Croazia, scontro tra presidente Mesic e Chiesa su simboli religiosi negli uffici pubblici

Il presidente croato Stjepan Mesic ha recentemente affermato di voler rimuovere i simboli religiosi dagli uffici pubblici, in nome del principio della laicità dello stato. Intervistato dalla radio croata, ha affermato che “i simboli religiosi non hanno il loro posto nelle istituzioni statali. […] siamo uno Stato laico e penso che ciò dovrebbe entrare in vigore”. La polemica tra il presidente e il clero croato va avanti ormai da tempo: Mesic in particolare accusa la Chiesa di ingerenze politiche e di promuovere ideologie di estrema destra.
In seguito alle recenti dichiarazioni pubbliche di Mesic è scattata quindi la reazione della Chiesa locale, che non gradisce l’eventuale rimozione di crocefissi e altri simboli cattolici: il settimanale dell’arcivescovado di Zagabria ha persino definito il presidente “alto traditore”. Mesic ha risposto facendo notare che la Chiesa croata ha molti privilegi (si parla ad esempio di 37 milioni di euro l’anno dallo stato) e che “costruisce imponenti edifici e poi si affitta le proprietà”. Il settimanale dei vescovi croati con un altro recente editoriale ha attaccato ancora Mesic, auspicando che il prossimo presidente sia “sano e psicologicamente equilibrato” e invitando i fedeli a pregare affinchè ciò avvenga. Mesic avrebbe così commentato le recenti dichiarazioni l’arcivescovo della diocesi di Spalato e Makarska, Barisic Marin: “Non vedevo un tale odio sul volto di un uomo da un sacco di tempo e soprattutto non sul volto di un arcivescovo”.

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48 commenti

B3orN

Sentiremo mai queste parole proferite da un politico di casa nostra? non credo… Come disse Welby, l’Italia è un Paese dove il Governo fa i miracoli e la Conferenza episcopale «fa» le leggi

béal feirste

La chiesa croata lotta per difendere il suo dio: il denaro.
Quella italiana non deve lottare: per questo può mantenere la faccia pulita.

Paul M.

Cose del genere, in Vaticalia non succederanno mai. MAI!
Sarebbe gia’ un gran passo avanti riuscire a vedere un politico che contrasta un vescovo su una questione di laicita’ dello stato…

Mesic ha fatto notare che la chiesa gode di privilegi come i 37 milioni di euro l’anno versati dallo stato….Se Mesic vedesse i conti approssimativi della chiesa Italiana, gli verrebbe un infarto!

Subdolo e meschino che il settimanale dei vescovi, abbia invitato a pregare perche’ ci sia un altro presidente…Ci vedo il suggerimento diretto ai cittadini credenti di spostare il proprio voto.
Se non e’ un’ingerenza questa!

TANTI AUGURI A MESIC QUINDI 😉 …ANCHE SE NOI, QUI IN ITALIA, PER COME SI STANNO METTENDO LE COSE, NE ABBIAMO PIU’ BISOGNO DI LUI… 🙁

dan

“Mesic in particolare accusa la Chiesa di ingerenze politiche e di promuovere ideologie di estrema destra” beh almeno è parzialmente consolatorio che certe cose non accadono solo da noi…

Paul M.

@dan
Infatti il sistema delle ingerenze e pressioni e’ uguale da tutte le parti ed e’ valido per tutti i credi…In qualsiasi stato c’e’ una religione che mette bocca negli affari di stato. 🙁

strozzapreti

I focolai di resistenza partigiana verso l’ invasore clericale si fanno sempre più numerosi nel mondo. Bene, bene!

fresc ateo

2009 ANNI CHE APPOGGIANO DA SEMPRE I FASCISTI IN TUTTO IL MONDO LA CHIESA CATTOLICA IL CANCRO DEL GENERE UMANO . FUORI I SIMBOLI DEL MALE ASSOLUTO DALLE ISTITUZIONI .

Sandra

C’e’ chi ha politici con le p.lle e chi ha politici cog…oni.

hexengut

mi auguro che Mesic quereli Marin e il settimanale per ingiuria e diffamazione; lo può fare, non siamo mica in Italia

Markus

fatemelo dire in modo che capiscano pure gli italiani 😉

Croazia – Italia 1 -0

Ivo Mezzena

@ markus
sei grande! (hai colto l’essenza)

Simpatico questo Mesic, mandiamo una lettera aperta a tutti i politici italiani con l’invito a leggere questa notizia.

myself

“i simboli religiosi non hanno il loro posto nelle istituzioni statali. […] siamo uno Stato laico e penso che ciò dovrebbe entrare in vigore”

Il mondo sta cambiando, solo l’Italia in peggio.

