Mafia e carabinieri: la polemica sull’articolo di Bocca coinvolge anche la Chiesa

Un articolo di Giorgio Bocca su L’Espresso ha sollevato grandi polemiche: la tesi che esistano tacite regole di coesistenza tra i carabinieri e la mafia è stata contestata dal comandante dell’Arma, Leonardo Gallittelli, sostenuto dai ministri Maroni e La Russa, nonché da Gasparri (PDL), Minnitti (PD), e Casini (UDC). L’articolo di Bocca coinvolge tuttavia anche i rapporti tra mafia e Chiesa cattolica: “i carabinieri, come la mafia, non sono qualcosa di estraneo e di ostile alla società siciliana, fanno parte e parte fondamentale del patto di coesistenza sul territorio, di controllo del territorio condiviso con la Chiesa e con la mafia. In ogni paese siciliano accanto alla Chiesa e al parroco c’è una caserma dei carabinieri e una cosca mafiosa. Spiega Camilleri nel suo aureo libretto: i parroci sono persone oneste, ma sanno che a mettersi apertamente contro la mafia restano isolati, senza sussidi, senza ragazzi negli oratori”.

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43 commenti

Giovanna

La verità purtroppo offende sempre! I tabù che circondano l’arma dei carabinieri (e naturalmente la chiesa) sono davvero durissimi!

MicheleB.

Però ci sono molte più barzellette sui carabinieri che sui preti. Una vera ingiustizia!

strozzapreti

Avrei molto da dire in merito, in quanto un mio caro amico nato in Sicilia, da genitori romani, padre maresciallo dei carabinieri in Sicilia, confinato in un paesino della marche, perchè rifiutatosi di eseguire un preciso ordine dei suoi superiori su disposizioni mafiose, che trovatolo anche nelle Marche, fu costretto lui solo ad essere trasferito in Piemonte, tra i miei tanti amici e conoscenti, avendo gestito per 15 anni una palestra di bodybuilding, c’ era anche qualche mariuolo che mi raccontava che le forze dell’ ordine lo lasciavano in pace a patto che ogni tanto gli faceva trovare un pò di refurtiva, infatti si legge ogni tanto che i carabinieri trovano refurtiva ed armi in cascine abbandonate, non vi siete mai chiesti come fanno? Per quanto riguarda la chiesa è ormai notorio che a le zampettine in pasta ovunque.
UAAR esclusa.

Manlio Padovan

Il mio commento su Scalfari, ad un post precedente, trova qui conferma: nel senso che ad una certa età, se si è fondamentalmente onesti, si può dire tutto ciò che si vuole e non avere paura della verità perché non c’è più niente da rimetterci : né famiglia, né carriera, né favori…certo se si è per “natura” doppiogiochisti allora cambia tutto.
Il laico Scalfari ha dimostrato di essere un laico da poco; meglio un laico da intellettualità.

roberta

@ MicheleB.
chi racconta le barzellette sui carabinieri non rischia la scomunica…

Horace

Giorgio Bocca un intellettuale tra i migliori che abbiamo in Italia. Data la sua età e il suo prestigio si può permettere di dire la verità senza rischiare gravi conseguenze. Ma quando in Italia potremo dire la verità su mafia e stato? Temo mai!

faber

Il tutto è riassumibile in una considerazione:i vari “poteri” italiani (Stato,mafia,Chiesa) hanno ben compreso ke spartirsi il potere è molto più conveniente ke non farsi la guerra;comandare meno per comandare tutti! e questa strategia si è spinta così aldilà ke le varie componenti del potere,sottoforma di associazioni o singole persone,si toccano e compenetrano in più punti, formando la fitta trama di fili ke muove le sorti del nostro Belpaese.Le eccezioni sono ahimè poke ma è nostro compito non lasciarle sole xkè è solo creando una trama uguale e contraria alla loro ke si può sperare non dico di vincere,ma quanto meno di combatterli!

zautern dee ikonoblasta

La verità je fa male, se sa!
Eccome je rode, ahò!

stefani f.

una dura verità, che richiede molto coraggio per essere espressa su un giornale come l’Espresso a grande tiratura nazionale.
bravo Bocca.

Massi

Qualsiasi “potere” è un’artificio umano e può prodursi solo per devoluzione dai molti ai pochi.

MicheleB.

