A Varallo, in provincia di Vercelli, il sindaco e deputato leghista Gianluca Bonanno ha emanato un’ordinanza che vieta di indossare burqa, burqini e niqab su tutto il territorio comunale. Il divieto, esteso ad ambulanti e mendicanti, è stato rafforzato dai cartelli stradali che il sindaco ha fatto installare, uno dei quali è stato riprodotto sul sito dell’agenzia AdnKronos. Secondo il sindaco, occorre “prevenire per favorire una vera e sana integrazione contingentata”. Nei giorni scorsi il sindaco aveva comprato, a spese del comune, un ingente quantitativo di crocifissi da regalare a chi ne avesse fatto richieste.
Varallo (VC): ordinanza anti-burqa, con tanto di cartelli stradali
48 commenti
Commenti chiusi.
ah perchè di simili indumenti se ne vedono in quantità in giro,soprattutto in un paesino…come al solito i leghisti brillano per intelligenza.certo che se dovessero vietare di girare per le strade ai fessi costoro sarebbero perennemente ai domiciliari
Tanto i cartelli mica li paga sto padano…
Ma può farlo? Può un sindaco “ordinare” come ci si debba vestire, quando le leggi italiane vanno in altre direzioni?
Allora mi adeguo e dico che a me piacerebbe, se fossi sindaco, emanare un’ordinanza che vieta l’utilizzo dei pantaloni bassi che fanno vedere le mutande. Perchè? Numme piace, punto e basta.
Inoltre vieterei l’uso disinvolto della cravatta per gli uomini e delle borsetta per le donne. Se sò sindaco come gli altri, allora me posso permette questo ed altro.
Ma siamo sicuri che funzioni così?
La legge italiana vieta di girare in pubblica col volto coperto ed irriconoscibile, quindi ai sensi di legge i divieti sono legittimi, anzi pleonastici…
A quando un viaggio organizzato con le ronde padane da questi sindaci zelanti per liberare la terra santa dalla presenza musulmana ?
Mi pare che sia più che giusto! Ma non dovrebbe essere una ordinanza sindacale ad impedirlo, ma una legge di pubblica sicurezza. In questo sta la stupidità leghista.
Chissà perchè qualsiasi baggianata religiosa deve essere ammessa.
Non capiscono che sono i diritti umani e la libertà di tutti che devono essere salvaguardati, non le stupidaggini religiose in se!!!
@enrico matacena
mai, perchè sono dei codardi vigliacchi e se andassero in quei paesi se necessario leccherebbero anche i piedi dei musulmani, mentre qui sanno solo fare i gradassi con i deboli.
@ Red Passion
ovvio che il sindaco non può imporre i vestiti. Il problema è il viso coperto, per la sicurezza.
Le cose più semplici in Italia diventano problemoni.
Ma “integrazione contingentata” = conversione forzata? :S
Sarebbe da postare in un forum musulmano, tipo questo
http://islam.forumup.it/profile.php?mforum=islam
Senza tanto fare i gradassi, sarebbe sufficiente far rispettare una ben precisa legge (rispetto della legge: concetto sempre più strano, per non dire eversivo…) che vieta di andare in giro col volto coperto se non per ben precisi motivi (ad esempio il casco per i motociclisti, ma solo se indossato un attimo prima di salire in sella e poi tolto subito dopo essere scesi: è vietato andare in giro a piedi col casco integrale in testa). Secondo la legge i motivi religiosi non sono un motivo accettabile.
Punto.
@Enrico Matacena
Finirebbe peggio che la storica crociata dei pezzenti, guidata da tale Walter Pennyless (Gualtiero Senzadenari) che fu fatta poco prima della I crociata ufficiale, di goffredo di Buglione. Oltretutto le ronde, padane e no, sembra siano proprio pochine, 6 in tutto, 7 con quella spassosissima di Aldo, Giovanni e Giacomo.
Help!!
Un’idea a difesa delle donne in mano a un ……. (riempire a piacere)?!
Povero mondo: come si farà a ragionare se ci si mettono questi soggetti a imbrogliare le carte?
