Il ‘no’ europeo al crocifisso: reazioni in Italia

Gianni Alemanno (PDL, sindaco di Roma): “Sono veramente esterrefatto da questa sentenza assolutamente folle”.
Nicola Atalmi (Comunisti Italiani): “La Corte europea di Strasburgo ha finalmente riportato l’Italia in Europa. E’ giusto che in luoghi pubblici come la scuola non ci sia l’ostentazione di simboli religiosi come il crocefisso che, pur rappresentando una parte fondamentale della cultura del nostro Paese, può essere inopportuno in un luogo di insegnamento frequentato anche da bambini e ragazzi di altre culture e religioni”.
Piero Bernocchi (Cobas): “Il crocefisso in aula viola la libertà dei genitori e quella di religione”.
Pierluigi Bersani (PD): “Penso che su questioni delicate come questa, qualche volta il buonsenso finisce di essere vittima del diritto. Io penso che un’antica tradizione come il crocifisso non può essere offensiva per nessuno”.
Rocco Buttiglione (UDC): “Decisione aberrante”.
Roberto Calderoli (Lega Nord): “La Corte europea ha calpestato i nostri diritti, la nostra cultura, la nostra storia, le nostre tradizioni e i nostri valori. In ogni caso i crocifissi da noi resteranno sulle pareti delle nostre scuole”.
Pierferdinando Casini (UDC): ”La scelta della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di bocciare la presenza del crocifisso nelle scuole è la prima conseguenza della pavidità dei governanti europei, che si sono rifiutati di menzionare le radici cristiane nella Costituzione Europea”.
Conferenza Episcopale Italiana: “La decisione della Corte di Strasburgo suscita amarezza e non poche perplessità. Fatto salvo il necessario approfondimento delle motivazioni, in base a una prima lettura, sembra possibile rilevare il sopravvento di una visione parziale e ideologica. Non si tiene conto del fatto che, in realtà, nell’esperienza italiana l’esposizione del crocifisso nei luoghi pubblici è in linea con il riconoscimento dei principi del cattolicesimo come parte del patrimonio storico del popolo italiano. Non è certo espressione di laicità, ma sua degenerazione in laicismo, l’ostilità a ogni forma di rilevanza politica e culturale della religione; alla presenza, in particolare, di ogni simbolo religioso nelle istituzioni pubbliche”.
Paolo Ferrero (Prc): “La sentenza ci segnala giustamente come uno stato laico debba rispettare le diverse religioni ma non identificarsi con nessuna”.
Gianfranco Fini (presidente della Camera, PDL): “Mi auguro che la sentenza non venga salutata come giusta affermazione della laicità delle istituzioni, che è valore ben diverso dalla negazione, propria del laicismo più deteriore, del ruolo del Cristianesimo nella società e nella identità italiana”.
Franco Frattini (ministro degli esteri, PDL): “La decisione della Corte di Strasburgo ha dato un colpo mortale all’Europa dei valori e dei diritti”.
Maurizio Gasparri (PDL): “Abbiamo sufficienti elementi per sentirci indignati da una decisione che offende la tradizione, la storia e l’identità italiane”.
Mariastella Gelmini (ministro dell’istruzione, PDL): “La presenza del crocifisso in classe non significa adesione al Cattolicesimo ma è un simbolo della nostra tradizione”.
Silvana Mura (IDV): “L’offesa nei confronti di studenti di religioni diverse da quella cattolica non è rappresentata tanto da un crocifisso appeso al muro, ma piuttosto da programmi che non si pongano il problema di conciliare le caratteristiche fondamentali che l’insegnamento di stato deve avere con la nuova realtà multiculturale e multietnica”.
L’Osservatore Romano: “tra tutti i simboli quotidianamente percepiti dai giovani la sentenza colpisce quello che più rappresenta una grande tradizione, non solo religiosa, del continente europeo”.
Francesco Poirè (radicali): “La notizia della sentenza della Corte Europea conferma quanto abbiamo sempre sostenuto: le Istituzioni pubbliche devono essere laiche, unica garanzia del rispetto dei diritti di tutti i cittadini”.
Massimo Polledri (Lega Nord): “La sentenza è sintomo di una dittatura del relativismo, è un attentato alla libertà religiosa e si scontra con quella che è la legislazione vigente nel nostro paese, bsognerà discuterne al più presto anche in sede parlamentare”.
Ermete Realacci (PD): “Nel nostro paese non si tratta di aggiungere un simbolo non presente, con una scelta che potrebbe apparire di sopraffazione di altre culture, ma di mantenere un tratto di identità radicato e costitutivo della nostra cultura”.
Renato Schifani (presindente del Senato, PDL): ”Non posso non esprimere la mia più grande amarezza per la sentenza sull’esposizione del Crocifisso nelle aule scolastiche”.
Debora Serracchiani (PD): “Una sentenza formalmente corretta e condivisibile, ma la tradizione culturale dalla Chiesa si intreccia con la storia del nostro Paese e richiede un approccio più complesso e una maggiore profondità di coinvolgimento”.
Monsignor Antonio Maria Vegliò (presidente del Pontificio consiglio della pastorale per i migranti): “Preferisco non parlare della questione del crocefisso perché sono cose che mi danno molto fastidio”.
Vincenzo Vita (PD): “Una ragionevole posizione, che non delegittima la religione cattolica, ma che la riconsegna a una spiritualità che non necessariamente ha bisogno di simboli esibiti in luoghi non adibiti al culto. Le religioni, nel villaggio globale, hanno una pluralità che merita rispetto”.
Francesca Zaccariotto (presidente provincia di Venezia, PDL): ”Ci denunci chi vuole: la vergognosa sentenza della cosiddetta Corte europea dei diritti dell’uomo, che vuole negare la nostra identità cristiana, non troverà mai applicazione nelle nostre aule scolastiche”.

