L’incontro del giovedì sulle ‘creature disordinate’

Il video dell’incontro UAAR di giovedì 12 novembre è ora disponibile sulla pagina del sito dedicata agli Incontri del giovedì. Si ricorda che l’incontro era con Franco Buffoni, poeta e scrittore (“Più luce, padre” e “Zamel”), intervenuta sul tema L’ordine del creato e le creature ‘disordinate’ . Il prossimo incontro si svolgerà giovedì 19 novembre alle ore 18, come sempre in via Ostiense 89 a Roma: sarà presente Vera Pegna (rappresentante della Federazione Umanista Europea presso l’OSCE) che presenterà il libro di P. Grollet “Laicità: utopia e necessità”.

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26 commenti

Paul Manoni

“L’ordine del creato e le creature ‘disordinate’”

Gia’ il tema ridicolizza abbsatanza le convinzioni dei catto… 😀
Resto in attesa di vedere il video! 😉

fresc ateo

GLIELO DICO SEMPRE AL GATTO NON FARE CASOTTO ,TIENI A POSTO LA CIOTTOLA.

car80

Il libro Zamel è molto interessante. Non solo in Italia ma in tutto l’occidente, le due figure continuano ad esistere. L’omosessuale che lotta per i diritti e quello che invece si accontenta di storie di sesso spesso con uomini sposati senza chiedere nulla. Mi dispiace solo che venga sempre affrontato il tema dell’omosessualità in chiave maschil. Comunque tra i due estremi esistono tante graduazioni, ma è chiaro che per far passare il messaggio il libro è molto interessante.

Chiericoperduto

Che B16 fosse una creatura disordinata si sapeva già…

luisa

Tutto ciò che nasce dalla natura è malvagio di per sè(G.Leopardi)

rossana

io sono molto disordinata e confusa, ho una sola cosa chiara, rifiuto tutto ciò che mi viene imposto.

Bruno Gualerzi

A proposito di ‘creature disordinate’.
Avete visto e sentito in qualche tg alcuni passaggi del nostro Primo Ministro mentre inaugurava la conferenza della FAO a Roma? Altro che fame nel mondo, l’importante è che i governanti di tanti paesi siano venuti in Italia per essere aggiornati sulle ultime barzellette del nostro. Che tanto ultime poi non erano se ne ha tirato fuori perfino una che circolava nei bar da tempo immemorabile: quella del Marx che – non so davanti a quale consesso – se ne usciva con “Proletari di tutto il mondo… scusatemi”. ahahahahahahah…
Il tutto, si badi bene, al cospetto dei rappresentanti di tante popolazioni devastate da una miseria (per inciso: Inghilterra, Francia Germania, Usa ecc. non erano presenti) in gran parte dovuta proprio a quel colonialismo e capitalismo, che Marx, come si sa, aveva sempre esaltato!

tomaraya

There’s something wrong with me chemically
Something wrong with me inherently
The wrong mix in the wrong genes
I reached the wrong ends by the wrong means
It was the wrong plan
In the wrong hands
The wrong theory for the wrong man
The wrong eyes on the wrong prize
The wrong questions with the wrong replies
(Depeche Mode)

teologo cattolico

@ rossana, vuol dire che hai un ordine razionale

ogni valore (confessionale, civile, altro) disegna un ordine. in italiano si dice ordine sociale, civile, giuridico, ecc.. nessuna invenzione dei preti o pericoloscamente “cattolico” dunque…

Popper

Le prime creature disordinate sono i credenti, infatti ognuno vanta un suo dio personalizzato, aldilà della religione ufficiale, infatti, si assiste sempre a delle testimonianze di credenti che giusitifcano di fatto il relativismo culturale, probabilmente anche per la mancanza di identità nazionale che una volta era legata ad una religione ufficiale ed oggi invece non lo è più.