Dalila

Questo Mesic ha il coraggio di dire le cose come stanno ai gonnelloni presentando loro perfino “facts and figures”.
Ma i gonnelloni non conoscono vergogna.
Mi viene il dubbio (?) che in Italia questo manto di omertà sui privilegi cattolici nasconda interessi e segreti di peso superiore rispetto a cio’ che noi non sospettiamo già.

Dino

Nel perieodo di Tito si era sviluppata uan sana laicità, le chiese potevano celebrare il loro culto ma non potevano interferire negli affari dell’ istruzione e della vita pubblica.

marcigno

Bel posto la Croazia, veramente un bel posto… ma la spunterà Mesic? “Pregherò” per lui…

Sara

Io di odio sulla faccia di sta gente ne vedo sempre molto.
Ricordo che la Croazia ha un passato di dittatura fascistissima appoggiata dal clero, compreso il famoso francescano Stepinac beatificato dal precedente papa.
Quindi sta chiesa dovrebbe almeno fare ammenda, prima di pretendere di cambiare un governante, almeno da questo punto di vista, illuminato.

Admeto

FORZA MESIC!! Poveri noi: resteremo in compagnia delle “teocrazie” più deliranti: l’ Italia sarà il baluardo europeo di farneticanti saghe mediorientali dell’ età del bronzo a base di pastorizia ovini,caprini, sangue,sacrifici,chiodi,torture,sgozzamenti,eventi soprannaturali,malattie mentali ed altre amenità…..

agnese l'apostata

la chiesa che propaganda idee di estrema destra?chissà perchè non mi stupisce nemmeno un pochettino!

stefani f.

ma va…37 milioni di euro sarebbero privilegi? per la chiesa nostrana sarebbe elemosina 😀 qui si sforano 500 milioni l’anno solo con l’8×1000.

Giuliana

Non capisco perche’ la Chiesa si ostini tanto sui simboli religiosi. Come se la fede dipendesse da una statuetta o un quadretto appesi al muro!

stefani f.

“Non vedevo un tale odio sul volto di un uomo da un sacco di tempo e soprattutto non sul volto di un arcivescovo”

secondo me non ha mai osservato i volti dei vescovi et similia…vedere card. Bagnato, ha una faccia che sembra fatta di cera…brrrrrrrrrrrrrrrrrrrr!

Thomas

Quanto costa a scappare da qui e andare a vivere in Croazia? Prima che una cosa del genere capiti in Italai, dvremo aspettare almeno un altro secolo.
L’odio dei vescovi italiani è più sottile e subdolo, ma si mostra ogni qualvolta in Italia qualcuno faccia notizia opponendosi ai loro decreti “morali”. Cosa dobbiamo fare, qui, per opporci?

Marco C.

“auspicando che il prossimo presidente sia “sano e psicologicamente equilibrato””

Chi è questo ?

Il bue che dà del cornuto all’ asino ?

Fra

Riporto la stima fatta da Odifreddi
di NOVE MILIARDI di euro annui che costa la chiesa agli italiani,
cioè il 45% della manovra economica della finanziaria 2006:
“senza i privilegi economici della chiesa lo stato potrebbe praticamente dimezzare le tasse a tutti i suoi cittadini”

(Perché non possiamo essere cristiani – 2007 – pag. 166)

lumen rationis

@ Giuliana
i simboli religiosi sono fondamentali per il controllo delle masse almeno quanto il culto de santi e le apparizioni della madonna.
E’ più efficace un santino che una dotta disquisizione della trinità

Massi

…”alto traditore”, “psicologicamente squilibrato”, certo che quando tocchi loro tirano fuori tutto “l’amore represso” e “la generosità cristiana” che hanno in corpo, gli occhi gli si velano di sangue e cominciano subito ad ammucchiare le fascine.

stefani f.

i soliti miei lapsus…cristianesimo religione di misericordia, rispetto? e che altro?

