Il vescovo Ruppi: “fermiamo il Superenalotto”

L’arcivescovo emerito di Lecce, mons. Cosmo Francesco Ruppi, ha chiesto “una legge o almeno un decreto legge per fermare il superenalotto. La febbre del superenalotto, che per alcuni è divenuta una vera idolatria, va fermata senza alcuna remora e quanto prima possibile”. Come già si è scritto (cfr. Ultimissima dell’8 dicembre 2008), quando la situazione è così nera da vedere preclusa ogni soluzione razionale, si aprono autentiche ‘praterie’ per l’accoglimento di soluzioni irrazionali. La richiesta di Ruppi può dunque essere interpretata anche come una sorta di ‘competizione’ tra proposte irrazionali concorrenti.

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79 commenti

ACHESTICO

Ma non era lo stesso vescovo che nel 1991 (anno + anno -) tuonò contro i telefonini che giudicò “consumistici”?

barbara

Ma mettono bocca proprio dappertutto pur di imporre,vietare……!!!!!!!!!!!!!!

Lapalisse

Ma… Sig. Vescovo, basta che Lei proclami una “fatwa” e vedrà che le sue ubbidienti pecorelle le ubbidiranno, che bisogno c’è di una legge, non si fida forse del suo gregge? Sempre i soliti questi pretonzoli frustrati, parlano e nessuno li cag.. allora pretendono che i loro deliri siano codificati in legge e che siano i carabinieri a far rispettare la religione, c’hanno proprio la teocrazia nel dna.

Emme

Una bolla del 1666 (papa Alessandro VII) scomunicò i giocatori del lotto. Ed altri papi nei 50 anni seguenti se ne uscirono con provvedimenti simili. Nel 1731 Clmente XII cambiò idea. Se vi state chiedendo il perché è presto detto: all’inizio era clandestino e quindi non tassabile, poi divenne in concessione (ovvero gestito da privati, e con lo stato che si prende la sua bella fetta).

ONESTO PRESUNTUOSO

-“quando la situazione è così nera da vedere preclusa ogni soluzione razionale, si aprono autentiche ‘praterie’ per l’accoglimento di soluzioni irrazionali.”

Allora bisogna abolire pure il cattolicesimo 🙂

Bruno Gualerzi

Si capisce che il porporato provi sconcerto di fronte ad una popolazione che, non sapendo più bene, è il caso di dirlo, a che santo votarsi, invece di rivolgersi solo alla ccar – ma padre pio va ancora alla grande – si getta sull’enalotto. E, come qui ben si dice, si accentua la ‘competizione’ tra due scelte entrambe irrazionali… perchè entrambe ‘religiose’, entrambe manifestazione di quella superstizione (speriamo nel miracolo!) che è al fondo di ogni fede religiosa, e che emerge quando si accentuano le difficoltà.
Ed è una conseguenza tutt’altro che secondaria della crisi economica.

Andrea

I sono estremamente favorevole al superenalotto e a tutti gli altri giochi d’azzardo (gratta e vinci enalotto, ecc…). Proprio perché non ci gioco mai 😉

Vi ricordate la pubblicità del precedente governo papi in cui la gente ringraziava il tipo che andava a far la spesa? Ecco, io faccio la stessa cosa: ogni volta che vedo qualcuno che compra un gratta e vinci al tabaccaio gli dico “Grazie!”.

p.s. Almeno i soldi che lo Stato ricava dall’enalotto non vanno direttamente alla CCAR (almeno spero).

béal feirste

@ Andrea

Probabilmente no, altrimenti non sarebbe uno scandalo, ma un mezzo attraverso cui si esprime la provvidenza…

béal feirste

Il vescovo si chiamera pure “Ruppi”, ma mi pare che non abbia smesso di rompere 🙂

béal feirste

ops… chiamerà
(quando non parlo ex-cathedra non sono infallibile)

