Il Corriere della Sera ha pubblicato oggi un articolo di Erika Dellacasa dedicato all’assistenza morale non confessionale che una socia UAAR, Emilia Fabris, presterà volontariamente presso l’ospedale Le Molinette di Torino. Fabris ha ricordato di aver “seguito un corso con una psicologa [organizzato dal circolo UAAR di Milano, NDR] per prepararmi a questa esperienza” e ha dichiarato di “proporsi soprattutto di ascoltare. Nessuno ha in tasca le risposte alle grandi domande della vita”.
Assistenza laica sul “Corriere”
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Questa e’ un’ottima cosa perche’ un malato altro non chiede se di essere finalmente ascoltato
Bene, iniziamo con la politica del “fare”.
Emilia Fabris:
“Nessuno ha in tasca le risposte alle grandi domande della vita”.
Ben detto. Nemmeno Fra Pallone e Don Albertone. Nemmeno Peppino Ratzinger. Nemmeno la Chiesa tutta insieme, benché assistita – dicono loro – dalla Spirita Santa e perciò infallibile.
“Nessuno ha in tasca le risposte alle grandi domande della vita”.
questo è talmente vero che divide le persone in due categorie: in quelli che onestamente lo risconoscono ed in quelli che furbescamente si riempiono le tasche di risposte inventate da vendere ai creduloni…
Scusate ragazzi…. Ok. Siamo tutti dalla stessa parte. Ma sparare sulla croce (di legno in questo caso) a ogni articolo mi pare esagerato.
Concordo comunque con ogni parola, anche se il mio commento è più un “bene. a una buona notizia se ne aggiunge un’altra anch’essa buona (se non al pari della prima): La visibilità che l’associazione UAAR ottiene con questa azione.”
Per il resto, buona giornata ^___^
I miei complimenti a Emilia. Quello che fa è davvero un gran bell’atto di fede. Nell’umanità.
Fabris: “Nessuno ha in tasca le risposte alle grandi domande della vita”
Diciamo, forse più correttamente, che chi ha quelle risposte, ha le sue. Chi non le ha, le cerchi (a meno che decida di farne tranquillamente a meno), e a chi copia dal banco a fianco, nota sul diario. Invece, nella condizione attuale, è come se il prof assegnasse il compito in classe con le risposte già scritte, e guai a osare scriverne altre!
Banissimo !!
questo significa ragionare,questo è dare un apporto alle persone che soffrono,che rimangono sole,che sono anziani e che vanno supportati anche coloro che sono stati atei per una vita ed in questi fatali momenti è giusto che non si sia circondati da corvi neri o dai loro seguaci.
Bellissima iniziativa,faccio gli auguri ad Elena,vorrei averla vicino quando arriverà la mia ora giusto per scambiare opinioni comuni e ravvivarle in quei momenti-ho ancora il ricordo del mio buon papà che giunto al limite si vide una prefica cattolica suggerirgli di accettare la comunione come ultimo rimedio,in casi come questo una persona atea di supporto lo corroborerebbe che le sue convinzioni sono state le più giuste.
saluti Giovannibattistateo
Vorrei segnalarvi una notizia: a palermo anche gli adoratori della Dea Kalì hanno chiesto l’accesso dei loro sacerdoti alle strutture sanitari. Così gli ospedali italiani saranno affollati di tanti diversi e suggestivi consolatori!
BOB
-“Vorrei segnalarvi una notizia: a palermo anche gli adoratori della Dea Kalì hanno chiesto l’accesso dei loro sacerdoti alle strutture sanitari. Così gli ospedali italiani saranno affollati di tanti diversi e suggestivi consolatori!”