Maurizio

A questo punto, se fossi Mesic, procederei anche con un notevole ridimensionamento dei privilegi concessi dallo stato alla chiesa croata.

Teomondo Scrofalo

Vi scrivo dalla Croazia, e posso dirvi che qui da noi lo scontro tra Mesić da una parte, e Miklenić, Barišić e Jezerinac dall’altra e’ praticamente all’ordine del giorno. Il presidente Mesić mi manchera’, visto che sta per scadere il suo ultimo mandato. Le prossime elezioni presidenziali si terranno l’anno prossimo, e talvolta non voglio nemmeno pensare a chi sara’ il suo successore. Ed e’ proprio per il fatto che il suo mandato sta per concludersi che Mesić ha voluto togliersi qualche sassolino dalla scarpa, come lui stesso ha ammesso.

La destra croata e’ insorta per difendere la Chiesa, mentre la cosiddetta sinistra e’ muta come un pesce stecchito. Come ben vedete, il problema che l’Italia ha con il PD (meglio conosciuto come problema del “ma anche”) e’ presente anche qui nel Kroatistan. Tutto il mondo e’ paese, a quanto sembra.

Oltre a Mesić, l’unico politico che si oppone all’ingerenza della chiesa cattolica croata nelle faccende di Stato e’ il parlamentare Damir Kajin, esponente della Dieta Democratica Istriana. Il resto e’ silenzio.

C’e’ una cosa pero’ che l’articolo del sig. Valentino Salvatore non menziona. Ho appena letto la notizia che a Zara i veterani della guerra patria stanno per raccogliere le firme al fine di indire il referendum per esonerare il presidente Mesić dal proprio incarico. Se riescono a raccogliere 300.000 firme, si va al referendum.

Come motivazione, i veterani sostengono che Mesić abbia infranto la Costituzione, ovvero la disposizione che garantisce la liberta’ di religione. Segue la traduzione del comunicato rilasciato da Ante Martinac, presidente del coordinamento delle associazioni dei veterani e uno dei promotori dell’iniziativa referendaria:

“Con la pretesa di togliere il crocefisso dai luoghi pubblici, il presidente Mesić offende i sentimenti religiosi piu’ profondi del popolo Croato, e in tal modo calpesta i diritti e le liberta’ religiose sancite dalla Costituzione. La sua nuova iniziativa anticroata rappresenta il culmine dei suoi attacchi violenti contro i diritti del popolo Croato. Pertanto, dobbiamo rimanere uniti e far si’ che venga indetto il referendum affinche’ il presidente Mesić venga esonerato nel modo piu’ inglorioso dalla nobile carica che attualmente ricopre. Il nostro gesto sara’ un monito duraturo al fine di dimostrare che non si possono mettere in discussione le cose che sono sante per i Croati.”

(fonte: http://www.barkun.hr/index.php/2009082128015/Hrvatska/Branitelji-traze-referendum-za-opoziv-Mesica-zbog-skidanja-krizeva.html)

Ricorda un po’ la retorica fascista, vero?
Peccato che questi benemeriti idioti abbiano dimenticato un dettaglio, ovvero l’Articolo 41 comma 1 della Costituzione della Repubblica di Croazia: “Le associazioni religiose sono separate dallo Stato e sono uguali davanti alla legge.”

I rest my case.

Jan Hus

Questo accanimento contro i simboli religiosi nei luoghi pubblici si è trasformato in un clamoroso boomerang a tutto vantaggio di una chiesa moribonda, alla quale viene offerto un fenomenale strumento di aggregazione di un gregge diversamente non più sotto controllo.
Mi auguro che qualcuno se ne renda conto

Fabio Milito Pagliara

@Jan Hus
non sono d’accordo con te
non possiamo sperare che il problema si risolva da solo, quindi va sollevato e discusso in modo pacata ma fermo
i simboli religiosi non hanno posto negli edifici statali aperti al pubblico

purtroppo la convinzione che le religioni sono già scomparse unita alla real-politik di tanti (troppi) politici è quella che ci ha portato al governo più clericale dai tempi dell’unità d’Italia

Fabio Milito Pagliara

@Massi
non mi pare che qui in Italia usino termini tanto diversi solo che se ne parla poco, il papa dice cose terribili sui non credenti ma è normale mica vogliamo limitare la sua libertà d’espressione
peccato non si possano esprimere dubbi e critiche in modo pacato verso la religione altrimenti subito si offendono….

