Sabato scorso (cfr. relativa Ultimissima) abbiamo dato notizia della sentenza con cui il TAR del Lazio ha accolto due ricorsi, presentati da diverse associazioni laiche (tra cui l’UAAR) e alcune confessioni religiose di minoranza, che chiedevano l’annullamento delle ordinanze dell’allora ministro Fioroni (PD) per gli esami di Stato del 2007 e 2008, laddove prevedevano la valutazione della frequenza dell’insegnamento della religione cattolica ai fini della determinazione del credito scolastico e la partecipazione “a pieno titolo” agli scrutini da parte degli insegnanti di religione.
La notizia è stata improvvisamente enfatizzata ieri dai mezzi di informazione italiani (ANSA, Repubblica, Corriere della Sera), generando reazioni nel mondo politico. Fioroni si è difeso sostenendo di aver “dato attuazione a un quadro legislativo e a una normativa precedente e vigente”, dimenticando però che due anni fa fu proprio lui a chiedere al Consiglio di Stato, e con successo, la sospensione di una analoga sentenza del TAR (cfr. Ultimissima dell’1 giugno 2007). Un particolare rilievo è stato dato dai mass media a Paola Binetti (PD), secondo la quale la sentenza avvallerebbe un criterio discriminatorio nei confronti dei docenti, perché creerebbe dei docenti di serie A e di serie B.
Alla deputata teodem l’UAAR ricorda che quello di religione è inevitabilmente un docente diverso dagli altri: non entra infatti in ruolo superando un normale concorso pubblico, ma è “scelto” dal suo vescovo. E questa è già una validissima ragione per non creare studenti di serie A e di serie B: basti pensare all’enorme di differenza di trattamento (economica, giuridica, educativa) tra gli studenti che si avvalgono dell’IRC e gli studenti che scelgono una materia alternativa. L’UAAR, nel ribadire la propria soddisfazione per la sentenza, si augura che essa rappresenti solo il primo passo verso l’affermazione concreta nelle istituzioni scolastiche del principio costituzionale di laicità dello Stato: l’ora di religione rappresenta ancora un privilegio a favore di una specifica confessione religiosa, una circostanza inammissibile in una società sempre più plurale e sempre più secolarizzata. L’UAAR sa benissimo che non sarà un impegno facile: proprio perché le famiglie e la società si rendono progressivamente sempre più distanti dal magistero ecclesiastico, l’ora di religione rappresenta per la Chiesa italiana il principale strumento attraverso cui mantenere vivo il proprio condizionamento ambientale.
TAR e Crediti scolastici
77 commenti
Commenti chiusi.
La Binetti è chiaramente incapace di intendere o volere. Le assurdità logiche di quello che dice sono incredibili. In un paese normale dovrebbe essere allontanata immediatamente dal ruolo che ricopre ed essere sottoposta a cure obbligatorie. O almeno in condizioni di non far danni alla gente.
Per quanto riguarda Fioroni, la sua ipocrisia (cattolica) è criminale. Anche lui dovrebbe essere allontanato per manifesta incapacità.
Bene! Rimane solo il “piccolissimo” problema che la corrente cattolica del secondo partito italiano, nonchè quello che dovrebbe contrastare il conservatorismo catto-berlusconiano, é ancora una forza determinate delle scelte politiche/amministrative dello stesso. E che, naturalmente, i mezzi di informazione non perdono occasione di riportare in primo piano il pensiero di questi sedicenti laici col cilicio.
Bè, ho poco da dire, ha già detto tutto Carcano, vi dico solo che mia moglie insegnante e fervente cattolica, è pienamente d’ accordo con la sentenza del Tar… quando è troppo è troppo, Il PD, la Binetti? che ci azzeccano con la sinistra quella vera?
La battaglia per la laicità, ovvero la battaglia per il rispetto delle proprie idee, è a tutto campo.
Lo zoccolo duro del cattolicesimo è duro da piegare per rimetterlo nei ranghi del pluralismo, ma prima o poi dovrà cedere.
Ciò che mi preoccupa è che, istanze scontate di civiltà e democrazia, debbano essere sempre riaffermate grazie a sentenze giuridiche, mentre la politica latita assurdamente.
Non preoccupatevi….. vedrete che faranno una bella leggina per rendere obbligatoria l’ora di religione, con la scusa della necessità di conoscere le radici dellanostr cultura bla bla.
Non tanto per le medie e per le elementari, quanto per le superiori dove il tasso di frequesnza crolla vertiginosamente.
Non avevano già proposto una legge vergognosa che voleva obbligare gli insegnanti delle altre materie a insegnare la superiorità del cattolicesimo sulle altr religioni?
Il bello è che la stampa e le rassegne stampe non spiegano i motivi della sentenza, ma si limitano a dire che c’è clamore intorno alla sentenza!
