Avvenire intervista professor Riccardi: “Chiesa festeggi 150 anni dell’Unità d’Italia”

Il professor Andrea Riccardi, docente di Storia Contemporanea presso l’Università di Roma Tre e fondatore della Comunità di Sant’Egidio, intervistato da ‘Avvenire’ sulle prossime ricorrenze per i 150 anni dell’Unità d’Italia, afferma che la Chiesa dovrebbe celebrare l’evento “dai massimi livelli alle diocesi o alle parrocchie”.
Nonostante la questione romana e il non expedit, Riccardi sostiene: “Credo che abbiamo troppo insistito solo sul fatto che i cattolici sono stati storicamente contrari all’unità. Ma fu una fase che ha riguardato gli inizi del processo di unificazione”. Nonostante le opinioni di una fetta di storici cattolici, “credo che il Risorgimento abbia fatto bene pure alla Chiesa”, afferma il docente.
Qualche giorno prima, sempre su ‘Avvenire’, Carlo Cardia firmava un articolo intitolato Ma l’Italia era “unita” prima di Garibaldi, nel quale insisteva sul fatto che “la nostra identità è indissociabile dalla romanità e dalla sua civiltà, ancor più dal cristianesimo e dalla Chiesa, come realtà che hanno plasmato in senso universalistico la cultura e la coscienza degli italiani”.

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36 commenti

Emanuela

“la nostra identità è indissociabile dalla romanità e dalla sua civiltà, ancor più dal cristianesimo e dalla Chiesa, come realtà che hanno plasmato in senso universalistico la cultura e la coscienza degli italiani”
Infatti gli italiani sono senza cultura e senza coscienza, e probabilmente non abbiamo neanche un’identità. Se non ci fosse stata la Santa Madre Chiesa, sicuramente oggi l’Italia starebbe molto ma molto neglio!!

denis_1

Ma certo che parteciperanno, e per l’occasione daranno una rispolverata alla storia. LA vera unita d’Italia l’hanno voluta i cattolici e il Papa, altro che storie. Se non ci fossero stati loro non ci sarebbero tutte queste benedizioni di cui oggi godiamo. Sono pronto a scommettere che tra un po il Papa comincera ad infilare nei suoi discorsi l’idea che l’unita di ITalia è grazie solo per i cattolici e il papa. E TUTTI AD APPLAUDIRE!!!.

myself

Hai ragione denis__1, ormai è diventata abitudine dei cattolici attribuire a se tutti i progressi ottenuti grazie alla laicità.

strozzapreti

Penso propio che la chiesa,falsa ed ipocrita come sempre, farà buon viso e cattivo gioco, di pecorelle ne sta perdendo abbastanza per la selezione naturale della specie senza metterci del suo.

fresc ateo

W L’ITALIA LIBERA DAI PAPI.W PORTA PIA W GARIBALDI LA CCAR. AL POLO SUD.

ignazio

Le autovetture si revisionano ogni due anni, mentre la storia si revisiona a discrezione, ogni qualvolta fa comodo a questo o a quello!

A proposito! Lo sapevate che furono i preti ad abbattere il muro vicino a porta Pia per far entrare più comodamente i bersaglieri a Roma?

E Pio IX? Da giovane aderì alla carboneria!

Ancora una volta l’unica risposta da dare mi è “suggerita” da Totò: … ma mi faccia il piacere …

@ fresc ateo
Perchè vuoi inquinare il polo sud?