Ho scritto più volte che il velo è dichiaratamente per gli stessi islamici simbolo di sottomissione in quanto indicatore di HOJB e HAYA (pudore e vergogna della femmina) che il maschio deve difendere arrivando all’uccisione della donna che li perde, altrimenti il maschio stesso perde il NAMUS, l’onore sexuale, e il QUEIRAT, la virilità che preserva il namus.
Il maschio per essere maschio deve imporre il velo, strumento di certificazione DOC del suo namus: “sono un vero uomo se controllo le mie femmine” (le mie pecore??).
Ora, questo non me lo invento io (prima che gli “islam-boyz” si lancino a lapidarmi virtualmente, senza poterlo fare di persona), ma è teologia islamica: sono secoli che ne discutono i teologi. La conclusione è sempre la solita: velo = uomo virile; non velo = poveraccio mezzo-uomo
E le donne? Che c’entrano in questo discorso, loro sono inferiori: secondo il Corano valgono la 1/2.
Cosa volete che capisca un’analfabeta totale, educata nella servitù mentale?
Le va bene così…
E le ragazze che se lo scelgono? Libere di scegliere di farsi schiavizzare in nome di un’identità religiosa-politica?
Approfondiamo il problema con un parallelo sulla servitù mentale introitata per generazioni.
Molti schiavi neri americani non volevano la parità coi bianchi perchè avevano interiorizzato la servitù come stato di natura, come molte donne musulmane oggi. Insomma, non ne volevano sapere di essere liberati: volevano continuare a stare sotto i loro padroni.
Cosa si doveva fare? Tenerli nelle piantagioni? Lasciare che si tenesserro strette le loro catene ai piedi? Che continuassero a dire “Sì-badrone”?
Nessun radical-chic de noantri di fronte agli schiavi neri dirà “E’ la loro “cultura”, quella di farsi frustrare e sfruttare di bianchi: visto che ci tengono alle catene e alla capanna dello zio Tom, lasciamogliele.”
Eh, no!
Coi neri non vale: loro devono essere “liberati” e “rieducati” perchè sono uguali ai nostri radical-chic. Non lo vogliono? E’ colpa del “sistema”, della mancanza di educazione, della crudele manipolazione subita per secoli…
Con le donne che hanno interiorizzato una percezione del sè sottomessa e schiava, invece, vai con il velo come libera scelta!
Vai con l’Occidente regno del male oppure, altra giustificazione, vai con “noi non abbiamo in mano la verità, ogni cultura è valida”…
I cattivacci (gli eredi degli illuministi, quelli che credevano che tutti gli uomini – e le donne – fossero uguali) sono quelli che vogliono le donne a testa alta e senza catene, invisibili ma fortissime perchè psicologiche.
I buoni sono i relativisti che parlano – da maschi, che mai hanno avuto un padrone mentale – di “loro cultura” e di “libera scelta”.
E non venite a cianciare di donne occidentali schiave di minigonne o grazie al vento: da noi una donna è libera di vestirsi da suora o da zoxxola, nessuno le toglie la vita per questo.
C’è di tutto per strada: dalle Lolita alle punk, dalle Emo alle manager…
Non c’è l’obbligo di essere veline mezzenude, come non c’è l’obbligo di essere puritane nero-vestite…
Non ci deve però essere spazio per le schiave, per nessuna schiava, nemmeno per quelle che lo vogliono perchè nella loro testa le catene sono interiorizzate da secoli di schiavitù. Infatti, sarebbe ora che certi “signori” si degnassero di considerare le donne musulmane come esseri umani manipolati e plagiati, non come philosophes o socratici maitres à penser che scelgono il velo come loro un papillon o una cravatta con nodo alla windsor, o meglio ancora un maglione a collo alto alla Woody Allen…
Quoto totalmente!
Standing Ovation!
Temo che il commento sia scomparso: non lo vedo da nessuna parte…
Provo a spezzarlo:
Help!!
Un’idea a difesa delle donne in mano a un ……. (riempire a piacere)?!
Povero mondo: come si farà a ragionare se ci si mettono questi soggetti a imbrogliare le carte?
Ho scritto più volte che il velo è dichiaratamente per gli stessi islamici simbolo di sottomissione in quanto indicatore di HOJB e HAYA (pudore e vergogna della femmina) che il maschio deve difendere arrivando all’uccisione della donna che li perde, altrimenti il maschio stesso perde il NAMUS, l’onore sexuale, e il QUEIRAT, la virilità che preserva il namus.
