L’allenatore dell’Inter Josè Mourihno, dopo aver sostituito poco prima della mezz’ora di gioco Sulley Muntari con Mario Balotelli durante la partita di domenica con il Bari, si era giustificato nella successiva conferenza stampa affermando che probabilmente il giocatore “aveva problemi con il Ramadan”, che Muntari segue in quanto islamico osservante. Mourihno aveva aggiunto: “È il mese del Ramadan e ciò ha influito sulla sua prestazione, per questo ho deciso di sostituirlo. Purtroppo il Ramadan arriva in un periodo negativo per un calciatore” (Ultimissima del 23-24 agosto). Considerazioni tecniche che sono state interpretate come offensive da gruppi di fondamentalisti islamici attivi sul web, che gli avrebbero indirizzato minacce di morte, secondo il britannico Daily Star.
Mourihno, durante la conferenza stampa di oggi, si è rivolto ai giornalisti contestandoli apertamente perchè sostiene che abbiano travisato le sue parole: “Se mi succede qualcosa sarà colpa vostra, io non mi sono mai permesso di criticare Muntari perché osservava la sua religione e mai mi è passato per la testa. C’è qualcuno fra di voi che si diverte a cambiare le mie parole”. L’allenatore garantisce inoltre che Muntari sta seguendo gli allenamenti “nel migliore dei modi possibili”, nonostante segua meticolosamente il Ramadan: “Poi, come allenatore, dovrò fare le mie valutazioni e capire se il giocatore è al massimo della sua forma e per quanto tempo potrà stare in campo”, conclude.
Intanto, la Casa della Fatwa egiziana, la suprema autorità religiosa del paese, da giovedì consente ai calciatori di interrompere il digiuno del Ramadan nel caso debbano partecipare a gare ufficiali. Tale disposizione, presa in vista della Coppa del mondo Under 20 che si svolgerà in Egitto dal 24 settembre (poco dopo la fine del Ramadan) e sostenuta dalla Federcalcio del paese, è stata fortemente contestata dagli stessi giocatori e dagli ulema più conservatori, che tuonano: “Il calcio è solo un gioco, non un’attività essenziale nella vita che giustifichi di infrangere il digiuno del Ramadan”.
Mourinho: “Minacce islamiche dopo caso Muntari per colpa dei media”
37 commenti
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Sempre meglio insomma.
no ma perchè il Ramadan ad agosto è una cosa seria invece?
…e lo pagano pure!?!
Probabilmente è vero che l’allenatore non aveva intenzione di insultare, ma se anche l’avesse fatto questi fanatici con la coda di paglia non hanno il minimo diritto di minacciare morte.
Mi auguro che le autorità perseguano con la massima durezza questi atti; mi spiace invece che, pur nel suo distinguo, l’allenatore abbia avuto paura di condannare questa aggressione così vile!
se fossi moratti lo venderei di corsa. E fesso Mourinho che l’ha fatto giocare. Cioè viene pagato con uno stipendio da favola, e non subordina la sua religione al lavoro?
Poi bisognerebbe dire che subire minacce da questi fanatici non se ne puo’ piu’.
ma fallo giocare: si sa mai che schiatta e.. uno in meno.
“Se mi succede qualcosa sarà colpa vostra”
… quindi se ammazzo una persona perché me lo ha detto un giornalista io non ho nessuna colpa, mentre in galera ci va il giornalista?
Strano concetto del diritto penale.
Attenzione! A tutti i livelli non si perde occasione per attaccare i giornalisti e la libertà di stampa!
Caro Josè Mourihno se ti succede qualcosa la colpa sarà unicamente di chi commette quel gesto, e in questo caso ci sarà pure l’aggravante dal fanatismo religioso.
Non sono accettabili certe concezioni. Respingiamole sempre al mittente.
Il concetto è che le religioni sono scelte personali; ciascuno abbracciando una religione deve essere consapevole di ciò che dovrà fare nonché di eventuali incompatibilità tra i dettami di tale religione e le attività civili; a lui la scelta.