due sicilie

Onestamente chi se ne frega se la Chiesa festeggia o no l’unità d’Italia? Con o senza unità la chiesa è andata avanti benissimo e se le conviene festeggerà pure l’unità, tranquilli. Quello che invece mi domando è perché tutta questa ansia di “unità” in uno Stato che invece fa tutto il possibile per dividere nord e Sud. L’unità d’Italia è una favola a sfondo lombrosiano che si cerca ancora di imporre come una fede cieca anche se la realtà la smentisce senza ombra di dubbio. Per il Sud – eccettuata una infima minoranza- si è trattato di una tragedia, un’invasione militare con truppe che usavano le tecniche di rappresaglia poi usata dai nazisti nella seconda guerra (e usate dalle truppe italiane anche nelle guerre coloniali), una guerra civile durata un decennio, l’emigrazione di 26 milioni di persone… Nessuna soluzione di continuità tra governi savoiardi, fascisti e poi repubblicani. La “cassa per il Mezzogiorno” nata per fallire (come dimostrarono in un loro saggio Capecelatro e Carlo nel 1971), il divario che aumenta. In tutti i paesi del mondo lo sviluppo dipende dalle politiche governative, solo per il Sud Italia però si fa eccezione, il Sud è sottosviluppato per cause di “cultura mafiosa”, “arretratezza” etc. Una farsa che va avanti senza fine. Gli scandali finanziari sono tutti al nord (a cominciare da Bastogi negli anni post-unitari) fino a Parmalat e Milano da bere, eppure il male è tutto al Sud. L’alterità del Sud è il mito fondatore di uno Stato nordista violento e predatorio. Come meridionale non vedo proprio cosa c’è da festeggiare, e credo che tutte le persone oneste dovrebbero rendersi conto di questo.

stefani f.

l’italia come l’avrebbero voluta Garibaldi e Mazzini senza vaticano sarebbe stata migliore ma essendo questa repubblica-bananiera il risultato di un compromesso politico tra la francia e l’inghilterra cosa si pretendeva? ne identità ne orgoglio.
la lega ne è la prova, siamo più disuniti oggi che 150 anni fa.

stefani f.

x ignazio

se è per quello pare che Torquemada aiutò ebrei e mussulmani a lasciare la spagna durante le persecuzioni della Sovrana Inquisicion Espagnola 😀 figurati…

Roberto Grendene

La vera Unità d’Italia si compì il 20 settembre 2009, data in cui non venne meno solo una religione di Stato; fu abbattuto un regime teocratico all’interno del quale era impossibile dichiararsi pubblicamente atei o agnostici. Molti, quel giorno, ritennero a portata di mano la realizzazione di una società, in cui una libera Chiesa costituisse solo una parte, non privilegiata, di un libero
Stato. Quel progetto, faticosamente avviato, fu poi bloccato dal ventennio fascista, dal cinquantennio democristiano e da un quindicennio di confessionalismo bipartisan.

(dalla presentazione di LIBERI DI NON CREDERE, primo meeting nazionale per un paese laico e civile, 19 SETTEMBRE 2009, ROMA
http://www.uaar.it/uaar/meeting/2009/presentazione

Marco C.

“come realtà che hanno plasmato in senso universalistico la cultura e la coscienza degli italiani””

Sì, con le censure e le torture della “santa inquisizione”.

#Aldo#

Due Sicilie: “Come meridionale non vedo proprio cosa c’è da festeggiare […]”

Pensa che io è da settentrionale che non vedo proprio cosa c’è da festeggiare. Non si capisce a questo punto perché si dia tanto contro a chi parla(va) di secessione. La si faccia e punto.

XHXFSP

Guarda chi si vede ! … Il mio caro amico Due Sicilie ! … Sei arrivato da Youtube a riproporre la solita propaganda neosanfedista secondo cui nell’Italia divisa si stava tanto bene in tanti staterelli separati su cui comandava solo la chiesa ?

Il Gatto

A scuola e all’Università per anni e anni mi hanno sempre insegnato che uno dei motivi principali per cui in Italia tardò a formarsi uno stato unitario tipo altre potenze europee (Francia, Germania, Inghilterra) era la presenza dello Stato della Chiesa che sia per posizione geografica che posizione politica impediva l’avviarsi di un tale processo. Noto con piacere che i pretacci sono sempre in gamba quando si tratta di assimilare tutto e appropriarsi del contrario di tutto. A breve non mi stupirei se salta fuori un prelato che affermi orgogliosamente che l’unità d’Italia è merito della Chiesa.

due sicilie

#Aldo#: “Pensa che io è da settentrionale che non vedo proprio cosa c’è da festeggiare. Non si capisce a questo punto perché si dia tanto contro a chi parla(va) di secessione. La si faccia e punto.”