Il maschio per essere maschio deve imporre il velo, strumento di certificazione DOC del suo namus: “sono un vero uomo se controllo le mie femmine” (le mie pecore??).
Ora, questo non me lo invento io (prima che gli “islam-boyz” si lancino a lapidarmi virtualmente, senza poterlo fare di persona), ma è teologia islamica: sono secoli che ne discutono i teologi. La conclusione è sempre la solita: velo = uomo virile; non velo = poveraccio mezzo-uomo
II parte (forse era troppo lungo)
E le donne? Che c’entrano in questo discorso, loro sono inferiori: secondo il Corano valgono la 1/2.
Cosa volete che capisca un’analfabeta totale, educata nella servitù mentale?
Le va bene così…
E le ragazze che se lo scelgono? Libere di scegliere di farsi schiavizzare in nome di un’identità religiosa-politica?
Approfondiamo il problema con un parallelo sulla servitù mentale introitata per generazioni.
Molti schiavi neri americani non volevano la parità coi bianchi perchè avevano interiorizzato la servitù come stato di natura, come molte donne musulmane oggi. Insomma, non ne volevano sapere di essere liberati: volevano continuare a stare sotto i loro padroni.
Cosa si doveva fare? Tenerli nelle piantagioni? Lasciare che si tenesserro strette le loro catene ai piedi? Che continuassero a dire “Sì-badrone”?
Nessun radical-chic de noantri di fronte agli schiavi neri dirà “E’ la loro “cultura”, quella di farsi frustrare e sfruttare di bianchi: visto che ci tengono alle catene e alla capanna dello zio Tom, lasciamogliele.”
Eh, no!
Coi neri non vale: loro devono essere “liberati” e “rieducati” perchè sono uguali ai nostri radical-chic. Non lo vogliono? E’ colpa del “sistema”, della mancanza di educazione, della crudele manipolazione subita per secoli…
La cosa non è tanto semplice. Che il velo (nella sue varie forme) nasca come simbolo di sottomissione è più che vero. Vero è anche che al giorno d’oggi non è più percepito così in alcuni paesi islamici dov’è diventato una libera scelta di espressione religiosa.
Venedo all’immigrazione da paesi come pakistan, emirati arabi, ecc…. per intenderci quelli rimasti al 600AD. Io non credo che un assalto frontale a colpi di divieti sia la strategia migliore. Si finirebbe per fare sente non volute e sotto attacco proprio le persone che si vuole difendere, spingendole fra le braccia dei vari mullah.
Io opterei invece per il rendere obbligatori, per lo ottenimento\mantenimento del permesso di soggiorno, dei corsi di lingua italiana e di diritti e doveri del cittadino. Molte persone non chiedono aiuto sia per via delle barriere linguistiche sia perchè non sanno che hanno determinati diritti e che lo stato li proteggerebbe.
Solo è più facile fare bassa demagogia a colpi di divieti e crociate per difendere “i nostri valori”, che organizzarsi per fare veramente qualcosa di utile.
Sono molto d’accordo con te, ma i corsi di lingua italiana e di diritti e (soprattutto) doveri del cittadino li renderei obbligatori anche per quelli che la cittadinanza italiana ce l’hanno già da generazioni!
Discorso complesso e difficile da districare…
Di cosa ci sarebbe bisogno?
1) Scolarizzazione delle bambine: da rendere obbligatoria fino ai 18 anni – se potessi le farei vivere direttamente a scuola. Iniezioni quotidiane di autostima, autorispetto, di automantenimento, di autoaffermazione: insomma, un corso di “Percezione del sè come persona dotata di valore e libertà di scelta.
2) scolarizzazione forzata delle madri!!!!!!! Assolutamente, obbligatoriamente, andandole a prendere in casa se necessario. Dall’alfabeto ai diritti di libertà, uguaglianza, parola e pensiero. Sono donne che non sanno nemmeno quanti anni hanno – orribile, ma vero, soprattutto per le Pakistane… Il velo per loro è il confine del mondo conosciuto. è l’insieme delle colonne d’Ercole.
