Interventi sulla scuola

Con il nuovo anno scolastico, cominciato da non più di un mese, si sono immancabilmente ripresentati (fors’anche aggravati) i sempiterni problemi rappresentati dalla religione a scuola. Il tema è particolarmente avvertito dai circoli UAAR, che agiscono sul territorio: diversi di essi ne hanno scritto negli ultimi giorni. Il circolo di Milano ha diffuso un comunicato stampa sull’assenza di docenti per l’ora alternativa. Quello di Salerno ha pubblicato rassegne stampa trattando dell’insegnamento alternativo e dei fondi alle scuole paritarie: sui finanziamenti alle scuole private è intervenuto anche il circolo di Bologna nell’ambito di Rete Laica. Cronache Laiche, blog del circolo di Roma, ha pubblicato un articolo sulle “proposte educative” della Chiesa cattolica enunciate dal cardinale Caffarra, mentre il circolo di Terni ha segnalato un documentario sulla visione della scuola moderna di Francisco Ferrer.
Si ricorda che l’UAAR ha attivato il progetto Ora Alternativa, che offre consulenza legale alle vittime di discriminazioni, informazioni sul materiale didattico e una mailing list dove discutere delle questioni sul tappeto.

81 commenti

Chicchi

Non è onesto intellettualmente continuare a chiamare scuole private le scuole paritarie, che in quanto tali, per legge, svolgono una funzione pubblica. Pertanto, la scuola pubblica si distingue in statale e paritaria. E la scuola statale ( per fortuna!) non è la sola ad avere carattere pubblico.
D’altra parte la stessa Costituzione (art.33) parla di scuole statali e di scuole non statali, non già di scuole private.

strozzapreti

Qui c’ è solo una cosa da fare : tagliare la testa al toro! Battersi, battersi per la legalità, attraverso il rispetto della costituzione, il rispetto dei minori che vengono mentalmente condizionati invece che informati, denunciare l’ ingerenza vulcanica della chiesa ed il costo abnorme che essa ha sulle casse dello Stato, Stato che comprende milioni di cittadini che per altre scelte religiose e non, nulla hanno a che vedere, con questa subdola chiesa che per collisioni mafio/plitiche viene trattata come una regina, anzi meglio perchè agli Inglesi la Regina costa meno che il Vaticano a noi Italiani..mondo ( vaticano ) ladro!

Antonio

Chicchi ma poi come si fa ad essere tutti uguali e inTruppati come nella buona e vecchia URSS? Come potremmo giustificare il fatto di non far studiare nessuno per dare il famoso “6 politico” a tutti e così abbassare a zero la cultura e la capacità di pensare? È la solita politica al ribasso, la politica del “mal comune mezzo gaudio”. Non ho voglia di studiare? Cerco di far studiare meno tutti così tutti potranno abbassarsi al mio livello e superare i miei sensi di colpa. Non ho voglia di lavorare? Dico che bisogna che tutti lavorino ma di meno, almeno poco quanto me. E così via per tutto. Così la società e l’uomo regrediscono non progrediscono: l’URSS dovrebbe aver insegnato qualcosina o si ha sempre la memoria corta?

alberto tadini

statali = pubbliche. penso che su questo tutti siano d’accordo.

quindi:
paritarie = non statali
non statali = non pubbliche
non pubbliche = private

ergo

paritarie = private

tenendo poi conto che la stragrande maggioranza delle sedicenti paritarie, cioè delle private sono cattoliche, gestite da preti e suore, alora paritarie sono cattoliche private.
lapalissiano, chiaro a tutti meno a chi vuole dare soldi alle private togliendole alle pubbliche.

alberto tadini

scusate, nel mio post (ore 10.17 in attesa di approvazione):
errore di stampa
allora invece di alora

stefano grassino

Chicchi e Antonio

Siamo la coppia più bella del mondooooooo !!!!!!!!!!!!!!!!!!

Roberto Grendene

Non e’ onesto intellettualmente usare definizioni ufficiali quando nella sostanza siamo di fronte a scuole ideologiche che battono cassa in modo spregiudicato
Oltre a non essere errato, non vedo cosa ci sia di offensivo nel termine “scuole private”

rik

@ Chicci

Le scuole paritarie sono di proprietà privata.

Sono gestite seguendo indirizzi eduativi della dirigenza privata.

Ai privati vanno i soldi delle rette e dei finanziamenti statli.

I privati scelgono gli insegnanti.

Chiamiamo le cose col proprio nome, senza ridicoli eufemismi.

daniè

Chiamiamole scuole diversamente pubbliche, visto che private è offensivo

moreno83

Dopo decenni che in Italia gli utili sono stati privati e le perdite aziendali pubbliche, anche le scuole private chiedano la parità di trattamento con insegnamento privato e costi pubblici

Giovanni Enrico

@Antonio

Ma che c’entra la laicità con il comunismo ? O davvero pensi che siccome il comunismo era un regime ateo per forza di cose gli atei devono essere comunisti ? Se la logica con cui ragioni è davvero questa i casi sono due: o l’insegnamento delle scuole cattoliche è drammaticamente carente in fatto di logica oppure ti sei comunicato con ostie tagliate male. Scegli liberamente il male minore

MIRKO

potreste trovare uinteressanti alcuni punti sul tema educazione del programma presentato da Grillo sul suo blog….di certo le rivendicazioni piu laiche lette in italia da un movimento politico da 10 anni a questa parte.

Chicchi

HCE
Onerose per lo Stato sono proprio le scuole statali, che di fronte a spese ingenti per il loro funzionamento ( !?!) offrono un servizio scadentissimo.
In ogni caso, l’espressione “senza oneri per lo Stato” si riferisce all’istituzione delle scuole e non al funzionamento.
Il problema è che ,nonostante la legge 62 abbia reso le scuole non statali “paritarie”, di fatto non è ancora consentito sotto il profilo economico alle famiglie di scegliere le scuole che desiderano per i loro figli. Come in tutti i Paesi europei più avanzati.

