Tafferugli, ieri a Milano, in occasione della festa della Rottura del digiuno (‘Id al Fitr) organizzata dall’Istituto Islamico di Milano. I contendenti erano un gruppo guidato da Daniela Santanchè, impegnata in un’iniziativa anti-burqa, e un altro composto da fedeli musulmani: la prima lamenta di essere stata colpita con un pugno, i secondi smentiscono, parlano di “provocazione” e minacciano una querela per “turbativa di funzione religiosa”.
Scontro islamici – Santanchè
138 commenti
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al di la che Santanchè abbia ragione o torto…….
ERA MEGLIO SE STAVA A CASA
Complimenti Vinicio !
Ma certo stiamo tutti a casa, lasciamoci portare via la libertà giorno per giorno. Ormai gli italiani vivono a regime di apartheid sul loro stesso territorio…
Anche se il burqa è di per se stesso una violenza, non si può rispondere con un’altra violenza, togliendolo con la forza… e, a maggior ragione, non si può reagire con altra violenza al gesto. Ma del resto, la violenza e l’intolleranza sono l’essenza di ogni religione…
E a chi sarebbe servita la brillante iniziativa della Santanché?
Mi cadranno le tonsille a forza di ripeterlo…
Dobbiamo impedire il velo, qualunque velo, in Europa.
Il velo indica queste cose:
1) la femmina è inferiore all’uomo
2) la femmina è ses.sualmente matura per il matrimonio
3) la femmina è la prova materiale dell’onore del maschio padrone (padre, marito, parente…)
4) la femmina è interscambiabile perchè tutte uguali
A chi è servita la Santanché?
A svegliare qualche NON radical-chic multiculturalista (che giustifica la schiavitù ses.suale perchè “è la loro cultura, superiore all’occidente capitalista e cattivo e colonialista e fascista”).
Fermo restando che sono straconvinto che la cultura occidentale sia il meglio finora prodotto dall’umanità, comunque migliorabile, escludo che in Italia ci sia ancora qualcuno con le idee oscillanti sul tema del velo e soprattutto che un’iniziativa come quella della Santanché fermi l’oscillazione di dette idee. In realtà, si ottiene soltanto l’effetto di esacerbare gli animi e di creare contrapposizioni anche dove non ci sono.
E’ possibile che qualche musulmano non troppo sveglio e piuttosto irascibile abbia pensato: “sai che c’è? Finora del velo non mi fregava nulla, ma oggi questa esagitata con la voce da papera che mi dice come devo seguire la mia religione mi ha fatto arrabbiare. Da oggi in poi, faccio il musulmano duro e puro e pretendo il velo a tutto spiano.”.
Se la signora Santa-de-chè anzichè dedicarsi a questi gesti dimostrativi, provocatori e utili solo ad attirare l’attenzione su di sè, si desse da fare per promuovere iniziative (possibilimente non di marchio cattolico!) mirate ad educare all’auto-consapevolezza le donne, le ragazze e le bambine musulmane residenti sul nostro territorio, forse sarebbe davvero meno ridicola. Invece no, ovviamente. Le sciurette come lei (e nella mia catto-ciellin-pidiell-fascistoide Lecco ce ne sono tante!) preferiscono guardare con sospetto misto a commiserazione, giudicandole irrecuperabilili, le donne che girano a capo coperto.
@ Satana
Sei sicuro che non ci sia in Italia qualcun altro – oltre naturalmete a tutti gli islamici che stanno subdolamente facendo da testa di ponte per la prossima invasione del nostro sacro suolo – che ci porta via la libertà giorno per giorno?
In quanto alla Santanchè che difende a sprezzo della vita (sta facendo il giro delle televisioni per far sapere quante costole le hanno fratturato) le nostre leggi, non pensa ci sia – sempre in questo paese – qualche altra legge da far rispettare? Che so – tanto per citarne una che riguarda certo più la forma che la sostanza (c’è ben altro!), un pò vecchia, ma non mi risulta che il reato sia stato punito mentre il protagonista non se n’è certo pentito – l’invito di quello che adesso è un ministro della repubblica ad usare la bandiera nazionale per espletare una funzione non proprio patriottica?
Ripeto, sempre per restare alla forma, perchè non credo che la Santanchè vada oltre quando si mobilita contro il burqa.
@ lacrime e sangue
Ti riferisci forse a qualcuno che perde tempo (come del resto fai anche tu) su questo blog? Cioè, come dici, è “un radical-chic-multiculturalista che giustifica la schiavitù sessuale perchè la loro cultura, superiore all’occidente capitalista e cattivo e colonialista e fascista”?
Non sarà per caso che tu ti riferisca a chi auspica una politica di integrazione che non si potrà mai fare fino a che si alimenterà solo il razzismo mascherato da patriottismo? Perchè se così fosse, di sicuro io sarei un radical-chic-multiculturalista eccetera eccetera…
@ fab
Anch’io sono convinta della stessa cosa. Penso anche che se si imparasse davvero a dare meno importanza che una donna si copra i capelli o meno, ci sarebbero davvero meno problemi. Il burqa afghano, che copre anche il volto, è sicuramente un’altra cosa, anche se non mi pare che in Italia sia mai stato visto in giro.
In uin paese cattolico come vatikalia poi sono sempre circolate suore a capo coperto e quando ero piccola ricordo che parecchie donne usavano il velo in chiesa. Consiglierei quindi alla santa-de-chè di scoperchiare prima le teste delle suore cattoliche (anche se effettivamente sono sempre più rare), prima di dedicarsi alle donne arabe.
ma se la santanchè ce la tanto con la gente incappucciata in pubblico perchè non ha cominciato da una delle innumerevoli processioni in costume che si tengono in italia?
come pensa che sarebbe stata accolta la su protesta durante una di queste manifestazioni dai fedelissimi cattolici?
secondo me in alcuni paesi del sud non ne sarebbe uscita viva.
be ce un grande bisogno che si cominci a protestare contro questi fanatici islamici, altroche turbamento di funzione religiosa.. bisogna stargli adosso giorno e notte a protestare contro… comunque e´una fascista che protesta contro altri fascisti
bhe, x quanto mi faccia schifo il burqa, il velo e tutte le privazioni imposte dalla religione( o in generale dall’esterno) nn sono le manifestazioni di chi non è toccato a risolvere la situazione. bisognerebbe fare capire alle donne islamiche che devono essere loro a ribellarsi e a togliersi il burqa, e se hanno paura di ripercussioni, bhe se è 1 sola a farlo è pericoloso ma se sono 1000 si puo andare sul sicuro!
La mia concittadina santanchè
dovrebbe innanzitutto pensare a sè
a quando dal marito divorziò
ma il suo cognome adottò
per far brillare la nuova verginità
che il far politica a tutti ridà
tu be continued…..
Chi? La Santanché? Quell’integralista cattolica?
e cosa dovremmo dire di tutti veli che le vecchie nel meridione portano ancora? sguinzagliamo un esercito di Santanché ha svelare ogni vecchina sicula?
@ romeno82
“C’è un grande bisogno che si cominci a protestare contro questi fanatici islamici (…)”
Non entro nel merito se ci sia o non ci sia questo bisogno, ma ti garantisco che a protestare si è cominciato da un pezzo… al punto che su questa protesta si è anche fondato un partito politico che ha avuto un grande successo in queste ultime elezioni!
Se le donne fossero informate istruite culturalmente e socialmente libere portare il velo sarebbe un loro diritto esattamente coem protare la toga è diritto di un prete…. sfortunatamente, pur non disponendo di statistiche, non credo che nella maggioranza dei casi sia così. Lìiniziativa di quella intelligentissima persona della Santanchè non credo sia servita a informare e rendere libere le donen islamiche ma solo a fare del becero provincialismo contro l’islamico diverso
romeno82-moreno83.
Ragazzi per favore non alimentate la confusione nella scelta dei nomi! Stavo già per porgere le mie scuse a romeno82 perchè evidentemente non avevo capito cosa veramente voleva dire alla luce di quanto sostenuto più avanti… quando ho scoperto – appena in tempo! – che chi aveva scritto più avanti in realtà era un altro.
La contestazione della Santanchè non è altro che una crociata, atta a difendere il cristianesimo, fondamento del fascismo. L’unica garanzia contro il Burqa è la laicità vera dello stato.
Ieri tre belle notizie: Briatore radiato dalla F1, i cacciatori che si sparano per una lepre, le mazzate alla Santanché (che se le è cercate, e la crociata contro il burqa è solo un tentativo squallidino di cercare visibilità).
Sapendo come trattano le donne, la maggioranza degli uomini islamici;la Santanchè ha fatto bene.
Questa è l’Italia e si devono abituare in fretta al pluralismo ideologico.
@ carlo
anche la maggior parte degli italiani dovrebbe abituarsi in fretta al pluralismo ideologico
Il vero guaio è che contro il diffondersi della “cultura” islamica dovebbe essere la sinistra a manifestare, invece è solo l’ estrema destra.
Più che la Santanchè, dovrebbero vergognarsi molti “laici a corrente alternata”.
Non mi interessa che la Santanché sia fascista, e che pure lei sia un’integralista religiosa, quando dice che la legge non permette di indossare il burqa in luoghi pubblici ha pienamente ragione.
E così come dò ragione a Grillini che sabato scorso diceva che dobbiamo concedere con più facilità la cittadinanza agli islamici che accettano la nostra cultura, i nostri valori e vogliono integrarsi, penso anche che bisogna all’opposto rimandare a casa loro tutti quelli che vogliono fare esattamente il contrario…
Di integralisti abbiamo già quelli cattolici, che purtroppo, in quanto cittadini italiani, dobbiamo per forza tenerci…
Non ho nessuna stima della Santanché, perché è un ipocrita.
Se è stata picchiata, anche se avesse detto cose sbagliate al momento sbagliato, resta un gesto inqualificabile.
Tuttavia, a lei importa davvero dei diritti delle donne? Non possiamo dimenticare come abbia SCREDITATO l’ex moglie di Berlusconi, Veronica Lario, accusandola di avere come amante la proprio guardia del corpo: un bell’esempio di parificazione tra i sessi (lei non può avere come amante la propria guardia del corpo -se è vero, perché è da dimostrare-, mentre Berlusconi si può portare in villa minorenni e prostitute?).
e a carnevale come si fa?
La Santanchè dice in maniera sbagliata una cosa tutto sommato condivisibile, dice cioè che gli uomini e le donne sono uguali e nessuno può partire dal presupposto INFONDATO e INFONDABILE che l’altro/a DEBBA obbedire alle proprie follie mistico-filosofiche.
(Peccato che questo principio non lo applichi pure alle discriminazioni operate dai cattolici!)
Come non tollero la discriminazione sessuale operata dal Cattolicesimo, così non tollero la discriminazione operata dall’Islam.
“Non tollerare” significa, nel concreto, che io chiamo i soccorsi se vedo che una musulmana “sceglie” (come fa un indottrinato ad essere libero di scegliere???) di farsi massacrare dal marito davanti ai miei occhi.