Il sito del Miur non fornisce dati statistici sugli avvalentisi e non avvalentisci. il Servizio Nazionale per l’IRC (Insegnamento della Religione Cattolica) della CEI
promuove un’indagine sull’IRC. Il lavoro è stato affidato, all’Osservatorio Socio Religioso Triveneto e curato dai professori G. Antonio Battistella e Dario Olivieri, dell’università di Verona. L’indagine è effettuata tramite schede compilate dagli insegnanti di religione. Non tutti gli insegnanti e non tutte le diocesi collaborano. Conseguentemente il lavoro non dà dati ma soltanto stime. Secondo l’ultima indagine, nelle superiori i non avvalentesi sarebbero il 15,5%.
renderanno obbligatoria l’ora di religione, e dovrà essere tenuta in dialetto, riservando attenzione ai santi locali. Faranno interrogazioni su tutte le sagre che si tengono nella provincia, e una parte del programma sarà riservata allo stabilire la superiorità dei propri santi rispetto a quelli del vicino.
Inoltre dato che gli insegnatni di religione non potranno partecipare agli scrutini, verrà fatta una legge per cui — senza ovviamente far parte della commissione — avranno l’assoluto potere di veto sulla promozione di chiunque e potranno anche dare pareri vincolanti sui loro colleghi professori meno fortunati, di “serie B” (se ho ben capito l’intervento della binetti…)
Impegnamoci tutti a costruire un’ora alternativa di grande spessore etico, laico, culturale, umanista. I genitori collaborino con gli insegnanti sensibili a questo tema che rappresenta l’unica vera evoluzione possibile per un’etica che è sempre meno presente alle nuove generazioni condizionate dai massmedia delle Tv del profitto, della pubblicità, del regime…
Rosalba Sgroia, che personalmente non conosco, sta facendo un lavoro molto interessante di ricerca su questo tema che meriterebbe una vetrina più importante all’interno dell’UAAR.
http://www.uaar.it/uaar/campagne/progetto-ora-alternativa/
http://www.uaar.it/uaar/campagne/progetto-ora-alternativa/ora-alt-presentazione.html
http://neroassenso.splinder.com/
http://www.fainotizia.it/users/rosalba-sgroia
http://www.liquida.it/rosalba-sgroia/
Naturalmente al TG1 delle 8.00 la sentenza del TAR è stata commentata parlando di presunta discriminazione solo nei confronti degli studenti che “praticano altre religioni” e, sempre naturalmente, “dimenticando” di ricordare gli studenti che non professano alcuna religione…
Siamo alle solite…
Abbiamo a che fare con gente che si crede l’unica depositaria della “verità”.
Quelli che, avendo avuto la possibilità di conoscere questa verità, non la vogliono riconoscere, sono manifestamente degli stupidi, e quindi degli inferiori.
Partendo da questo presupposto, come meravigliarsi del fatto che non si rendono conto dei priviliegi di cui godono al punto che, quando li perdono, urlano e sbraitano proprio come se fosse un problema di lesa maestà?
Avrebbe dovuto essere ovvio anche al ministro Fioroni che chi è nominato e non ha fatto un concorso non può decidere; che non è possibile avvantaggiare i seguaci di un credo rispetto agli altri, che il concetto di “religione di stato” è più vicino all’Iran che ad una comunità democratica occidentale.
Il problema grave è proprio questo, non c’è politico non interessato a catturare i voti degli integralisti cristiani. Non c’è politico che abbia abbastanza attributi da ignorare le lamentele di questi settari razzisti installati perniciosamente nel nostro stato. E sottolineo razzisti con la convinzione che mi è data dai continui esempi che evidenziano il loro atteggiamento nei confronti di quelli che credono in qualcos’altro o non credono affatto.
Chi legge questo blog ha già aperto gli occhi; bisogna aprirli anche agli agli altri.
Bravi i giudici del TAR, lacchè in malafede i giornalisti che non interpretano il significato della sentenza nell’unico modo possibile.
Grazie al blog per lo spazio che dà alla libertà delle idee ed alla razionalità ed alla giustizia.
E qualcuno dovrebbe spiegare alla Binetti che la parola “facoltativa” abbinata a questa materia scolastica significa proprio “opzionale” e pertanto non ha senso questa sua dichiarazione: “contraddice tra l’altro l’altissimo numero di persone che scelgono l’insegnamento della religione e si aspettano che, una volta scelto, non sia un optional ma entri a pieno titolo nella valutazione”.
“l’ora di religione rappresenta per la Chiesa italiana il principale strumento attraverso cui mantenere vivo il proprio condizionamento ambientale”
Bum!
anche sul comunicato ANSA si parla di ebrei, valdesi ,ecc…ma non di atei e agnostici
@ don alberto
in questi giorni io scrivo di piu’ perche’ sono in ferie…anche lei?^_^
Forte la Binetti eh? È stata capace di individuare una discriminazione fra i docenti. 😆
O poverini, non possono partecipare allo scrutinio. 😆
Ma quand’è che se lo mette in testa il cilicio?