Ignazio scrive: “… quindi se ammazzo una persona perché me lo ha detto un giornalista io non ho nessuna colpa, mentre in galera ci va il giornalista?”
No, qui la questione è diversa: se dico im.beci.lle a una persona ma i giornali scrivono che l’ho ammazzata e un parente di quella persona mi viene ad aggredire per vendetta (secondo la stupi daggine che ha letto nei giornali), allora la responsabilità dei giornalisti è chiara. Questo a detto Mourinho.
E’ DIVERTENTE LEGGERE CERTE NOTIZIE, RIGUARDANTI LE VICESSITUDINI DELLA VITA QUOTIDIANA DEI CREDENTI DI TUTTE LE RELIGIONI CON I RELATIVI PRECETTI E CONTROPRECETTI, UN ILARISSIMO ROMANZO A FUMETTI DA NON PERDERSI ASSOLUTAMENTE.
perche’ i calciatori possono essere dispensati dal Ramadan e i braccianti agricoli no ?
un mese di ramadam……..un mese di paga in meno…………ma quando stuìpulano i contratti a cosa pensano???????
e poi queste minacce…………ma chi credono di essere???????ma non hanno altro da fare che fare i fanatici religiosi????????fosse almeno una religione.
@Daniele+
Essere minacciati di morte per aver sostituito un giocatore credente mussulmano in evidente difficolta’ fisica per via del ramadan, e’ la prova che l’islam e’ una religione che motiva il proprio credo con le intimidazioni. QUOTO! 😉
@cartman666
…Effettivamente se non rendi fisicamente perche’ le tue convinzioni su dio ti impongono il digiuno, perche’ dovresti prenderti tutti quei soldi!?…e perche’ non dovrei licenziarti per inadempienza!?!?…QUOTO! 😉
@mac
Quasi, quasi….QUOTO! 😉
@Antonio
QUOTO!…In questo caso la stampa e’ stata alquanto meschina e dura nei confronti dell’allenatore, riportando concetti sbagliati e cambiando le sue parole. Credo che l’intervista sia stata strumentalizzata dai giornalisti sportivi stessi che hanno attaccato l’allenatore piu’ per aver pareggiato la prima di campionato che per un interesse anche minimo sul ramadan. 😉
Avete praticamente detto gia’ tutto voi… 😀
Mi rimane da commentare la decisione della federcalcio egiziana e le ire degli ulema conservatori. Facile…
O GIOCHI A CALCIO, O SEGUI IL RAMADAN…se prendi una di queste decisione, automaticamente escludi l’altra. Quindi O MISCHI SACRO E PROFANO (rendendo ridicole le tue convinzioni religiose) O PRENDI UNA DI QUESTE 2 DECISIONI.
La fedecalcio egiziana ha i suoi interessi….gli ulema i loro.
In questo caso hanno preso la decisione giusta ed hanno reso ridicolo il digiuno.
Bene cosi’… 😉
Buona giornata a tutti
P.S: Sto partendo per Milano per vedere la partita. Sono Milanista e difendo l’allenatore dell’inter!! O_o
Non so quanto siano fondate queste minacce, ma da sportivo dovrebbe essere l’agonismo “la tua religione” (passatemela, con le virgolette): se non sei disposto a immolare tutto (e uno sportivo vero lo fa: amici, famiglia, tempo libero), ne paghi lo scotto e bon, visto che era già in conto…
E’ uno dei lavori più pagati che ci siano, perciò quel giorno che ha sabotato volontariamente non meriterebbe essere pagato, tantomeno se vuole fare politica di imposizione privilegi:
non patirebbe, al massimo si responsabilizzerebbe o cambierebbe scelta, tant’è che dimostra di avere preso troppi soldi che non sa che farsene, può già vivere di rendita e scegliere il ramadan pur avendo la dispensa, a rischio lavoro e danno, oltre che tradimento degli impegni e allenamento ottimale .
