, e che intrattenne per vari anni col Bartoluzzi rapporti assai cordiali.
Con tutta probabilità, fu proprio la consapevolezza delle difficoltà economiche in cui si trovava immerso che lo distolse dal fondare una famiglia propria.”

Unione irregolare, separazione, che dire, un esempio illustre di pio cattolico devoto.
Più o meno come Berlus…, ops, pardon.

Grooaaaarr…

il rumore che avete appena sentito è il cadavere di Galileo che si rivolta nella tomba.

hexengut

Io Galileo…dell’età mia d’anni 70…inginocchiato avanti a voi Eminentissimi e Reverendissimi cardinali…contro l’eretica pravità Inquisitori…giuro che sempre ho creduto, credo adesso, e con l’aiuto di Dio crederò per l’avvenire, tutto quello vche tiene, predica e insegna la Santa Cattolica e Apostolica Chiesa. …dopo essermi stato…intimato che omninamente dovessi lasciaree la falsa opinione che il Sole sia centro del mondo e che non si muova e che la Terra non sia centro del mondo e che si muova…dopo d’essermi notificato che detta dottrina è contraria alla Sacra Scrittura…sono stato giudicato veementemente sospetto di eresia..abiuro, maledico e detesto li suddetti errori…e giurò che pòer l’avvenire non dirò mai più, né asserirò… Io Galileo Galilei sodettoho abniurato, giurato promesso…
Ecco che cosa ha fatto la chiesa apostolica romana all’ingegno e alla scienza.

hexengut

scusate gli errori di stompa ma sono incavolato e vado di fretta

Antonio

No Stefano. Anche perché dovrei per esempio dire che il tuo post delle 19.52 non è corretto. La storia non si fa così Stefano nono, bacchettata (benevola) sulle manine.

Antonio

E ancora Stefano il “sarebbe stato” non è storia o abbiamo un concetto diverso di storia?
Cosa ha dovuto subire concretamente Galilei dopo il processo? Rispondiamo serenamente e dati alla mano. Solo per onorare la verità storica.

stefano

x Antonio

senti te l’ho già detto i dati alla mano sono quelli, o abiurava o lo bruciavano poi continua pure a negare l’evidenza.

Roby

Dacci qualche fonte Antonio, è da una decina di post che dici che dovremmo informarci leggendo libri. E’ quello che ho sempre fatto, e penso anche gli altri. Però a te sembra non andare bene. Puoi darci gentilmente i titoli e gli autori dei libri che dovremmo leggere per arrivare al tuo livello di cultura sull’argomento. Grazie

stefano

la condanna per eresia era la morte infame sul rogo, valeva sia per l’eresia contro le sacre scritture di tipo folosofico-scientifico che dell’eresia demoniaca o stregoneria.
avrò letto un centinaio di libri sull’argomento.
dimmi tu allora cosa sarebbe successo a galileo se nn avesse abiurato? sarebbe stao invitato a cena dagli inquisitori? ma dai se scherzi dillo altrimenti ti rendi ridicolo.

fab

@ Antonio

Naturalmente il processo in se stesso non è affatto un problema…
Nemmeno ti sfiora che sotto processo, con condanna pesantissima garantita, ci sarebbe dovuto andare Bellarmino, mentre a Galileo si sarebbe dovuta intitolare una piazza centrale in tutte le città del mondo mentre era ancora in vita (anche se mi sa che porta male…).

Antonio

Nessun libro. Andate a cercare i testi originali di tutta la vicenda Galilei. Non so se si trovano in internet. Io me li sono andati a cercare e leggere. Non mi interessano i commenti sulla storia. Mi interessa la storia.

Roby

Caspita. Ma la chiesa da quei testi originali ne esce linda e pulita? Cioè la verità qual’è? Nessun rogo? Mai bruciato nessuno? Mai fatto bruciare nessuno? Mai zittito con minacce nessuno? Nessuna punizione mai data a chi metteve in dubbio l’ortodossia cattolica? Se è così vuol dire che allora nei secoli la chiesa non è migliorata bensì peggiorata, perché ai giorni nostri è sempre in prima linea per redarguire e criticare chi la pensa diversamente da essa.

hexengut

ad Antonio scoccia che “eppur si muove”. Non diamogli più spago così intanto può andare a leggersi qualcosa. Buona serata

Antonio

Stefano se tu hai la verità su Galileo chiuso il discorso con te. Comunque Galileo non è morto bruciato, né isolato, né in carcere, né nient’altro. Così, solo per informazione (e se tu Stefano puoi smentire questo dillo a tutti e mostra i documenti). E se la Chiesa ce l’avesse avuta tanto con lui e con la scienza non avrebbe più dato né ascolto né imprimatur a nessun libro seguente di Galileo, ma così non è stato. Come mai? E di tutta la discussione sulla differenza tra la verità provata scientificamente (che Galileo non riuscì a portare) e l’ipotesi come mai non ne parla nessuno in questo blog? E del fatto che quando disse, nello stesso processo, che una prova erano le maree lo confutarono dicendogli che non era una prova perché le maree erano per l’influsso della luna? E che Galileo si prese gioco di quei giudici proprio per quest’ultima affermazione? E del fatto che il Bellarmino gli disse di insegnare la teoria copernicana come un’ipotesi, secondo il metodo scientifico, e lui non lo fece? E che lo stesso Bellarmino a dire ai giudici che Galileo non era un eretico? Ma chi le dice ste cose? Leggete wikipedia che è meglio…

stefano

x Antonio

ah ecco risiamo a quel doloroso malinteso (Woytila docet) che Galileo non poteva provare la sua teoria mentre la chiesa poteva addurre le scritture come prova.
hai ragione meglio chiudere qui.

stefano

insomma galileo aveva torto perchè aveva ragione, questo è il succo.
mammamia…

fab

@ Antonio

Punto per punto.
1 Nemmeno chi fa stalking violenta qualcuno, ma è reato lo stesso (come tutti gli scacchisti sanno, la minaccia è più forte dell’esecuzione).
2 Se la chiesa ha dato l’imprimatur, significa soltanto che era meno potente di quanto avrebbe voluto o di quanto oggi pensiamo.
3 La distinzione fra prove e ipotesi di scienza non è argomento da tribunale, soprattutto penale. E QUESTO E’ IL PUNTO CHIAVE.
4 Se la mettiamo su teoria e prove, condanniamo tutti i credenti in tutte le religioni. Argomento semplicemente impudente e impresentabile.
5 Galileo ha sbagliato sulle maree e morta lì. Beato te che fai sempre tutto giusto.
6 Sicuramente non gli hanno detto che era l’influsso della luna, o glielo hanno detto per motivi sbagliati, perché questo può essere dimostrato soltanto con la gravitazione universale.
7 Escludo che Galileo possa essersi “preso gioco” di giudici, anche se lo meritavano alla grande.
8 Bellarmino non era un ca**o di nessuno per poter dire a Galileo quello che doveva insegnare. Caso mai il contrario.
9 Bellarmino può aver detto ai giudici quello che voleva, ormai la frittata era fatta. Non è che se asciugo il sangue la mia coltellata non vale più.

brunaccio

quotiamo stefano…non ho seguito ma salta agli occhi una contraddzione logica palese.

ora non posso leggere sviluppi ma le difese cattoliche le avevo studiacchiate non mi paiono granchè fondanti,poi rileggerò

cia stefano..un altro del club marche e sinistra,qui come non si può darti ragione?