@ alberto
“Datemi un bambino di sette anni e vi mostrerò l’uomo” ( Francisco Xavier, cofondatore dei gesuiti)
Perchè ti sembra esagerata l’affermazione dell’articolo? In quanti alltri modi la CCAR può avvicinare le giovani menti da inquinare?
Le chiese sempre meno frequentate dai giovani richiede uno sforzo aggiuntivo di propaganda tra gli ignari per rimpolpare l’esercito del gregge. Dopotutto, le vecchiette che avevate catturato in loro lontana gioventù non vivranno ancora a lungo.
L’ora di religione andrebbe abolita, punto. Vi sembrera’ strano sentire questo da una cattolica come me, ma la realta’ e’ che l’ora di religione e’ generalmente “l’ora di casino”, in cui gli studenti si riposano e si svagano tra un’ora di matematica e una di italiano o altre materie prese sul serio. Era cosi’ gia’ 30 anni fa quando andavo a scuola io, figuriamoci adesso!
La religione andrebbe insegnata in parrocchia, cosi’ al di la’ di voti, orari e condizionamenti vari, ci andrebbero solo quelli a cui veramente interessa (e chissenefrega se sono pochi … meglio pochi ma buoni!)
ROBERTA
un po’ sì, cerco di “farmi le ferie” a casa.
Però dovrei andare via una decina di giorni.
Cmq, per me questo è lavoro, visto la miniera di idee che siete per le mie omelie
Si può pensare che l’uaar inizi sui maggiori quotidiani italiani a riservarsi uno spazio, magari piccolo, per giornalmente affrontare temi giuridici relativi alla laicità dello Stato e delle sue istituzioni?
Temi di carattere generale così come di carattere specifico sull’esempio del commento di sentenze come quella citata nel post. Mi pare che manchi in tutti i quotidiani, almeno a quanto io ne so per quello che li leggo, una rubrica del genere di spazio limitato e redatta da chi se ne intende che faciliterebbe molto l’acculturamento delle masse sui temi a noi cari e per contraddire in partenza affermazioni come quella qui fatta sulla negazione del condizionamento (ambientale) delle persone da parte della chiesa: che è come se la scimmia negasse di avere paura del serpente.
Replica della CEI su repubblica online. “ore di religione E’ FONDAMENTALE” ahahahahaahahahahahah anche la scabbia è “FONDAMENTALE”.
don alberto scrive:
12 Agosto 2009 alle 10:13
“l’ora di religione rappresenta per la Chiesa italiana il principale strumento attraverso cui mantenere vivo il proprio condizionamento ambientale”
Bum!
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Sei patetico… (per questa volta ho deciso di abbassarmi al tuo livello)
@ Manlio Padovan:
Bisogna vedere se i quotidiani acconsentono a riservarvelo, quello spazio!
E poi che linguaggio, mammamia …”acculturamento delle masse”… che dimostra in pieno la vostra presunzione di superiorita’ nei confronti di chi non la pensa come voi!
La protervia di questi esseri immondi è incommentabile:
CITTÀ DEL VATICANO – E’ fortemente critica la reazione della Chiesa italiana alla sentenza del Tar che esclude l’insegnamento della religione dalla valutazione sul profitto scolastico degli studenti. Sulla questione interviene monsignor Diego Coletti, presidente della Commissione episcopale per l’educazione cattolica, precisando che non sarà la Chiesa a fare ricorso contro la sentenza perché il problema è in primo luogo del ministero dell’Istruzione, in quanto viene messa in discussione una sua direttiva, quindi di mobiliteranno quei settori della società civile che non condividono questa sentenza.
Ai microfoni della Radio Vaticana, Coletti ha rilevato come la sentenza risulti particolarmente pretestuosa e ha sottolineato come la scuola, l’università per il quale l’insegnamento della religione cattolica è parte integrante della conoscenza della cultura italiana, e in questo senso va intesa nel sistema scolastico italiano, non come percorso confessionale individuale. “Non si tratta di un insegnamento che va a sostenere scelte religiose individuali: ma di una componente importante di conoscenza della cultura di questo Paese, con buona pace degli irriducibili laicisti e purtroppo dobbiamo dire con buona pace anche dei nostri fratelli nella fede di altre confessioni cristiane”.
fuori la binetti dal pd
la gerarchia cattolica si preoccupi dei suoi scandali morali, politi e sessuali…non troverebbe tempo per pensare ad altro!!
scusate POLITICI e non politi
Nessun psicologo interviene in tv per far nascere il dubbio che se una che si mette il cilicio è un po’ pazza?
“Bisogna vedere se i quotidiani acconsentono a riservarvelo, quello spazio!”
@Daisy
Probabilmente no.
“E poi che linguaggio, mammamia …”acculturamento delle masse”… che dimostra in pieno la vostra presunzione di superiorita’ nei confronti di chi non la pensa come voi!”
