Un quarantenne di Como ha spiato per anni la corrispondenza della moglie, scoprendo che era lesbica e per questo riuscendo a far annullare il matrimonio religioso presso la Sacra Rota, portando come documentazione proprio email scaricate e stampate e fotocopie di altre lettere in cui si palesavano certi comportamenti, tutte indirizzate privatamente alla moglie. L’uomo si era rivolto persino ad uno psichiatra portandogli la corrispondenza in questione: quest’ultimo si è prestato a stilare una relazione da presentare alla Sacra Rota per l’annullamento. Anche lo psichiatra è stato però assolto.
L’uomo, che fa parte di una famiglia legata all’Opus Dei, non aveva nemmeno consumato il matrimonio con la moglie, dato che era “pienamente consapevole […] del valore sacramentale del matrimonio”, scrive il giudice.
La donna si è rivolta alla giustizia civile per violazione della privacy, ma il giudice Giuseppe Cernuto della terza sezione del tribunale di Milano ha sentenziato che l’agire dell’ex marito non è da considerarsi reato perchè sul diritto alla privacy prevale “il diritto fondamentale di libertà religiosa”, che può esprimersi anche nell’azione in giudizio e nel “difendersi anche innanzi a un tribunale ecclesiastico”.
L’uomo quindi è stato assolto dalle accuse di trattamento illecito di dati personali sensibili, “perchè il fatto non sussiste”. Nelle motivazioni alla sentenza il giudice sostiene di fatto che il diritto del marito di “agire dinanzi alla giurisdizione ecclesiastica” è “di rango pari a quello alla riservatezza del coniuge e come tale idoneo a giustificare il trattamento di dati sensibili senza il consenso dell’interessato”. “L’interesse all’accertamento giudiziale della validità” del vincolo matrimoniale rientrerebbe nella “libertà dell’esperienza religiosa” che “rappresenta, sotto il profilo giuridico costituzionale, un aspetto della dignità della persona umana, riconosciuta e dichiarata inviolabile dall’art. 2 della Costituzione”, anche se i tribunali ecclesiastici non hanno carattere nazionale o statuale. Anzi, “il principio, riferibile a qualsiasi confessione religiosa, si pone vieppiù nel solco del riconoscimento del valore della cultura cattolica”.
Spiava corrispondenza della moglie lesbica, la sentenza: “Religione prevale su privacy”
121 commenti
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Le parole del giudice sono un oltraggio alla decenza, però mi chiedo: come possibile che una donna lesbica sposi in chiesa un uomo legato all’Opus Dei?
Anche lei qualcosa di strano ce l’ha, e ovviamente non mi riferisco all’omosessualità che è l’unica cosa normale in tutta questa vicenda.
L’uomo, che fa parte di una famiglia legata all’Opus Dei, non aveva nemmeno consumato il matrimonio con la moglie, dato che era “pienamente consapevole […] del valore sacramentale del matrimonio
Gente strana…!
Boh il fatto che lo abbia spostato… forse la famiglia si è intromessa nella sua intimità, ancora oggi ci sono famiglie che combinano i matrimoni.
Organizziamo una petizione assolutamente. E’ un oltraggio alle regole di base della democrazia e della sovranità dello stato. Questa è una palese violazione della Costituzione Italiana, e il giudice dovrebbe essere immediatamente radiato per questo comportamento in quanto ha applicato una legge inesistente.
Inoltre, dovremmo in qualche modo sponsorizzare il ricorso in appello di questa donna e farne un caso nazionale con tutti i mezzi.
@ rosAtea
è esattamente la stessa domanda che mi sono posta io e aggiungo: se una persona accetta determinate regole generali (e la chiesa da questo punto di vista ha regole e comportamenti molto chiari), se si sposa in chiesa (e con un uomo pur essendo omosessuale) con persona dichiaratamente addentro all’istituzione medesima, poi è un pò difficile rivendicare diritti completamente al di fuori dai canoni di cui sopra…
Questo senza nulla togliere, ovviamente, alla deprecabile e ignobile indecenza della sentenza del Tribunale “laico”
Spero che sia solo il primo grado, e che in appello ci sia il ribaltamento. Ho il voltastomaco
Spero ricorrano in appello. A prescindere da tutte le valutazioni sulla storia a dir poco assurda (lei che lo sposa pur essendo omosessuale, lui che non consuma etc), la sentenza è perlomeno scellerata. Si fa passare il messaggio che per la religione si possono commettere reati (la violazione di dati personali lo è). Allora io, che credo in sua santità the Flying Spaghetti Monster, posso spiare la corrispondenza Barilla, De Cecco, Divella etc, per vedere se mentono riguardo al maltrattamento degli spaghetti.
Mha. Forse non ho capito bene. Mi sembra un esercizio di retorica che se analizzato in fondo risulta come il collage di frasi senza alcuna relazione tramite congiunzioni.
In ogni caso il fatto che in una sentenza si parly di autorizzazione alla violazione di un diritto per un qualsiasi motivo è già una bestemmia. Che poi questo motivo sia un inquantificabile e indefinibile “esercio della propria libertà religiosa??????????” fa vomitare.
In pratica un diritto della persona è stato arbitrariamente equiparato a un diritto di difendersi davanti un tribunale ecclesiastico. QUalcuno ha mai sentito parlare di “diritto a difendersi davanti a un tribunale ecclesiasitco?” No. Oggi dunque abbiamo introdotto un nuovo diritto.
Questo nuovo diritto è per caso paragonabile ad altri diritti della persona, tipo diritto alla vita, alla libertà, all’autodeterminazione?
Chi ci dice che anche il “bravo” giudice non appartenga all’Opus Dei?
Giusto. Rivendico il mio diritto a sparare ai criceti in nome del mio diritto di difendermi davanti aun tribunale pastariano! (tribunale della chiesa pastariana che venera The Great Spaghetti Monster” :-))))))))))))))
Mah, diciamo che le parole del giudice di primo grado nn mi piacciono per niente ma penso che sarà difficile ribaltare questa sentenza. Infatti, nel matrimonio, civile e religioso, certe cose non si possono tacere (mi riferisco all’omosessualità di uno dei coniugi).
Ovvero, se il marito avesse saputo fin dall’inizio delle preferenze sessuali della moglie, non si sarebbe sposato.
Lo stesso discorso si fa per persone che hanno cambiato sesso: se qualcuno sposa una persona che ha cambiato sesso senza esserne consapevole può chiedere l’annullamento del matrimonio, e senza doversi rivolgere a tribunali ecclesiastici.
Vorrei un commento tecnico da parte di legali (meglio se UAAR).
Grazie
In che modo la “libertà religiosa”, cioè il diritto di ogni individuo a praticare la religione che vuole, può permettere di violare il diritto alla riservatezza di un altro individuo è tutto da spiegare.
Comunque sia se ci si sposa in chiesa si è dunque battezzati e perciò come ben sappiamo sudditi della Chiesa per legge.
“il giudice Giuseppe Cernuto”
………….fà rima con cornuto
hahha 😉
L’uomo, che fa parte di una famiglia legata all’Opus Dei, non aveva nemmeno consumato il matrimonio con la moglie
AHAH
Si spiega tutto
AHAHAHAHA
mezzo bit di informazione aggiuntiva da http://quotidianonet.ilsole24ore.com/2009/09/09/229352-spiava_mail_della_moglie_lesbica.shtml:
“Como, 9 settembre 2009. – Nutriva il sospetto che la moglie fosse lesbica e per questo aveva deciso di spiarla andando anche a leggere le sue mail. Trovata la conferma aveva avviato le pratiche per l’annullamento del matrimonio tramite Sacra Rota ma si era trovato nei guai con l’accusa di violazione della privacy.”
l’elemento nuovo è che il nostro simpatico amico si è accorto da solo che qualcosa non andava.
molto grave l’ennesimo affondo alla libertà personale. il discorso è semplice nella sua demenzialità:
a) c’è libertà di religione
b) la mia religione mi impone dei comportamenti, anche se sono lesivi dei diritti di altri
c) questi comportaenti non sono reato
non ci resta che inventarci e far riconoscere delle religioni più divertenti, chessò a base di giustizia redistributiva, libertà sessuale, rifiuto del lavoro, diritto al godimento…
quanto al caso concreto, sarebbe bello capire come siano arrivati a questa situazione assurda. un omosessuale, soprattutto se non dichiarato, che sposa un eterosessuale potrebbe essere spinto dalle pressioni sociali al matrimonio. però se il coniuge non è conscio dell’inganno è vittima di un raggiro.
ci sono però un paio di simpatici contrappassi in questa storia: che sia proprio l’esponente di una setta integralista ed omofoba ad essere vittima del raggiro, e che probabilmente avrebbe potuto limitare i danni se non fosse stato assolutamente contrario ai rapporti prematrimoniali.