Vorrei segnalarti una notizia: a palermo anche gli adoratori di BOB hanno chiesto l’accesso dei loro sacerdoti alle strutture sanitari. Così gli ospedali italiani saranno affollati di tanti diversi e suggestivi consolatori!
onesto presuntuoso, suvvia, non perderti con bob 😉
che ci vuoi fare… io resto dell’idea che l’unico tipo di supporto permesso e stipendiato dall’ospedale debba essere quello di psicologi qualificati (mi pare di capire che questa cosa dell’uaar sia simile. però se appunto c’è già la presenza dei suddetti psicologi, secondo me non ce n’è bisogno).
niente preti, sciamani o altro.
quando mia sorella è stata ricoverata allo IEO (di veronesi… sarà per quello?) per un’operazione abbastanza importante, l’unica persona che è venuta a chiedere se voleva parlare e quant’altro è stata una psicologa, e meno male aggiungerei! non c’è bisogno di gente che sparga aria fritta ma di gente che sia qualificata per affrontare certe situazioni. se c’è una cosa che odio è la cosiddetta “psicologia del senso comune” per la serie “ma si siamo tutti psicologi”. siamo tutti psicologi un paio di ciuffoli.
Come al solito, con supponenza, si vuole sindacare sulla scelta delle persone e imporre certi modelli non richiesti dai più. Il fatto che oltre oltre 90×100 degli italiani scelga il funerale in forma religiosa, fa supporre che anche l’assistenza nei luoghi di cura debba essere prevalentemente di carattere religioso. O no!
Dialogo immaginario in un blog ateo indiano:
BOBESH
Vorrei segnalarvi una notizia: a calcutta anche gli adoratori della Vergine Maria hanno chiesto l’accesso dei loro sacerdoti alle strutture sanitari. Così gli ospedali indiani saranno affollati di tanti diversi e suggestivi consolatori!
Purtroppo sessant’anni di bieco cattolicesimo imposto dallo Stato, ha attenuato negli occidentali quel buon senso che definirebbe come assurda una vergine madre!
Senza contare gli eccidi di milioni di non cristiani, ai non credenti non era concesso l’accesso a nessuna carica di partito e a nessun ufficio pubblico. Attraverso le chiese e l’indottrinamento scolastico venivano inculcati i principi della dottrina cattolica. Con i bei risultati che si sono visti!
“Nessuno ha in tasca le risposte alle grandi domande della vita”
due considerazioni, una positiva una negativa:
1. positiva: è un’affermazione in netto contrasto con la maggior parte delle sentenze apodittiche che ho udito da tanti frequentatori di questo sito: ossia che Dio sicuramente non esiste e che dopo senz’altro non c’è nulla di nulla…implicitamente la Fabris riconosce che il massimo che può fare è ascoltare, senza dichiarare supponentemente che certamente Dio non esiste.
2. Negativa: e come fa a sapere in modo così assoluto che davvero nessuno abbia una parola o uno straccio di vera risposta alle grandi domande della vita??? Posizione uguale e contraria a quella di chi in coscienza crede di poter attestare che invece delle risposte ci siano (non perchè inventate, ma perchè rivelate).
@Sandra
ah ah ah ah ah!!!! 😀 😀 😀
Ottima iniziativa quella di Torino. 😉
Concordo con KAWORU…anche secondo me gli unici a dover entrare per parlare con i moribondi dovrebbero essere delle persone preparate quantomeno in psicologia.
Le baggianate dei don sui paradisi e sugli inferni…o le benedizioni con olio puzzolente, sono una farsa da dover combattere in modo totale!
Oltre a spaventare i moribondi, li si prende pure in giro!
Sandra
Chi sarebbero gli adoratori della Vergine Maria?
@fra pallino
Se c’e’ davvero una risposta alle grandi domande della vita….chi ha detto che la tua sia quella giusta????????
@Kaworu
Se sono volontari NON stipendiati dallo stato io ho non ho nulla in contrario agli “assistenti spirituali”. Un placebo psicologico per chi ne ha bisogno, dopo tutto. Certo non capisco perchè talune di queste spalle su cui piangere (perchè altro non sono) debbano ricevere prebende da stato e regioni.
Per il resto per me potrebbe andarci anche un consulente rastafariano se questo aiutasse i rastafariani che ne fanno richiesta.
Un buon intervento di fra pallino. Complimenti (senza nessuna ironia).
Una riserva però sulle risposte “rivelate”.