denis_1

DUNQUE 20.000.000 DI GIOCATE. MI FA PENSARE CHE NON TUTTA LA POPOLAZIONE AMA GIOCARE AL SUPERENALOTTO, MA AD OGNI MODO AD OCCHIO E CROCE SI PUO PENSARE CHE SICCOME L’ITALIA E’ A MAGGIORANZA CATTOLICA (COSI CI VOGLIONO FARE CREDERE..), CHE GLI STESSI SE NE FREGANO ALTAMENTE DEI PROCLAMI DEI VARI VESCOVI DI NERO VESTITI.. AHAHAHAH. QUANTO PAROLE AL VENTO… !!!! SPERIAMO CHE NE FACCIANO TANTE DI QUESTE DICHIARAZIONI… MA PROPRIO TANTE.. ALMENO UNA AL GIORNO.. VI PREGO NON MANCATE DI FARCI SAPERE IL VOSTRO CATTO PENSIERO. A PROPOSITO CHE TIPO DI COLORE APPROVA IL VATICANO PER RIFARE UNA STANZA INTERNA? E IL COLORE DELLE FINESTRE ESTERNE? IO INTANTO MI FERMO IN ATTESA DI UNA RISPOSTA CORTESE DEL VATICANO.. ABBIAMO BISOGNO DI ESSERE GUIDATI…

Loig

Che l’abbia detto un vescovo poco me ne importa…
Ma sul fatto che queste cifre da capogiro debbano essere in qualche modo bloccate sono d’accordo. Gli italiani sono già rincoglioniti da sè, ci manca solo l’incentivo a buttar via i soldi.
Mio zio sta mettendo mani a tutti i suoi risparmi per fare sistemoni su sistemoni… basta. Sappiamo benissimo tutti che il gioco può diventare una malattia vera e propria.

Chi spera di vincere, con un probabilità su 600 milioni, è un illuso.
E non c’è bisogno del vescovo per saperlo… anche perchè è lui stesso il propositore di un’altra “soluzione irrazionale”.
Ma la lotta contro l’irrazionalità deve comprendere anche questo.

Bruno Gualerzi

Devo aver capito male quanto si dice nella presentazione della notizia. Le ‘praterie’ che si aprono all’accoglimento delle soluzioni irrazionali, mette o non mette tra queste soluzioni irrazionali anche la corsa al superenalotto? Io l’ho intesa – concordando – in questo modo, ma dai commenti fino ad ora postati evidentemente mi sono sbagliato.
Se poi si difende questa corsa al superenalotto solo perchè la vorrebbe abolire quel vescovo (che la vorrebbe abolire perché in competizione, a me sembra chiaro) personalmente non sono d’accordo.

Paul M.

@denis_1
Scherzi!?!?!….Loro sono i primi!..Gia’ me li vedo con la foto di san pio, i cornetti rossi e i medaglioni tamarri a compilare schedine su schedine…Che tristezza 🙁

Massi

“Pesca un numero”, diceva il prete al chierichetto scostandosi le mutande…

Sergio I

Perché imparare un professione, impegnarsi nel lavoro, farlo il meglio possibile per quattro soldi – quando invece ogni giorno puoi guadagnare una montagna di soldi nei vari giochi a quiz? Con un po’ di fortuna alias culo guadagni quanto un povero fesso perbene incassa un anno intero facendosi il mazzo.
Lavorare non vale la pena. Risolviamo le crisi coi quiz.

Un po’ ragione ce l’ha il don, ammettiamolo. Un giovane di oggi deve per forza pensare che con un quiz o una lotteria risolvi i problemi, non studiando.
Più o meno tutti gradirebbero una bella sommetta per togliersi qualche soddisfazione. Ma 120 mln di euro sono un’esagerazione, diciamolo pure: immorali.

marcigno

Questo monsignor nella sostanza ha ragione: lo Stato utilizza la crisi e la speranza di milioni di persone per specularci… (anche se il mons. affronta la questione in altro modo, il risultato non cambia…) e poi su questo superenalotto forse ne sentiremo delle belle… a me sembra, per come è fatto, una superbufala all’italiana… non vorrei sbagliarmi, ma puzza e parecchio (come il gratta e vinci, del resto, stampato in milioni di grattini vuoti…).
Ma a proposito, sapete che questo ex mons. Ruppi (ora non esercita più…) non è molto amato nell’ex suo Salento? Ne sapete le ragioni?

Takeshi

Eppure i preti di lotterie se ne intendono. l’8 x 1000 che si beccano ogni anno equivale esattamente a 10 di montepremi come questo, 100 miliardi moltiplicati dieci volte, e se li beccano a sbafo, senza fare nulla.

