Mantova, l’osservanza del Ramadan viola la sicurezza sul lavoro: musulmani protestano

Le norme dettate dal comitato per la sicurezza in agricoltura di Mantova (al cui interno siedono sia datori di lavoro che rappresentanti sindacali) sono chiare: durante la raccolta è obbligatorio assumere molta acqua, perché lavorare nei campi, sotto il sole, rinunciando ai liquidi può provocare malori e insolazioni. Poiché molti lavoratori sono musulmani, la disposizione crea quest’anno un problema: il 20 agosto comincia il Ramadan, e ai fedeli della religione islamica è chiesta l’astensione assoluta dal bere durante il giorno. Ben Mansour, rappresentante della comunità islamica di Mantova, non è d’accordo, “né sull’obbligo a bere né tantomeno sul licenziamento per chi a questo obbligo si sottrae”, e minaccia ricorsi. Intervistato dalla Gazzetta di Mantova, Mansour ha ricordato che “se durante il Ramadan un lavoratore musulmano non si sente bene, per prima cosa deve sospendere l’attività e se capisce che il malessere non è passeggero può senz’altro bere, perché quella è una sua decisione. Nessuna autorità religiosa può imporgli di farlo se lui non vuole. Il digiuno non può avere deroghe che non siano legate a gravi problemi fisici. In caso contrario un musulmano sa che per un giorno di digiuno disatteso ne dovrà fare altri sessanta”.

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45 commenti

rais

Pretendere di obbligare uno a bere è assurdo, che fai, chiami i carabinieri per fargli prendere un bicchier d’acqua? e nemmeno lo puoi licenziare perché semplicemente si rifiuta di bere. Ma semplicemente se nell’osservazione pedissequa del Ramadan si dovesse rendere , per sua iniziativa, non abile al lavoro per questione di debilitazione fisica, imputabile a questo punto a lui, allora sì, un sonoro pedatone nel didietro e se non gli va bene come si lavora in Italia, che se ne torno nelle sue terre d’origine

ONESTO PRESUNTUOSO

Qualunque operaio o imprenditore che viola le leggi di sicurezza sul lavoro deve rispondere davanti alla legge.

Punto.

Alberto

Qui in Inghilterra, come si sa il diritto etnico-culturale-religioso ha maggior peso del diritto civile. In questo caso in UK il NON bere acqua nell’orario lavorativo (nel periodo del ramadan) sarebbe stato permesso (senza arrivare al licenziamento) ma questa decisione forse avrebbe portato ad una riduzione dell’orario lavorativo per evitare il rischio di malori o insolazioni.

Maurizio

Qualcuno sa spiegarmi perché mai Allah dovrebbe vedere così di buon occhio quei fedeli che non mangiano né bevono in ore diurne per due mesi?

HCE

il problema emerge ora perché il ramadam cade in agosto, quando fa caldo, le giornate sono lunghe (il digiuno è dall’alba al tramonto), ma cadono anche i periodi di raccolta di diversi prodotti agricoli, in cui i braccianti dovrebbero lavorare all’aperto. col ramadam in dicembre era più ragionevole passare la giornata senza bere.

se la caveranno con il buon senso della maggior parte dei lavoratori, che alle 10 di mattina capiranno che “il malessere non è passeggero”, e berrando salvando il corano, e magari un ordine di servizio specifico in modo che i più rigidi non facciano causa al datore di lavoro per essere svenuti sotto il sole, e una scorta di integratori a seguito dei lavoratori.

fino a quando vogliono fare del male essenzialmente a se stessi, possono fare come vogliono.

Daisy

Non si puo’ obbligare la gente a bere e mangiare. Ma come? Da un lato c’e’ chi si batte per la liberta’ di decidere quando porre fine alla propria vita, e dall’altro uno non viene neanche lasciato libero di decidere se mangiare o no?
Io non ho mai sentito che (per esempio) Pannella venisse costretto a mangiare con la forza quando faceva lo sciopero della fame!

fresc ateo

FACCIANO UN PO’ COME VOGLIONO , IO BEVO VINO E MANGIO SALAME , E DELLE RELIGIONI ME NE FREGO.

Jan Hus

“In caso contrario un musulmano sa che per un giorno di digiuno disatteso ne dovrà fare altri sessanta” 😯

Soqquadro

Non si può obbligare la gente a bere e mangiare? Come no, mica stiamo parlando di casa loro, si parla di norme di sicurezza sul lavoro! Allora non si può obbligare la gente nemmeno ad usare guanti e scarpe antinfortunistiche? Chi lavora davanti al pc non può essere obbligato a fare 15 minuti di pausa ogni due ore per non rovinarsi la vista? (Come legge prescrive). Le norme di sicurezza sul lavoro sono fatte a tutela della salute dei lavoratori, quando non vengono rispettate si hanno infortuni e morti, contro le quali si hanno le levate di scudi di gente comune e forze sindacali, come è giusto che sia. Perchè di fronte ai precetti religiosi dei musulmani non devono valere più? Hai idea di quanti facchini di aereoporto (o operai edili, ecc. ecc) svengano durante il ramadan, perchè fanno un lavoro pesante senza adeguata idratazione e nutrimento? Se uno sviene mentre è all’ingresso di una stiva di areo o su un ponteggio, facile che ci scappi il morto!!!

