Il direttore di ‘Avvenire’ Dino Boffo si difende, scrivendo in una lettera al suo quotidiano che l’informativa pubblicata da ‘Il Giornale’ che lo riguarda sarebbe in realtà “un’emerita patacca”. Boffo inoltre avrebbe ricevuto una telefonata dal ministro dell’Interno Maroni, che lo avrebbe rassicurato sul fatto che non ci sono “fascicoli” particolari su di lui e le sue abitudini sessuali in mano alla Polizia. Per questo Boffo ventila la possibilità di una querela contro ‘Il Giornale’.
Curiosità: Boffo esprime i suoi dubbi citando tra l’altro un commento di un utente de ‘Il Giornale’ “che ha trovato spazio anche sul sito dell’Uaar” (ma pare sia stato rimosso dal sito de ‘Il Giornale’) in cui si parla di “incredibile quantità di strafalcioni ed inesattezze giuridiche” (tra i commenti all’Ultimissima del 28 agosto).
Intanto, ‘Il Giornale’ continua la sua campagna, riportando parte di quello che viene presentato come il casellario giudiziario di Boffo, nel quale si legge: “1° reato) Molestia alle persone Art. 660 C.P. (Commesso nel Gennaio 2002 […]”. Berlusconi, che secodo alcuni avrebbe pilotato la campagna contro Boffo, afferma di non aver mai parlato con Feltri o con i suoi collaboratori.
Su ‘Repubblica’ Giuseppe D’Avanzo afferma che non esistono “informative” come quelle citate da Feltri allegate ai fascicoli giudiziari e che ciò potrebbe essere confermato “già domani quando il procuratore della Repubblica di Terni, Fausto Cardella, rientrerà in ufficio e verificherà direttamente gli atti”. Potrebbe trattarsi “soltanto di una ‘velina’ che qualcuno manda a qualche altro per informarlo di che cosa è accaduto a Terni, in un ‘caso’ che ha coinvolto il direttore dell’Avvenire“.
Un articolo di Lorenzo Salvia su ‘Il Corriere’ ipotizza che le frasi su Boffo pubblicate da ‘Il Giornale’ non provengano da una “informativa” giudiziaria ma da “una lettera arrivata alla Fondazione Toniolo, ente culturale di grande importanza per la Chiesa e per la Cei”, “una lettera anonima nella quale si diceva che Boffo aveva frequentazioni omosessuali e che, come tutte le lettere anonime, la fondazione ha deciso di cestinare e ignorare”. Salvia riporta ciò che sostiene Boffo sulla vicenda che lo riguarda: egli avrebbe scelto come collaboratore, verso la fine del 2000, “un ragazzo che era ospite della Comunità Incontro, il centro di recupero per ex tossicodipendenti fondato da don Piero Gelmini”. “Sarebbe stato proprio quel ragazzo” continua Salvia “a fare quelle telefonate insistenti alla signora di Terni che poi ha querelato per molestie il direttore dell’Avvenire. Boffo avrebbe deciso di proteggere il ragazzo preferendo chiudere la vicenda nel più breve tempo possibile. E sarebbe stato questo a spingerlo a patteggiare davanti al giudice per l’udienza preliminare di Terni e pagare l’ammenda”. Le telefonate sarebbero partite dal cellulare di Boffo, utilizzato invece dal giovane. Versione non confermabile dall’interessato, dato che il giovane è morto di overdose. Anche il marito della signora molestata, per un certo periodo, sarebbe passato nella Comunità Incontro in quanto tossicodipendente.
Boffo: “Informativa su di me una patacca”, ‘Il Giornale’ pubblica il casellario
37 commenti
Commenti chiusi.
adesso però sta prendendo una piega alla studio aperto…
che c’entra tutto ciò con l’UAAR e con la laicità?
Se non ne avessimo più parlato dopo il primo pezzo qualcuno avrebbe chiesto: perchè finisce qui? E se è una patacca?