Ma le reazioni degli oltranzisti cattolici verso la Corte di Strasburgo sono altrettanto disordinate sia in tv che sui giornali e nel tessuto sociale, infatti, si va dalla violenza neofascista di Lotta stedentesca alla volgarità dei politici come La Russa, la Santanchè, Sgarbi e altri primi cittadini che impongono multe altrettanto illegali, per cui se uno facesse ricorso di nuovo alla Corte di Strasburgo, non solo le multe sarebbero annullate ma i primi cittadini dovrebbero risarcire i multati.

Un’altra serie di disordini è il fatto che gli stessi cattolici non sono più tanto fedeli alle tradizioni, alcuni sono più aperti al laicismo, quindi, non sono più sudditi obbedienti alla lettera, ma, molto perplessi, hanno imparato a ragionare sul comportamento delle autorità religiose e le hanno trovate incoerenti e in contraddizione con il messaggio di Cristo.

Ma anche in molte altre religioni vi sono personaggi che non credono più all’ordine cosmogonico secondo cui vi è nella società la necessità di divisioni in caste, quindi, un ordine discriminatorio se vogliamo vederlo coi nostri occhi mderni e più liberali.

Vi sono anche nella religione mussulmana i cosidetti moderati che interpretano il Corano in modo diverso e ritengono di essere per questo criticati degli ulttraconservatori talebani, pasdaran, ec,,,ec,,,,

Un antropologico disordine nella natura umana, se vista dall’ordine gerarchico imposto dalle autorità religiose, è la tendenza dei fedeli, nelle stesse religioni, di frammentarsi in gruppi e sette che poi a lungo andadre si scindono in altre sette fino alla loro estinzione o scisma ed è successo alla stessa chiesa cattolica romana, poi sono venuti i protestanti che a loro volta si sono scissi in diversi gruppi indipendenti.

Il disordine sociale e individuale, secondo me, è innato nella natura umana e non è contro natura, anche se ciò vuol dire che esista l’ateo, l’agnostico, il razionalista, il fedele che perde la fede perchè inizia a ragionare razionalmente, ec…ec…;

La stessa evoluzione della specie umana si sviluppa intelligentemente anche quando abbandona la fede e le tradizioni religiose a cui è stato costretto ad appartenarvi. e il disordine non esiste in senso negativo, lo stesso cosmo è apparentemente in disordine rispetto al progetto intelligente e rispetto alla cosmogonia cattolica.

Popper

Io non sono un meccanico, ma una volta il mio amico maccanico mi chiese di fare un po’ d’ordine nella sua officina, mentre lui si dedicava ad un motore di una macchina, ebbene da buon amico lo feci volentieri, ma al suo ritorno mi chiese dove avessi messo la chiave inglese e vide certamente l’ordine impeccabile ma non immdiatamente quello che gli occoreva, insomma quello che per me era l’ordine per lui era una perdita di tempo, anzi mi chiese scusa lui stesso dicendomi che era meglio l’avessi lasciata in disordine, infatti nel suo disordine lui trovava subito le cose che gli servivano.

Questo mi ha fatto riflettere sul mistero che l’Universo rappresenta ancora per la scienza e per la filosofia, e quello che può essere un disordine dal punto di vista del progetto intelligente o dal punto di vista cosmogonico legato alla mitologia, è invece del tutto universalmente naturale e lo stesso Universo i suoi attrezzi li trova immediatamente anche in quel caos cosmico solo apparente.