@fra pallino
Relativista!!!! All’inferno!!!!
@asatan
ovvio, per questo ho specificato che se uno prende uno stipendio è opportuno che almeno sia competente per il lavoro che sta facendo 😉
Kowaru, difendi la categoria? Ho un amico psicologo che sicuramente avrebbe scritto la stessa cosa.
Non so se apprezzare il servizio in questione o meno: sicuramente io non lo vorrei.
Certi momenti si passano con la famiglia e/o con gli amici. Se uno non ha nè l’una nè gli altri, allora la domanda più importante a cui rispondere dovrebbe essere: perchè mi trovo a dover parlare con uno/a sconosciuto/a?
non perchè inventate, ma perchè rivelate).
Rivelate da chi ? Come e quando.?
Storia vecchia ed obsoleta.
@micheleB.
sinceramente non più di tanto, anche perchè non è la mia categoria quella di quel tipo di psicologi (loro son clinici, io faccio tutt’altro) 😉
però visto che devo fare il tirocinio in due ambiti diversi (uno alla triennale e uno alla specialistica), probabilmente il primo lo farò, se riuscirò a trovare, proprio in ospedale con quel ruolo, dato che mi interessa e dato che mi ha molto colpita un libro appunto sull’assistenza in ospedale che ho studiato per un esame. nel caso, farò sapere com’è, esperienze e altro.
comunque, non è un servizio obbligatorio e si può tranquillamente rifiutare.
per lo meno, mia sorella allo IEO ha detto che non ne aveva bisogno e nessuno ha insistito, invece mia madre un po’ ci ha parlato (era rivolto anche ai familiari) e si è “rilassata” un attimo.
nulla va imposto, secondo me, soprattutto in campo psicologico.
Quali “grandi domande della vita”? Quando il quesito fu posto a Sileno, il saggio amico di Dioniso – la domanda “che cosa fosse il meglio per l’uomo” – Sileno non volle rispondere per molto tempo, ma infine spazientito, tuonò: “O mortale, che mai vuoi sapere? Tu mi chiedi che cosa è mai la cosa migliore per un uomo. Ecco ti rispondo: la cosa migliore per un uomo, è ormai per te irraggiungibile: è il non essere mai nato! E siccome tale privilegio ormai non ti è possibile raggiungere, ecco che, come seconda fortuna, non ti resta che morire subito!” Questo in sintesi è la migliore risposta mai data, in tutta la storia universale della filosofia e della cultura, scaturatia dalla fonte della saggezza greca, sul “grande mistero della vita”.
Io, alle grandi domande della vita, ho risposto in modo materialistico e da allora mi sento soddisfatto e convinto come non mai prima.
@ Kaworu
« Siccome negli ultimi momenti della creatura umana, il prete, profittando dello stato spossato in cui si trova il moribondo, e della confusione che sovente vi succede, s’inoltra, e mettendo in opera ogni turpe stratagemma, propaga coll’impostura in cui è maestro, che il defunto compì, pentendosi delle sue credenze passate, ai doveri di cattolico: in conseguenza io dichiaro, che trovandomi in piena ragione oggi, non voglio accettare, in nessun tempo, il ministero odioso, disprezzevole e scellerato d’un prete, che considero atroce nemico del genere umano e dell’Italia in particolare. E che solo in stato di pazzia o di ben crassa ignoranza, io credo possa un individuo raccomandarsi ad un discendente di Torquemada ».
Giuseppe Garibaldi
Il problema lo hanno sempre creato loro, i credenti con i loro sacerdoti, coloro che hanno in mano la verità rivelata e debbono portarla a noi poveri sciocchi. Con il rogo prima, con la paura quando non hanno potuto più con il rogo. Quello che dici tu è giusto ma presuppone uno stato laico che dia la possibilità alla singola persona di difendersi come diceva il suddetto Garibaldi.
