Problemi per l’ora alternativa anche a Firenze

Dopo Roma, il problema dell’ora alternativa (tecnicamente “attività didattica alternativa”, ADA) è emerso a Genova e ora sta per scoppiare anche nelle scuole di Firenze. Accade così che a Firenze, in una scuola secondaria di primo grado (scuole medie) più della metà dei 738 iscritti hanno scelto di non avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica (IRC), ma se 173 alunni per lo più delle terze possono usufruire dell’entrata posticipata o dell’uscita anticipata, ben 214 delle prime e delle seconde vengono regolarmente dispersi per le classi.
In una denuncia del presidente del Consiglio di Istituto (CDI), indirizzata al Ministero, agli uffici scolastici di competenza e alla stampa cittadina, sono denunciate sia l’assenza di docenti che le difficoltà in cui si trova la scuola. Viene quindi richiesta l’immediata copertura delle ore settimanali con personale docente interno o esterno al fine di assicurare il regolare svolgimento delle dovute e richieste attività alternative e formative e delle attività di studio e/o di ricerca individuale con assistenza di personale docente.
Del resto l’Ufficio scolastico regionale per la Toscana ha a disposizione per l’anno finanziario 2009 € 5.022.470 per pagare sia gli insegnanti di religione cattolica sia quelli per le attività alternative delle scuole secondarie di primo grado [n. 3273 con 3.651.802 € (D.M. 30-12-2008) aumentato di altri 1.370.668 € (D.M. 19-8-2009)]. Dunque i fondi ci sono, solo che vengono spartiti in maniera arbitraria secondo una strategia ben precisa tesa a clericalizzare la scuola pubblica.
Ma la denuncia va ben oltre in quanto è destinata anche all’Unità Funzionale Prevenzione, Igiene e Sicurezza nei luoghi di lavoro, all’Ufficio Funzionale Igiene e Sanità Pubblica Zona Firenze – ASL e al Comando Provinciale di Firenze dei Vigili del Fuoco con la richiesta di una visita ispettiva al fine di verificare il rispetto delle norme di prevenzione della sicurezza e dell’igiene nelle classi della scuola in questione. Il Presidente del CDI chiude la denuncia con l’avvertenza che “In assenza di immediati provvedimenti, provvederò a tutelare i diritti in questione nelle opportune sedi giudiziali”.
L’UAAR ha dato la disponibilità all’assistenza legale; sarà il CDI a decidere il da farsi.
Ovviamente non è l’unico caso. E’ solo un esempio. Ci giungono notizie da ogni ordine di scuole di insegnanti di IRC in soprannumero a fronte della mancanza di colleghi in grado di garantire l’assistenza all’ADA. Si ha notizia di classi traboccanti di esuli non “avvalentesi” di ogni età, di dispersi nei corridoi, di insegnanti costretti a “custodirne” 45 fra propri e “profughi”.
E se non vengono trasferiti come pacchi da una classe all’altra possono essere “invitati” (costrizioni psicologiche?) a rimanere in classe durante l’IRC come “uditori”, un modo ipocrita e subdolo per calpestare i diritti di chi ha un’altra visione della vita. E questo solo per parlare dei ragazzi delle medie, ma è ancora più inquietante pensare ai problemi per i bambini e per le famiglie quando questo succede agli asili e alle elementari.
Ma dopo tanti mugugni finalmente una rivendicazione per la tutela dei ragazzi non solo all’insegna del diritto alle pari opportunità, ma anche alla tutela dell’integrità fisica. Del resto quando mai iscrivendo i nostri figli a scuola ci siamo preoccupati di chiedere una dichiarazione di idoneità degli edifici che li devono accogliere? L’Abruzzo insegna.

Marco Accorti – Circolo UAAR di Firenze

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35 commenti

Rasputin

Urca! Siamo messi male

È da un pezzo che lo dico, tra questioni sull’ubiquità dei crocifissi e ore alternative prima o poi finisce a botte:-(

Giorgio Villella

“… calpestare i diritti di chi ha un’altra visione della vita”?