Se continiuamo a parlarne qualcuno dice: è gossip.
Le Ultimissime si occupano non solo di laicità e Uaar, ma in generale di religione, incredulità, etica, rapporti tra religione e politica. Postiamo anche notizie da articoli dall’estero che non posta nessuno – e che alle volte ci vengono copiate.
Si sta parlando di trascorsi che riguarderebbero il direttore del quotidiano dei vescovi e in palese contrasto con le direttive dei vescovi.
Mi pare proprio una notizia che c’entra con le Ultimissime (che Boffo tra l’altro cita!).
@lol Credo che la cosa c’entri, eccome!
Infatti:
1) La sinistra (intesa in senso lato, dai politici, al mondo dei giornali e della cultura che ruota intorno ad essa) stanno posizionandosi su posizioni di difesa delle gerarchie e del vaticano…Sperano che con questa storia, possano portarsi a acas aqualche elettore cattolico in piu’. temo che chi nel PD vuole un avera laicita’ verra’ isolato ancora di piu’ a scapito dei fondamentalisti.
2) Berlusconi vuole far assagiare un po’ di bastone alla chiesa Cattolica. E’ probabile che Feltri abbia agito su ordine di Berlusconi…Ma poi, quando e’ sicuro di essere in posizion edominante, tratttera’ con la Chiesa: e qui’ saran dolori per la laicita’ dello stato.
3) C’e’ pero’ un risvolto positivo, la chiesa attacchi di brutto, pensandosi invincibile, sootostimando il potere della TV. A questo punto se Berlusconi decidesse un attacco in grande stile, ci sarebbe da divertirsi. Silvio sa che qualche scoop a Striscia su certi scandali della chiesa, qualche puntata di Matrix ben mirata sono molto piu’ importanti che le prediche dei preti dal loro pulpito.
Ormai il confine fra il circo italia e la realtà dei fatti è alquanto labile……….
C’entra la UAAR, eccome!
Il Boffo la ha citata nel suo intervento odierno, parlando di un utente “alfo.m” che sul sito de Il Giornale aveva dato un’ottima lezione di codice di procedura penale allo stolto Feltri.
cito:
“Ad un certo punto, nella giornata di venerdì, nel sito del ‘Giornale’ è comparso il testo di un lettore non certo mio amico (alfo.m., che ha trovato spazio anche sul sito dell’Uaar).”
Oilà… sono finito (anche se per terza mano) anche su l’avvenire ;-). Mi spettavo di tutto questo proprio no. Ed al mio primo commento sul blog che lurko da anni.
Mi era sembrato interessante e l’ho riportato anche qui, non si sa mai che qualche socio, simpatizzante o frequentatore sia esperto di CPP e potesse spiegar(me)lo in modo più divulgativo!
Per chiarezza, non sono io l’autore del commento postato sul giornale.
Più questa storia va avanti e più temo a quanto costerà all’Italia in termini di laicità i riallacciamento tra il vaticano e l’attuale governo…
La mia previsione di una scomparsa mediatica del clero sulle TV nostrane si fa sempre più probabile.
non oso guardare i siti dei giornali esteri….
Concordo con OF, ma intanto da quel che leggo Boffo ha confermato di aver patteggiato una condanna.
Leggo sul Giornale un intervento di Francesco Forte a favore del direttore Feltri nella polemica nata intorno al caso Boffo-Avvenire. Cardine della difesa è il seguente ragionamento ” Poiché chi rimprovera il presidente del consiglio per comportamento non conforme alla morale è una persona di dubbia moralità, l’accusa non ha fondamento”. Logica vuole invece “Poiché chi rimprovera il presidente del consiglio per comportamento non conforme alla morale è una persona di dubbia moralità, l’accusatore non ha il titolo per farlo”. C’è una bella differenza tra le due cose. L’immoralità del presidente del consiglio rimane tale anche se chi l’accusa è persona moralmente indegna.