Jan Hus

@Fabio Milito Pagliara
Ti rendi conto che state facendo la guerra per la rimozione di un oggetto di legno a cui più NESSUNO faceva caso?
Sarebbe come volere la demolizione dei templi cattolici dove non entra più nessuno. Provate a percorrere anche questa strada e riempirete le chiese di gente in men che non si dica!
Pensa che ho l’eretico sospetto che dietro queste iniziative ci sia la regia del Vaticano, non dimentichiamo che hanno esperienza di marketing di 2000 anni. Concentriamoci sull’8xmille, sulle agevolazioni fiscali, etc. dobbiamo colpirli nel loro interesse, il loro vero dio: il denaro. Per il resto tirate solo acqua al loro mulino, credimi

Asatan

@Teomondo Scrofalo

Brrr!! Quel comunicato gronda nostalgia per Pavelic da ogni parola.
I laici croati dovrebbero fare circolare appunto la storia delle stragi a mano cattolica e tutto ciò ad esse correlato, forse a qualcuno potrebbe aprire gli occhi.

@TUTTI QUELLI CHE CREDONO CHE IN CROAZIA LA CHIESA BECCHI POCO

Fate i debiti confronti fra costo della vita in Corazia e in Italia, reddito medio croato e italiano. Vi accorgerete che le proporzioni sono le stesse.

Andrea Poli

Ho paura che Jan Hus abbia ragione. ”

Toccare” i feticci del gregge di pecoroni, provoca una reazione inaspettata: anche i pseudo credenti cattolici che generalmente vivono con distacco la religione, si alterano, si compattano e diventano fondamentalisti.

Teomondo Scrofalo

@ Asatan- si’, in effetti Pavelic e’ molto presente nelle parole del veterano-crociato di cui sopra. Nulla di strano del resto, dato che qui nel Kroatistan non abbiamo ancora risolto molte faccende relative alle pagine piu’ vergognose della nostra storia a causa del nazionalismo sfrenato che – in ultima analisi – va a braccetto con la chiesa cattolica croata.

Ci sono cose del mio paese che mi fanno venire i brividi, tipo il costante richiamarsi di molte persone ai cosiddetti valori tradizionali (e cito testualmente) “Dio, patria e popolo Croato”.

Roba da fascismo allo stato brado.

In quanto ai finanziamenti, basti dire che la chiesa cattolica in Croazia e’ esentata dal pagamento dell’IVA e di altre imposte. Inoltre, la recente crisi finanziaria ha colpito gli stipendi di TUTTI i cittadini della Croazia, fatta eccezione dei preti e dei vescovi; siccome le loro retribuzioni vengono considerate dallo Stato come premi, e non come stipendi veri e propri.

Antonio

Andrea Poli scrive: “anche i pseudo credenti cattolici che generalmente vivono con distacco la religione, si alterano, si compattano e diventano fondamentalisti”

Premetto (anche se molti già lo sanno) che sono credente (e praticante, se è possibile distinguere le due cose). Sono perfettamente d’accordo con Andrea Poli. Ogni volta che esce fuori il discorso del togliere o meno il crocifisso faccio sempre notare, a chi si erge a difensore del crocifisso, che nel migliore dei casi quel simbolo è appeso tutto impolverato sulle nostre porte di casa (magari con infilata in mezzo la palma benedetta grigia e secca di qualche anno fa), non gli rivolgiamo neppure lo sguardo e non ci ricordiamo neanche che c’è. Ma guai se qualcuno si permette di dire che bisogna toglierli dai luoghi pubblici. Da credente non sono minimamente (e se potessi lo sottolineerei) attaccato a un simbolo fatto di legno e plastica. Ritengo infantile fare una battaglia per un simbolo al quale non teniamo più, spererei che i significati ai quali quel simbolo rimanda i cristiani fossero ben attaccati alle nostre azioni quotidiane. Baratterei volentieri un crocifisso in meno per un atto di giustizia in più. Ma (e qui mi darete addosso, ma che ci vuoi fare, siamo fatti così) ritengo, per coerenza di pensiero, altrettanto infantile e feticista chi fa del pezzetto di legno e plastica pacchianamente fluorescente un motivo di battaglia al contrario. Quando ci si accorgerà che è un solo un oggetto e come tale non rende santi tutti i luoghi e le persone con cui si trova a contatto né altrettanto rende discriminanti e discriminate quei luoghi e quelle persone forse si sarà fatto un passo avanti sia nella fede che nella razionalità.

