Ora di religione islamica: reazioni

La proposta di un’ora di religione islamica, alternativa all’ora di religione cattolica, avanzata dal viceministro finiano Adolfo Urso (cfr. Ultimissima del 17 ottobre 2009) ha riscosso reazioni sia positive che negative. A favore, sia pure con sfumature diverse, il PD Massimo D’Alema, il segretario PS Riccardo Nencini, il senatore PDL (di confessione valdese) Lucio Malan nonché le comunità ebraiche. Contraria la Lega, l’UDC e gran parte del PDL. Il presidente CEI Angelo Bagnasco ha sostenuto che l’IRC “è condizione indispensabile per la comprensione della nostra cultura e per una convivenza più consapevole e responsabile”, bocciando in tal modo la proposta di Urso e frenando anche la cauta apertura del cardinale Renato Raffaele Martino, presidente del Pontificio consiglio Giustizia e pace. Ancora più determinato il cardinale Severino Poletto, arcivescovo di Torino: a suo dire  se ne potrà parlare solo “tra cinquanta o cento anni”, e solo se la situazione si sarà modificata radicalmente.

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27 commenti

roberta

perche’ l’ora di religione islamica e non quella ebraica o atea?
a questo punto non sarebbe meglio togliere del tutto l’ora di religione,e sostituirla semmai
con un’ora di storia delle religioni?

Bruno Gualerzi

A favore o contro l’ora di religione islamica? Non credo meriti soffermarsi ad analizzare e valutare queste posizioni, schierarsi a favore dell’una o dell’altra. Una volta accettata l’ora di religione, gestirla in un modo o gestirla in una altro… si tratterà comunque di un insulto allo stato laico. L’unica testo ‘religioso’ da studiare nella scuola pubblica è la costituzione. Da ‘studiare’, cioè da conoscere, da analizzare, da far diventare oggetto di discussione.

Magar, bieco illuminista,

Vado anche oltre i dubbi di Roberta: quand’anche ci fossero pure l’ora di etica secolare, quella di ebraismo, quella di buddismo, etc., insomma tutti i principali orientamenti in materia di religione fossero stati tenuti in considerazione, sarebbe comunque un errore spaccare una classe scolastica secondo linee identitarie (peraltro quelle legate alle identità dei loro genitori!). Non trovo educativo il fiorire di “clan” etno-religiosi all’interno della scolaresca.
A partire da quello creato dall’esistenza dell’IRC.

Roberto Grendene

Quoto Magar.

E aggiungo che anche il fatto di studiare per due ore la settimana una materia quale “storia delle religioni” e’ un tributo al fatto religioso veramente eccessivo.
Non basta trattarle all’interno del programma di storia come gli altri accadimenti?
Certo, sarebbe un bel passo avanti rispetto alla situazione attuale.

vinicio

ancora con questa ora di religione ..La religione deve stare al di fuori della scuola pubblica,
se non sarà cosi , tutti i vari fondamentalismi religiosi, avranno la meglio.
……così noi laici ed atei, SOCCOMBEREMO .

Sergio

L’UAAR dovrebbe battersi non per l’ora alternativa all’IRC (una totale assurdità) ma per l’estromissione dell’IRC dall’orario scolastico. La storia del cristianesimo e lo studio del cosiddetto fenomeno religioso possono farsi benissimo nelle altre materie (italiano, storia, filosofia, storia dell’arte, geografia ecc.).
Non è assolutamente vero che l’IRC è necessario per capire la nostra storia, l’arte ecc. come sostengono Bagnasco e Cacciari (Cacciari vorrebbe addirittura il ritorno ai Patti Lateranensi con l’IRC obbligatorio! Bruno: a che serve la filosofia se i filosofi rimbecilliscono a tal punto?).

Mi rendo benissimo conto che ciò che auspico (fuori l’IRC dall’orario) è attualmente utopico e impossibile. Ma lo stesso si potrebbe affermare ciò che è logico e giusto: sì allo studio e alla formazione di una coscienza critica, no all’indottrinamento religioso a scuola (perché questo sono l’IRC e il Corano). Fuori entrambi – altrimenti è giusto e logico che gli islamici studino il loro libro sacro di riferimento.
E niente ora alternativa! Insistendo per l’ora alternativa l’UAAR giustifica l’IRC e fa il gioco della Chiesa.
Cose già dette e ridette, ma si vede che anche i razionalisti UAAR sono razionalisti solo a sprazzi.