Tommy

Non capisco le critiche al superenalotto.

E’ una lotteria con regolamenti chiari e ben precisi, il montepremi è alto ma d’altronde non vedo quale sia il problema, nessuno è obbligato a giocare, se uno gioca lo fa avendo cmq accesso ai dati che servono per capire quali sono le %.

Se poi uno è un ignorante e si rovina per giocare sono problemi suoi, allora proibiamo anche i casinò. Ogni essere umano deve essere lasciato libero anche nella sua stupidità ed ignoranza di buttare via i propri soldi, basta che non venga costretto con la forza.

Luciano

Esistono un’infinità di possibilità, al giorno d’oggi, per giocare d’azzardo. Togliamo pure il superenalotto, la gente si butterà su altri giochi, le alternative non mancano di certo. Io sono contrario alla proposta dell’arcivescovo perchè quando una partita la inizi, non puoi fermarla solo perchè ad una delle due parti il gioco non piace più. Semmai il problema è l’approccio mentale con cui le persone si avvicinano al gioco. Sotto questo profilo la religione cattolica, intrinsecamente fatalista, miracolistica, illogica e sostenitrice del soprannaturale, ha delle grosse responsabilità nell’approccio sconsiderato di talune persone al gioco.

Massi

Perché chiedere ciò che è giusto aspettarsi in questa vita, quando, rinunciandovi, si può scommettere tutto su un’altra ^_^?

Corrado Luciani

Il superenalotto, il lotto ed altri giochi gestiti dall’erario non sono altro che una tassa a carico dei poveri e degli ignoranti. Da un punto di vista matematico-statistico la probabilità di perdere è maggiore di quella di vincere e l’accanimento per il gioco può diventare una vera e propria patologia (talvolta addirittura indotta da farmaci). La gran parte dei commenti evidenzia la difficoltà a dare giudizi equilibrati degli atei, persi nella loro “fede” di un materialismo negazionista di ogni altra realtà e contraria ad ogni pensiero di esponenti della Chiesa “a prescindere”.

Raffaele Carcano

@ Bruno Gualerzi
Avevi inteso benissimo. Spero di non aver scritto qualcosa di incomprensibile: mi dispiacerebbe, anche se potrei aspirare all’incarico di direttore di Avvenire…

Marcateo

Ma quelli che danno degli arroganti agli atei hanno anche la pretesa di dire a cosa gli italiani devono o non devono giocare? Mai giocato al superenalotto, ma il fatto che ci giochi mezza Italia mi rincuora. Così il nostro amato Stato incassa e, si spera, diventa meno avido verso altre fonti!

roberta

sono pienamente daccordo con Tommy
nessuno e’ obbligato a giocare,e il pericolo di buttare via tutti i soldi e’ presente anche
con altri giochi
mi chiedo piuttosto perche’ il vescovo,invece di invitare direttamente i fedeli a non giocare,
invochi una legge o un decreto…forse perche’ e’ convinto che gli italiani non lo
ascoltino piu’ di tanto ma i politci invece si….

Lorenzo Galoppini

Mai giocato al superenalotto, i giochi di quel genere non mi hanno mai attirato; solo una volta, 13 anni fa, ricordo che per un breve periodo stava cominciando a montarmi un po’ la febbre del gratta e vinci, ma mi fermai in tempo quando mi accorsi che stava diventando, appunto una febbre, per non lasciarmi fregare.
A parte quello che dice il vescovo, a parte l’assurdità di giocare con una probabilità su parecchi milioni di vincere (e non si può nemmeno tentare di basarsi su qualcosa come ad esempio per il totocalcio, qui é solo ed esclusivamente questione di c….ehm, fortuna ;-)), la questione fondamentale é quella che ricordava Sergio: inconcepibili tutti quei soldi ad una persona sola. Quando vedo cose del genere mi viene da diventare molto comunista, 😉 per un equa distribuzione delle ricchezze. In questo devo dire che l’ho sempre condiviso, e credo che probabilmente era questa la tesi migliore e più sensata del comunismo. Per il resto, poi, vabbe’……..