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82 commenti

andrea pessarelli

ma ke bel concertino… viene proprio da tenere la finestra aperta per godersi meglio gli strilli 🙂

Fri

“Mariastella Gelmini (ministro dell’istruzione, PDL): “La presenza del crocifisso in classe non significa adesione al Cattolicesimo ma è un simbolo della nostra tradizione”.”

anche la pizza e la lupara fanno parte della nostra tradizione. Appendiamo anche quelli?

Kaworu

la cosa paradossale è che ho sentito pure dei cattolici indignarsi per il fatto che per la gelmini il crocefisso sia una tradizione… (e tra parentesi, favorevoli alla sua assenza nelle classi delle scuole statali… oggi mi son stupita)

a ‘sto punto appendiamoci pure la pizza alla parete. è una tradizione

Piersky

Pierluigi Bersani (PD): “Penso che su questioni delicate come questa, qualche volta il buonsenso finisce di essere vittima del diritto. Io penso che un’antica tradizione come il crocifisso non può essere offensiva per nessuno”.

IL PD E’ SEMPRE LO STESSO…Ma con Bersani si andra’ di male in peggio…e ci accorgeremop che il problem anon e’ solo la Binetti

Popper

ecco alcune parole della sentenza che mi piacciono tanto:

“La libertà di non credere in nessuna religione non è limitata all’assenza di servizi religiosi o di educazione religiosa: è estesa alle pratiche e ai simboli che esprimono un credo, una religione o ateismo”, spiega la sentenza.

“Questa libertà merita particolare protezione se (…) ciò che esprime un credo è piazzato in una situazione che non si può evitare, o si potrebbe farlo solo attraverso sforzo e sacrificio sproporzionato”.

Sono profumo per il mio olfatto e ossigeno per i polmoni.

Magar, bieco illuminista,

Grande giorno per l’Italia! Complimenti e grazie a Soile Lautsi, a Massimo Albertin e alla UAAR!

Voglio commentare solo l’esternazione di Bersani: non si rende nemmeno conto che, per dare una leccata ad una certa parte di elettori e alleati politici, finisce per attaccare un’istituzione “sacra” in Europa come la Corte europea dei diritti dell’Uomo per difendere un regolamento ministeriale di epoca fascista, roba più da Lega Nord che altro!
Per giunta lo fa con argomenti risibili: non è il crocefisso ad offendere qualcuno, bensì il crocefisso come simbolo di stato, diamine! Il “buon senso” che tira in ballo non glielo suggerisce?

Federico V.

Fri…grandissimo!!!!

“anche la pizza e la lupara fanno parte della nostra tradizione. Appendiamo anche quelli?”
Battuta spettacolare.

Comunque: era ora che qualcuno si pronunciasse per far togliere i crocefissi, non se ne poteva più.
E’ la cosa più semplice: nelle scuole non si può fare propaganda, non si possono inculcare ideal religiosi ai bambini mediante pubblicità occulta. Il crocefisso non è altro che pubblicità occulta, infatti

Claudio B.

Probabilmente sono un illuso ma io avrei preferito che il divieto di esporre il crocifisso in luoghi pubblici scaturisse (prima o poi) da una decisione del popolo italiano e non da un’imposizione estera…

neontree

Francesca Zaccariotto (presidente provincia di Venezia, PDL): ”Ci denunci chi vuole: la vergognosa sentenza della cosiddetta Corte europea dei diritti dell’uomo, che vuole negare la nostra identità cristiana, non troverà mai applicazione nelle nostre aule scolastiche”.

Questa suona più come una dichiarazione di guerra.

Alessandro Bruzzone

Visto l’andazzo temo cambierà ben poco.

Vergogna PD e Fini, pare che i laici autentici in politica siano sempre minoranze.