@Daisy
Se gli atei sono presuntuosi allora non so come definire un religioso che crede di possedere la verità assoluta.
aspettiamoci una controffensiva mediatica ferocissima!
già qualche “gentiluomo” ha dichiarato che: “ha vinto l’illuminismo più bieco”.
@ Daisy
Non siamo “pre-suntuosi”. Presuntuoso è chi assume qualcosa prima (di conoscere). Nel caso specifico, che le masse vadano acculturate è un dato già conosciuto, essendo sotto gli occhi di tutti (stiamo parlando dell’Italia, eh!). Per cui, tutt’al più siamo “post-suntuosi”.
http://www.repubblica.it/2009/08/sezioni/scuola_e_universita/servizi/tar-religione/cei-ricorso/cei-ricorso.html
TSO
Emanuela scrive:
12 Agosto 2009 alle 11:18
La protervia di questi esseri immondi è incommentabile:
**************************
Alla protervia aggiungerei: superbia, arroganza, boria, sfrontatezza, mancanza di ritegno, presunzione, tracotanza, insolenza, mancanza di rispetto, impertinenza, intolleranza, aggressività.
Ma come dicono sempre: la CCAR è amore….
Incredibile, si cerca di cancellare la storia del nostro paese.
http://oneenergydream.blogspot.com/
@ myself:
Si, crediamo che Cristo e’ la Verita’, in questo hai ragione, ma non per questo ci sentiamo superiori agli altri. Io non mi sognerei mai di riferirmi agli altri esseri umani come “masse”.
A onor del vero devo precisare che ho conosciuto diversi atei che non sono affatto come quelli che scrivono qui – quindi il mio commento NON si riferisce agli atei in generale ma solo a quelli che si pongono in una posizione di beffarda superiorita’ nei confronti dei credenti (l’Odifreddi della situazione, per intenderci).
D’accordo con Asatan…sento rumore di scarponi chiodati…. e si avvicina un altro concordato… con religione obbligatoria per le radici del Volk…. poi ci sentiremo dire fra 50 anni che avevano scritto delle letterine contro il regime… la storia si sta ripetendo. Acthung!
Mi era sfuggita una frase nella notizia: “basti pensare all’enorme differenza di trattamento (economica, giuridica, educativa) tra gli studenti che si avvalgono dell’IRC e quelli che scelgono una materia alternativa”.
Differenza ECONOMICA??? E perche’ mai? Forse chi frequenta l’ora di religione riceve un premio in denaro? Semmai, deve comprare un libro in piu’!
@Daisy
“Bisogna vedere se i quotidiani acconsentono a riservarvelo, quello spazio”
Appunto. Fosse per te mi pare di capire che non ce lo riserverebbero mai. E’ davvero grottesco che quasi nel 2010 si debba far richiesta di laicità sulle pagine dei giornali e che questa rischi di non essere presa in considerazione per non scatenare le ire di Oltretevere. Visto l’atteggiamento del Vaticano mi pare che non sia necessario che vi sentiate superiori agli altri: è sufficiente che imponiate loro le vostre convinzioni e siete a posto. E poi, si sa, la superbia è un peccato.
“Si, crediamo che Cristo e’ la Verita’, in questo hai ragione, ma non per questo ci sentiamo superiori agli altri. Io non mi sognerei mai di riferirmi agli altri esseri umani come “masse”.”
@Daisy
Credere di conoscere la verità e senza fornire alcuna prova è indubbiamente un atteggiamento di superiorità. Comunque non si tratta tanto di credersi superiori o meno degli altri, si tratta di discriminazione e non sono certo gli atei a discriminare.
Il termine “massa” non è un insulto ma è un termine comune della sociologia http://it.wikipedia.org/wiki/Massa_(sociologia)
E’ poi chiaro che ci sono anche “atei diversi da quelli che scrivono qui”. Sono la mistificazione degli “atei devoti”, ossimoro demenziale che poteva nascere solo nel paese che ha inventato le “convergenze parallele” e altre mostruosità logiche. L’ateo che vi piace è quello che se ne sta in silenziosa ricerca spirituale, in un angoletto con la sua razionalità dimidiata (essendo la razionalità vera, secondo B16, appannaggio solo della fede) in attesa fremente dell’illuminazione che lo riporti nel gregge. pardon, in seno alla Madre Chiesa.
Quanto poi “gregge” sia semanticamente più idoneo di “massa”, lascio decidere ad altri più competenti di me…
“Differenza ECONOMICA??? E perche’ mai? Forse chi frequenta l’ora di religione riceve un premio in denaro? Semmai, deve comprare un libro in piu’!”
@Daisy
La differenza economica c’è eccome: mio figlio va a scuola, ha deciso di non frequentare l’ora di religione, la scuola non offre materie alternative, mio figlio quell’ora esce, io ho pagato l’iscrizione scolastica esattamente come il mio amico, il cui figlio frequenta l’ora di religione.