La loro dispensa c’era già e si estende a tutti i lavoratori che devono rendere in salute, specialmente braccianti al sole.
”…contestata dagli stessi giocatori e dagli ulema più conservatori, che tuonano: “Il calcio è solo un gioco, non un’attività essenziale nella vita che giustifichi di infrangere il digiuno del Ramadan”.
I soldi li vogliono, quindi è serissimo lavoro che richiede allenamento e dieta non comune.
Casomai è divertente stare con gli amici a prolungare la notte cenando e bevendo
Se io posseggo un cane feroce che sbrana un tizio, il responsabile di quella morte sono io, poichè il cane non è consapevole delle sue azioni.
Se sono un giornalista che scrive delle cose che vengono usate da pazzi fondamentalisti per giustificare una loro azione criminale, il responsabile di quella morte sarei io? No, a meno che non vogliamo considerare i pazzi fondamentalisti degli irresponsabili come se fossero animali (il che aprirebbe una discussione ulteriore, ma lasciamo perdere) e quindi questo significherebbe giustificarli, giustificarli sempre.
Risparmiate gli insulti (tanto poi i moderatori non ve li passano!), ma molti di questi commenti (praticamente tutti) mi hanno molto sconcertato.
A partire da chi – naturalmente per scherzo – si auspica la morte del giocatore…
a chi parla della pratica sportiva come di una religione, sia pure con le virgolette, alla quale comunque, virgolette o no, come per ogni religione occorre sacrificare tutto il resto…
a chi auspica naturalmente la cacciata del giocatore… come se l’allenatore – pluripagato anche lui – qualora il giocatore fosse scarso non fosse il primo a cacciarlo…
per non parlare del presidente che – islam o non islam – ha un capitale da difendere.
Come vedo io la cosa? Assolutamente necessario combattere con ogni mezzo un fanatismo religioso – ovviamente quando si manifesta, come in questo caso – che è tra quelli più pericolosi da tanti punti di vista… ma perchè prendersela tanto col giocatore?
Verissimo che è ben pagato e che (ma di questo si incaricherà chi l’ha pagato) deve fornire una prestazione adeguata… ma, proprio perché profumatamente pagato, chi glielo fa fare di rischiare per essere coerente con la sua fede? Insomma, per seguace che sia di una religione che impone pratiche assurde (ma non è certo la sola), perchè non gli si vuol riconoscere una certa coerenza?
Disapprovo la maggior parte di questi commenti. Perché? Forse presto lo saprete.
Chiedo scusa per la mia ignoranza ma il Ramadam non è a Novembre…?
“Il calcio è solo un gioco, non un’attività essenziale nella vita che giustifichi di infrangere il digiuno del Ramadan”.
Digiunare è invece una cosa essenziale nella vita.
Per quanto mi riguarda, comunque, il gioco del calcio (pure con tutte le sue porcherie) è mille volte più serio e più utile di quella pseudo religione che risponde al nome di “islam”, cioè di “sottomissione”.
Lo sport infatti favorisce il benessere fisico e mentale delle persone, mentre l’ “islam” li distrugge entrambi.
@ Bruno.
Anche Hitler era coerente.
Calcio e religione:
due futili e nefasti fanatismi!
Propongo l’abolizione di ogni sport professionistico (così come di ogni religione organizzata!).
L’atletismo e il sano agonismo possono esprimersi appieno solo nel genuino dilettantismo amatoriale e senza alcun scopo di lucro.
Lo sport non è e non dev’essere una professione!
Nel caso in questione però si tratta di una patetica professione di fede!
Tutti i calciatori a studiare e lavorare per davvero, e per gli allenatori invasati come il “portoghese” anche un paio di annetti minimo a cavar carbone a mani nude nel Sulcis!
