Giornata dello sbattezzo sulla tv francese, la radio belga e Friendly Atheist

Cresce l’interesse all’estero per la seconda giornata nazionale dello sbattezzo organizzata dall’UAAR. Domenica 25 ottobre andrà in onda un servizio sull’emittente pubblica francese France 3 all’interno del programma 19/20. Il servizio potrà essere visto dalle 20.30 in poi, per sette giorni.
Sempre 25 ottobre, sulla radio pubblica belga di lingua francese, il programma Et dieu dans tout ça, in occasione della giornata nazionale dello sbattezzo, dedicherà la puntata al tema Se faire débaptiser? Al dibattito parteciperanno Adele Orioli, responsabile delle iniziative giuridiche UAAR e coautrice di Uscire dal gregge; padre Raphaël Collinet, cattolico, responsabile del trattamento delle richieste di sbattezzo per la diocesi di Liegi; Bernard-Zoltan Schümmer, pastore protestante; Daniel Leclercq, coordinatore della Fédération des «Amis de la Morale Laïque» e redattore capo della rivista Morale laïque; Eric Lorio, fondatore del sito internet Apostasie.
Infine, anche uno dei blog atei più seguiti al mondo, Friendly Atheist (gestito da Hemant Mehta, autore di Ho venduto l’anima su E-Bay), ha dedicato ieri un post all’evento.

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8 commenti

bismarck

Fatemi capire, parlano i media francesi e belgi e quelli italiani? Solo ogni tanto qualche strapuntino? Ma robe da matti. Questo conferma lo stato dell’informazione in Italia.

Fritz

ho venduto l’anima su ebay…
MMM mi tenta…. quanto ci si puo ricavare?

Gérard

Il fatto è che fuori Italia si può fare un grande dispiacere al Papa senza avere gli uomini politici che vanno subito e di corsa da lui per chiedere cosa vuol che faccino .

Eristico Epicureo

@bismark

il parlamento europeo ha proprio ieri bocciato la presunta mozione che definiva l’Italia un paese con limitata libertà di stampa. Questa è l’ennesima dimostrazione che i giornalisti sono liberissimi…. di seguire le indicazioni del Papa, del Papi, di quale loggia massonica, della mafia ( e scusate se a volte le voci si sovrappongono, c’è un difetto di conflitti d’interessi).
Se vuoi lavorare in Italia come giornalista, devi fare il segretario per lo più.

Paul Manoni

Ennesima figura da ridicoli italiani….
Per non essere oscurati, siamo costretti a parlare delle nostre iniziative all’estero!!
W la liberta’ di pensiero, opinione e di credo…Bah! 🙁

myself

Non ho capito se questi servizi sulla tv estera sono indipendenti o stati richiesti dall’UAAR (?)

jin

meglio che non ne parlino i media italiani sennò potete solo immaginarvi cosa potrebbero scrivere

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