Paul Manoni

Scuole paritarie con Madre Teresa di Calcutta ad insegnare biologia…
Vergogna!

peppe

Onerose per lo Stato sono proprio le scuole statali, che di fronte a spese ingenti per il loro funzionamento ( !?!) offrono un servizio scadentissimo.

In effetti una differenza sostanziale tra scuole pubbliche e scuole private c’è:
– nelle scuole pubbliche gli insegnanti vengono scelti da una graduatoria, se è il caso fanno concorsi, e hanno tutte le tutele in quanto pagati dallo Stato
– nelle scuole private invece vige la logica per cui io scuola ti assumo, brutto precario, e anche se dichiaro di pagarti o non ti pago per nulla oppure ti offro un rimborso spese, ma tu fai quel che dico io, promuovi chi dico io e soprattutto non hai alcun diritto: in cambio lo Stato ti riconoscerà se ti va bene 12 punti di servizio all’anno e ti bastino quelli.

Ovvio che le scuole private spendono meno (che poi nemmeno è vero) di quelle pubbliche: tirano il sangue agli insegnanti, incassano sostanziose rette e beccano soldi a fondo perduto dallo Stato… non ci vuole molto a restare in attivo.

Ivo Mezzena

Le scuole paritarie svolgono un servizio pubblico come il mio idraulico, perciò vanno considerate delle aziende che inoltre intascano soldi ma pretendono anche ONERI dallo stato, come invece la Costituzione vieta.

Le scuole private non hanno soldi, che chiudano come chiuderebbe la mia azienda.

Giovanni Enrico

@Chicchi

Spiegami un po’ quale sentenza della corte di Cassazione giustifica la tua interpretazione del “senza oneri per lo stato”. La Costituzione non lo specifica affatto e fior di costituzionalisti sostengono che vada interpretato in senso assoluto, altrimenti sarebbero specificate le eccezioni. Non sarebbe male per un cittadino italiano leggere un po’ meno il vangelo e un po’ di più la Costituzione. Cosa che dovrebbe fare la scuola e che non fa per le solite maledette ingerenze contro il cosiddetto “laicismo”. E un’ora di educazione civica al posto dell’ora di religione sarebbe il minimo in un paese civile, visto che chi vuole può andare a farsi indottrinare all’oratorio, mentre chi voglia sapere come funziona lo stato in cui vive e quali siano i suoi diritti e doveri è lasciato solo a se stesso.
Sono i veri laici e democratici che dovrebbero indignarsi per il cattivo stato della scuola pubblica, altroché!

E poi non ti è mai venuto il dubbio (parola difficile per orecchie di fedele, lo riconosco) che quanto più si sottraggono risorse alla scuola pubblica per destinarle a quella privata si finisce PER FORZA con lo sfasciarla ? E che alla fin fine questo sia proprio lo scopo della chiesa, in modo che gli intossicati dai fumi dell’incenso possano dire “hai visto che sfascio la scuola pubblica, tanto vale mandare i figli a quella privata”. Lo stato schifosamente laicista diventa improvvisamente tollerabile quando apre i cordoni della borsa, vero ?

Chicchi

Giovanni Enrico

Continui a non capire che scuola pubblica non è affatto sinonimo di scuola statale. Il termine “scuola pubblica” neanche esiste nella Costituzione.
Lo sfascio della scuola statale non è certo dovuto alle briciole che la Repubblica destina alle paritarie, ma alla disorganizzazione generale, alla scarsa preparazione dei docenti e alla criminale politica dei sindacati. Comincino gli stessi sindacati, che già usufruiscono delle quote associative, a rinunciare ai distacchi, restituendo il personale al suo lavoro, “senza ulteriori oneri per i contribuenti”

MicheleB.

La scuola statale è appositamente trascurata e senza mezzi, è una chiarissima (per chi abbia occhi per vedere) strategia di dequalificazione del servizio pubblico per favorire l’offerta privata -e sottolineo PRIVATA- che non sta caraterizzando solamente l’istruzione, ma ogni possibile ambito raggiungibile dall’iniziativa non statale.
Non si offre pari opportunità sovvenzionando il privato, bensì rinforzando e migliorando il pubblico. Chi pensa che questo sia statalismo ha un’idea distorta del vivere comune e del senso dello stato.
PS: non spariamo balle sul resto d’Europa per giustificare ciò che accade in Italia; c’è già Sua Emittenza che lo fa di continuo.

Lorenzo Galoppini

@ Giovanni Enrico

“…l’insegnamento delle scuole cattoliche è drammaticamente carente in fatto di logica…”

Questo é poco ma sicuro!

Paul Manoni

@TUTTI

RICONOSCIUTO IL TROLL…
VA IMMEDIATAMENTE IGNORATO SENZA ALCUN COMMENTO.
Fosse almeno un troll capace di essere all’altezza di una discussione questo…Mpf! 😀

Ora mi preparo per il banchetto UAAR sul Testamento Biologico in Ancona, va’…
Ciao a tutti! 😉

Chicchi

MICHELE B

E poi dicono che il dogmatismo sia una esclusiva della Chiesa! Dove sta scritto che l’unica scuola debba essere quella statale?O che la statale sia migliore di quella non statale? O che la statale debba continuare a succhiare risorse offrendo un servizio schifoso?
Debbo essere io e non lo Stato a decidere quale sia la migliores scuola per i miei figli e nessun altro. E devo godere di un buono scuola da spendere dove e comea voglio.
E’ peraltro una legge economica ( e non del catechismo!) che solamente dalla concorrenza può scaturire una migliore qualità del prodotto. Il regime di monopolio della scuola statale è ingiusto e motivo della sua pessima qualità. Questo lo hanno capito da sempre in tutti i Paesi più civili ed avanzati in campo educativo. L’unico a non capirlo sono stati ( o sono) i Paesi comunisti e quelli, come l’Italia, dove lo statalismo liberal massonico e marxista ha dominato per decenni. ma i tempi vanno cambiando e già in alcune regioni è stato istituito il buono scuola:

rik

Comunque è bene chiarire che le scuole cattoliche sono in profonda crisi e stanno chiudendo una dietro l’altra, nonostante lauti finanziamenti.