🙂

a dopo leggo

brunaccio

ora sono con altri apporsa parlato al plurale..non sono il papa

😉

Antonio

Mammamia o no, ridicoli o no, clericali, papali, ecclesiali o meno i documenti sono documenti il resto non è affar mio. L’ideologia è la negazione della storia. Buona lettura

roberta

@ Antonio
scusami ma sono curiosa: che cosa si evince alla fine dai documenti che hai letto?

Antonio

Comunque Stefano anche la tua frase delle 20:47 non è corretta. Contento tu di riscrivere la storia. Ma per chiarezza al tuo post delle 20:52 (mammamia) se affermassi che esistono gli U.F.O. e portassi come prova che il mio cane quando ha paura abbaia sarebbe una idiozia anche se domani si scoprisse che gli U.F.O. esistono veramente. E sì in quel caso avrei ragione nel dire che gli U.F.O. esistono ma avrei torto sulla prova. Dove sarebbe la contraddizione logica palese brunaccio?

hexengut

Antonio. Il divieto all’insegnamento, imposto a Galileo, ti sembra poco? è la peggiore censura con la peggiore mordacchia, è il silenzio delle dittature. Quanto alla soluzione proposta dal gesuita Bellarmino è, appunto, gesuitica, ipocrita e antiscientifica. Perché alla verità della scienza Bellarmino sostituisce una supposta Verità rivelata di cui la chiesa cattolica sarebbe l’unica interprete. E al tuo rifiuto dei commenti storici rispondo, come storico, che la lettura delle fonti è imprescindibile ma che non la si può seriamente affrontare senza i supporti critici e conoscitivi necessari, se non si vuole considerare la fonte stessa come un risultato avulso dal tempo e dal contesto che l’ha prodotto. Anche la Bibbia, di cui sopra, è un documento storico e quanto mai composito; lo storico tale la considera e per questo cerca di comprenderne il significato con il sussidio di altri testi e di diverse discipline. Da parte tua, invece, c’è solo una presunzione di onniscienza o, come degno figlio del cardinal Bellarmino e della chiesa cattolica, sei convinto che la tua sia l’unica verità.

Antonio

Eh cara Roberta troppo facile in due parole. Mica sono come quelli che liquidano la storia con due slogan alla Berlusca. Ma sicuramente troverai la risposta alle tue domande nel nuovo numero de “L’Ateo” (anche se non si intitola “Lo Storico”).

Roby

@ Antonio

Io di testo originale ho trovato questo. Vale? Se sì, la chiesa non ne esce molto bene.

«Roma, 22 giugno 1633.
Noi Gasparo del tit. di S. Croce in Gerusalemme Borgia;
Fra Felice Centino del tit. di S. Anastasia, detto d’Ascoli;
Guido del tit. di S. Maria del Popolo Benti voglio;
Fra Desiderio Scaglia del tit. di S. Carlo, detto di Cremona;
Fra Ant.o Barberino, detto di S. Onofrio;
Laudivio Zacchia del tit. di S. Pietro in Vincoli, det­to di S. Sisto;
Berlingero del tit. di S. Agostino Gesso;
Fabricio del tit. di S. Lorenzo in Pane e Perna Verospio: chiamati Preti;
Francesco del tit. di S. Lorenzo in Damaso Barberino; e Marzio di S.ta Maria Nova Ginetto: Diaconi;

per la misericordia di Dio, della S.ta Romana Chiesa Cardinali, in tutta la Republica Cristiana contro l’eretica pravità Inquisitori generali dalla S. Sede Apostolica specialmente deputati;

Essendo che tu, Galileo fìg.lo del q.m. Vinc.o Galilei, Fiorentino, dell’età tua d’anni 70, fosti denunziato del 1615 in questo S.o Off.o, che tenevi come vera la falsa dottrina, da alcuni insegnata, ch’il Sole sia centro del mondo e imobile, e che la Terra si muova anco di moto diurno; ch’avevi discepoli, a’ quali insegnavi la medesima dottrina; che circa l’istessa tenevi corrispondenza con alcuni mattematici di Germania; che tu avevi dato alle stampe alcune lettere intitolate Delle macchie solari, nelle quali spiegavi l’istessa dottrina come vera; che all’obbiezioni che alle volte ti venivano fatte, tolte dalla Sacra Scrittura, rispondevi glosando detta Scrittura conforme al tuo senso; e successivamente fu presentata copia d’una scrittura, sotto forma di lettera, quale si diceva esser stata scritta da te ad un tale già tuo discepolo, e in essa, seguendo la posizione del Copernico, si contengono varie proposizioni contro il vero senso e auttorità della Sacra Scrittura;

Volendo per ciò questo S.cro Tribunale provedere al disordine e al danno che di qui proveniva e andava crescendosi con pregiudizio della S.ta Fede, d’ordine di N. S.re e degl’Eminen.mi e Rev.mi SS.ri Card.i di questa Suprema e Universale Inq.ne, furono dalli Qualificatori Teologi qualificate le due proposizioni della stabilità del Sole e del moto della Terra, cioè:

Che il Sole sia centro del mondo e imobile di moto locale, è proposizione assurda e falsa in filosofìa, e formalmente eretica, per essere espressamente contraria alla Sacra Scrittura;

Che la terra non sia centro del mondo ne imobile, ma che si muova eziandio di moto diurno, è parimen­te proposizione assurda e falsa nella filosofia, e considerata in teologia ad minus erronea in Fide.