3) Corso di costituzione per i maschi: non ti piace? Vattene, ma lasci qui mogli (pensate che ce ne sia solo una?) e figli/e – adesso che ci sono, mica ti permetto di riportare una dodicenne a sposarsi con un vecchiaccio 50enne.
@ Red Passion
Ma può farlo? Può un sindaco “ordinare” come ci si debba vestire, quando le leggi italiane vanno in altre direzioni?
Sei in errore; leggiti il post di Stefano Bottoni e stampatelo bene in testa. Rassicurati che non sei il solo a cadere in questo errore. In genere, spero tu non lo sia, è una visione politica tipica dei catto comunisti il voler giustificare tutto quello che viene dall’estero, come se noi fossimo i cattivi e “loro” i buoni. La legge di uno stato è fatta in base a delle necessità logiche e non si accettano dettami religiosi.
III parte in approvazione (chissà se anche il primo invio è lì: io non lo visualizzo)
Becera propaganda per cercare di far su qualche voto. Credo che ormai stiamo raschiando il fondo della stupidità. Ma d’altro canto c’è da domandarsi a che cosa serva la Lega Nord e che cosa mai potrebbe far di diverso se non le scempiaggini che fa.
Peccato che questa non è laicità. E’ solo xenofobia di me..da.
Il burka è senz’altro una schifezza, come ha chiarito lacrime e Sangue (tutto il suo messaggio è uscito), ci mancherebbe altro, poco inferiore come abominio alle mutilazioni sessuali, ma la ordinanza del sindaco leghista è comunque ridicola.
Si, lo so, bisognerebbe giudicare sempre il merito delle azioni e delle proposte, non in funzione di chi le fa, ma nel caso dei leghisti non ci riesco proprio: è tale la loro becera ignoranza o ignorante beceraggine che riescono a rendersi ridicoli ed avere torto anche quando in principio avrebbero qualche valida ragione.
Comunque il burka e il niqab sono automaticamente proibiti dalle leggi di ordine pubblico, perche nascondono il viso.
Qualunque motivazione religiosa, sia per rinforzarne il divieto che per crearne una deroga, è una cosa sbagliata.
Un velo che non copra il viso, come l’hejab, sara antipatico a vedersi per un laico o una laica occidentale, ma dobbiamo rispettare la liberta individuale di vestirsi come ci pare.
A qualche cattointegralista che volesse fare ancora storie basta ricordare che un velo del genere lo portano anche le suore cristiane, e vediamo come se la cava. In un land tedesco a guida democristiana avevano passato una legge che proibiva il velo alle insegnanti; una insegnante mussulmana ha fatto ricorso e il suo avvocato ha subito usato la storia delle suore: la legge è stata subito ritirata.
Stefano Bottoni ha già adeguatamente spiegato che non si può andare in giro col volto coperto e su questo non mi dilungo. Condivido quanto detto sopra da Stefano Grassino. In ogni caso su islam e robe del genere è meglio cominciare a stare in campana ragazzi perchè, d’accordo che abbiamo già grosse gatte da pelare con la ccar ma è meglio stroncare sul nascere certi problemi con nuove (per il paese solo da una 20 d’anni di una certa rilevanza) superstizioni. Vorrei ricordare anche che un giornalista di televideo-rai per aver scritto un romanzo sulla convivenza tra islamici e cristiani si è beccato una lettera di minacce con 2 proiettili (fonte articolo21), no dico per un romanzo eh. Meglio cominciare a stare in campana anche su questi problemi. Il medico pietoso aggrava la malattia. Per quanto l’ordinanza del sindaco essendoci già una legge si configura come propaganda in questo caso è proprio il caso di dirlo non gli butterei la croce addosso.
A quando i rastrellamenti dei centri abitati con manganelli e aggeggi vari!?!? 🙁
Devono togliere quel tipo di abbigliamento, non perche’ da fastidio a qualcuno o perche lo dice la legge…
MA PERCHE’ NON SERVE A NULLA ED E’ SOLO UN’ALTRA STUPIDAGGINE DETTATA DE UNA RELIGIONE RIMASTA AL MEDIOEVO…
il velo copre solo la testa…bisognerebbe vietare anche i berretti…
@ bismarck
Lui forse lo farà per xenofobia ma in questo caso, lo stato deve essere indifferente e superiore ad eventuali posizioni strumentali ed applicare la legge per quella che è. In quanto ai talebani di importazione, dobbiamo fargli capire che se dal Rinascimento all’Illuminismo fino alla Rivoluzione D’Ottobre ed a quella Industriale Inglese, i nostri Avi si sono fatti in quattro per avere il benessere che oggi abbiamo e con esso le libertà, i loro nipoti non sono disposti assolutamenti a giuocarsi quattro secoli di sudore per accontentare quattro fanatici di malati di mente che intendono imporci la loro religione. Sia chiaro che se vogliono il giuoco duro, rischiano grosso, almeno per come la vedo io.