Eppure da settentrionale ha molto da festeggiare, senza l’unità il Piemonte avrebbe fatto bancarotta, la Lombardia sarebbe rimasta area sottosviluppata (insieme al Nord-Est) sotto dominio austriaco, non sarebbe esistito il “triangolo industriale”, mezzo milioni di meridionali non sarebbero morti -per il nord- durante la prima guerra, niente piano Marshall di ricostruzione speso tutto al nord, niente emigranti dal sud per lo sviluppo del nord, niente sviluppo abnorme di mafie e camorre… mi rendo conto che non basta mai, fino agli anni ’70 il sud pagava piú tasse di quanto ricevesse dallo Stato (e allora tutto andava bene), della “Cassa” ho già accennato… Quello che voglio dire è che ben venga la secessione, ma senza dimenticare la realtà, chi ci ha guadagnato, e ha di che festeggiare, è proprio il nord…

Paul M.

@stefani f.
3 Settembre 2009 alle 20:44
QUOTO! 😉

Non si capisce proprio cosa c’entrano loro con l’unita’ d’Italia! Pare che quest’uscitina, sia l’ennesimo comportamento da rigirafrittate tipico delle tuniche e dei servi Vaticani.
Vergogna!

sunrise

“Non si capisce proprio cosa c’entrano loro con l’unita’ d’Italia!”

Sottoscrivo, e in più chiedo (perchè forse ricordo male): lo Stato Pontificio non era tra i grandi SCONFITTI dall’unità d’Italia?

Paul M.

@sunrise
…Piu’ li cacci fuori e piu’ provano a rientrare dalla porta sul retro!
L’articolo ne e’ l’esempio palese! 😉

fresc ateo

TORNEREMO AL LOMBARDO VENETO ???ALLO STATO DEL VATICANO E AL REGNO DELLE 2 MAFIE??

alberto tadini

per due sicilie:
penso che tu debba studiare un pochino di più la storia, perchè le tue affermazioni delle 8,50 di oggi sono decisamente sbagliate.
Il Piemonte non avrebbe fatto bancarotta, casomai le spese fatte per le varie guerre d’indipendenza hanno iniziato a creare il deficit. Mentre le personalità politiche codine erano terrorizzate dal deficit, Cavour (forse l’unico politico italiano intelligente, tempi nostri compresi) non ne aveva paura perchè si ritendeva conto che senza spendere non c’era possibilità di sviluppo (treni, strade, canali, fatti appunto dal Piemonte e in quel periodo).
In Lombardia nello stesso momento nasce la prima industria, proprio perchè i proprietari terrieri iniziano a sviluppare l’agricoltura e, per esempio, il surplus di produzione di latte stimola la nascita dei primi caseifici (senza pensare all’industria tessile comasca e bergamasca che nasce proprio in quel periodo).
Non è un’offera al Mezzogiorno dire che invece i grandi latifondisti praticavano un’agricoltura di rapina, incaricando persone, veri e propri sfruttatori, che richiedevano agli affittuari dei canoni altissimi in modo da avere denaro per “apparire” in città invece che sviluppare i loro poderi.
L’immigrazione italiana è nata prima come immigrazione verso l’estero. Solo alla fine della seconda guerra mondiale si può èarlare seriamente di immigrazione dall’Italia meridionale a quella settentrionale. Prima anche a nord si emigrava (leggi qualche libro di Nuto Revelli in cui racconta dell’emigrazione dal cuneese alla Francia, giusto per fare un esempio, oppure rigoni Stern quando parla dei veneti in giro per l’allora impero austro-ungarico).
Ciao!

alberto tadini

Scusate per prima, ma desideravo rispondere a quelle che secondo me sono errori.
Per tornare in argomento, se la chiesa dovesse festeggiare l’Unità d’Italia dovrebbe prima rimangiarsi secoli (che dico secoli, millenni) di potere temporale.
Fino a pochi anni fa (prima del famigerato concordato) il papa considerava ancora Porta Pia come un’indebita invasione dello stato della chiesa da parte dell’Italia.
La storia europea, tra l’altro, fa capire come solo l’Italia (e la Germania ma per altri problemi) non ha potuto strutturarsi come stato unitario nello stesso periodo in cui altre entità (Francia ad esempio) lo stavano facendo: soprattutto per l’esistenza di un potere tremporale papalino che, per sopravvivere, divideva le “potense” italiane.
Poi, successivamente, in “non expedit” e il “non licet” riguardo alle votazioni per le elezioni dello Stato unitario hanno creato quei problemi di cui paghiamo ancora oggi lo scotto.