Nell’Uaar si era deciso di scrivere “visione” della vita, o del mondo, se ci si riferisce alle religioni, che hanno appunto visioni, che sono visionarie.

Ma “concezione” della vita, o del mondo se ci si riferisce gli atei, o alla scienza.

Chiericoperduto

ma togliere l’ora di religione del tutto no? così si taglia la testa al toro.

butcher

Conosco svariati insegnanti di religione qui a Firenze.
Sono tutti assai scocciati di questa situazione, per due motivi:

1) Devono necessariamente rivedere i loro programmi per evitare di urtare la sensibilità dei ragazzi che non hanno scelto la religione come materia curriculare.

2) Si trovano a lavorare in classi meno motivate ed evidentemente con maggiori difficoltà.

due osservazioni personali:

a) il commento secondo il quale esisterebbe “una strategia ben precisa tesa a clericalizzare la scuola pubblica” è un esempio di come l’UAAR soffra di sindrome da accerchiamento.

b) La vera notizia ieri era quella per la quale nella finanziaria sono stati cassati i fondi per la regolarizzazione di 4200 ricercatori precari delle università. Capisco l’impegno civile per la laicità dello Stato, ma prima forse sarebbe bene cercare di conservarcelo, uno Stato.

peppe

La vera notizia ieri era quella per la quale nella finanziaria sono stati cassati i fondi per la regolarizzazione di 4200 ricercatori precari delle università. Capisco l’impegno civile per la laicità dello Stato, ma prima forse sarebbe bene cercare di conservarcelo, uno Stato.

Concordo: con 1 mld di euro all’anno regalati alla CCAR, cosicchè possa fare vedere (redistribuendone il 20%) che fa del bene, sai quanti ricercatori si regolarizzerebbero ogni anno…

Fuffa Forte

@butcher
Comprendo le tue preoccupazioni riguardo allo stato della ricerca e della scuola ed universita’ pubblica in generale in Italia, e sono certo siano preoccupazioni anche dell’UAAR.
Ma gli scopi istituzionali dell’UAAR hanno a che vedere con le strette questioni di laicita’, e quindi con l’ora alternative e l’ora di religione, e su queste, giustamente, si concentra.
Disperdere la propria attenzione, e le proprie forze, in mille direzioni per quanto infinitamente meritevoli porta solo allo sfilacciamento dell’attivita’ on il rischio di mettere tanta carne al fuoco e ritrovarsi con un pugno di mosche per l’incapacita’ di portare avanti tutti i progetti e tutte le battaglie. Non e’ facendo del benaltrismo che si riescono a condurre campagne di civilita’, perche’ c’e’ sempre, in questo disgraziato paese, qualcosa che merita maggiore attenzione

Riguardo alla sindrome di accerchiamento, sarei felice si trattasse di questo, di una sorta di ipersensibilita’ rispetto alle tematiche di interesse UAAR, magari condita di una punta di vittimismo. Purtroppo, i fatti di questi giorni, con vere e proprie aggressioni fisiche ai danni dell’UAAR e di persone ed organizzazioni in ogni caso attente alla laicita’ delle istituzioni, parlano chiaro. Come pure l’ormai paradigmatica vicenda del taglio ai finanziamenti alla scuola di qualche mese fa: dopo quindici diconsi quindici minuti dalle proteste levatesi dalla CEI, immediatamente furono reintegrati i finanziamenti alla *sola* scuola privata, che in Italia significa *confessionale*.
E basta una ricerca qui sulle ultimissime, con keywords “finanziamenti scuola” per trovare una intera serie temporale di articoli, in cui via via si parla di tagli alla scuola pubblica e finanziamenti alla privata
Puo’ essere consolatorio immaginrasi come una compagine un po’ fissata su certe tematiche, in realta’ di minore portata e spessore.
Purtroppo la quotidiana realta’ di ci dice qualcosa di diverso.

Saluti.