Sarò contro corrente però vedo nel fatto in sè una notizia positiva.
Questa donna, a cui piacciono altre donne, che non ha mai consumato un rapporto sessuale col marito (forse s’è data alle relazioni saffiche a causa dell’astinenza impostale dal marito? Può essere…) appartenente ad una setta di catto-invasati… perchè MAI dovrebbe ricorrere in appello per riprendersi un uomo che ha verso di lei, minimo minimo, sentimenti d ripugnanza?
Ma si goda la sentenza e si metta con una donna… 😉 o comunque con un essere umano sano di mente.
Finalmente un giudice non cattocomunista che non perde tempo a rincorrere le innocenti marachelle del premier, e in modo chiaro ed anche letterariamenete esemplare riesce a difendere i sacrosanti diritti della chiesa!
Al di là del perchè e del per come di questo stanro matrimonio, resta il fatto gravissimo ed inaccettabile che un giudice abbia legiferato in nome di dio, seguendo alla lettera ciò che affermò per il caso Eluana Englaro un alto gerarca della SS Vaticana “la legge di Dio è al di sopra della legge degli uomini” ( o qualcosa di simile). diamo ci una svegliata prima che sia troppo tardi…
legiferato—>sentenziato pardon la fretta
Speriamo faccia ricorso, questa storia deve arrivare fino in cassazione o a qualche corte europea, questa sentenza non deve avere un seguito.
Io sono più dell’idea che questo tizio avrebbe dovuto essere condannato per violazione della privacy ma d’altra parte gli si sarebbe dovuta riconoscere una attenuante perché alla fine dei conti è stato “truffato” e quindi ha commesso un reato (piccolo, nessuno impiccherà la donna perché è lesbica) per denunciarne un altro che ha delle implicazioni personali più grandi (una vita di coppia falsificata).
@Bruno Gualerzi
Perfetto
@peppe
Un motivo potrebbe essere quello economico. Però non sono preparato sull’argomento, ovvero: un matrimonio religioso, che ha effetti civili, una volta annullato dalla sacra rota, resta valido per lo stato italiano? Se sì, come mi sembrerebbe logico, porterebbe a dei paradossi veramente notevoli.
Anche per questo avevo chiesto pareri tecnici; a naso mi sembra impeccabile quanto scrive HCE.
@ crebs:
Sì, la sentenza del tribunlae ecclesiastico ha effetto anche ai fini civili se la sentenza del Tribunale ecclesiastico viene resa esecutiva nello Stato italiano attraverso l’apposito procedimento di delibazione avanti alla Corte d’Appello.
è molto probabile un movente economico: l’annullamento della sacra rota ha anche valore civile, ed è un annullamento e non un divorzio, ovvero il matrimonio non è mai esistito. quindi, niente alimenti.
quanto alla truffa, sono d’accordo che sarebbe una ragionevole attenuante
ma soprattutto, il giudice non aveva bisogno di tirare in ballo la libertà di religione: forse che un ateo che avesse sposato una persona omosessuale senza saperlo non sarebbe stato truffato in egual misura?
Non sono un giurista, ma spiare un coniuge infedele nella sfera privata (e.g. intercettando le sue conversazioni telefoniche, o piazzandogli una “cimice” nell’auto) non è vietato (a differenza dei pedinamenti in strada, ad esempio)?
Se è così, allora, se capisco bene, il tribunale ha riconosciuto che un credente, per compiere le proprie pratiche religiose (e.g. vedersi annullato il sacramento del matrimonio), può fare ciò che un ateo non può fare per difendere i propri diritti civilistici di coniuge, ovvero invadere la sua privacy.
Qualche esperto di diritto può confermare che è così?
Che sentenza vergognosa… e che storia kafkiana…
@crebs
Confermo quanto detto da puric e aggiungo che, in seguito alla delibazione della sentenza ecclesiastica, anche in presenza di figli (ma non è questo il caso) il coniuge non è nemmeno tenuto a versare assegno di mantenimento… il che mostra come il matrimonio ecclesiastico, che tanto si prende sul serio con la fregnaccia che “non separi l’uomo ciò che ha unito dio”, non solo può essere annullato unilateralmente con un cavillo qualsiasi (basta pagare) ma non tutela minimamente neanche il coniuge ripudiato (al contrario del matrimonio civile)… insomma una presa per i fondelli dei creduloni… e degli opportunisti, naturalmente.
A parte tutta la “stranezza” del caso, ma indipendentemente che la relazione fosse omosessuale o eterossessuale, il problema è il diritto o meno di usare informazioni riservate allo scopo di annullare un matrimonio. Normalmente le varie agenzie private investigative, questo fanno, e queste informazioni vengono utilizzate allo scopo. Il problema a mio avviso è: il marito ha chiesto l’annullamento del matrimonio perché la moglie essendo lesbica, si rifiutava di avere rapporti con lui, oppure perché la moglie avendo un’altra relazione(di che tipo non importa) lo tradiva? Io dall’articolo non l’ho capito e tutte quelle frasi inerenti libertà religiose o altre facezie in che modo c’entrano?
@peppe
peppe peppe, sembri uno con qualche cognizione in ambito giuridico, ma vedo che in diritto ecclesiastico saresti da bocciare senza remissione…
nessun matrimonio valido può essere sciolto dalla chiesa, e infatti mai si parla di “annullamento” di matrimonio come tu fraintendi e continui a ripetere, ma di “dichiarazione di nullità”… ossia dell’accertamento che il supposto matrimonio in realtà non è mai stato posto in essere, mancando una o più condizioni fondamentali per la sua validità canonica. Questo il processo (canonico) deve appurare.
Ripassa un po’ dai… eviterai altre grame figure…
Non vedo cosa ci sia di strano nel comportamento del marito. E’ piuttosto vergognoso quello della moglie che, seppure invertita e dedita a rapporti viziosi, ha ingannato l’uomo sposandolo e fingendo di essere normale.
Non ho capito ma la sentenza parla proprio di “libertà dell’esperienza religiosa” che giustifica la lesione di un delitto altrui? cioè se io appartengo a una religione che ammette riti sacrificali umani allora per non essere privato di questa “esperienza religiosa” sono legittimato a sacrificare la vita di qualcuno per vivere la mia esperienza mistica?
Questa non è un sentenza, è un abominio giuridico e costituzionale. Un giudice così andrebbe destituito seduta stante. Spero vivamente che la donna ricorra in appello peccato che questa abominevole notizia non venga data per i tiggì per mostrare in che razza paese “laico” viviamo.
Altra cosa poi: tutti a dire che l’uomo sarebbe stato vittima di un raggiro e che il matrimonio sarebbe nullo per un vizio iniziale data l’omosessualità di lei; e se questa donna fosse diventata lesbica solo dopo, cogli anni, e non lo era al momento del matrimonio come la mettiamo? Poi è già un assurdità che l’annullamento decretato dalla Sacra Rota per motivi decisamente discutibili, sia recepita senza fiatare anche dallo stato italiano, togliendo così tutela al coniuge più debole
come sempre i troll vanno ot… sentite, i musulmani dichiarano morte agli infedeli, dunque ogni musulmano può uccidere i non musulmani per potersi “difendere dal proprio tribunale ecclesiastico”?
beh fra pallino & co, non ditemi che non ve la siete cercata…
PS: non porterò fiori sulle vostre lapidi perchè le lapidi non hanno senso nella mia non religone.