Quello che può essere considerato un ordine del creato e delle creature da parte della religione, farebbe perdere solo del tempo all’Universo, come ho fatto io con l’officina del mio amico.

roberta

un mio collega di lavoro dovrebbe leggere qui: lui dice che non sono disordinata,sono
la personificazione del caos,come quello primordiale…..
pero’ il mio lavoro e’ apprezzato,segno che dal disordine viene sempre qualcosa di buono….
e non solo nel lavoro…..^__^

Bruno Gualerzi

‘ORDINE DISORDINE’: esistono solo nella nostra mente come sopravvenuta coscienza della precarietà dell’esistenza di ognuno. ‘Ordine’ è la norma che la nostra mente elabora per permetterci di sopravvivere in un mondo atrimenti incomprensibile, caotico, cioè invivibile per quegli animali razionali che l’evoluzione ha ‘decretato’ che fossimo. ‘Disordine’ è il frutto dell’esperienza che comunque la nostra mente è costretta a registrare in quanto consapevoli dell’impotenza di questa norma di fronte all’esito obbligato di ogni esistenza: la morte, la fine definitiva di ogni ordine, la trasgressione somma che la vita destina a se stessa, il sovvertimento ‘naturale’ di quell’ordine con cui si cercava di ‘organizzare’ l’esistenza… e a cui ci si può illudere di sfuggire ‘inventandosi’ una dimensione (la trascendenza, comunque immaginata) in cui ristabilire l’ordine. E questa condizione umana (‘condizione’, non ‘natura’ umana, altra ‘invenzione’ della nostra mente) comporta che ordine e disordine (come qualsiasi altra contrapposizione, tipo giustizia-ingiustizia, libertà-dipendenza, istinto-ragione, amore-odio e così via) si richiamino sempre l’un l’altro. L’ordine è la risposta alla paura del disordine, il disordine è la reazione di fronte alla precarietà dell’ordine. Per le religioni è ‘il peccato’, il massimo disordine, la massima offesa arrecata alla divinità, la figurazione di un Ordine inviolabile.
Ed è per questa interdipendenza che ordine e disordine possono essere entrambi ‘creativi’ o entrambi ‘distruttivi’. Tutto ciò che si può fare è ‘sfruttare’ la ragione per essere consapevoli di tale condizione in modo da non contribuire noi per primi a soffrirla più del necessario dando corpo alle illusioni. Che è poi anche l’unico modo per goderla per quanto è possibile.
Queste ‘invenzioni’ della nostra mente diventano poi i parametri che usiamo per verificare se esiste un ordine nell’universo (il cosmo), oppure se tutto è dominato dal disordine (il caos). In realtà non lo sapremo mai, perchè ‘cosmo’e ‘caos’ saranno sempre solo ‘proiezioni’ della nostra mente.

roberta

@ Bruno Gualerzi
complimenti per il commento,come sempre interessante….
adesso ho anche un argomento in piu’ per ribattere al mio collega “precisino” ^__^

Lorenzo Galoppini

@ Luisa

“Tutto ciò che nasce dalla natura è malvagio di per sè (G.Leopardi)”

Non l’avevo mai sentita, ma mi sembra una delle affermazioni più VERE ed inoppugnabili che si possano fare. Anzi, forse la più vera in assoluto, dato che non é che la Natura la prima causa e la prima responsabile di qualsiasi cosa avvenga nella realtà. Ed é proprio il fatto che non si possa modificarla che la rende, per definizione, malvagia.

E, aggiungo, credo che la peggior creazione della Natura in assoluto sia il cervello umano: nient’altro che un mostro che genera mostri (per la verità non genera solo questo, ma quello che si vede e si sente al mondo perlopiù é….m e r d a; la religione non é che un esempio, sicuramente fra i peggiori e più significativi).

paniscus

Creature disordinate?

Io ho due bambini di 5 e 2 anni che hanno una potenzialità incredibile di ribaltare ogni contenitore di ogni stanza della casa, e lasciare tutto in condizioni inguardabili.

Dite che è per colpa della laicità?

Ovvero, se (tardivamente) mi decidessi a battezzarli, la situazione cambierebbe da così a cosà, e la casa se ne starebbe magicamente in ordine per parecchie ore al giorno?