Signori e signore, viva la supercazzola in punto di morte al padre confessore, finale del film culto “Amici miei I”. Mi riprometto di farlo anch’io se qualche pretaccio malefico si dovesse avvicinare al mio letto…
nessuno ha le risposte? non è vero! PAPI, PIERFERDI, RAZZOLO SEDICESIMO, IL FILOSOFO DAMIGIANA E ALTRI SAPIENTI le hanno tutte! basta ascoltarli e ti inondano di risposte su tutto, ovviamente se si ha lo stomaco forte (e il cervello debole) per ascoltare e credere nelle loro s.t.r.o.n.z.a.t.e.
Complimenti ad Emilia!
Come al solito, con supponenza, si vuole sindacare sulla scelta delle persone e imporre certi modelli non richiesti dai più.
Ecco il punto: il cristiano è colui che sostiene la dittatura della maggioranza ove egli è parte di quella maggioranza. Salvo poi lamentare di essere perseguitato dove è minoranza, invocando lì, alla bisogna, la libertà, il pluralismo e magari anche il relativismo.
Conclusione: una volontaria atea, in un oceano di preti e suore pagati dallo Stato per fare i parassiti negli ospedali come retaggio di una religione di Stato che non è più tale, è “imporre certi modelli“.
Ma tutti su questo blog li mandano i microcefali?
@sergio I
comprensibilissima la riserva sulle risposte “rivelate”, infatti si possono solo attestare, testimoniare, proporre… non imporre. A ognuno la libertà di saggiarne la credibilità e la verità.
@frank
secondo me la “verità” non è un prodotto dell’uomo.. la verità sul senso del tutto, se esiste, si può conoscere solo se questa si fa conoscere… o meglio ri-conoscere. Questo attesta il cristianesimo: che la Verità stessa è venuta incontro all’uomo.
@peppe
QUOTO!
In alcuni casi si danno al vittimismo anche quando la fanno spudoratamente sporca e una piccola minoranza gli da contro…Vedi l’IRC 😉 e tutti i politici tepdem a difenderla, anche se mi pare che finora non siano cambiate grandi cose… 😉
Per cio’ che riguardano i microcefali, aspettati il peggio!! 🙁 Piu’ visibilita’ avra’ la nostra associazione, piu’ troveremo gente con le loro verita’ in tasca, che si autoinvitera’ qui in questo forum e vorra’ redimerci e metterci in guardia sulle pene dell’inferno 😀 😀 😀
Io una soluzione ce l’avrei ma dobbiamo essere in tanti….
Mi vergogno quasi a proporla ma ci penso gia’ da un pochino….
Perche’ non andiamo tutti in un forum di ultra cattolici ad argomentare i nostri punti di vista!?!? 😉
Perche’ non andiamo tutti a parlare di quanto crediamo nella vergine maria noi atei nel forum dei cattobigotti?!?! 😉
Se ognuno di noi cominciasse a frequentare un blog cattolico come fanno certi bigottoni qui da noi, allora si che se ne vedrebbero delle belle!! 😉
…E’ che noi ateacci purtroppo amiamo troppo la liberta’ per metterci a calpestare quella altrui…e soprattutto non scendiamo a livello di certi c.a.z.z.a.r.i!!
Buona serata a tutti…. 😉
mi sa che la verità a quegli uomini c’è pure passata sopra, a giudicare dai risultati
Vorrei sommessamente rammentare a lor signori – che pur ascoltando assiduamente Radio Maria non avete ben inteso qualche puntata di Padre Livio – che i cristiani non sono ADORATORI della Vergine Maria, in quanto non trattasi (la Madonna) di divinità. Essere atei non significa necessariamente non conoscere la religione (vero Sandra? Nel caso si trattasse di blog immaginario dillo al suo autore immaginario)
interessante, bel servizio. C’è da considerare che probabilmente diversi di noi sono stati sottoposti al rito dell’indottrinamento cattolico e solo successivamente, con lo sviluppo cerebrale, ce ne siamo potuti finalmente liberare. Tuttaviiiia…il cervello può fare scherzetti. Su letto di morte, se perdipiù la lucidità viene meno, permane una piccola/grande(a seconda della persona) probabilità di essere intaccati dalla paura e con quanto ne consegue da una speranza….ahimè inesistente. Si parla di quella speranza sulla quale giocano i preti. In quel caso l’utilità di un’assistenza “atea” (ed eventualmente amica) potrebbe essere importante per ricordare al moribondo di chi egli sia e delle cose in cui ha creduto coscientemente nel resto della sua vita. Anche da mezzi morti bisogna difendersi dall’ingerenza che la società religiosa ha avuto nella vita di una persona che, a rigor di logica, dovrebbe essere aiutata a sviluppare le proprie idee e non costretta ad assorbire le idee di altri. Queste, tra l’altro, non sono dissimili dall’atto di una clavata di un ominide poichè sono idee nate in un’antichità che di certo non proponeva individui più evoluti di quanto lo siamo ora.