@il cattotaleano DONVS farebbe ne a rintanarsi dello scolo fognario in cui è solito sguazzare piuttosto che fare certe uscite che dimostrano la bassa cifra della sua intelligenza
questa sentenza e’ semplicemente un’altra bestemmia sulla costituzione e sulla laicita’ della repubblica – a berlino ci sara’ pure un giudice ma in italia si e’ ancora vittime del clericalismo e del pregiudizio di tanta parte della magistratura italiana http://zamparini.wordpress.com/2009/09/10/il-pregiudizio-machista-della-magistratura-italiana/
purtroppo assistiamo a modalità assai simili, anche se la situazione è ribaltata, a quelle della storia dei “concubini” di Prato che ci s’illudeva potesse essere ormai un apax storicizzato. Siamo di nuovo al cattolico suddito e sottoposto al diritto vaticano (stavolta non ne viene colpito ma se ne avvale) e al tribunale italiano che riconosce, a vantaggio del cattolico, siffatta sudditanza. Altro che Porta Pia, qui ci vuole l’attacco a via di Porta Angelica. Forza bersaglieri! PS: la mia solidarietà alla moglie anche se mi chiedo come si possa sposare uno dell’opus dei.
@rais
“e se questa donna fosse diventata lesbica solo dopo”
poco probabile visto che la documentazione inizia con il 1993.
“l’annullamento decretato dalla Sacra Rota per motivi decisamente discutibili”
Perché discutibili? il matrimonio religioso ha delle regole ben precise, nessuno ha obbligato questi signori a sposarsi in Chiesa.
La Sacra Rota dichiara non valido un matrimonio rato e non consumato.
Questo è quanto per chi si sottopone a delle regole.
rais
Se la donna si fosse accorta della sua inversione dopo anni di matrimonio, avrebbe dovuto onestamente avvertire il coniuge e andarsene via da casa per le sue laide frequentazioni. E non ingannare ilo marito, costringendolo a rivolgersi ai giudici.
Ottimo! Grazie alla legge italiana, in base al “diritto fondamentale di libertà religiosa”, potrò finalmente professare liberamente il mio credo nella Chiesa della Cognizione:
http://coc.enlightener.net/cgi-bin/index.cgi
“With good thoughts, good words, good deeds we honor the Holy Marijuana as the Teacher, The Provider, The Protector”. Da oggi so che potrò espletare tutte le necessarie “funzioni” giornaliere, in che cosa consistano ve lo lascio immaginare…
Provvedo subito ad avvisare i confratelli oltreoceano 😉
http://blogs.phoenixnewtimes.com/bastard/2009/03/arizonas_marijuana-worshipping.php
Laide frequentazioni? Come laido illuminismo?
“seppure invertita e dedita a rapporti viziosi”… ragazzi! Ma stì troll sono una caricatura di sè stessi!
Innanzitutto va corretto l’errore riportato nella notizia:
la signora si è rivolta alla giustizia PENALE e non CIVILE.
Il giudice (che non fa parte delle toghe rosse, evidentemente) ha deciso che l’articolo 2 della costituzione prevale sull’articolo 15, tradotto in italiano: il diritto ad essere un bravo cattolico dell’opus dei prevale sul diritto dell’inviolabilità della corrispondenza.
Sentenza a dir poco pazzesca.
sunrise
la donna , in quanto sposata, era tenuta a rispettare la fedeltà coniugale. Pertanto le sue frequentazioni, frutto di tradimento, possono essere definite laide.
Non mi pronuncio sulla sacra rota, che non fa parte della realtà; ho smesso di giocare ai soldatini tanto tempo fa…
Però, male ha fatto il giudice a non incarcerare il marito, che ha commesso un reato che non riconosce nemmeno il carattere di “attenuante” (semmai, aggravante) al fattore religioso.
La legge italiana NON CONSENTE a privati cittadini di infrangere la legge, anche quando si tratta un’infrazione tesa a smascherare un’altra infrazione. Per questo ci sono le forze dell’ordine e i magistrati inquirenti.
Quindi il decorso corretto di questo procedimento legale è divorzio riconosciuto a favore del marito (niente alimenti alla moglie) e marito in galera per quattro anni con le aggravanti del caso.
@donvs (en passant)
non conosco il fatto, e tra moglie e marito… ma a giudicare da quello che ha fatto il marito, ho la sensazione che i rapporti laidi fossero, piuttosto, quelli con lui. Ma dato che ho inviso chi esprime giudizi morali sull’amore, e soprattutto chi pensa di poter stabilire quel che è giusto amare e come, mi astengo dal sostenerlo.
Ora, le mie basi giuridiche forse non sono così solide ma non vedo niente di sbagliato in questa sentenza:
Il matrimonio nn è stato consumato, il che significa che è nullo.
Inoltre uno dei coniugi ha nascosto le sue inclinazioni sessuali all’altro. Voglio dire, vi srembra normale? vi sembra giusto? Vi sembra che non sia una ragione buona per annullare il matrimonio?
Insomma, sti due si sono sposati in chiesa, di che si può lamentare la moglie? La prima truffatrice mi sembra sia lei.
E poi, sta storia della privacy: se uno dei coniugi ha un amante e l’altro lo scopre leggendo la posta o i messaggi sul cellulare, secondo voi, sarà condannato per violazione della privacy o otterrà il divorzio?
Intendiamoci, a me l’opus pocus non piace neanche un po’, non mi piace il cattolicesimo, la cristianità, le religioni, ma insomma, la difesa della privacy?
Cioè, prima mi imbrogli (capirai che difficoltà con uno dell’opus pocus) e poi, quando lo scopro, mi vieni a dire che ho violato la tua privacy!?
Dai ragazzi, stacchiamoci un po’ dall’ideologia
Perchè non leggete come si deve la Costituzione italiana? Al comma b16 dell’art. b16 contenuto nella XVI parte della nostra Costituzione si dice chiaramente che la legge punisce le laide frequentazioni. Il giudice non ha fatto altro che applicarla.
donvs a parte il fatto che non si capisce perché il matrimonio non sia mai stato consumato, il solo fatto che fosse un matrimonio bianco bastava di per sé per annullarlo davanti alla Sacra Rota in quanto un matrimonio non consumato e come se non si fosse, per la Chiesa, mai celebrato.
Secondo trasudi direi tu laida omofobia in ogni parola!
crespo ma se uno nascondesse alla moglie di essere ebreo sarebbe forse un motivo di annullamento per il matrimonio?
Non credo proprio, è dunque allucinante che esista una forma di discriminazione permessa sull’orientamento sessuale nel matrimonio, a parte il fatto che nessuno può sapere se un altro sia effettivamente omosessuale o bisessuale, che cosa c’entrano queste condizione con l’amare una persona? un conto è il tradimento, ma lui qui ha fatto annullare il matrimonio per l’omosessualità della moglie, non il tradimento; senza contare, come hai detto anche te, che il matrimonio poteva essere nulla già per non essere stato ai consumato.
Però mi vengono altri dubbi come mai lui, che si suppone essere eterosessuale e supponeva essere la moglie eterosessuale non hanno mai consumato il matrimonio? Se lei pure lesbica ha contatto matrimonio religioso di certo avrebbe anche consumato il matrimonio, il fatto che non l’abbia fatto mi fa presumere che magari sia lui quelli incapace a “consumare” un matrimonio e quindi ha tirato fuori tutta sta storia per giustificarne l’annullamento infangando lei. C’è qualcosa di ancora più disgustoso e ipocrita in tutto questo, che non è di certo il comportamento di lei (la quale probabilmente è stata costretta a sposarsi per motivi religiosi), ma le stranezze di lui
-“L’interesse all’accertamento giudiziale della validità” del vincolo matrimoniale rientrerebbe nella “libertà dell’esperienza religiosa” che “rappresenta, sotto il profilo giuridico costituzionale, un aspetto della dignità della persona umana”
Che razza di argomento!
Se in una religione professata sul suolo italiano è consentita la fustigazione o la discriminazione sessuale, la legge italiana dovrebbe accettarlo in nome della libertà religiosa?
Ma che tristezza, che squallore vivere all’ ombra di certi precetti, la sacra rota per me è solo quella di scorta quando buco, che poi ci si mettano i tribunali civili a dar peso a certe istituzioni per discriminare chi è diverso legittimando la violazione della sua sfera privata, la dice lunga su chi comanda veramente nei palazzi istituzionali italiani.. l’ indottrinamento cattolico che tutti noi prendiamo già da piccoli nel biberon
Ho spulciato un po’ il web, e ho trovato, ad esempio, la sentenza 46202 del 2003, in cui la 5^ sezione penale della Cassazione condannava un marito geloso per aver intercettato le telefonate della moglie, sospettata di tradimento. L’articolo violato era il 617 del Codice Penale, che fa parte della sezione V del titolo XII, “Dei delitti contro l’inviolabilità dei segreti“.