#Aldo#

Va ben, allora, eognuno a casa propria (discendenze incluse) e festeggiamo insieme. Sai quanto spazio avremmo finalmente quassù? (e spazio significa qualità della vita) C’è chi stima che la popolazione di origini Piemontesi, in Piemonte, sia ormai in minoranza. Comunque, Due Sicilie, rendiamoci almeno conto che le nostre sono solo parole, perché il potere di decidere sta altrove, ed è “altrove” che è stata creata la situazione attuale, quella nella quale tutte le persone comuni ci rimettono qualcosa. Compresi te e me.

due sicilie

Tadini: non sono state le guerre di indipendenza a creare il deficit piemontese, ma la cosa è irrilevante, ciò che interessa sapere è che -senza la conquista del Sud- il Piemonte avrebbe fatto bancarotta (e questa non è un’opinione ma un dato di fatto). Certo il Piemonte spendeva, e non solo per le guerre, piú di quello che aveva, le Due Sicilie invece avevano un’amministrazione piú accorta. Con il senno di poi ovviamente si può contestare che tanto accorta non fosse dal momento che alla fine tale Stato non fu in grado di difendersi dall’invasione… la cosa però fu positiva alla fine, per il Piemonte, perché riuscí cosí a rastrellare non poco al Sud e cosí a salvarsi dalla bancarotta, tutto è relativo, immagino. L’immigrazione al nord, è vero, cominciò prima dell’unità (si trattava di immigrazione transfrontaliera soprattutto), dal Sud incominciò solo dopo l’unità, verso l’oltremare, e furono proprio le rimesse degli emigrati a salvare, ancora una volta l’Italia dalla bancarotta (evidentemente l’ottima amministrazione piemontese non era poi migliorata di molto). Certo il fatto che dal nord si emigrasse da prima va contro la vulgata del nord industriale e del sud feudale (ma del resto chiunque voglia informarsi può verificare che la Lombardia nel 1860 non era industrializzata affatto e che viveva di commercio, non finanza). Del resto fino agli anni ’50 la maggiore voce di esportazione italiana erano le arance, non i prodotti industriali del nord (del resto il boom industriale comincia molto dopo, con l’uso dei fondi per la ricostruzione -piano Marshall- tutti al nord, anche se i maggiori danni strutturali erano al Sud). Ovviamente il Sud pre-unitario non era l’Eden, ma altrettanto ovviamente neanche lo divenne con l’unità, anzi peggiorò le proprie condizioni (mentre al nord le migliorarono).
Ovviamente non è un discorso “leghista” il mio, niente contro i settentrionali, faccio solo notare che al Sud c’è poco da festeggiare, si trattò di un’invasione armata. In quanto alla Chiesa, credo che sia pacifico che fu fattore di regresso, come è stato per la maggior parte della sua storia e come continua ancora oggi ad essere. E come già detto, che festeggi o no non mi pare di particolare interesse.

due sicilie

#Aldo#: fortunatamente non siamo noi a decidere, e certamente il sistema attuale (diciamo dall’unità in poi) è lí per favorire l’interesse di pochi (quasi tutti al nord, certamente, ma non furono certo i contadini piemontesi ad arricchirsi direttamente con l’unità e la depredazione del Sud)… in quanto alle discendenza, ovviamente immagino la tua sia una battuta, anche se di cattivo gusto, nessuno pensa seriamente alla pulizia etnica (risalendo addirittura all’ascendenza) né al nord né al sud, voglio sperare. Se siete in minoranza in Piemonte sono fatti vostri, evidentemente è una conseguenza di specifiche scelte politiche quella di concentrare industrie e ricchezze solo in aree del nord. Se si fosse operato in maniera diversa – forse – i meridionali non avrebbero avuto necessità di trasferirsi da quelle parti. Ma ovviamente immagino che ognuno possa scegliere liberamente dove vivere, indipendentemente da origine geografica, credo (o non credo) religioso e orientamento sessuale, o no? Dopotutto siamo su un sito di razionalisti, non di irrazionali ethnic cleansers, mi pare di aver capito.