Nell’anno scolastico 2008/2009 le scuole cattoliche erano 7.116, pari al 57% del totale delle scuole private. Gli alunni delle scuole cattoliche erano il 51% degli alunni di tutte le scuole private e il 7,025% di tutti gli alunni italiani.

Scuole cattoliche in Italia
1991 = 11.121
1996 = 10.226
2001 = 8.902
2004 = 8.472
2005 = 8.371
2006 = 8.282
2008 = 7.116

Alunni delle scuole cattoliche. Percentule sul totale degli alunni
1992: 876.398 = 9,144%
1993: 842.656 = 8,927%
1994: 836.148 = 9,071%
1995: 805.270 = 8,908%
1996: 769.734 = 8,559%
1997: 754.724 = 8,491%
1998: 719.484 = 8,175%
1999: 675.923 = 7,732%
2000: 682.200 = 7,815%
2001: 663.103 = 7,609%
2002: 642.465 = 7,345%
2003: 621.705 = 7,067%
2004: 608.365 = 6,873%
2005: 639.546 = 7,208%
2006: 625.781 = 7,025%

MicheleB.

Chcchi, la scuola pubblica è malmessa perchè così si la si vuole. Cosa c’entra la libera concorrenza coi contributi statali!? Che i privati investano i loro soldi -non mi pare che qualcuno lo impedisca, anzi- senza chiedere soldi al governo -cosa che invece avviene spessissimo. Lo stato spende i soldi delle tasse per offrire servizi pubblici necessari a tutti i cittadini. I privati spendono i propri soldi per offrire servizi a pagamento di qualsiasi genere ad i propri clienti. Senza oneri per lo stato. Così funziona in quei paesi europei che tu citi.
Ma lo sai di cosa parli o spari così, tanto per sentire il botto!

Sandra

MicheleB
Ti devo contraddire, in Olanda funziona proprio come dice Chicchi. I genitori scelgono la scuola che preferiscono, anche in base a graduatorie di merito delle stesse scuole, che siano statali o di tipo religioso (cattolico, protestante, musulmano, indu,…), e lo stato paga per alunno, senza oneri per la famiglia. Lo stato pero’ controlla che i programmi siano rispettati, che non ci sia discriminazione (per esempio a una scuola religiosa possono accedere tutti), che vengano integrati i ragazzi handicappati (che ovviamente costano di piu’ e che solitamente le scuole a fine di lucro tendono a non volere).

enrico mini

E poi dicono che la Verità sia una esclusiva della Chiesa! Dove sta scritto che l’unica Vera Fede non debba essere quella cattolica?O che le altre fedi siano migliori di quella cattolica? O che le altre fedi o la loro negazione non continuino a succhiare risorse offrendo un servizio schifoso almeno quanto il nostro?
Debbo essere io a decidere che la chiesa cattolica è la migliore opzione per i miei figli e nessun altro. E devo godere di un buono indulgenza plenaria da spendere dove e come voglio.
E’ peraltro una legge economica ( cioè del catechismo!) che solamente dalla assoluta mancanza di concorrenza può scaturire una migliore qualità del lavaggio delle coscienze! Il regime di monopolio della religione cattolica è giusto e motivato dalla sua pessima qualità. Questo lo hanno capito da sempre tutti, eccetto i credenti!

DE BEAUVOIR

Ho insegnato in una scuola paritaria-privata (che dir si voglia):
tutto è incentrato su:
– preghiere
– messe
– canzoncine balorde
– Gesù bambino
– organizzare la recita/festa/coro di natale
– prepararsi “spiritualmente” per il natale, la quaresima, la pasqua, don bosco, la madonna, santo questo e quell’altro, la “festa della vita”, la festa del papà, la festa della mamma, la festa della famiglia ecc…
– il tutto con relativo accompagnamento di bigliettini, “lavoretti”, canzoncine e poesie da regalare / recitare (rigorosamente in tema)

Un sacco di preziose ore di lezione perse a fare cavolate… e a rincitrullire i bambini, soprattutto! Senza tener conto che tutto questo non intaccava minimamente le 2 ore (fisse) settimanali di religione cattolica!
Con i genitori, d’altro canto, ben felici di relegare i loro preziosi (e benestanti) pargoletti in zone a prova di extracomunitari (più o meno) e a prova di libero pensiero, e convinti di non correre il rischio di vedersi cambiare la maestra ogni anno (convinzione fasulla, dato che, a causa dello stipendio veramente misero, chiunque poteva se ne andava non appena trovava un posto migliore, in genere alle statali … per dirne una, prendeva di più mia sorella che fa la commessa: con tutto il rispetto per quella professione, non richiede certo le conoscenze di un’insegnante).

bismarck

@ rik
Grazie per l’informazione mi ha tirato su un po’ il morale, speriamo che il trend continui così.

Roberto Grendene

Cito dal comunicato stampa delle Rete Laica Bologna, a cui l’UAAR Bologna aderisce:
l’art. 33 comma 3 della Costituzione afferma con chiarezza che “enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato”.

La Costituzione prevede pertanto due sistemi scolastici profondamente diversi proprio nelle loro finalità: da una parte un sistema pubblico aperto a tutti, per sua natura caratterizzato dalla libertà di insegnamento e quindi pluralista; dall’altro un sistema di scuole private che garantisce la libertà del cittadino italiano di educare i figli secondo le proprie tendenze ideologiche o religiose.