A quanto pare i segreti sono invece violabili per una “buona causa”, tipo il desiderio di vedersi riconosciuta la nullità di un sacramento religioso. Ahò, in confronto a questo che vuoi che sia una misera infedeltà coniugale? 🙁
Testo della sentenza (solo per provarne l’esistenza, il testo è poco significativo, la Cassazione è giudice di legittimità, non di merito):
http://www.ricercagiuridica.com/sentenze/index.php?num=504&search=Intercettazioni
Lancio di agenzia che riporta la notizia:
http://www.divorziobreve.org/?q=node/29
“Insomma, sti due si sono sposati in chiesa, di che si può lamentare la moglie? La prima truffatrice mi sembra sia lei.”
magari la moglie si lamenta solo della violazione della privacy? potrebbe avere torto anche su quello, forse in un matrimonio civile il marito puo spiare la moglie piu di quanto non possa spiare altri parenti, ma comunque il grande truffatore qua e’ il giudice, che ha concesso questa possibilita di spiare il proprio coniuge solo ai cattolici e la ha negata esplicitamente a noi che non professiamo alcuna religione.
la sessualita della moglie e le sue intenzioni nei confronti del marito ci interessano molto poco, la cosa da sottolineare invece e’ che questa sentenza, ad opera di un giudice manifestamente clericale, costituisce un’altra piccola tessera inserita nel grande puzzle della restaurazione della teocrazia in italia.
@crespo
Di nuovo non mi esprimo sull’annullamento della sacra rota, che ha il valore legale delle banconote del monopoli.
Invece, per quanto riguarda il divorzio, essendoci un tradimento, giustamente il divorzio è a carico del coniuge che tradisce.
Il punto è che per provare questo fatto, l’altro coniuge ha spiato la corrispondenza della moglie, e questo è un reato. Peggio, essendo il fatto che la corrispondenza è stata spiata agli atti del processo, ed essendo l’azione penale obbligatoria, il giudice che ne viene a conoscenza DEVE procedere d’ufficio contro l’offensore.
A questa sentenza, per essere giusta, e se non giusta, almeno legale, manca la giusta galera per il coniuge opusdeiano.
@rais
Guarda, l’unica cosa che so di certo è che, per considerarsi valido il matrimonio, i due coniugi non si devono nascondere dati “sensibili” (uso questo termine solo per ignoranza).
Ovvero non devi nascondere se sei sterile, se hai cambiato sesso, se hai condanne penali, se hai già figli e via dicendo. Non so come rientrino la religione e l’orientamento sessuale in questi obblighi. Sinceramente mi piacerebbe molto sentire l’opinione di un giurista ma a quanto pare questa notizia non intriga molto gli avvocati che frequentano questo sito. Cavolo, ci sarà qualche avvocato che ci può chiarire un po’ le idee? su, forza, fatevi avanti!
Comunque sia, quello che sostengo è principalmente questo: se tu spii il tuo coniuge e scopri che ti tradisce, puoi usare questi dati per avere il divorzio (in barba alla privacy).
Poi, a pensarci bene, mi viene da fare questo ragionamento: metti che io sia un turbocattolico e sposo una in chiesa. Ovviamente mi interessa che condivida la mia visione del mondo. Poi, a distanza magari di anni (nn so se è questo il caso) scopro che ho sposato un’omosessuale, il che non collima molto bene con ciò che pensavo del mio coniuge prima del matrimonio. Se l’avessi saputo prima, non l’avrei sposato.
Chiaro no? in pratica in questo modo sono stato raggirato. Ti sembra allora giusto che il matrimonio continui?
Sinceramente in una vicenda del genere io ci vedo un bel imbroglio (ai danni del marito).
Poi, ovviamente, anche a me fa strano sta storia del matrimonio non consumato per far piacere a Gesù, per carità! Ma dal punto di vista giuridico non sarei così pronto a dar torto al giudice.
@c.d. and Giancarlo Niccolai
Per via della violazione della privacy potreste benissimo aver ragione, non so esprimermi su questo problema. Cmq piacerebbe sentire il parere di un legale: sono curioso.
ciao ciao
@Bruno Gualerzi
La tua copia della Costituzione è riuscita meglio della mia.
Provo a indovinare: la tua voleva essere una domanda a donus, che essendo un troll non vuoi chiamare in causa.
Volevi dire: se “la donna, in quanto sposata, era tenuta a rispettare la fedeltà coniugale; pertanto le sue frequentazioni, frutto di tradimento, possono essere definite laide” come afferma lui, c’è qualcun altro che, sposato, era ed è tenuto a rispettare la fedeltà coniugale. Pertanto per un cattolico le sue frequentazioni, frutto di tradimento, possono essere definite laide.
Ma scommetto che per il troll il caso è diverso.
Ma non vi sembra che sia la moglie ad essersi comportata in modo disonesto, prendendo in giro per anni un uomo che (si presume) la amava?
Con la storia della privacy si vorrebbe abolire la responsabilità personale in caso di scoperta dell’ipocrisia…
Sembra quasi ch3e per molti dei supponenti laicisti il vizietto della mogluie si irrilevante o addirittura lecito! Che vergogna, che schifo!
@ don VS
@ ernesto
Fate funzionare anche la parte che avete sotto la cute e non solo quella in mezzo alle gambe. Se il marito per anni non ha consumato il matrimonio o era impotente, o era un segaiolo con i calli sulle mani o era un puttaniere. P.S.: visto l’ambientino religioso che frequenta è più probabile la terza ipotesi.
Hai ragione, troll Donvs, il vizietto di sposare la gentaglia dell’Opus Dei è davvero schifoso e vergognoso. Sposare uno dell’Opus Dei è un atto contro natura! 😀
Adesso che hai ottenuto la rispostaccia che tanto desideravi, da bravo, vai a rompere i cabbasisi a qualcun altro.
Come è possibile consumare il matrimonio quando la moglie è lesbica e quindi detesta farsi penetrare da un maschio seppur desideroso, potente e gagliardo?
Ho riletto la notizia.
“Un quarantenne di Como ha spiato per anni la corrispondenza della moglie”. poi dice che il matrimonio non è stato consumato.
Non dopo la scoperta delle preferenze sessuali della moglie, ma nemmeno subito dopo il matrimonio.
Due cose mi sono venute in mente: la prima, come ha fatto la sacra rota a stabilire che non è mai stato consumato? penso che la risposta possa essere una sola.
Seconda: dato che era “pienamente consapevole del valore sacramentale del matrimonio”, doveva sapere che era suo dovere consumare il matrimonio; non averlo fatto rafforza la convinzione sui motivi della “mancata consumazione”.
Ha passato poi anni a spiare la corrispondenza della moglie e quindi solo dopo anni ha saputo delle preferenze sessuali della moglie, non lo sapeva prima altrimenti non si sarebbe sposato.
Per me la sacra rota ha solo “coperto” il difettuccio di un suddito.
Potrebbero applicare questa sentenza per indagare sui preti pedofili, sui miracoli di padre pio, sull’opus dei….
dovns visto che sei non solo omobofo ma anche un idiota ti risponderò senza mezze misure? per tantissimi secolo donne lesbiche hanno contratto matrimoni religiosi perché costrette dalle famiglie o dall’ambiente omofobo (di cui tu farei certamente parte) che stava loro intorno.
Ora se conosci un po’ di anatomia saprai che anche una lesbica in quanto donna lì in fondo ha un “foro” e non il “turaforo” che per “turare” deve andare in erezione, erezione per cui è necessaria un’eccitazione sessuale affinché sia ottenuta. Ergo una donna lesbica, che contrae matrimonio per paura o che altri motivi, non ha di certo lei problemi tecnici ad affrontare un rapporto sessuale seppure l’uomo non le piace; la cosa è invece un tantinino più difficoltasa per un omosessuale maschio che invece prima di intraprendere la performance amorosa deve superare lo scoglio dell’erezione. Tenendo inoltre che tale donna è stata indotta da motivi esterne a intraprendere un matrimonio, di certo non era lei ad opporsi ad avere rapporti sessuali con un uomo che ha sposato per imposizione.
