Secondo quanto reso noto da La Repubblica, in Italia sarebbe stato registrato per errore un matrimonio gay.
La coppia in questione si era sposata a San Francisco nel settembre dell’anno scorso, prima che la Proposition 8 abolisse le nozze gay, aveva ottenuto la tutela dei Pacs in Francia dove risiedeva ed aveva intenzione di richiedere la trascrizione del matrimonio anche in Italia, nel caso ricorrendo alla Corte Europea per i diritti dell’uomo.
Uno dei protagonisti della storia racconta di aver seguito la trafila burocratica, spedendo i documenti di matrimonio al consolato italiano in California. Dato che “in America sugli atti di matrimonio non vi sono indicazioni sul sesso dei contraenti, ma solo i nominativi” e “il mio compagno ha un nome che termina con la ‘e’, scambiato spesso per femminile”, gli impiegati non hanno capito che si trattasse di una coppia omosessuale e hanno spedito l’incartamento al ministero degli Esteri a Roma, dove è stata ottenuta la convalida, con la trasmissione dei documenti al comune di residenza. Il protagonista della storia fa sapere che prima o poi si dedicherà attivamente alla battaglia per il riconoscimento delle coppie omosessuali anche in Italia: “è assurdo che in Europa basti passare il confine per trovarsi da sposati a celibi”.
Errore burocratico, matrimonio gay registrato in Italia
29 commenti
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ops.. e adesso?
Se il buon dio per Sodoma ha usato una pioggia di fuoco, che sarà di noi in questa notte di S.Lorenzo?
temo che classificato l’accaduto come errore lo correggeranno annullando il matrimonio.
Se uno si chiama “Andrea” (come me) potrebbe provarci a farsi riconosere un matrimonio con un uomo… Andrea è diffusissino nel mondo come nome femminile…
Andrea, anche se in alcune lingue ha uso femminile, è certamente maschile in quanto deriva dal greco ove il suo significato etimologico ha proprio il significato di “uomo”. Piuttosto è in uso maschile e femminile Maria, in quanto Mario ha origini latine mentre Maria ebraiche (celebre ad esempio Gian Maria Volontè).
ahahahahah! 😀 Burocrati dei miei stivali…! 😀
Spero proprio che lo celebrino quel matrimonio 😉
@cefa
Solo in italia Andrea è usato come maschile. In tutto il mondo Andera è femminile mentre per i maschi si usa Andreas o Andrè (quest’ultimo nei paesi francofoni).
Io voglio proprio vedere a cosa si attaccheranno per annullare questo matrimonio, visto che la legge in se per se non specifica il sesso dei contraenti matrimonio.
Non è la prima volta, li annullano.
Per Asatan:
“visto che la legge in se per se non specifica il sesso dei contraenti matrimonio”
In realtà non è proprio così: nel nostro ordinamento ha valore di norma giuridica anche la consuetudine praeter legem, e tale è certamente – nel silenzio della disposizione scritta – il fatto che il matrimonio sia l’unione di un uomo e una donna. Dunque, di quel matrimonio può essere tranquillamente dichiarata la nullità.
Che la possibilità di scardinare l’inerzia omofobica del nostro Parlamento a proposito del riconoscimento delle unioni omosessuali sarebbe prima o poi arrivata attraverso il trattamento (non parlamentare) di un caso specifico lo davo per scontato, ma non avrei mai immaginato che sarebbe arrivata in questo modo.
Personalmente pensavo (anzi: mi sarei augurato e me lo auguro tuttora) che una coppia gay composta, per ipotesi, da un cittadino italiano e da uno spagnolo, legalmente sposata in Spagna, si trasferisse in Italia e chiedesse il riconoscimento dle proprio matrimonio e dei suoi effetti civili, pronta ad impugnare in sede di organismi giudicanti comunitari l’inevitabile rifiuto che avrebbe loro opposto il burocrate vaticaliano di turno.