In Italia esiste la legge Reale sull’ordine pubblico che, per motivi più che ovvi, vieta di andarsene in giro col volto coperto, particolarmente nelle manifestazioni pubbliche. Come al solito quando qualcuno si nasconde dietro motivazioni religiose, particolarmente se islamiche, la legge deve ritirarsi in buon ordine. Mii chiedo come certi sedicenti laici atei agnostici razionalisti trovino coerente manifestare contro lo strapotere clericale in Italia. Devo essermi perso qualcosa ma io ero rimasto fermo al concetto che in uno stato laico sia la legge civile e non quella religiosa che prevale. Non sapevo che bisognasse fare eccezioni per i musulmani.Ma non c’é da meravigliarsi oramai siamo al pensiero unico secondo la vulgata multuculturalista, appoggiata, non proprio a caso, pure dalla chiesa cattolica.
Premesso che reputo la santanché un pessimo prodotto dell’involuzione umana che ci sta trascinando verso il ritorno agli alberi (e le tirerei volentieri 2 calci), è inaccettabile che sia permesso l’uso del burqa!
1)Il burqa è un insulto alla libertà dell’individuo.
2)la legge italiana vieta, tassativamente, di girare a volto coperto, dagli anni ’70. Per il casco integrale è stata fatta una modifica alla legge, ma quello salva la vita….
Di questi tempi, è inaccettabile che una persona possa girare nascondendo a propria identità. Sotto il velo della sedicente credente, potrebbe nascondersi chiunque: un latitante che aggira i controlli, un maniaco, un criminale, etc…
Siamo tutti dotati di documenti di riconoscimento corredati di fotografia… ci sarà un motivo…
Per quanto non mi piaccia Santanchè, un centro di accorglienza per donne che dovevano scappare da padri o mariti padroni musulmani l’ha messo su. Non è stata proprio a non far nulla. L’incoerenza della clerical fascista sta nel non fare lo stesso casino quando i maschi padroni sono italiani, ma del resto, le vetero femministe fanno casino solo quando i maschi padroni sono italiani invece. Equa divisione dei maschi oppressivi? Boh.
Però anche io era al concetto che in uno stato laico sia la legge civile e non quella religiosa che prevale. Però, con le deroghe per i cattolici, le deroghe per i musulmani… sta a vedere che tra un po’ le leggi le scriveranno solo per gli atei, gli altri alla fine fanno il xxx che vogliono, o no?
@ Marco C.
Hai centrato il problema.
E aggiungo: da quel maledetto 11/9/2001 si sono in pratica formati due schieramenti ideologici che tendono a parteggiare ognuno per due integralismi religiosi diversi: la destra con quello cattolico, la sinistra con quello islamico, ciascuno a sua volta sedicente portatore di una “civiltà”, rispettivamente quella occidentale e quella orientale, che sarebbero in guerra l’una contro l’altra. Almeno in buona parte, come tendenza generale, mi sembra che sia così, che il quadro “culturale” sia più o meno questo. Che immane squallore, che desolazione, che tristezza…..non saprei che altro dire per commentare.
Ma lo vogliamo capire si o no che gli integralismi religiosi sono sempre e comunque M.E.R.D.A, qualsiasi essi siano e da qualunque parte provengano???? Schierarsi con l’uno o con l’altro é, nella migliore delle ipotesi, miopia politica ed intellettuale, ed insopportabile settarismo. Di sicuro tutto meno che razionalità.
IDEE GIUSTE, MODO SBAGLIATO. 😉
Parto dal presupposto che sensibilizzare le donne islamiche sulla loro schiavitu’ del velo sia cosa giusta, giustissima! 😉
Penso che l’idea di combattere certe crociate contro queste indecenze provenienti da oriente sia altrettanto giusta, giustissima! 😉
Ora pero’ c’e’ da dire un paio di cose…
1- Alla Sig.ra Santanché, una bella denuncia per “turbativa di funzione religiosa” non gliela toglie neanche B16 in persona!
Forse per questo fa’ la vittima e dice di averle buscate (io non denuncio voi, voi non denunciate me)…boh!indaghero’ 😉
2- Ho ragione di dubitare della buona fede della Sig.ra Santanché…credo che le sue crociate le combatta per difetto ideologico (destra/xenofobia/razismo vario), piu’ che per l’affermazione dei diritti delle donne.
Quindi si fa’ portavoce di campagne contro il velo, strumentalizzando i diritti delle donne. 😉
3- L’art. 18 dei diritti umani garantisce la liberta’ di culto…Nessuno puo’ permettersi di interrompere una funzione religiosa, per quanto questa e altre possano dar fastidio tantissimo anche al sottoscritto! 😉
4- Se la Sig.ra Santanché protesta contro gli islamici per dei diritti violati, dovrebbe fare la stessa cosa a tutte le processioni cattoliche per gli stessi motivi.
Cosi’ come i mussulmani impongono…anche i cattolici non sono da meno.
5- Concordo con IVO MEZZENA “L’unica garanzia contro il Burqa è la laicità vera dello stato.”
Solo in quel modo si possono sconfiggere certi obrobri e certe schiavitu’.
Vedere la Francia laica, laicissima! 😉
Forse sono piu’ di un paio di cose, ma ci siamo capiti, no!?
Questo e’ cio’ che penso io. 😉
Vedo, con sincero dispiacere, che molti frequentatori di questo blog e, presumo, iscritti o simpatizzanti dell’UAAR, la ” R” che sta per “razionalisti”, se la sono, proprio, dimenticata. Per cui proporrei loro di fondare un’associazione anticattolica e filoislamica, per coerenza con le loro affermazioni, ovvero di aderire direttamente all’UCOI.
Questo proprio dopo un efferato delitto commesso per convinzioni religiose da un padre musulmano verso una ragazza che aspirava a vivere la sua vita liberamente nei costumi del Paese che li ospita.
@Lorenzo Galoppini
Inoltre, vorrei dirti che non è affatto vera la dicotomia che affermi per cui se si è di sinistra si deve essere filoislamici e che a combattere contro l’islam sia rimasta solo la destra estrema e la Lega Nord.
Io, ad esempio, mi reputo “molto” di sinistra, ciononostante sono contro questa concezione buonista e terzomondista che assegna “a priori”, valenze positive a tutto ciò che si pone in conflitto con l’occidente capitalista.
Faccio, molto sommessamente, notare, come altri hanno fatto prima di me, che in quei paesi dove si è affermata la teocrazia islamica, Iran in testa, i primi ad essere fatti fuori ovvero a dover scomparire nella clandestinità, sono stati gli esponenti della sinistra, i comunisti che avevano salutato gioiosamente la caduta dei regimi filo occidentali……..poveri illusi.
@ Deicida
c’e’ un blog di un tuo omonimo su splinder…
La Santanchè usa lo scudo crociato per la sua caqmpagna contro il burqa, non si può condividere qualcuno che combatte per il dominio della propria religione.
Io la Santanchè non la sopporto, il fanatismo religioso peggio che peggio, fosse per me li manderei tutti su un’ isola deserta e ciao. Ma perchè inquinare un’ oasi incontaminata della natura ? Purtroppo a pensarci bene, non c’ è posto nell’ universo per questi signori.
Due religioni a confronto non possono che azzuffarsi.
Quelli di Sinistra, paradossalmente, contro i musulmani integralisti non se la prendono neppure se all’ atto pratico sono più fasci dei fasci e più bigotti dei bigotti perché … ne vogliono i voti per tornare al governo !!!
La Santanchè è solo un imbecille in cerca di facile visibilità.
Se è vero che burqa e niqab (i veli che coprono integralmente il viso) sono illegali per motivi di ordine pubblico, è anche vero si vedono molto raramente.
Fare proteste del genre per lo hijab e gli altri veli che NON coprono il viso serve solo a speingere i mussulmani verso l’estremismo (come difesa agli attacchi) e radicalizzare lo scontro, il tutto per guadagnare un pugno di voti.
Piuttosto rendere obbligatori per ottenere il permesso di soggiorno corsi di lingua italiana e di educazione civica (in cui si spieghino bene nache pari opportunità, diritti e doveri, tutele legali per le donne i bambini, ecc) sarebbe decisamente più utili. Il problema è che ai paladini della cattolicità non interessa migliorare la vita di queste persone, gli interessa avere un nemicoper ricompattare le fila e guadagnare potere.
Quoto Asatan
ciao
v.
Una protesta che non vale niente… tutta scena solo per far parlare di sé visto che politicamente non se la fila nessuno. L’integrazione passa per ben altre vie.
Io la legge Reale (152/1975), risalente agli anni di piombo, la abolirei a prescindere dal burqa, come ho già avuto modo di dire qui. Per tutti i residenti sul suolo della Repubblica Italiana, non solo per le donne musulmane velate. La sicurezza è diventata un’ossessione, ormai.
L’azione provocatoria della Santanché è paragonabile a quella di chi andasse in mezzo a un’assemblea di portuali livornesi a gridare “Parassiti! Fannulloni! Miscredenti! Disertori!”, o in mezzo ad alcuni centri sociali a gridare “Drogati, andate a lavorare!”: la reazione violenta è stata cercata, per raggranellare facili consensi, e per seminare zizzannia.
Ciò detto, reagire con le mani alle parole è sempre e comunque inaccettabile. È il caso che gli islamici laici, oltre a denunciare la provocazione della Santanché, e la mancanza di rispetto per la loro libertà religiosa, battano un colpo per dire che le regole della democrazia liberale vanno rispettate da tutti.
Deicida
Il tremendo caso del padre cha ha ucciso la figlia per convinzioni religiose è stato ampiamente criticato e condannato su questo forum che con il caso della Santanchè non centra nulla, inoltre ti ricordo che i delitti d’onore sono stati compiuti da italiani cattolici fino a ieri (forse ancora oggi).
Quì nessuno difende i musulmani. quì si difende il diritto di culto nello STATO LAICO (vedi Francia), che garantisca a tutti la libertà di culto, e non favorisca nessuno.
Voi cattolici siete assetati di guerra contro i musulmani e come tutti i fedeli scatenate guerre, nel piccolo come la Santanchè e nel grande come Bush.
Nella vedi Francia il Burqa lo stanno vietando.
(gioia)
Soqquadro
se ti riferisci al mio “vedi Francia”, si è vero, il Burqa in Francia sta per essere vietato, mentre in Italia è già vietato. Quindi in Italia si sbagliano le intenzioni e le azioni.
@ Ivo Mezzana
Grazie per avermi consentito di non polemizzare ancora con Deicida, perchè l’avrei fatto usando le tue stesse parole.
Se fosse per me farei una grande manifestazione dove in piazza si bruciano burqa, chador e anche veli per ribadire che nel’Unione Europea, quella fortemente laica che difende i diritti delle donne (non quella delle radici cristiane “insanguinate” e bellicose) non c’è posto per usanze tribali che limitino la dignità femminile. Però al contrario della Santanchè non la farei in uno dei giorni più importanti della religione islamica. Sono ateo ma laico e quindi rispetto le cerimonie religiose anche se non le capisco e non le condivido. Insomma non andrei a protestare contro la superstizione diffusa di fronte alla chiesa napoletana dove è custodita la reliquia di San Gennaro nel giorno dello scioglimento del sangue lo farei in un altro giorno.
se veramente ci tiene convinca il governo legapdielle a porre fine a nikab, veli e per favorire l’autodeterminazione e l’integrazione delle donne islamiche, istituire centri rifugio per donne circondate da padri-padroni con azioni legislative ben congegnate, che avrebbero un impatto decisamente maggiore di un’azione estemporanea condotta in compagnia degli skin di cuore nero.
ne islam, ne santanchè.