Fuffa Forte

DanielaG

due considerazioni:
1) mi fa immensamente piacere leggere che sempre più alunni delle classi medie scelgono di avvalersi dell’ora alternativa.
2) sono piacevolmente sorpresa che finalmente il presidente di un consiglio d’istituto denunci con forza la situazione al limite della legalità che si sta creando all’interno della sua scuola.

ps. sono assolutamente d’accordo con la precisazione di villella, anche le parole hanno un loro peso e bene stare attenti

#Aldo#

Confermo la diffusa tecnica di “spalmare” gli alunni “non avvalentisi” nelle altre classi, tra l’altro nel più totale spregio nei confronti delle normative sulla sicurezza: la capienza massima delle aule è data da una superficie minima per persona e da altre caratteristiche ben precise dei locali e dei loro accessori. Sottolineo che l’elusione di quelle normative può portare, in caso di incidente, gravi conseguenze per il personale in servizio in termini di responsabilità civili e penali.

Il Filosofo Bottiglione

nella mia scuola, per il momento restano nella loro classe. l’insegnante di religione sta cominciando ad imparare cosa vuol dire avere classi complete.
quando gli ho fatto vedere che a San Lazzaro hanno assegnato un supplente, mi ha addirittura anticipato per andarlo a dire al Preside.

maresca

Qualche anno fa quando frequentavo il Liceo, eravamo in 10 su 30 a non frequentare l’ora di religione. Regolarmente venivamo rinchiusi in una stanzetta 4×3 senza alcun genere di sfogo ed in balia di noi stessi (nessuna materia alternativa nè libri o riviste).
Lo scopo era chiaramente quello di disincentivare altri alunni a seguire la nostra strada in quanto, anche se pubblico, il Liceo era sito in una città alquanto bigotta del Nord-Est (cosa molto comune) ed il preside costringeva tutti gli insegnati e gli studenti ad una messa di inizio e fine anno. Inoltre vi era almeno un incontro con un monsignore o vescovo durante l’anno a cui tutti erano tenuti partecipare. Non vi era cioè possibilità di scelta, non si poteva chiedere di esserne esonerati o di rimanere in classe. Regolarmente rimanevo a casa e mi venifa segnato come gionro di assenza. Questa era l’Italia 15 anni fa ed a quanto pare oggi nulla è cambiato, anzi!

moreno83

@butcher a me sembra che più che altro si la Chiesa a soffrire di una sindrome d’accerchiamento, in questo spadroneggia in Italia finché vuole dicendo la sua su ogni cosa, e quando uno osa criticarla gridano come aquile ferite alla laicismo e al relativismo.

In realtà viviamo ancora in una società dove di fatto a nessuno frega del dettame sociale della Chiesa, ma in cui tutti guardano almeno alla salvaguardia del bigottismo formale, per cui guai a togliere i crocifissi dalle classe, a non aver più l’IRC, guai a osar scegliere di fare l’Ora alternativa, ecc…

Paul Manoni

Normale amministrazione in un paese che si sta’ abituando a calpestare i diritti delle persone, seguendo fedelmente proni, i dettami della CCAR.
I soldi se ne vanno soprattutto per loro….

Massi

– non avvalersi – non avvalersi – non avvalersi – non avvalersi – non avvalersi –

barbara

in quelle scuole dove non è garantita l’ora alternativa si dovrebbero tenere OBBLIGATORIAMENTE le lezion di religione cattolica alla prima o all’ultima ora!!

Jitka

Scusate ma secondo le mie idagini gli italiani con 14% agnostici e atei dichiarati sono terzi in Europa dopo olandesi (40%) e cechi (72%).Motivo in più che l’ ora di religione dovrebbe essere messa ultima oppure rientro così quelli che non la vogliono fare vanno a casa.Come in tanti gli altri paesi europei.

paniscus

Fra l’altro, una delle poche cose che sono assolutamente chiare nella normativa, è proprio che le attività alternative NON POSSONO consistere in lezioni curricolari di altre materie, che quei ragazzi già seguono con orario normale.