Piccole pratiche mafiose, le forze dell’ordine, le usano in molte parti d’Italia, perchè è nella natura del potere. Di carabinieri che sequestrano il “fumo” ai ragazzi per rivenderselo ed agenti PolStrada che tagleggiano camionisti ne ho sentito parlare spessissimo (ma non ho le prove). Come disse un grande esperto del settore, il potere logora chi non ce l’ha.
@ faber: ti sponsorizza Robe di Kappa?

stefani f.

“essendo nati gli uomini tutti uguali di condizione, si può desumere che le successive degenerazioni del potere e la nascita di miseria e schiavitù sono da attribuire alla malvagità di pochi antichi despoti che grazie agli eserciti sottomisero la maggiore parte dell’umanità ai loro voleri, questo vale anche per i monoteismi che si svilupparono nello stesso modo” – Voltaire

Sandra

Sono d’accordo con Manlio, sul giudizio su Scalfari e sul suo poco coraggio, o semplicemente la sua pochezza di uomo, la sua scelta sempre dettata dall’opportunismo anche quando si troverebbe nell’invidiabile posizione di poterne fare a meno.

Come scrive Travaglio a conclusione dell’articolo “Bocca della verita'”:
“Oggi la scelta è fra il partito della menzogna, dell’impunità e dell’oblio, e quello della verità, della giustizia e della memoria.”
(http://voglioscendere.ilcannocchiale.it/?id_blogdoc=2314351)

fresc ateo

GRANDE VECCHIO ONESTO,LAICO E VERO PARTIGIANO. FA’ MALE QUANDO UN UOMO VERO DICE IL VERO.A CHI FA’ MALE ???SE NON AI POLITICI CORROTTI CHE PUR SE CONDANNATI SIEDONO IN PARLAMENTO, E FA’ MALE ALLA CHIESA CHE IMPEDISCE ALLA FINANZA DI ENTRARE NELLE SUE BANCHE. CASO MAI SCOPRISSERO CHI FECE FUORI CALVI IL FAMOSO BANCHIERE DI DIO.
POVERA ITALIA IN CHE SPORCHE MANI SEI.

Massimo

Il contadino vive grazie al panettire che compra i suoi ortaggi;
Il panettiere vive grazie al banchiere che mangia il suo pane;
Il banchiere vive grazie a tutti coloro che chiedono un prestito di denaro,
proprio come:
La Mafia vive grazie alle attività che legalmente non si possono esercitare;
Parte delle forze armate vive grazie all’attività di lotta contro la Mafia;
Anche U.A.A.R. vive grazie all’esistenza della Chiesa e di tutte le altre 400 religioni esistenti in tutto il mondo.
Lo diceva gia il tedesco Hegel 200 anni fa!

Nathan

@MicheleB.
In realtà tra il popolo contadino delle generazioni scorse, diciamo prima della guerra, fiorivano moltissime barzellette sui preti (pure sui frati). Infatti erano la rappresentaza più vicina e diffusa del potere che i contadini si trovavano sopra.Mi rticordo che molti anni fa, La madre di un mio amico, ora ultraottantenne, me ne raccontò parecchie.
Quanto a quelle sui carabinieri, in Italia hanno il ruolo che in altri paesi ricoprono le barzellete su un altro popolo, ritenuto convenzionalmente stupido: negli USA sono i Polish jokes, in Brasile le Piadas de portugues, in Francia le histoires belge, etc.

kundalini444

il sistema mafioso si basa sul controllo dei centri di potere.
E quindi non c’è da stupirsi che abbia una forma di controllo nelle istituzioni “legali” che detengono grande potere come le forze armate e la religione cattolica.
Se la religione più potente fosse un’altra, sarebbe quella ad avere infiltrazioni mafiose… non c’è dubbio.

Rothko61

Oltre al numero di barzellette, a differenziare i carabinieri dalla chiesa c’è anche il numero di morti ammazzati: i primi sono molti di più.

Ivo Mezzena

tanto rumore per aver parlato dell’acqua calda,
il sistema italiano si basa sull’asse mafia-stato-chiesa…

faber

@ Ivo Mezzena
Il problema è ke troppo spesso si fa finta di niente,tutti sanno ma nessuno ne parla. A Bocca va riconosciuto il coraggio e l’onestà intellettuale di avere affrontato una questione così spinosa.

Rothko61

@ Faber

Ma va anche riconosciuto che lo ha fatto con superficialità e qualunquismo (perché non fa i nomi?), dal comodo salotto di casa sua.
Il suo discorso potrebbe essere replicato, con altrettanto qualunquismo, anche per la stampa siciliana. Anche i giornalisti, in fondo, potrebbero aver paura dei proiettili ed essere poco obiettivi o omertosi.