Ma volendosi per allora procedere teco con benignità, fu decretato nella Sacra Congre.ne tenuta avanti N. S. a’ 25 di Febr.o 1616, che l’Emin.mo S. Card.le Bellarmino ti ordinasse che tu dovessi omninamente lasciar detta opinione falsa, e ricusando tu di ciò fare, che dal Comissario del S. Off.o ti dovesse esser fatto precetto di lasciar la detta dotrina, e che non potessi insegnarla ad altri ne difenderla ne trattarne, al quale precetto non acquietandoti, dovessi esser carcerato; e in essecuzione dell’istesso decreto, il giorno seguente, nel palazzo e alla presenza del sodetto Eminen.mo S.r Card.le Bellarmino, dopo esser stato dall’istesso S.r Card.le benignamente avvisato e amonito, ti fu dal P. Comissario del S. Off.o di quel tempo fatto precetto, con notaro e testimoni, che omninamente dovessi la­sciar la detta falsa opinione, e che nell’avvenire tu non la potessi tenere ne difendere ne insegnar in qualsivoglia modo, ne in voce ne in scritto: e avendo tu promesso d’obedire, fosti licenziato.

E acciò che si togliesse affatto così perniciosa dottrina, e non andasse più oltre serpendo in grave pregiudizio della Cattolica verità, uscì decreto della Sacra Congr.ne dell’Indice col quale fumo proibiti li libri che trattano di tal dottrina, e essa dichiarata falsa e omninamente contraria alla Sacra e divina Scrittura.

E essendo ultimamente comparso qua un libro, stampato in Fiorenza l’anno prossimo passato, la cui inscrizione mostrava che tu ne fosse l’autore, dicendo il titolo Dialogo di Galileo Galilei delli due Massimi Sistemi del mondo, Tolemaico e Copernicano; ed informata appresso la Sacra Congre.ne che con l’impressione di detto libro ogni giorno più prendeva piede e si disseminava la falsa opinione del moto della Terra e stabilità del Sole; fu il detto libro diligentemente considerato, e in esso trovata espressamente la transgressione del predetto precetto che ti fu fatto, avendo tu nel medesimo libro difesa la detta opinione già dannata e in faccia tua per tale dichiarata, avvenga che tu in detto libro con varii ragiri ti studii di persuadere che tu la la sci come indecisa e espressamente probabile, il che pur è errore gravissimo, non potendo in niun modo esser probabile un’opinione dichiarata e difìnita per contraria alla Scrittura divina.

Che perciò d’ordine nostro fosti chiamato a questo S. Off.o, nel quale col tuo giuramento, essaminato, riconoscesti il libro come da tè composto e dato alle stampe. Confessasti che, diece o dodici anni sono incirca, dopo esserti fatto il precetto come sopra, cominciasti a scriver detto libro; che chiedesti la facoltà di stamparlo, senza però significare a quelli che ti diedero simile facoltà, che tu avevi precetto di non tenere, difendere ne insegnare in qualsivoglia modo tal dottrina.

Confessasti parimente che la scrittura di detto libro è in più luoghi distesa in tal forma, ch’il lettore potrebbe formar concetto che gl’argomenti portati per la parte falsa fossero in tal guisa pronunziati, che più tosto per la loro efficacia fossero potenti a stringer che facili ad esser sciolti; scusandoti d’esser incorso in error tanto alieno, come dicesti, dalla tua intenzione, per aver scritto in dialogo, e per la natural compiacenza che ciascuno ha delle proprie sottigliezze e del mostrarsi più arguto del comune de gl’uomini in trovar, anco per le proposizioni false, ingegnosi e apparenti discorsi di probabilità.

E essendoti stato assignato termine conveniente a far le tue difese, producesti una fede scritta di mano dell’Emin.mo S.r Card.le Bellarmino, da te procurata, come dicesti, per difenderti dalle calunnie de’ tuoi nemici, da’ quali ti veniva opposto che avessi abiurato e fossi stato penitenziato dal S.to Off.o, nella qual fede si dice che tu non avevi abiurato, né meno eri stato penitenziato, ma che ti era solo stata denunziata la di chiarazione fatta da N. S.e e publicata dalla Sacra Congre.ne dell’Indice, nella quale si contiene che la dottrina del moto della terra e della stabilità del sole sia contraria alle Sacre Scritture, e però non si possa difendere ne tenere; e che perciò, non si facendo menzione in detta fede delle due particole del precetto, cioè docere e quovis modo, si deve credere che nel corso di 14 o 16 anni n’avevi perso ogni memoria, e che per questa stessa cagione avevi taciuto il precetto quando chiedesti licenza di poter dare il libro alle stampe, e che tutto questo dicevi non per scusar l’errore, ma perché sia attribuito non a malizia ma a vana ambizione. Ma da detta fede, prodotta da te in tua difesa, restasti magiormente aggravato, mentre, dicendosi in essa che detta opinione è contraria alla Sacra Scrittura, hai non di meno ardito di trattarne, di difenderla e persuaderla probabile; né ti suffraga la licenza da te artefìziosamente e calidamente estorta, non avendo notificato il precetto ch’avevi.

E parendo a noi che tu non avessi detto intieramente la verità circa la tua intenzione, giudicassimo esser necessario venir contro di te al rigoroso essame; nel quale, senza però pregiudizio alcuno delle cose da te confessate e contro di te dedotte come di sopra circa la detta tua intenzione, rispondesti cattolicamente.

Pertanto, visti e maturamente considerati i meriti di questa tua causa, con le sedette tue confessioni e scuse e quanto di ragione si doveva vedere e considerare, siamo venuti contro di te alla infrascritta diffinitiva sentenza.

Invocato dunque il S.mo nome di N. S.re Gesù Cri­sto e della sua gloriosissima Madre sempre Vergine Maria; per questa nostra diffinitiva sentenza, qual sedendo pro tribunali, di consiglio e parere de’ RR. Maestri di Sacra Teologia e Dottori dell’una e dell’altra legge, nostri consultori, proferimo in questi scritti nella causa e cause vertenti avanti di noi tra il M.co Carlo Sinceri, dell’una e dell’altra legge Dottore, Procu­ratore fiscale di questo S.o Off.o, per una parte, e te Galileo Galilei antedetto, reo qua presente, inquisito, processato e confesso come sopra, dall’altra;

Diciamo, pronunziamo, sentenziarne e dichiararne che tu, Galileo sudetto, per le cose dedotte in processo e da te confessate come sopra, ti sei reso a questo S. Off.o veementemente sospetto d’eresia, cioè d’aver tenuto e creduto dottrina falsa e contraria alle Sacre e divine Scritture, ch’il sole sia centro della terra e che non si muova da oriente ad occidente, e che la terra si muova e non sia centro del mondo, e che si possa tener e difendere per probabile un’opinione dopo esser stata dichiarata e diffinita per contraria alla Sacra Scrittura; e conseguentemente sei incorso in tutte le censure e pene dai sacri canoni e altre constituzioni generali e particolari contro simili delinquenti imposte e promulgate. Dalle quali siamo contenti sii assoluto, pur che prima, con cuor sincero e fede non fìnta, avanti di noi abiuri, maledichi e detesti li sudetti errori e eresie, e qualunque altro errore e eresia contraria alla Cattolica e Apostolica Chiesa, nel modo e forma che da noi ti sarà data.