Il secondo sistema – o per motivi ideologici o per motivi commerciali – limita la libertà di insegnamento e la libertà di accesso dei cittadini. Infatti la legge 62/2000 prevede espressamente che le scuole paritarie accolgono chiunque ne “accetti il progetto educativo. Il progetto educativo indica l’eventuale ispirazione di carattere culturale o religioso”. Quindi, anche se svolgono un servizio rivolto a una specifica fascia d’utenza, non possono ricevere finanziamenti dallo Stato.

Paul Manoni

@Roberto Grendene
Sochmel! 😀
STANDING OVATION! 😀
Un caro saluto 😉

Paul Manoni

@rik
Ma dove le trovi tutte queste statistiche interessanti???
Complimenti, sto meglio anchio! 😉
Ciao….Filo!

Chicchi

Grendene

Vorrei conoscere il significato esatto di “istituire”!

Fri

@ Chicchi

Dove sta scritto che l’unica scuola debba essere quella statale?O che la statale sia migliore di quella non statale? O che la statale debba continuare a succhiare risorse offrendo un servizio schifoso?

Il discorso è sempre lo stesso. A me le scuole private vanno benissimo purchè chi le sceglie se le paghi. Oppure, se proprio vogliamo farle pagare allo stato questo deve contribuire in egual misura a TUTTE le scuole private quindi non solo quelle cattoliche ma anche quelle musulmane, protestanti, indu, atee o appartenenti a industriali e fondazioni che siano.

@ Sandra

Sono sicura che in Olanda funziona cosi, ma credo anche che in Olanda TUTTI paghino le tasse (e ho una vaga idea, pur non essendone certa, che siano piu salate che in Italia) con le quali poi lo stato finanzia le scuole pubbliche e quelle private.

Otto Permille

Non ci sono insegnandi per le ore alternative, così come sono saltate le possibilità di gestire le ore di educazione fisica, visto che non è possibile assicurare il turn over delle palestre. Anche le aule sono troppo piccole per accogliere l’aumento dei numero degli alunni, inconveniente non previsto da quella massa di ignoranti che hanno steso la cosiddetta “riforma”. Mi dispiace, ma la Gelmini sarebbe già su una carretta se fosse vissuta all’epoca di Robespierre!

Sandra

Fri
Certo che tutti pagano le tasse! Per lo meno, e’ certo che e’ quello che tutti si aspettano. L’Olanda e’ il paese in cui persino le tende tirate sono viste con sospetto. Cosi’ come e’ vista con disapprovazione l’ostentazione di ricchezza o di privilegio, per cui anche il primo ministro va in bicicletta, perche’ e’ quello che la gente si aspetta che faccia (cosi’ mi era stato detto anni fa da amici olandesi, non so se sia ancora cosi’).

Sandra

Ah Fri, e ovviamente non hanno lo scudo fiscale, li’ anche se ci fosse un governo che si svegliasse un giorno con l’idea balorda di proteggere gli evasori e i delinquenti, l’opposizione lo farebbe cadere. Secondo me se succedesse, li aspetterebbero di fuori e li fionderebbero tutti nei canali, maggioranza e opposizione. Ma da noi purtroppo la chiesa ha seminato l’idea che ogni peccato si estingue pagando con le indulgenze, cosi’ che il peccatore ricco sia sempre piu’ alto e piu’ furbo degli altri. E’ per questo che poi si dividono il bottino, anche nel campo della scuola. Qui non siamo nella stessa situazione, da noi non e’ giusto che la scuola privata venga sovvenzionata con le tasse.

Chicchi

Fri

Scuole paritarie, non private come ti ostini a chiamarle. Le scuole private sono gli istituti di recupero anni scolastici senza alcun riconoscimento da parte dello Stato , ma solo “con presa d’atto”. Tutti questi istituti sono gestiti solamente da laici.
Ma probabilmente tale confusione terminologica fa comodo a chi vuole confondere le carte per portare acqua al suo mulino.

Sandra

Chicchi
Ho riletto il tuo post dove parli di monopolio e concorrenza. Questo funziona nei paesi civili, p.e. la sopra citata Olanda. In Italia non c’e’ alcuna concorrenza, Stato e Chiesa sono due enti differenti da un punto di vista linguistico, di fatto sono un monopolio: hai presente il vecchio adagio “o mangi questa minestra o salti dalla finestra?”. Ecco, noi siamo qui. Il libero mercato e’ altra cosa.

Fri

Per scuola privata si intende una scuola non amministrata dallo stato; tra queste le scuole paritarie possono rilasciare titoli equivalenti ai diplomi rilasciati dalla scuola statale. Le rette pagate dagli studenti costituiscono fondi necessari e sufficienti all’ordinaria gestione della scuola. (da Wiki)

Hai proprio ragione, probabilmente tale confusione terminologica fa comodo a chi vuole confondere le carte per portare acqua al suo mulino.

Ivo Mezzena

Ripetiamo, le scuole private sono aziende e come tali vanno trattate, se non hanno soldi che chiudano.

moreno83

“si riferisce all’istituzione delle scuole e non al funzionamento.” mi piacerebbe proprio capire che razza di differenza ci sarebbe tra le due cose; istituire una scuola quali costi dovrebbe mai comportare se non, appunto, quelli per il suo funzionamento? e dunque a che cosa di dovrebbe riferire l’articolo della costituzione quando dice “senza oneri per lo Stato”, se no proprio ai costi di funzionamento, visto che questi coincidono per forza a quelli di gestione?
Qui si vuole proprio giocare con le parole

Chicchi

Che istituire una scuola non costi nulla è risibile, ma dove vivi? Solamente costruire un edificio scolastico, le pertinenze, le palestre, le strutture, gli arredi ecc.: milioni di Euro.
Soprattutto se le vuoi costruire decentemente e con tutti gli impianti di sicurezza, non come la maggior parte delle scuole statali: edifici fatiscenti,insalubri e insicuri.

enrico mini

He, fortior resurgo (viagra per preti),

fammi vedere una chiesa con gli impianti a norma! Ah, ma già, l’extraterritorialità …

Il Filosofo Bottiglione

senti, Chicchi, questo gioco di puro sofismo ha un po’ rotto le scatole.
domani io affitto i locali e gli arredi, li pago con un mutuo in spesa corrente, così figura tutto come costo di gestione, così mi faccio pagare il tutto dallo stato, visto che offro un servizio pubblico.
forse non vale nemmeno la pena risponderti, se non fosse che questa panzana del ricamare attorno la parola “istituire” l’ho già sentita, temo anche da policici (proni alla chiesa).
su questo argomento è sempre stato chiaro cosa volessero dire, i padri della Costituzione: che appunto i privati possono istituire scuole, ma i costi di queste scuole non possono gravare sul bilancio pubblico.
con buona pace di Buttiglione e del Papa.