Il fatto che questa vicenda tragga origine da un matrimonio riconosciuto negli USA anzichè in uno stato comunitario secondo me toglie qualcosa, in termini di impugnabilità, alla difesa del riconoscimento del marimonio in questione: tutto però dipende dai trattati bilaterali che l’Italia ha stipulato, a questo riguardo, con gli USA.
In ogni caso, i due SPOSI di cui parla questa “Ultimissima” hanno non solo tutti i mei auguri ma, se dovessero rendersi necessarie iniziative a supporto del loro caso, avranno anche tutto il mio supporto.
Io penso che un riconoscimento dovrà arrivare presto anche in Italia, perchè se così non fosse ci sarebbe una discriminazione verso, ad esempio, qulle coppie straniere sposate o cmq unite all’estero che si trasferisocno qui. Se due donne sposate in Spagna vengono a vivere in Italia, cosa gli succede? Risultano non sposate? Non penso che in Europa vi possano essere queste discriminazioni, e infatti ormai la metà dei paesi europei ha una qualche legge circa le unioni omosessuali, e l’Italia volente o nolente dovrà adeguarsi.
Per curiosita’: come vengono trattati in Italia i matrimoni poligami legalmente contratti in Stati in cui e’ permesso? Vengono riconosciuti? Se un immigrato chiede ricongiungimento familiare con le sue due mogli, come vengono considerate costoro dallo Stato italiano?
C’e’ qualcuno che lo sa?
(fuori-tema ma neanche tanto … si tratta pur sempre di matrimoni validi all’estero ma non previsti dall’ordinamento italiano)
Lo stesso equivoco potrebbe accadere per il nome VANIA che in Italia stupidamente dato alla donna mentre in Russia VANIA …ha le palle.
Vedasi “Zio Vania”!! ^__^
Per quale motivo una coppia omosessuale che ha vissuto a San Francisco e in Francia vorrebbe venire a vivere in Italia? Sentono la mancanza della discriminazione?
@ myself
Hai proprio ragione: visto lo stato di carenza di diritto in cui versiamo, l’ipotesi da me avanzata nel mio intervento precedente suona davvero poco realistica!
@ daisy
Per quanto mi riguarda non ho niente contro la poligamia o contro la poliandria, purchè liberamente scelte da tutti i contraenti questo tipo di unione: non sarei quindi ostile, in linea di principio, al riconoscimento.
Ma l’episodio citato nelle Ultimissime, oppure un episodio dello stesso tipo relativo a un’unione gay stipulata in Spagna di cui si chieda il riconoscimento in Italia, è qualcosa di diverso dal riconoscimento di un’unione poligamica: perchè, a differenza di quest’ultima, si parla di episodi sviluppatisi in un modello socioculturale molto più simile al nostro (della civiltà capitalistica occidentale, nel caso in questione, addirittura all’interno di un’Unione comunitaria di libera circolazione di persone, nell’ipotesi italo-spagnola che ho formulato sopra).
Aderiamo alla Comunità Europea, e questo ci rende titolari di diritti di cittadinanza che travalicano i confini degli stati che la compongono: pensi realisticamente che, perlomeno per il “patrimonio condiviso” che ci lega agli altri Paesi comunitari, sia pensabile un’unione economica e di cittadini senza pensare a un’unione e a una “trasportabilità” dei diritti civili conseguiti?
Semmai, proprio il fatto che le unioni omosessuali siano riconosciute ormai in quasi tutti i Paesi comunitari (e in alcuni di esi proprio come matrimonio) è un elemento che dimostra come il denominatore comune su cui si basa la Comunità Europea abbia ben poco a che vedere con le supposte “radici cristiane” di cui vaneggiano tanti cattolici più integralisti…
Mi pare che fosse già successo in passato, gay e lesbiche italiani sposati in Spagna avevano ottenuto il riconoscimento del matrimonio anche in Italia (i paesi europei in teoria sono obbligati a riconoscere i matrimoni contratti in qualsiasi altro paese europeo, com’è logico che sia), ma poi quando la cosa era arrivata sui media lo stato italiano aveva annullato i riconoscimenti.
