Dopo il tribunale di Venezia (cfr. Ultimissima del 2 agosto 2009) anche la Corte d’Appello di Trento ha deciso di sottoporre alla Corte Costituzionale la questione dei matrimoni omosessuali. Anche in questo caso l’iniziativa legale è partita da due coppie omosessuali che si erano viste negare dal Comune le pubblicazioni matrimoniali.
Matrimoni gay: anche la Corte d’Appello di Trento rinvia alla Consulta
26 commenti
Commenti chiusi.
Ecco perchè gli amici di Gelli invece stanno smontando la magistratura pezzo per pezzo …
Cos’è questa storia che tutti devono avere gli stessi diritti! Meglio un bel sano aparteid, dove se ti lamenti ti spaccano anche la faccia. Tanto l’Europa abbaia ma non morde …
Che tutte le coppie omosessuali chiedano al proprio Comune le pubblicazioni matrimoniali!
Inftti. Se tutte le coppie omosessuali facessero come queste due coppie verrebbe fuori un bel putiferio e alla fine qualcosa si dovrà pur decidere…
@Emanuela
Si è così, solo vorrei chiarire che questa posizione non vuole rimproverare i gay che non pretendono i propri diritti, la maggioranza degli omosessuali non è “dichiarata” e anche molte coppie vivono in segreto perché la discriminazione gli distruggerebbe la vita.
Però statisticamente credo che ci sia almeno una coppia in ogni Comune che può permettersi di lamentare la mancanza di una legge sensata sui matrimoni omosessuali.
Hai ragione, però se non si fanno coraggio, anche correndo dei rischi, temo che la situaizone non cambierà. Gandhi diceva che dobbiamo essere noi il cambiamentno che vogliamo vedere nel mondo, e se loro continuano a restare nell’ombra mi sa che il matrimonio o la convivenza se la continueranno a sognare per anni…
Sono perfettamente d’accordo con Emanuela e myself! Comunque l’iniziativa è proprio questa e si chiama “Affermazione Civile”, iniziata dalla Rete Lenford (avvocatura per i diritti LGBT) e dall’associazione radicale “Certi Diritti”. Ci sono varie pagine Web dedicate a questa battaglia legale.
Purtroppo ancora non è realistico partecipare all’iniziativa senza venire completamente allo scoperto, se il ricorso va avanti gli avvocati dello Stato rendono pubblici i nomi (senza ammetterlo, certo) per cui le persone che hanno difficoltà a dichiararsi in famiglia o al lavoro potrebbero esitare a farlo. Ma sono d’accordo con Emanuela che i diritti alle minoranze non vanno mai concesse dallo Stato magnanimo, generoso, vanno reclamati e dobbiamo essere noi il cambiamento.
È interessante che in Italia stanno facendo più progressi con la via giudiziaria e non con la via politica (visto che i conservatori britannici e la destra scandinava sono praticamente l’equivalente della rifondazione comunista in Italia, per quanto riguarda questo tema, haha). 30 anni di associazismo LGBT in Italia non hanno ottenuto niente, ci voleva un bravo avvocato!!
@Emanuela
In parte hai ragione, c.que conosco persone (e tante) che vivono tranquillamente la propria vita di coppia nonostante vivano in vaticalia.
Chiaramente vita di coppia senza nessuna tutela.
Sono certo che per via giudiziaria in Italia si potrebbe avere, e forse si avrà il matrimonio omosessuale, ma la chiesa cattolica ricattando Berlusconi e i politici del csx riuscirà a bloccare tutto, anche facendo cambiare la costituzione. Ricordatelo siamo un paese a sovranità limitata. Per quanto riguarda l’etica limitata dal vaticano.
Tempo fa avevo letto che un parlamentare del PDL aveva proposto di modificare la Costituzione (chissà perchè tutti quelli della maggioranza vogliono modificare la Costituzione: sarà troppo democratica?) scrivendoci che l’unico matrimonio era quello tra uomo e donna.
Non vorrei che, viste queste ultime vicende, a qualcuno venisse in mente di rispolverare questa proposta…
Si temo una modifica costituzionale (mettendo l’Italia in un gruppo di paesi di estrema destra con la Lettonia e la Serbia, altro che UE!!)
Se no qualcosa di molto più semplice: Vaticano o PDL corrompono o minacciano i giudici. Realistico?