E acciocché questo tuo grave e pernicioso errore e transgressione non resti del tutto impunito, e sii più cauto nell’avvenire e essempio all’altri che si astenghino da simili delitti, ordiniamo che per publico editto sia proibito il libro de’ Dialoghi di Galileo Galilei.

Ti condaniamo al carcere formale in questo S.o Off.o ad arbitrio nostro; e per penitenze salutari t’imponiamo che per tre anni a venire dichi una volta la settimana li sette Salmi penitenziali: riservando a noi facoltà di moderare, mutare, o levar in tutto o parte, le sodette pene e penitenze.

E così diciamo, pronunziamo, sentenziamo, dichiariamo, ordiniamo e reservamo in questo e in ogni altro meglior modo e forma che di ragione potemo e dovemo.

Ita pronun.mus nos Cardinales infrascripti: F. Cardinalis de Asculo. G. Cardinalis Bentivolus. Fr. D. Cardinalis de Cremona. Fr. Ant.s Cardinalis S. Honuph-rii B. Cardinalis Gipsius. F. Cardinalis Verospius. M. Cardinalis Ginettus.

roberta

@ Antonio
ma sarai pur giunto a una conclusione…
o almeno puoi citare le fonti…

Marco C.

“E del fatto che quando disse, nello stesso processo, che una prova erano le maree lo confutarono dicendogli che non era una prova perché le maree erano per l’influsso della luna?”

Appena finito di leggere tutti gli atti del processo.
Il passo da te riportato non compare in nessuno degli atti del processo, dove perdipiù Galileo non tentò in alcun modo di dimostrare e difendere le teorie Copernicane, in seguito a perpetrate intimidazioni che prima ricevette al fine di abbandonare tali teorie.

“Risponde Galileo di non ricordare che nella dichiarazione del Bellarmino vi fossero le parole quovis modo (in qualsiasi modo) e nec docere (non insegnare). Dopo aver risposto sulle vicende dell’ imprimatur al suo Dialogo, sostiene di non avervi «né tenuta né diffesa l’opinione della mobilità della Terra e della stabilità del Sole; anzi nel detto libro io mostro il contrario di detta opinione del Copernico, e che le ragioni di esso Copernico sono invalide e non concludenti». Con questa disperata difesa si chiude il primo interrogatorio.”

“Firma il verbale e viene allontanato ma poco dopo chiede di ritornare dinnanzi all’inquisitore a ribadire ancora di non aver mai sostenuto «la dannata opinione della mobilità della terra» e di esser pronto a riscrivere un prossimo libro per dimostrare che egli considera la teoria di Copernico «falsa e dannata e confutargli in quel più efficace modo che da Dio mi sarà somministrato».”
(estratto del 30 Aprile 1616)

“Il 21 giugno si tiene l’ultimo interrogatorio: Galileo dichiara preliminarmente di non aver nulla da dire; rischiesto se sostenesse o avesse sostenuto la dottrina eliocentrica, risponde che:
« avanti la determinazione della Congregazione dell’Indice e prima che mi fusse fatto quel precetto [così ora chiama l’ammonizione del Bellarmino del 26 febbraio 1616] io stavo indifferente e avevo le due opinioni, cioè di Tolomeo e di Copernico, per disputabili, perché o l’una o l’altra poteva esser vera in natura; ma dopo la determinazione sudetta, assicurato dalla prudenza de’ superiori, cessò in me ogni ambiguità, e tenni, sì come tengo ancora, per verissima e indubitata l’opinione di Tolomeo, cioè la stabilità della Terra e la mobilità del Sole »”

“Naturalmente Galileo mente e del resto l’inquisitore non gli crede e vuole un’esplicita confessione che Galileo sia copernicano, e «nisi se resolvat fateri veritatem, devenietur contra ipsum ad remedia iuris et facti opportuna»; Galileo nega ancora di essere copernicano e «del resto son qua nelle loro mani, faccino quello gli piace». L’inquisitore lo minaccia di tortura: «quod dicat veritatem, alias deveniutur ad torturam»; risponde Galileo: «Io son qua per far l’obedienza; e non ho tenuta questa opinione dopo la determinazione fatta, come ho detto».”

Antonio

Exenegut: «E al tuo rifiuto dei commenti storici rispondo, come storico, che la lettura delle fonti è imprescindibile ma che non la si può seriamente affrontare senza i supporti critici e conoscitivi necessari, se non si vuole considerare la fonte stessa come un risultato avulso dal tempo e dal contesto che l’ha prodotto.»

D’accordissimo e non l’ho mai contestato. Però deve valere sempre.

massimo

x antonio

Insomma ci si può anche arrampicar sugli specchi ma la frase che “l’ideologia è la negazione della storia” è giusta giusta e cucita addosso alla chiesa di allora e di oggi.
Affermare l’esistenza di dio, ad esempio, è solo pura speculazione (e se reiterata con accanimento diventa appunto ideologia). visto che prove non ve ne sono.
In fin dei conti a dei poveri materialisti atei come noi poco interessa tutta questa sottigliezza dottrinaria. La verità storica e non ideologica è che Galileo fu perseguitato per le sue idee. La verità storica è che giovanni paolo II ha chiesto scusa per gli errori della chiesa. La verità è che se Galileo non avesse ritrattato sarebbe finito arrosto come migliaia di suoi predecessori. Nessuno abiura con tanta determinazione e durezza le proprie idee se la minaccia non è commisurata e pesante.

Marco C.

il processo fu tutta una farsa in cui gli inquisitori addirittura tentarono di provare che Galileo scrisse il libero “Il Dialogo” dopo che il cardinale Bellarmino gli aveva intimato con una lettere del 1616 (Aprile) di non diffondere le teorie copernicane.

Ebbene: “Quel precetto, se mai fu effettivamente mostrato a Galileo nel febbraio del 1616 e se non si tratti persino di un falso costruito ad arte, non reca alcuna firma, né del Bellarmino, né dei testimoni, né di Galileo stesso, il quale negò di averne preso conoscenza, ma di aver soltanto ricevuto a voce dal Bellarmino la notifica della Congregazione secondo la quale l’opinione del moto della Terra «esser ripugnante alle Scritture Sacre e solo ammettersi ex suppositione» ed «ex suppositione si poteva pigliar e servirsen».”