Fri

Bisogna insegnare piu’ matematica e statistica a scuola. Piu’ scienza e meno favolette. Fin dall’asilo. Forse allora la gente capirebbe l’assurdita’ di giocare d’azzardo (e in questo ci metto anche i casinó, ovvio). E probabilmnete capirebbe anche tante altre cose… 😉

béal feirste

@ Fri

Beh dai, non distruggermi così i casino.
Se a black jack conti le carte puoi anche vincere spesso.
E poi alla roulette il banco è relativamente poco ladro.
Ti do ragione in pieno per le slot machines

Massi

@ Corrado Luciani
sarà che i preti danno pareri anche a chi non glieli richiede?
sarà che dell’ignoranza si fa forte sia la religione che il gioco d’azzardo?

darik

“fermiamo il superenalotto per mille!”

jan hus, questa me l’hai levata di sotto…..;-)
( stavo per postarla tale e quale)

Fabio

Io non gioco al super-enalotto, ma dire che dato che la probabilita’ matematica e’ negativa (ovviamente, dato che si distribuisce circa un terzo dei soldi giocati) allora chi gioca e’ fesso non ha molto senso. Anche le assicurazioni funzionano allo stesso modo: chi fa l’assicurazione per furto/incendio sulla macchina nuova e’ un fesso?
Giocare 3 euro la settimana (supponendo che la puntata minima sia un euro) per la speranza pressoche’ nulla di diventare milionari non e’ stupido, imho, a meno che 12 euro al mese non pesino significativamente sul bilancio familiare.
Io, che ripeto non gioco al super-enalotto, sono pressoche’ certo di buttare via 10 euro al mese in maniera molto piu’ stupida. Basta che ci rifletta su un po’…

Jan Hus

Volevo scrivere: fermiamo il Superenalottopermille!!!!!!
Mò me ne sò accorto, mò!

gianfranco

me la vedo la vecchietta che non mette i soldi nell elemosina a messa “perche’ ho speso tutti i risparmi al superenalotto…”
Hanno paura della concorrenza.

antonietta dessolis

quoto “Che l’abbia detto un vescovo poco me ne importa…
Ma sul fatto che queste cifre da capogiro debbano essere in qualche modo bloccate sono d’accordo…”
farei anche una proposta concreta: mettere un tetto alle vincite, lasciarlo pure alto, ma non illimitato, raggiunto quel tetto il resto rimarrebbe intero allo Stato; semplice buon senso, almeno in tempo di crisi, come ragionevole sarebbe stato congelare l’8permille non firmato: da questo l’erario si troverebbe almeno 650 milioni di euro in più! vi sembran pochi?
asili, scuole, welfare più dignitoso…ma lo sappiamo ormai, il buon senso non è di questo paese, vi immaginate l’emerito arcivescovo che fa questa proposta? ah aha ah

roberta

@dofos12
a proposito di biancheria intima ….
nel sito del centro culturale san giorgio ho trovato un articolo contro il perzoma femminile!!
ti consiglio di leggere lo spassoso elogio della mutanda!

strozzapreti

Forse il tipo ha dimenticato che parte dei proventi ottenuti dalle giocate, lo Stato Italiano li trafuga al Vaticano, altrimenti, non avrebbe detto una simile idiozia.

ateismo

Secondo me, ironie a parte, si tratta di seria preoccupazione per la concorrenza, hai visto mai che la gente inizia ad imporre i loghi del superenalotto al posto dei crocefissi nei tribunali, nelle scuole e nei bagni.

Che poi è ridicolo prendersela col superenalotto, proprio loro che… bah!

enrico mini

Con tutti i preti che giocano, ne conosco un paio, vedrai che vincerà uno di loro.
Magari proprio benny decimoSEXto.

Uruz7

@ Roberta
per favore potresti darmi il link di quell’articolo?

non gioco al superenalotto e ignoro persino come funzionano i gratta e vinci, credo comunque che ognuno sia libero di poter giocare come e quando vuole anche se il limite dovrebbe porselo l’individuo stesso.