Datemi qualche elemento in più, perché messa così mi sembra improbabile…

Lisa

Popper

Grazie Bruno, commento azzeccatissimo, mi è piaciuto in particolare quando parli di ….. “Queste ‘invenzioni’ della nostra mente diventano poi i parametri che usiamo per verificare se esiste un ordine nell’universo (il cosmo), oppure se tutto è dominato dal disordine (il caos). In realtà non lo sapremo mai, perchè ‘cosmo’e ‘caos’ saranno sempre solo ‘proiezioni’ della nostra mente.

Come dicevo nei miei post, vi è un diverso ordine nel cosmo rispetto ai nostri parametri, e la nostra capacità di conoscere l’universo deve risolvere il problema dell’Induzione, come direbbe karl Popper.

Karl Popper criticò sia i positivisti che i metafisici, poiché entrambi i ragionamenti inducevano forzatamente tutte le asserzioni particolari a sostenere le asserzioni universali, a sua avviso quasi indotte dogmatiche e poco disposte a mettersi scetticamente in discussione o a sottoposri al Principio di falsificazione, cioè, se noi oggi non abbiamo ancora tutti gli elementi che compongono l’universo e il suo ordine, non possiamo che ipotizzare che esistano altri miriadi di elementi in infinite combinazioni necessari a comporre il cosmico Puzzle.

Come karl Popper anche io sono scettico sul modo di indurre la gente a credere e concludere che esiste un ordine divino o un ordine filosofico o scientifico.

Per questo, caro Bruno penso alle tue parole “proiezione mentale” come una visione che si presta molto anche al fenomeno mistico (anche se in certi credenti è ancora vivo il concetto di Anselmo d’Aosta) e non solo a quello empirico.

Tuttavia alcune tue considerazioni realiste devono rispondere alle attuali leggi della fisica in termodinamica: nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma.

“Ed è per questa interdipendenza che ordine e disordine possono essere entrambi ‘creativi’ o entrambi ‘distruttivi’.

Invece di distruttivi, mettiamo trasformanti materia in energia e anche viceversa in altri conseguenti processi cosmici indeterministici, dato l’indefinible spazio siderale.

In un processo chimico e fisico in laboratorio, di cui noi conosciamo la competenza dello scienziato, non abbiamo alcun dubbio sulle misure di sicurezza, diversamente avremmo dei dubbi su persone che clandestinamanete e abusivamente gestiscono laboratori chimici senza alcuna misura di sicurezza. In questo caso il nostro concetto di ordine è legato al rispetto delle norme costituzionali e internazionali.

Nel cosmo tuttavia non ci sono laboratori di fisica o di chimica clandestini o in assenza di misure di sicurezza, quindi, l’ordine cosmico si presta a diversi punti di vista scientifici e filosofici, solo che in tal caso la filosofia può aiutare solo come metodi di ricerca scientifica in senso logico, razionale, fornendo ipotesi, opponendo al positivismo lo scetticismo e opponendo alla religione la realtà dell’universo, che non dipende dall’ordine teologico, o canonico, o mitologico, o astrologico, o cosmogonico, o mistico.

Esiste bensì un ordine ancora non percepito nel suo immenso insieme cosmico, poichè non è ancora possibile definirne una forma geometrica con un perimetro oltre il quale, come si credeva per le mitiche colonne d’Ercole, si cadrebbe nel nulla, ma il nulla non esiste e nemmeno sarebbe teologico appilcarlo al creato in un contesto di fede, dal momento che si crede non esista nulla fuor di dio, per la stessa ragione che non può esiste il nulla in dio e non può essere stato creato l’universo dal nulla.