Ma forse questi discorsi sono troppo difficile per un idiota
@ crebs
Forse indirettamente – e inconsciamente – ho detto questo, nel senso che questo se ne può effettivamente anche ricavare… ma volevo solo mettere in evidenza come certi giudici leggono di fatto la nostra Costituzione: con gli occhiali di B.16. E quindi se il giudice, avendo inforcato quegli occhiali, fosse stato coerente…
@Ernesto
COncordo sul fatto cheil comportamento di lei sia stato uno schifo, ma:
– Lui non la amava visto che non ha mai voluto rendere il matrimonio canonicamente valido (il matrimonio non consumato non è valido). Mi sembra strano che non abbia portato a copimento il sacramento cui tanto teneva.
– Un giudice non può fare deroghe ad una legge dello stato per favorire i membri di una specifica confessione…. sai se il marito fosse stato ateo o ebreo finiva in galera.
@rais
Scusami ma la sentenza di scioglimento per omosessualità è comprensibilissima e non è una discriminazione. Se tut sposi qualcuno che non ami e che non trovi nemmeno attraente (perchè il suo genere di appartenenza ti fà schifo) solo per posizione sociale e denaro (quelli dell’opustola sono ricchi da fare schifo) la parola con cui definire la signora è una sola: PU.T.TA.NA.
Il fatto che sia lesbica non ne fà automaticamente una vittima. HA voluto truffare il pollo per garantirsi rispettabilità e richezza, ora ne paga le consguenze.
Io al posto del marito l’avrei fatta pedinare da investigatore e poi citata anche per danni morali.
Poi anche lui molto normale non è, ma da qui a farlo passare per carnefice ce ne vuole.
Sento tante critiche, e non mi stupisco, ma vorrei che fosse qualche parere autorevole (come un legale) a dire qualcosa di più concreto: se è stato commesso un illecito, se il tribunale ha mal considerato la legge, o se tutto questo è ancora un retaggio dell’Italia non secolarizzata.
Vizio. Dal latino Vitium. Alcuno disse da Vitare = schivare. Altri da un tema Viet = vacillare o Vit = torcere, intrecciare. Ambedue includenti il concetto di cosa che devia dal retto sentiero… [Cit. da http://www.etimo.it] Hm. Adesso vado a spiegare alla mia signora la direzione per il retto sentiero: sia mai che si movimentino le nottate!
Peraltro: annullamento ineccepibile (e comunque non mi frega alcunché di ciò che fa o dice la sacra rotella) ma sentenza civile ignobile e degna di teocrazie medievali.
asatan molti matrimoni avvengono solo perché una delle due parti punto alla “posizione sociale e denaro”, ma in tutti quei casi non c’è motivo che tenga per annullarli, perché allora in questo casi sì?
Seconda cosa seppure omosessuale ora nessuno può sapere com’era allora la sessualità della donna e né se essa non fosse realmente attratta da quell’uomo; magari era così religiosa che per sentendo pulsioni omosessuali in buona fede era convinta di essere innamorata: come si può stabilirlo a posteriori? senza contare che potrebbe essere stata proprio la on possibilità del marito a spingerla verso una relazione di tipo omosessuale; in pratica nessuno può sapere se al momento del sì quella donna fosse lesbica o meno.
asatan che pontifica!
Come fai ad affermare che la signora si era sposata per forza? Non poteva averlo fatto anche per interesse o perchè così poteva coprire il suo viziatto di fronte alla società?
@DONVS
non ho capito se sei un prete sessualmente frustrato o un gagliardo maschietto emule di papi (magari suo coetaneo e come lui con problemi di erezione)…comunque sia le tue affermazioni sugli omosessuali contribuiscono alla creazione di quel bel clima che ha portato nei giorni scorsi a Roma alle violenze sugli omosessuali sulle quali ovviamente il papa si è ben guardato di dire una sola parola.
p.s. sono eterosessuale ma non me ne faccio ne un merito ne un vanto, lo sono e basta
Una sentenza terribile, che riporta al medioevo, cara Europa fai qualcosa!!
E per fortuna che il nostro sistema giudiziario (una volta tanto) non si basa come quello inglese o americano (tanto per citarne due) alle sentenze di casi passati in giudicato precedenti, se no questa sentenza darebbe libero sfogo a tutta una serie di “reati” giustificati con la religione.
Ma tornando seri, questa sentenza è allucinante, come si fa a far tacere una persona (indipendentemente dalla sua tendenza sessuale) siccome si crede un una religione. Ma siamo nel Medioevo o in un paese fondamentalista?? Ma quanto in basso dovremo arrivare prima di accorgerci di ciò che ci sta facendo affossare??
peppe peppe, sembri uno con qualche cognizione in ambito giuridico, ma vedo che in diritto ecclesiastico saresti da bocciare senza remissione…
😆 (preciso: sto ridendo di te, non di quello che hai scritto)
nessun matrimonio valido può essere sciolto dalla chiesa, e infatti mai si parla di “annullamento” di matrimonio come tu fraintendi e continui a ripetere, ma di “dichiarazione di nullità”… ossia dell’accertamento che il supposto matrimonio in realtà non è mai stato posto in essere, mancando una o più condizioni fondamentali per la sua validità canonica.
Sì, sì… è il solito linguaggio pretesco per creare distinzioni inesistenti. Dal punto di vista del diritto civile (diritto di famiglia in particolare), che è quello che conta, le nozioni di nullità e annullabilità sono talmente sovrapposte che di fatto se ne contesta la distinzione a livello giuridico. Tant’è che il diritto conserva, anche per matrimoni che potrebbero a tutti gli effetti esser considerati nulli, più che annullabili, i principali effetti civili riguardo ai figli e al patrimonio (salvo casi molto eccezionali).
Nel diritto canonico, la distinzione tra nullità e annullabilità è inevitabilmente dettata dal fatto che la seconda è inammissibile, allorquando un signore buffamente abbigliato, al termine di ridicole giaculatorie, abbia dichiarato solennemente che il rito officiato è indissolubile: qualunque tipo di azione volta ad annullare questa pantomima sarebbe incompatibile con l’indissolubilità sancita per conto di un essere superiore (nonchè inesistente). E’ qustione di non perdere la faccia, null’altro. Ma…
…il clero è sempre pieno di risorse e infatti s’è inventato i Tribunali della Sacra Rota, in cui…
Questo il processo (canonico) deve appurare.
…certo, come no 😆 … quindi mi stai dicendo che realmente esiste un metodo incontrovertibile per appurare che al momento della celebrazione il richiedente nullità ha detto SI ma in realtà stava pensando NO? Che ridicolaggine… O magari obiettare che siccome uno ha i testicoli troppo piccoli allora il matrimonio non è mai stato “realmente” celebrato? Che furfanteria, che puerilità… La verità è che basta scucire qualche migliaio di euro e gli avvocati riescono a far valere in giudizio qualunque panzana possa anche lontanamente configurarsi come vizio di forma… ed et voilà, il matrimonio è bello che annullato… seppur consumato e magari con 10 figli… anzi, nullo! Perchè altrimenti tutta la storia dell’indissolubilità si rivela, com’è, una barzelletta.
In più, però, al danno per il coniuge ripudiato (perchè di questo si tratta, in sintesi… alla sacra rota ciascun credulone può acquistare la “nullità” del proprio matrimonio) si aggiunge la beffa, visto che al contrario del matrimonio civile – l’unico SERIO – perde ogni tutela, proprio in ragione della cavillosa e pretesca distinzione tra annullabilità e nullità.
Ripassa un po’ dai… eviterai altre grame figure…
😆 (ribadisco: sto ridendo di te, non di quello che hai scritto)
Vabbè, lascio stare questa vicenda, qua vedo troppi insulti sia da una parte che dall’altra, mi sembra che ci siano un po’ troppi liceali infervorati per tirar su una conversazione costruttiva.
Comunque ragazzi, o come spero, ragazzini, vedete un po’ di imparare l’educazione.
PS si può sapere chi modera questo forum? Nessuno, a quanto pare.