Gli omofobi ci fanno fare figure penose e per cosa? Per rimandare ancora di qualche anno dei diritti che sappiamo tutti dovranno e saranno riconosciuti entro i prossimi 10 anni? (a meno che l’Italia non venga cacciata dall’Europa e riprecipiti nel medioevo)
“Per rimandare ancora di qualche anno dei diritti che sappiamo tutti dovranno e saranno riconosciuti entro i prossimi 10 anni?”
@Lino
Sarebbe bello, che fonti hai?
…dunque il rispetto della costituzione italiana in italia è soltanto dovuto ad un errore… …mmmm…
complimenti!
@ Lino, Emanuela
I paesi UE NON sono obbligati a riconoscere i matrimoni di altri stati UE. Una coppia (straniera o italiana) legalmente sposata in Spagna si troverebbe sposata in Spagna, Belgio, Paesi Bassi, Svezia, Norvegia (E Canada, parte degli USA, ecc. ), “pacsata” in Francia, con un civil partnership nel Regno Unito, e assolutamente celibe in Italia, Romania, Bulgaria, Grecia, ecc.
Se uno spagnolo si sposa con un canadese o un cinese, quest’ultimo riceve un permesso di soggiorno per la Spagna, ma la coppia non può venire a lavorare in Italia perché non uno dei coniugi non avrà un permesso di soggiorno italiano.
Un italiano può sposarsi con un altro uomo a Boston o a Barcellona, tornare in Italia, e sposarsi con una donna italiana. Sarebbe completamente in regola in Italia, ma non potrebbe più uscire dall’Italia in quanto sarebbe diventato bigamo in gran parte dell’UE e dell’America.
@ Rocco
E meno male che a Bruxelles paghiamo deputati per la normalizzazione. Ah già, ma quelli si interessano della dimensione dei seggiolini sugli autobus e della lunghezza delle banane….
@Rocco
Sì sì, lo so che i paesi UE non sono obbligati a riconoscere i matrimoni di altri stati.
Però, visto che si cerca di uniformare le leggi dei vari stati per evitare discriminazioni e situazioni come quelle da te descritte, è probabile che l’UE faccia pressione affinchè anche gli altri stati riconoscano tali unioni.
Anche io lo spero.. e penso che fra 5, 10 anni sarà così. Ma per ora il confronto su questo tema è ancora difficile. Alcuni paesi omofobi accanniti come Italia, Polonia, Lettonia, Romania resisteranno fino all’ultimo. L’unica legge che l’Italia abbia mai approvato (e anche questa in maniera incompleta) a favore delle minoranze gay e lesbiche è stata una recente legge che vieta la discriminazione al lavoro. In teoria non si può più licenziare una persona o pagarla di meno solo perché gay o lesbica. Approvata solo dopo anni di pesanti minacce di multe e sanzioni dalla parte dell’UE. L’UE è l’unica speranza per sconfiggere le discriminazioni, l’omofobia e il razzismo qui, ma i suoi poteri sono ancora limitati.
Eh sì, purtroppo il problema è questo. L’Europa non può imporre leggi con la forza, può al massimo fare multe, e secondo me all’Italia delle multe non gliene frega niente (vedi quelle ricevute per il caso rete4/europa 7).
L’unica speranza è che a forza di ricevere multe e di venire definiti omofobi alla fine si faccia qualcosa. Tra 10 anni i politici di oggi non ci saranno più, per cui magari quelli nuovi saranno migliori dei precedenti…
Sono sempre stato l’eterno ottimista, adesso non so cosa pensare. Comunque qui all’UAAR siete un raggio di sole.
Ora dobbiamo solo crescere e moltiplicarci, così da illuminare tutto l’italico stivale!! ^____^
@ asatan
Oramai facciamo dialogo a due. Nel caso del Codice Civile è chiaro che si tratta di uomo e donna.