Resto della maggioranza non dico vergogna solo perché si sapeva.

Molto divertente il comunicato CEI: come se il loro parere non fosse ideologico e di parte!…

Giorgio

X Claudio B.

Scusa, ma non penso proprio che istituzioni europee possano essere considerate “estero”. Sono istituzioni nostre, di noi italiani e di tutti gli altri europei.

Alessandro Bruzzone

Comunque una postilla: a mio avviso il dibattito è posto quasi sempre male. Non bisognerebbe parlare specificamente di “crocifisso”, bensì restare sull’astratto e dire “simboli religiosi e ideologici”.
Qualcuno magari mi troverà vile e ambiguo, ma si tratta di semplice strategia comunicativa per evitare di dare il fianco alle solite pretestuose polemiche…

Popper

Il governo neofascista berlusconiano è da tempo che si oppone alle dichiarazioni ONU e EU sui diritti umani, sarebbe il caso che lo si sanzionasse seriamente con una risoluzione ONU per violazione dei dirtti umani.

Siamo come in Iran, sembra che in nome del buon senso anche bersani sia contrario a criticare il papa, le tradizioni e il concordato.

Masque

ma Gasparri l’hanno intervistato mentre stava guardava il tenente Colombo ed ha cominciato la frase con le ultime parole che ha stava ascoltando dal telefilm? “Abbiamo sufficienti elementi…”

Paul Manoni

GODO! 😀
Anche a sentirli blaterare e sbraitare…
GODO DA MATTI! 😀
Ma si sono resi conto che se la stanno prendendo nientepopodimenoche contro
“La Corte europea dei diritti dell’uomo”?!?!?!
LA PAROLA “DIRITTI UMANI” SANNO COSA SIGNIFICA OPPURE A FURIA DI ANDARE A BRACCETTO CON LE TUNICHE, HANNO IMPARATO TUTTI A DISCRIMINARE???

Masque

@Paul: “LA PAROLA “DIRITTI UMANI” SANNO COSA SIGNIFICA OPPURE A FURIA DI ANDARE A BRACCETTO CON LE TUNICHE, HANNO IMPARATO TUTTI A DISCRIMINARE???”

sai com’è… abbiamo a capo del parlamento un uomo che sostiene, in virtù del fatto che è stato elletto, di avere il diritto di fare quel cavolo che gli pare. ormai questa mentalità si sta radicando anche negli altri “potenti”.

Druso

perché in questo paese non si può accettare una sentenza, senza alzare sempre il solito vespaio ridicolo?
Ma si rendono conto che, salvo un paio di personaggi con cui non concordo (ma almeno sono coerenti), si rendono ridicoli agli occhi di tutti?

Paul Manoni

@Masque
Un problema alla volta…. 😉
I politici non si rendono ancora conto che affermare il principio della laicita’ dello stato, significa togliere il giogo cattolico a tutte quelle leggi che con la presenza ingombrante del Vaticano, non possono essere giustamente emanate con serenita’ e buonsenso. 😉
E Poi tranquillo….a lui ci pensa molto presto Madre natura….speriamo! 😉

Antonio

e io nelle scuole della mia Napoli voglio che sia appesa la maschera di Pulcinella, magari con un curniciello in mano e mentre mangia una pizza… è tradizione, cultura e rappresenta l’identità di un popolo!

Felipefelice

Paolo Ferrero (Prc): “La sentenza ci segnala giustamente come uno stato laico debba rispettare le diverse religioni ma non identificarsi con nessuna”.

Grazie Paolo, che come ogni valdese ha sensibilita’ per uno stato veramente laico e rispettoso di tutte le convinzioni religiose.

Ah,a proposito, vado a appendere una bella pizza.. 😉

Bruno Gualerzi

Vincenzo Vita (PD): “Una ragionevole posizione, che non delegittima la religione cattolica, ma che la riconsegna a una spiritualità che non necessariamente ha bisogno di simboli esibiti in luoghi non adibiti al culto. Le religioni, nel villaggio globale, hanno una pluralità che merita rispetto”.

Ma perchè non può essere almeno questa la voce ufficiale del PD? Diversamente, come possono considerarsi un partito laico? Ma hanno letto le motivazioni della Corte europea?

Bulk

Dice giusto Marco Bertinatti: se la vicenda di gesù fosse stata ambientata in un altro periodo e paese, e fosse morto per esempio, ghigliottinato, sopra le porte delle scuole e delle case ci sarebbero piccole ghigliottine.

Luca

Non capisco il perchè coloro che pensano di parlare per gli italiani insistono senza remora a parlare della “NOSTRA identità cristiana”…

ma “nostra” de che?!? cazzo!!!