Leggi un pò qua cosa addirittura disse Galileo per salvarso al vita dall’ inquisitore che lo incalzava:”Per l’inquisitore si trattava ora di stabilire che Galileo, pubblicando il Dialogo, aveva aggirato l’ordine di non trattare l’ipotesi copernicana, ingannando i censori ecclesiastici: alla domanda se avesse mostrato il precetto al Maestro del Sacro Palazzo prima di ottenere l’ imprimatur, Galileo non solo ammise di non avere detto «cosa alcuna del sodetto precetto» dal momento che, arrivò a sostenere, «nel detto libro io mostro il contrario di detta opinione del Copernico, e che le ragioni di esso Copernico sono invalide e non concludenti». [56]”

Il tutto mentre tu addirittura hai il coraggio di dire che in quel processo Galileo argomentò a favore di Copernico schernendo gli inquisitori.
Vergognati.

Marco C.

Comuqnue non è affatto vero che nei suoi testi Galileo non addusse alcuna prova a dimostrazione delle sue teorie, hai ragione solo sula teria delle maree (perlatro mai difesa durante il processo):

“Nella seconda e terza giornata si confutano le obiezioni contro il moto di rotazione e di rivoluzione terrestre: «qui è forza esclamar un’altra volta ed esaltare l’ammirabil perspicuità del Copernico ed insieme compiagner la sua disavventura, poiché egli non vive nel nostro tempo quando, per tor via l’apparente assurdità del movimento in conserva della Terra e della Luna, vediamo Giove, quasi un’altra Terra, non in conserva di una Luna, ma accompagnato da quattro Lune, andar intorno al Sole in 12 anni». [48]”

Estratto dalla “seconda giornata” del “Dialogo”, osservazioni ricavate mediante l’ osservazione del moto dei corpi celesti attraverso il microscopio.

Marco C.

Altra prova che smontò alcune teorie del sistema aristotelico:

“Nel 1612 Galileo scrisse il Discorso intorno alle cose che stanno in su l’acqua, o che in quella si muovono – nel quale appoggiandosi alla teoria di Archimede dimostrava, contro quella di Aristotele, che i corpi galleggiano o affondano nell’acqua a seconda del loro peso specifico non della loro forma – provocando la polemica risposta del Discorso apologetico d’intorno al Discorso di Galileo Galilei del letterato e aristotelico fiorentino Ludovico delle Colombe. Il 2 ottobre, a Palazzo Pitti, presenti il granduca e la granduchessa Cristina, e il cardinale Maffeo Barberini, allora suo grande ammiratore, diede una pubblica dimostrazione sperimentale dell’assunto, confutando definitivamente il delle Colombe.”

Tiè…

Marco C.

“Nel suo Discorso Galileo accennava anche alle macchie solari, che egli sosteneva di aver già osservate a Padova nel 1610, senza però darne notizia: scrisse ancora, l’anno seguente, l’ Istoria e dimostrazioni intorno alle macchie solari e loro accidenti, pubblicata a Roma dall’Accademia dei Lincei, in risposta a tre lettere del gesuita Christoph Scheiner che, indirizzate alla fine del 1611 a Mark Welser, annunciavano la sua scoperta delle macchie solari. [28] A parte la questione della priorità della scoperta, [29] lo Scheiner sosteneva erroneamente che le macchie consistevano in sciami di astri rotanti intorno al Sole, mentre Galileo le considerava materia fluida appartenente alla superficie stessa del Sole e ruotante intorno ad esso proprio a causa della rotazione della stella.”

Ritiè…

TaK

E tutto perche’ al bell’Antonio rode il fegato che esca L’Ateo !!! :()

Marco C.

Ne vuoi ancora, caro Antonio ?

Ecco, ti riporto il vero passo in cui un esponente della chiesa criticò Galileo per la questione delle maree: ma, purtroppo per te, le argomentazioni portate in campo non sono state quelle scientifiche di Keplero.

“Il cardinale Agostino Oreggi, nel suo De Deo uno, nel 1629, riferì che Urbano VIII, rispondendo a Galilei, che in uno dei loro numerosi incontri gli aveva presentato la sua teoria delle maree come prova del movimento della Terra, espresse l’opinione che l’onnipotenza divina potesse esprimersi, nella creazione, in un progetto non ricostruibile, perché non comprensibile, dalla ragione umana.”

“Leggete wikipedia che è meglio…”
Sì, meglio rispetto a leggere tutte le tue s*******e.

Antonio

Tak nono tutto perché ho detto un’ovvietà: cioè che Galileo era cattolico. Forse è a qualcun’altro che rode.

Marco C.

“La “riabilitazione” dello scienziato da parte della Chiesa Cattolica avvenne solo nel 1822, 180 anni dopo la sua morte, con la concessione dell’imprimatur all’opera “Elementi di ottica e astronomia” del canonico Settele, che dava come teoria consolidata e del tutto compatibile con la fede cristiana il sistema copernicano.”

Come vedi Antonio, c’è tutta una serie di “piccoli dettagli” che continuano a sfuggirti.

“A sugello di tale accettazione, nell’edizione aggiornata dell’Indice del 1846, tutte le opere sul sistema copernicano furono cassate.”

Marco C.

Che è cattolico può darsi, ma senz’ altro non fervente.

C’è poi tutta una serie di inesattezze e di falsità che hai proferito e che prontamente ho smascherato.

Marco C.

“attraverso il microscopio.”

Attraverso il telescopio, pardon, ad una certa ora…

Magar

Certo che Galileo era cattolico: ciò conferma che non serve manco essere atei per vedere le bojate dei fondamentalisti teocratici. Basta essere credenti laici e intellettualmente onesti (con un minimo di fegato).

Roby

Dai Antonio, questo atteggiamento non è molto onesto da parte tua. Hai insistito nel dirci di leggere fonti originali, e ora che ti portiamo fonti originali metti una pietra sopra l’argomento e svii il discorso tornando a dire che volevi semplicemente dire che Galileo è cattolico, quando invece è sotto gli occhi di tutti che hai detto anche ben altro; cose del tipo: “i documenti sono documenti il resto non è affar mio”, “buona lettura”, “non mi interessano i commenti sulla storia. Mi interessa la storia”, “Leggete leggete che fa bene alla verità storica”. E ora che si parla di verità storica torni sui tuoi passi e ti limiti a dire semplicemente che Galileo era cattolico? Questo concetto l’avevamo già affrontato qualche ora fa, e mi sembrava di averti già fatto notare che è un’affermazione un po’ vuota e fine a sé stessa, che in alcun modo può essere usata a difesa della chiesa. Non so dirti se stai rodendo o meno, ma sicuramente non ti stai comportando seriamente.