Bruno Gualerzi
chissà perchè chi non sa argomentare non si espone mai con nome e cognome, come noi?
@lacrime e sangue
Giusto per amore della precisione (e premesso che le religioni amplificano il male che vorrebbero curare).
Né il velo né il burqa sono prescritti dal Corano, o anche in senso lato, dall’Islam. Sono entrambi retaggio di una cultura preesistente nei rispettivi paesi d’origine.
Per quanto riguarda il velo, non rappresenta nulla di quanto affermi; era in uso alle popolazioni berbere per proteggere la capigliatura femminile dalle sabbie del deserto, ed usato dalle donne come arma di seduzione per indicare l’uomo a cui volevano concedersi. Erano anche segno, in molte popolazioni antiche, di noblità e abbienza. http://www.tesionline.it/default/tesi.asp?idt=21165.
Per quanto riguarda il burqa, si trattava di un vanto delle principesse delle tribù afgane e dell’area centro-asiatica, che ritenevano gli occhi degli uomini indegni di posarsi sul loro corpo. Con l’andare del tempo si è esteso ad un numero sempre maggiore di utilizzatrici; prima, alle dame di compagnia, poi alle altre componenti della tribù.
Attraverso la commistione fra Islam e culture pre-esistenti, in molte aree di influenza islamica si sono interpretate alcune vaghe indicazioni di “decenza nel vestire” con precise prescrizioni nel persistere nelle proprie tradizioni, fino a farle diventare materia di “obbligo religioso”.
Ciò nonostante, non credere di fare una cosa bella andando in Afghanistan a strappare il burqa di dosso alle donne. Equivarrebbe a violentarle. E non andare in giro a strappare il velo dalla testa delle “islamiche moderate”. Ruberesti la loro nobiltà.
Possiamo e dobbiamo discutere se sia razionale, o giusto, persistere in queste tradizioni tribali; e possiamo anche criticare il ruolo della religione, che, come sempre, irrigidisce le posizioni tradizionali anche quando si prefigge originariamente di combatterle (ricordate la storia del Nuovo Testamento che doveva riformare il Vecchio?) — ma senza una corretta analisi delle origini e dell’evoluzione dei fenomeni religiosi, non c’è speranza di superarli.
Sun tsu dice: conosci te stesso; vittoria sicura. Conosci il tuo nemico: vittoria totale. Sottovalutare o fraintendere le religioni è il primo passo certo verso l’intolleranza, l’odio ed in ultima analisi, la sconfitta.
Lo dico spesso qui, ma mi piace ribadirlo: non liquidiamo le religioni come inutile accozzaglia di idiozie. Se sono in giro da migliaia di anni, la loro diffusione merita un’analisi più approfondita, e affrontarle con l’idea di superarle richiede mezzi intellettuali più potenti e convincenti dello scrollare le spalle e dire “sono tutte c…te”. Indipendentemente dalla verità di questa affermazione.
@Giancarlo Niccolai
@lacrime e sangue
Che senso ha cercare di stabilire IL significato del burqa? Ogni essere umano gli darà il significato che vorrà (non credo, ad esempio, che molte delle donne afghane di RAWA si sentano antiche principesse con quel coso addosso…). Ma ciò non ha a che fare con la discussione sulle leggi dello stato in materia, e su un eventuale divieto.
il problema e´che questi islamofascisti sono come i nostri cattolici del medioevo.. quindi non comparerei minimamente i cattolici moderni con gli islamici moderni.. gli islamici praticanti SONO MILLE VOLTE PEGGIO dei nostri cattolici praticanti!! questi bastardi sono qui per colonizzarci e sottometterci, bisogna fare qualcosa e SUBITO!!!! (e lo dice uno di sinistra).. questi non accettano critiche (vedere le proteste contro le vignette sul pedofilo maometto) nemmeno sanno cosa vuol dire democrazia e tolleranza, SSSVEEEGGGLLLIIIAAA
Attenzione alle definizioni. Anche di “islamici praticanti” ci sono tante versioni. (Una mia amica è abbastanza “praticante” da non mangiare carne di maiale – sebbene non disdegni la birra… – ma non farebbe male a una mosca.)
“Islamofascisti” è una definizione corretta, se applicata agli integralisti islamici, e l’andare in moschea non è una prova sufficiente per dire che un musulmano praticante sia un integralista.
Quanto alla “colonizzazione”, ricordiamoci sempre che i fanatici sono solo una minoranza rumorosa, e che gli USA non sono stati “colonizzati dai mafiosi”.
@ romeno82
“questi bastardi sono qui per colonizzarci e sttometterci, bisogna fare qualcosa e SUBITO!!!!”
Ecco, è quando sento queste parole (da destra, da sinistra, da dove vuoi) che temo davvero di vedere “fare qualcosa e SUBITO!!!!”. Di essere davvero colonizzato e sottomesso in casa propria. Rispondere al fanatismo col fanatismo porta solo alla vittoria di un fanatismo sull’altro. Sai che vantaggio!
Se le femministe e le organizzazioni democratiche NON fanno il loro mestiere e simpatizzano o chiudono gl’occhi di fronte ad una religione che pratica la schiavitù verso le donne, predica odio, violenza, omicidi ed intolleranza, ci si ritrova al punto in cui dei fascistoidi, confrontandosi con tale aberrante religione si sentono tolleranti, civilissimi ed in perfetta coerenza scendono in piazza contro questi fanatici islamici che sono peggio dei peggiori fascisti.
@ ICS ICS ICS
Davvero non sai che in Italia ci sono al massimo qualche decina di migliaia di musulmani che votano, che non sono tutti di un solo partito e che con numeri del genere non fai assolutamente niente?
Davvero hai un senso delle quantità così debole? Se è così, lascia perdere la dietrologia, non ti compete proprio.
@ Deicida
“Inoltre, vorrei dirti che non è affatto vera la dicotomia che affermi per cui se si è di sinistra si deve essere filoislamici […] Io, ad esempio, mi reputo “molto” di sinistra, ciononostante sono contro questa concezione buonista e terzomondista […].
Infatti anch’io sono come te. Però, purtroppo, a sinistra ce ne sono diversi che la pensano così, e non mi sto riferendo a questo blog, ma parlo in generale.
“…e che a combattere contro l’islam sia rimasta solo la destra estrema e la Lega Nord.”
Però ammetterai che le voci contro l’Islam si sentono molto più spesso da quelle parti. Ovviamente non per laicità come nel caso nostro, ma solo per xenofobia e integralismo cattolico.
@Magar, bieco illuminista
Ha il vantaggio della conoscenza. Conoscere un problema a fondo e affrontarlo per risolverlo ha, da sempre, ottenuto effetti migliori che non l’agire alla cieca.
Detto questo, è vero quello che dici; nella nostra civiltà è impossibile andare in giro vestiti in modo da non essere riconoscibili. Non esiste nessuna legge esplicita al proposito, credo, ma è decisamente una di quelle norme sociali non scritte ma estremamente efficaci (efficacia in senso “giuridico”). Ergo, religione o no, da noi non si può andare in giro col burqa; né col casco integrale, né con una maschera.
Ma io rispondevo a un commento che puntava il dito nella direzione sbagliata, con il pericolo di nascondere i veri problemi, e facevo un discorso più generale sull’opportunità e il motivo di conoscere e capire i fenomeni sociali, anche quelli religiosi.
So che finisco sempre con l’andare off-topic rispetto alla notizia, ma proprio da razionalista penso che sia necessario capire per agire, e che agire senza capire faccia solo male. Ma anche andando off-topic sull’argomento specifico, (non ho neanche nominato la Santanché…) non credo che i miei rilievi siano irrilevanti e fuori luogo. Non credo che allargare il problema e parlare del generale sia meno utile del commentare la notizia specifica. Che, peraltro, si commenta da sola.
@Giancarlo Niccolai
(off-topic per off-topic 😛 )
A margine: in realtà io dico proprio il contrario, nel 1978 avrei votato “sì” al referendum per abrogare la legge Reale (che invece fu appoggiata dal 76% dei votanti: la mia posizione è “storicamente” minoritaria…), essendo io favorevole a “libera maschera in libero stato”.
Per tutti quelli che, trionfalisticamente, auspicano una denuncia per Daniela Santanchè perchè avrebbe disturbato una “funzione religiosa”, ricordo che la Signora Santanchè ha preteso, e non ottenuto, che fosse rispettata una legge dello Stato italiano, quella che stabilisce che non si vada in giro mascherati in modo da rendere non individuabili le proprie generalità. Lo ha fatto al di fuori di qualsiasi luogo di culto e senza interrompere alcuna funzione religiosa. Piuttosto , non mi sembra affatto legale l’occupazione di suolo pubblico da parte di fedeli che si dedicano alla preghiera impedendo il libero transito a tutti quelli che alla loro preghiera non sono interessati.
Per finire vi lancio questa provocazione:
Conoscendo il significato del Burqua e la discriminazione criminale che esso rappresenta, come la mettiamo col fatto che il Sottoscritto si senta offeso, assieme alla moglie e a tante conoscenti, alla vista di donne che lo indossano, tra l’altro, in spregio e violazione di una precisa legge??? Cosa accadrà quando la pazienza mia e di tanti altri verrà meno e si passerà alle vie di fatto?? Non vi sembra mille volte più saggio che un preciso divieto sancisca , una volta per tutte, che un simile indumento non debba essere indossato in pubblico , perchè arreca offesa al comune sentire del nostro Paese?
Dopo non ci lamentiamo se la Lega raddoppia i propri consensi.
Come dice Sam Harris: “I musulmani dovrebbero sentirsi veramente liberi di credere che il Creatore dell’universo si interessa di sartoria?”
Ma la cosa più triste è quando sono gli atei, o presunti tali, ad interessarsi di come devono o non devono vestirsi le donne.
questa è carina!
http://www.insertosatirico.com/2009/09/burka-miseria.html
Bruno: “Rispondere al fanatismo col fanatismo porta solo alla vittoria di un fanatismo sull’altro.”
A volte la “cura” migliore contro lo scontro tra fanatismi è la prevenzione. In questo caso, basterebbe “chiudere la porta” a tripla mandata e tanti saluti: conflitto stop. Ma, no!, la nuova ideologia dell’integrazione multiculturale (che non è altro che un ulteriore fanatismo) non lo consente, e per rendere improponibile anche solo quel pensiero, chi la propugna arriva a escogitare mille stratagemmi, dalla flagellazione ed emarginazione morale di chi desidererebbe “chiudere la porta” per tutelare la propria casa (razzisti!) ai falsi assunti del tipo è impossibile arrestare le migrazioni (affermazione del tutto inconsistente), fino ai vaneggiamenti quali non possiamo fare a meno dei migranti (oh, sì che potremmo!).