Soqquadro

PS: era su questo blog o su un altro che ho letto che in Regno Unito c’è qualche problema con il personale ospedaliero musulmano che rifiuta di usare detergenti che contengono alcool? Rischiando anche in prima persona quindi dei contagi (oltre che mettendo a repentaglio la salute dei pazienti). Vogliamo arrivare a questo?

roberta

io sono cresciuta in campagna e conosco bene la realta’ dei lavori estivi nei campi
senza bere ,e anche molto,e’ quasi impossibile portare a termine il proprio lavoro
i musumani chiedono giustamente il rispetto delle loro convinzioni,ma i prodotti
da raccogliere non possono aspettare senza rischio di danni
se un datore di lavoro ha la meta’ dei lavoratori che svengono o sono incapaci di
lavorare e la raccolta non viene fatta in modo ottimale chi lo risarcisce del danno
subito?

Macklaus71

La religione, intesa come precetti da seguire rigidamente, è contro la natura delle cose e contro ogni logica.

daigoro

non si può obbligare un datore di lavoro a farsi carichi degli oneri sociali di un lavoratore musulmano che a causa del ramadam poi faccia dei giorni di mutua. questi oneri se li deve accollare l’ucoi.

Flavio

Ai paladini della liberta’ dei lavoratori osservanti a morire di sete: quando si sentono male, si fermano e bevono… non possono bere 2 litri d’acqua in una volta. Allora o si fermano del tutto o lavorano un altro po’ e stanno male di nuovo.
Ma vi sembra un modo dignitoso e sicuro di lavorare per loro? Vi sembra che il loro datore di lavoro sia contento?
Non possono scegliere prima un’occupazione che si adatti alle loro peculiari convinzioni? (dio mi punira’ se BEVO ACQUA quando HO SETE… ma solo in questo periodo dell’anno)

ser joe

Il problema è il condizionamento religioso che alimenta l’ignoranza e dove il “credente” si scontra con una differente realtà e civiltà. In Libya ho visto “credenti” pregare 5 volte al giorno. Ma se questo era possibile in tempi andati con una società pastorizia dove il guardiano del gregge non aveva un cazzo da fare tutto il giorno, ciò non è possibile oggigiorno in una società industrializzata che ha altri tempi ed altre esigenze. Il Ramadan non è altro che un aspetto di questo condizionamento assurdo.

Sara

Certo, se è per sicurezza, bisogna bere, altro che dio. A parte che non credo che siano in molti, sotto il sole padano mantovano alle 3 del pomeriggio a sgobbare, che non bevrebbero… Comunque, con questo tenore bisogna anche vietare ai ginecologi di fare obiezione di coscienza all’aborto. O così, oppure cambiano mestiere o almeno specialità (potrebbero fare, che so, i dermatologi…). O no?

GMF

La decisione del comitato per la sicurezza in agricoltura è ineccepibile. Per adesso si parla di lavori ma se passasse la linea, espressa anche da alcuni su questo blog di pseudo rispetto di convinzioni religiose , non si vede perchè non la si dovrebbe applicare alle altre atutte le categorie indistintamente. Perchè all’operaio agricolo dovrebbe essere permesso rispettare il ramadan e al guidatore di autobus no ? E non mi sivenga a raccontare che l’operaio agricolo mette a repentaglio solo la sua vita, in agricoltura , come in ogni altro settore la condotta scorretta di un compagno di lavoro può facilmente riperquotersi su tutti gli altri. Parlo con cognizione di causa visto che sono un dirigente tecnicodi in un ente pubblico che si occupa del rispetto delle norme in materia di sicurezza sul lavoro. Non parliamo poi delle responsabilità civili e penali sul datore di lavoro. Rimango sempre stupito quando in un blog di atei agnostici razionalisti ne spuntano di sedicenti tali che di fronte a una pretesa libertà religiosa mandano alle ortiche qualsiasi concetto di laicità dello stato. Sempre nqaturalmente che si tratti di rispettare i diritti dei musulmani dei buddisti e presumo anche degli adoratori di baal se ancora ve ne sono.E’ sufficiente che la religione in questione abbia un aspetto sufficientemente terzomondista.Personalmente continua a credere che qualsiasiregiligione sia l’oppio dei popoli e non mi sembra il caso di fare degli sconti ai non cattolici !