Quindi quoto Bruno e altri che hanno più o meno le sue stesse intuizioni e riflessioni.

rossana

@teologo cattolico, sono così disordinata che non riesco a trovare un ordine in ciò che dici.
Inoltre non ho ancora deciso cosa farò da grande

Popper

Ecco un articolo di ROSALBA MICELI sulla Stampa, è davvero molto interessante.

http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/scienza/grubrica.asp?ID_blog=48&ID_articolo=163&ID_sezione=71&sezione=Galassiamente

in queesto articolo la giornalista affonta un tema caro agli evoluzionisti, ecco alcuni passi dell’articolo:

“Soggetti pervasi da spirito altruistico esistono anche ai nostri giorni. Basti pensare ai donatori di sangue o di midollo osseo. Intorno alla fine degli anni Settanta la sociobiologia ha individuato delle aree di interesse quali la la motivazione primaria che induce a compiere maggiori sforzi per assicurarsi una linea riproduttiva e, di contro, la motivazione altruistica: cosa spinge un individuo a mettere in gioco la propria fitness, in favore di altri? E in che modo la predisposizione all’altruismo è riuscita a passare al vaglio della selezione naturale, diventando parte integrante della natura umana?”

Anche secondo me vi è un ordine ontologico nell’evoluzione dell’umanità e non dipende dalle religioni, vi erà già innata la predisposizione, doveva solo trovare la sua corsia preferenziale nella lunga storia dell’antropologia.

Gli ordinamenti sociali di tipo Platonico erano molto rigidi e spartani, l’individuo non si aparteneva, era fortemente condizionato, la difesa della patria era tutto e condizionava l’educazione dei figli all’interno della famiglia. Oggi le cose sono cambiate ma in alcuni stati esiste ancora una forte necessità di una identià nazionalista, facile preda di religioni teocratiche che ne assumerebbero la difesa ad oltranza.

L’ellenismo di Alessandro Magno ha radicalmente condizionato le culture del Mediterraneo, non possimo negare che esso ha formato non solo nuovi orizzonti politici ma anche aperto a nuove relazioni interculturali, anche se tra la Grecia e Roma, il povero Livio Andronico dovette adattarsi a fare un po’ di tutto, ma egli era un grande pioniere della letteratura di quei tempi, cercò di aprire delle porte a Roma verso la letteratura greca e viceversa, anche se allora vi erano censori ancora molto rigidi e timorosi che altre letterature contaminassero l’Impero romano.

Un Nuovo Ordine Mondiale, detto NWO, è stato più volte citato da capi di stato e da politologi, persino il vaticano non ne è immune e a sostegno di tale ordine chiese in cambio la Carte dei servizi, che comunque è di origine economicamente ambigua, si sospetta siano carte dei servizi dervate da proventi ottenuti da vendite di armi, del resto, qualche tempo fa la stessa PAX Bank dovette ammettere di aver fìnanziato industrie di armi.

Poi, vi è la massoneria, il governo ombra, altri organi non ancora ben identificati che preparerebbero il clima adatto per un governo mondiale. Saranno anche ipotesi ma è meglio che si ipotizzi piuttosto che fare gli struzzi.

Tutti questi ordini si rifanno ad alcune tradizioni esoteriche, e mi son sempre chiesto come mai papa Roncalli abbia inaugurato il Concilio ecumenico Vaticano II che ha rivoluzionato la chiesa, in un certo senso:

Poi ho letto il libro di Pier Carpi e dell’ipotetica accoglienza da parte dei gruppi templari (???) del non ancora papa ma prelato in Turchia e di seguito ho seguito il processo canonico per la sua santificazione ma l’avvocato del diavolo fece pesare la questione del libro di Pier Carpi, Le profezie di papa Giovanni XXIII e il papa rimase solo beato. Nel libro si intuisce che l’allora prelato mons. Roncalli ricevette un’illuminazione ma non sopranaturale, più una intuizione sul come rinnovare la chiesa, darle un nuovo ordine, una nuova filosofia combattendo di fatto contro il tradizionalismo tridentino.