Io ho pagato anche per mantenere l’insegnante di religione.
“Quanto poi “gregge” sia semanticamente più idoneo di “massa”, lascio decidere ad altri più competenti di me…”
@Giovanni Enrico
Esattamente, hai colto nel segno 🙂
don scrive:
12 Agosto 2009 alle 10:27
Proprio stamattina ho incontrato nel discount un paio di tenerissime nonnette (credo sulla 80ina) che mi hanno detto, nella loro incommensurabile ingenuità, che continuano ad andare in chiesa “SOLO per Gesù, mica per i preti o per il papa. Sappiamo che quelli sono ricchi, infatti non lasciamo più neanche un centesimo nella cassetta!” 😆
@Ilaria: la Binetti è l’emblema della natura del PD, lo lascino piuttosto gli elettori.
@daisy
d’accordo con tè ..spiegalo ai vescovi .cardinali..papa….binetti& compani..ecc
ciao
Bene il comunicato per coprire il buco dell’Ansa per aver sottaciuto che fra i ricorrenti cìè pure l’unione degli atei e degli agnostici.
La B-inetti si preoccupa delle discriminazioni fra docenti? quelli di religione sono di serie A, somo meglio retribuiti.
E le discriminazioni fra i discenti? Quelli che fruiscono dell’ insegnamento della religione con docente vescovile, pagato dallo stato e gli altri con zero attività alternative, su cui sollevare la elusione da parte delle singole scuole nell’indicare le opzioni per le attività alternative.
Anche questo come uno delle denunce, non dimenticando il vizio originale dell’ora di religione nelle scuole, come se queste fossero succursali delle parrocchie.
Per adesso difendiamo questa sentenza del TUAAR.
Ho provato più volte ad inviare un commnento sul sito del corriere della sera ma sono stato sempre censurato, eppure non mi sembra così offensivo. Ve lo trascrivo:
“perchè strillano sempre questi cristotalebani? Asessuati (dicono) ci voglio insegnare come fare l’amore o come non farlo, come nascere, come morire… e, in un paese dove sostanzialmente la maggioranza degli abitanti è atea e non lo sa, in un mondo dove i maggiori mali del millennio avvenire proverranno dalle religioni e dai loro fanatici (sinceri o per convenienza) ci dobbiamo sentir fare la morale da un monsignorino qua ed un abatino la ogni giorno, su ogni argomento, a sproposito sempre, in Tv alla radio; e dobbiamo pagarli pure con le nostre tasse e pagare i loro indottrinatori fin dalla scuola materna! Liberiamoci di questi parassiti una volta per tutti,avessero lasciato fare a Mazzini! “
Ho appena letto la controffensiva della cei e il sondaggio su virgilio: il 50% ritiene la religione appartenere alla sfera culturale e quindi sbagliata la sentenza, mentre il restante 50% non la ritiene materia di studio. Aldilà del sondaggio temo che le famiglie non siano poi così distanti dal magistero ecclesiastico.
Sono un’insegnante e noto con amarezza che i bambini sono vittime di un vero lavaggio del cervello, non soltanto subiscono l’insegnamento a scuola della religione cattolica, ma il catechismo, l’oratorio con le sue feste e i giochi sportivi. Vivono immersi in un contesto cattolico fino ai capelli, se poi si pensa che a casa vedono la spazzatura televisiva, allora non c’è da stupirsi se da grandi hanno la razionalità azzerata.
E’ triste osservare come la loro capacità critica e razionale vada scemando con il crescere e si conformano subito al gregge. Tutta questa manipolazione non è forse violare i diritti dell’infanzia?
C’è un’altra questione, forse marginale, di cui credo che Paola Binetti sia al corrente. Esistono già docenti di serie A e di serie B in quanto per insegnare religione non valgono i criteri di selezione, pur discutibili, che valgono per le altre classi di concorso. Il personale è scelto su benestare delle autorità clericali. Inoltre i docenti di religione già da precari vedono aumentare ogni anno il loro stipendio, contrariamente agli altri docenti che, anche se precari da decenni, vedono il loro stipendio uguale negli anni.
Ps. tagliando l’inutile, a mio avviso, insegnamento di religione avremmo potuto evitare i drammatici tagli al personale docente; ad esempio nella classe di concorso A043 (lettere alle medie) il prossimo settembre migliaia di precari non avranno riconferma e si toglieranno ogni possibilità di corsi di alfabetizzazione per stranieri e recupero per gli studenti italiani (che l’italiano lo stanno dimenticando…)
Vabbè…
Nello spazio deoi commenti del Corriere e del Gazzettino ho mandato il messaggio che segue. Altri potrebbero integrarlo e dire la loro:
Pochi conoscono le condizioni pietose a cui sono costretti gli studenti (coraggiosi) che si avvalgono dell’ora alternativa a quella di religione cattolica: ora alternativa che spesso non viene neppure attivata e semmai viene ghettizzata, boicottata ed avversata in tutti i modi.