@ Stefano Grassino
da incorniciare.
Anzi, da farci un cartello stradale.
Visto il cartello —-> LOL
@ Stefano Grassino
Concordo in pieno, soprattutto sui sacrifici fatti per ottenere una vita decente. Io già non tornerei indietro di 40 anni figurati tornare al medioevo. La politica da seguire è quella della laicità alla francese non certo quella politica fallimentare e che sta portando al comunitarismo (rinchiudere le persone all’interno di gruppi, per chi non lo sa, annullando di fatto i diritti della persona a favore della comunità in cui è nato) in Gran Bretagna e Olanda. Anche nella pacifica Danimarca se ne sono accorti e stanno provvedendo. Se perseguissimo la strada del comunitarismo sarebbe la fine. Tradiremmo Galileo e tutti quelli che hanno lavorato per tirarci fuori dall’ignoranza e dal servaggio, non oso nemmeno pensarci. Per le supersitizioni l’umanità ha già dato, pagato e strapagato. Ha dato il sangue senza ricever niente in cambio. Non si deve indietreggiare.
Sono d’accordo con Stefano Grassino: in Italia si va in giro a viso scoperto e quindi riconoscibili, e questo vale per tutti: uomini e donne, islamici e cristiani, atei e pastafariani.
Se una suora, una donna islamica o un travestito vogliono mettersi un velo o un foulard in testa, ognuno in forza dele proprie convinzioni, liberi di farlo: ma l’ovale del viso deve restare scoperto perchè la riconoscibilità delle persone nei luoghi pubblici è un’esigenza dettata dalle necessità di trasparenza e di sicurezza pubbliche.
Che allah, cristo, budda o il flying spaghetti monster lo vogliano o meno.
@ Marco G.
Dipende dal tipo di velo: il niqab lascia visibili solo gli occhi, il burqa neanche quelli.
Il velo islamico che lascia scoperto l’ovale del volto (paragonabile al velo delle suore cattoliche) è solo l’hijab: che infatti nessuno, neanche il sindaco di Varallo che adora i suoi feticci e cerca di vietare quelli altrui, si sogna di proibire (sa che non sarebbe possibile, neanche per lui).
@ Stefano Grassino
Non capisco perchè mi abbiano bloccato il commento ma tantè, lo spezzerò per vedere cosa non va bene.
I parte
Concordo in pieno, soprattutto sui sacrifici fatti per ottenere una vita decente. Io già non tornerei indietro di 40 anni figurati tornare al medioevo. La politica da seguire è quella della laicità alla francese non certo quella politica fallimentare e che sta portando al comunitarismo (rinchiudere le persone all’interno di gruppi, per chi non lo sa, annullando di fatto i diritti della persona a favore della comunità in cui è nato) in Gran Bretagna e Olanda. Anche nella pacifica Danimarca se ne sono accorti e stanno provvedendo. Se perseguissimo la strada del comunitarismo sarebbe la fine.
@ Stefano Grassino
II parte
Tradiremmo Galileo e tutti quelli che hanno lavorato per tirarci fuori dall’ignoranza e dal servaggio, non oso nemmeno pensarci. Per le supersitizioni l’umanità ha già dato, pagato e strapagato.
@ Stefano Grassino
III parte
L’umanità Ha dato il sangue senza ricever niente in cambio. Non si deve indietreggiare.
Che sia invece il caso di vietare il verde nel taschino della giacca?
Ah Ah! Che burloni quelli della Lega. Pensare che sono così valorosi celoduristi, non pensavo si concedessero tanto spirito.