Realistico nel senso “del filosofo Reale” della news successiva…
Detto brutalmente piuttosto che concedere matrimoni gay o pacs modificheranno la costituzione per proibirli, non mi stupirei se introducessero leggi vessatorie per convivenze e matrimoni civili.
L’ironia è che in Vaticano i gay sono il 90%. Ma pur di mantenere il potere del danaro son pronti a sputare in faccia a sè stessi …
D’altronde come dicono i mafiosi, comandare à meglio che …
Takeshi c’è qualcosa che non mi torna: in Vaticano i gay sono il 90% ma il Vaticano condanna i gay per fare bella figura in una società che emargina i gay creata secondo i dettami del Vaticano.
Ma se in Vaticano i gay sono il 90% e il Vaticano risponde solo a logiche personali e opportunistiche non creerebbe (a avrebbe creato), con il suo immenso potere mediatico, politico ed economico una società che accetta normalmente i gay così che in Vaticano tutti possono fare quello che vogliono senza dover coprire nulla?
Non so perché ma mi pare che si cerchi il grande manovratore (o capro espiatorio) al quale dare tutte le colpe non solo dei mali del mondo ma di tutto ciò che io ritengo sbagliato.
Comunque secondo me l’Italia, in quanto “founding member in good standing”, non ha molto da guadagnare in un conflitto aperto con l’Unione Europea sui diritti civili dei gay, un conflitto che sicuramente verrà se l’Italia scegile una modifica constituzionale per escludere i gay dai diritti civili. In alcuni paesi dell’Est come la Polonia, Lettonia, Serbia, ecc. il divieto dei matrimoni gay fa parte del populismo anti-europeo, ma in Italia non c’è questa dinamica
Antonio, non cerco il grande manovratore, basta che li guardi. Scheccano tutti dal primo all’ultimo. Si rifugiano nel sacerdozio perchè è gente che altrimenti commetterebbe il suicidio per la disperazione.
Detto da uno che crede che tutti noi abbiamo gli stessi uguali sacrosanti diritti.
quasi quasi divento gay pure io, solo per rompere i co…ni ai pretacci
@ Antonio
Il ragionamento in un mondo lineare filerebbe, ma:
1) l’omofobia precede il cristianesimo (escludendo Grecia e piccole parti della società romana) e bisogna farci i conti, specialmente se il proprio potere è TUTTO basato su pregiudizi;
2) non è che in Vaticano abbiano tutta questa lucidità, se no mica sarebbero lì.
I Padri costituenti, parlando di matrimonio, non possono che aver inteso cio’ che questa parola ha significato per secoli, almeno in Occidente: l’unione tra un uomo e una donna. Ai tempi in cui la Costituzione fu scritta, nessuno poteva immaginare che, qualche decina d’anni dopo, alcuni gruppi sociali avrebbero cercato di estendere il significato della parola a qualcosa di diverso. Seguendo la logica di questi tribunali, mi aspetto che si faccia vivo qualche islamico a chiedere le pubblicazioni di matrimonio per la seconda moglie! Se matrimonio puo’ significare coppia gay, perche’ mai non dovrebbe significare unione poligama? Anzi, siccome questi “matrimoni” erano gia’ presenti e legali in diversi Stati ai tempi dei Costituenti, questa argomentazione e’ piu’ sostenibile della prima!
Insomma, se in italiano la parola “cane” ha sempre identificato un certo animale, non si puo’ crecare di argomentare che in realta’ il termine si puo’ anche riferire ai gatti!
Se ai tempi della costituente qualcuno avesse avuto l’idea di dire:
“Specifichiamo che il matrimonio è tra un maschio e una femmina”,
avrebbe ricevuto lo stesso trattamento di chi,
ora, proponesse di chiarire che il matrimonio è tra due esseri
appartenenti alla specie sapiens sapiens.
O no?
Ritengo che Daisy e Don Alberto abbiano centro una questione: per matrimonio si intende l’unione tra uomo e donna.
Mi trovano assoluamente d’accordo, tant’è che personalmente per i “matrimoni” civili non userei tale termine e con esso le parole come: sposi, sposalizio ed ogni termine che si rifà alla tradizione religiosa.
Premesso questo sarebbe saggia una azione legislativa che ripulisca il frasario per evitare confusione tra istituzioni religiose e civili e che estenda la possibilità di accedere alle “unioni civili” (termine che riterrei appropriato) a tutti coloro che intendano sancire un qualsiasi tipo di legame indipendentemente dal sesso; si potrebbe trattare oltre che di etero, di omosessuali, poligami o quant’altro, di tutte le persone che vogliano per libera scelta condividere le loro esistenze.
