Un’inchiesta realizzata dalla BBC solleva l’attenzione sulla crescente influenza esercitata dalla religione sull’esercito di Israele. La presenza di ufficiali rabbini pone infatti domande sui motivi che stanno alla base della loro scelta di vita: sono al servizio di Dio o dello Stato? La BBC riporta le dichiarazioni di Gal Einav, un soldato non credente a cui è stato tra l’altro consegnato il Libro dei Salmi, costretto a marciare su Gaza affiancato da due rabbini: “sembrava una guerra di religione”.
Israele, l’esercito è sempre più confessionale
32 commenti
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“sembrava una guerra di religione”
E forse lo è…
Gli ebrei (erranti) furoni i primi ad inventarsi un dio per soggiogare gli uomini ed occupare territori altrui. Fonte d’ispirazione per le future religioni monoteiste (cristianesimo ed islam). La loro è una guerra santa che dura da 4000 anni.
According to Reserve Gen Nehemia Dagan, what is happening in the army is far more dangerous than most Israelis realise: “We (soldiers) used to be able to put aside our own ideas in order to do what we had to do. It didn’t matter if we were religious or from a kibbutz. But that’s not the case anymore.
“The morals of the battlefield cannot come from a religious authority. Once it does, it’s Jihad. I know people will not like that word but that’s what it is, Holy War. And once it’s Holy War there are no limits.”
Impressionante. E queste parole non vengono da un ometto qualunque, ma dall’ex capo delle scuole di formazione delle IDF (tra il 1985 e il 1988), nonché pilota di aerei decorato per le sue azioni di combattimento.
Anche in Israele, come in Italia, c’è una deriva ultraconservatrice la cui portata è ancora difficile da determinare.
@Jan Hus
Non mi risulta che in Europa gli ebrei combattessero una guerra di religione… vediamo di non mescolare pere e cipolle.
@Magar, bieco illuminista,
non ho parlato di Europa. E ccomunque quando mai hanno combattuto una guerra in europa? Mi sfugge. Forse abbiam letto libri di Storia differenti?
Siamo alle solite: quale identità potrebbe vantare Israele senza le sue radici bibliche?
Jan, ho capito anch’io che ti riferivi solo agli eventi narrati nell’Antico Testamento, ma se parli di “una guerra santa che dura da 4000 anni” compiuta da “gli ebrei”, ciò è facilmente leggibile (fraintendibile) come inclusivo dei circa 1800 anni passati tra la Diaspora e la Shoah, in cui la maggior parte degli ebrei è vissuta pacificamente in Europa.
TUTTI gli eserciti occidentali o mediorientali sono religiosi: trovatemene uno in cui non si usi la religione come collante gerarchico.
Nel 15-18 il nostro esercito, costituito per lo più da contadini, sarebbe andato al macello senza la benedizione del prete?
@ fab
Condivido, anche se forse vado oltre il tuo assunto. A mio modo di vedere infatti, qualsiasi esercito per espletare il compito per cui è stato istituito deve richiedere ai suoi componenti ‘la fede’ in qualcosa. Che si tratti di una fede religiosa in senso proprio o per qualsiasi altra cosa.
Ho affrontato per esteso questa ‘teoria’ nel mio sito.
@ Bruno Gualerzi
La fede è l’oppio dei popoli. In tutti gli eserciti si distribuiscono superalcoolici e droghe varie prima dell’attacco……….e benedizioni varie.
@ Bruno Gualerzi
Perfettamente d’accordo; d’altronde, per fare qualcosa così contro natura come compiere mattanze, evitare scrupolosamente di mostrare una qualunque autonomia, ridurre all’essenziale i propri bisogni fisici e vivere sistematicamente con persone del proprio sesso bisogna avere stimoli altrettanto snaturati.
“sembrava una guerra di religione”
non sembra lo è, o almeno è una buona scusa, viva la fratellanza
@gualerzi
attenzione! ho provato ad entrare nel tuo sito e mi è partito l’antivirus. Dacci un’occhiata. tipo: trojan. nn so dirti altro.