due sicilie

fresc ateo: Meno male che siamo su un sito di razionalisti… regno delle 2 mafie mi sembra piú adatto ad un sito di irrazionali e beceri razzisti (oltre che ignoranti)…

due sicilie

solo per informazione preciso di non essere affatto “caro amico” di XHXFSP e di non aver pubblicato mai niente su YouTube, forse ti riferisci ad un omonimo… né mi interessa la propaganda sanfedista (tra l’altro sono ateo), ma ho l’impressione che per alcuni basta non sventolare con sufficiente entusiasmo i tricolori, o non entusiasmarsi per la repubblica (di Vichy) napoletana del 1799 per essere etichettati come “sanfedisti”… questo sempre perché siamo su un sito di razionalisti?

strangerinworld

la chiesa è la prima responsabile della mancata riunificazione in una nazione come avvenne a cominciare dall’XI secolo in Europa (Russia, Francia, Inghilterra, Germania, Spagna).
chi chiamò Pipino per eliminare i longobardi di Desiderio che intendeva unificare l’Italia nel IX secolo? il Papa…adesso che vogliono? partecipare a ciò a cui si sono opposti per 11 secoli?

due sicilie

fresc ateo: Meno male che siamo su un sito di razionalisti… regno delle 2 mafie non mi sembra il termine piú adatto… mi meraviglia sia passato, suona un po’ razzista…

alberto tadini

per due sicilie:
leggiti il trattato di alleanza tra napooleone 3° e il piemonte: spese di guerra a carico del Piemonte.
Su quali dati basi l’affermazione secondo cui il Piemonte non “conquistando” come dici tu il Sud (più correttamente si dovrebbe dire “Mezzogiorno”) sarebbe andato in bancarotta?
Sull’amministrazione economica più accorta del Reame mi spiace ma ripeto che devi informarti meglio: per esempio una grandisima quantità di denaro era drenata dall’esercito del Reame. Addirittura dovevano pagare tutte le spese dellesercito del Impero austroungarico. Oltre al fatto che, anche se fosse vero quello che sostieni (il che non è) non si vede come avere soldi in cassa e avere al massimo 10km di ferrovia e il resto delle “strade” di comunicazione all’interno del Reame come tratturi voglia dire avere un’amministrazione accort. Anch’io così sono capace di risolvere il deficit italiano: non faccio nulla e mi tengo i soldi. :-)))))
Tra l’altro hai mai letto Giustino Fortunato? E altri, magari storici “di vaglia”, un po’ informati, che lavorano su documenti?
NON è un’offesa ma informati prima di fare affermazioni.
Un’ultima cosa:spiegami la tua “sindrome da bancarotta”. Sembra che l’unico problema fosse la bancarotta. D’accordo, la Destra Storica ha vissuto dopo l’Unità nel mito (poi raggiunto) del pareggio del bilancio. Ma l’unico che ricordo che dichiarò bancarotta, come un normale privato fu un imperatore spagnolo, se non sbaglo Carlo V e se non sbaglio lo fece due volte.
Poi quando dici che la Lombardia viveva di commercio e non di finanza, scusa ma ti contraddici: come fa a non essere anche se poco industrializzata e poi vivere di commercio? Mi pare si commercino beni di consumo, quindi prodotti, quindi agricoltura e trasformazione dei prodotti agricoli (non si pretendono industrie stile fiat nel 1860 🙂
Per concludere sono d’accordo con te sul fatto che sia poco importnte che la chiesa festeggi o meno. Però sarebbe più onesto, per loro, non festeggiare.
Ma sai, hanno cercato di dire che la teoria dell’evoluzione ha un fondo cristiano, che Gramsci si è convertito in punto di morte; come un’ameba stanno inglobando anche l’Unità d’Italia.
Ricordando come Garibaldi parlava dei preti, della chiesa e del papa… anche il mio avo garibaldino si rivolta nella tomba per queste falsità pretesche!!!
Ciao!