Gérard

Durante il Ramadan, gli ospedali dei paesi musulmani sono straccolmi di gente che si sente male . Desidratazione ma anche danni provocati dal diabete …!! Ricordiamoci che l’ Egitto è il paese dove c’è il più grande numero di diabetici nel mondo…
Anche per non parlare dei danni legati all’astinenza di fumo, sesso etc…In Marocco per esempio ci sono di continuo risse con morti e feriti…

faber

Ognuno deve essere libero di fare quello ke gli pare a patto di non portare pericolo agli altri!!!e se un bracciante agricolo musulmano disidratato sviene mentre guida un trattore?quelli che metterà sotto che faranno?invocheranno il perdono e la gloria eterna?il vero problema è che ogni religione a suo modo cerca di tenere sotto scacco i fedeli!chi soffre pensa meno e chi pensa meno sarà più facilmente raggirabile.è questo il principio fondamentale di tutte le religioni (forse ad eccezione di quelle animiste)!

strozzapreti

E’ palese che il lavoro di agricoltore è incompatibile con i precetti della religione mussulmana, quindi bisogna pensarci presto e bene su quello che si vuole dalla vita, o l’ uovo o la gallina.

CelestinoV°

Sono di Mantova, questa storia è uscita quest’anno nel periodo di raccolta nei campi ,perchè lo scorso anno c’è stata la morte di un lavoratore stagionale indiano morto nei campi a causa di un collasso.La faccenda giudiziaria è andata avanti per parecchio tempo perchè in quel caso “sembra” che il datore di lavoro non avesse concesso il riposo a questa persona in evidente stato di crisi dovuta a insolazione e alla poca idratazione.Non ricordo se il lavoratore era mussulmano o no .Di fatto questo datore di lavoro è stato condannato dal tribunale alcune settimane fa.
Visto il precedente per pararsi il didietro l’associazione ha chiesto a questi stagionali di attenersi a questa regola che qualcuno ritiene coercitiva.Personalmente farei firmare una liberatoria in cui il lavoratore mussulmano che non vuole idratarsi perchè la sua religione glielo impedisce si assume la responsabilità e l’onore di salire in cielo tra le braccia di Allah. amen!

Luigi De Lauretis Nisii

Trovo allucinante che una persona,rispettando i precetti della sua religione,VENGA LICENZIATO perchè si rifiuta di bere. E’veramente ABERRANTE. Qui in Italia non licenziano un dipendente statale che ruba o che si assentaper mesi e mesi con tutte la scuse possibili. Oggi in un bar sentivo una vigilessa che si lamentava PERCHE COSTRETTA A LAVORARE SOTTO IL SOLE. Roba da matti. I dipendenti pubblici possono fare tutti i comodacci loro e non vengono licenziati. Gli operai, gli edili, altro che 6 ore sotto il sole devono lavorare e non possono lamentarsi. E’ L’ ITALIA DELLA VERGOGNA DEI RACCOMANDATI DEGLI AFFILIATI ALL’OPUS DEI, A COMUNIONE E LIBERAZIONE CHE, MA GUARDA UN PO’,VINCONO SEMPRE I CONCORSI.CHE PAESE DI M…A.

barbara

Problema analogo ai medici obiettori di coscienza che non vogliono prescrivere la pillola del giorno dopo o non effettuano l’aborto.

#Aldo#

Un sondino nasogastrico e via… (dimmi te che battute ci si ritrova costretti a fare!)

#Aldo#

Luigi De Lauretis Nisii, abitualmente che vino bevi, il Brunetto? Lo deduco dal tuo accanimento insensato verso chi lavora per lo Stato. Voce del verbo lavorare – dedicare il proprio tempo allo svolgimento di una mansione in cambio di un compenso, solitamente in denaro, allo scopo di guadagnar di che vivere.

Unbeliever Rimini

@rais: “che se ne torno nelle sue terre d’origine”
Esistono molti mussulmani che sono italiani, dove vorresti rimandarli? Il problema non è il luogo di origine ma la laicità: le regole di convivenza civile devono prescindere dai precetti religiosi: “Non vuoi bere? Non sei adeguato a quel compito”. Il fatto è che i datori di lavoro preferiscono assumere un integralista con uno stipendio da terzo mondo piuttosto di un lavoratore che rispetta e FA RISPETTARE le regole. Specialmente quelle sulla sicurezza.

Sandro

Se uno cade da un impalcatura per un calo di zuccheri, che si sarebbe potuto evitare con acqua e/o cibo, può anche perdere la vita.
Se si vuole anteporre il rispetto per la propria religione davanti alla proria vita, bisogna comunque considerare che si rischia di mettere nei casini anche il datore di lavoro, in quanto responsabile per la sicurezza.