@fra pallino
Le tue risposte rivelate(cioè inventate a tavolino), sono risposte rivelate da ominidi ignari del funzionamento della natura, quindi molto meno attendibili delle storie sugli ufo. Chiunque può scrivere qualsiasi cosa. Oltre a questo dato di fatto voglio riprendere una frase dal film religiolous(vivamente consigliato a fra pallino): “e a chiunque vi dica di sapere cosa succede quando muori ditegli: NO non lo sai! come faccio ad esserne così sicuro? perchè io non lo so e tu non hai poteri mentali che io non abbia.” la traduzione è adattata.
Nessuno può sapere cosa ci aspetta dopo la morte, ma la probabilità più alta di successo ce l’ha l’ipotesi del NULLA. Io peraltro spero di non arrivare mai a scoprirlo, nella speranza che in punto di morte io abbia soldi a sufficienza per permettermi la crioconservazione:>(negli USA ovviamente). A quando l’uaar si batterà per questa causa della crioconservazione? da atei vi esorto vivamente a documentarvi e poi farvene un’opinione. Questa è una tematiche che ricade senz’altro tra quelle della bioetica.
Grande Sileno. A parte la questione del “tanto vale morire subito” (che non posso condividere, perché ogni nostra cellula, una volta che gli è stata imposta l’esistenza, grida imperiosa “vivi!”), c’è da auspicare che gli aspiranti genitori dedichino almeno un pensierino alle sue parole. Ma non lo faranno, perché son in contrasto coi loro desideri, e noi umani siamo bravissimi a piegare fantasiosamente la realtà ai desideri. Si chiama “ideologia”.
P.S. Non ho bisogno di “saggi” che mi rivelino alcuna risposta. Sono in grado di ricavare le mie in modo autonomo.
Me stesso: “[…] ogni nostra cellula, una volta che gli è stata imposta […]”
In effetti, visto il genere del lemma “cellula”, avrei dovuto scrivere “una volta che le è stata imposta”. Chiedo venia.
La crioconservazione, oltre ad essere un grande business potenziale, è una variante dell’inumazione cristiana: conservare il corpo per una futura resurrezione. Non ci casco.
A Venezia ai cinque sacerdoti cattolici della ASL 12 viene corrisposto un compenso forfettario di 7500 euro al mese, piu’ 2500 come rimborso spese:
http://www.uaarvenezia.it/images/preti_in_corsia.jpg
@sandra
è uno schifo, ma certe cose i cattotroll si guardano bene dal commentarle.
con quei soldi si potrebbero assumere persone che lavorano davvero per esempio, e che invece sono a spasso. migliorare la struttura. macchinari… ma che lo dico a fare…
@aldo
non vedo cosa ci sia di male 😉 non è che si sono immaginati la resurrezione e poi l’hanno effettivamente raggiunta. Nelle favole si…ma è un’altra storia. Io sto parlando di un’opprtunita “concreta” di vita eterna nella gioventù. cascarci o non cascarci, è una possibilità che negli stati uniti riscuote un certo successo. Che poi sia un business me ne frego, il prezzo vale la candela, varrebbe anche l’autoprostituzione in mancanza di denaro. Nessuno ha scritto che dobbiamo vievere 80 anni. Quindi se la scienza fornisce mezzi(o meglio se li fornisse in futuro) per eliminare questo vincolo genetico non vedo proprio in che cosa cascheresti.