In origine, quando fu stilata la legge, era una sorta di tutela per evitare che altri insegnanti entrassero in concorrenza diretta con quelli di religione, attirando alunni con la prospettiva di essere trattati meglio e prendere voti più alti se avessero fatto un’ora in più con loro (il che, per materie che hanno solo un paio d’ore alla settimana, potrebbe fare effettivamente la sua bella differenza). E in effetti un senso ce l’aveva: se l’insegnante, che so, di inglese, fa un’ora in più di normale programma curricolare a un gruppo di alunni, gli altri la perdono e sono svantaggiati, non era così assurdo.

Adesso, invece, pare che stia diventando la norma aggregare i ragazzi ad altre classi, dove quello che fanno è esattamente… assistere a una lezione in più di una normale materia che seguono già. Ovvero, l’unica cosa che sarebbe chiaramente vietata!

Lisa

Otto Permille

Anche questa situazione in fondo rappresenta bene l’attuale sfascio della civiltà giuridica in Italia con conseguente crisi della cultura dei diritti e delle diversità. Nella “poltiglia” italiota, chi non fa parte del “gruppone”, della grande suburra nazionale, della grossa massa di fango che si erge dalla base paludosa fino al vertice del potere, non vale niente, non merita niente, è da considerare uno scarto. Non ha “diritti”. Anzi, disturba! Questo vale per l’immigrato, per il negro, per il gay, per chi non fa religione cattolica, per l’ateo, per la persona veramente libera, per chi non fa parte del PDL, per chi non è ricco, per chi è iscritto alla CGIL, per chi ecc. ecc. Questa è la cultura di un intero paese, che si ripercuote e si moltiplica in tutti i luoghi in cui avvengono processi di socializzazione, o meglio di “dissocializzazione”. Non c’è altra “risposta” a questa cosa, se non quella di non lasciarsi intimorire o tacitare o “ghettizzare” – come in realtà sta avvenendo.

Cesare b

La polemica sul costo dell’ IRC non e’ fondata. Infatti non sarebbe ammissibile ridurre il tempo scuola d’un’ora la settimana e se sparisse l’IRC lo Stato dovrebbe comunque retribuire insegnanti di qualche altra materia per coprire quelle ore.
L’entrata posticipata o l’uscita anticipata degli alunni non avvalentisi rende impossibile assicurare a tali alunni il trasporto con scuolabus e crea, percio’, a livello di scuola elementare e media (per non parlare della materna!) enormi difficolta’ alle famiglie.
E’ un problema di difficile soluzione, ma la legge originaria (demolita a colpi di ricorsi legali dai nemici dell’ IRC) prevedeva l’ora alternativa obbligatoria. Si disse che era anche questa una costrizione e, di fatto, lora alternativa (non l’ IRC come speravano i ricorrenti) fu abolita. Farla rinascere in tempi di magra come gli attuali mi sembra difficile. E poi, in ogni caso, sarebbe un ulteriore costo connesso con il Concordato. Ma contenti voi …
Saluti.

moreno83

Cesare b non dire vaccate il costo c’è la cosa migliore sarebbe togliere l’ora di religione e sostituirla con una di quelle normalmente nel curricolo punto.

bismarck

Ma non si potrebbe destinare una parte dell’otto per mille destinato allo stato per finanziare le ore ADA?

MaxM

@Cesare b
Che ne dici se facciamo una bella ora di educazione civica e ve ne andate a fan.ulo?
Non pensi che il problema sarebbe bello che risolto, chi vuole si può fare il catechismo.