Elf

Il Superenalotto va fermato e tutto il montepremi va devoluto alla Chiesa Cattolica 😛

Asatan

Io sono d’accordo con Antonietta Dessolis. Ci deve essere un tetto alle incite e l’obbligo per lo stato di investire il surplus nel wellfare. Pensare a tutti quei soldi che rimarranno lì per i secoli a fare muffa me le fà girare con tutte le opere pubbliche andrebbero fatte (chessò tipo sistemare la salerno-reggio calabria o risistemare l’acquedotto in Sicilia ad esempio):

Per il resto se uno vuol giocare giochi. Nessuno ti obbliga a gioare e se ne perdi il controlo vuol dire chei tuoi veri problemi sono altre e un buono psicologo farebbe miracoli.

dysphoria_noctis

“me la vedo la vecchietta che non mette i soldi nell elemosina a messa “perche’ ho speso tutti i risparmi al superenalotto…”
Hanno paura della concorrenza.”

quotone per gianfranco 😀 😀 😀

For all the gods

possono cavalcare l’onda giusta del “tetto troppo alto” per far sì che abbiano anche loro i guadagni nel gioco, sia per non contestare più, sia nel caso si abbassasse la cifra troppo alta a detta di tutti gli assennati, per disporre loro del surplus.

Sara

Per me lo stato ci guadagna eccome, anzi ho l’impressione che il tutto sia manovrato. dal montepremi vengono poi sempre sottratte le tasse, che ovviamente sono proporzionali al montepremi… E’ come con le maghe e i maghi, si crede in qualcosa di impossibile (o altamente improbabile); si buggerano gli ignoranti. Questa volta non sono in disaccordo con il prelato…

daigoro

la ccar osteggia il superenalotto perchè i miracoli prodotti da questo gioco, seppur raramente, sono più frequenti e dimostrabili di quelli prodotti dai loro idoli.

inoltre le fantasticherie dei giocatori di superenalotto su cosa farebbero in caso di vittoria sono a tutti gli effetti una forma di onanismo, quindi un peccato mortale contro il cattolicesimo.

stefani f.

il vescovo voleva dire che il montepremi del superenelotto potrebbe essere utilizzato per scopi umanitari

magari donandolo al vaticano 😀

ci penserebbero loro ad usarlo al meglio per aiutare i bisognosi…he!

sauro

Secondo me si dimentica in particolare e cioè che il monte premi non è di proprietà ne della sisal e neppure dello stato ma dei giocatori.
La sisal si limita ad accantonarlo fino a che uno,o più giocatori,se lo aggiudicheranno.
La schedina è un contratto che stabilisce diritti e doveri delle parti.
La sisal non può destinare il monte premi ad altro previsto dal contratto,a meno di non doversi trovare costretta a rimborsare l’eventuale vincitore che si vedesse ridotta la vincita.
Giocare non è un obbligo e chi gioca deve conoscere le regole.

Dalila

@ Roberta

Ma dove l’hai trovato questo sito ridicolo e sgrammaticato??
E’ uno spasso!

Guarda cosa ho trovato sul rock, il “rollio e beccheggio” e Elvis non Presley ma PRESLY:

“Possiamo approssimativamente datare, con la nascita del rock, l’inizio della campagna di sterilizzazione delle masse occidentali. Quando nacque, il rock fu progettato “solo” per questo. Infatti “rock and roll” significa, letteralmente, “rollio e beccheggio”; ovverosia il movimento che fanno le automobili dove si sta facendo sesso. Rock and roll, nel gergo americano, significa, in sostanza,”fare l’amore in macchina”, ma l’espressione è molto più volgare di quella da me virgolettata.

Negli anni cinquanta, il rock and roll, con le continue contorsioni del bacino dei cantanti alla elvis presly; segnò l’inizio di quella rivoluzione sessuale che ridusse in maniera drastica le nascite in tutto l’Occidente.

Maurizio D'Ulivo

Quello che Antonietta Dessolis ha scritto nel suo intervento mi trova pienamente d’accordo.

Da una parte lasciare uno spazio per qualche forma di “scommessa” sulla fortuna (chè se fossero vietate o abolite verrebbero comunque organizzate in modo clandestino finendo per finanziare, anzichè lo Stato, la malavita); dall’altra, porre un limite massimo di vincita: però, come Antonietta, un limite che eventualmente possa anche essere alto.

E’ vero che un limite alto pone dei problemi di “ingiustizia” difficilmente sanabili (Sofri ha scritto giustamente, in un suo articolo su Repubblica, che gli stessi cittadini intervistati non hanno nemmeno la percezione di cosa significhi in termini di potere d’acquisto la mostruosità della cifra in palio), ma è anche altrettanto vero che, da un punto di vista di incentivo al gioco (e quindi all’incasso di introiti da parte delle finanze pubbliche), un premio non significativo finirebbe per non essere appetibile.