GMF

Sentenza ineccepibile – Deliranti le reazioni dei polici e non mi riferisco a quelli clericali. Alaimo, PDCI, Ferrero, Rif. Com, Vita , PD, l’unico commento che sanno fare è che bisogna togliere i crocifissi perchè ci sono fedeli di altre religioni. Che esistano atei o agnostici manco a parlarne, che in uno stato democratico sia comunque pericoloso che lo stato si intrometta in questioni che riguardano la coscienza del singolo è un ragionamento troppo sovversivo. Che schifo !

Felipefelice

A me sembra che la posizione di Ferrero sia tutt’altro che dettata dalla confessione religiosa. Leggi bene cosa ha detto, GMF.

Ciao

strozzapreti

Tante belle parole, tanti bei concetti per mascherare il servilismo di quattro politici putridamente asserviti al Vaticano, se queste sono le radici cristiane, tempi bui ci stanno aspettando.

Magar, bieco illuminista,

GMF, “di altre culture” è un termine comprensivo di atei e agnostici; “non identificarsi con nessuna” religione è pura e semplice laicità.

ateopisano

Finalmente una sentenza giusta.
Ora voglio vedere i vari Gelmini,Gasparri ecc. cosa faranno, voglio sbellicarmi dalle risate…

rickygl

Sentenza giusta e sacrosanta. Che cosa ci faccia un simbolo religioso all’interno delle stanze di un edificio pubblico non mi è mai stato spiegato. E a Bersani qualcuno dovrebbe ricordare che un tempo, anche la schiavitù era un antica tradizione che, in fondo, non faceva male a nessuno.
Le tradizioni, se sbagliate, vanno cambiate.

De Sade

I vari al Governo faranno quello che fanno sempre i ca… fatti loro. Ovvero siccome è meglio tenere buono il Clero, a fianco al seviziato in croce, ci mettono una bella madonnina col sacro cuore in bella vista e aureoletta con lucine ad intermittenza. La corte Europea non è che conti così tanto rispetto alla Sovranità degli stati membri. A parte gli scherzi, mi sembra un buon pretesto per i nostri simpaticoni di Politici, magari governo e PD insieme, per fare un decreto d’urgenza che ratifichi in questo paese le tanto invocate radici Cristiane e tornare a mettere i simboli dei Potenti Padroni in tutti gli edifici pubblici. Sai che giro di affari viene fuori… Milioni di crocifizzi nuovi di pacca, in ogni stanza, persino dentro i bagni, così si controlla chi la fa fuori dalla tazza …

AndreA

Le reazioni più idiote e da lobotomizzati sono (non c’è da stupirsene) degli esponenti della lega.

dv64

E te pareva che Bersani, da bravo chierichetto rosso, non cominciasse subito ad unirsi al coro…

Nicla

Vabbè certa gente neanche merita un commento… mi complimento con le poche voci fuori dal coro di belati.

enrico mini

Una domanda per certi bischeri che blaterano strane cose: ma il vostro “dio po” (inteso come fiume) è stato anch’egli crocefisso chè vi scaldate tanto?

Braccobaldo

Il commento della Serracchiani è come al solito un capolavoro di cerchiobottismo degno di un vecchio politico equilibrista, se questi sono i nuovi del PD c’è ben poco da sperare.
Il problema è che nel PD non hanno una linea politica chiara per poter raccattare votarelli in qua e là.

noone

Complimenti per il maanchismo della Seracchiani. Ha imparato proprio bene da Veltroni.

Massi

Son rosso come il foo dal godé
per chi gode o non gode con me.

Danx

Perchè tutto sto astio? Se son cosi salde queste radici cristiane non dovrebbero temere.
O forse sanno che senza LOGO, i bimbi si affezioneranno meno ai dogmi e cresceranno liberi?
Per fortuna non ho votato Bersani ne la Serrachiani.
Tutti questi politici, mi sembrano facenti parte di un gruppo di boyscout.
Ma qualcuno con la schiena dritta che usa la propria testa esiste?

barbara

TRADIZIONE???????
IL CROCIFISSO E’ UN SIMBOLO RELIGIOSO.PUNTO E BASTA.E’ORA DI FINIRLA,DI CHIAMARE LE COSE CON IL LORO NOME=VEDI:
OPERATORE ECOLOGICO=SPAZZINO
HANDICCAPATO=DIVERSAMENTE ABILE
ETC.ETC.
E LO DICO SENZA DISPREZZO!!!!!!

Capitan Farlock

La Debbora è veramente ridicola. Quoto noone.