Asatan

@Cesare B

Veramente l’entrata posticipata (e l’uscita anticipata) sono nate proprio perchè non è mai veramente stata organizzata l’ADA.
Alle elementari io e gli altri ragazzi che non si avvalevano eravamo relegati i in uno stanzino. Alle medie si occupava di noi il professore di educazione fisica che ci insegnò a giocare scacchi.
Al liceo potei andarmene a farmi i cavoli miei, visto che anche lì ci mollavano in uno stanzino.
Parliamo degli anni ’80 e degli anni ’90.

neverclean

Il rapporto con la gerarchia Vaticana è un elemento strategico della politica di questa destra, come può facilmente verificare qualunque persona che abbia un’informazione minima sulle vicende italiane (testamento biologico, matrimonio omosessuali, politica scolastica, etc.).
In ambito scolastico tutto ciò si traduce in 2 elementi:
– finanziamenti pubblici alle private (cattoliche al 90%)
– privilegio all’IRC (altra forma di finanziamento alla clientela Vaticana)
Questi sono dati oggettivi, che, ripeto, chiunque può facilmente verificare.
Il primo si contrasta sul piano culturale difendendo la scuola pubblica e sul piano della controinformazione denunciando i soldi pubblici che già ora vengono devoluti alle scuole cattoliche (ad es. le paritarie a livello ministeriale, ma il fenomeno è molto esteso a livello di enti locali di tutti i colori).
Il secondo si contrasta, nell’attuale situazione legislativa, non permettendo all’IRC di diventare curriculare (discriminazione) e cercando di convincere tutti i genitori e i ragazzi a scegliere ADA. In questo modo si fa saltare il banco, come dimostrano i dati portati da Marco, e si porta il privilegio dell’IRC alla luce del sole.
Dobbiamo informare l’opinione pubblica e chiamare a intervenire le OO.SS. del settore per tutelare i diritti dei “non cattolici” (che includono anche, ricordiamocelo sempre per evitare di fare di ogni erba un fascio, i veri cristiani).

#Aldo#

Il bello è che tra gli obiettivi trasversali della scuola compare anche la “educazione alla legalità”. Coerenza, coerenza, com’è bello starne senza! (e beccatevi pure la rima)

cartman667

che bello, neverclean c’ha la macchinetta che distingue i “veri cristiani” da quelli finti.

ove si può trovare, che la piglio?

Fuffa Forte

@Cesare b
Ebbravo Cesare b, vedo che i gesuiti fanno sQuola, si si procede per mutatio controversiae, uomo di paglia e mezze verita’.
Allora, leggi bene:
– nessuno fa polemica stretta sui costi dell’IRC, che in un paese civile non dovrebbe esistere, sostituita da un insegnamento curriculare buono per tutti (educazione civica, visto che ci si riempie tanto la bocca di “valori” e di “diritti umani”?)
– la questione e’ che l’IRC e’ un costo pagato da noi per finanziare il nepotismo curiale
– pagato da noi per alimentare una discriminazione legata ai meccanismi di “nomina” degli insegnanti di IRC, che non hanno graduatoria come gli altri disgraziati e che non superano concorso
– pagato da noi anche se in una classe ci fosse UN solo studente avvalentesi, mentre per l’ADA NON si prevedono insegnanti neppure se TUTTI gli studenti di una classe volessero frequentarla
– pagato da noi per farlo divenire, stando al regolamenti ministeriali (ma il TAR non e’ mica tanto d’accordo, sai?), orario curriculare di una minoranza avvalentesi.

Quanto agli interventi che avrebbero smontato l’impianto legislativo della faccenda, questi avrebbero smontato l’obbligo di organizzare l’ADA? Basta crederci, del resto ho l’impressione che tu creda anche in roba ben piu’ fuffosa.

Saluti.

Fuffa Forte

libero

Suggerimento spot IRC
I cittadini pagano gli stipendi dei raccomandati del vescovo !
Che effetto farebbe ?

cartman667

ovviamente all’uaar tutti sanno che
– il 70percento delle ore di relgione sono state messe a concorso dallo stato qualche anno fa (2004, forse 2005),
– che il concorso era per titoli (tra i quali, accanto ai titoli di livello universitario previsti dalla legge, c’era la dichiarazione del vescovo) e per esami (uno scritto e uno orale), che gli insegnanti
– che hanno superato il concorso sono stati assunti di ruolo e perciò da qualche anno non sono nominati dal vescovo, ma sono fissi, eventualmente sono loro a chiedere trasferimento
– che il concorso, svolto a su basi regionali, ha avuto una certa quantità di bocciati, tipo il 20percento o giù di lì in veneto (non era il solito corso abilitante, quello che per intenderci si è svolto qualche anno prima per i insegnnati precari: chi insegnava da qualche anno fisica,lettere,latino,disegno ecc. ha frequentato un po’ di lezioni e – magia magia -è diventato di ruolo).