Il Filosofo Bottiglione

aggiungo che se la scuola statale ha dei problemi è tutto da imputarsi al fatto che alla scuola stessa si richiede di svolgere mansioni sociali sempre più complesse (cui abdica il mondo del lavoro, per esempio) senza dargli il becco di un quattrino, anzi svenandola sempre più.
i servizi costano, cari miei. il mito del servizio che si autosostiene o che fa addirittura guadagnare sta rovinando l’Italia.
il guadagno di certi servizi lo puoi vedere solo sul lungo periodo, ma occorrono governanti lungimiranti, non governanti ciechi.

stefano grassino

@ Fri
@ Per tutti

Ultimamente in Olanda è passata una legge che ha privatizzato la sanità: ogni cittadino deve pagare 90 euro al mese ad un pool di compagnie private per avere l’assistenza medica. 1080 euro all’anno che non sono pochi (consideriamo però che gli stipendi sono più alti che da noi) dopodichè, presentando regolare fattura, ti rimborsano tutto. Ogni tipo di medicina, il dentista (qualunque spesa tu debba fare) ogni visita dello specialista, qualsiasi tipo di analisi, ed ogni ricovero in clinica. Avranno anche privatizzato il sistema sanitario ma con quel sistema io ci stò. Da loro paghi ma, se ti dice bene ci rimetti (beato te) e se ti dice male con la salute sei salvaguardato al 100%. In più il libero professionista paga tutte le tasse che deve, mica come da noi. Scusate se è poco. Posso dire che anche se vanno a destra sono sempre più rispettabili dell’italici baciapile?

stefano grassino

Ho scritto questo ot qua sopra perchè vorrei, avendo saputo questo sulla sanità, che qualcuno vada a vedere e ci illumini come funziona la scuola in altri paesi Europei.

Fri

@ Stefano Grassino

Negli altri paesi europei non so. Negli stati uniti le scuole private (che vanno dalla scuola materna all’università) non ricevono un dollaro dallo stato, anche se questo mette a disposizione diverse borse di studio o finanziamenti sporadici che possono essere utilizzati anche nelle scuole private. La maggior parte delle scuole private ottiene finanziamenti attraverso donazioni di ex alunni (negli stati uniti questo tipo di donazione è detraibile dalle tasse per cui molti sono stimolati a farla) e attraverso le rette degli studenti che possono arrivare anche a 45 mila dollari l’anno. Alcune scuole private sono di proprietà di enti religiosi (diverse chiese cristiane, comprese quella cattolica, ma anche ortodossi, ebrei e musulmani), altre sono militari, altre ancora sono di proprietà di fondazioni di varia natura.
C’è da dire che negli stati uniti le scuole private hanno una libertà molto ampia sia nella scelta degli studenti che dei programmi scolastici. Per esempio negli anni ’50 (dopo che è stata abolita la segregazione razziale) nel sud sono state fondate molte scuole private che ammettevano solo studenti bianchi (non so se ce ne sono ancora, ma non mi stupirei troppo). Oppure alcune confessioni religiose hanno fondato scuole dove i programmi scolastici sono basati su quello che c’è scritto nella bibbia (come per esempio l’istituto di ricerca sulla creazione http://www.icr.org).

Chicchi

Fri

Nella laicissima Francia, le scuole paritarie, gentiti dalla Chiesa o dai Enti laici, vengono regolarmente finanziate, anzi lo Stato paga addirittura gli stipendi ai professori. Documentarsi!

Sandra

Chicci

On ne peut pas avoir le beurre ET l’argent du beurre.

Tradotto: non si possono avere privilegi economici a vario titolo dallo stato E la scuola cattolica pagata dallo stato.
Abbiate il coraggio di scegliere: la chiesa rinunci a TUTTI i finanziamenti e i privilegi economici di cui gode in italia, portandosi a una situazione analoga a quella francese.

Chicchi

Sandra

Cosa c’entra il discorso della Chiesa e dei privigegi?
La libertà di educazione è un diritto sancito della Costituzione e significa che i genitori devono essere in grado di scegliere la scuola che ritengono migliore per i loro figli: statale o paritaria( che non è solo cattolica ma anche laica e gestita da Enti locali quali Comuni e Regioni), senza penalizzazioni di carattere economico. Se un privilegio c’è , è quello della scuola statale che, in un regime pressochè monopolistico, assorbe sostanze ingenti senza offrire un servizio decente.E in tale situazione non lo offrirà mai.
Riguardo alla Francia, a parte che nel 1905 grazie a leggi massoniche lo Statosi impadronì di tutti gli edifici di culto della Chiesa (bella laicità basata sul latrocinio!) che ora, quasi per una nemesi storica deve provvedere alla loro manutenzione e pertanto sborsare soldi per il culto(!!!), dovresti sapere che in due importanti regioni – Alzazia e Lorena- vige il Concordato con la Santa Sede. Ora mi dovresti dimostrare che l’Alzazia e la Lorena siano due parti sottosviluppate o arretrate nei confronti del resto della Francia , o inferiori per senso dello Stato e libertà di culto e di pensiero.

stefano grassino

@ Fri

1) Non perdere più tempo con questo trolletto.