O.T. per noone: il tuo nick deriva da “debito di sangue” di Clint Eastwood?

barbara

@KAWORU

SEI SEMPRE FORTE E SIMPATICA NELLE TUE REPLICHE:INFATTI ATTACCHIAMO ALLE PARETI DELLE AULE SCOLASTICHE,UFFICI PUBBLICI,OSPEDALI,CAMERE D’ALBERGO UNA BELLA PIZZA MARGHERITA!!!!!!!!!!!!!

ateo3

vorrei far notare che nessuno e dico NESSUNO ha nominato, o solo accennato, il fatto che anche l’ateismo sia una libertà da difendere. Tutti a difendere a spada tratta il diritto al pluralismo religioso.
Insomma… purché tu creda in qualcosa. Da nessuna parte, forse per difetto di vista, ho letto un accenno al fatto che la religione di per sè non costituisca alcun valore superiore.

Disgustoso.
il PD è partito come mi aspettavo facesse, a passi felpati. Spero sia strategia e non lingua pronta a pulire i vaticani posteriori.

fab

Ecco, mi raccomando, che difendano la loro cultura. Che è quella di non rispettare le sentenze, com’è peraltro ormai ampiamente noto.

Mario

Dopotutto, per la chiesa, cosa ci perde? – La religione è un fatto personale. Chi vuole, se la tenga dentro di se.

ignazio

Dai vari commenti emerge ancora una volta l’incapacità dei cattolici di rispettare le posizioni di chi la pensa diversamente.
Contrabbandare il crocefisso per un simbolo non religioso mi sembra ridicolo e mi appare come un insulto all’intelligenza delle persone.
Per quanto riguarda le tradizioni, sarà il caso di non esagerare; non tutte le tradizioni sono positive, l’umanità ha fatto passi in avanti quando è stata capace di abbandonare le tradizioni e ha trovato nuove forme di convivenza.
Che il cattolicesimo faccia parte della nostra cultura, credo nessuno lo possa escludere, ma non si possono dimenticare le negatività e i danni che ciò ha comportato. Basta confrontare lo stato di benessere sociale, in Europa, tra le nazioni cattoliche e le nazioni della chiesa riformata, fatta eccezione per la Francia, ma loro hanno fatto la rivoluzione e di preti ne hanno “accorciato” parecchi e sono riusciti ad affermare la vera laicità dello stato, per riscontrare una forte disparità.
Di argomenti pro e contro se ne possono citare a centinaia (in duemila anni di storia qualcosa sarà pure successa!), il punto è essenzialmente nel rispetto per il prossimo e non si può dire che si rispettino i credenti di tutte le religioni imponendo l’ostentazione dei simboli di una sola religione.

Vorrei inoltre fare un’altra riflessione:
I “padani” (pubblicato sul loro giornale) hanno espresso la paura di morire mussulmani, credo che non ci sia di peggio che volere contrastare l’islam con il cattolicesimo, ci porterebbe inesorabilmente ad una guerra di religione (non metaforicamente parlando, ma guerra vera con carri armati e bombardamenti). Solo la laicità dello stato può porre un argine al dilagare di fondamentalismi.

Giovanni

La reazione era prevedibile, a parte i soliti integralisti cattolici sono usciti allo scoperto anche i finti laici del PD. Andrà a finire che avremo le classi piene di simboli religiosi un pò per accontentare tutti.

ferdinando

Ciao a tutti,non ho tanto tempo per leggere tutti gli interventi,ma,in vista delle elezioni regionali,vorrei conoscere i politici o i partiti che,come noi,condividono la sentenza per poi regolarmi ed eventualmente votarli.Grazie

fresc ateo

NELLE SEDI ISTITUZIONALI HA DIRITTO A STARE SOLO IL RITRATTO DEL NOSTRO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA. FUORI TUTTI I SIMBOLI RELIGIOSI. SOLO IN ITALIA SERVA E SUCCUBE DELLA SUPERSTIZIONE DEL VATICANO BISOGNA SOPPORTARE PEZZI DI LEGNO CON TORTURATO APPICCICATO AI MURI ,DELLE ISTITUZIONI PUBBLICHE. ERA ORA CHE QUALCUNO DICESSE BASTA .
E RICORDASSE CHE SIAMO UN PAESE LIBERO E LAICO.

crebs

@ferdinando scrive:
4 Novembre 2009 alle 8:42
Ti dimentichi che non esistono più le preferenze. Se pensi di votare, as esempio, per Marino (che ancora non ci ha fatto conoscere la sua opinione sulla sentenza), il tuo voto potrebbe far eleggere la Binetti.