@forzalube
“patteggiare” e “non opporsi a un decreto penale di condanna” sono due concetti distanti anni luce, come il creazionismo e il darwinismo
Boffo non ha patteggiato un fico secco.
Se non puoi convincere i tuoi lettori della tua innocenza allora … confondili! Scarica la responsabilità su persone morte, passa per martire e buon samaritano e dai un po’ di colpa a quegli ateacci dell’UAAR!
Allora diciamo: pubblichiamo per intero la sentenza e intervistiamo tutti i diretti interessati e cerchiamo di capire se i poteri forti della Chiesa sono capaci di stravolgere un processo laddove, ad evidenza di prove date da intercettazioni e PEDINAMENTI, sia possibile attribuire la pena a qualcun’altro, ad esempio il solito martire cattolico.
Se la vicenda su Boffi è vera, si meriterebbe la gogna in piazza per sempre, insieme ai vescovi che stanno dandogli la loro solidarietà.
Centra, centra….Tutto cio che s p u t t a n a brutalmente l’ipocrisia e le stravaganze religiose e’ cosa buona e giusta da pubblicare e discutere! 😉
Anzi…L’UAAR dovrebbe assolutamente sfruttare in qualche modo tutto questo polverone tra chiesa e governo per sottolineare le ingerenze Vaticane e la ricattabilita’ dei politici suini italiani. Dovrebbe organizzare qualccosa in tema al meeting del 19-20/09/09!
Mi dispiace per la vita privata di Boffo, ma personalmente mi auguro che la storia sia vera e che continui ancora a lungo!
Boffo non si lamenti. Chi semina omofobia la raccoglie.
e bravo Boffo che non potendo nascondere l’evidenza dei fatti, chiama in causa un ragazzo morto, chapeau! 👿
@ AndreA
Adesso vada lui in giro con la paura che qualche esaltato da lui stesso fomentato lo prenda a catenate!
quoto cartman666
Adesso abbiamo capito tutto, era il morto!!!
Premesso che, a quanto pare, la vicenda Boffo si sta rapidamente sgonfiando, terrei a fare qualche precisazione in merito ad affermazioni, circolate in questi giorni dopo le pseudo-rivelazioni del “Giornale”, del tipo: “La Chiesa non ha titolo per condannare le unioni gay quando al suo interno si trova tanta gente coinvolta in atti omosessuali”.
Ciò che va messo in chiaro è che la Chiesa non ha alcuna pretesa di cancellare l’esistenza del peccato. Essa sa che ogni uomo è peccatore, che il peccato è sempre esistito e sempre esisterà finché esisterà l’umanità. Per questo esiste il perdono, ottenibile normalmente attraverso il sacramento della Confessione o “Riconciliazione”. Ma questo implica una cosa ben precisa: che ciò che è peccato (cioè, male) sia riconosciuto come tale, e quindi che chi lo commette avverta la necessità di pentirsi e di impegnarsi sinceramente a non ricadere nell’errore. Ciò che la Chiesa non accetta, invece, è che comportamenti peccaminosi siano, al contrario, socialmente accettati, e – addirittura – giuridicamente tutelati.
Ora, per la Chiesa, gli atti omosessuali – come, del resto, TUTTI i rapporti eterosessuali al di fuori del vincolo matrimoniale – sono “oggettivamente” immorali (“oggettivamente” nel senso che tale valutazione di immoralità deriva non dalla sola Rivelazione, ma anche da una valutazione filosofico-razionale sulla natura umana). L’astinenza per chi ha tendenze omosessuali e per chi non è (ancora) sposato, e la fedeltà e l’apertura alla vita per gli sposi, sono modelli di comportamento ideali, a cui tendere. La Chiesa stessa si rende conto della difficoltà di metterli in pratica, ed è disposta a elargire il suo perdono per chi “inciampa” e promette di correggersi. Nondimeno, essa ritiene che solo questi modelli siano coerenti con la natura umana (intesa come progetto di Dio per l’uomo), e dunque che non possano essere messi in discussione da nessuna autorità umana o da nessuna filosofia. Emblematico è l’episodio evangelico di Gesù e la peccatrice, spesso citato da molti in questi casi: dopo aver salvato la donna dalla lapidazione (con la nota frase “Chi è senza peccato scagli la prima pietra”) ed averla perdonata per le sue colpe, la congedò con l’invito a non peccare più, senza giustificare in alcun modo i suoi adultèri. Errare, insomma, è umano, ma legittimare il male è… diabolico!