Riccardo, non ci casco nel credere alle possibilità (ipotetiche) vaneggiate da chi ha ideato quella tecnica. Visto l’andamento dei progressi nei tempi trascorsi, credo sia alquanto improbabile che la scienza sarà mai in grado di procurare i mezzi per eliminare l’invecchiamento e la morte. Anche in presenza di quei mezzi, resterebbe da vedere se un cadavere surgelato potrebbe essere recuperato alla vita conservando la propria individualità. Insomma, secondo me è un po’ come giocare ad una lotteria, ma probabilmente è una lotteria truccata resa “credibile” solo dal potere persuasivo della letteratura e della cinematografia fantascientifica che costituisce la base di larga parte del nostro immaginario collettivo.
Riccardo:
“il cervello puo’ fare scherzetti”
E’ uno scenario che a me fa paura, e dove non arrivera’ l’alzeimher potrebbe funzionare la morfina, a riesumare vecchie preghiere e immagini dell’infanzia.
Quanto all’idea di ibernarsi per un successivo risveglio ti consiglio il film “Idiocracy”: non e’ detto che il mondo del futuro sara’ migliore! Alle nostre latitudini, e restringendo l’intervallo temporale, si potrebbe paragonare ad addormentarsi ai tempi dal canale unico rai e svegliarsi in regime televisivo berlusconiano!!
Kaworu:
si’, un vero schifo. Cosi’ il pensionato aspetta mesi per fare un test clinico, mesi per un’operazione, pero’ vuoi mettere la soddisfazione di ricevere alla fine ottima assistenza non medica, bensi’ spirituale da un prete?
Ho letto ieri una battuta a proposito della scuola, ma si puo’ estendere, cioe’ che in un ipotetico futuro lo Stato italiano concedera’ finanziamenti alla sanita’ pubblica.
ecco il link all’articolo
http://rstampa.pubblica.istruzione.it/utility/imgrs.asp?numart=NEUBW&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1
@ Sandra
ho capito bene? un sacerdote guadagna in tutto DIECIMILA euro al mese?
diecimila euro dei nostri soldi?e poi negli ospedali manca pure la carta igienica????
ma non si vergognano neanche un po’?????
@aldo
oh beh che la scienza possa in un futuro scoprire la formula per la vita eterna e il ringiovanimento…ci metterei la mano sul fuoco. Io penso al massimo entro un paio di secoli: dopotutto le cellule staminali sembrerebbero essere destinate a diventare una sorta di panacea per la rigenerazione dei tessuti. Inoltre non è forse la medicina che ha “raddoppiato” l’aspettativa di vita?
Non sarei sicuro, fossi in te, nel dubitare che prima o poi ci arriveranno. Se la ricerca avrà occasione di proseguire e raccogliere risultati, i veri ostacoli saranno a quel punto quelli politici; sui quali di certo non posso fare previsioni e limitarmi a sperare nel meglio. Allo stesso modo non posso prevedere un mondo migliore di quello in cui ci troviamo, sempre che non venga distrutto etc etc. Tuttavia, non vorrei vivere in alcuna delle epoche passate il che la dice lunga sul fatto che guardandoci indietro, non troviamo poi così tante cose da invidiare. Io sono abbastanza ottimista in questo senso: il miglioramento è parte dell’evoluzione.