La cosa surreale, è che questi e altri stratagemmi mietano così tante vittime, fino a spingere un sacco di “dissidenti” all’autocensura. Io invece qui affermo che occorre esprimersi anche se le proprie idee paiono controcorrente. Hai visto mai che, invece, proprio così controcorrente non sono? Certo che non è facile “contarsi” democraticamente in un contesto come quello che è stato messo in piedi nel corso degli anni e che impedisce di esprimersi. E leggendo le reazioni a questo mio commento avrete la dimostrazione che il clima velenoso che ho malamente descritto è reale (a meno che, per non scoprirsi, ad autocensurarsi siano ora i censuratori, ah, ah, ah!)
credo che la santanchè dovrebbe preoccuparsi più dei costumi delle donne italiane che di quelle islamiche…stiamo qui a preoccuparci tanto della costrizione degli abiti delle mussulmane e ormai non facciamo manco più caso a come la donna sia ben più umiliata nei nostri programmi televisivi, usata come oggetto di carne inanimato proposta come incapace di produrre pensieri e di opporsi a questo quotidiano degrado non meno maschilista di quello che tanto critichiamo agli islamici.
vi invito d andare su you tube e a cercare il documentario fatto da Lorella Zanardo dal titolo “il corpo delle donne” …può essere uno spunto di riflessione!!
lasciamo l’autonomia dei veli alle donne islamiche, questa protesta deve partire da loro…noi possiamo appoggiarle, ma con meno presunzione e arroganza di quella avanzata dalla santanchè.
Miseria! Ho scritto una “parola magica” (probabilmente r a z z i s t i?) e son stato messo in quarantena.
Lo scenario è davvero sconfortante: è proprio vero che il femminismo delle origini è morto se aspettiamo che una tiratissima Santanchè vada a “strappare veli” mettendo fra l’altro le mani addosso a terzi (peraltro altre donne).
@Alice
Le donne, come pure gli uomini , devono sentirsi liberi di adottare i costumi che preferiscono, o di non adottarne. Oltre tutto, si può anche decidere di usufruire del proprio corpo, con libertà e consapevolezza, al di là di moralismi bacchettoni paradossalmente in bocca di chi vorrebbe presentarsi come paladini di liberazione delle donne.
Il Burqua è uno strumento di discriminazione e chi lo indossa, più o meno consapevolmente, si offre ad una esposizione di sentimenti che cozzano contro i veri valori di libertà e uguaglianza, allo stesso modo di un’elegia al nazismo più bieco.
@ deicida
proprio perchè devono sentirsi liberi di adottare i costumi che preferiscono la santanchè non ha nessun diritto di andare a strappare il velo alle mussulmane!!…e sono loro che devono ribellarsi, la vera rivoluzione deve partire dalle donne islamiche altrimenti non ha senso. la santanchè è una donna inutile per la loro causa perchè non fa parte della stessa cultura e no fa altro che inasprire una situazione non facile. stesse a casa la signora…che poi piange se qualcuno le ammolla un bel cartone in faccia.
Bisogna fare qualcosa affinche’ le donne non abbiano paura di prendere le loro decisioni. Insomma, se una vuole velarsi di sua sponte, lo faccia, ma non e’ accettabile che cio’ venga imposto da padri o mariti. le donen devono sentirsi protette dalla societa’, e gli uomini violenti (in questo caso islamici) dovrebebro sapere che nei loro confronti c’e’ tolleranza zero.
sottoscrivo in pieno POPINGA! grande!
@alice
Parliamo la stessa lingua o no??????
Esiste una legge dello Stato che vieta di coprire le proprie fattezze con mascheramenti tanto da non essere riconoscibili?? La Santanchè, donna che stimo ed apprezzo per il suo coraggio e per i fatti e non le chiacchiere vuote che mette in campo, la Santanchè, dicevo, si è appellata affinchè questa legge fosse rispettata e per questo è stata aggredita. Non sarà sempre così, ovviamente, perchè il numero di quelli che sono arcistufi di subire queste prepotenze a casa nostra da parte degli islamici è in crescita esponenziale; non tarderà che verranno presi a calci come meritano ogni qualvolta assumeranno atteggiamenti di sfida e spregio della legge e dei nostri valori.
A quelli che si sono permessi di insultare Daniela Santanchè su questo blog inviterei a fare una onesta riflessione: è l’unica donna che si sta battendo a difesa delle donne islamiche, attraverso un’organizzazione da lei creata e supportata, a spregio dei rischi che questo impegno civile la porta a correre……a differenza di tante femministe di casa nostra, sempre pronte a dare addosso al maschio ed alla sua violenza, vera o presunta che sia, ma mai, dico mai a spendere una parola di condanna verso una religione che esprime una filosofia di discriminazione e sottomissione per la donna, quale è l’islam.
@alice
Inoltre, condividi o no il fatto che il burqua sia un segno distintivo di discriminazione e sottomissione per la donna??
Se si, non vedo come tu, da donna , possa ammetterne l’uso anche se chi lo indossi è consenziente.
L’uso di simili strumenti deve essere vietato sul territorio Italiano, in quanto esprimono simboli ideologici in contrasto palese con i valori ed i principi della legge e della Costituzione, oltre che essere in completo contrasto con la nostra cultura.
@deicida
ovvio che non parliamo la stessa lingua, tu sbavi dietro alla santanchè…io invece la trovo una donna inutile! e non trovo la sua manovra di liberare le donne islamiche dal velo una cosa intelligente…e credo che la vera aggressione l’abbia, in questo contesto, fatta proprio la tua amica.
trovo molto più sensato ciò che dice Giuliana riguardo al supporto da offrire a quelle donne che per prime scelgono di volersi ribellare a questa tradizione…queste vanno protette sostenute, supportate sono d’accordo. ma la santanchè è andata a rompere i c.o.glio.ni con la presunzione di andare a salvare le donne islamiche… e non ha ottenuto un emerito c…o se non di essersi presa un meritato pugno in faccia per essere stata maleducata e aggressiva! .
deicida… per me ti puoi fare tutte le p.i.p.p.e che vuoi pensando alla santanchè ma a mio avviso rimane una donna inutile e priva di buon senso.
deicida
E’ chiaro che il burqa è un simbolo di discriminazione della donna, ma la risposta non è il cattolicesimo (altrettanto discriminatore delle donne) ma uno stato LAICO.
@alice
Il tuo modo di apostrofare denuncia sia la mancanza di rispetto verso l’interlocutore che verso te stessa.
Io non sbavo verso chicchessia , ma di sicuro nutro stima e simpatia verso persone , come la Santanchè, che hanno piena e consapevole coscienza razionale dei problemi e non amano le masturbazioni intellettuali tanto care ad una certa sinistra di cui tu, evidetemente, fai parte.
Con gente ideologizzata come te il dialogo è praticamente impossibile: pur di dare addosso al “nemico di classe” precostituito indosseresti tu stessa il burqua……proprio come è avvenuto a Milano alla provocatoria manifestazione in piazza Duomo…..salvo , poi, subire con imbarazzo, l’allontanamento, in quanto donne, dal luogo dove , di lì a poco, si sarebbe svolta la preghiera sul sagrato del Duomo……..bha, che ci vuoi fare, sono piccoli incidenti che accadono alle ” femministe politicamente corrette”, ma che devono essere accettati pienamente in nome della difesa delle “culture altre”, grazie alle quali si avvierà la fulgida ascesa anticapitalista e la redenzione delle masse proletarie.
a bruno gualerzi
credo che non sai con chi hai a che fare.. gli islamici sono i fascisti del peggior genere, pluralismo manco sanno che cos e´
LA DONNA PER I CATTOLCI:
Dal libro del Siràcide 26, 1-4.13-16
La bellezza di una donna virtuosa adorna la sua casa.
Beato il marito di una donna virtuosa; il numero dei suoi giorni sarà doppio. Una brava moglie è la gioia del marito, questi trascorrerà gli anni in pace. Una donna virtuosa è una buona sorte, viene assegnata a chi teme il Signore. Ricco o povero il cuore di lui ne gioisce, in ogni tempo il suo volto appare sereno. La grazia di una donna allieta il marito, la sua scienza gli rinvigorisce le ossa. E’ un dono del Signore una donna silenziosa, non c’è compenso per una donna educata. Grazia su grazia è una donna pudica, non si può valutare il peso di un’anima modesta. Il sole risplende sulle montagne del Signore, la bellezza di una donna virtuosa adorna la sua casa.
Parola di Dio.
@ romeno82
Ma non si può trattare tutti gli islamici allo stesso modo, specialmente quanti si trovano da noi. Ma pensi davvero che siano venuti qui per colonizzarci? E’ con queste generalizzazioni che si finisce per compattarli tutti intorno ai più integralisti.
@Ivo Mezzena
E con ciò??’
Non mi pare che qui, in questo blog, ci sia stato qualcuno che abbia contrapposto due religioni monoteiste come il Cristianesimo e l’Islam cercando di dimostrare che una è migliore dell’altra.
Casomai sono entrambe emanazione di contesti culturali simili, con tutto quello che ne consegue.
Inoltre a cosa serve pubblicare passi della Bibbia o del Vangelo a dimostrazione di come la donna , da sempre , sia stata discriminata e colpevolizzata dalle religioni monoteiste.
Il problema gravissimo, che qui molti si ostinano a non vedere, è che l’islam, OGGI, capito alice, OGGI e non quattro o cinque secoli fa, non concepisce differenza tra religione e Stato, tra la Sharia e le leggi dello Stato, tra quello che per un credente cattolico oggi possono essere peccati e quello che per un musulmano sono crimini da punire con la morte.
L’islam non ha conosciuto l’Illuminismo, l’umanesimo, la Rivoluzione francese, il Socialismo e tutto ciò ha fatto si che questa religione non sia secolarizzata come il cattolicesimo.
Oggi un fedele musulmano, e non credo che esista islam moderato e fondamentalismo, non concepisce che possa esistere una società laica al di fuori della sua fede:il suo scopo è raggiungere il numero e la forza necessaria per assumere il predominio ovunque……ogni forma di dialogo è impossibile.
Solo con la rigida osservanza delle leggi statali riusciremo a contrastare questo disegno pericolosissimo per i valori di libertà, uguaglianza e democrazia.
Questo, ritengo, ma tanti segnali mi confortano dandomi ragione, lo stiano capendo in tanti.
In tanti si stanno mobilitando contro questo rischio immane, checchè ne dica alice, mentre chi insiste a pensarla come lei non sono che quattro gatti, per fortuna, sempre più isolati ed afoni.
Una piccola questione di principio:
L’uso di simili strumenti deve essere vietato sul territorio Italiano, in quanto esprimono simboli ideologici in contrasto palese con i valori ed i principi della legge e della Costituzione, oltre che essere in completo contrasto con la nostra cultura
Non concordo per nulla. La libertà di espressione dove la mettiamo? Se uno vuol indossare la maglietta con la scritta “W la schiavitù e l’ingiustizia” è un bischero, ma non sta danneggiando terzi.
L’argomento dell’ordine pubblico (riconoscibilità dei volti, etc.) è molto più forte, per quanto non inattaccabile.
1) il velo e il burqa sono un’idiozia e una vergogna, esattamente quanto qualsiasi altra imposizione di natura religiosa
2) purtroppo questa idiozia permea la società umana, al punto che persone anche se non costrette accettano imposizione
3) lo stato ha il dovere di intervenire contro queste imposizioni se l’individuo le subisce contro la sua volontà. Quando non è possibile determinare la scelta personale sull’imposizione, la libertà del singolo deve prevalere.