[Questo è – tra l’altro – anche il motivo per cui la Chiesa preferisce di gran lunga quei politici che, pur non essendo personalmente capaci di rispettare la morale cattolica (ma a condizione di non giustificare i propri comportamenti devianti), si impegnano a preservare, con la loro attività, una legislazione in linea con la “legge naturale”, rispetto a coloro che riducono l’osservanza della morale a mera testimonianza privata, rivelandosi invece “relativisti” quando si tratta di intervenire nello spazio pubblico. La Chiesa, infatti, ritiene che il moralmente giusto e il moralmente sbagliato siano oggettivamente – dunque, universalmente – distinguibili, e non materia di opinioni e di singole, per quanto ammirevoli, testimonianze!]
E come fa la chiesa cattolica a distinguere oggettivamente chi non è personalmente capace di rispettare la morale cattolica da quelli a cui non interessa nulla, anche se si impegnano, per mera opportunità politica, a preservare una legislazione in linea con eccetera eccetera? Primo problema.
E il secondo ovvaimente è: la chiesa può considerare oggettivo quello che più gli aggrada, una la società laica e plurale non ha nessun obbligo di fare la stessa cosa. Tanto più che nella chiesa stessa la questione di cosa è oggettivo e cosa può essere invece lasciato alla coscienza del singolo continua a causare divisioni che durano da cinquecento anni.
@tafano
scusa eh, ma mettere insieme il termine “oggettivo” e “filosofia” nella stessa frase e` una contraddizione irrisolvibile
dovresti spiegare secondo quali basi elucubrazioni sulla “natura dell’essere umano”, per quanto profonde possano essere, sono da considerarsi oggettive, visto che sono un puro parto della nostra mente
e il termine “razionale”, messo nella stessa frase, non cambia il risultato di una virgola: si possono fare ragionamenti assolutamente corretti dal punto di vista formali, ma se si parte da presupposti del tutto arbitrari (come fanno le religioni) si ottengono risultati altrettanto arbitrari
questo vale, in una certa misura, anche per la scienza: la differenza e` che quest’ultima confronta le proprie ipotesi con il mondo reale, e da qui ne trae una valutazione di “oggettivita`”, mentre le religioni si confrontano solo con i propri pregiudizi, arrivando al punto di negare la realta`
Ma perché i vescovi sono tanto inflessibili coi poveracci, come i prof di religione divorziati o conviventi e tanto indulgenti con gli sfasciafamiglie (altrui) se sono potenti?
E’ davvero disgustoso il loro doppiopesismo.
Avete letto quello che è uscito su tutti i giornali era stato mandato, in forma anonima, a tutti i vescovi italiani. Qundi questi rappresentanti di un’istitutzione bimillenaria sapevano tutto e tacevano. Secondo me delle due l’una, o volevano mandare al macello Boffo, oppure si sentono così forti di fregarsene del giudizio dell’opinmione pubblica. Ma certo è che la lotta è appena iniziata, come finirà loscopriranno i posteri.
Io sono quello che nulla trovava da ridire sull’articolo di Feltri dal momento che aveva inteso quanto pubblicato niente altro che ragguaglio su fatti. Mi accorgo, ma non è la prima volta, che a seguire il blog dell’uaar c’è da imparare più che a leggre i giornali.
