Ateobus su “Mangaijin”

Gli ateobus UAAR sbarcano su Mangaijin: a pagina 132 dell’ultimo numero della rivista c’è infatti l’annuncio pubblicato due mesi fa dall’UAAR su Repubblica e altre testate. Mangaijin è la più grande realtà italiana a promuovere e pubblicare online giovani talenti che disegnano con lo stile grafico del fumetto orientale.

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20 commenti

AndreA

Una rivista di fumetti manga? Ma i manga giapponesi non sono in essenza già “atei”?

Luca

Però qui si tratta di autori italiani, e soprattutto il lettore è italiano e giovane, a quanto ho visto della rivista.

Quindi ben venga, bel colpo Uaar!

cartman666

Bella notizia, sia nel blog che nel forum dell’uaar ci sono molti appassionati di manga ed anime. Tra l’altro gli appassionati del genere, anche non atei schierati, sono decisamente irritati verso le censure fatte dalle reti rai e mediaset verso i cartoni animati, censure che ovviamente derivano dalle pressioni di associazioni di genitori di chiara ispirazione cattolica.
Pertanto e’ un ambiente sicuramente molto attento alle istanze dell’uaar che possiamo certamente condividere.

Third Eye

@andrea, i nipponici sono in essenza sincretisti verso varie religioni, che per loro sono più folklore che altro (eh, beh, visto il livello d’istruzione scientifica medio, imparagonabile con il nostro), cose da curare come si fa con le tradizioni, non da prendere alla lettera…

Laurentia

Non confondiamo l’ impersonalismo della maggior parte delle confessioni religiose giapponesi con l’ ateismo. Anche nei loro cartoni animati le convinzioni diffusissime in una energia spirituale che pervade il tutto, in una vita migliore dopo la morte che si conquista con questa vita, negli spiriti degli antenati sempre vicini a noi, emerge chiaramente. Congregazioni religiose che mettono a repentaglio la laicità dello stato (Soka Gakkai) ce ne sono anche da loro. Sette estremiste e millenariste come la famosa Aum Shinri Kyo di Shoko Asahara ce ne sono tante. Non credo che vi trovereste bene in Giappone, specialmente le donne.

AndreA

Non sono un esperto di manga, ma quello che mi sembra di aver notato, leggendo qua e la (e soprattutto seguendo alcune serie anime tipo “ghost in the shell”), è una certa disinvoltura e spregiudicatezza nel trattare temi tipo la natura di Dio, dell’uomo e dell’anima, ecc… Roba da far venire un’infarto ad un cattolico.

MicheleB.

Non so che esperienze dirette abbiate avuto, ma quello giapponese è probabilmente il popolo meno ateo che mi viene in mente. Gli elementi base dell’intelaiatura di potere del Giappone moderno – destra di governo, destra estremista xenofoba, mafia, alta finanza e gruppi religiosi- sono molto più legati ed interdipendenti che da noi.
I giapponesi, nonostante tutta la loro educazione scientifica, vivono per tutta una serie di miti, dalle buffonate budduste e scintoiste, ai dogmi scentisti e positivisti -odiosa contraddizione- e soprattutto il Dio Denaro ed i miti sociali legati alla mera apparenza elevata a vero culto.
Questo, naturalmente, parlando in generale di una cultura e non dei suoi membri.

cartman666

@Micheleb , il cattolicesimo e’ al 4% della popolazione, che ci siano corruzione e xenofobia e’ innegabile, e le loro sette sono dannatamente perniciose e pericolose.
Pero’ lo shintoismo non e’ invasivo e sessuofobico come la religione cattolica, e perlomeno ha un suo fascino che consiste nell’amore e rispetto della natura. Come costumi i giapponesi se non sono atei, sono molto ma molto lontani sia dal bigottismo protestante che da quello cattolico.
I miti di cui ti riferisci, fanno parte delle loro tradizioni, li hai definiti buffonate, perche’ no, ma io non ho mai sentito di terroristi scintoisti, fanno quei riti solo e soltanto come tradizione, ma tu pensi davvero che ci credino veramente in Amaterasu?