Thomas

Andrea poli, il problema non è che il crocifisso santifica i luoghi e le persone, figuriamoci, ma il fatto che sia presente laddove non dovrebbe esserci per principio. Si sa benissimo che l’importanza del crocifisso, come oggetto, è nullo, ma negli edifici pubblici non ci dovrebbe essere. Punto. La lotta che viene fatta, viene fatta per un principio, inutile forse dal punto di vista pratico, ma importantissimo dal punto di vista ideale.

zautern dee ikonoblasta

“Non vedevo un tale odio sul volto di un uomo da un sacco di tempo e soprattutto non sul volto di un arcivescovo”.

Ecco da quale categoria di persone si rifornivano gli ustascia!
Sotto la tonaca niente……
A parte il mitra accanto ai santini e alle mazzette di banconote!

Andrea

In Italia questo accadrà, forse, quando ormai nel resto del mondo sarà una cosa assodata non avere simboli religiosi nei luoghi pubblici. Allora, forse, anche da noi, magari…

Ma penso che il problema/ostacolo più grande sia proprio la presenza del feudo cattolico, le radici della gerarchia, la base del potere cattolico sul suolo della nostra nazione. E quindi il paese si comporta come una parrocchia.

Triceratops

@ Teomondo
(scusate m’è partito il post)
Grazie per l’interessante notizia su Mesić. Dopo Zapatero, anche Mesić Santo Subito 🙂
E’ bello sapere che in Croazia si combatte una battaglia simile a quella italiana. I laici europei sono molto più numerosi di quel che i clericali vorrebbero.

Teomondo Scrofalo

@ Triceratops- Si figuri. Dovere mio. 😉

In quanto al polverone Mesić VS chiesa cattolica, ho appena letto la notizia che tale don Marinko Kozina, durante le celebrazioni della festivita’ di assunzione della vergine Maria, ha salutato il suo gregge con il saluto ustascia “Za dom-spremni!” (trad. “Per la patria- pronti!”), equivalente al saluto nazista “Sieg Heil” oppure a quello fascista “A noi!”.

Qui la fonte della notizia, con tanto di video: http://www.index.hr/vijesti/clanak/video–don-kozinin-show-na-veliku-gospu-za-dom-spremni-sotona-je-u-onima-koji-skidaju-kriz/446907.aspx

…e qui la prova che il saluto di cui sopra e’ di matrice nazista (vedere sotto la voce “Imitazioni”): http://it.wikipedia.org/wiki/Sieg_Heil

Inoltre, non contento di aver salutato i fedeli con un saluto ustascia, don Kozina ha dichiarato che ‘tutti coloro che vogliono togliere il crocifisso dai luoghi pubblici non sono persone normali, bensi’ Satana in persona”. Per finire in bellezza, ha invitato tutti i presenti di stare bene attenti alle prossime elezioni presidenziali, ovvero di non votare per coloro che egli ha definito come dei “becchini della patria”.

darth wanax

“Non vedevo un tale odio sul volto di un uomo da un sacco di tempo e soprattutto non sul volto di un arcivescovo”

fa impressione, ma più o meno le stesse parole furono pronunciate da una testimone riguardo a una predica svolta dall’arcivecovo di Ljubljana Rozman che nel 1942 incitava alla lotta al comunismo e alla collaborazione con l’italiano occupatore…

Teomondo, quest’estate ho bazzicato per la Croazia. Conosco il croato e mi ha fatto senso vedere i monumenti partigiani sfregiati (ma, dico io, se non era per i partigiani ora i croati avrebbero l’italia a 10 km da zagabria… quel Pavelic, tanto patiota, rifiutò di rivendicare l’istria e cedette all’italia tutta la dalmazia, giusto per poter meassacrare indisturbato serbi, bosniaci ed ebrei) e su ogni chiesa l’avviso che pubblicizzava l’uscita di una monografia del tenore:”il popolo croato, la prima vittima del comunismo”. Documentandomi un po’ ho capito che con “popolo croato” gli autori intendevano “ustascia, collaboratori e pretazzi”. sconsolante.

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