Riflettiamo gente, riflettiamo…
Non sapevo se fosse più patetico avere un ministro nominalmente importante come maroni che chiama un privato cittadino e lo rassicura su quanto la polizia eventualmente abbia di lui o il dire che si è patteggiato un crimine simile per difendere il giovane molestato/calunniatore…
Ora però ci si mette pure Tafano e la scelta diventa a 3…
la seconda parte del post di tafano, quella fra […], è di una chiarezza disarmante.
occorre ringraziarlo per quel che mi riguarda.
essa rende finalmente palese l’obbrobioso SCAMBIO o ACCORDO sottoscritto da una gran parte dei nostri politici ed il vaticancro.
in soldoni.. politici… “impegnatevi a preservare, con la” vostra “attività, una legislazione in linea con la “legge naturale”” , in cambio avrete il nostro appoggio. poi fatevi pure 2 o 3 famiglie, amanti … fate quello che min.k.ia volete…..
ora capisco perché nessun esercito straniero pensa di invaderci…………
io spero ancora in malta, o nel liechtestein….
scusate ma la notizia vera è che Boffo sa cosa viene pubblicato sul nostro sito, ergo ci legge.
@Tafano
1- Quando parli di “in linea con la legge naturale” a cosa ti riferisci? Forse che l’omosessualità sia causata da un artificio umano (che so, un microchip nel cervello)? Forse che sia in linea con la legge naturale credere nella resurrezione di qualcuno? E non è forse in linea con la legge naturale terminare le sofferenze di una persona mantenuta in vita da delle macchine (quelle si, artificio umano!)?
2- Qual è il criterio di oggettività che permette alla Chiesa di “distinguere universalmente il moralmente giusto dal moralmente sbagliato”? E soprattutto perchè questo criterio varia col tempo dato che è, come dici tu stesso, oggettivo ed universale?
3- La “spontaneità” dell’omosessualità, intesa come condizione insita nella natura della persona in questione, non potrebbe essere un segno che sia questo il “progetto di Dio” per quell’uomo?
Io da ateo rispondo così:
1- Le uniche leggi naturali che conosco sono quelle “rivelate” dalla Scienza ;non si può chiamare legge naturale qualsiasi cosa che fuoriesca dal criterio di oggettività nei confronti della Realtà. Tutto il resto rientra nel campo delle leggi umane.
2- La morale non è oggettiva! L’unico principio che penso possa essere assunto come “moralmente universale” è: “Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te stesso”, che la tua religione dovrebbe (al condizionale) avere come principio fondamentale, almeno secondo il vangelo in cui credi.
3- Essendo ateo non credo in un progetto di Dio ma in ogni caso penso che per un credente sia una “arrogante contraddizione umana” lasciare al di fuori di questo presunto progetto qualcosa che è presente nel creato.
Attendo con sincera curiosità le tue risposte.
@ faber (chiedendo venia per la lunghezza delle risposte!)
1 – Quando la Chiesa (non io!) parla di “legge naturale”, essa intende (praticamente come un sinonimo) il “progetto del Dio-Logos sull’uomo”: si tratta di un concetto entrato nella dottrina cattolica soprattutto con la riflessione di S. Tommaso d’Aquino, ma che nasce con la filosofia stoica ed aristotelica. In breve, la dottrina cattolica ritiene che la “retta ragione” sia in grado di cogliere non solo il funzionamento “fisico” della realtà (il mondo e l’uomo), ma anche il suo fine, così come sarebbe stato progettato dal Dio-Logos. Così, per esempio, la “retta ragione” suggerisce che l’uomo abbia l’istinto alla vita (e che dunque ogni forma di suicidio sia contraria alla legge naturale); in quanto al corpo, essa porta a concludere che lo scopo dell’unione sessuale è la procreazione, e dunque vìolano la legge naturale tanto l’omosessualità (che oltretutto nega la “naturale” complementarità dei corpi maschile e femminile), quanto – ad esempio – l’uso di contraccettivi artificiali (che alterano la “naturale” fecondità dei rapporti e/o modificano i cicli fertili della donna). La dottrina della Resurrezione è, invece, un mistero che “supera” la stessa legge naturale, ma è la base della rivelazione che il Dio-Logos non è semplicemente un freddo “motore immobile dell’universo”, bensì un Dio d’amore che – attraverso il Sacrificio e la Resurrezione del suo figlio – promette all’uomo la salvezza eterna.