@ Gualerzi
Ciao, anche a me l’antivirus segnala pericolo sul tuo sito, mi dispiace, controlla
Non è facile valutare la intricatissima situazione di Israele, uno Stato nato nel 1948, laico nelle enunciazioni e nelle istituzioni, ma che ha scelto un nome biblico e che è costituito da un popolo ispirato dalla Bibbia e dalla fede nell’idea della “terra promessa” da Dio al “popolo eletto” discendente da Abramo. Non sono bastati duemila anni di “diaspora” e persecuzioni, fino alla più atroce dell’olocausto, per stemperare o mettere in dubbio i contenuti di questa fede e i racconti tramandati dalla “tradizione” rabbinica. Anzi, sembra proprio che le loro tormentate vicende l’abbiano rafforzata. Va ricordato che, a parte le guerre condotte da Giosuè e dai capi tribù citati nella Bibbia per conquistare l’allora terra di Canaan, gli ebrei non hanno mai fatto la guerra a nessuno (fino al 1950) e non hanno mai fatto, e non fanno, proselitismo religioso, ritenendo la loro religione patrimonio esclusivo dai nati da madre ebrea. Ma questo forte legame con la propria tradizione religiosa li ha portati anche ad isolarsi e a subire discriminazioni, accentuando così ancora di più il loro attaccamento ad una identità culturale basata sulla religione.La necessità di difendersi (anche con attacchi armati..) dagli Stati arabi islamici circostanti e dai palestinesi che reclamavano il loro stesso diritto di ritornare ad abitare nella Palestina diventata Stato di Israele, ha creato in questo Stato una situazione da stato di assedio permanente riaccendendo anche negli ebrei più laicizzati e modernizzati sentimenti e risentimenti contro i nemici; sentendosi isolati e sotto assedio ritornano ad attaccarsi e a sperare in quel Dio biblico che pure li ha così poco aiutati nel corso della storia. E fa impressione vedere circolare tanti ebrei “ortodossi” vestiti di nero, con cappello e treccine, che siedono in
Parlamento e pretendono di imporre a tutti assurde restrizioni per il sabato , e ora si insinuano pure nell’esercito. Mentre Gerusalemme, città “santa” per tre religioni ispirate in vario modo dalla Bibbia, è la più divisa e martoriata del mondo. Come si fa a spiegare queste contraddizioni ai fanatici religiosi?
In Israele il rabbinato militare è sempre più forte e desta preoccupazione nella società laica e nello stesso esercito, come si è visto a Gaza. Non è un fenomeno da sottovalutare
da haaretz”Durante i combattimenti nella Striscia di Gaza, le unità dell’ IDF sono state sostenute per la prima volta, da una significativa presenza di rabbini .Una panoramica di alcune delle pubblicazioni messe a disposizione durante i combattimenti rispecchiamo il tono della propaganda nazionalista ,con echi razzisti ed invitano a contestare il diritto internazionale, quando si tratta di affrontare i civili Ecco alcuni passi:”
prosegue qui
http://frammentivocalimo.blogspot.com/2009/01/gaza-il-ruolo-del-rabbinato-religioso.html
peccato che Gesù,
non essendo esistito,
non abbia mai potuto dire:
“… ma io vi dico …”.
Il delirio sionista è pura jihad……
@ Jan Hus
@ Ivo Mezzana
Grazie per la segnalazione. Qui il mio sito non segnala niente di particolare, e neanche nei computer di alcuni miei amici che ho contattato. Però io non è che ne capisca molto…
Che triste destino, avrebbe parlato nella loro lingua, avrebbe parlato a quel popolo pero gli ebrei sono il popolo che se ne infischiano del unto del signore
Dici che quel discorso fosse rivolto a Tony Blair e George W. Bush, don Albe’? 😛
(E magari pure a Francisco Franco. O a Ante Pavelić. Solo per rimanere nel ‘900.)
@ fab
Qualcuno dirà che la guerra è ‘nella natura dell’uomo’ (homo homini lupus). In genere io rispondo così: “Quindi l’uomo, per non andare contro natura, va contro se stesso! Deve proprio essere stato plagiato per bene, se anche l’istinto di conservazione… questo sì nella sua natura… passa in secondo piano!”
@Bruno Gualerzi
Riscontrato lo stesso problema, il tuo sito sembrerebbe infetto…
Se il sionismo fosse Jihad lo sarebbe pure il Risorgimento Italiano. Un popolo che ha comprato ed edificato delle terre (e non c’era uno stato lì, c’erano due imperalismi, quello turco-ottomano prima e quello inglese poi) per farvi uno Stato indipendente. Però a noi austriaci e francesi non ci bombardano. Sarà che nella Costituzione Francese non c’è scritto che gli italiani discendono da scimmie e porci e vanno sterminati, sarà quello. Certo fosse terra islamica ci sarebbe una jihad diversa: quella tra i veri integralisti e quelli che magari lo sono un po’ meno (che tra ragazze massacrate, gente gambizzata e “collaborazionisti” fucilati io ho perso il conto), musulmani contro musulmani.