Paul M.

@Antonio

…Sicuro che non sarebbe meglio fare un passettino indietro? Mi sa che qui stavolta hai toppato. Stai addirittura contestando frase per frase, parola per parola le risposte che ti hanno dato tutti. Roby ha postato l’intero documento e ancora non ti e’ sufficente…!
Anziche’ persona colta quale sei, rischi di fare la figura del cocciuto e dell’ignorante.
Ravvediti…ok?
Ciao

Paul M.

@Antonio
sono in mod…tanto x cambiare! 🙁
vabbe’ che sei cattolico ma c’hai la testa piu’ dura di un ateo 😉

Antonio

Bene, probabilmente abbiamo scoperto che il processo a Galileo (e appare moooolto evidentemente proprio dagli stralci di Marco C.) non fu sulla scienza né una condanna ad essa, non fu una condanna di Copernico né della sua teoria ma quello che sfugge è la condanna dell’ “insegnare come vera” questa teoria e non come “ipotesi”. E tutto s’era scatenato (come si vede chiaramente anche dai testi riportati da Marco C.) dal fatto che Galilei fece rientrare nel suo discorso l’esegesi biblica (chiarissimo nella sentenza riportata da Roby). Questo rodeva agli inquisitori del tempo, di questo si occuparono e questo chiesero al Galilei.
E mica sarete voi a dirmi che avevano torto quando volevano tenere distinte scienza e fede?
E mica vogliamo escludere (come giustamente ci faceva notare Exenegut «che la lettura delle fonti è imprescindibile ma che non la si può seriamente affrontare senza i supporti critici e conoscitivi necessari, se non si vuole considerare la fonte stessa come un risultato avulso dal tempo e dal contesto che l’ha prodotto») le questioni personali (qualcuna la ricorda Marco C.) che portarono ad una vicenda comunque triste per la storia della Chiesa?
Abbiamo per anni ridotto il processo di Galilei al falso “Eppur si muove” insegnatomi addirittura a scuola ai miei tempi (ho solo 34 anni, quindi non lontanissimi), negare che ci sia stata una strumentalizzazione e manipolazione della vicenda per fini puramente anticlericali mi sembra quantomeno azzardato. Si può discutere dei metodi (che peraltro non ho mai negato né giustificato) ma leggere il processo Galilei sono col senno di poi mi sembra poco conforme alla verità storica. Se avete compreso i testi riportati e se ve ne siete andati a cercare altri avrete notato che il processo Galilei non fu in nessun modo una condanna alla scienza, ma a questo punto bisognerebbe anche dirlo, visto che (da una ricerca fatta solo pochi anni fa in Europa) la maggior parte (forse l’80-85% se non ricordo male) degli studenti erano convinti che il processo a Galilei fosse questo e che lo stesso Galilei fosse stato bruciato come eretico.

Marco C.

“Bene, probabilmente abbiamo scoperto che il processo a Galileo (e appare moooolto evidentemente proprio dagli stralci di Marco C.) non fu sulla scienza né una condanna ad essa”

No, semplicemente lo obbliagarono ad abiurare una teoria scientifica che basava le sue fondamenta su osservazioni assodate nel nome di ciò che era scritto nelle Sacre Scritture, alla faccia della non interferenza della fede sulla scienza. Se era vero quel che dici, avrebbero fatto esattamente come fanno ora,ossia la chiesa avrebbe continuato a stare sulle sue posizioni, senza per questo pretendere di imporre la sua “verità” sotto minaccia di morte.

“non fu sulla scienza né una condanna ad essa, non fu una condanna di Copernico né della sua teoria ma quello che sfugge è la condanna dell’ “insegnare come vera” questa teoria e non come “ipotesi””
Capirai che differenza.
Comunque, ecco cosa diceva l’ autentica lettera di Bellarmino ricevuta nel maggio del 1616 :”si contiene che la dottrina attribuita al Copernico, che la terra si muova intorno al sole e che il sole stia nel centro del mondo senza muoversi da oriente ad occidente, sia contraria alle Sacre Scritture, e però non si possa difendere né tenere”, quindi l’ autorizzazione ad insegnarla come ipotesi era solo una considerazione implicita, forte della quale Galileo si sentì autorizzato a redigere “Il Dialogo” e fu poi sottoposto al processo.

Marco C.

E ancora: in unprimo momento i gesuiti si mostrarono interessati alle teorie di Galileo, ma “Tuttavia l’atteggiamento dei due Ordini nei confronti di Galileo si rovescerà due decenni dopo: nel 1633 saranno i gesuiti a denunciare il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo, coinvolgendo nelle accuse anche i domenicani che avevano autorizzato la pubblicazione dell’opera.”

“Ma che si potesse accordare Bibbia e Copernico non credeva il cardinale Roberto Bellarmino, già giudice, come lo Sfrondati e il Taverna, nel processo di Bruno, il quale il 12 aprile scriveva al Foscarini che
«Primo, dico che V. P. et il Sig.r Galileo facciano prudentemente a contentarsi di parlare ex suppositione e non assolutamente, come io ho sempre creduto che habbia parlato il Copernico. Perché il dire, che supposto che la Terra si muova e il Sole sia fermo si salvano tutte le apparenze meglio che con porre gli eccentrici et epicicli, è benissimo detto, e non ha pericolo nessuno; e questo basta al mathematico: ma volere affermare che realmente il Sole stia nel centro del mondo e solo si rivolti in sé stesso senza correre dall’oriente all’occidente, e che la Terra stia nel 3° cielo e giri con somma velocità intorno al Sole, è cosa molto pericolosa non solo d’irritare i filosofi e theologici scolastici, ma anco di nuocere alla Santa Fede con rendere false le Scritture Sante […]”

Marco C.

Anche se non esplicitamente detto da Bellarmino (a meno che la lettera del febbraio 1616 non sia autentica, cosa di cui gli inquisitori al processo erano convinti e si servirono per tentare di screditare Galileo):

“il 25 febbraio il papa ordinò al cardinale Bellarmino di «convocare Galileo e di ammonirlo di abbandonare la suddetta opinione; e se si fosse rifiutato di obbedire, il Padre Commissario, davanti a un notaio e a testimoni, di fargli precetto di abbandonare del tutto quella dottrina e di non insegnarla, non difenderla e non trattarla». Un documento datato 26 febbraio attesterebbe l’avvenuto precetto del Bellarmino e l’obbedienza di Galileo [38] mentre il 5 marzo era reso pubblico il decreto della Congregazione dell’Indice che proibiva e sospendeva «rispettivamente gli scritti di Nicola Copernico De revolutionibus orbium coelestium, di Didaco Stunica su Giobbe e di Paolo Antonio Foscarini, frate carmelitano».”