@ Bruno Gualerzi
Scusa Bruno ma ho l’impressione che alle volte tu abbia il torto di voler difendere l’indifendibile. Se io mi sento male, presento un certificato al datore di lavoro e lì finisce. Se io ne presento due a settimana, mi arriva la visita fiscale. Se il datore di lavoro viene a scoprire che i miei malori derivano dal fatto che faccio le ore piccole, bagordi vari, spinelli a iosa e mi scolo regolarmente due litri di vino ed una bottiglia di grappa, farà di tutto per licenziarmi (giustamente). Ci sono delle regole da seguire; uno sportivo non può mangiare tre etti di tagliatelle al ragù con quattro cucchiai di parmigiano e bere un litro di vino un’ora prima della gara così come non può stare digiuno 24 ore. Professionalità vuol dire rispettare un comportamente consono al lavoro che svolgi. Se per te la religione ed i dettami che ti impone è superiore al ruolo di calciatore, cambia mestiere rinunciando al lauto ingaggio e non viceversa. Non puoi pretendere che il sistema si adegui a te. Anche io non vorrei fare 150 km al giorno per andare al lavoro per 1300 euro al mese ma non posso pretendere che un’intero cantiere dove lavorano 40 persone si sposti sotto casa mia.
@ MarcoC.
Se tu fossi credente coerente, riterresti più importante testimoniare la tua fede, o il gioco del calcio… in merito alla cui funzione benefica per il fisico e per la mente (parlo dello sport professionistico) ti rimando a quanto scrive più sopra ‘zautern dee ecc.’)
In quanto poi a Hitler… non ti sembra sia il caso di lascar perdere? La ‘coerenza’ di Hitler sappiamo tutti cosa ha provocato. Quella di questo calciatore se presumibilmente ha portato qualche danno alla squadra (ma ci penserà l’allenatore), di sicuro lo ha portato a se stesso.
Tutto ciò naturalmente senza alcuna condiscendenza verso l’islam e i suoi culti assurdi, e soprattutto per il fanatismo. Ma mi sai indicare una religione positiva che non preveda cultui assurdi e fanatismo, sia pur menifestati in misura maggiore o minore in periodi diversi?
@ Stefano Grassino
Non credo proprio, almeno in questo caso, di difendere l’indifendibile.
Non posso che replicare in un modo: tutte le inadempienze di cui parli non credo possano ricadere sulla società civile (se mai su quelle di calcio e dei tifosi… non sempre così ‘civili’) nè che mettano in crisi lo statuto dei lavoratori, e in ogni caso ci penserà l’allenatore, o chi per lui, a prendere i provvedimenti del caso. Qui invece si vorrebbe mettere in croce solo il calciatore, che, stanne sicuro, se la società lo riterrà ‘utile’ (c’è pur sempre una capitale da salvaguardare) gliela farà pagare.
@Stefano Grassino
“Se il datore di lavoro viene a scoprire che i miei malori derivano dal fatto che faccio le ore piccole, bagordi vari, spinelli a iosa e mi scolo regolarmente due litri di vino ed una bottiglia di grappa, farà di tutto per licenziarmi (giustamente).”
E tu inventa una religione che giustifichi tutto questo in nome della tua salvezza eterna!!!Vedrai che sarà più semplice difendere il posto! 🙂
@ Bruno.
Ciao Bruno.
Francamente, non riesco proprio a immedesimarmi nel ruolo di credente fervente, mi dispiace, quindi, ti risponderò dal punto di vista dei miei valori, che mi sembra cosa più sensata.
Francamente, da laico coerente quale ritengo di essere, ti posso dire che mi sembra naturale criticare tutte le scelte religiose che portano a conseguenze lesive della dignità umana e, quindi, anche della salute, come il digiuno quando si deve compiere notevoli sforzi fisici. Ad ogni modo, non vedo come la scelta di Mourihno possa essere criticata. Così facendo, ha fatto sia un favore alla squadra che al giocatore in questione, libero di poter digiunare senza conseguenze gravi per se stesso e per il gioco della squadra.
Quanto ai disatri di cui accennava Zautern, questo penso sia dovuto più al calcio inteso come buisness che come sport. In qualsiasi caso l’ attività fisica penso faccia bene.