Questi sono i veri studenti di serie B. Maltrattati e bistrattati.
E la sentenza del TAR tenderebbe solo a riavvicinarli, senza riuscire a raggiungerla, all’uguaglianza di trattamento coi già privilegiati partecipanti all’IRC.
Con questo intervento la CEI, nel tentativo di mantenere viva una inaccettabile discriminazione, dimostra protervia, superbia, arroganza, boria, sfrontatezza, mancanza di ritegno, presunzione, tracotanza, insolenza, mancanza di rispetto, impertinenza, intolleranza, aggressività…
In un paese civile i politici reagirebbero con forza all’interferenza vescovile.
Qui invece si prostrano.
Che cosa ci differenzia ancora da una teocrazia?
Qui molti se la prendono col papa o lo sbeffeggiano facendo riferimento ad una sua senile demenza… Cosa dire allora a proposito di ciò che ho appena ascoltato alla televisione, cioè la reazione della Cei che era,nè più nè meno, una fotocopia dei deliri di B.16? Qui, tra le altre solite cose (radici cristiane, arricchimento culturale ecc.) spiccava l’anatema definitivo: questa delibera del Tar del Lazio è frutto – pensate un pò – dell’illuminismo! Così, senza nemmeno parlare, come in altre occasioni almeno di ‘un certo illuminismo’. No, si dice illuminismo, e basta la parola, come quando si dice, comunismo, nazismo e – ma qui non c’è nemmno bisogno di nominarlo – ateismo.
Pensate un pò quale arricchimento culturale ne deriverebbe per gli studenti da tanta disponibilità verso la storia delle idee.
Gli altri aspetti collegati della controffensiva della Cei sono più sopra ben tratteggiati da rosaria.
Se fossi uno studente, mi darebbe molto fastidio essere giudicato da uno che insegna (con relativo stipendio remunerativo) non perchè ha vinto un concorso o ha avuto accesso ad una graduatoria, ma insegna perchè ha leccato il c**o ad un monsignore e/o un vescovo.
Torno sulla differenza ECONOMICA. Il dire “io pago anche per l’insegnante di religione, anche se mio figlio non ne usufruisce” e’ proprio tirata per i capelli.
Allora….
– io non ho figli e con le mie tasse pago la scuola per chi li ha?
– mio figlio non e’ disabile e io pago anche per l’insegnante di sostegno di chi ne ha bisogno?
– mio figlio ha la media del 9 e io pago anche per i corsi di sostegno dei “somari”?
– mio figlio si e’ fermato alla terza media e io con le mie tasse pago le superiori per i figli degli altri…
etc etc etc….
Ho gia’ detto altrove di essere contraria all’ora di religione a scuola, ma certe motivazioni mi fanno tornare in mente la favoletta di Esopo (o era Fedro?) del lupo che si lamentava perche’ l’agnello, bevendo a valle di lui, gli sporcava l’acqua!
@daisy
ovviamente ,sull’ora di religione ,non il resto.
ciao
@daisy
ovviamente ,sull’ora di religione ,non il resto.
ciao
@daisy
Certo che l’ipocrisia instillata nel gregge fin da piccoli funziona a dovere vero daisy?
Mi sembra di capire che ne sei un ottimo esempio… non si può parlare di indottrinamento delle masse dopo millenni che parlate di indottrinamento delle masse chiamandole greggi…bee bee.
Eh già siam tutti pecorelle pronte per sottometerci alle vostre idee, credenze e volontà.
Quello che ha scritto Manlio Padovan qui:
“Si può pensare che l’uaar inizi sui maggiori quotidiani italiani a riservarsi uno spazio, magari piccolo, per giornalmente affrontare temi giuridici relativi alla laicità dello Stato e delle sue istituzioni?
Temi di carattere generale così come di carattere specifico sull’esempio del commento di sentenze come quella citata nel post. Mi pare che manchi in tutti i quotidiani, almeno a quanto io ne so per quello che li leggo, una rubrica del genere di spazio limitato e redatta da chi se ne intende che faciliterebbe molto l’acculturamento delle masse sui temi a noi cari e per contraddire in partenza affermazioni come quella qui fatta sulla negazione del condizionamento (ambientale) delle persone da parte della chiesa: che è come se la scimmia negasse di avere paura del serpente.”
mi sembra una delle proposte più belle e sensate da mettere quanto prima in atto!
E’ necessario riuscire a rompere il fuoco di fila che viene sempre e solo da chi ben sappiamo e che dispone di media molto più potenti dei giornali (televisioni e radio).
Vi sembreà strano eppure molta gente comincia a pensare, grazie a questo continuo alzare la voce e gridare alo scandalo, che ci sia un complotto contro la chiesa e le nostre origini.