(che poi la deriva religiosa interna sia preoccupante e guardata con sospetto dalla società dell’unica democrazia del Medio-Oriente – e più laica di Vaticalia- è un’altra questione)
PPS: gli ultra-ortodossi sono antisionisti, tra l’altro
Definiamo la questione: esiste un sionismo sempre più teocratico e nazionalista, un sionismo progressista, un post sionista ecc. Il problema , e non da oggi, è che la destra nazionalista, religiosa sta diventando sempre più forte grazie anche all’alleanza di comodo con i sionisti evangelici e l’ala più radicale dei neocon. Non sono tanto gli haridim ,ma i coloni impregnati di nazionalismo religioso coloro che stanno ricattando i moderati israeliani e ricattano il governo. il connubio con l’esercito non prefigura nulla di buono. peccato che quando si denunciava ciò si veniva zittiti con l’usuale termine di antisemti e antisionisti.. Ora la realtà è sotto gli occhi di tutti
Credo che la situazione sia molto più inquietante di quanto si supponga
http://www.haaretz.com/hasen/spages/1091469.html
Io sono non credente, non credo nelle religioni e relativi dei, ma non posso escludere un ipotetica entità o forza che abbia formato l’ universo e se negassi che Gesù sia esistito, negherei la storia di Roma, ho simpatia per quest’ uomo che si è battuto fino alla morte per i suoi principi d’ umiltà e umanità per loro si è messo contro i capi della chiesa di allora e penso che se fosse esistito ora si sarebbe messo contro il Vaticano che di umiltà e umanità non ha propio nulla se non il verbo, unica pecca di Gesù è che credeva in dio, ma per l’ignoranza che c’ era allora, è da scusare , ricercatori inglesi sulla sua vita hanno potuto stabilire che con i suoi seguaci fumava cannabis ed aveva normali relazioni amorose, un hippy d’ altri tempi.
Arial, in parte alcune critiche (parlo dell’Europa, e in particolare delle voci “di sinistra”) un po’ di bias anti-israeliano (che paragono ad un certo tipo di antiamericanismo spinto, piuttosto che all’antisemitismo razzista – anche se in alcuni rari casi estremi veniva proprio da pensar male) l’avevano e l’hanno. Però è vero che la società israeliana sta subendo in questi anni, per i motivi ben delineati sopra da Cassandra Testarda, un’involuzione “regressista”, abituandosi a considerare normali cose che in molti paesi occidentali farebbero strabuzzare gli occhi dallo sdegno. E le voci critiche interne sono sempre più isolate e mal tollerate. Mentre nazionalisti e fondamentalisti religiosi imperversano come Attila, cercando di trasformare Israele in una teocrazia militare di tipo medio-orientale, piuttosto che la democrazia liberale di stampo euroamericano che ha sempre voluto essere.
La situazione non è buona…
cristiani, ebrei, musulmani, si distinguono solo dal copricapo ridicolo che si mettono in testa.
durante l’offensiva di gaza i rabbini incitavano a squartare donne e bambini trovando la giustificazione nel pornografico vecchio testamento quando il popolo eletto fece strage dei maidaniti, tenendosi come bottino di guerra solo le donne che non avevano conosciuto un uomo, per fare felice il loro dio, che per inciso donalberto è il tuo caro gesù.
Fra un po’ l’esercito israeliano diventerà una costola di hamas.Una decina di anni fa quando vivevo a Roma un mio amico israeliano mi disse:se nell’esercito continuerà ad affluire solo gente di destra o figli di coloni l’esercito restera sempre un arma in favore dei falchi guerrafondai.All’epoca provai antipatia per un presunto sinistro che sperava che i laburisti entrassero a frotte nell’esercito ma evidentenìmente aveva ragione.Stesso tipo di discorso penso valga oggi per ogni forza dell’ordine,Mi spiego se in Italia nelle forze dell’ordine o nell’esercitom approderanno solo figli di nostalgici del duce e gente che lo fa perchè è un lavoro come un altro beh,allora Genova non sarà stata l’ultima macelleria messicana.