Vacri (CH): la diocesi aumenta i canoni enfiteutici, i coltivatori protestano

Il quotidiano abruzzese Il Centro ha dato ieri notizia dell’aumento dei canoni di enfiteusi (un’eredità medievale) che i coltivatori sono tenuti a versare a favore della diocesi di Chieti-Vasto, guidata dal noto teologo mons. Bruno Forte. Gli aumenti sono stati piuttosto consistenti: pare che in alcuni casi le bollette siano state addirittura decuplicate. I coltivatori e il sindaco del paese hanno protestato, chiedendo un incontro urgente con la curia.

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14 commenti

Kanna Shirakawa

quindi, illuminatemi al riguardo, se ho capito bene, i siti interessati sono di proprieta` della curia, e sono dati in uso a contadini che, in cambio, versano una specie di canone di affitto, finora poco piu` che simbolico

la logica quindi mi dice la curia e` nel suo diritto imporre tale canone, e anche cambiarne l’entita` se le aggrada

il mio senso etico pero` si inalbera a pensare che questo accada proprio in congiuntura con un periodo economicamente difficile per tutti, e a maggior ragione per gli abitanti di una regione gia` colpita pesantemente dal recente sisma

infine, il mio lato malizioso mi porta a chiedermi cosa ci sia dietro ad una misura cosi` palesemente impopolare (aspetto sempre da tenere in considerazione per una organizzazione che della sua facciata pubblica ci campa): escluso l’ovvio motivo che la ccar e` sempre stata esperta nel raccogliere soldi, anche dalle fonti piu` apparentemente poco importanti (intanto, rivolo sommato a rivolo si intascano milioni), mi sorge il dubbio che sia una manovra preparatoria a qualche speculazione di piu` ampio respiro

Stefano Bottoni

Esiste ancora l’enfiteusi?
Qualcuno ha inventato la macchina del tempo e ci ha portato indietro di otto secoli, senza neppure avvertirci?
Esiste ancora la servitù della gleba (niente citazioni di Elio e le Storie Tese, prego)?

rik

L’enfiteusi è un istituto quasi del tutto esaurito. Sopravvive soprattuto in ambito ccelesiastico. In effetti si sviluppò molto in periodo medievale e nel XIX secolo per far lavorare ai contadini le enormi proprietà eccleisastiche, che oltretuto godevano della manomorta (ossia dell’esenzione dai tributi).

Comunque poiché ci si può affrancare dall’enfieusi pagando 15 anni di canone è stato davvero sciocco per gli affittuari non pagare questo canone quando aveva importi bassissimi.

Evidentemente la diocesi ha voluto alzare il prezzo dell’affrancamento.

Tommaso

Di cosa ci si meraviglia?

Provate a chiedere a Roma agli inquilini delle case di proprietà, per esempio, dell’ Istituto di Propaganda Fide.

Si sono visto non aumentare ma raddoppiare l’ affitto.

Ormai l’ 8 per mille è in calo.

Bisogna correre ai ripari!!!!!!!

frank

Legalmente è tutto regolare,esercitano un loro diritto.
Ma moralmente ci sarebbe da discutere,ma forse serve tutto a fin di beneficienza .

Asatan

Sinceramente in questo caso non vedo quale sia il problema. Hanno affittato terreni di propietà della chiesa, che per anni ha fatto loro prezzi irrisori, ora la chiesa ha aumentato l’affitto. E’ nel peino diritto dei propietari adeguare i tassi d’affitto.

Tiziano

Banale e prevedibile: la cupola crociata di cosa nostra impone il proprio personale pizzo alle persone che sono più deboli (e col terremoto poi…). Decima, gabella ed altri nomi storici delle tasse ecclesiastiche passate nella storia non sono mai cadute; e dire che il loro caporeparto predicava la povertà…

… ma forse, per usare le parole scritte nei loro testi sacri, devono aver tradotto male le parole: si possono servire contemporaneamente il loro dio e mammona, il non devono averlo perso per strada.

Il Filosofo Bottiglione

boh, non conosco questo istituto dell’enfiteusi e non saprei giudicare questi aumenti in quel contesto specifico territoriale. se i coltivatori beneficiavano di ‘affitto’ troppo basso potevano aspettarsi un aumento e prevenire con l’acquisto delle terre, ma non so.

però una riflessione più generale mi viene, sulle consuetudini del nostro paese che ormai paiono desuete per il ventunesimo secolo:
quanti affitti simbolici pagano le parrocchie che beneficiano di spazi comunali?
pensate che levata di scudi, da parte del pretume, se improvvisamente le amministrazioni decidessero di decuplicare quegli affitti.

Paul Manoni

OCCORRE CHIUDERE I RUBINETTI DELL’8X1000 DEFINITIVAMENTE!
Credi in dio? Sei cattolico? Aderisci ad una religione?…Bene.
AUTOFINANZIATI!!
Oppure, ti dichiari aderente ad una religione, e vieni tassato automaticamente sulla busta paga, come succede in Germania, dove ad ogni credente viene sottratta una quota fissa mensile come finanziamento alla propria chiesa.
GAME OVER 😉

fresc ateo

COME AL SOLITO DEL MEDIO EVO SON NOSTALGICI….MA COSA ASPETTANO A ELIMINARE QUESTI ASSURDI COMPORTAMENTI, DA PARTE DI GENTAGLIA ABITUATA A VIVERE DI PARASSITISMO, ALLE SPALLE DELLA POVERA GENTE ;TUTTI I BENI CHE SI TROVANO IN ITALIA FACENTI CAPO ALLA NAZIONE VATICANA SIUANO HO TASSATI HO SEQUESTRATI A FAVORE DELLO STATO.

biondino

a fresco, datti na lavata ar viso

i beni di cui si parla, nun sono der vaticano. sò della chiesa italiana.
e aggiunto: istituto che possiede quei campi, l’ha voluto propio lo stato italiano, perchè era stanco de pagà lui lo stipendio ai paroci (detta “congrua”).

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