Spesso sento dire da gente mentalmente pigra, diciamo dal gregge che pur essendosi allontanato milita le sue idee e il suo io di fondo nell’indottrinamento delle chiesa avuto da piccoli e che non ha mai fatto un reale percorso di analisi, che in fondo che male ci fa la chiesa? E in fondo che male ci fa il crocifisso in classe e in altri luoghi? In fondo non è vero che le nostre radici sono cristiane? e via dicendo…
Ebbene è per queste massa di pecore, pardon, gregge che si dovrebbe avere una rubrica visibile su uno o più quotidiani al fine di cercare di far ragionare queste menti pigre.
La scuola pubblica è di tutti così com’è di tutti un’area demaniale: purché nessuno ci costruisca abusivamente.
@ Daniele Nobile
Se ho ben capito tu parli di pluralismo dell’informazione e soprattutto di sviluppo dello spirito critico. Giustissimo, condivido.
Ora, speri davvero che i cattolici abituati da sempre ad essere “pecorelle di un pastore” arrivino a capire il valore e la cultura delle diversità (anche di opinione)?
Vedrai da solo quali risposte arriveranno…
OFF-TOPIC
@don alberto
TROVATO!!! CATTOLICIROMANI solo a leggere i divieti prima di iscriversi vien mal di testa,
proveró a iscrivermi come “ateo” vedremo cosa succede.
http://www.cattoliciromani.com/forum/showthread.php/regolamento_forum_cattolico_cattolici_romani-1.html?t=1
In effetti secondo me il problema non avrebbe neppure dovuto porsi! Era gia’ sbagliato alla base l’ordinanza di Fioroni, pertanto il Tar non ha fatto altro che riportare alla ragione (sempre che esista ancora tra i nostri politici).
Sto ancora sperando che un vero partito laico e socialista faccia ritorno nel panorama politico…
[…] del PDL, del PD e dell’UDC sono intervenuti ieri e oggi per criticare la sentenza del TAR del Lazio di annullamento delle ordinanze ministeriali con cui si prevedeva la valutazione della frequenza […]
Perché non pubblicate per intero, sul sito, le notivazioni della sentenza?
Ho visto il servizio sul tema dell’articolo che e’ stato mandato in onda dal TG5….La piu’ grande suinata mai trasmessa dai tempi degli spot di FI!
Un pacco di balle spudoratamente faziose che accusavano (tanto per cambiare nei TG mediaset) i megistrati!
Volete scommettere che davvero la Gelmini, Fioroni & C. faranno davvero ricorso!?! 🙁
@rosaria
Da come ho capito sei un’insegnante…Ce ne vorrebbero di piu’ come te 😉
@daniele Nobile
Quoto il tuo intervento alla grande 😉
E’ notizia di pochissimi minuti fa che la ministro Gelmini ha fatto ricorso al Consiglio di Stato contro la decisione del Tar. Tutte le associazioni laiche devono tirare fuori le palle e contrastare e ribellarsi a questo dominio della chiesa cattolica,se non saremo capaci di fare sarà la morte della laicità e il dominio assoluto della teocrazia.
A peter delle 15,08: a me per il semplice fatto che sia vietato usare nome e cognome reali, che quindi ci sia l’obbligo di nascondersi, fa schifo e mi guardo bene dal partecipare a quel foro di ipocriti imbecilli.
Auguri a te.
Ciao
@ peter
ho letto qualche pagina del forum e sono sbalordita…
l’argomento della discussione era il terremoto in abruzzo …e ci si chiedeva ,seriamente ,
se il recupero delle ostie nelle chiese crollate avesse la PRECEDENZA sul recupero
delle persone ancora disperse…inutile dire che molti propendevano per le ostie…
ma e’ possibile????
x roberta
è possibile…è possibile da quei cattoalienati c’è da attendersi di tutto.
ci sarà da lottare molto……
x b. gualerzi (13.01)
guarda ke l’illuminismo dell’ayatollah non era semplice illuminismo
ma bensì “illuminismo bieco”….
ke sarà pure bieco; ma mai come il ghigno del ratzy
Non corrisponde al vero che l’insegnante di religione è inevitabilmente un docente diverso dagli altri e non entra in ruolo superando un normale concorso pubblico. Quattro anni fa, infatti, il concorso pubblico è stato espletato e i docenti di religione sono entrati in ruolo.