Occorre, a mio avviso, individuare un limite massimo ai premi che si collochi in un punto di equilibrio fra l’esigenza di “moralità” e quella di “attrattiva per il potenziale scommettitore”.

Fatto questo, tutto è poi rimandato soprattutto alla maturità e al senso di responsabilità personale: sono d’accordo con Asatan e con altri su questo e trovo che, piuttosto che abbondare in divieti, bisognerebbe incidere in modo significativo sulla capacità critica di un popolo che attualmente, se anche gli togliessimo il superenalotto, troverebbe comunque il modo di dilapidare le proprie risorse finanziarie nelle direzioni più sciagurate (slot machines? Casinò illegali? Maghi, cartomanti e fattucchiere assortite? Donazioni caritatevoli alla già opulenta CCAR? O cos’altro ancora?).

ser joe

Fermiamo il superenalotto, disse il vescovo. Ci rovina il business delle vecchiette che giocano in sacrestia alle slot machine dove invece delle tre carte si vince se escono tre santini uguali.

Massi

Una volta vendevano le indulgenze, ora potrebbero allottarle alla messa.

Third Eye

Forse il vescovo non ricorda Padre Pio che furoreggia da quelle parti o è colpevolmente ignaro di chi abbia coltivato la superstizione sulla penisola e ne tragga grassi frutti…

roberta

@ Macklaus71
anche io mi meraviglio a leggere certe assurdita’!!

kundalini444

La febbre di giocare al superenalotto è qualcosa che noi razionalisti dovremmo combattere per primi.
Un biglietto che ha una probabilità su un milione di vincere un milione di euro vale esattamente 1 euro. Comprarlo a 2 euro è irrazionale. Chi lo fa non esegue il calcolo delle probabilità, non conosce il meccanismo dell’estrazione, non fa uso delle facoltà cerebrali superiori, quelle che chiamiamo RAZIONALITA’ e che hanno, come pensiero cosciente, sede nella corteccia cerebrale. Egli fa uso del cervello profondo (studi scientifici lo dimostrano), quello cioè che agisce in base agli impulsi primordiali quali il sesso, la fame, la sete, la paura…
Rinunciare a un comportamento irrazionale “innocuo” (o quasi) in nome di un altro, non è un bel modo di affrontare il problema. Parta dall’UAAR una campagna di sensibilizzazione contro questo genere di comportamenti irrazionali. L’idolatria del montepremi è un fenomeno del tutto simile alla religione sotto moltissimi aspetti, anche se è più facile da contrastare: basta non giocare! Io per esempio non ho mai partecipato a una lotteria di qualsiasi genere in tutta la mia vita 🙂

Marco Zanini

Ma sta parlando seriamente? Ma questa gente vuole veramente che si risponda impegnativamente alle loro dichiarazioni? Io non voglio forzare il mio intelletto ulteriormente per rispondere in modo soddisfacente a certe boutade.

Fabio

kundalini, anche una qualsiasi assicurazione secondo il calcolo delle probabilita’ e’ a perdere!
Ciao

P.S.: nemmeno io mai partecipato a lotterie

Anacleto il gufo spennacchiato

Questa volta sono d’accordo col vescovo Ruppi: ha ragione che per molti è un’idolatria.
Forse però fermare il gioco di punto in bianco è eccessivo.

Andrea

@Tutti

I giochi d’azzardo sono solo un modo diverso per fregare gli Italiani (quelli più stupidi) e di prendergli i soldi. E’ come una sorta di tassazione dei più imbecilli. Con i soldi dei questi tizi si impinguano le casse dello stato. La cosa ironica è pensare a tutti gli evasori fiscali, leghisti contro “roma ladrona”, ecc…, giocare al superenalotto pensando di essere furbi…

Oppure ai comuni che si organizzano per giocare nella speranza di risolvere i propri problemi di bilancio… In pratica autotassandosi ancora di più.

Per questo (pur essendo critico nei confronti dei giochi d’azzardo in generale) sono immensamente favorevole a questa modalità di prendere gli Italiani per i fondelli, per quando possa sembrare odiosa.