Penso che non si sia dato abbastanza spazio alla motivazione del ricorso presentato dal governo italiano, che riporto da un lancio di agenzia:
Decisa e immediata invece la reazione del governo che annuncia il ricorso. Lo presenterà il giudice Nicola Lettieri, rappresentante del governo italiano presso la Corte Europea, che nelle prossime settimane sottoporra’ il ricorso a un mini-tribunale di 5 giudici, i quali decideranno l’ammissibilita’ alla Grande Chambre.
Nel ricorso, spiega Lettieri, “sottolineeremo che noi NON SIAMO UNO STATO LAICO, ma concordatario, come sancito dall’articolo 7 della Costituzione, e che quindi ha rinunciato ad alcune delle sue prerogative”

Mi piacerebbe sapere da qualche esperto: siamo uno stato laico o no?
Se secondo la Costituzione siamo uno stato laico la motivazione del ricorso presentato dal governo mi sembra di una gravità colossale e penso che qualcuno (il Presidente della Repubblica? La Corte Costituzionale?) debba intervenire.
Se secondo la Costituzione NON siamo uno stato laico, per favore, ditecelo chiaramente, dovremo cambiare strategia.

Bruno Gualerzi

Non vorrei intorcinare troppo le cose con discorsi astrusi, ma una considerazione mi sembra di poterla fare.
C’è chi afferma – e in un certo senso credo ci sia un fondo di verità – che battersi per togliere il crocifisso dai luoghi pubblici sia pur sempre una forma di superstizione a rovescio, il voler togliere un feticcio che ‘disturba’ così come suggestiona chi lo reclama. Insomma, sia che lo si voglia mantenere sia che lo si voglia togliere, sempre su qualcosa che ha valore di feticcio si disputa.
Ora, sarebbe sufficiente questa sorta di ‘superstizione a rovescio’ (ammesso che lo sia) per togliere valore alla campagna sostenuta da UAAR? Non credo… anche se penso sia bene metterla nel conto. Comunque non credo, perchè – come con lo sbattezzo – il combattere certi simboli il cui culto superstizioso è stato inculcato fin dall’infanzia dalla dominante cultura cattolica più o meno in tutti gli italiani, deve passare necessariamente da questa liberazione da un tabù che ha bisogno, per essere vera liberazione, di un atto altrettanto simbolico, di una ‘violenza’ più che altro verso se stessi. Come, appunto, per lo sbattezzo.
Prova ne sia la reazione scomposta e violenta di tante persone per le quali il crocifisso è sempre stato solo un feticcio – magari da salvaguardare con l’antistorica scusa delle radici, della tradizione – che ben poco ha a che fare con ciò che veramente quella immagine dovrebbe rappresentare proprio per loro. Segno di quanto sia difficile da estirpare qualcosa che raramente è frutto di conquista meditata, e quasi sempre invece conseguenza di una violenza psicologica subita.
Insomma, per non restare impigliati più del necessario in quasta sorta di ‘lotta iconoclastica’, c’è bisogno di esserne consapevoli… per essere poi più liberi nel sostenere tutte le altre fondamentali ragioni che che stanno alla base di una richiesta veramente laica.

Nebo

Devo dire che sono MOLTO deluso, da PD e IDV. Dai primi me l’aspettavo, dalla nuova gestione di Bersani sinceramente non mi aspettavo nessuna svolta laica. M’intristisce però vedere che le voci laiche nel maggior partito di opposizione si riducono alle dichiarazioni del solo VIta. Gli altri ripetono la filastrocca delle radici e delle tradizioni cristiane (non so voi, io mi sento sempre più ingabbiato da queste parole: ho la libertà di non professare una certa religione, ma ad ogni angolo c’è qualcuno che mi dice che volente o nolente ho il marchio del cristianesimo inciso a fuoco nella pelle).

Dall’IDV mi aspettavo posizioni più liberali, ma queste dichiarazioni mi riconfermano che è ancora un partito né carne né pesce, in cui i bacilli della vecchia DC si infiltrano ancora facilmente.

Mi restano i comunisti (neanche tutti….scommetto che tanti sono pronti a professarsi credenti) e i radicali (che peròsu altri temi mi hanno deluso). Che tristezza…

Denis88

Concordo sul rispettare le tradizioni, ma ad un patto: in regioni come il Veneto, la Lombardia e la Toscana è tradizione (= antica prassi comune rispettata dalla popolazione) bestemmiare a ogni piè sospinto, dunque ESIGO che la tradizione venga rispettata e che a lato del crocifisso venga appesa una targa ben visibile con tutte le bestemmie più in voga localmente – entrerebbe anche nel contesto di regionalizzazione delle scuole Leghista, quello del dialetto obbligatorio…

marcello falte

e quando l’Europa dirà NO all’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche?

car80

@ marcello falte
Non credo che l’europa dirà no all’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche, piuttosto ci fosse domani il ricorso di una famiglia di musulmani o di ortodossi potrebbero ottenere l’insegnamento della loro religione. Non dimentichiamo che questa a differenza del crocifisso è facoltativa. Si potrebbe ottenere una sentenza che releghi l’insegnamento della religione cattolica fuori dell’orario scolastico per esempio.