2) Come disse Montanelli quando passò una legge che dava ulteriori favori alle scuole pretaiole “ma perchè io che sono anticlericale devo vedere i miei soldi finire in tasca ai preti?”

enrico mini

Alzazia (?), ci voule un “fortior resurgo” affinchè si alzazi così! Può andar bene anche una Lorena, purchè esperta.
Per cultura mia personale spiegami, latitudine e longitudine alla mano, dove accidenti è questa famosa Alzazia (scritto e ripetuto deve necessariamente esistere).

Sandra

Chicchi,
continui a girare in tondo e ti sfugge completamente il punto. Parli di monopolio, e poi dici cosa c’entrano i privilegi? A me sembra ovvio. Ma se non vuoi capire e’ inutile che io perda tempo a convincerti, la perdita di tempo e’ tua, informati e pensa.

Sulla Francia: l’Alsazia-Lorena meriterebbe un capitolo a parte, ed ebbe una storia a parte rispetto alla Francia, il disagio era politico, e la religione usata a pretesto, storia gia’ letta. Ricordati pero’ che la Chiesa cattolica in Francia fu fautrice negli ultimi anni del 1800 della campagna contro gli ebrei – nel caso Dreyfus – di cui si fece portavoce per anni la rivista gesuita Civilta’ cattolica. Quanto questo odio abbia prodotto frutti, e’ anche storia. Leggila.

La stragrande maggioranza delle scuole paritarie e’ cattolica. Mi piacerebbe sapere se i contributi alle scuole paritarie sono in funzione dei numeri di iscritti, o diversamente, quali sono i criteri di attribuzione.

Fri

@ stefano grassino

1) hai perfettamente ragione. A quanto pare gli si è incantato il disco (come è avvenuto anche per tutte le altre discussioni a cui è intervenuto)

2) ah… come aveva ragione!

Roberto Grendene

qui a Bologna il comune finanzia le scuole materne private paritarie con un milione e duecentomila euro l’anno.
Per essere finaziate basta che siano affiliate alla F.I.S.M.
Dove va a finire, per l’ennesima volta, questa marea di soldi pubblici?
Leggiamo da http://www.fism.net/attivita :

– La F.I.S.M. è componente della Consulta per la Pastorale della Scuola e del Consiglio Nazionale della Scuola Cattolica della Conferenza Episcopale Italiana. La F.I.S.M. è altresì presente con propri rappresentanti nel Centro Studi Scuola Cattolica.
– La F.I.S.M. ha un proprio Consulente Ecclesiastico nazionale ed a livello periferico Consulenti ecclesiastici regionali e provinciali.
– La F.I.S.M. promuove incontri di carattere spirituale per i propri dirigenti.

E’ ben definita quindi l’ideologia che sta dietro a questi “educatori”, che hanno certamente la libertà di “istituire scuole ed istituti di educazione”, ma, prosegue sempre l’art. 33 della Costituzione “senza oneri per lo Stato”.

Roberto Grendene

Aggiungo che il comune di Bologna versa circa 600.000 euro all’anno alla curia per edilizia di culto, sottraendo di fatto tali fondi all’edilizia scolastica statale (che compete spetta al comune realizzare e manutenere)

Chicchi

I finanziamenti sarà meglio darli alle scuole paritarie ( gestite da chiunque) che a radio radicale, ai giornali venduti, ai sindacati opportunisti et cetera et cetera

Sandra

Grazie Roberto,
ho provato sul sito della FISM, e su quello della Fidae, per avere qualche indicazione numerica. Sul sito Fidae risultano circa 2072 iscritti alle 15 scuole elementari cattoliche in prov. Bologna, e 1228 alle 12 medie inferiori cattoliche. Manca invece il dato per le materne.
Impressionante la rete che hanno, tra associazioni, pubblicazioni, ecc., ci credo che hanno bisogno di soldi.
A Milano invece le scuole paritarie cattoliche sono 80 elem. e 60 medie, dati Fidae.

fab

@ Chicchi

Niente denaro a Radio radicale? Ma anche no, è semplicemente questione di contrappesi.

Niente denaro ai giornali venduti? D’accordissimo, che “Il giornale” e “Libero” si arrangino.

Niente denaro ai sindacati opportunisti? D’accordissimo, che UGL, CISL e UIL campino da soli (ma siamo sicuri che hanno qualche finanziamento?).

Fri

@ fab

non perdere tempo a rispondere… è il solito disco rotto (quando non ha piu argomenti, e di solito succede molto presto, prende a ripetere le stesse quattro frasi fatti). Non ne vale la pena…

Sandra

Secondo me Chicchi, con la sua ferrea logica nell’argomentare, e’ un testimonial d’eccezione per la scuola cattolica. Come sentir parlare don Cantini, e avere una voglia irresistibile di mandare il proprio figlio a studiare dai preti!

Trovo piuttosto interessanti i dati numerici della Fidae, l’associazione delle scuole cattoliche. Nella prov. di Milano per esempio gli allievi iscritti a una scuola cattolica passano da un max di 13772 delle elementari, 7907 delle medie, 5000 per i licei clas-scient, e poi in misura minore 6000 tra tutte le altre scuole superiori dove sono iscritti. Se ne potrebbe dedurre che meta’ dei bambini iscritti alle elementari cattoliche passano alla scuola media statale. Il che non deporrebbe sulla qualita’ dell’insegnamento. Anzi.

stefano grassino

@ fab
@ Fri

In italia esiste una piscina pubblica piena di dobloni d’oro. Tutti ci infilano le mani; i preti invece si mettono il costume da bagno e ci si tuffano nuotandoci alla grande.

Chicchi

Fab

Il sottoscritto “disco rotto” porta però a conforto delle sue tesi dati storici e sociologici puntuali.
Come esempio di disco rotto porterei piuttosto la Margerita Hack, che nelle sue terrificanti apparizioni televisive non sa ripetere altro che il monotono ritornello: sono atea, sono atea…e chi se ne frega!