Facciamo un esempio: adesso come adesso a Varallo le persone che girano a volto coperto (perchè quello è, oltre ad una discriminante religiosa) sarà…. una?
Benissimo, ammettiamo che una persona a Varallo, causualmente, venga aggredita da un qualcuno coperto da niqab (che potrebbe essere uomo-donna, magro/a come di corporatura media, biondo o moro……). Chi si andrebbe a cercare? Quella che non c’entra nulla magari… Troppo garantista? Ma oltre alla sopraffazione religiosa su un corpo femminile (che dovrebbe fare incazzare qualunque liberale) ammettere l’uso di fagotti che coprono interamente il volto di una persona, rendendola inidentificabile, che cosa causa? Se a fare gli esami all’università, nelle banche, negli uffici postali, ecc. ecc. è consentito l’accesso con il burqa o il niqab (sotto cui ci può essere una musulmana come mio zio) chi ha davanti chi? Non c’entra il potersi vestire come si vuole. Persino in diversi Paesi islamici (ben lontani dalla laicità) stanno proibendo il burqa perchè viene usato da terroristi, rapinatori ecc. ecc. che rendono impossibile riconoscere a chiunque chi gli sta davanti, e invisibile chiunque in una folla di fagotti uguali. E’ impossibile inserire in un contesto sociale un essere privo di volto, a meno che il contesto sociale non sia quello dei parenti stretti, senza nessun altro previsto. Che è quello che avviene per le musulmane realmente sotto il burqa. E’ questo che auspichiamo? Che le donne musulmane restino segregate nei clan, mentre chiunque potrebbe usare il fagotto islamico per fare qualunque cosa? Se le musulmane devono avere un visibile simbolo della loro fede, non possono trovarne uno che non renda impossibile il normale contatto con il prossimo in una società aperta? (Se poi fosse paritetico per uomini e donne sarebbe ancora meglio)
PS: il burqa viene imposto alle donne dove vengono trattate come merce, dove possono uscir di casa solo accompagnate ed autorizzate da un maschio della famiglia e dove devono essere invisibili per tutto il resto del mondo. Se metti n. donne bardate con il niqab insieme non si distinguono.
Io ho barba e baffi. Non sui documenti! Nell’itaglia di domani rischio la lapidazione o il rogo?
Sarà meglio che mi rada! Per tranquillità!
Il problema è duplice.
Da una parte i musulmani che vogliono imporre il burca, dall’altra un estremismo cattolico purtroppo sempre più forte che combatte contro i sacrosanti prncipi di emancipazione e libertà della donna, entrambi alleati nel riportare la nostra società allo stato medioevale, onde regnare incontrastati sul popolo e poter soddisfare i loro comodi e le loro pulsioni più sfrenate e repellenti.
Da notare poi come la stragrande maggioranza delle violenze sulle donne avviene proprio all’interno di quelle famiglie trdizionali e patriarcali che tanto si esaltano e tanto si vorrebbe riportare in auge.
principi, tradizioni….. xcuse
“ma l’ovale del viso deve restare scoperto perchè la riconoscibilità delle persone nei luoghi pubblici è un’esigenza dettata dalle necessità di trasparenza e di sicurezza pubbliche.”
Non è comunque molto semplice riconoscere il volto di una persona solo dalla parte anteriore e senza poter vedere i capelli.
Io stesso sono stato particolarmente colpito nel vedere suore con e senza velo (non che capiti spesso, comunque): sembravano due persone completamente diverse, in quanto coi capelli e la nuca in vista la fisionomia cambia e parecchio.
Il caso è stato chiuso una volta per tutte a Drezzo, con annullamento da parte del Prefetto di Como e perfino un appello del Presidente Ciampi. Sia immigrazione che sicurezza sono competenza dello Stato. Si dovrebbe cucire un burka con il gonfalone del comune e tutte le bandiere padane
rimane sempre il diritto cristiano di flagellarsi per strada o no? 🙂
Io a Varallo sono andato spesso, abito anchio in Valsesia e non ho mai visto un burka.
Chi le paga tutte le spese per quei cartelli inutili, dopo le spese per ii crocifissi distribuiti solo per propaganda, e’ vergognoso usare la religione per propaganda in quanto ai leghisti fascisti non interessa niente del crocifisso.
In linea di massima sono d’accordo