Sledge

Io sono d’ accordo: via i crocefissi….ma anche tutti gli altri simboli che rimandano
a qualsiasi genere di argomento (bandiere, foto, inni, motti). Perchè nessuno resti
offeso occorre riportare tutto nel privato. Allora via crocefissi, bandiere della
unione europea, bandiere dei singoli stati, foto di ministri, scritte e inni,
targhe ecc. ecc. ecc.
Tutto ciò deve avvenire solo ed esclusivamente nella propria residenza o pertinenza,
…. purchè non si veda e/o senta dall’ esterno.

stefano f.

tutti insieme appassionatamente 😉

che puzzo di ***** insopportabile.

puric

mostruoso:
tutte le dichiarazioni delle forze rappresentate in parlamento (a parte Vincenzo Vita del PD) sono contrarie! Il laicismo nell’Italia “ufficiale” non esiste più!
A questo punto non capisco perchè il governo italiano, con atto di coerenza, non faccia uscire l’italia dalla UE (anzi, sì, lo capisco benissimo…)

don alberto

fdg scrive: Ma che fine hanno fatto i vari Don che frequentano questo sito

a me è una questione che non interessa,
gli altri, non so.

don alberto

magari togliere il “crocifisso” e lasciare la croce …

LEONPEZ

BENISSIMO LA SENTENZA, MA SOPRATTUTTO GRAZIE ALLA LUNGIMIRANZA DI COLORO CHE SONO ARRIVATI SINO ALLA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI UMANI, PERO’ I SIMBOLI RELIGIOSI QUANDO SARANNO TOLTI ANCHE DAGLI OSPEDALI E DAI SERVIZI PUBBLICI?

LEONPEZ

BENISSIMO LA SENTENZA, MA SOPRATTUTTO GRAZIE ALLA LUNGIMIRANZA DI COLORO CHE SONO ARRIVATI SINO ALLA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI UMANI, PERO’ I SIMBOLI RELIGIOSI QUANDO SARANNO TOLTI ANCHE DAGLI OSPEDALI E DAI SERVIZI PUBBLICI?

Sledge

In italia vi sono ancora monarchici cui il simbolo della repubblica può recare offesa,
vi sono persone che non si riconoscono nel presidente della repubblica per cui le sue
foto vanno tolte dagli uffici statali in cui il cittadino si reca,
vi sono molti che non si riconoscono dell’ inno italiano, per cui bisogna evitare di suonarlo in presenza di cittadini e/o dai mass-media….ecc. ecc. ecc. potrei andare avanti con altri esempi ma il concetto è chiaro: NEI LUOGHI PUBBLICI PARETI , SOFFITTI, FACCIATE E COPERTURE DEVONO ESSERE LIBERATE DA TUTTI I SIMBOLI, FOTO, MOTTI ETC ETC…SOLO COSI VI SARA’ VERA LAICITA’ E VERA PAR-CONDICIO !!!!! TUTTO QUANTO E’ “SIMBOLO” O “RIMANDO” DEVE RESTARE NELL’ AMBITO PRIVATO !!!!

wootasnozzle

Penso che alla chiesa cattolica, in questo momento, bruci tantissimo la sentenza della corte europea. Da qualche anno a questa parte, l’ostentazione dei simboli (la chiesa trionfante) è parte fondante della pastorale (anche nelle parrocchie si ha questa sensazione: il vangelo in giro per le strade, le processioni, i simboli di appartenenza locali. Dalle mie parti vengono date delle piastrelle a chi si sposa da esporre fuori casa) delle chiesa.
Si è passati da una religiosità più privatistica (il concilio VATICANO ii) ad una religiosità proclamata ed esposta, direi politica.La assunzioni di simboli, sigle e quant’altro risponde per me sempre alla necessità di distinguere il mondo tra chi si riconosce nel simbolo (il bene) e chi no (il male). La pretesa universalistica,cattolica,non mi sembra vada tanto d’accordo.
Segnalo il fatto anche che mi sembra molto riduttivo e insultante per i veri credenti, ricondurre la FEDE ad un simbolo in una scuola.Secondo me c’è qualcos’altro.
Wootasnoozzle

dan

l’avevo capito fin da subito che ci sarebbe stato il consueto piagnisteo dei cristicoli. Evidentemente per loro concetti come tolleranza e pluralismo viaggiano a senso unico

puric

bravo sledge, concordo!
quando il governo d’alema stabilì l’esposizione delle bandiere su tutti gli uffici pubblici, mi è sembrata la solita furbata nazional-patriottica per prendere voti.

Maurizio D'Ulivo

Mentre non mi stupiscono le geremiadi di tanti esponenti di centro e centrodestra, trovo estremamente deludenti le dichiarazioni di Bersani.

Nessuno ha infatti detto che il crocifisso sia offensivo per qualcuno: per rispondere, egli s’inventa un’affermazione mai fatta.