4) quello che ha fatto la Santanchè è vergognoso, vorrei vedere cosa direbbero tutti i sostenitori di miss tacco dodici se fosse entrata in una chiesa a strappare veli alle suore, o i fazzoletti sui capelli delle bravi comari di una processione
5) peraltro si è presentata in mimetica con le stellette dimostrando poco rispetto anche per le istituzioni dello stato.
le imposizioni religiose permeano la società occidentale. se vogliamo fare i fari della libertà togliamo prima le travi o le pagliuzze dai nostri occhi.
Fanatici da una parte e fanatici dall’altra,
Donna oppressa da una parte e donna mercificata dall’altra,
Le due orrende facce del medesimo scempio!
Ne cattolici ne musulmani, solo uno stato laico.
Sono gay e per tutta la vita la Chiesa mi ha discriminato, ha giustificato violenze che io ho subito, ha protetto preti che hanno approfittato di me, incita all’odio per gli omosessuali, quindi cattolici e musulmani sono la stessa cosa.
La religione deve rientrare nella sfera intima delle persone e smettere di imporre a tutti i precetti di Allah o Dio, al bando burqa e crocifissi.
“non credo che esista islam moderato e fondamentalismo”
E chi te l’ha detto? Dio? 😀
I miei amici albanesi non vogliono imporre niente a nessuno.
Che cosa avrebbe fatto di vergognoso la Santanchè???
Pretendere che sia applicata una legge dello Stato adesso è diventato vergognoso perchè questa legge non si adatta alle esigenze di dettati religiosi???
Nessuno si sognerebbe mai di entrare in chiesa o in sinagoga o in moschea ad impedire o disturbare lo svolgimento di culti religiosi: il problema è che , mentre nell’occidente secolarizzato la religione e la religiosità è diventato un fatto privato in toto o in gran parte, per gli islamici non può esistere distinzione tra pubblico e privato nel vivere la loro religiosità, tantomeno se questo comporta violazioni della legge di uno Stato che legifera su altri principi.
Comunque anch’io faccio la stessa riflessione che hanno fatto altri, circa lo stato di abrutimento culturale in cui è caduta una certa sinistra italiana, che pur di aggrapparsi al miraggio del terzomondismo non esita a difendere ideologie al cui confronto il nazismo fa sorridere.
@ Satana
se hai letto tutti i post , vedi che non sono andato tanto lontano ?
@Ivo Mezzena
Hai tutta la mia stima e solidarietà, ma non pensi che, se una religione, la cattolica, contro cui abbiamo combattuto e combattiamo, secolarizzata da secoli di storia di pensatori illuminati e dissidenti, ancora riesce a frapporre comportamenti e culture discriminanti contro i gay, le donne ed i diversi, una religione come l’Islam, ferma monoliticamente al medioevo, non costituisca un rischio mille volte peggiore, non dimenticando, poi, che i monoteismi, all’occorrenza, tendono a supportarsi vicendevolmente. Il medievalismo islamico potrebbe benissimo fungere da esempio trainante per un certo integralismo cattolico e chi ne farebbe le spese sarebbero sempre i liberi pensatori non credenti.
@leo55
scusa ma forse non viviamo nello stesso paese. Sicuramente nel tuo paese non è successo un caso come quello di Eluana, non ci sono problemi sulla RU486, i crocifissi non stanno nelle scuole, i professori e i giudici non vengono sospesi perchè li voglioni togliere, i gay non sono discriminati, non viene coperta la chiesa pedofila, non c’è l’ora di religione, si può girare con gli ateobus, non si parla di obiezione sull’aborto, non si fa politica contro il profilattico o contro la terapia del dolore…
potrei continuare per decine di pagine.
Nel tuo paese l’uaar non serve, e, giustamente potete preoccuparvi solo dell’Islam.
Scusaci ma noi viviamo in Italia.
Ps . trovo vergognoso e bigotto che ci si scagli contro l’islam perchè è sempre comodo prendersela con le minoranze, facendo gesti eclatanti. Quando noi le stesse cose le faremo con la nostra religione, potremo farlo anche con l’islam o con gli indù.
La legge e la laicità devono essere uguali per tutti.
Per la precisione la legge parla di pubbliche manifestazioni ed è riferita a manifestazioni politiche, non a cerimonie religiose. Applicandola alla legge la stessa Santanchè con i suoi raybanoni era passibile di arresto….:
Legge 152/75
ART.5.
È VIETATO PRENDERE PARTE A PUBBLICHE MANIFESTAZIONI, SVOLGENTISI IN LUOGO PUBBLICO O APERTO AL PUBBLICO,FACENDO USO DI CASCHI PROTETTIVI O CON IL VOLTO IN TUTTO O IN PARTE COPERTO MEDIANTE L’IMPIEGO DI QUALUNQUE MEZZO ATTO A RENDERE DIFFICOLTOSO IL RICONOSCIMENTO DELLA PERSONA.
e la legge non vieta a chicchesia di andarsene in giro con caschi, burqa o passamontagna.
volevo dire applicandola alla lettera
Leo55
Non voglio confrontare le due religioni, sono affari dei fedeli, io combatto per l’unica garanzia contro i rischi di un medievalismo islamico o una Chiesa oscurantista: la laicità, (quella vera!).
Perchè il Olanda il neonato partito di Widers sta prendendo tanti voti? E non diciamo la solita bufala del “partito di estrema destra”, dato che non lo è, dato che a differenza dei partiti di estrema destra denuncia problemi come la discriminazione delle donne, degli omosessali e l’antisemitismo (tutte cose che l’estrema destra invece incentiva).
In Olanda sta prendendo voti nelle città a maggiore presenza islamica, dalle donne e dai gay. Perchè? I gay, per esempio, sono stufi di farsi pestare. A Roma le prendono dagli estremisti di destra (cattolici), a Rotterdam dagli estremisti islamici. Meditate gente, meditate.
Ah, a Malmo, in Svezia si stanno rivoltando le banlieu come in Francia. Miccia scatenante? Il proprietario del locale dato in affitto al centro islamico non ha rinnovato il contratto. Auto e cassonetti incendiati, pompieri che intervenivano per spegnere gli incendi presi a sassate. Dall’associazione di amicizia svedese-giordana la protesta è che durante lo sgombero i poliziotti non hanno rispettato il luogo sacro (che però in sgombero non lo era più) entrando con le scarpe e i cani animali immondi. Questa non arriva da un comunicato dei becero fascisti come Santanchè, ma dal sito dell’Unità, che non può certo essere tacciata di essere anti-islamica. Esempi di nazioni di grande libertà religiosa e libertà di burqa…
@Vico
La legge Reale si riferisce a pubbliche manifestazioni. Punto ! Come al solito quando si tratta di compiacere i musulmani pure l’italiano oltre che il dirittio deve piegarsi all’ideologia. Del resto la legge per i nemici si applica e per gli amici si interpreta. Nelle repubbliche delle banane.
Che silenzio! 🙂
Amici che bollate tutti quelli che puntano a far breccia su un islamismo – scusate la bestemmia – moderato, come buonisti-pacifisti-calabraghe-terzomondisti-multiculturalisti-antioccidentali-anticattolicifiloislamici e non so più che cosa, di casa nostra, e infiltrati perfino in questo blog peggio dei troll, ditelo pure sinceramente:
“L’UNICO ISLAMICO BUONO E’ UN ISLAMICO MORTO”… perchè finchè ce n’è uno vivo può sempre con un tagliacarte dirottare un paio di aerei e mandarli a sbattere contro qualche grattacielo.
Che c’entra la c.d. “libertà di burqa” con le violenze a Malmö? È come dire: se concediamo agli afroamericani il Civil Rights Act del 1963 (NON lo sto equiparando al burqa, è solo un esempio), arriveremo agli scontri di Watts del 1965.
@Vico
Complimenti, hai anche manipolato il testo della legge.
Per chi fosse interessato questa è la stesura originale:
Legge 152 del 1975 – Art. 5
È vietato l’uso di caschi protettivi, o di qualunque altro mezzo atto a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona, in luogo pubblico o aperto al pubblico, senza giustificato motivo. È in ogni caso vietato l’uso predetto in occasione di manifestazioni che si svolgano in luogo pubblico o aperto al pubblico, tranne quelle di carattere sportivo che tale uso comportino. Il contravventore e’ punito con l’arresto da uno a due anni e con l’ammenda da 1.000 a 2.000 euro
Ataturk ha vietato il velo nel ’22, oggi lo vogliono reintrodurre: il sadismo è libero. Trovo che distinguere fra chi realmente voglia indossare indossare il velo e chi no sia difficile.
D’altra parte i turchi in Germania si offesero quando il questionario per valutare l’integrazione menzionava il delitto d’onore…ricordando che c’era anche in Italia.
Come disse Wilde “sarebbe meglio che ci si occupasse di ciò che le donne pensano e non di ciò che indossano”.
@Gualerzi
Signor Gualerzi, se si sente chiamato in causa, suo danno. A lei difficilmente penso.
Noto però che il mio intervento, il primo da mesi, la infastidisce: cosa non sopporta?
Che difenda le donne?
Che difenda il mio diritto di andare a capo scoperto senza passare per una put.tana?
Che difenda la Costituzione (uomini e donne sono uguali)?
Che difenda il mio diritto a non avere un padre/marito-padrone?
Che consideri il Corano un testo che istiga alla schiavitù e al femminicidio?
Che visiti il sito (non sapevo che lei decidesse chi ci perde tempo e chi invece ne tragga profitto)?
Per essere più chiara, mi riferifo a quella sinistra che è razzista nel profondo: non difende i diritti umani (e delle donne) come universali, per due ragioni:
1) tutte le culture sono ugualmente valide – corollario: anche le società di cannibali e coi sacrifici umani devono essere tutelate.
2) l’occidente fa schi.fo – corollario: io radical-chic sono così superiore che posso dire chi fa sch.ifo e chi no, perciò mi permetto di schi.fare proprio la cultura dove la libertà di parola e di pensiero viene garantita (e implicitamente il radical-chic conferma una sua superiorità morale anche sulle culture “altre-da-sè” che difende).
P.S. L’integrazione non la venga ad insegnare a me. I miei genitori sono vissuti venti anni all’estero e io ci sono pure nata. E il rispetto per le leggi del Paese ospite era fondamentale per la mia famiglia.
Per dialogare bisogna essere in due. Se l’altro fa muro e si crede superiore, non c’è dialogo, ma monologo e alla fine prevaricazione.
Ma che perdo tempo a fare? Lei mi insegna che c’ha ragione solo lei.
@Bruno Gualerzi
Questo è quello che tu pensi che noi pensiamo……..Invece, NO!!
Una persona è sempre una persona, islamica o atea che sia , fintanto che il suo credo religioso non lo porti a compiere gesti pericolosi per la sicurezza altrui, nessuno qui si sogna di desidergli la morte. Non dimentichiamoci che le sventurate ragazze assassinate dai loro padri per motivi religiosi , forse non avevano ancora maturato fino in fondo la maturazione dell’abbandono di questa fede nefasta………ma di quello chi potrà mai fargliene una colpa??