2 – L’idea della non-oggettività dei giudizi filosofici morali è un prodotto della filosofia moderna (post-cartesiana) che la Chiesa rifiuta apertamente, come Benedetto XVI non ha mancato di ribadire in più occasioni. Poiché (secondo la Chiesa), la ragione è in grado di cogliere “oggettivamente” il fine della realtà (ossia il progetto del Dio-Logos), ne consegue che “oggettivamente morale” è ciò che si accorda con questo fine, mentre “oggettivamente immorale” è ciò che devia da esso. Siamo, lo ribadisco, agli antipodi di gran parte del pensiero c.d. “moderno”: ad esempio, contro Kant, la Chiesa sostiene che la ragione può cogliere il fondamento metafisico della realtà, e, contro Hume, che “agere sequitur esse”, ovvero che l’etica si fonda sull’ontologia.
2-bis – Il criterio morale secondo la Chiesa varia nel tempo? Molto meno di quanto appaia! Le riflessioni sulla legge naturale, infatti, ancora oggi sono più o meno le stesse della Scolastica (solo applicate anche ad ambiti nuovi, ad es. il problema della contraccezione). Soprattutto, la concezione dell’uomo che ne è alla base è ancora praticamente identica. Come ha spiegato Benedetto XVI in un significativo discorso in merito al Concilio Vaticano II, nella Chiesa possono cambiare solo le “regole” contingenti, non la sostanza della dottrina! Così, ad esempio, si può accettare la fine della sovranità temporale della Chiesa, purché i politici “laici” (nel senso letterale di non-ecclesiastici) agiscano in conformità alla legge morale; si può accettare l’evidenza dell’eliocentrismo ma non che la scienza neghi l’esistenza del Dio-Logos, ecc.
3 – “Natura” nel senso della Chiesa non coincide con il mero esistente! Il mondo, infatti, non è perfetto: la realtà effettiva delle cose si allontana in più punti dal Progetto divino. In termini aristotelici si parla di “sostanza” ed “accidente”. La dottrina della fede riveste questa considerazione di un significato teologico, attraverso il dogma del peccato originale. Nell’iniziale progetto di Dio, il mondo è perfetto, e l’uomo è perfetto anch’esso; quest’ultimo, però, non accetta il suo status di creatura: pretende di “diventare come Dio”, di essere l’unico creatore di se stesso, di autodeterminarsi. In conseguenza di questa disobbedienza, il mondo ha assistito ad un’apparente “eclissi di Dio”, e la morte, la malattia ed il peccato sono entrati in esso: per cui, “natura” come progetto divino e “natura” come mondo esistente non coincidono più. In questo scenario, il compito dell’uomo retto è quello di risalire – con la ragione, possibilmente “illuminata” dalla fede – al vero bene dell’uomo (l’originario progetto di Dio per le sue creature) e sforzarsi di attuarlo, nonostante l’umana tentazione al peccato. Nello specifico, per le persone con tendenze omosessuali che non riescono in alcun modo a “correggere” tale inclinazione, il rispetto della “legge morale naturale” richiede l’impegno a vivere in castità.