Rothko61

P.S.:
non voglio fare l’avvocato dei carabinieri e ancor meno del clero. Spero sia chiaro.
E’ che non riesco a farmi piacere quelli che pontificano… 😉

hexengut

Rothko61: se Bocca a più di ottant’anni scrive dal salotto di casa sua ha tutto il diritto di farlo visto che ha sacrificato la giovinezza a combattere come partigiano. Scusa ma m’infastidisce molto il sentir definire superficiale e pontificante un uomo talvolta duro, che spesso dice verità scomode, ma che è sempre stato coerente con sè stesso e con i propri ideali.

iononcistopiù

La polemica scatenata dai politicanti attorno a G. Bocca è pretestuosa e finge di non accorgersi che quando il maestro Bocca parla di conniventi e complici dell’arma non lo dice certo per “infangare” il gen. Dalla Chiesa o il Cap. Basile o tanti altri, semplicemente riporta e commenta quelle che ormai sono delle evidenze processuali.
La chiesa idem accanto a uomini coraggiosi come Puglisi e Diana annovera marcinkus e tutti i filistei….

faber

@Rotko61
Concordo con te sulla necessità di parlare con nomi e prove alla mano ma è altrettanto vero che Bocca ha fatto un discorso generale su una situazione piuttosto diffusa e dunque sotto gli okki di tutti.
Per quanto riguarda i giornali e i giornalisti conniventi con la mafia si tratta ahinoi di un fenomeno che esiste (Saviano lo ha portato alla luce in maniera estremamente kiara,vedi la splendida puntata di “Che tempo che fa” a lui dedicata) ma và precisata una cosa:le forze dell’ordine,la chiesa ecc hanno un’organizzazione gerarchica ed unitaria,dunque le falle nel sistema si riflettono su tutto il sistema.Nella stampa invece ogni giornale fa storia a sè.Per questo è possibile fare discorsi in generale per i primi mentre ciò non è corretto per i secondi.

alberto tadini

non intendo difendere Bocca, che non ha nulla per cui deve essere difeso.
Ricordo una sola cosa: quando Carlo Alberto Dalla Chiesa fu nominato prefetto di Palermo e, dopo pochissimo, si rese conto del fatto di essere quasi senza poteri e senza alcuna possibilità di agire, chiese proprio a Giorgio Bocca di essere intervistato!

tomaraya

alcuni carabinieri sono quelli che per anni hanno insabbiato la verità su peppino impastato, anzi andavano blaternando che fosse saltato per aria mentre piazzava una bomba sui binari.

MicheleB.

Devo dire che spesso mi capita di interfacciarmi coi membri della Benemerita -come ho già detto in passato faccio il guardiaparco- e devo dire che i più non si meritano lo scherno irrispettoso delle macchiette popolari (al contrario-ahi noi-di altri corpi di polizia); il problema è che il potere, in ogni sua forma -stato, mafia, chiesa o capitale- è soggetto agli stessi vizi e pertanto una vera democrazia dovrebbe prevedere efficaci strumenti di vigilanza ed intervento da parte della società civile.
E’ che non viviamo in una democrazia.

tomaraya

@ Dante
giusto, 2 uomini di chiesa contro la mafia. ma ricordati anche dei 4 preti che hanno celebrato il matrimonio di riina e quelli che gli hanno battezzato i figli.

c.j.

…bella scoperta dell’acqua calda. A Napoli anche le pietre sanno che la polizia di stato è con la camorra di Secondigliano. Fermano i camion sulle rampe della tangenziale (per farsi pagare il pizzo dai camionisti) e lo spaccio di droga piu’ grande d’Europa (Scampia-Secondigliano) è un labirinto inespugnabile dove la polizia non entra neanche a pagarli a peso d’oro.