Cassandra testarda

La scuola pubblica deve favorire l’integrazione non gli integralismi religiosi.
Se D’Alema o Fini, Cacciari e qualche esponente del Vaticano si dichiarano favorevoli, Dio ci scampi, un motivo di più per dire di no all’ora di religione islamica. Sarebbe un altro inciucio che favorirebbe l’istituzionalizzazione dei rispettivi integralismi invece della necessaria integrazione culturale e della attitudine alla libertà di pensiero. Si lascino fuori dalla scuola pubblica gli insegnanti di catechismi cattolici e coranici e coloro che ritengono di essere possessori della verità e della parola di Dio in esclusiva, e si faccia spazio invece, nell’ambito dell’insegnamento della storia e dell’educazione civica, a chi conosce e sa insegnare la storia delle religioni , con competenza e obiettività, per aiutare i ragazzi a ragionare e valutare il bene e il male che in nome delle religioni è stato fatto dagli uomini nel corso dei secoli. Sarebbe deleterio separare per un’ora o due alla settimana, in orario scolastico, i ragazzi, per relegarli in gruppi distinti a seconda della loro religione e quindi a etichettarli e radicalizzarli nelle convinzioni che vengono loro inculcate senza contraddittorio, senza dar loro l’opportunità di conoscere le convinzioni degli altri che si tenderebbe a considerare come “infedeli” o nemici. Quando l’infanzia è l’età in cui più facilmente si potrebbe favorire l’integrazione, l’amicizia e la gioiosa convivenza, studiando le stesse materie e giocando insieme senza pregiudizi, prevenzioni o possibili ostilità derivate dalle differenze di credo religioso. Si lasci nel privato fuori dalla scuola pubblica ogni libero insegnamento basato su una fede. Ovviamente demandando al controllo di chi ha competenza che questi insegnamenti religiosi privati non escano dai confini della legalità.
Non lasciamoci distrarre dalle esternazioni di questo o quel politico più o meno intelligente, che spesso più che riflettere sulla reale applicabilità e opportunità delle sue proposte, tende solo a distinguersi da altri per guadagnarsi la foto e l’articolo o l’intervista in prima pagina.

Sergio

Come mi è piaciuta questa Cassandra testarda! Sì, fuori gli indottrinamenti religiosi dalla scuola. E’ quello che dico da vent’anni. L’IRC in parrocchia o in chiesa.

enrico mini

Come ho già scritto, sarebbe meglio che facessero seriamente delle ore di musica. Accomuna molto più di qualsiasi religione!

@ Roberta,
conoscevo già il ccsg e il loro grosso, maniacale e lubrico impegno nel cercare cose a volte esistenti solo nella loro fantasia malata. Mi ricordano un po’, non sò perchè, quegli altri degni soggetti del moige

strangerinworld

un altro passo indietro…non ne voglio nemmeno parlare tanto è ovvio lo squallore…storia delle religioni sì….religione di qualsiasi tipo NO

fresc ateo

QUANDO CAPIRANNO CHE LE RELIGIONI VANNO INSEGNATE NEI LUOGHI DETTI DI CULTO.
LE SCUOLE LAICHE SONO DI TUTTI ANCHE DEGLI ATEI.COME DICEVA IL LORO PRESUNTO DIO BIBLICO
ESSI HANNO LA CERVICE DURA………E LE TASCHE PIENE DI SOLDI.

Nicla

Ancora una volta si manca l’obiettivo: l’ora di religione NON deve essere ora di catechismo, cattolico o islamico che sia.