@ romeno82
Ma non si può trattare tutti gli islamici allo stesso modo, specialmente quanti si trovano da noi. Ma pensi davvero che siano venuti qui per colonizzarci? E’ con queste generalizzazioni che si finisce per compattarli tutti intorno ai più integralisti.
http://www.youtube.com/watch?v=S9UvIK_j4jw
http://www.youtube.com/watch?v=CSWLLc6uikE
http://www.youtube.com/watch?v=AYcu-0XjrpA
http://www.youtube.com/watch?v=5njJ9PL7eig
http://www.youtube.com/watch?v=hU7T5fbJbq0
basta con la buona novella del islam tollerante, basta paragonare i cattolici con gli islamofascisti…
SE L`EUROPA CONTINUA CON QUESTA TOLLERANZA VERSO L`ISLAM FINIREMO PER FARE IL GIOCO DI QUESTI FASCISTI SSSVVVEEEGGGLLLIAAA
@Giancarlo Niccolai
La bibliografia sul velo è molto ampia. Mi scoccia riscriverla ancora e ancora e ancora e ancora dopo averlo fatto più volte mesi fa. Così, per brevità, rimando a qualcosa che ho sottomano vicino al computer, senza alzarmi.
Chahdortt Djavann, Giù i veli!, Lindau editore, 2004.
Il libro nero della donna. Violenze, sopprusi, diritti negati, a cura di C. Ockrent, Cairo editore, 2007 (più di 800 pagine, ma vedrai che vale lo sforzo)
R. El Khayat, La donna nel mondo arabo, Jaca Book, 2002. (questo è piccolo e costa poco)
E se proprio non si vuole spendere soldi in libri, almeno si cerchi su internet gli articoli in inglese di Bat Y’eor (cito il nome a memoria).
P.S. la miglior traduzione del Corano resta sempre quella di Bausani.
Ci si legge che per condannare una moglie alla morte per aduterio bisogna dimostrare che non si è riusciti a far passare una corda tra i due corpi della donna e dell’amante tirandola da un capo all’altro del letto, mentre nella stanza ci devono essere pure i testimoni….
Peccato che gli islamici odierni non sappiano leggere l’arabo antico e si accontentino delle traduzioni/rielaborzioni del mullah di turno: delle tue riflessioni si fanno un baffo.
Tanti saluti alla razionalità, che mi sa sia latitante di fronte al sol dell’avvenire dell’islam (che tristezza: invece di vedere quanto i fanatici si allarghino di fronte alla “multicultuValità (sic)” occidentale, voi parlate di integrazione – con chi non ci pensa proprio ad integrarsi e ci vorrebbe sgozzare tutte e tutti)
Meglio allora leggere Sigrid Hunke, autrice di “Allahs Sonne über dem Abendland” (Il sole di Allah sull’Occidente). Piacerà ai radical-scicche de noantri visto che odia l’occidente. Da accompagnare magari ai famosi Protocolli (made in Russia)….
a quando una crociata pro donne per non essere discriminate se si va ad abortire in ospedale o se si deve prendere la pillola del giorno dopo o se pretendono il preservativo o se non vogliono più essere trattate come vacche da esposizione in tutte le televisioni o …
che sono tutte cose prettamente vatica-liane…
in generale si evince, comunque, che è sempre meglio non credere…
e non credo che le bombe (la violenza) in afganisthan avvicinino alla nostra cultura le donne locali
la Santanchè ha sbagliato metodo…del resto cosa si può pretendere da un esponente politico di destra?
@Bruno Gualerzi
Tipico giochetto per sfuggire ai fatti.Quando durante la rivoluzione culturale cinese si voleva giustificare il disastro economico provocato in agricoltura si coniò lo slogan che “l’erba socialista è meglio del grano capitalista”. Sfortunatamente per loro la catena alimentare se ne fotteva delle giustificazioni ideologiche con quello che ne conseguì. Vedo che sei sulla stessa linea. L’esistenza di un islam moderato non è una questione ideologica o filosofioca. Per quello che ha rilevanza dal punto di vista sociale è innanzitutto una questione statistica, numeri iinsomma, fino ad adesso di questi numeri non c’è traccia. Mai visto di questi islamioci moderati che facciano non dico una manifestazione di piazza ma almeno una petizione di internauti che protestasse contro la sharia a favore di una legislazione laica nei paesi islamici. Contro le persecuzioni contro gli omosessuali o la discriminazione delle donne. Ma forse abbiamo una diversa concezione della moderazione dell’Islam, magari si considera moderato un islam che lapidi le aduktere con pietre grandi ( con le piccole ci si mette più tempo e le si fa sofrire di più) o tagli le mani facendo prima l’anestesia ai condannati. Fra l’altro è incredibile come guardando le legislazioni dei paesi arabi di moderazione non ci sia traccia , mentre appena passano il confine italiano sono tutti moderati,
Con “voi” non mi riferifo a te, Giancalro Niccolai.
Ce l’ho con chi non vuole vedere e non vuole sentire. Mi ero allargata man mano.
Ho letto il portale dell’islam italiano. Ho letto della campagna contro il matrimonio forzato, con una dettagliata spiegazione della differenza tra il matrimonio “combinato” – in un concetto di famiglia che considerava l’esperienza dei genitori e dava dei suggerimenti- e quello imposto con la coercizione… Già… Ho letto dell’omicidio di Sanaa Dafani, e di cosa può aver pensato e provato il padre, del fatto che la morte di Sanaa “attiene alla passionalità umana ferita”… Pensavo che riguardasse la misoginia, pensavo che riguardasse il concetto di proprietà che tanti, troppi uomini hanno sulle donne, soprattutto se membri della famiglia. Adesso mi manca una ripassatina della “sana laicità” e sono a posto. Si si.
@ GMF
Di giochetti per sfuggire ai fatti se ne fanno sempre… vediamo in cosa consisterebbe il mio. Ho scritto provocatoriamente L’UNICO ISLAMICO BUONO E’ UN ISLAMICO MORTO per vedere se qualcuno potesse smentirmi dicendo che invece qualche islamico buono c’è… ma le statistiche – i fatti! – lo escludono totalmente. E tu – che coerentemente stai ai fatti – come fai a bollare lo slogan come ideologico? Mi pare che più realistico di questo si muore. Letteralmente.
A parte iò, che lascia il tempo che trova, inutile che mi elenchi tutte le nefandezze dell’islam come se non le conoscessi e non ne tenessi conto. Cerco solo di venirne fuori senza scatenare guerre più o meno sante… perchè quando si arriva a quei ‘fatti’ si perde tutti.
E, sempre per restare ai fatti e lasciar perdere le ideologie (tra parentesi non ho capito cosa c’entrino i cinesi), cosa proponi ‘concretamente’, ‘realisticamente’ per non arrivare al punto che anche tu penso vuoi evitare? D’altra parte, se nessuno di loro è recuperabile, qual è l’alternativa ad una guerra? Farne una preventiva? C’è già chi ci sta provando, col risultato – a parte gli effetti collaterali che tanto quei morti civili sono tutti potenziali terroristi – di compattare sempre più il mondo islamico in senso integralista.
@Deicida
un presupposto che dovrebbe essere comune, almeno tra atei e razionalisti è la presunzione della “buona fede” di chi scrive.
Mi sono limitato a postare dal link:
http://www.italgiure.giustizia.it/nir/lexs/1975/lexs_245541.html
non escludo che la legge sia riportata in maniera inesatta o che sia stata modificata.
se la stesura corretta è quella da lei indicata prendiamo atto che la santanchè presidierà anche i veglioni di carnevale, magari adducendo l’origine pagana della festività
@ lacrime e sangue
Leggo adesso il tuo intervento indirizzato a me (o per disattenzione o perchè era in quarantena non l’ho letto prima). Lasciamo perdere le ripicche, perchè anche se non mi fossi sentito chiamato in causa da te, come hai potuto constatare, sono in causa con tutti quanti la pensano come te. E lasciamo perdere anche che io ho sempre ragione perchè ci vuol poco a rispedire questa accusa al mittente dicendo – come fanno i bambini – che invece sei tu che hai sempre ragione.
Se ti va invece, se non ritieni di perdere tempo inutilmente, ti rimando ai miei fin troppi inteventi, in particolare a questo ultimo indirizzato a GMF.
il dubbio che mi assale (accidenti al relativismo) è come mai a tanti sfugga che sono i più integralisti tra i cattolici a fare queste campagne anti islam. Quando la santanchè farà le stesse cose contro le strumentalizzazioni fatte alle donne dai cattolici allora la riterrò credibile. L’astio che emerge da questi post lo vorrei vedere anche sulla fecondazione assistita o su Eluana. Ritengo che non dovremmo cadere nel tranello di chi usa l’islam per dire che esiste una religione giusta e una sbagliata. (guarda caso miss dio casa e famiglia santanchè) .
ops dio patria e famiglia (possibilmente2)
@Bruno Gualerzi
L’esistenza di un islam moderato , come di un cattolicesimo o uno shintoismo moderati non è una questione che si risolva con proclami ideologici. Numericamente , allo stato attuale, questo islam è insignificante. Come l’ideologia delle guardie rosse non riusciva a cambiare l’erba in grano la vulgata multiculturalista non può dare esistenza a quello che non esiste , parlo di numeri socialmente rilevanti. Personalmente non mi dedico al recupero degli islamici e non consiglierei a nessuno di farlo ( se non ama il suicidio), le crociate non mi piacciono proprio , ma questo non implica che debba inventarmi un islam moderato con cui dialogare, Non perchè non mi piaccia il dialogo o perchè un islam moderato non possa esistere ( ai libri sacri si può far dire quello che si vuole se c’è convenienza) ma perchè di moderati, praticamente, non se ne trovano.Evitando di inventarci interlocutori immagginari forse potremo evitare,finchè siamo in tempo, alcune cose. Prendo esempio da un fatto accaduto in una regione ex rossa e che vuol far sfoggio di multiculuralismo. A Bologna tempo fa il comune voleva regalare una vagonata di soldi pubblici per la costruzione di una moschea. In pratica una specie di concordato fai da te o federalista se preferisci. Non mi pare difficile pensare che sia un’anticipazione di quello che si vorrebbe applicare all’intero paese: non consegnare alla spazzatura il concordato col vaticano ma farne uno nuovo di pacca con gli islamici. Come laico non sopporto quello con i cattolici, che per altro qualcuno moderato e presentabile ce lo hanno pure, mi dovrei rassegnare a calare braghe a deli gruppi le cui idea, allo stato attuale non in potenza o in teoria, fanno apparire Ratzinger un estremista libertario ? Non basta il condizionamento dei preti in futuro nostre scelte di vita molto importanti (testamento biologico, coppie di fatto etc,) godranno anche del condizionamento di qualche mullah ? E’ così indispensabile che con il denaro pubblico si finanzi una “consulta islamica” formata da gente che ha idee liberali quanto quelle di Torquemada? E questa non è un’opinione basta farsi un giro sui siti dei pazzoidi che ne fanno parte. Ma cos’è sto Islam moderato che è tanto difficile dimostrane l’esistenza ? Dio ?