A proposito della sentenza del TAR Lazio, sezione “quater”, a tale sezione non era bastata la bocciatura da parte del Consiglio di Stato che nel 2007, con ordinanza definiva, ne aveva respinto la sospensiva. Ora la stessa sezione pronuncia una sentenza che ha il sapore di un’ostinazione, e che verrà ribocciata. A seguito di un ricorso, la suddetta sezione del Tar Lazio, contraddicendo un’altra sezione (la terza bis) dello stesso Tar, sospese gli effetti della Ordinanza Ministeriale n.26 del 15 marzo scorso (commi 13 e 14 dell’art. 8) che confermava la valutazione dell’insegnamento della religione nella determinazione del credito scolastico. Il 12 giugno 2007 il Consiglio di Stato era entrato nel merito della questione ed aveva confermato la sua precedente decisione: l’insegnamento della religione concorre a pieno diritto alla determinazione del credito scolastico e, di conseguenza, fu riconfermata la validità e l’efficacia dei commi di cui sopra inseriti nell’O.M. n° 26 del 15 marzo 2007”. Prima di esultare e divagare vi consiglio di aspettare.
La cosa più divertente è trovare una nuova parola terminante in -ismo associata ad un’idea negativa: scopro oggi per la prima volta che l’illuminismo non sarebbe la base dei sistemi di valori civili e filosofici su cui si fondano moltissimi Stati moderni, ma “bieco”… Insomma, per i vescovi l’illuminismo è diventato cattivo come a suo tempo il darwinismo, il materialismo, il positivismo, il marxismo… perchè minaccia il loro potere spirituale, politico ed economico.
Questo mi fa pensare anche al misterioso motivo per cui in italiano si deve dire “cristianesimo” e non invece “cristianismo”, come accade in molte altre lingue e, anche in italiano, per i nomi di altre religioni o correnti filosofiche: cristianìsmo in spagnolo, christianism in inglese, christianisme in francese; buddismo, taoismo, islamismo, illuminismo, razionalismo, marxismo, agnosticismo, ateismo…
Si dice “cristianesimo”: ma “-esimo” non è la desinenza dei numerali ordinali?
Privilegi anche semantici per “l’unica vera religione”!
@manlio padovan, @roberta
Non sono ancora entrato per mancanza di tempo, e visti i vostri post mi prenderó altro tempo, non penso la partecipazione a quel forum possa impreziosire la mia vita. thanks
Per l’ennesima volta leggo commenti di cittadini su argomenti sparati dalla stampa ma nessuno che pubblichi il testo o il numero della sentenza che possa permettere di capire prima di dire sciocchezze ideologiche.
Se qualcuno conosce il numero della sentenza lo può pubblicare?
potreste pubblicare la sentenza? prima di ogni commento sarebbe bene leggerla
Per chi vuole la sentenza:
http://www.giustizia-amministrativa.it/WEBY2K/frmRicercaSentenza.asp
Anno:2009
Sentenza:7076
Tipo:Sentenza
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La sentenza è in formato Word solo lettura.
Merita di essere letta tutta o per lo meno la tutta la parte di diritto.
Secondo me la decisione è formalmente corretta.
In ogni caso non sò come funzioni da altre parti ma per mia esperienza personale il professore di religione non ha tutto questo “gran potere” di influenzare le decisioni del consiglio di classe e men che meno l’assegnazione di crediti per l’esame di Stato. Infatti l’assegnazione dei crediti è data esclusivamente in base alla media ed in ogni caso è stabilita preventivamente dal POF (Piano dell’Offerta Formativa) che viene approvato singolarmente da ogni scuola tramite una votazione del Consiglio d’Istituto al quale non partecipano i professori di religione. Il credito che viene assegnato per attività extrascolastiche viene ottenuto sempre, basti pensare che è sufficiente praticare uno sport, musica, partecipare ad un corso interno a scuola.
Questo solo per sottolineare come, in fondo, la questione non abbia una grande rilevanza pratica.
Ha certamente però una sua rilevanza ideologica, come la sentenza stessa sottolinea, sentenza che appunto sotto questo profilo è ineccepibile.
Segnalo:
http://vagazioni.wordpress.com/2009/08/13/ricetta-del-giorno-la-laicita-secondo-mons-coletti/
Quanto ammirerei una battaglia così agguerrita, una simile prodigazione, per confermare l’istituzione dell’ora di educazione civica, piuttosto che lottare per l’assimilazione di materie facoltative (per giunta non programmate ministerialmente, insegnate da persone non qualificate statalmente e istituzionalmente) con materie obbligatorie di effettivo valore didattico (sì, perché non c’è tanta retorica in questo mondo da negare questa evidenza).
Religione, o meglio, storia della religione in Italia e in Europa è già largamente trattata (se giustamente ne vogliamo riconoscerle l’importanza culturale) in materie umanistiche quali Letteratura Italiana, Storia dell’Arte, Storia e Filosofia (dove spesso si sfonda nella teologia). Che apporto ulteriore di cultura fondamentale riuscirebbe a dare, anche volendo riconoscere questa materia in modo maggiore? E perché non è da considerare di serie B? Quando sarebbe nata questa presunzione di eguaglianza? E’ nata insinuandosi incosapevolmente nel nostro sistema scolastico, non è stata formalizzata inzialmnete con questi connotati.
Quindi facciamo un passo indietro, prima dell’interruzione logica (o meglio salto): perché portare l’ora di religione in serie A?