Io cerco di osservare attentamente la chiesa da molto tempo dentro e fuori, ho soggiornato in monasteri come quelli di Pontida, di Assisi, di Camaldoli, di Chiaravalle, e sento che le cose sono radicalmente cambiate, spesso sono i fedeli all’esterno a non capirci nulla dei mutamenti interni alla chiesa, come potevano non capirci nulla queli che poi seguirono Lefebre. La chiesa è divenuta inintellegibile, incapace di parlare la stessa lingua dei fedeli che stanno in superficie e non possono sapere tutto, nemmeno i vaticanisti hanno questa presunzione, soltano qualche settimana fa padre Lombardi criticò il dottor Tornielli de Il Giornale perchè diede na notizia incompleta riguardo l’accoglienza dei preti nglicani sposati.

Oggi il nuovo ordine in Italia, tanto nostalgicamente rievocato da alcuni cattolici, sembra essere di stampo clerico-fascista, ma anche questo non è più possibile che possa avere un futuro, poiché gli stessi fedeli non sono tutti uguali e infine non sono tutti nostalgici del fascismo, anche se a mio avviso dovrebbero avere il coraggio di condannare il fanatismo dei propri correligionari e uscire dal branco o dal recinto, se la loro coerenza li portasse a riflettere sull’attuale Papa e, qundi, lasciare la chiesa.

Bruno Gualerzi

Caro Popper, ringrazio te per la ricca e illuminante integrazione a ciò che sostenevo. Condivido soprattutto quanto sostieni, con Popper, a proposito di ‘positivisti’ e ‘metafisici’, la denuncia della deriva in sostanza irrazionale che, paradossalmente ma non poi tanto, li accomuna. Questo discorso a volte è difficile farlo passare anche fra tanti amici di UAAR.
Mi ha poi particolarmente interessato la tua trasposizione in dimensione cosmica delle nozioni di ‘creatività’ e ‘distruttività’, inseparabili nel continuo rimando dell’uno all’altro di ordine e disordine, che io avevo posto solo come dato esistenziale.

Bruno Gualerzi

@ Popper
Ho letto solo ora il tuo intervento delle 3.31… che – sempre se l’ho inteso bene – non mi convince.
Cosa significa “vi è un ordine ontologico nell’evoluzione dell’umanità”? Non credo che nell’evoluzione ci sia alcun ordine costitutivo della stessa… se non, al solito, attribuendole un concetto di ordine del tutto ‘soggettivo’. Conseguenza di ciò, non credo esista alcuna innata predisposizione all’altruismo o qualsiasi altra tendenza rinvenibile come ‘caratteristiche’ del percorso evolutivo. Suona contraddittorio.
Una tendenza oltre tutto che troverebbe “la sua corsia preferenziale nella lunga storia dell’antropologia”. L’antropologia, come tutte le cosiddette scienze umane, può solo studiare gli effetti dell’evoluzione, non stabilirne tendenze o percorsi privilegiati.
A scanso di equivoci, sia ben chiaro che l’antropologia – assieme alle altre scienze, umane e non – è una delle sole fonti di conoscenza possibile in base alla quale identificare i meccanismi che presiedono all’attività della coscienza, soprattutto in funzione ‘terapeutica’… ma da qui a ipotizzare tendenze innate verificabili poi come tali nei comportamenti umani, mi sembra, appunto, contraddittorio. Si verificano comportamenti che hanno preso forma nella storia dell’umanità… certamente come frutto dell’evoluzione (che, si sa, non vuol dire di per sé trasformazione ‘in meglio’) in base ai quali e sui quali si può poi intervenire ‘razionalmente’… ma che spesso finiscono per essere visti impropriamente come dati che permettono di stabilirne le cause ‘naturali’. Proprie di una natura umana che non esiste. Mentre esiste una condizione umana, che è tutt’altra cosa.

Per il resto molto interessanti – pur con quella pregiuduziale di cui parlavo – le tue riflessioni sul mondo cattolico. Anche se personalmente sono meno ottimista… ma questo è un altro discorso che riguarda la religione come tale.