Cesare b

@MaxM: ricambio il gentile invito.
@FuffaForte: in fondo tu confermi le mie affermazioni. I soldi spesi per l’IRC saranno pure spesi male (su questo ognuno ha le sue opinioni) ma non costituiscono un costo aggiuntivo.
Quanto all’effetto dei ricorsi legali avanzati al momento dell’entrata in vigore dell’ attuale normativa, io non sostengo che abbiano “smontato l’obbligo di organizzare l’ADA”, ma che hanno crato di fatto una situazione in cui pochissimi la chiedono. In tal modo il Governo ha buon gioco a negare fondi, e i capi d’istituto sono indotti ad esercitare pressioni affinche’ tale richiesta sia inesistente o sporadica. Se fosse rimasto nella legge, com’era all’inizio, che gli alunni DOVEVANO frequentare O l’IRC O l’ ADA, il Governo sarebe stato obbligato ad istituire ovunque quest’ultima.
Tuttavia il problema non si notava con l’organizzazione della scuola ante-Gelmini, perche’ esistevano le copresenze nelle scuole elementari e alcune ore a disposizione degli insegnanti di lettere nelle medie. Con la “riforma”, non c’e’ che ricorrere a nuove assunzioni, oppure a ore di straordinario del personale in servizio. In ogni caso il costo (diretto e indiretto) dell’ IRC raddoppierebbe.
A chi propone di mettere necessariamente l’IRC alla prima o all’ultima ora, faccio osservare che le prime e le ultime ore sommate sono 10 o 12 per settimana. Gli insegnanti di IRC, ormai di ruolo, hanno orario di cattedra di 18. Nelle ore residue si pagano per non far nulla? Oppure si adibiscono a supplenze? Io ci sto … Ma voi? E che cosa pensereste dell’assunzione – conseguente – di altre migliaia di insegnanti di religione?
Saluti.

moreno83

Cesare b i professori di religione sono già assunti, per tanto possono fare anche supplenza, io ricordo due volte in cui era venuto proprio il professore di religione a fare supplenza, ovviamente non essendo nella sua ora, non ha fatto un’ora aggiuntiva di IRC, ma cazzeggio cosa che più o meno si fa anche durante la sua ora canonica.

MaxM

@Cesare B
prego….
Che ne pensi se nella legge gli alunni DEVONO frequentare l’ira di “EDUCAZIONE CIVICA” e basta? parlando come Di Pietro “che ci azzecca la religione a scuola”?

MaxM

opsss l’ora di “EDUCAZIONE CIVICA”
sarà che l’ira nel sentire certe minch.ate esce fuori….

MaxM

opsss l’ora di “EDUCAZIONE CIVICA”
sarà che l’ira nel sentire certe teorie cervellotiche esce fuori….

Kanna Shirakawa

certo che per difendere i vostri privilegi ne dite di castronerie

gli insegnati di IRC iscritti per concorso? un concorso tra i cui titoli figura “la lettera di dichiarazione del vescovo”? da quando in qua una lettera di raccomandazione fa titolo per un concorso statale?

o meglio, oltre al danno anche la beffa, si fa passare l’assunzione di raccomnadati per regolare assunzione previo concorso. e il fatto che vi siano pure stati dei bocciati indica che i raccomandati erano piu` dei posti disponibili, come al solito ci sarebbe da ridere per queste vicende fantozziane, mentre purtroppo e` roba da piangere … come dice un certo antipatico avvocatucolo ultimamente, “ma va la`, va la` ….”

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