due sicilie

Tadini: tu mi dici di informarmi, be’ fallo anche tu. Che il Piemonte fosse alla rovina economica non lo dico io. Poi ricadi nel solito luogo comune dell’arretratezza del sud (scusa se il mio paese lo chiamo come mi pare), il Sud aveva la terza flotta del mediterraneo, la maggior parte dei commerci avveniva via mare, ecco perché le ferrovie, dopo il primo slancio, furono parzialmente trascurate (ma al momento della cosiddetta unione già erano stati appaltati i lavori per la linea per Foggia, se ricordo bene, e già fatte le gallerie e le stazioni, i fondi furono rubati da garibaldi, e quando poi le ferrovie si fecero, in direzione nord-sud, che al Sud non serviva, ci fu il primo scandalo finanziario dell’Italia unita: Bastogi). Il Piemonte, poi, in realtà non risolse (neanche con i soldi del Sud) il suo problema finanziario (evidentemente i sistemi di gestione non migliorarono). Il commercio in Lombardia: ti sfugge evidentemente che non si commerciano solo prodotti industriali, certo prodotti agricoli, seta (tra l’altro un settore importante anche al Sud), insomma niente di diverso da quello che si faceva al Sud, dove però in aggiunta c’era il piú grande cantiere navale del mediterraneo, e l’unica officina in grado di costruire locomotive in Italia. L’unica vera potenza industriale all’epoca era l’Inghilterra (poi Francia e poi, guarda un po’, le Due Sicilie). Ti consiglio di leggere anche qualcos’altro oltre Giustino Fortunato (anche se apprezzo che -almeno quello- lo hai letto). Siamo d’accordo sulla chiesa, anche se per me i garibaldini erano solo mercenari settentrionali venuti ad uccidere miei compatrioti, il fatto garibaldi fosse anti-clericale non mi rende certo simpatico un uccisore di meridionali, del resto ebbe un iniziale successo solo perché promise di distribuire le terre ai contadini (e poi mandò bixio ad ucciderli quando alcuni a Bronte lo presero troppo sul serio) ma penso che ogni nazione ha i miti che si merita (lascio da parte i campi di concentramento post-1860 del Piemonte, ma se ti interessa posso consigliarti qualche buona lettura). Quindi in quanto a falsità tra garibaldi, garibaldini e preti non saprei chi scegliere. Questo è il passato ovviamente, quello che resta oggi è la situazione coloniale del sud… ma di questo non possiamo addebitare la colpa alla chiesa (anche se, una volta che il sistema di potere si stabilizzò – come al solito la chiesa operò affinché nulla cambiasse, la chiesa è sempre amica di chi comanda).

woland

Quoto senz’altro Due Sicilie
Leggere Carlo Alianello “la Conquista del Sud” è sempre utile…
L’industria tessile dello stato borbonico era senz’altro tecnologicamente assi piu’ progredita di quella del nord.
Fu distrutta dalla politica peimontese di abbattimento delle tasse doganali che furono però prontamente reintrodotte con la nascita postunitaria delle industrie laniere biellesi.

cefa

@ denis_1
L’Unità d’Italia, insomma la Rivoluzione italiana poi autofenitasi Risorgimento, voluta dal papa ?
Ma di che Italia parli ? Non certo della penisola con capitale Roma.

amante dell'arte

L’unità d’Italia è iniziata con il trionfo del cattolicesimo che ha garantito l’unità morale ed ideale degli italiani, è proseguito con Dante e il Bembo che hanno fornito l’unità culturale ed è terminata con il Risorgimento che ha determinato l’unità politica dell’ITalia.
Un process storico lungo e complesso.

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