Il ricorso accolto non parla di crocifisso come offesa, bensì di necessità di assicurare, in uno stato laico, il fatto che le aule della scuola pubblica siano neutrali rispetto alle diverse possibili convinzioni (a)religiose: tutto qua.

Mi sono recentemente iscritto al PD per supportare la candidatura di Ignazio Marino e ho deciso di rimanervi anche dopo, in attesa di vedere quale sarà la politica di Bersani sui temi della laicità: ma se la rotta del neosegretario dovesse rivelarsi in linea con questa sua prima sortita, sarà ben difficile che possa continuare a riconoscermi nel PD.

Maurizio D'Ulivo

@ crebs
La tua risposta a Ferdinando non è precisa.

Nelle elezioni regionali il sistema di voto è regolato dalle rispettive leggi regionali, che quindi possono variare da regione a regione.

Vi sono dunque regioni (come la mia Toscana) dove purtroppo non è più possibile esprimere una preferenza rispetto ai singoli candidati consigliere elencati nella lista di un partito (legge regionale approvata con il consenso sia del centrosinistra che del centrodestra: a mio avviso, un vero e proprio esproprio del diritto di scelta, avvenuto ai danni del cittadino elettore); in altre regioni però il sistema di voto per le regionali può tranquillamente permettere l’espressione della preferenza.

Martina Bianchi

Come ho già accennato nel primo forum sull’argomento, se si fa attenzione l’atteggiamento dei contrariati è di offesa. In sostanza, l’UE ha osato offendere la religione cattolica, in particolare si è scandalosamente permessa di offendere il catto-italicismo.
La cosa che mi fa più ridere è che, da tutti questi petti gonfi e culi stretti col ditino di biasimo alzato, esala abbondante una puzza di timore del cambiamento. E’ come se i sopracitati frignoni immusoniti si aggrappassero con gli artigli a quanto di più inutile e bieco ci sia nel culto cattolico (cioè l’idolatria) per timore di perdere pezzi del proprio ego.
E del proprio territorio.
E’ tutta una ridicola tattica di difesa del territorio a suon di teorie filosofiche e sociologiche che hanno la consistenza del fango secco.
Patetici, veramente patetici…

Nebo

@Sledge:
Mi sembra che così si rotoli giù senza freni lungo la famosa “china scivolosa”.
Forse la tua voleva essere una provocazione, non ho ben capito.

In ogni caso: non era questa la battaglia dell’UAAR. La rimozione del crocifisso non è motivata dal fatto che noi o altri non-cattolici ci sentiamo “offesi” alla vista di quel simbolo.
A me personalmente non offendeva, quando andavo a scuola; ma guardandolo, ne traevo l’impressione che quell’aula fosse, in un certo qual modo, un’aula “cattolica”. In quanto ateo, mi sentivo “ospite”. Libero di pensarla diversamente, ma ero “a casa di qualcun altro”.

Il crocifisso, o qualsiasi simbolo confessionale, non è al suo posto in un luogo pubblico (=statale). Stessa cosa per i simboli politici (di partito, ecc.).
Invece la bandiera, la foto del presidente della Repubblica….bè, sono ben altro tipo di simboli. Non dico che DEBBANO essere esposti (personalmente mi è indifferente), ma se lo fossero sarebbero al posto loro. Il Presidente è il garante della Costituzione, rappresenta il Paese, la bandiera è il simbolo ufficiale dello Stato…sarebbe naturale trovarle in un luogo *dello Stato*.

Ai monarchici dà fastidio la bandiera repubblicana? Ma lo Stato, con buona pace loro, è una repubblica; quello che non è, invece, è una succursale del Vaticano, o della Mecca ecc.

L’attuale presidente era un comunista? Adesso è il Presidente della Repubblica, se ne possono contestare le idee, le azioni, chiederne le dimissioni se lo si ritiene indegno della carica, ma intanto è stato eletto e rappresenta, secondo la Costituzione, il Paese.

Il crocifisso NON rappresenta il paese, ma una fede religiosa ben precisa. La religione maggioritaria, ma NON di Stato.

FloraSol Accursio

visto il commento di Bersani, ho fatto proprio bene a votare Marino….

barbara

@FloraSol Accursio

Infatti VIVA MARINO che difende la laicità dello stato ,ma purtroppo è risultato terzo nei voti degli italiani che hanno eletto “il Don Peppone” Bersani!!!!

Fri

“Questo non è accettabile da noi italiani, paese nel quale tutti non possiamo non dirci cristiani” (Berlusconi)

sic…

Sandra

Ho cercato sul sito di Marino, ma per ora nessuna dichiarazione. Invece ho trovato
gli anagrammi di Stefano Bartezzaghi sui nomi degli uomini del PD:

on. Pierluigi Bersani – io piansi Berlinguer

Dario Franceschini – Serracchiani, fondi?

Ignazio Marino – Minoranza gioi’

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