Sandra

Il mistero è facilmente svelabile. Mentre per quanto riguarda le scuole materne le rette, grazie pure a sovvenzioni da parte degli Enti locali, sono modeste, per la medie e le superiori, i genitori non sempre riescono a sostenerei i costi più alti.
Se non vi fosse l’ingiusta situazione di una scuola di stato monopolistica, i genitori sarebbero ben felici di continuare ad inviare i loro figli nelle scuole paritarie, meglio organizzate, più pulite e sicure. Non si è mai sentito dire che una scuola paritaria sia stata chiusa o trasferita per motivi di igiene o sicurezza, come accade troppo spesso per quelle statali, nonostanti i notevoli sostegni finanziari loro riservati..

Magar, bieco illuminista,

“Privato” = di proprietà privata.
Le scuole paritarie sono particolari scuole private, perché il loro proprietario non è certo lo stato italiano. “Paritario” si riferisce allo status legale, non alla proprietà.
Se vuoi, chiamale “madrasse paritarie private”.

E almeno Radio Radicale non costringe dei poveri ragazzi a sorbirsi la messa mattutina.

Fri

“Non si è mai sentito dire che una scuola paritaria sia stata chiusa o trasferita per motivi di igiene o sicurezza, ”

Forse perchè hanno agganci abbastanza in alto per evitare i controlli.

stefano grassino

@ Fri

Un’amico mio che aveva mandato il figlio in una liceo dei preti (pensando che fosse meglio di quello pubblico) un giorno si è sentito dire dal figlio: sapessi la “roba” che i miei compagni si sniffano sui banchi. Il mio amico, allibito gli ha detto: sei sicuro di quello che dici? Perche se si, io vado dal preside e poi se non mi ascolta vado dai carabinieri. A papà gurda che oggi il prete è entrato in classe e ha detto: domani, quella roba, non la voglio vedere sui banchi, che arriva un’ispezione dei carabinieri. L’anno dopo il figlio studiava in un liceo statale.

Giovanna

@ Fri
Infatti nella “civilissima” città di Lecco c’è una famosa scuola dell’infanzia parrocchiale (molto frequentata e molto rinomata!) che non dispone di sala refettorio. I bambini sono dunque costretti a mangiare quotidianamente nelle stesse aule dove svolgono tutte le altre attività didattiche, con buona pace di genitori, comune (che la sovvenziona e da anni l’ha scelta per il CRE estivo durante il mese di luglio) e ASL.

enrico mini

Hei Chicchi, alias ” fortior resurgo” (viagra per preti),

perchè non fai una bella cosa: visto che dovresti essere un adone, perchè non ci mandi una tua fotografia. Potremmo così al computer valutare come sarai quando avrai l’età della signora Margherita. Un consiglio: evita di mandarci il tuo elettroencefalogramma perchè quando è piatto è piatto.
Rifiutati saluti,
enrico mini

stefano grassino

@ enrico mini

Intanto non rispondiamogli: in effetti ti sei mai trovato a parlare con un cassonetto della spazzatura? Dopodichè fai come me che ho invitato i curatori del sito a toglierlo e noi a non prenderlo più in considerazione.

rik

Segnalo una notizia passata inosservata. La Cassazione ha confermato la condanna a 2 anni e 10 mesi di carcere per gli abusi avvenuti nell’asilo CATTOLICO La Loggia di Torino.

La condanna riguarda l’ex direttore Valerio Apolloni, all’epoca presidente dell’ente di gestione dell’asilo e per Vanda Ballario.

Chi è Valerio Apolloni? E’ il figlio di Vittorio Apolloni, gestore del sito “Falsi abusi”, tendente a dimostrare che quasi tutti i casi di pedofilia giudiziaria, e in particolare quelli dei preti, siano “falsi abusi”. Ovviamente anche il caso di Valerio Apolloni è chiamato “falso abuso”.

Chi è il prinipale sponsor politico degli Apolloni e dei “falsi abusi”? Il sottosegretario ultracattolico Carlo Giovanardi.

La fonte è un lancio Ansa del 02 ottobre 2009, ore 16:31

Fabio Milito Pagliara

Non ho letto tutti i commenti (e ricordo che sono il coordinatore UAAR di Salerno) ma

1) la legge 2000 (2′ governo D’Alema, ministro Luigi Berlinguer) ha detto che
la scuola _PUBBLICA_ è fatta dalle scuole statali e dalle scuole paritarie

2) il fatto che senza oneri per lo stato riguardi solo l’istituzione è vero perché il testo è vago per volontà dei padri costituenti

ma veniamo ai problemi (senza entrare nella questione delle scuole che frodano il fisco e non pagano i docenti) anzi concentriamoci sui problemi più gravi

a) la pretesa di parità di scelta in mancanza di un criterio di valutazione fatto da un ente terzo
b) la pretesa che sussidiarietà significhi che lo stato non debba cercare di offrire un servizio dove già esiste quello delle paritarie (gravissimo il caso delle materne, o delle primarie e secondarie di primo grado che non fanno il tempo pieno; ma anche per gli spazi sociali che sono appaltati agli spazi confessionali gestiti dalle parrocchie)
c) la mancanza di pluralità in queste scuole con la finta scusa della libera scelta delle famiglie quando poi il 99% delle scuole paritarie in italia è cattolico
d) il fatto che fare servizio nelle paritarie dia punteggio per l’assunzione nelle statali quando invece le paritarie possono ignorare le graduatorie per cui generano punteggio (una distorsione evidente del sistema)
e) il fatto che l’Insegnamento della Religione Cattolica (e quindi un insegnamento confessionale, fatto da docenti che ricevano il nulla osta dalle diocesi) venga garantito e pagato dallo stato anche se si avvale 1 solo alunno nella classe mentre l’insegnamento alternativo è un diritto virtuale a cui dovrebbero far fronte organizzativamente ed economicamente le singole scuole con i fondi con cui dovrebbero anche pagare le supplenze per coprire i docenti malati (ricordo che l’Insegnamento della Religione Cattolica impegna gli studenti per 2 ore a settimana all’infanzia e alle primarie, 1 ora o addirittura 1 ora e mezza – a settimana – alla secondaria di 1′ grado e 1 ora/settimana alle superiori)