Asatan

@GMF

Mi trovi perfettamente d’accordo. Le convinzioni religiose li rendono un pericolo per se stessi, gli altri e le attività cui dovrebbero dedicarsi, che siano licenziati e vadano a fare altro.
Se per qualche ragione accetti un lavoro e poi, per vie delle tue superstizioni, non VUOI assolverlo al meglio sei tu che stai violando il contratto.
Possono tranquillamente andare a lavere i ces.si.

Marco C.

“Io non ho mai sentito che (per esempio) Pannella venisse costretto a mangiare con la forza quando faceva lo sciopero della fame!”

Diverso è il caso di un lavoratore che non rispetta le norme sulla sicurezza. In base al D.lgs 81/2008 il datore di lavoro è il primo responsabile di eventuali infortuni – malattie che dovessero verificarsi nei confronti dei suoi dipendenti. Va incontro a sanzioni anche qualora non vigila e non obbliga i dipendenti a rispettare le norme.
Fidati, lavoro nel settore.

Ergo, i musulmani a casa loro sono liberi di fare quel che vogliono, non sono liberi di farlo se le loro scelte possono danneggiare le libertà e i diritti altrui; in questo caso, quelli del datore di lavoro e dei colleghi.

Valdesius

Mandiamo i musulmani a passare il Ramadhan nel nord della Norvegia, d’estate il soleno non tramonta per mesi e cosi’ snza bere e mangiare ce li togliamo dalla P.a.l.l.e. una volta per tutte in maniera naturale

Paul M.

Stesso commento di prima per il caso del mussulmano che picchiava la moglie….Rischio di ripetermi ma davvero non si capisce come si possa dar credito a sta gene!
Come e’ possibile seguire questo genere di regole astruse ed arcaiche ed avere anche la pretesa di farle influire sulle leggi dello stato?!?!? Roba da matti, va!!

For all the gods

Luigi De Lauretis Nisii scrive: 14 Agosto 2009 alle 21:47

“Oggi in un bar sentivo una vigilessa che si lamentava PERCHE COSTRETTA A LAVORARE SOTTO IL SOLE.” e ti pare poco? in campagna ci sono gli alberi e zone di ombra varie, ci si sposta e tutti hanno la testa protetta, le vigilesse se stanno in mezzo a una rotonda sempre soleggiata, le vedrei con piacere con dei leggeri cappellini a tesa larga come le pagliette, col laccio sotto, quasi a forma di quelli rossi dei papi ma più leggeri per sostare al caldo, o l’antico ombrellino bianco (ombrello <ombra). A me piacerebbe rilanciare le pagliette, ma alle donne non piacciono i cappelli
Non scherzo troppo, in Spagna ho fotografato un paio di vigili uomini sotto l’ombrellone in mezzo ad un crocicchio, e una piazza. L’importante è il lavoro svolto, se nel migliore dei modi è meglio .
Se alcuni musulmani vogliono prendere il giorno per la notte per un mese, mangiando e bevendo dalla tarda sera in poi, sanno bene di prendere in giro chi li paga ed i colleghi con peggiori prestazioni, i compagni per compassione si sacrificheranno accellerando il ritmo per compensarli, sudando di più, e magari chiari di pelle lasceranno le zone ‘ombra ai privilegiati, che magari bevono di nascosto…nessuno lavorerà nel migliore dei modi

For all the gods

ser joe In Libya ho visto “credenti” pregare 5 volte al giorno. Ma se questo era possibile in tempi andati con una società pastorizia dove il guardiano del gregge non aveva un cazzo da fare tutto il giorno,”
esatto, è questo il punto dolente, si devono (alcuni) adattare alla serietà del lavoro. noi lavoriamo con ritmi e regole da sostenere, nel passato con lavori anche pesanti si facevano 14 ore al giorno tutti i giorni meno forse la domenica, come mio bisnonno e la bisnonna, i nostri avi hanno lavorato così per strutture che usano anche gli immigrati, ora che il lavoro moderno è più leggero e vengono per approfittarne si adattino al lavoro come gli altri contemporanei, nessun favoritismo in più o torniamo loro schiavi.

Maurizio

Un musulmano che si sente male per disidratazione sul lavoro a causa del ramadan va ricoverato … alla neuro.

carlo

Anche i lavori ferroviari ; almeno quelli più imporanti vengono eseguiti nelle ore notturne per non creare disagi di giorno. O forse perquesti signori è meglio l’astensione al lavoro?

chinsky

Io mi chiedo solo una cosa: ma il buon senso, il caro vecchio buon senso, dov’è finito??

Paul M.

La sintesi e’:
O lavori senza pretese infattibili, o digiuni contento e disoccupato….altre alternative non ne vedo.
Hanno ben poco da blaterare i vari mussulmani…!

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