Lecce, Corte dei Conti pugliese condanna don Lodeserto

La sezione regionale della Corte dei Conti ha condannato don Cesare Lodeserto, il prete già sanzionato per altre irregolarità ed abusi perpetrati in qualità di responsabile del centro di accoglienza immigrati di San Foca in Melendugno (LE), alla restituzione di oltre 187.000 euro e non agli oltre due milioni che aveva chiesto la pubblica accusa.
Gli addebiti attribuiti al “prete degli scandali”, come lo apostrofò all’epoca ‘Il Corriere della Sera‘, ora direttore di un centro per il recupero delle prostitute in Moldavia,  centro finanziato come Provincia dall’ex-presidente Pellegrino, riguardavano un danno erariale per aver gonfiato il numero degli internati – su questo la condanna – ed un danno erariale per aver operato diversi prelievi, senza riscontro,  da un conto  personale sul quale arrivavano i finanziamenti pubblici.
Ricordo che i conti di don Cesare furono per caso scoperti dalla Magistratura che indagava su presunte connivenze di agenti della Finanza, nel computer  di uno dei quali, zio del sacerdote, rinvennero la sua contabilità parallela.
In sede penale questa seconda responsabilità è stata considerata come legittima attività personale, dal momento che i fondi, una volta introitati, rientrano nella gestione privata; sono in altri termini risorse private e non più pubbliche.
Questo grazie alla particolare tutela assicurata all’ambito ecclesiastico con il regime della extraterritorialità: chi al suo interno ha un comportamento per lo Stato irregolare, da perseguire, la fa franca, è come se la facesse santa.
Ora si esulta a metà in ambienti vicini all’ex-vescovo Ruppi, di cui Lodeserto era braccio destro, appagati già dalla solidarietà che gli espressero tanti politici, da D’Alema alla Poli Bortone, quando don Cesare conobbe le patrie galere.
Non sarebbe forse detta l’ultima parola, almeno per il Procuratore Generale della Corte dei Conti.

Giacomo Grippa, circolo Uaar di Lecce (lecce@uaar.it)

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15 commenti

roberta

non capisco:questo prete adesso dirige un altro centro (recupero prostitute) ?
ma non dovrebbe stare in una chiesetta di montagna ,lontano dalle tentazioni
della carne e del denaro? ^__^

Maurizio

Quindi se io vado in chiesa per compilare una falsa dichiarazione dei redditi, grazie alla extraterritorialetà non sono imputable di nulla?

Lindoro

Non peggio di don pierino gelmini, che è riuscito a truffare la vedova del presidente del vietnam… questa è classe altro che questo scalzacani… e don germino ora fa la figura del prete impegnato, nella sua bella tenuta, adorato e idolatrato… un sant’uomo…

Paul M.

BUSINESS!!…A parte il nano, chi riesce a farlo meglio di loro!?!? 😉

Ivo Mezzena

la Chiesa dovrebbe essere processata oper associazione a delinquere di vari stampi…

LS

concordo con i post

la più grande associazione criminale da 2000 anni a questa parte…..

una associazione con un fondatore inventato, dedita alla truffa (salvezza delle anime in cambio di soldi e prebende) per statuto, e nella quale i i singoli adepti si sentono autorizzati ad agire anche per conto proprio…. (vari don come da titolo…)

Lindoro

@antonio
quando furono fatte delle perquisizioni al Gemelli di Roma (nell’ambito di un’inchiesta che coinvolgeva anche Bagnasco, se ricordo bene), anche in presenza di mandato del tribunale l’ufficio del primario non fu possibile perquisirlo, perché godeva di extraterritorialità… in pratica era un pezzetto di vaticano… Non oso immaginare cosa ci avrebbero trovato se avessero potuto entrare…

peter

Si attende risposta di don Alberto in veste di avvocato del diavolo

Antonio

@ Lindoro
Non so se il Gemelli goda dell’extraterritorialità (non mi pare ma non ci posso giurare) e comunque io chiedevo cosa c’entra l’extraterritorialità in questa notizia.

don alberto

tutt’al più potrei intrevenire
come avvocato delle cause perse
(ma non ho mai dato l’esame da procuratore)

#Aldo#

Post: “[…] irregolarità ed abusi perpetrati in qualità di responsabile del centro di accoglienza immigrati […]”.

Ecco molto probabilmente spiegata la fonte dello smisurato amore pretesco verso i “migranti”: sono evidentemente un grande affare. E temo che la cosa riguardi solo i preti — nessun cane muove la coda per niente.

peter

don non sviare, prendi posizione e dicci cosa ne pensi del tuo collega

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