Ho visto ultimamente al tg la notizia di voli organizzati dalla Germania per giocare al superenalotto in Italia. Il bello è che gli italiani pensano che questi qui sono venuti a “rubarci” i soldi…

Pensiero stupendo: ecco penso che il non plus ultra sia che un tedesco, o un altro straniero qualsiasi, vinca il montepremi.

daigoro

il fatto che il 6 del superenalotto non esca più è un pò sospetto.

in fondo questo è il paese degli autovelox taroccati e dei conti dormienti.

mai come oggi il numero delle combinazioni giocate è stato così alto eppure nessuno indovina più quella giusta…. mentre lo stato incassa circa 200 milioni a settimana in piena recessione.

sarebbe tragico scoprire la frode dietro questa forma di “tassa sulla stupidità”.

Dalila

@ Andrea

“Ho visto ultimamente al tg la notizia di voli organizzati dalla Germania per giocare al superenalotto in Italia. Il bello è che gli italiani pensano che questi qui sono venuti a “rubarci” i soldi…

Pensiero stupendo: ecco penso che il non plus ultra sia che un tedesco, o un altro straniero qualsiasi, vinca il montepremi”.

Secondo me è proprio cio’ che accadrà fra breve e scoppieranno le superpolemiche.
Tanto già la fama ce l’abbiamo…

kundalini444

Esatto, Andrea, dalle mia parti si diceva che il totocalcio (e quindi anche lotti e lotterie varie) è la “TASSA SUL FESSO”!
Si, è vero, anche le assicurazioni funzionano allo stesso modo. Ma per la maggior parte sono obbligatorie, in quel caso la tassa è per tutti: ed è necessaria per garantire la sicurezza della collettività.
Invece le lotterie sono semplicemente un’entrata in più per lo stato. Da questo punto di vista anch’io sarei favorevole, visto che io questa tassa non la pago! Come dice il proverbio, sempre dalle mie parti: “-‘ccà nisciun’ è fesso”! Anche se nel mondo il “ruolo del fesso” dobbiamo farlo un po’ tutti, a turno, se no non funziona. Ma per questo giro non tocca a me fare il fesso.
Però, come associazione, UAAR, dobbiamo pur denunciare un fenomeno che è, tutto sommato, una manifestazione di irrazionalità. Fino a un certo punto si può sfruttare la stupidità e l’ignoranza delle masse per FAR SOLDI (e meno male che almeno lo fa lo stato piuttosto che lasciarlo a individui con pochi scrupoli)… ma la razionalità e la civiltà di un popolo devono pur crescere… io personalmente non perdo nessuna occasione di far notare al “fesso” di turno quanto sia irrazionale il suo comportamento. Nel mio piccolo posso far poco, come UAAR mi piacerebbe aprire una campagna di informazione e sensibilizzazione.

Sergio I

I discorsi (o le prediche?) di Kundalini e di altri sull’irrazionalità dei giocatori e sul ruolo dello Stato magnaccia non fanno una piega e potrei associarmi.
Lo stesso vorrei spezzare una lancia per … il gioco. Perché si gioca al lotto o alla (più nobile) roulette? Si spera ovviamente di far soldi, magari molti soldi, ma anche per il gusto di giocare, rischiare.
Io non sarei così moralista. Chi punta uno o due euro per tentare la fortuna non perde o rischia molto e chissà che…
Perché per quanto aleatoria sia una vincita con una probabilità su 622 milioni, la vincita non è matematicamente impossibile, come dimostrano le vincite settimanali (esclusa, ma non sempre, la sestina).
Dostoevskij giocava pure lui alla roulette con tutto che non era un idiota, anzi l’autore dell’Idiota. Perché giocava? Perché era in bolletta e aveva maledettamente bisogno di soldi. Così tentava pure lui (“Il giocatore” è un romanzo breve gustosissimo, provare magari a rileggerlo).

In conclusione direi che i giochi ci stanno (le tombole di paese, il totocalcio magari pure).
Penso però che il montepremi dovrebbe avere un limite. Oltre il quale c’è la demenza (che te ne fai di 100 mln di euro?).
Solo che il lievitare del montepremi stuzzica ancora di più i giocatori e lo Stato magnaccia ne approfitta.

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