Il numero di agosto di National Geographic contiene un articolo, Costa divina, scritto da Enrica Simonetti e dedicato al megasantuario che si vorrebbe edificare a Leuca. Il pezzo dà conto, al suo interno, della battaglia condotta dal circolo leccese dell’UAAR contro quello che è stato definito un “teomostro” (cfr. Ultimissime del 7 dicembre 2008, del 29 dicembre 2008, del 4 gennaio 2009, del 2 febbraio 2009).
Leuca: la battaglia UAAR su “National Geographic”
27 commenti
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Su National Geographic?
Grazie agli amici di Lecce, siamo più famosi del papicchio! 😉
un bel paesaggio naturale non e’ gia’ si per se’ un santuario?
Meglio appellarlo o considerarlo solo -uario o ario.
Etimologisti al lavoro.
intendevo dire che’ e’ assurdo rovinare un bel paesaggio
Ho il forte sospetto che l’UAAR combatta l’ecomostro non perche’ glie ne importi qualcosa dell’ambiente, ma solo perche’ si tratta di un santuario ….
Mentre chi l’ecomostro voleva costruirlo aveva molto a cuore l’ambiente, no Daisy?
Se l’ecomostro fosse per esempio un albergo non sarebbe compito istituzionale dell’uaar occuparsene: a che titolo lo dovrebbe fare?
Se le campane disturbano la quiete l’uaar se ne occupa, se lo fa una discoteca, no.
Qual è il problema? Solo voglia di fare sterile polemica? Si chiama trollismo…
confidatomi da un prete, il peccato che i suddetti confessano maggiormente non riguarda la sfera sessuale ma la vanità: quale parroco del profondo sud non rosica di invidia a vedere le folle festanti e paganti che vanno a san giovanni rotondo? forza Uaar Lecce, Forza giacomo GRIPPA!!!
Per Daisy è più importante supporre che l’Uaar scenda in campo per spirito anticlericale che non ribellarsi all’ipotesi di uno scempio e di una clericalizzazione della cultura e della economia di Leuca.
Da augurarsi che tanti attenti e sensibili cittadini per evitare questo, occupasseo per primi gli spazi della critica e della denuncia.
Cosa bisogna fare per affermare il fronte dei cittadini liberi per un ambiente, un territorio, una laicittà?
Daii, sy fa quel che si può ed è sempre poco.
Cari saluti
LA critica di Daisy è davvero inutile, l’uaar si occupa di mettere in rilievo tutti gli abusi che lo stato estero chiesa cattolica perpetra sul nostro suolo italiano.. se fra questo c’è la denuncia della volontà della chiesa di costruire un teomostro non ci vedo nulla di male nel far emergere l’ennesima orripilezza “in nome di dIO”
@ Maxalber: se le campane disturbano l’UAAR se ne occupa, se lo fa una discoteca no….
Lo vedete che il punto NON e’ il disturbo in se’ ma il rompere le scatole ai cristiani?
Mi ci gioco la casa che se le campane suonassero da una torre civica nessuno di voi direbbe niente!
@ Murko:
Vorrei precisarti che la Chiesa cattolica non e’ uno Stato estero (quello e’ la Citta’ del vaticano). La Chiesa cattolica e’ la comunita’ di tutti i cristiani cattolici, i quali, che vi piaccia o no, sono ancora maggioranza in questo Paese, anche se non con le maggioranze schiaccianti pubblicizzate nelle statistiche.
L’ecomostro avra’ avuto i suoi permessi di edificazione da parte del Comune o Ente preposto.
Sia ben chiaro: non sto difendendo l’ecomostro, se questa costruzione danneggia l’ambiente e’ giusto che non venga costruita; io pero’, da cattolica, protesterei anche se si trattasse di un albergo o di un condominio!