MicheleB.

Ma infatti, cartman, ho scritto: e soprattutto il Dio Denaro ed i miti sociali legati alla mera apparenza elevata a vero culto.
La loro vita è scarsamente libera, in quanto condizionata da schiaccianti obblighi sociali dei quali -una volta fuori dal Giappone- si lamentano disperatamente.
Amaterasu è solo un totem pin-up, ma i barboni (e ce ne sono tantissimi) fanno finta di lavorare e rifuggono le pochissime mense gratuite, vergognandosi della propria disoccupazione come fosse un peccato.
Il loro “pensiero mitico” è potente e pervasivo.

Andrea (Mi)

La divulgazone dell’etica atea e razionale è sempre una buona cosa! 🙂

Il Fauno

bene, pubblicità su una rivista di manga (che mi hanno sempre fatto schifo)…la prossima volta dove, sul libro delle barzellette di Totti??

Luca

@Il Fauno:

Cos’è, un tipo di lettore è più stupido dell’altro e non “merita” di venire a conoscenza delle attività dell’UAAR?

Che vergogna leggere certi commenti.

Asatan

@Il Fauno

Il fatto che tu non sia in grado di apprezza una forma d’arte non ti autorizza ad insultare.
Se dovessi fare i paragoni fra le schifezze made in Italy (Dilan Dog e Tex per i fumetti, La gabbianella per l’animazione) e quanto prodotto in giappone (Nausicaa e Akira per i fumetti, Ghost in the shell per l’animazione) non c’è paragone per profondità delle storie e qualità grafica.

Suggerirei la lettura di Angel Sanctuary, una graziosa serie fantasy in cui alla fine il protagonista ammazza dio.

Il Fauno

il fatto di vivere in un paese nel quale non esiste il reato d’opinione mi autorizza a dire quello che voglio, soprattutto considerando il fatto che dire “i manga mi fanno schifo” non significa insultare chi i manga li legge, ma solo esprimere un mio giudizio; anche perchè tu, caro Asatan, fai la stessa cosa insultando chi legge Bonelli, visto che definisci “schifezze” Dylan Dog e Tex Willer. Ma del resto, son gusti…Detto tra noi, io sono laureato in lingua e cultura giapponese a Ca’Foscari, e se tu mi suggerisci la lettura di un manga per tredicenni minorati, io ti consiglio la lettura dei romanzi di Natsume Souseki, magari impari qualcosa sul Giappone. Quello vero, non quello dei manga.

MicheleB.

Anche a me i manga fanno un po’ schifo. Mi ricordo di una diatriba simile, tempo fa, riguardo la rivista Focus. Qualcuno dette dei giudizi di valore, qualcun altro si offese.
Code di paglia a parte, se giudico stupido un giornale non sto automaticamente pensando che siano altrettanto stupidi tutti i suoi lettori. Esempio: qualche fumetto Bonelli in passato mi è piaciuto abbastanza da comprarlo, ho la serie completa di Gea (sigh!) e quasi completa del già citato Dylan Dog; non mi ha mai neanche lontaneamente sfiorato l’idea che potessero -anche minimamente- essere dei capolavori.
Con buona pace di Glenn Barr o Ricardo Barreiro, sono solo fumetti.

winterfury

@cartman

occhio che tra il giappone dei media e il giappone reale c’è una differenza enorme.
E’ una società piuttosto bigotta, retriva e chiusa ai cambiamenti, poi è innegabile che il substrato culturale che spinge certi media, aka, otaku, animefan, videogiocatori, siano un branco di “cocciuti moderni” che però riescono a esprimersi solo in quel determinato modo, nella finzione.
L’omosessualità non è per niente accettata dalla società, eppure girano un sacco di fumetti yaoi, chiedetevi come mai.

winterfury

>e se tu mi suggerisci la lettura di un manga per tredicenni minorati,

se old boy è un manga per tredicenni minorati io sono Jesus, adoratemi o fedeli.

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