Ti ricordo che i libri inseriti nell’ indice non potevano essere più pubblicati e, di conseguenza, nemmeno diffusi ed utilizzati come base d’ insegnamento, nemmeno teorico.

Marco C.

“La definitiva autorizzazione all’insegnamento del moto della Terra e dell’immobilità del Sole arrivò con un decreto della Sacra Congregazione dell’inquisizione approvato da Papa Pio VII il 25 settembre 1822. Nel 1968 papa Paolo VI fece avviare la revisione del processo.”

Meglio tardi che mai.

Marco C.

Ed ecco un’ ulteriore prova concreta che Galileo portò a favore della sua teoria scientifica, tanto per rispondere a tutti i testoni che si ostinano a dire che Galileo non aveva alcuna prova a sostegno del moto dei pianeti.

“Le scoperte astronomiche avvaloravano la teoria eliocentrica: l’esistenza delle fasi di Venere – e anche quelle di Mercurio, parimenti osservate da Galileo – dimostrava che quei pianeti ruotavano intorno al Sole. Galileo, scrivendo a Giuliano de’ Medici il 1° gennaio 1611, affermava che «Venere necessarissimamente si volge intorno al sole, come anco Mercurio e tutti li altri pianeti, cosa ben creduta da tutti i Pittagorici, Copernico, Keplero e me, ma non sensatamente [30] provata, come ora in Venere e in Mercurio».”

Marco C.

“negare che ci sia stata una strumentalizzazione e manipolazione della vicenda per fini puramente anticlericali mi sembra quantomeno azzardato”.

Preferisco l’ azzardo alla menzogna.

Marco C.

Povera chiesa, le vittime son sempre loro, anche quando obbligano ad abiurare gli scienziati sotto la minaccia della tortura e della morte.

Poveri chierici, come siete vittime.
In effetti, mi fate proprio pena.

Magar

A me non interessa, in questo frangente, se Galilei avesse scientificamente ragione o meno, il punto è che un dibattito scientifico non deve diventare oggetto di processo penale. Giordano Bruno era un idiota che sparava, fra le altre cose, solenni cazzate, ma è gravissimo averlo processato, e per di più bruciato sul rogo.
Sarebbe come se oggi un sostenitore della teoria delle stringhe venisse processato. Oppure un suo oppositore.

Non serve leggere gli atti del processo: la loro stessa esistenza, come segno di un avvenuto processo alle idee, è un’abominevole ignominia.

Paul M.

@Antonio
…sicuro che non sia meglio fare un passettino indietro? Da persona colta quale ti reputo, rischi di fare la figura del testaquadra. Vedi tu…il discorso di Marco C. fila che e’ una meraviglia, e Roby ti ha anche postato i documenti processuali!
…suvvia molla l’osso e lascia stare questi ateacci 😉

Antonio

Paul M.
Infatti i testi riportati non dicono nulla di differente rispetto a quello che ho affermato io. Leggi i miei post e lo vedrai.

Sergio, Webmaster UAAR

Tutto è bene quel che finisce bene. Almeno su una cosa siamo d’accordo: il metodo scientifico è nato da un credente cattolico fervente, praticante e pure con una figlia suora. Ed è preso a bandiera dagli atei. Bene bene.

Questa è la tipica provocazione da troll. Invito tutti coloro che sono interessati a non rispondere, visto che è una frase che non significa nulla. Non rispondendo ai troll e non dando loro da mangiare, il troll muore di fame e non si sente più al centro dell’attenzione.

Dalila

@ Sergio WEBMASTER UAAR

Mi sa che siamo invasi ormai…c’era da aspettarselo.
Colpa di chi risponde, preso sul vivo (mi ci metto anch’io); credo che lo scopo sia non tanto provocare quanto evitare al libero pensiero di trovare uno spazio neutro di discussione.
Sai, è difficile per alcune persone già solo concepire che si possa pensare diversamente per soprattutto quando si cresce convinti di avere di avere il monopolio assoluto della verità.

Sergio, Webmaster UAAR

Appunto. I vari Antonio, etc. etc., ignorateli. Scusate se mi permetto di darvi questi elementari consigli, ma anni di Usenet mi hanno insegnato a trattare con i troll…

ONESTO PRESUNTUOSO

@ ANTONIO

-“quello che sfugge è la condanna dell’ “insegnare come vera” questa teoria e non come “ipotesi”.”

Che schifo!

Galileo lo studioso DOVEVA fare solo ipotesi, mentre la Chiesa -che non aveva studiato un bel niente- HA POTUTO affermare e processare quello che le pareva.

Perchè?

In base a quale superiore conoscenza scientifica la Chiesa ha potuto giudicare la teroia scientifica dell’avversario?

-“il processo Galilei non fu in nessun modo una condanna alla scienza”

Il processo Galilei fu una condanna alla scienza perchè, utilizzando un ARGOMENTO INDIMOSTRABILE, la Chiesa ha condannato SENZA PROVE DIMOSTRABILI un’AFFERMAZIONE DIMOSTRABILE.

E’ come se uso l’argomento-Grande Puffo per condannare chi dimostra e divulga la verità del teorema di Pitagora!

Con quale onestà posso condannare chi propone e divulga il teorema di Pitagora come vero se uso Grande Puffo come contro argomento ?

Uè, ma che siamo matti?

marcello rinaldi

non vedo l’ora di leggere il nuovo numero dell’ateo, gran bel giornale anche se c’è l’editoriale della turchetto……..

Paul M.

@Antonio
Se continuo a leggere i vostri post mi cala la vista di 2 gradi… 😀 Avete scritto come dei matti tra ieri e oggi. Mi dispiace ma Marco C., Roby & ONESTO PRESUNTUOSO hanno tutte le ragioni del mondo a dire che ti stai arrampicando sugli specchi.
Mi dispiace ma e’ cosi…
Ciao bbbello 😉

Paul M.

Un po’ di ragione la do’ anche a Sergio Webmaster delle 14.10 e 14.28 😉
Ciao Sergio 😉 E’ difficile a volte farsi prendere per il naso dai trollazzi e si risponde piu’ per rabbia, orgolgio e sfida che per altro!
Comunque hai ragione…

Antonio

«e si risponde piu’ per rabbia, orgoglio e sfida che per altro!»