Per le religioni, beh, ci sono delle religioni che puntano molto di più sul lato mistico che su quello politico e sociale, come il buddismo, anche se personalmente sono critico nei confronti di tutte le fedi religiose che basano come fondamento della dignità dell’ uomo un elemento terzo, estraneo allo stesso.
@ faber
Ti ricordi il film di Charlie Chaplin su Landrù quando lui in cella (attore e regista) dice: “uccidi un uomo e sei un’assassino, uccidine un milione e sarai un’eroe”. Se fondo quella religione da solo non mi metterebbero manco in un’ospedale psichiatrico (gli costerei troppo) ma con un calcio nelle natiche mi ritroverei nel bel mezzo di una strada.
@ Marco C. (e faber e Grassino)
Precisiamo bene un paio di cose. Intanto non ho da difendere o da accuare nessuno (in quanto ai fanatici in questione naturalmente c’è solo da avversarli con ogni mezzo), mentre invece mi sembravano poco condivisibili (opinione personale, va da sè), fuori misura e mal indirizzati, certi interventi. E in particolare non vedo perchè avrei dovuto criticare l’operato di questo Mourinho, e anzi ho detto che – minacce a parte, per le quali non può che avere la solidarietà di tutti – spetta a lui, e alla società, decidere se un calciatore rispetta o meno un contratto e prendere i provvedimenti del caso. In quanto al diverbio coi giornalisti… anche di questo risponderà lui.
In quanto alle religioni, mi ritengo ateo a tutti gli effetti e tutte le religioni come tali (per me anche il buddhismo) le considero quanto di più alienante ci possa essere… il che non toglie che possa avere giudizi differenziati sui loro praticanti. Ora, non sono addentro alle cronache sportive, ma la versione di questo calciatore qui non l’ho letta… comunque, come insinuano gli amici faber e Grassino, non credo che lui in quanto tale sia stato, e sia, in grado di imporsi a chi l’ha pagato, immagino, fior di quattrini, mettendo avanti la sua religione. O addirittura ricattarli facendo sue le minacce dei fanatici in questione essendo queste minacce scattate dopo la vicenda. A meno che il calciatore non abbia detto cose tipo ‘se non mi lasciate rispettare il ramadan vi scateno contro i talebani’…
Cosa improbabile, e che in ogni caso non avrebbe spaventato più di tanto allenatore e società. I quali invece – come mi pare di aver capito, e già detto – ci tengono soprattutto a salvare un capitale.
Poi, ci mancherebbe, si tratta di opinioni.
@ zautern dee ikonoblasta Anche io non fanatizzo per il calcio, ma è sicuramente uno spettacolo che fa soldi. Una parte di quei soldi potrebbero essere usati per i cittadini stessi (che sono anche paganti, utilizzati civilmente, non per religioni) Anche gli attori guadagnano troppo ed esiste ancora lo strascico del divismo del passato, quando erano pochi e come dei, e si chiamano ancora stella “divina” o diva.
@Bruno Gualerzi “non credo possano ricadere sulla società civile” eh si che ricade, le concessioni spettacolari sono un esempio che verrebbe seguito, nota che il calciatore ha la dispensa dalla sua religione, ma vuole fare “imposizione” che ricada razzisticamente sui lavoratori poveracci, lui che non è un poveraccio. Quei privilegi se ottenuti diverrebbero diritti quindi aumenta il diritto in futuro di chiedere la morte a chi li ostacola. La scusa religiosa è abuso che va frenato con chiunque e non solo per il calciatore perché si contesta anche l’allenatore se fa giocare/lavorare in squadra chi sa che non beve e digiuna.
“Qui invece si vorrebbe mettere in croce solo il calciatore” No. La croce ce la vorrebbe mettere a noi lavoratori, già spremuti e poco pagati, ed a tutti quelli con altri credi. lui non ha quella “imposizione” religiosa, ma anche fosse agli altri non imponga…
@ Marco C condivido appieno
@ For all the gods e altri
Vorrei sapere solo una cosa, dopo di che non parlo più. La società sportiva (in questo caso il datore di lavoro) ha aderito ad una richiesta del calciatore (in questo caso il lavoratore) oppure ha ceduto a un ricatto?