Vico, non servono gli integralisti cattolici a far propaganda anti-islam. Tutte le volte che ho avuto modo di leggere o ascoltare le dichiarazioni dei vari imam ci sono riusciti benissimo da soli. I cattolici cavalcano due onde opposte, come tutti: ci sono le miss dio-patria-famiglia che cavalcano l’onda della reconquista cattolica e i chierici multiculturalisti che cavalcano l’onda del pluralismo religioso in funzione anti-laicista. La sinistra, come i movimenti laici in Italia hanno abdicato al loro ruolo da tempo (e i piccoli partiti sono praticamente scomparsi dalla scena mediatica insieme a quella politica). La sinistra radicale invece sembra disponibile a prostituirsi in tutti i bordelli di Damasco, pur di trovare un appiglio contro la “corrotta società capitalista e consumista”. Anche in quella che una volta si chiamava Persia i comunisti atei hanno appoggiato la rivoluzione islamica, battendosi con i teocrati, contro lo scià fascista. Poi i teocrati hanno vinto, hanno preso i “compagni” e li hanno uccisi, tutti. La logica del “il nemico del mio nemico è mio amico” non funziona sempre. Anzi, il più delle volte fa effetto boomerang. (Poi ci sono gli ex laici, che hanno pensato bene di schierarsi con i cattolici in funzione anti-islam. Stesso risultato)
GMF, grazie 😀
Suggerisco come sopra le lettura del portale dell’Ucoii, suggerisco la lettura dell’articolo sull’omicidio di Sanaa Dafani, che sembra scritto dall’ex ministro Rocco. Anche se l’ha scritto una donna, italianissima eh? (giusto per chiarezza nei confronti di chi ha deciso che chi non ama il Corano ce l’ha con gli stranieri.. Ehnnò, non amo proprio il Corano, come non amo la Bibbia e trovo contraddittori i Vangeli… ma mi piace ancora meno quello che predicano ADESSO, i vari preti, con la tonaca e con il turbante, in egual misura).
Ah, comunque un esempio di islam moderato mi viene in mente. Si chiama Souad Sbai, e si batte per la parità dei diritti di genere nell’islam. E’ schierata con il centro-destra, ossia con la Rocella. Capirai.
@GMF
Bisogna comunque valutare caso per caso chi ha idee da Torquemada e chi no.
Ad esempio, la Moschea di Bologna apparterrebbe all’UCOII, organizzazione notevolmente ambigua, ma la Moschea di Padova (anche in quel caso il comune cofinanzierebbe l’affitto del terreno) sarebbe invece di un’altra associazione islamica (il nome è Rahma), la quale a differenza dell’UCOII ha firmato la “Carta dei Valori” del Ministero dell’Interno, che – per dirne una – esprime una netta condanna delle discriminazioni contro le donne, e in particolare di tutte le forme barbare di violenza perpetrate dagli integralisti. Al momento non ho notizia di dichiarazioni o comportamenti che contraddicano quella firma.
Quanto ai “grandi numeri”, noi atei allora saremmo statisticamente insignificanti.
@ GMF
Nessuno chiede a nessuno di ‘calare le braghe’, nè di dare esistenza a ciò che non esiste. Non ho dubbi che gli islamici moderati, se ci sono, sono una esigua minoranza che tra l’altro non si può esprimere. Si tratta di decidere però se sia più realistico prendere atto delle cose come stanno e prepararsi ad uno scontro senza compromessi oppure creare le condizioni perchè gli islamici moderati se non ci sono lo possano diventare. Utopia? Quando l’alternativa è un realismo il cui sbocco non può essere che un conflitto senza speranza, trovo l’utopia l’unico realismo praticabile. Si critichino, giustamente, certe condiscendenze che possono creare la convinzione negli islamici di ottenere tutto ciò che desiderano, ma rifiutare PER PRINCIPIO qualsasi richiesta perchè fatta da loro significa solo imboccare una strada senza ritorno. Certamente queste richieste debbono essere legittime, non in contrasto con le leggi e le norme vigenti, ma non credo che ci voglia poi tanto per ottenere questo rispetto senza rimettersi alla Santanchè. Tu hai portato l’esempio della ‘rossa’ Bologna, dove mi sembra eccessivo parlare di concordato per aver proposto di sostenere anche finanziariamente la costruzione di una moschea, ma se la richiesta era legittima, compatibile oltre che con le leggi e le norme vigenti con i bilanci dell’amministrazione, non vedo perchè non doveva essere accolta, se invece non lo era per uno qualsiasi di questi motivi lo si faceva presente e chiuso il discorso. Con questa gente non si può parlare? Bè, un esempio da proporre ce l’ho anch’io. Abito vicino ad un paese – la ‘rossa’ Novellara in provincia della ‘rossa’ Reggio Emilia – dove questa integrazione è avvenuta, non solo con gli islamici, ma con molte altre confessioni religiose. E qui gli abitanti non si sentono ‘colonizzati’, almeno nella maggior parte, dal momento che il sindaco di sinistra convinto sostenitore e promotore di quasta integrazione è stato rieletto senza problemi in un momento in cui la sinistra in genere sta registrando solo sconfitte. Novellara è un’isola felice senza problemi? Neanche per sogno, l’integrazione non è avvenuta dall’oggi al domani per una sorta di congiuntura astrale favorevole, e di sicuro l’integrazione crea ancora problemi, ma i risultati ottenuti non sono dovuti a ideologie multiculturaliste (alle quali personalmente non credo affatto) o a cedimenti di varia natura… ci si è solo impegnati per creare le condizioni dell’integrazione. Pare che sia possibile e le nuove generazioni, quelli che sono nati qui, si sentono parte, pur nella diversa appartenenza, di una stessa comunità. Si tratta di fare il salto di qualità – in parte dalla nuova gnerazione gia fatta – che dovrebbe portare a sentirsi prima parte della comunità e solo dopo di una etnia, di una religione, di una cultura. Può darsi che prima o poi questo ancora fragile equilibrio si rompa, ma di sicuro non gli si dà una mano per invece consolidarlo se – per esempio proprio a Reggio Emilia – la lega ha ottenuto uno strepitoso successo immaginate puntando su che cosa.
E infine sempre, da parte mia, lo stesso discorso che viene bollato, nella migliore delle ipotesi come ideologico, utopistico, ma più spesso come radical-chic, mulriculturalista e così via: l’alternativa, questa sì realistica nel senso di inevitabile, al conflitto non può che essere il rfiuto di ogni generalizzazione, questa sì ideologica, quando non razzista, innalzata a principio.
Bruno: “D’altra parte, se nessuno di loro è recuperabile, qual è l’alternativa ad una guerra?”
La separazione territoriale potrebbe essere un importante primo passo, ma è contraria all’ideologia corrente ed è stata trasformata in un tabù. Senza contare che una separazione di quel genere sarebbe preziosa, in Italia, da un punto di vista ambientale prima ancora che per necessità di pacifica convivenza. E la ristrettezza del territorio in relazione alla popolazione che lo abita è notoriamente un fattore detonante micidiale, per la nostra specie. Ricordo sommessamente che ciascuno di noi ha, mediamente, un quadrato di 70 metri di lato ove passare la sua intera esistenza. In parecchie zone del nord, nell’area campana e in altre zone più circoscritte, quella superficie si riduce di molto, e anche questo potrebbe spiegare, almeno in parte, l’iper-reattività nelle relazioni umane e il malessere “sociale” diffuso. Poi, possiamo anche far finta che non sia vero e che l’incidenza di questo fatto sia nulla. Possiamo addirittura aggiungere al mix overdosi di persone con culture difficilmente assimilabili. E’ però facile prevedere il risultato.
Tanto rumore per niente…
@Bruno Gualerzi
La stampa non ha per niente riferito che in Marocco giovani marocchini hanno protestato contro l’imposizione religiosa durante il ramadan mangiando in pubblico e davanti alle moschee . Il gruppo più folto è stato a Mohammedia ( citta industriale vicina a Casablanca ) .
Sono finiti tutti in galera… ( e le prigioni marocchine non sono quelle europee..)
@#Aldo#
Kokugaku? No, grazie. Nel caso, tiferei per le “navi nere”.
Il mio personalissimo “malessere sociale” si acuirebbe notevolmente in una società chiusa al limite del ghetto.
@lacrime e sangue
Onestamente, sarà una mia limitazione, ma non capisco una parola del tuo intervento. Non ne capisco né l’origine, né il contenuto, né lo scopo.
Io affermo che per superare (non diciamo “sconfiggere”, che sa di guerra; diciamo “superare”, che sa di evoluzione) le religioni, bisogna prima capire come hanno fatto a impossessarsi dell’umanità.
Le malattie non si curano uccidendo gli ammalati o mettendoli in quarantena (anche se, alle volte, è meglio di niente). Si curano capendone le cause e eliminandole.
Intendi confutare questa tesi con argomentazioni valide o ci attacchiamo alla correttezza delle traduzioni del Corano, o di altri testi sacri scelti a caso?
Ad essere più precisi: sakoku, più che kokugaku.
@lacrime e sangue
Leggo ora il tuo “aggiustamento” riguardo all’allargamento del discorso al “voi”. Capisco che, guardando da una parte atrocità come le lapidazioni e dall’altra sentendo un “voi” che “difende” un’ideologia religiosa, vada il sangue alla testa. Ma per favore, andiamo al contenuto.
Dobbiamo superare le religioni (anche) perché pure quando avessero (nota il condizionale) un’ideologia di base condivisibile sul piano razionale e umanistico, la loro applicazione come sistema ne causa sempre una deriva agghiacciante. Nel vangelo c’è scritto di amare il proprio prossimo come noi stessi, e questo non ha impedito di bruciare le streghe. Nel Corano c’è scritto che chi leva una mano contro una donna commette peccato mortale, e ciò nonostante l’Islam è una delle religioni più violente al mondo, e sacralizza la schiavitù femminile. Non parliamo del buddismo, per cui persino la vita degli insetti è sacra, mentre ogni monastero in Tibet si occupava di torturare eventualmente mandare a morte (per congelamento) i sudditi riottosi della nobiltà, almeno fino al primo decennio del 1900.
Nonostante l’orrore che proviamo per tutto questo, non dobbiamo lasciarci prendere dall’emotività. Non è così che funziona. Non possiamo liquidare il Corano come un germe avvelenato, e non possiamo credere che gli islamici siano solo folli adoratori di un culto sanguinario. Nemmeno se l’evidenza della cronaca ci porta a pensarlo. E questo vale per tutte le religioni; perché siamo tutti umani, e siamo tutti mossi dagli stessi sentimenti. Dobbiamo capire cosa, nelle religioni, trasforma sentimenti tutto sommato altruistici e condivisibili in orrori senza limiti. Se non ci proviamo nemmeno, andiamo solo in contro ad una guerra santa della ragione contro l’irrazionalità, e per quanto anche questa si a condivisibile e razionale, finirà con l’essere solo un’altra guerra santa.
E’ chiaro il mio punto?