moreno83

@Chicchi a parte il fatto che la maggior parte degli istituti religiosi sono in edifici storici quindi non devono costruire un bel niente, e che dove sono io, per esempio, c’è una scuola privata in un edificio pubblico, dove prima c’era una ex-scuola superiore statale, quindi il costo di istituire una scuola privata, in realtà, è evitabile e dunque la sua istituzione ha un costo volendo irrisorio.
Facciamo pure come dici te: i genitori scelgono la scuola (tra pubblica o privata, qualsiasi sia) e lo stato versa all’istituto una quota per ogni studente, però allora:
– eliminiamo l’ora di religione cattolica così com’è ora: se un genitore vuole che il proprio figlio la faccia, coerentemente lo menda in un istituto cattolico dove se vogliono ne possono fare anche 20 di ore di religione cattolica.
– via il crocifissi obbligatori dalle aule: gli istituti religiosi appenderanno i simboli che vogliono, ma se io voglio iscrivere mio figlio in una scuola d’ispirazione areligiosa o atea devo essere libero a non sorbirmi crocifisso o altri simboli religiosi alle pareti.

Ti va bene così, o vuoi sia la botte piena che la moglie ubriaca?

#Aldo#

Pensierino delle 22:30…

La qualità della scuola la fa l’utenza prima ancora che gli insegnanti. Gli insegnanti sono sempre gli stessi, e girano tra una scuola e l’altra (pubblica e/o privata) a seconda di dove tira il vento delle opportunità di lavoro. Se un insegnante giunge in una scuola/classe dove l’utenza (studenti e famiglie) non presenta problemi, il suo lavoro sarà proficuo e l’opinione comune sarà che quello è un ottimo insegnante; se lo stesso insegnante giunge in una scuola dove l’utenza (studenti e famiglie) è problematica, il suo lavoro sarà inefficace e l’opinione comune sarà che quello è un pessimo insegnante, magari fannullone e chissà che altro.

Ovviamente, a livello di istituto, un’altra variante che può generare problemi al lavoro di un insegnante è data dalla dirigenza, ma anche in questo caso si applicano principi simili a quelli appena enunciati.

Parola di insegnante che, in 24 anni, ha girato moltissime scuole e classi della sua provincia diventando, a seconda dei casi, un insegnante di qualità variabile da “ottimo” a “pessimo” con tutte le sfumature intermedie. Potete credermi o non credermi, ma forse sarebbe bene che prima verificaste fin dove potete.

P.S. I tagli che si sono succeduti nei 24 anni della mia carriera scolastica e che continuano a farsi sempre più feroci peggiorano ovviamente la situazione a livello sistemico. Ma la responsabilità di quei tagli non è certo degli insegnanti!

Sandra

Ho cercato rapidamente sui siti di un paio di scuole cattoliche di Milano, e, neanche a farlo apposta, parlano di un sacco di cose, ma di rette nisba. Che si vergognano a parlare di soldi?

Ho trovato invece i dati sulle rette della International School di Trieste. Sulla differenza di rette tra scuola elementare e media si passa da 6930 a 7250 Euro.
Ho trovato anche i costi di una scuola salesiana svizzera, anche li’ la differenza tra retta elementare/media e’ dello stesso ordine di grandezza.
Forse i pavimenti tirati a lucido dalle suorine del terzo mondo sono un argomento convincente finche’ i pargoli gattonano o giocano per terra, ma quando si tratta di preparazione seria, Mastro Lindo non e’ sufficiente per “inviare i propri figli” (inviare??? che concetto) alla scuola cattolica.

stefano grassino

Secondo voi la gelmini come scrive, scuola o squola? O….scquola?
n.b. la g minuscola è voluta.

moreno83

Chicchi me ne può fregare poco degli esempi di illaicità dell’estero. Io ti ho chiesto se parallelamente all’accettazione del sistema da te caldeggiato di scuola, un sistema che a me starebbe bene perché creerebbe concorrenza e quindi presumibilmente un miglioramento dell’attuale sistema; a te starebbe bene una riforma sui due altri punti cruciale della scuola che creano disparità e segnano una non equidistanza dallo stato dalle religioni, ma vedo che glissi il discorso tirando in ballo argomenti che in questo caso no sarebbero pertinenti.

Secondo se fosse per me licenzierei già adesso la metà degli attuali professori in esubero, visto che in Italia abbiamo in media il doppio dei professori per studenti rispetto la media europea. Quindi per me anche i professori di religioni potrebbero benissimo andare a cercarsi lavoro altrove e non certo per capriccio ma semplicemente perché sono superflui sia per numero che per ruolo; se trovano lavoro nelle scuole cattoliche che se li assumano loro.

Quanto ai simboli religiosi nessuna coorte ha detto che i crocifissi non vanno rimossi perché sono simboli (presunti) della nostra cultura – probabilmente allora dovremmo avere in tutte le scuole anche una statua della lupa che allatta Romolo e Remo – ma semplicemente perché tale obbligo è purtroppo per noi sancito nei Patti Lateranensi, che i nostri politici baciapile non vogliono cambiare.

Sorvoliamo poi le tue ridicolaggini su quello che dovrebbe portare il senso di laicità e veniamo anche a dire che negli Stati uniti proprio la Coorte tolto via l’obbligo di giuramento sulla Bibbia dei testimoni, stessa cosa un giorno potrebbe seguite per il giuramento della Presidente; sui dollari lo sai che ci sono anche inconfondibili simboli massonici, proprio di quei Massoni che tu odi tanto?

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