@ Kanna Shirakawa
Ovviamente, quanto detto sopra implica che, nell’ottica della Chiesa, la “retta ragione” non si perda in mere “elucubrazioni mentali”, ma sia in grado di pervenire all’essenza stessa della realtà. Del resto, Tommaso d’Aquino parlava della conoscenza come “adaequatio rei et intellectus”, ossia di un accordo, una coincidenza tra il pensare e l’essere. Ovviamente, anche in questo caso, la visione cattolica fa a pugni con la filosofia moderna, a partire dal “Cogito” cartesiano.
@ LS e @ marco.g
Tornando al tema iniziale, è ovvio che per la Chiesa sarebbe preferibile che i politici stessi abbiano, nella loro vita privata e nella gestione della cosa pubblica, un comportamento esemplare, perché questo – indubbiamente – li rende molto più credibili. Ma qualora si renda inevitabile una scelta, tra il politico fedele nel pubblico ma peccatore nel privato (o semplicemente opportunista), ed il politico irreprensibile nella propria condotta personale ma relativista nella pubblica arena, ebbene, in questi casi sarà preferito sicuramente il primo. Poiché (v. sopra) per la Chiesa esiste una distinzione oggettiva tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, è chiaro che per essa il pericolo più grave è quello di allontanare l’intera società dalla “legge morale naturale”, consegnandola alla “dittatura del relativismo”. Invece, in un contesto in cui “giusto” e “sbagliato” non sono in discussione, vi sarà sempre possibilità per i singoli di riparare le proprie infedeltà ed i propri peccati attraverso il pentimento e la riconciliazione.
Un vero e proprio teatrone di bOffoni e di ipocriti, da una parte e dall’altra. Spero che boffo e company leggano tutti questi commenti e RIFLETTANO!
@rosalba sgroia
Loro personalmente non credo che li leggano…..Sicuramente qualcuno ben ammaestrato lo fa’ per loro e sbircia avidamente tutto cio’ che pensano questi “ateacci nazisti e debosciati”. Quoto 😉
Un caro saluto 😉
@Tafano
Ah, quindi la chiesa all’occorrenza preferisce il politico opportunista. Conferma quello che sapevo già. Però mi sembra strano che la per la chiesa il pericolo di allontanare l’intera società dalla legge morale naturale, che la grande maggioranza, a cominciare dal politico opportunista, non osserverebbe comunque, sia considerato più grave di quello di allontanare semplicemente dalla chiesa la gente che a sua volta trova l’opportunismo politico poco etico, poco importa se dal punto di vista naturale o culturale.
@ marco.g
Ovviamente nessuna dottrina afferma questo! Anzi, in una Nota dottrinale del 2002 firmata dall’allora Cardinal Ratzinger era esplicitamente ricordata l’importanza per il politico cattolico, data la sua posizione pubblica, di dare il “buon esempio” ai fedeli, per non compromettere la propria credibilità. Ma l’osservazione del presente e della storia più o meno recente porta a concludere che, quando vi siano in gioco questioni che la Chiesa ritiene importantissime (l’aborto, l’eutanasia, la definizione di famiglia), essa sia disposta a chiudere un occhio sulle pecche del singolo politico pur di avere assicurata una legislazione che tuteli i valori ritenuti fondamentali. Il rischio di allontanamento da parte della gente e dei fedeli è certamente presente, per questo la Chiesa non può tacere del tutto sulle vicende di evidente immoralità, anche a fronte di leggi favorevoli (vedasi caso Berlusconi)
Il problema è che dal punto di vista pratico sulle questioni come l’aborto, l’eutanasia, la definizione di famiglia ecc. la legge in realtà non tutela nulla: la gente continua ad abortire, a commettere adulterio, a convivere con partner dell’altro sesso o del proprio a seconda delle preferenze. E per garantire questo risultato, la chiesa continua a sostenere politici i cui comportamenti, anzi le cui stesse politiche, non sono meno immorali, anzi, da un punto di vista laico, lo sono molto di più.
?
perchè non riesco ad inviare alcun commento?