@ Daisy
di quanti mq e’ la tua casa?^_^
naturalmente scherzo,ma mi pare chiaro che qui vengono trattate solo notizie che riguardano
la religione,quindi notizie di costruzioni di alberghi o discoteche rumorose non avrebbero
ragione di starci:capisco la tua determinazione e la rispetto, ma ti suggerisco umilmente
prendere le cose un po’ piu’ alla leggera…ciao
Daisy, secondo te se venisse un muezzin ad urlarci nelle orecchie lo lasceremmo gridare perchè non è cristiano?…
Grandi chiese per grandi peccatori.
Grandi teomostri per grandi bigottoni.
Per Daysi
La storia insegna che le campane che suonavano dalle torri civiche invitavano la popolazione alla riscossa contro i prepotenti, clero compreso.
Daisy dice
“Mi ci gioco la casa che se le campane suonassero da una torre civica nessuno di voi direbbe niente!”
forse non hai capito
come soci uaar non diremmo niente: non e’ nei nostri scopi sociali.
come singoli cittadini siamo invece liberi di mobilitarci, di persona o con altre associazioni.
io ho tanti interessi, sono attivo in altre associazioni di volontariato: perche’ mai dovrei spingere l’uaar ad occuparsi di cose per le quali non ha competenza?
Roberto Grandene ha centrato in pieno il punto, chiarendo che quelle che venivano proposte da Daisy come untuose illazioni sono in realtà degli intenti dichiarati e per niente camuffati.
Daisy ha visto malizia laddove invece ci sono intenzioni dichiarate in maniera trasparente: come al solito, la bellezza (ma anche il suo contrario) è prima di tutto negli occhi di chi guarda.
ottima e importante battaglia del circolo uaar di lecce, complimenti
Lo vedete che il punto NON e’ il disturbo in se’ ma il rompere le scatole ai cristiani?
Infatti,
il punto e’ il rompere le scatole DEI cristiani! 😉
La secolarizzazione si fa strada, ma più i fedeli calano, e più chiese si costruiscono.
Cara Daisy,
se l’UAAR fosse esistito nella mia miseranda cittadina negli anni ’80 avremmo forse evitato la costruzione di un’orrendissima chiesa, una ciofeca cementizia che a definirla “teomostro” è un complimento.
Ciofeca costruita per “decorare” una delle periferie all’epoca più desolate ed emarginate della città, con casermoni brutti da far paura. Per tirare su il morale agli sfigati residenti, suppongo.
Oggi, a.d. 2009, dopo restauri e “abbellimenti” del quartiere, la teociofeca svetta ancora come la costruzione più orrenda di tutto il circondario, E CE NE VUOLE.
@ Bulk
anche perche’ le costruiscono e le ricostruiscono con soldi pubblici e su terreni regalati o dati in comodato gratuito per secoli
Ricordo a tutti la campagna oneri dell’UAAR:
http://www.uaar.it/uaar/campagne/oneri
coraggio!!bisogna costruirlo solo per innervosire gli atei!!
Bella la parola “teomostro”.
Una specie di bestemmia ellenizzante!
dai Daisy, smetti di fare la finta tonta. 😉
@Daisy
Credo, e giustamente, che L’UAAR combatta il “teomostro” perche’ santuario in primis…e poi magari perche’ ecomostro. Tocchera’ magari ad altre associazioni ambientaliste combattere il teomostro/ecomostro. Se si tratta di rompere le scatole ai cattolici siamo sempre in prima fila proprio perche’ la loro bigottaggine rompe le scatole a noi, no?…Ad ognuno la sua parte e il suo ruolo isomma!
Se si trattasse di una megastruttura inquinante ma laica, l’UAAR cosa ci azzeccherebbe? 😉 Ciao
@Daisy
Credo che l’UAAR combatta tutte le scempiaggini e le mostruosità fatte in nome o a causa della religione. Se si construisse un santuario eco-compatibile, senza estorcere denaro a chi non crede o non è di quella confessione religiosa, non credo che sia un problema per l’UAAR.