A Napoli gli scippatori ed i borseggiatori (pagati centinaia di euro al giorno dalla camorra) circolano sui motorini, gli scooters e le moto. Non fai neanche in tempo per girarti che in meno di cinque (5!!) secondi ti hanno già steso per terra, derubato di Rolex / Cellulare / portafogli (ecc.) e sono già volatilizzati nei viucoli di una città costruita come un labirinto (in molti quartieri di Napoli non c’è neanche lo spazio per i marciapiedi – due metri appena tra un palazzo e l’altro)

Ebbene… la polizia a Napoli circola con le berline piu’ grandi che si possano immaginare (tipo dalla Fiat Brava in poi…) …giusto giusto per rimanere imbottigliati nell’infernale traffico di Napoli (tra i peggiori del sistema solare). Ma gli agenti stanno comodi: riscaldamento d’inverno; aria condizionata d’estate; uno guida l’altro si gratta la panza… e il comune di napoli, la questura, i carabinieri, il prefetto, mai nessuno ha avuto la brillante idea (che in 50 sarebbe venuta anche ad un fungo del tagikistan) di far circolare gli agenti della polizia di Stato su motorini, scooters e motociclette.

Cosi’ non hai scuse: vanno veloci loro, schivando il traffico, lo fai anche tu; se i delinquenti possono soffrire il freddo d’inverno e il caldo d’estate, lo possono fare anche gli agenti di polizia

Inoltre:

1. Incredibile ed enorme risparmio in termini economici per i contribuenti italiani: uno scooter costa 10/20 volte di meno di una autovettura
2. Immenso risparmi di carburante (con ovvio e conseguente beneficio per l’ecosistema riducendo notevolmente l’inquinamento atmosferico in una città dove già l’immondizia da sola inquina fin troppo

Ma niente da fare… il copione napolenese piu’ o meno è sempre il medesimo (il quale si ripete in un ciclo pressoché perenne da decenni:

Il motorino passa, il conducente guida, il passeggero dietro ti da un calcio che ti stende per terra. Il passeggero scende e ti ruba cio’ che hai in mano (dal portafogli al cellulare o palmare o telecamera o orologio). Appena ti rialzi il motorino è già in Botswana. Chiami (o qualcuno chiama) la polizia e… aspetta che tra mezzora arriveranno, intanto stanno parcheggiati in terza fila perché i due agenti stanno prendendo il caffè al bar. Appena ricevuta la segnalazione i due agenti montano “immediatamente” sulla loro pattuglia per rimanere imbottigliati tra Via duomo e Corso Umberto (l’agente che non guida ha tutto il tempo per scendere e andare a comprarsi le sigarette)

morale della favola: Viva la pizza!

(per chi non avesse capito: la camorra sceglie bene, le persone “giuste”, le alza con le pinze per poi lievemente “calarle” nel corpo di polizia di stato, et voila! La police italienne est servi! bon appetit!)

Massi

@ Dante
la chiesa dei poveri serve la Chiesa dei ricchi (non viceversa).
Quando si ha idee diverse occorre dividersi e stare dalla propria parte, con i propri uguali, non con i propri avversari.

Pietro

Almeno qualcuno ha il coraggio di dirla la verità. Rimane sempre il fatto che purtroppo non cambierà mai nulla…

Danx

La mafia è assassina, non sempre i carabinieri possono rischiarci la pelle.
E poi pensate a cosa succede a Napoli: quando la polizia va ad arrestare dei camorristi tutto il quartiere scende a protestare e fare un casino infernale…

roberta

@ Danx
forse gli abitanti del quartiere,che lanciano i sassi contro le auto della polizia,hanno paura
a loro volta dei camorristi e ci tengono a dimostrare di essere dalla sua parte…

Alessandro

@Danx:

“La mafia è assassina, non sempre i carabinieri possono rischiarci la pelle.”

Perdona il cinismo ma credo sia il loro dovere.

faber

@Danx
“La mafia è assassina,non sempre i carabinieri possono rischiarci la pelle”
Certo per questo preferiscono prenderci a manganellate nelle manifestazioni quando sanno che non rischiano nulla!!!
Perdonatemi non voglio passare per uno ke x principio è contro l’arma solo ke certi atteggiamenti sono duri da digerire:solidarietà per tutti quelli che lottano contro la mafia,religiosi,carabinieri o privati cittadini che siano!

MicheleB.

Ha tristemente ragione c.j.: se la mafia è un cancro, la polizia spesso funziona quanto l’acqua benedetta. E’ difficile discriminare tra l’essere servitore dello Stato e l’essere servo del potere. Chi nutre assoluta fiducia nei tutori dell’ordine dovrebbe almeno una volta trovarsi nella situazione descritta da faber; ma basterebbe ricordare che dentro un’uniforme c’è sempre un essere umano, coi suoi vizi, i suoi peccati, le sue debolezze e le sue follie e che pertanto può essere corruttibile. E’ nelle azioni che si dimostra chi siamo.

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