Popper

Grazie Bruno per le tue belle risposte, è chiaro che quando parlo di tendenze innate ontologicamente nell’evoluzione, intendo la capacità innate nell’uomo di adattarsi e adeguarsi alle nuove circostanze sociali e, quindi, ad un nuovo ordine sociale, pur rimanendo nell’uomo la soggettività fortemente tendente all’indipendenza e all’autodeterminazione libero da ordini sociali rigidi, per cui è sempre un po’ nomade, esce, entra da sistemi sociali che cambiano anch’essi nel tempo.

L’altruismo è comunque per me una predisposizione nell’uomo che si sviluppa in sistemi sociali in cui la solidarietà è un valore civico più che religioso, ma rimane comunque una libertà individuale che evade a volte dalla società e dalla famiglia, non che esso fugga per codardia, ma perchè è nel suo dna tendere a ritagliarsi del tempo per se stesso e solo per se stesso.

Caro Bruno nella Bibbia è interessante sottolineare che più persone sono state chiamate ad evadere dalla società e ritirarsi nel deserto in solitudine, non che dio volesse abbandonare l’ordine indicato al suo popolo dai 10 comandamenti, ma si evince che conoscesse la natura umana di alcuni soggetti e ne richiamasse l’attenzione su se stessi, un po’ come il motto di Socrate: conosci te stesso e lo vediamo anche in alcuni testi apocrifi dei vangeli gnostici.

Oggi vengono chiamati eremiti, monaci, sadhana, sadhu, lama, ec..ec…. non che questo sconvolga l’ordine del popolo cristiano, ma, se letto in modo sociologico, anche l’evadere da Babele da parte del popolo, contro le aspettative del re Nimrod, che voleva una unica sola comunità umana su tutta la terra con una sola lingua, può significare un precedente nella storia delle rivoluzioni sociali e delle guerre di indipendenza, inoltre, nonostante la chiamata alla solitudine, questi eremiti non abbandonano l’idea di essere d’aiuto agli altri.

Quindi, dopo aver studiato la storia della chiesa, credo ancora all’opportunità di uscire da essa da parte di alcuni che lasciano le 99 pecore per fare un percorso alternativo e vogliono conoscere meglio se stessi anche in solitudine e liberandosi da legami opprimenti, non certo frutto di un ordine divino ma piuttosto da ordini imposti dall’uomo in nome di dio.

Io accetto critiche, caro Bruno, sono stato anche io eremita per anni presso alcuni dei più importanti monaci sia cristiani che buddisti. Con me si può dialogare seppur anch’io abbia dei limiti, insomma, come un agnostico, potrei dire senza alcun dubbio, se non lo so, non ne posso parlare.

teologo cattolico

@rossana.

scusa se mi sono rivolta a te. mi sembava che il tuo intervento sottindesse una idea di ordine come imposizione morale (magari “cattolica”). mi sono sbagliato probabilmente.

comunque volevo dire che ovviamente i concetti di ordine e disordine non sono “invenzioni” cattoliche, non hanno il copyright confessionale (cfr intervento @paul mannoni sopra). è un uso normale nella lingua italiana e non solo. vi è un ordine in ogni cosa, perchè tutto ha una struttura, una forma.

pincopallino

proprio una bella relazione che ho seguito con piacere e interesse

Popper

Mi sono rivisto e scaricato il video dell’incontro e devo dire che sarebbe auspicabile che la Rai non solo non copiasse certi video su you tube per notizie taroccate nei telegiornali, ma chiedesse all’UAAR di poter mandare in onda gli incontri del giovedì.

Magari in orari in seconda serata o al pomeriggio, ma è una mia pia illusione.

Popper

Ultimamente ho seguito gli studi condotti da Sarina Rodrigues, dell’Oregon State University (Usa) che ha testato su di se una serie di esami genetici in relazione alla capacità empatica, quindi della predisposizione genetica ad aprirsi algi altri e ad essere attenti alle loro necessità. Ecco alcune sue affermazioni.