A me sembra abbastanza inverosimile la seconda ipotesi per le ragioni espresse prima… ma se avete le prove che questo è avvenuto (e badate bene, a me basta anche se solo, come dire, per riflesso condizionato, per paura di ritorsioni, senza che il calciatore abbia aperto bocca in merito), chiedo scusa e ritiro tutto.
Dimenticavo. Io mi rimetto a quanto viene qui riportato. Ne avevo sentito parlare, ma più o meno sempre in questi termini. Se voi sapete altro cose…
Vorrei rammentare, al di là di un calciatore che se vuole può anche stare in panchina e …. lo pagano ugualmente, il problema degli altri lavoratori. Se v’interessate dell’argomento ( ma purtroppo presumo poco, non trattandosi di dare addosso alla Chiesa ) nella Lombardia i sindacati stessi hanno posto il problema, in quanto non è possibile stare a lavorare in agosto senza bere acqua. Stare senza mangiare è una cosa, ma senza bere è da panico. Mi sembra siano raggiunti degli accordi per obbligare a rifocillarsi gli aderenti al ramadan. Da notare che non tutti quelli che provengono da nazioni islamiche lo seguono, vuoi perchè possono anche non esserlo mussulmani, vuoi perchè sono come i cattolici che non si curano della quaresima. Forse sarebbe il caso di porre all’attenzione questi operai più che un calciatore.
@ cefa
Hai la mia solidarietà e il mio interesse sull’ argomento.
In uno stato laico prima devono venire le leggi laiche fondate sui principi razionali e, pertanto, universalmente valide e poi tutto il resto.
@ quoto
zautern dee ikonoblasta
Il fanatismo religioso fa schifo, ma il calcio professionistico no???
In Egitto addirittura sospendono il ramadan per i calciatori, poverini! sono iperpagati, a questo punto scelgono: o fanno il ramadan con serietà e rischiano, o lo fanno e non giocano e guadagnano eventualmente meno, o lasciano perdere il ramadan. Ma pensa te! e i braccianti agricoli, poveretti, che guadagnano una miseria e nessuno gli toglie il ramadan? Dimostrazione che i soldi e il potere (in questo caso calcistico) valgono più della fede. Qualcuno potrà essere contento, ma sostituire un potere con un altro non è che mi sembri un gran risultato.
@ cefa
avevo posto la domanda pochi commenti sopra:ti ringrazio per aver ripreso l’argomento
Questo è un OT………………….Per i compatei milanisti e juventini: ieri l’Inter ha rifilato quattro pappine ai cuginastri ed al berlusca, Ramadan o non Ramadan. Grande Mourinho!!
@Deicida
OT tristissimo dal mio personale punto di vista….eo li’ a vedere la partita e tifare rossonero 🙁 che botta! 😉
@Marco C.
QUOTO ALL’ENNESIMA POTENZA IL TUO INTERVENTO! 😉
@cefa
Scusa ma l’argomento e’ gia stato largamente affrontato…o forse pali di ulteriori sviluppi sull’argomento che non sono stati pubblicati?..no so’ davvero.
http://www.uaar.it/news/2009/08/14/mantova-osservanza-del-ramadan-viola-sicurezza-sul-lavoro-musulmani-protestano/
Se poi ne fai una differenza di importanza tra lavoratori e giocatori di calcio, francamente non lo capisco. Qua si discutono le stravaganze delle religioni e dei credenti tutti..!
…e poi l’articolo non parla solo di giocatori panchinari per ramadan. La cosa grave evidenziata nell’articolo sono le minacce degli islamici all’allenatore… 😉
@roberta
Il calciatore ha continuato a fare il ramadan e l’allenatore a ferlo iocare poco….nessuna dispensa dal ramadan 😉