Ho l’impressione che già il matrimonio sia avvenuto in violazione di molti principi. La donna è lesbica, una viziosa per la chiesa ma, donna a tutti gli effetti. L’uomo non consuma, ma spia la moglie. – Ciò premesso io mi domando: – Un matrimonio non consumato è valido? Per la chiesa non bisogna crescere e moltiplicarsi? Io sapevo che era cosa fondamentale per il matrimonio religioso donarsi. Se così fosse colui che non si dona potrebbe avere una tendenza non dichiarata? A questo punto io mi domando: – Valeva la pena scavalcare la legge sulla privacy per spiare dal buco della serratura nei vizzi di coppia? Era migliore lui o era migliore lei che provava a vivere una relazione? Beh! Troppe domande significano che non ho capito nulla di tutta questa storia. Qualcuno può farmi capire qualcosa? Grazie
e io mi domando come mai?in italia quando il caso del eluana englaro era al ordine di coscienza nazionale del mese, chi osava dire la sua ci pensava 4 volte..ecc adesso che la maggior parte dei pontificatori massacratori ,del padre di eluana e sono stati condannati per diffamazione, sono li in televisione a blaterare interviste scontate,e niuno da quando ci fu condanna su codesti diffamatori ,partendo dalla stampa ultras di sinistra ecc…si e ricordato di ricordarlo….vedendo gli stessi blaterare in tv…u cane nu muzzica pe mangia nuatro caneììììpovera italia
Morale della favola: il povero marito doveva sopportare una moglie che lo tradiva addirittura con delle amichette viziosette e che con molta probabilità lo aveva ingannato nascondendogli la sua inversione prima di sposarlo!
In effetti il trollaggio di un singolo provocatore è riuscito a mandare in vacca un thread piuttosto interessante, in cui si discutevano aspetti legali di vario ordine.
Qui ci sono due aspetti da considerare.
La violazione della privacy c’è stata ed è gravissima. Per legge io non posso mai e poi mai leggere la posta personale di una persona senza il suo consenso. Gravissimo anche il comportamento dello psichiatra, contro ogni deontologia professionale.
Detto questo, come donna, femminista e lesbica pure io mi chiedo: ma perché sta tapina si era messa con un uomo etero, oltre tutto un bigottone dell’Opus Dei? E trovo patetico il riferimento al maschietto desideroso e gagliardo, proprio da maschilista che non capirà mai quanto si sta bene senza di voi..
@DONVS
Se ti fa’ cosi’ schifo il comportamento di atei, laicisti, agnostici e razionalisti…PUOI ANCHE INGRANARE LA 4° E SGOMMARE VIA DA QUESTO FORUM.
Il giorno in cui necessiteremo di una consulenza sul diritto eclesiatico, l’omofobia, la disugualianza, la violazione della privacy(vedi anche caso BOFFO), verremo noi a cercarvi…anche se ne dubito.
Per il resto, gira alla larga…!
Non abbiamo bisogno di leggere i post delle persone con i paraocchi, che chinano il capo come muli da soma, d’innanzi a tutto cio’ che dice quella mafia legalizzata che e’ la chiesa cattolica romana!
Au revoir
DONVS, come diavolo fai a scrivere sui tasti con una clava?
@DONVS
…Trovo molto piu’ laido, viscido, ignobile, schifoso, contronatura, mescino e perverso la castita’ dei tuoi cari compagni di merende preti…Quella che con l’ausilio del consiglio di dio, li porta ad appartarsi con bambini innocenti.
COME MAI IL VATICANO COPRE VOI ALTRI DON PEDOFILI?
QUELLO NON E’ LAIDO?
…OPPURE LA CHIESA LO FA’ PER SALVAGUARDARE L LORO PRIVACY!?!?
…SGOMMA DA QUI CHE E’ MEGLIO.
scusate ma io non capisco perche’ il marito non abbia voluto consumare il matrimonio
se lui gia’ sapeva dell’omosessualita’ della moglie poteva non sposarla,se non lo sapeva
perche’ non ha tentato un approccio sessuale?
a meno che lei non soffrisse di vaginismo..non riesco a capire….
@DONVS
Con chi vanno a letto, come , quando e perche’ dei privati cittadini,
NON E’ AFFARE DELLA CHIESA!…MEN CHE MENO DELL’ OPUS DEI CULLA DI MAFIOSI!
…sul “da un maschio seppur desideroso, potente e gagliardo” meglio che non commento…Tu eri li’?!?!?!!?…Oppure conosci il tizio!?!?!?
Meglio per la (ex) moglie. Ma ora sarebbe il caso che denunciasse il suo (ex) marito.
@don alberto
LA CLAVA DEVONO AVERGLIELA SPACCATA IN TESTA DA PICCOLO!
@don alberto
OPPURE SE LA PORTA ANCORA DIETRO COME ALL’ETA’DELLA PIETRA!
Per fortuna che i giudici sono tutti laicisti e di sinistra,
sè, magari….
Nessuno compiange quel pover’uomo che, dopo il matrimonio scopre come la moglie non possa amarlo perchè invertita. E lo tradisce pure spudoratamente! Sfido chiunque a consumare un matrimonio in siffatta situazione: gli uomini equilibrati spiritualmente e psicologicamente non possono compiere un atto sessuale in una situazione così abnorme! Solo i cani si congiungono senza il coinvolgimento dei sentimenti!
-SPIONAGGIO DI E-MAIL?
-OPUS DEI?
-TRADIMENTO A SFONDO LESBICO?
-SACRA ROTA?
-GIUDICE C(E)RNUTO?
MA COS’E’?
UN ALTRO ROMANZO SGANGHERATO DI DAN BROWN?
OPPURE UN ALTRO FUTIL-PECORECCIO FILM DEI VANZINA BROS?
Donvs, caro trollazzo, e allora perché il marito a spostato la moglie se sospettava già essere lesbica? evidente non sospettava nulla – a parte il fatto al momento potevam per quanto ne sapeva non esserlo nemmeno, il mondo è pieno di persone che sono diventate omosessuali col tempo a seguito di matrimoni disastrosi – allora perché non ci ha provato a consumare la prima notte di nozze? perché non ha chiesto l’annullamento già dopo un anno di matrimonio bianco, visto che poteva farlo?
A quanto pare sia tu che il maritino condividere lo stesso squilibrio mentale di matrice cattolica, troppo incenso, si sa, alla lunga ha lo stesso effetto della cannabis sul cercello!
La notizia è veramente assurda perchè la corrispondenza è protetta dalla Costituzione e non c’è modo nè motivo che ne giustifichi la violazione.
Spero che la signora abbia il tempo ed il denaro per continuare la vertenza perchè in appello o in cassazione la sentenza non reggerebbe.
Altrimenti sarebbe una giungla in cui persone come DONVS si sentirebbero autorizzate a prevaricare la nostra (traballante) libertà giustificandosi con i loro miseri argomenti.
Il marito avrebbe avuto tante strade per dimostrare che il matrimonio non era valido ma ha preferito la violazione! Ed in Italia, almeno su basi ideali, non funziona!
Per assurdo, se io non desiderassi la mia corrispondenza e la mia privacy in mano a qualcuno che non sia la magistratura come potrei difendermi? Lo minaccio di spaccargli la faccia? Lo faccio davvero?
No! Sarebbe giungla!
DONVS scrive:
Morale della favola: il povero marito doveva sopportare una moglie che lo tradiva addirittura con delle amichette viziosette e che con molta probabilità lo aveva ingannato nascondendogli la sua inversione prima di sposarlo!
Nessuna morale e nessun “doveva sopportare”, doveva rispettare la legge perfino nel caso di un rapporto con un'”invertita”, per usare la tua spregevole terminologia!
A me sembra che chi attacca la sentenza a testa bassa sbagli. Non sto dicendo che sia sicuramente giusta, ma nemmeno così sicuramente sbagliata. Vi pongo alcuni quesiti:
1) come si risolve un conflitto tra (applicazioni di) norme costituzionali che in concreto si trovino a confliggere? Perché qui i principi sono entrambi, almeno nell’interpretazione del giudice, costituzionali: quello di libertà di religione, e quello di inviolabilità della corrispondenza. Di solito, dai miei inutili anni di giurisprudenza (ma non sono un avvocato, sono un laureato che non ha mai esercitato) mi sembra di ricordare così, si risolve in questo modo: i primi articoli della Carta valgono più degli altri, il che permette di spiare, ad esempio, la corrispondenza di un privato cittadino (o di intercettare le sue telefonate) in virtù del preminente diritto alla sicurezza della Nazione, o dell’accertamento della giustizia, NONOSTANTE il divieto costituzionale.
2) nonostante l’esistenza del TSO, i Testimoni di Geova possono rifiutare le trasfusioni: il diritto alla libertà di professare la propria fede prevale sul dovere di (auto)tutela della salute. E’ un principio laico, secondo me, nel senso più alto della laicità, che dovrebbe essere sinonimo di libertà. O sbaglio qualcosa, nel mio idealismo giovanile? 😉
L’uomo, che fa parte di una famiglia legata all’Opus Dei, non aveva nemmeno consumato il matrimonio con la moglie, dato che era “pienamente consapevole […] del valore sacramentale del matrimonio”, scrive il giudice.