Mi preoccupo più degli aspetti tecnici della questione: il degrado neuronale cui si viene inevitabilmente a fare i conti quando si parla di crioconservazione(postmortem). Ahimè non sono riuscito ad individuare alcun testo/articolo in grado di fornire una tale stima, forse perchè non è possibile fornirla, o forse perchè non sono abbastanza bravo a cercare. Questo è il vero dilemma della discussione, se il degrado neuronale fosse eccessivo al passare degli anni di crioconservazione, non ne varrebbe effettivamente la pena e diventerebbe più conveniente farsi clonare via via. Sarebbe interessante l’opinione di un neurologo. Attenendoci ai fatti e non ai film, un corpo, se conservato a 0 K in modo istantaneo, non subisce alcuna degenerazione cellulare. I 0 K non sono raggiungibili si sa, ma sarà possibile, con ogni probabilità, avvicinarcisi sempre più al progredire degli studi. Questo, unitamente a tecniche di scongelamento rapido/istantaneo(anche queste da sviluppare) rendondo il tutto fattibile. Le probabilità che tutto cio si verifichi non è quantificabile. Non è dunque possibile dire quale probabilità di successo vi siano.
@sandra
Già, la cosa è preoccupante. Perdere la dignità in fin di vita non rappresenterebbe la mia morte ideale. Un amico che ci abbatta prima che ciò accada sarebbe auspicabile;)
L’assistenza laica è(dovrebbe essere) d’obbiligo ove rischiesta. Questo ci serve. Non un prete che tenti lo stupro della redenzione quando già l’indottrinamento pregresso farà il suo sporco lavoro.
Come ho detto ad Aldo, è vero nulla è garantito, chi può a malapena prevedere cosa succederà domani è un gran bel fortunato, figuriamoci prevedere cosa accadra tra 100-200 anni. Non solo, di interesse è anche quello che accade in questo lasso di tempo. Qualsiasi cosa potrebbe andare storta e porre fine al sogno di una vita eterna. Ma ripeto, in generale non è che ci siano epoche da invidiare in particolar modo(per quanto mi riguarda). E poi Berlusconi morirà prima o poi, sempre che non me lo trovi come compagno di ibernazione.
Tutto ciò comunque è puramente marginale visto che ci si fà ibernare alla morte, non prima.Quindi si ha poco da perdere in fondo. Se uno ha i soldi ovviamente.
Avevo tirato in ballo la questione perchè è un tema di bioetica che in italia non è affrontato e non è possibile affrontare perchè la morte è dichiarata quando il cervello è ormai irrecuperabile. mi sembrava per certi versi attinente visto che tutti si preoccupano di come affrontare la morte, io invece mi preoccuperei di come tentare di eliminarla del tutto. Da atei, questa è un’ambizione per la quale a mio avviso dovremmo essere in prima linea. E invece manco se ne parla.
Però sono stra-OFF topic. pardon 🙂
@roberta
Ma certo che no, e quando mai! Comunque sono in cinque, i sacerdoti che si dividono il malloppo in quel di Venezia. I xe proprio na bruta banda….
Riccardo, ad essere stata raddoppiata non è la speranza di vita, ma la vita media. Il trucco statistico è consistito nell’abbattere la mortalità infantile, quella legata ad alcune patologie infettive, quella legata ad eventi traumatici e quella legata a condizioni di vita insalubri. In altre parole, oggi si tiene in vita chiunque fino al massimo della aspettativa di vita normale per ogni essere umano da tempi immemorabili: 70-90 anni (con qualche eccezione al di sotto ed al di sopra di quelle soglie), per cui mediamente la vita si è allungata. Due persone nascono allo stesso tempo, uno vive 90 anni e l’altro muore subito, la vita media è di 45 anni; se entrambe vivono fino a 90 anni, la vita media raddoppia, ma in effetti l’aspettativa di vita non è cambiata di una virgola. Troppe statistiche vengono drogate ad arte per suggerire all’uditorio impressioni erronee.
Non viviamo nel migliore dei mondi e l’incedere delle cose non è lineare, non è perennemente orientato verso il “meglio” come amiamo credere; il mondo attuale è per certi versi migliore di quello di un tempo e per altri versi assolutamente peggiore. Tutto sta a vedere quali sono gli aspetti che ciascuno di noi considera prioritari e, in particolare, avere informazioni veritiere e presentate con onestà (solitamente non è così, con tutti i “furbi” che ci sono in giro).
Comunque hai ragione da vendere quando scrivi che siamo fortemente fuori tema. Ringrazio UAAR per averci comunque lasciato esprimere qui queste considerazioni.