ARTICOLO 143 Diritti e doveri reciproci dei coniugi.
Con il matrimonio il marito e la moglie acquistano gli stessi diritti e assumono i medesimi doveri. Dal matrimonio deriva l’obbligo reciproco alla fedeltà, all’assistenza morale e materiale, alla collaborazione nell’interesse della famiglia e alla coabitazione. Entrambi i coniugi sono tenuti, ciascuno in relazione alle proprie sostanze e alla propria capacità di lavoro professionale o casalingo, a contribuire ai bisogni della famiglia.
Per quanto riguarda il nome Andrea certo all’estero in alcuni Paesi ha definizione femminile, ma in Italia no. Su quest’ottica appare una sentenza d’un Tribunale italiano che ha posto che sia pure con le premesse di cui sopra, appare chiaro che nel nostro Stato, anche in virtù del significato etimologico, è chiaramente un nome maschile. Come ben saprai si tratta d’un altalenare tra diverse Sentenze, in quanto gli Ufficiali di Stato Civile demandano ai Tribunali i casi in cui dei genitori vogliano attribuire a dei minori di sesso femminile il nome “Andrea”. Ne trattò, a quanto mi sembra, anche una nota trasmissione televisiva.
@cefa
Ti rendi conto che la leggi che citi è incostituzionale? La nostra costituzione sancisce la parità di diritti di TUTTI i cittadini a prescindere razza, sesso, religione, ecc. Ne tanto meno la costituzione riporta di che sesso debbano essere i coniugi. Una coppia gay che volesse sposarsi potrebbeportare quella legge incorte costituzionale. Ci sono già, fra l’altro diverse sentenze, che si orientano in senso costituzionale. Ti ricordo che la costituzione è superiore al codice civile e a quello penale e, almeno in teoria, dovrebbe essere la guida su cui modellare le leggi. POi vabbe sappiamo che per te e i toui condimili diritti umani significa solo diritti dei cattolici, nonchè il fatto che per voi la costituzione vale meno della carta forno.
Quanto al nome Andrea. In TUTTO il mondo è una nome femminile, tu non fai altro che confermare il solito provincialismo italiano. Fino a non molto tempo fà era un nome poco comuno in Italia, mentre era molto comune in area tedesca e anglosassone. I genitori si sono limitati a importarlo in mniera errata. Infatti l’etimologia di cui parli si riferisce ad Andreas, che è la corretta variante al maschile.
Che poi gli ufficiali di stato civile si arroghino in maniera oscena il diritto di scegliere il nome per i figli altrui non è una novità. Ci sono fior di casi di ufficiali portati in tribunale perchè si rifiutavano di registrare bambini con nomi che no fossero di santi o percè era stata usata una variante leggermente diversa (celebre il caso di una famiglia che voleva chiamare il figlio Maximus).
Io non mi appiglierei al provincialismo e all’ignoranza italiche. Qui sono convinti che Lesly sia un nome esclusivamente femminile o Masako sia un nome da uomo.
L’UE ha spesso invitato l’Italia ad uniformarsi a delle leggi più liberali in diversi campi.
L’italia, forti delle pressioni vaticane, ignora e va avanti, in modo maldestro, ma lo fa.
Infondo rendiamoci conto che le sanzioni che l’Italia dovrà pagare (e non parlo soltanto di questo caso specifico ma anche di molti altri, uno fra tutti la tassazione sui beni del Vaticano) sono pagate dagli italiani stessi, molti dei quali faticano ad arrivare a fine mese.
A Strasburgo i nostri rappresentanti al Parlamento Europeo guadagnano € 13 000 mensili (ponendosi al top della classifica) contro i 3000 dei rappresentanti francesi ad esempio…chi è fesso? Chi paga?
A voi la risposta.
Fare il paragone tra il matrimonio gay e quello poligamico non sta in piedi. Il matrimonio gay, trattandosi di unione di una COPPIA, presuppone, esattamente come quello etero, la parità dei nubendi, la poligamia invece no.