Bruno Rapallo, apostata e ateo

Bravissima “Cassandra testarda”, che ha scritto un bel testo, onesto, lucido, chiaro, grintoso e sintetico (come le invidio la sua capacità di sintesi !)
Bello il suo stile asciutto ed essenziale; da come espone i concetti e da come ha “limato” il testo senza nemmeno un errore d’ortografia, scrive come un docente universitario (forse anche competente di psicologia dell’età evolutiva ? o il suo ragionamento è frutto, non solo di una buona cultura, ma anche di semplice grande buon senso ?)
Ha centrato in pieno il rischio di ripetere in Italia le idiozie commesse in Inghilterra da Tony Blair, il quale ha tentato di demolire la laicità dello Stato e fatto tutto il possibile per creare una molteplicità di scuole confessionali “ghettizzanti”, definite da esponenti laici “…una bomba religiosa a tempo…”. E per nostra disgrazia Blair rischia di diventare Presidente del Consiglio d’Europa, appoggiato anche in Italia dall’attuale Governo (pare che Berlusconi abbia telefonato 5 giorni fa a Barroso per appoggiarne la candidatura), dal Ministro degli Esteri Franco Frattini, ma anche, tramite appello scritto, da Walter Veltroni, Gianni Vernetti (“rutelliano”), Luciano Violante (tutti del PD), mentre Bersani, Rutelli, Letta non si sono pronunciati, Fassino ha per ora rifiutato di firmare (in attesa delle decisioni collegiali del PD) e il solo Franceschini ha detto chiaramente “NO”.
Divertente anche l’uso dell’espressione “…Dio ci scampi…”, che mi ricorda la battuta fulminante di Woody Allen “…grazie a Dio, sono ateo…”
Fa sempre piacere incontrare una persona intelligente, con le idee chiare e capace di esprimerle così efficacemente. Cordiali saluti.

Eristico Epicureo

Come al solito invece di estirpare un problema si cerca di crearne un altro per evitare di risolvere il primo. Complimenti per la manovra eversiva.

marco.g.

non è che dividere a seconda delle religioni a scuola non è una conseguenza ma un rischio calcolato? cioè un progetto? insomma, dividere e radicalizzare per evitare movimenti stidenteschi e controllare meglio???

frank

Brava Cassandra, da manuale.
Suggerisco ai vari donfratrapra di usare il testo come predica domenicale.
Speriamo di leggerti ancora.

fab

Con che coraggio Bagnasco s’impiccia di quello che riguarda altre religioni? Allora anche gli imam possono discettare sul concordato, no?

Cassandra testarda

Grazie a Sergio, frank e Bruno Rapallo per aver apprezzato e condiviso il mio scritto. Spero di non deludere questi ammiratori del mio “stile” se informo che sono semplicemente una maestra elementare in pensione, più volte madre e nonna, ex giornalista pubblicista di provincia, studiosa per diletto da sempre di storia e recentemente anche di storia delle religioni (livello divulgativo, non specialistico). Considero l’ignoranza una delle tare più pericolose per l’umanità , fonte primaria dei fanatismi religiosi e politici. Per questo continuo a scrivere , ora anche su forum e blog in internet , ogni volta che ne ho il tempo e motivo di interesse per l’argomento; senza alcuna pretesa di possedere la verità, ma con un intento in fondo sostanzialmente educativo, per dare un contributo all’approfondimento, alla riflessione, per suggerire soluzioni ragionevoli ai problemi e combattere quelle che ritengo posizioni errate, possibilmente con argomenti e non con offese che otterrebbero l’effetto opposto.
Il fatto che io usi espressioni come “Dio ci scampi” deriva da un uso linguistico ormai radicato che mi porto dietro dall’infanzia, come quasi tutti, penso. E non vedo perché dovrei privarmene. Anche se io ormai da tempo non attribuisco più al temine Dio, con maiuscola o minuscola, il valore del Dio biblico, essere antropomorfo molto simile al Giove dei Greci e dei Romani, che starebbe da qualche parte nell’alto dei cieli. Lo considero come sinonimo di Fato, o Destino, o Cielo, per indicare quei possibili eventi che non dipendono dalla nostra volontà, ma accadono, per imperscrutabile concorso di circostanze (e non per un presunto “disegno intelligente divino” di cui faccio fatica a capire l’intelligenza).
Saluti cordiali a tutti