In questo modo non si dovrebbe adire ad uno strumento legislativo ulteriore (come pacs o quant’altro) ma sarebbe sufficiente una riforma di quello esistente.
Il nodo è arrivato al pettine.
Esistono definizioni di “matrimonio” che implicano unione tra un uomo e una donna, mentre altre implicano “unione tra due persone”.
Quindi, se non ci si metterà da subito tutti d’accordo su questo, rischiamo discussioni infinite.
El topo e gli altri sbagliano però quando affermano che il termine “matrimonio civile” è incorretto. Il matrimonio civile esiste eccome, ed è definito come un istituto giuridico (io mi sono sposato solo in municipio, ma ho a tutti gli effetti contratto “matrimonio”. Possiedo pure un documento esplicito al riguardo). Si dovrebbe piuttosto parlare di “unioni civili” per indicare legalizzazione di coppie dello stesso sesso. Allora potremmo considerare che il termine “matrimonio” implichi un contratto (perchè di questo si tratta) tra coppie di sesso diverso mentre il termine “unione” implichi un contratto tra coppie dello stesso sesso.
Tra l’altro, dico “stesso sesso” o “sesso diverso” perchè trovo riduttivo parlare di etero/omo/sessuali in quanto esistono matrimoni che non sono affatto fondati sui gusti sessuali.
Per quanto riguarda invece le coppie gay riluttanti a sposarsi per evitare di esporsi, vorrei aggiungere che, essendo il matrimonio un istituto giuridico pubblico, allora l’esposizione risulta inevitabile. Chi vuole contrarre matrimonio, indipendentemente dal sesso delle persone formanti la coppia, deve per legge accettare le pubblicazioni.
cari,
mi ha fatto molto piacere leggere i vostri commenti di ottimo livello. Vorrei solo aggiungere:
a) è vero che al Senato giace una proposta di modifica della Costituzione volta a precisare che il matrimonio si può fare solo tra uomo e donna;
b) l’idea è proprio quella di mandare quante piu coppie possibile a fare l’inizaitiva di Affermazione Civile… così chiamata per evocare l’affermazine di coscienza, l’opposto dell’obiezione di coscienza…Effettivamente è ora che le coppie gay si sveglino e si muovano;
c) abbiamo una trentina di coppie che hanno aderito a questa campagna, quando saranno centinaia o migliaia accadrà qualcosa di imprevedibile nel paese, e una bella mazzata contro il Vaticano;
d) se anche si modificasse la costituzione almeno una strada si è tentata… la strada può girare verso quel verso ma guardate che se nel dicembre 1955 Rosa Parks sull’autobus di Montgomery, non si fosse seduta in un posto riservato ai bianchi, forse oggi esisterebbe ancora l’apertheid per legge negli Usa… 😉 occorre tentarle tutte…
Grazie.
Caio
Sergio Rovasio
http://www.certidiritti.it
@ Alien
Quando ho detto esporsi volevo dire finire sui giornali, nei media, visto che l’Italia è un paese conservatore e questo tema è molto controverso
Io penso solo che ciò che hanno gli etero lo devono avere anche gli omosessuali.
Ragazzi svegliamoci, è il 2009: è assurdo continuare a fare discriminazioni in base ai gusti sessuali. Le cose importanti sono altre, e non con chi vai a letto.
D’altronde sono convinta che questo modo di pensare così retrogrado è destinato a sparire. Una volta si pensava che le donne fossero inferiori, e non avevano neanche il diritto al voto e non potevano testimoniare in tribunale. Ora questi diritti li abbiamo. Per cui tra qualche anno anche in Italia i gay potranno sposarsi, anche in chiesa, come già avviene nei paesi più civili ed evoluti del nostro.
DA ETERO MI PERMETTO UN CONSIGLIO AI GAY CHE VOGLIONO SPOSARSI.
Denunciate, fate esposti, querelate!
Gli strumenti ci sono…i diritti li avete…Presentate domanda di matrimonio ai comuni e portate avanti le cause con l’ausilio di associazioni come arcigay o altre.
Quando queste cause saranno tante, difficilmente si potra’ far finta di niente… 😉
Qualcuno dovra’ prendere in considerazione il problema!