Vorrei partire dal testo iniziale per capire cosa è che mi sfugge. Cosa vuol dire che il marito non consumava il matrimonio consapevole del suo valore sacramentale? Qual era il motivo per cui si asteneva dal farlo? Poi… perché ha aspettato tanti anni per mettere in piedi la sua diabolica azione di spionaggio per disfarsi della moglie? Sembra chiaro che qualcuno gli abbia illustrato il percorso per giungere a tale risultato. Però se tale risultato è stato raggiunto in violazione della legge sulla privacy non vi viene qualche sospetto? Io immagino che le ruote sacre e non possano girare anche secondo la volontà di qualcuno, ma il tribunale non dovrebbe essere laico e privo da condizionamenti confessionali? Non ho avuto mai tanti dubbi come in questa situazione. Ritengo, comunque, che certe sentenze che i comuni cittadini non riescono a comprendere facciano male alla giustizia e minano la serenità di chi nella giustizia ci crede.
@Paperogiallo
Il problema è che se le pieghe della Costituzione portano necessariamente ad una simile sentenza, allora purtroppo è questa a non andare bene (in particolare l’art.7). Infatti consentire di violare la privacy per soddisfare una propria esigenza di culto (la sentenza sottolinea proprio questo carattere dell’annullamento), ma non consentirlo per difendere i propri diritti di coniuge è moralmente controintuitivo. Oltre a creare una disparità pratica tra chi può accampare la Rota come scusa per spiare la moglie, e chi si è sposato solo civilmente.
La cosa che più mi preoccupa, qui, è il gruppo degli artt.7-8 della Costituzione, che impongono alle confessioni non cattoliche di rispettare l’ordinamento giuridico italiano, ma dichiarano “indipendente e sovrana” al pari dello Stato la confessione cattolica. Anche nella sentenza sul vescovo di Prato del 1958 (presente sul sito UAAR) il tribunale interpretava così: È chiaro quindi che, mentre per le altre religioni è espressamente posto un limite, questo non esiste per la religione cattolica, che nel campo spirituale ha la sua piena indipendenza e sovranità, non sindacabile dallo Stato italiano.
Insomma, esistono purtroppo i precedenti per dire che la Costituzione in sostanza autorizzi i cattolici, e solo loro, a sentirsi esenti da alcune leggi… 🙁
(Certo che estendere il diritto alla libertà religiosa fino al diritto all’annullamento della Rota a ogni costo suona grossa.)
L’annullamento della sacra rota non ha il valore legale della carta del monopoli. E’ recepito dallo stato italiano, ergo, quel matrimonio è INESISTENTE, da qui decadono eventuali obblighi di assegni divorzili (che si hanno per i divorziati non per chi non si è mai sposato) ed eventuale divisione dei beni. Non consumare il matrimonio vale ai fini dell’annullamento, perchè si siano sposati non lo so. E non è che non lo so perchè la moglie è lesbica (quando lo ha sposato poteva essere inconsapevole o represa) ma perchè il matrimonio non è stato mai consumato (e saranno pure stati d’accordo, eh). Ipotesi A: una donna lesbica, se inconsapevole o repressa non ha comunque pulsioni per gli uomini (o sono rare), se è molto religiosa direi che un bravo cattolico che non consuma le può sembrare l’uomo della sua vita. Ma prima o poi scoppia, funziona così.
B- Se l’amante di lei fosse invece stato un uomo? Il marito di lei non consumava, quindi altrettanto naturale trovarne un altro.
C- Follow the money, per capirci qualcosa io farei una valutazioncina sui dati patrimoniali dei due, ma pare che per via di una cosa chiamata privacy non siano disponibili
D- se il marito fosse stato musulmano avrebbe avuto diritto di percosse per via della libertà religiosa?
Rendiamo il codice penale multiconfessionale?
PS: il paragone con il diritto al rifiuto delle trasfusioni per i TdG non sta in piedi. Io per la mia religione posso rifiutare delle cure per me (sovranità sul proprio corpo), non posso violare la privacy TUA. Non è il diritto individuale di una persona nella sua religione, è un diritto che impatta su altri, altri che dovrebbero essere tutelati dalle norme penali.
@Magar
Se fosse un diritto all’annulamento da parte della Sacra Rota, quando dici che “suona grossa”, sarei d’accordo con te. E infatti avevo precisato che il riferimento alla libertà di spiare come esplicazione della libertà di culto fosse “almeno nell’interpretazione del giudice”, sottointendendo che non fosse tout-court la mia opinione.
Quello che stigmatizzavo con il mio commento era l’atteggiamento di cui urla “al lupo clericale”, intendendo una presunta sottomissione dell’amministrazione della giustizia. Secondo me questa è una decisione sbagliata, ma è un “sentore” di errore, una cosa a pelle e personalissima, e non mi permetterei mai, non essendo un giudice della Cassazione o della Corte Costituzionale, di gridare allo scandalo su una materia così controversa e difficile. Perché in fondo intravedo una certa dose di giustizia anche nel ragionamento contrario al mio, che è poi quello del giudice: il far prevalere l’interesse del marito al rispetto della propria idea di matrimonio al diritto della moglie all’inviolabilità della propria corrispondenza. E non mi convince il tuo ragionamento sugli artt. 7 e 8, semplicemente perché credo che qui non fosse in discussione, come dici tu, il diritto di ottenere a tutti i costi l’annullamento, bensì appunto il diritto al rispetto dell’idea di matrimonio del marito, che sono convinto appartenga al novero dei diritti di cui all’art. 2 della nostra Carta, che nessuno Stato, laico o confessionale che sia, si sognerebbe mai di cambiare.
L’esempio dei TdG, ne convengo, non era brillante, ma soltanto perché non attuale: c’è stato un periodo (e la cosa vale ancora in molti Paesi c.d. civili, tipo alcuni degli Stati Uniti), in cui in Italia il tentato suicidio è stato considerato reato penale, in quanto il diritto di decidere della propria vita, in teoria inalienabile e premimente, veniva ritenuto confliggente e perdente rispetto al diritto della Nazione alla salute pubblica. Dunque l’ho citato soltanto per dimostrare come lo scontro tra due precetti costituzionali non si risolva sempre a favore della religione, né tantomeno della religione cattolica. Perdonate se sono stato fuorviante per questo.
Infine, per rispondere alla domanda “se il marito fosse stato musulmano avrebbe avuto diritto di percosse per via della libertà religiosa?”, la risposta in questo caso è sicuramente negativa, ma non perché la religione sia l’Islam (o quel che qualcuno crede sia l’Islam), bensì perché il diritto all’integrità fisica è predominante rispetto a quello religioso, così come, nell’esempio di cui stiamo dibattendo, il diritto alla libertà di culto (o meglio ancora, come ho scritto, al rispetto delle proprie convinzioni su cosa sia o non sia il matrimonio) è stato ritenuto predominante sul diritto di inviolabilità della corrispondenza. Semplicissimo, no? 😉 (si fa per dire, in realtà credo che quel giudice, se coscienzioso, abbia avuto dei gran mal di testa nel dirimere la questione… per questo mi sembra che liquidare la questione con termini tipo “medioevo” sia ingiusto e sbagliato!)
Che strano…
Le relazioni omosessuali NON vengono riconosciute dalla Chiesa e dallo Stato, se però un coniuge fa le corna con una persona dello stesso sesso, è riconosciuta come relazione valida per annullare il matrimonio… un po’ ipocrita, no?
Era già capitato un caso simile, dove però il gay era il marito.
La mia religione mi impone di celebrare riti orgiastici anche con persone non consenzienti….il giudice mi dara’ ragione..
Allora la prossima volta che un marito musulmano in Italia che si scopre tradito dalla moglie le butta in faccia l’acido, sarà assolto perché la libertà religiosa prevale?
Mi sa che il giudice è un dipendente vaticano.
Comunque non capisco: o la moglie è stata rifiutata sessualmente dal marito dell’OpusDei (bleah… meno male, dico io…) e per consolarsi si è data ad amori saffici (in questo caso il matrimonio non era valido, ma la colpa mi pare del marito; oppure il marito già sapeva qualcosa, si è rifiutato di avere rapporti, e allora appunto il matrimonio si poteva sciogliere, credo, perché la moglie non ha palesato le sue preferenze precedentemente al marito.