D’accordo con Aldo ritengo che, sotto sotto, dietro a questi bisticci a sfondo cultural-religioso non ci siano altro che ragioni di ancestrale necessità di circoscrizione e difesa del proprio territorio. Per quanto sia triste da constatare, bisogna arrendersi all’idea che tanta intolleranza nei confronti delle altrui usanze, abitudini, religioni, culture, caratteri somatici ecc. è solo mancanza di volontà di condividere il proprio territorio, timore che questo venga invaso o “inquinato”, nonché necessità di affermare la propria identità (poco formata, il più delle volte) solo ed esclusivamente in contrapposizione con l’identità e quindi il territorio altrui. Ancora più triste, ma direi persino squallido e patetico, è osservare come chi è stato a chiamato a dirigere la popolazione – che perciò si presuppone arrivi a livelli più approfonditi di analisi e coscienza della realtà – utilizzi le debolezze tipiche della massa per i propri infimi scopi, siano essi visibilità, acquisizione di maggiore potere, desiderio di approvazione e quanto altro. La Santanché può manifestare contro chi le pare, ma nulla toglie che farlo nel modo in cui l’ha fatto, nel momento in cui l’ha fatto e con i secondi (palesi) fini che si è posta, ha reso il tutto molto molto BECERO.
Se all’interno di un’altra comunità avvengono delle discriminazioni, non saranno schiamazzi, carnevalate, roghi o fiaccolate a risolvere il problema. Il sistema nervoso centrale ce lo hanno gentilmente concesso non per andare a frignare in tv su quanto sono cattivi e brutti gli altri, ma per trovare soluzioni a problemi o anche solo vie più scorrevoli per raggiungere scopi condivisi.
Facciamola finita con queste sciocchezze da osteria mascherate da missioni di civilizzazione e difesa del territorio. Usiamo la testa!
Mi rivolgo alla paladina per la difesa dei diritti delle donne:
“Scenderà in piazza, protesterà a rischio di aggressioni fisiche per la difesa della legge 194? Protesterà contro “l’indagine parlamentare” per l’uso della pillola abortiva somministrata da decenni in tutta l’Europa senza ingerenze da parte di questa chiesa prepotente, arrogante relativo codazzo di seguaci deliranti?
Dubito.
Poi, fa tanto la femminista e si fa chiamare con il cognome dell’ex marito.
@Giancarlo Niccolai
Il corano non prevede i burqa e niqab, ma il velo sì.
«E di’ alle credenti di abbassare i loro sguardi ed essere caste e di non mostrare, dei loro ornamenti, se non quello che appare; di lasciar scendere il loro velo fin sul petto e non mostrare i loro ornamenti ad altri che ai loro mariti, ai loro padri, ai padri dei loro mariti, ai loro figli, ai figli dei loro mariti, ai loro fratelli, ai figli dei loro fratelli, ai figli delle loro sorelle, alle loro donne, alle schiave che possiedono, ai servi maschi che non hanno desiderio, ai ragazzi impuberi che non hanno interesse per le parti nascoste delle donne.» Corano – Sura XXIV, 31
In totale il “velo” compare 7 volte nel corano. La prescrizione prevede che possano restare scoperte mani e volto.
Quanto al fatto che il corano non sia un “seme avvelenato” e non predichi la violenza, eccoti un paio di esempi:
Combattete coloro che non credono in Allah e nell’Ultimo Giorno, che non vietano quello che Allah e il Suo Messaggero hanno vietato, e quelli, tra la gente della Scrittura, che non scelgono la religione della verità, finché non versino umilmente il tributo, e siano soggiogati. Sura IX, 29
O voi che credete. Non fate lega con i Giudei e con i Cristiani, che sono in lega gli uni con gli altri. Chi di voi fa lega con loro è dei loro. Iddio non dirige gli iniqui. Sura V, 51
Combatteteli, dunque, finché non vi sia più sovversione e il culto sia riservato
[reso solo] ad Allah. Sura II, 193
Ecco la retribuzione dei nemici di Dio: il Fuoco, nel quale troveranno una dimora eterna, in pena di aver disconosciuto i nostri segni. Sura XLI, 28
Non sceglietevi amici tra loro (i miscredenti), finché non emigrano per la causa di Allah. Ma se vi volgono le spalle, allora afferrateli e uccideteli ovunque li troviate.
Sura IV, 89
Combatteteli finché non ci sia più politeismo, e la religione sia tutta per Allah.
Sura VIII, 39
Sul fatto poi che il corano NON preveda l’inferiorità della donna:
Se le vostre donne avranno commesso azioni infami… confinate quelle donne in una casa finché non sopraggiunga la morte
Corano – Sura IV, 15
O credenti. Quando vi accingete alla preghiera lavatevi la faccia e le mani… Se avete toccato donne, e non trovate acqua, cercate della polvere pulita e passatevela sulla faccia e sulle mani. Corano – Sura V, 6
La donna: essere umano di serie b Gli uomini hanno autorità sulle donne, per la superiorità che Allah ha concesso agli uni sulle altre Corano – Sura IV, 34
«Ammonite quelle [donne] di cui temete l’insubordinazione, lasciatele sole nei loro letti, battetele. Se poi vi obbediscono, non fate più nulla contro di esse. Allah è altissimo, grande.» Corano – Sura, IV 34
Il livello di civiltà del corano è pari alle peggiori pagine dell’antico testamento. Teti sacri che predicano odio e violenza nei confronti di chi è diverso.
Se la maggiorparte degli ebrei è riuscita a progredire e limitare i danni, è vero che purtroppo buona parte del mondo musulmano è rimasto fermo al 600DC.
Paesi come la Turchia o la Giordania sono mosche bianche.
Non esiste l’Islam moderato?
Shirin ‘Ebadi. Premio Nobel per la pace 2003. Avvocato. Risiede in Iran. Ha sostenuto la Rivoluzione e poi ha combattuto e combatte, giorno per giorno, le ingiustizie del governo iraniano della Repubblica Islamica, difendendo donne, uomini, bambini. Prega Allah perché ci crede fin da ragazza. Non ha mai portato il velo (che si chiama hejab, non burqa, e che non copre la faccia) se non quando glielo ha imposto la polizia della morale pubblica. E’ sostenuta da migliaia di persone: al suo rientro dopo il ritiro del Nobel, l’aeroporto di Tehran era bloccato da una folla numerosa come quella che aveva accolto l’ayatollah Khomeini nel febbraio 1979.
Dire che non esistono islamici moderati perché ci sono i governi autoritari è esattamente come dire che gli atei sono estremisti pericolosi e omicidi, dal momento che in molti paesi con ateismo di Stato si è ucciso e represso chi ateo non voleva essere.
Esistono, invece, da ogni parte, persone che non sanno, che sanno molto poco, che quel poco che credono di sapere lo urlano sbavando e lo utilizzano per sfogare una voglia repressa di violenza di sopraffazione. Che si chiamino Santanché, Khomeini, Hoxha, Benedetto XVI o uno qualsiasi dei bei nicknames che sono comparsi qua sopra (Deicida, Soqquadro, Bruno Gualerzi…), sono tutti ugualmente ignoranti e pericolosi.
Buona fortuna ai pochi che non si lasciano prendere dall’onda del fanatismo…
Non so quale delle due fazioni si sia comportata in modo più st…. ma direi la Santanché
@Mattia
Invece tu non sei che un provocatore, peraltro molto vigliacco, dato che ti nascondi dietro la sicurezza di una tastiera a sparare fesserie con il tono e la spocchia di chi la sa lunga.
Che hai dimostrato dicendo che in Iran esistono dissidenti che rischiano il carcere e la morte? Hai forse dimostrato che in Iran regna la libertà di pensiero? Che l’Islam promuove il pluralismo delle idee??……….Hai dimostrato invece, casomai ce n’era bisogno, che l’islam moderato non esiste, è, forse di la da venire, ma oggi, nei fatti e nelle scritture coraniche a cui i fedeli si appellano, non vi è traccia di moderatismo o rispetto verso gli altri.
Mattia, l’Islam moderato esiste certamente, soprattutto nei ceti più alti e culturalmente più evoluti. Gli sceicchi mandano le figlie nelle migliori università americane (e senza hejab o altro).
La maggior parte della gente che viene a vivere in Europa pero’ non fa parte di questa schiera tollerante ed illuminata e basa piuttosto la propria vita sulle sure riportate sopra da Asatan.
Essendo un numero maggiore e crescente, (poichè si riproducono in maniera impressionante), il fenomeno di persone se non fanatiche, a dir poco retrograde e prepotenti nonchè ospiti in terra “straniera” e notoriamente “di infedeli” si fa preoccupante, ecco tutto.
Qualcuno ha citato i casi olandesi e svedesi…io credo che molti paesi storicamente tolleranti siano giunti ad una saturazione: perchè liberarsi di una schiavitù culturale per accoglierne un’altra di maggiore intensità?
Ho dedicato un post intero sul mio blog a questo evento.
C’è da ridere, ma se ci pensate troppo, anche da piangere.
LA CROCIATA DI FRAU SANTANCHE’:
http://professorwoland.ilcannocchiale.it/2009/09/21/la_crociata_di_frau_santanche.html
Teniamo duro!
@ Mattia
Grazie per avermi incluso tra i nicknmes (per quel che vale qui c’è il mio vero e unico nome) degli ignoranti e pericolsi. Uno se ne prende di tutti i colori perchè denuncia violenza, sopraffazione e fanatismo invece di puntare sugli islamici moderati… e poi, come consolazione, vengo messo nell’elenco di quanti mi hanno sempre criticato per questo. Mah
@Deicida
mi spiace e lo rimarco, che in questo sito si abbiano atteggiamenti analoghi a quelli dei talebani.
Lei mette in dubbio la mia buonafede, poi attacca un altro utente, Mattia ,reo soltanto di aver esposto un parere, senza offendere nessuno.
Suppongo che vigliacchi, sposcchiosi, in malafede, siano tutti coloro che la pensano diversamente da lei. Ma così facendo, mi dica, in che cosa è diverso dall’islam che attacca.
@ Mattia
In attesa che compaia il mio intervento per segnalare l’enorme granchio che hai preso nei miei confronti, ci tengo – in aggiunta – a farti presente che anche quelli che mi hanno ciriticato aspramente non hanno certo usato i tuoi toni spocchiosi e gratuitamente insultanti.
Tra l’altro usi un’espressione (‘ateismo di stato’) che dimostra, se non la tua ignoranza (non sia mai!) una concezione dell’ateismo che in questo blog da tempo viene lasciata in dote ai cosiddetti troll. Provocatori di professione.
@ Vico
Bè, non mi pare proprio che questo Mattia abbia risparmiato le offese. Io, ad esempio, mi sono beccato dell”ignorante pericoloso che sfoga una voglia repressa di violenza e soppraffazione’ dopo tutto quello che ho sostenuto. Aspetto ancora di sapere se è stato un granchio, ma per ora sono stato incluso nell’elenco di coloro che mi hanno più aspramente criticato.
ops non avevo letto l’ultima parte del post di matteo, che peraltro carica anche il povero Gualerzi che aveva usato il sarcasmo in senso esattamente opposto.
Quanto ho detto vale, ovviamente, per tutti coloro che scrivono sul blog.
Giovanna ha scritto:
Se la signora Santa-de-chè anzichè dedicarsi a questi gesti dimostrativi, provocatori e utili solo ad attirare l’attenzione su di sè, si desse da fare per promuovere iniziative (possibilimente non di marchio cattolico!) mirate ad educare all’auto-consapevolezza le donne, le ragazze e le bambine musulmane residenti sul nostro territorio, forse sarebbe davvero meno ridicola. Invece no, ovviamente
perfettamente d’accordo.
Che poi alla Santanchè un pugno in faccia ci stesse anche assai bene è ,ia opinabile opinione :)))