«Ho testato me stessa e, pur non essendo nel gruppo GG, mi piace pensare di essere una persona molto attenta e piena di empatia per gli altri. Questi risultati possono aiutarci a capire che alcuni di noi sono nati con una tendenza a essere più empatici e a reagire meglio degli altri allo stress, e questo ci può aiutare a raggiungere anche altre persone che sono naturalmente più chiuse, perché i legami sociali sono benefici per tutti».

Ora, riflettendo su queste parole non posso che prendere atto di alcuni suoi studi approfonditi e scoperte sbalorditive in ambito genetico e psicologico, quindi, senza concludere frettolosamente che la genetica abbia tutte le risposte alla domanda “se vi è un ordine ontologico nella natura umana”, posso almeno affermare con una certa serenità che dai genitori si eredita molte caratterstiche non solo fisiche ma anche psicologiche, e la stessa madre comunica con il figlio nel grembo e questo non è sopranaturalità, è empatia ed è del titto naturale.

A me è capitato, anche se non conoscevo certe persone mai viste prima, di avere una certa empatia e propensione ad aiutarle; dal momento che sono ateo e non sono guidato dal vangelo o da altri testi sacri nemmeno nell’anticamera del cervello, devo dedurre che ero geneticamente predisposto e ciò è parte di un ordine misterioso.

La mia disciplina mentale ha acquisito esperienze eremitiche e tecniche di attenzione e autoosservazione in mé stesso, portandomi a conoscere le meccaniche della mia mente sia in silenzio statico, che in movimento per questioni di lavoro, e la scienza mi sverlerà prima o poi altri misteri della mia mente e del mio corpo e ne sarò felice perchè mi aiterà a conoscere meglio me stesso.

Allora vi è chi nega che esista un’ordine nella natura umana, mentre io penso che l’ordine naturale nell’uomo esiste, perchè esiste la necessità di una disciplina mentale e fisica nella crescita e nello sviluppo del carattere individuale, che contraddistingue l’uomo come evoluto, ma non debba mai essere di tipo moralista o ingabbiato in migliaia di leggi di cui non ne conosce perfettamente tutte le possibli incongruenze, finendo poi per sbandare a destra o a manca a seconda delle leggi davanti alle quali non gli riesce sempre di interpretarle in modo imparziale.

Le relazioni sociali e lo sviluppo di quell’empatia geneticamente innata nell’individuo fanno della disciplina mentale e fisica, raggiunta con la maturità, un comportamento etico e civico, quindi, che non necessita di comandamenti divini ma semplicemente di rispetto dell’altrui libertà, ciò richiede che si accetti serenamente un ordine legiferato da una Costituzione, la quale garantisce il rispetto per tutti, ma ognuno di noi sia attento alle proprie responsabilità perchè esse vengono considerate attendibili e affidabili ma anche sanzionabili se necessario.

A ciò come siamo giunti oggi? Perchè l’uomo non è un isola, anche se per un tempo relativamente lungo si è ritirato in un eremo o in monastero a meditare, ma in ciò vedo un mettere ordine in se stessi, un fare chiarezza e ricercare la coerenza nei propri comportamenti che poi si palesano agli occhi di tutti e possono essere più o meno criticabili e si accetta anche la critica.

L’empatia può prevedere la richiesta di bisogno da parte dei propri concitadini ma deve tener conto della privacy, quindi, anche l’altruismo deve essere molto discreto e rispettoso, mai invadente, quindi non basta più neppure la predisposizione gentica all’empatia, ci si deve confrontare con un ordine sociale basato sia sulla gentilezza nell’aiutare gli altri che sulla discrezione nel lasciarli in pace se non volessero essere aiutati, ma lo si può chiedere loro con approcci quasi in punta di piedi.

Io ho anche un po’ divagato nel prendere in esame i vari aspetti di un ordine nella natura umana che nella società. scusatemi se mi sono dilungato.

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