Ma poi mi dico, ma cosa ci si sposa a fare?????
ah, già, per far campare i fotografi
@Paperogiallo
Ok, però allora bisogna tenere conto di quelle sentenze di Cassazione che, in assenza delle idee religiose, hanno dato torto ai mariti “spioni”: mi pare che, seguendo la sentenza – così come da te interpretata – si arrivi al paradosso di ritenere il diritto al rispetto di una concezione religiosa del matrimonio più importante del diritto alla privacy, ma non altrettanto il diritto al rispetto di una concezione secolare del matrimonio stesso (che magari dà comunque molta importanza alla promessa di fedeltà scambiata tra i coniugi).
In altri termini, se capisco bene, stiamo dicendo che per un cattolico praticante il matrimonio ha un valore speciale, la cui difesa è tutelabile come diritto inviolabile dall’art. 2, che per una persona secolarizzata non ha. E ciò resta parecchio controintuitivo moralmente.
Insomma, detto ancora più semplicemente: se è possibile chiamare in causa l’art. 2 per i mariti dell’Opus Dei, perché non è possibile invocarlo anche per i mariti o le mogli dell’UAAR?
Io mi chiedo, ma è mai possibile che una pseudo “libertà religiosa” possa prevalere sul diritto alla privicy. Che un giudice dello Stato possa passare sopra queste cose e decidere che la religione ha più importanza della libertà dell’uomo? Se proprio voleva qeusto “brav’uomo” doveva smascherarla in altro modo. Perché la libertà religiosa non c’entra un ficosecco con il fatto che lui la prima volta, ma anche el successive, abbia voluto mettere il naso nella corrispodenza altrui!!! La fatto per curiosità e basta. Se proprio voleva far saltare il matrimonio, avrebbe dovuto farlo come tutti gli altri a cui capitano (putroppo) queste cose, ma no fotocopiando le e-mial personali.
@ Magar, bieco illuminista
“Insomma (…) se è possibile chiamare in causa l’art. 2 per i mariti dell’Opuse Dei, perché non è possibile invocarlo anche per i mariti o le mogli dell’UAAR?”
La cosa – in linea di principio, perchè di fatto non accadrà mai, e inoltre immagino tu l’abbia detto per paradosso – a me non piacerebbe per niente, in quanto in questo modo l’ateismo verrebbe equiparato ad una religione come tutte le altre. Che è uno degli argomenti cui più di frequente ricorre chi intende denigrarlo.
Cosa c’entrano con questo argomento i preti pedofili e l’Opus Dei ? Ma ovviamente sono i soliti luoghi comuni a cui devono ricorrere i “laici razionalisti” per rafforzare le loro tesi traballanti. E allora i loro discorsi sono simili a quelli che si odono dai barbieri e nelle bettole: le donne sono tutte mignotte, gli avvocati ladri, i politici corrotti, i ballerini froci, i medici incompetenti e via dicendo….
Ma senti chi parla i luoghi comuni è stereotipi proprio uno che per 5 o 6 commenti non ha fatto altro che sciorinare stereotipi omofobi, su perversione, laidità, ecc
Se c’è uno che non ha portato proprio un’argomentazione sei tu donvs
Visto che trovi immorale due lesbiche, col discorso sui preti pedofili si prova a farti capire cosa e’ VERAMENTE IMMORALE E CONTRONATURA.
Non ti prendere la briga di rispondermi….Con gente gretta come te, solo l’indifferenza!
@ DONVS
Sei come Don Abbondio, un po quì un po là, il vento tira di quì, no tira di là, sei nella terra di nessuno e fai valere niente le tu opinioni
immorali e contronatura sono sia i pedofili che le lesbiche. Solamente che pedofili non sono tutti preti, visto che la maggioranza dei casi di pedofilia avviene nell’ambito della famiglia e della scuola.
donus, sei un povero idiota.
l’omosessualità non è contro natura, difatti in natura esiste.
è singolare vedere quanto i cattolici come te trasudino odio ed intolleranza da ogni poro.
per non parlare dell’omofobia, che di solito è la maschera di un’omosessualità non accettata. mi spiace per te.
@Bruno Gualerzi
Intendevo dire: se, come suggerisce Paperogiallo, a rendere invocabile l’art. 2 (e dunque il superamento del diritto alla privacy della moglie) è stata l’esigenza di rispettare la concezione del matrimonio propria del marito, ciò in linea di principio non dovrebbe valere solo per le concezioni religiose.
@tutti
Se DONVS prima usa termini denigratori (“vizietto”, “invertita”) che la maggior parte dei talebani omofobi riterrebbe troppo estremi (e soprattutto poco “vendibili”), poi improvvisamente si atteggia a fustigatore dei luoghi comuni e degli stereotipi, ci sono FORTI probabilità che sia solo un provocatore che se la sta spassando a vedere le reazioni altrui. Stop feeding him, please.
Se mi è permesso dire la mia,
la violazione della privacy ha un limite in questo caso: se una persona sospetta che il proprio partner abbia altre relazione, non si può parlare di violenza della privacy se controlla le e-mail o gli SMS, anche perché è l’altro che sta sbagliando! Poi il concetto in una coppia sposata di privacy, insomma, è un po’ largo: non è come un collega di lavoro, che fruga tra le tue cose personali.
Aggiungo che anche io trovo assurdo la sentenza “religione superiore alla privacy”: semmai avrei parlato di “doveri coniugali”.
@Gabriele
Riguardo alle intercettazioni telefoniche, la Cassazione pensa che ciò non si possa fare. Suppongo che per le e-mail valga lo stesso principio.
Da internet: Nell’islam le donne hanno diritto al piacere sessuale. L’impotenza del marito, anche nella Sharjah, è fra le possibili cause di divorzio a vantaggio delle donne. Così come l’assenza prolungata del marito.”
“La questione del divorzio ci impone di tornare ai testi fondamentali. Un giorno una donna è andata dal Profeta affermando che non le piaceva il marito e che temeva di agire contro la morale. Muhammad le ha domandato se accettava di restituirgli l’equivalente della dote che suo marito le aveva versato al momento del matrimonio (si trattava di un giardino); ella disse di sì e furono quindi divorziati (in certe circostanze, e secondo certi giuristi, non è obbligata a rendergli la dote, a seconda se egli è nel torto oppure no).” Semplicemente non le piaceva, basta e avanza.
In questo caso egli è nel torto, traisce il matrimonio, non si impegna neppure nelle carezze e coccole come lesbica (forse per non eccitarsi lui? e tradire l’amico “immaginario”o reale) rifiutandola per mesi ed anni, attenendo il tradimento (solo parziale) che avrebbe voluto. Lei doveva chiedere il divorzio come moglie schifata per anni con risarcimento per danno biologico e morale, è giovane una volta sola, aveva diritto alla soddisfazione sessuale quanto prima, nonché poteva sognare figli nel passato, non ha voto di castità. E’ stata come una badante di lusso ed accompagnatrice con solo alloggio e vitto, forse senza stipendio liquidazione pensione e giorni liberi settimanali per la sua vita privata libera! Niente pensione minima , per fidamente
@Magar
Sì, in linea di principio è come dici tu, il principio giuridico dovrebbe valere anche per i mariti e le mogli di UAAR. Solo che entrano in gioco, a questo punto, le convinzioni diffuse nella società, i pregiudizi (che IN GIUDIZIO, se mi lasciate il giochino semantico, c’entrano eccome), che determinano una sorta di inversione dell’onere della prova: se sei non dico cattolico (quello in fondo lo è la maggioranza degli italiani, almeno per il battesimo, e non credo serva a granché davanti a un giudice) ma addirittura dell’Opus Dei, non hai il dovere il provare al giudice cosa intendi per matrimonio. Se sei di UAAR, sì: ti tocca dare prova che avere una fanciulla nel letto, con tua moglie e diversa da tua moglie, ti dispiaccia (e in effetti, dico io, solo a uno dell’Opus Dei può dispiacere! 😉 ).
OK. Abbiamo capito perché lei l’aveva sposato.
Non accettava la propria omosessualità e così si é sposata uno con cui avrebbe avuto con certezza la NON occasione che a letto succedesse qualcosa!