Ecco!

massimo

E beccatevi quest’ultima di Antonio delle 16,28.
Ha centomila volte ragione Sergio Webmaster…..l’unico effetto ottenuto è quello di interrompere il dialogo, intasare tutte le Ultimissime di botta e risposta… e via di questo passo. Questi sono muri di gomma, li addestrano apposta…Basta non rispondere, si stufano e vanno altrove.
Non sono esperto di web, ma di dibattiti ne ho fatti a migliaia de visu e di provocatori ne ho una certa esperienza.
E così, invece di discutere della repressione della chiesa nei confroti dei dissidenti, della cappa di piombo che ha messo per secoli su qualunque deviasse dalla linea ufficiale, dell’OMICIDIO di centinaia di migliaia di poveretti colpevoli solo delle proprie idee o di essere donne….abbiamo discusso per 2 giorni sulla tesi ecclesiastiche nel processo contro Galileo.

stefano

x massimo

infatti io ho smesso ieri verso le 22.
è chiaro che nn hanno argomenti e mirano solo a smontare i thread intasandoli di sofismi.

importante è saper riconoscere 😉 subito l’arrampicata sugli specchi

cassiamo i troll.

Antonio

Beato chi ha la verità in tasca e sa tutto di tutto e di tutti… ma poi lo proietta in altri. Beata incoscienza.

Paul M.

@Antonio
…sù,sù!…hai capito perfettamente cosa intendo alle 16.17… Non puoi venire in un forum di atei a difendere la chiesa contro Galileo Galilei… Mi pareva una cosa chiusa da secoli o no? 😀
Se poi trovi chi si accanisce e giustamente non vuole darti ragione quando non ce l’hai, non prendertela con me. 😉
Ciao Anto’ 😉

Bruna Tadolini

Grazie Antonio!

anche i non abbonati a “L’Ateo”, grazie alla tua provocazione, hanno avuto una eccezionale lezione di storia! Avrebbero altrimenti mai potuto avere tante informazioni, così precise e puntuali sulla trieste/drammatica vera storia del processo a Galileo?

stefano

2 giorni persi dietro ad un’ombra…cassiamoli datemi retta.

biondino

Ciao a tutti.
Sono stato via qualche settimana.
Torno e trovo un lunga discussione sul Galileo.
Vedo che alcuni si sono accalorati nel dibattito, però – se mi consentite una osservazione da esterno alla polemica – a me è sembrato uno scambio interessante, sono stati riportati un sacco di documenti.
Insomma, a me di Galileo non è che interessi poi molto dai tempi delle superiori, ma adesso ho una serie di informazioni che prima mi mancavano e che – nessuno si offenda per la mia pigrizia – non mi sarei proprio andato a cercare.
Se poi non tutti sono d’accordo (e Antonio, anche se fa poi l’ingenuo, evidentemente non concorda con altri partecipanti al forum), beh così funzionano i forum.
Non vorrete dirmi che èmeglio se si può solo dire che si è d’accordo, neh…

Roby

@ biondino

Beh, hai scritto una cosa piuttosto ovvia. E’ stato uno scambio interessante (come quasi tutti gli scambi), sono stati riportati un sacco di documenti, e Antonio ha idee discordanti da quelle di altri utenti. Tutto tranquillo. Qualcuno ha forse detto che è meglio quando si è tutti d’accordo? Non mi risulta…
E’ certo però che dai documenti originali che sono stati riportati (su invito di Antonio) risulta palese che la chiesa all’epoca di Galileo condannava chi metteva pubblicamente in discussione ciò che c’era scritto nelle sacre scitture o che faceva parte dell’ortodossia cattolica. E ciò è piuttosto obbrobrioso. Immaginatevi se succedesse ai giorni nostri: il papa si affaccia al balcone e dice che tizio caio e sempronio hanno detto in pubblico che nella Bibbia ci sono degli errori e che dunque devono essere condannati. E’ una cosa fuori dal mondo (per fortuna). Ma all’epoca di Galileo non lo era. Lo si evince dai documenti originali. Quindi, con tutto il rispetto, ok avere idee discordanti, ma non si può negare l’evidenza.

Bruna Tadolini

“Chi ha più filo tesse più tela!”

il confronto permette ai partecipanti di mettere sul banco il filo che hanno a disposizione, lasciando a ciascuno spettatore il valutarne la lunghezza! Se gli spettatori sono pensanti sapranno trarre delle razionali e oggettive conclusioni, se invece sono credenti …… Ma a noi interessano gli spettatori pensanti, quindi avanti col filo, senza polemiche inutili!

massimo

@ bruna tadolini

Con tutto il rispetto per l’Ateo (che è una notevole rivista)e per siti come Wikipedia….se la storia la si deve imparare così, siamo ben messi. La storia, come tutte le discipline, pretende purtroppo lo studio sistematico, duro e senza scorciatoie. Coloro che hanno qui fornito le fonti vuol dire che la storia l’hanno studiata, ma certamente non qui sopra…
Le riviste servono per approfondire, per mettere a confronto le idee.
Certo che questo è sintomatico dei tempi.
Quand’ero giovane si diceva (riguardo ad una notizia inverosimile o strana) “l’ha detto la televisione”, il sottinteso è “quindi dev’essere vero”. Ora si dice:”l’ho letto su internet”. Bene lo scambio di idee, ma non esageriamo su chi insegna a chi. Lo scopo di qualcuno qui sopra non è quello di insegnare ma di interrompere, mettere i bastoni tra le ruote.
L’ha detto più sopra Sergio Webmaster più sopra ed io concordo.

Bruna Tadolini

x massimo

Esiste la teoria ma anche la realtà! Certo sarebbe fantastico se tutti avessero una laurea in storia E in filosofia E in biologia E in medicina … Ma non è così! Noi tutti ignoriamo una vastissima parte del sapere e ci rivolgiamo ad altri perchè ce la “spieghino”.
L’insegnare qualcosa è una operazione complessa: ad esempio dipende dal grado di cultura dell’interlocutore e dal livello di conoscenza che vuole acquisire … Per cui si può andare dalle lezioni universitarie specialistiche alle “pillole di sapere” che ampiamente distribuisco io!
L’insegnare dipende anche dal fine che si prefigge chi spiega: imporre un’idea o fornire elementi per farsi un’idea! E’ istintivo il cercare di imporsi per cui certamente non si può pretendere che colui che spiega si svesta completamente dell’aspetto emotivo. Ma se basa il proprio insegnamento su dati di fatto …… aiuta gli altri a farsi un’idea!

Non facciamo che, per avere tutti scienziati/storici, lasciamo tutti nell’ignoranza … substrato fertile per altri!

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