car80

@ fab
Ma secondo me il problema non è di cosa si impiccia o non si impiccia bagnasco, il problema è cosa fanno i nostri politici, e come mai tutta questa gente per conformismo manda i figli all’ora di religione nelle scuole. Se poi gli imam vogliono parlare di concordato lo possono benissimo fare dopotutto i protestanti e gli ebrei hanno spesso espresso il loro parere su crocifisso e su laicità in tutta tranquillità. Credo che ai musulmani non interessi assolutamente abolire il concordato, ma piuttosto inserirsi come hanno fatto le altre confessioni religiose nel panorama italiano. Forti della loro presenza numerica sono tra l’altro in misura per la prima volta di chiedere ragionevolmente un insegnamento islamico nelle scuole. Come del resto hanno già cominciato ad aprire le prime scuole private islamiche. Alla fine chi ci rimette saremo noi atei e laici.

Nathan

Ovviamente un laico vorrebbe che non di fossero insegnamenti religiosi nelle scuole pubbliche, tantomeno con insegnanti scelti da autorità religiose e pagati dallo stato. Però se si insegna una religione, in nome del fatto che è quella della maggioranza degli italiani, come sta scritto sul nuovo concordato (quello di Craxi), non esiste decente motivazione per opporsi ad un altro insegnamento religioso, se richiesto da una consistente minoranza.
Infatti i leghisti e i berlusconidi loro affini non oppongono motivazioni, ma solo ringhii e latrati, come fanno di solito al solo sentire la parola Islam. D’altra parte, la sinistra buonista terzomondista multiculturale si schiera automaticamente a favore, senza analizzare seriamente i pro e i contro. In conclusione tutta la cosa mi puzza di pura propaganda; non credo che si arriverà a niente di concreto.

Spinoza

Chi è il più fanatico tra tutti quanti ? Questo è il problema (cmq, l’idea dell’ora di religione musulmana è malata come quella dell’IRC)

roberta

@ enrico mini
non conoscevo il sito del moige e gli ho appena dato un’occhiata…..O_O
hai ragione

enrico mini

@ roberta,
su wikipedia ci sono informazioni abbastanza precise sul moige e sul moige-pensiero, qualora il loro sito non sia stato sufficientemente esaustivo.
Finchè c’è gente (?) così, dove speriamo di andare?

erasmus

Complimenti a Cassandra per la sua lucidità espositiva.
Comunque ripeto che le varie religioni vanno insegnate nei luoghi di culto, possibilmente
non in età infantile e nella scuola pubblica si dovrebbe insegnare storia delle religioni, in
tegrata da psicologia, sociologia e critica del testo.
Sarebbe possibile fare una cernita ed un controllo sugli errori di traduzione di cui si parla
per arrivare ad una certezza e poi pubblicarne un elenco sul sito?

amante dell'arte

Non ora di religione islamica per gli islamici
ma ora di religione cattolica per gli islamici.
Una società per essere coesa può presentarsi anche multietnica ma MAI multiculturale. Vedere la situazione dell’Olanda, veramente fallimentare sotto questo punto di vista,, dove ormai si deve parlare di diversi stati in uno. L’Olanda è in disfacimento dal punto di vista sociale e culturale.
Non esiste più un’ identità comune, un comune destino. Le forze sono divaricanti.
Questo è il risultato dell’abbandono della comune cultura cristiana.
L’agnosticismo e l’ateismo teorico e pratico sono stati i più potenti alleanti per l’affermazione dell’islamismo in Olanda.
Il brodo di cultura del relativismo non può che essere uno stato culturale e sociale temporaneo.
Gli Stati, i Popoli passano da un un’idea forte di vita ad un altro visione forte.
L’Olanda sta passando dalla civiltà cristiana alla “civiltà islamica.
Anche i Verdi e la sinistra olandese se ne sono finalmente accorte. E adesso dicono che l’islamismo sta creando un problema alla democrazia olandese.
Ma questo lo disse già sua Santità Giovanni Paolo II: se viene meno il cristianesimo si mette in pericolo una vera democrazia.
Esattamente ciò che sta avvenendo in Olanda.
Quindi in Italia gli islamici si dovrebbere convertire per non ricreare lo stesso problema.
La cultura che tiene insieme la società italiana è quella cattolica.

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