RU486, nuovo blocco dalla commissione del Senato

Nuovo stop per l’immissione in commercio della pillola abortiva RU486. Come previsto, la Commissione Sanità del Senato ha approvato un documento con cui chiede che il ministero della Salute esprima un parere tecnico la compatibilità dell’uso del farmaco con il dispositivo della legge 194/1978. A favore del documento hanno votato i commissari di PDL e Lega, contro quelli del PD.

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73 commenti

bismarck

Battuta di Antonello Caporale: L’ITALIA STA DIVENTANDO IL PAESE PIU’ RICCO DEL TERZO MONDO.

fab

L’ho sentita anch’io, ma non concordo: l’Italia E’ GIA’ il paese più ricco del terzo mondo.

Stefano Bottoni

Avrei potuto scommettere tutto ciò che posseggo che ciò sarebbe accaduto, senza paura di perdere.
Pur di non far passare qualcosa che dispiace al vaticano sarebbero pure capaci di mettere in mezzo il parere dell'”Associazione per la difesa del branzino abbandonato sullo scoglio”!
Vergogna! Vergogna! Vergogna!

peppe

Tranquilli… presto la RU486 sarà disponibile di contrabbando: così in pubblico tutti saranno virtuosi e leccanatiche al vaticano, in privato basterà pagare… certo qualcuno morirà, ma almeno le sessuofobiche e misogine radici cristiane saranno salve

LS

ecco il commento di uno dei piu’ noti ed acuti intellettuali del pdl:
“C’erano troppi dubbi sulle conseguenze che la pillola avrebbe potuto avere sulla salute delle donne.” Per noi lo stop è una vittoria di civiltà, una vittoria in difesa della salute (delle donne)”.
non ho parole…

Stefano Bottoni

Le parole le avremmo sia tu che io che la maggior parte dei frequentatori del blog… ma non passerebbero la censura.

gianfranco

e citiamolo questo pozzo di scienza : Maurizio Gasparri.
Si è dimenticato di dire però che all’estero gira da anni e nn mi pare ci sia stata un ecatombe.

l’Associazione Mammane italiane ringrazia.

Stefano Bottoni

Giusto! Bisogna difendere i diritti delle mammane, non vorremo mica tranciare queste antiche e tradizionali radici, no?

roberta

e chi difende la salute di tutti quelli che muoiono di malasanita’?
ogni anno centinaia di persone perdono la vita per infezioni o complicazioni da imputare
alla negligenza di medici e infermieri,ma alla loro salute non pensa nessuno…
almeno si abbia il coraggio delle proprie azioni:dire chiaro e tondo che non si vuole
diffondere la ru486 perche’ la chiesa e’ contraria a detta diffusione

WE NEED PROTECTION

Francesi, Inglesi, Tedeschi, Spagnoli, Svedesi, Olandesi, Finlandesi, Portoghesi, Danesi; buttate fuori dall’Unione Europea l’Italia!
Cercate di salvarvi almeno voi!
Noi ci uniremo con il Sudan, l’Iran e l’Indonesia.

Marco Uno

Massì, un tavolo e due ferri da maglia e si risolvono i problemi. Non rinunciamo alle tradizioni.

de beauvoir

E che soffrano, no! … ‘ste donne! Se non vogliono partorire con dolore, almeno che l’aborto diventi una tortura!
Che ci sta a fare la chiesa sennò?

JaneKraft

Tra l’altro negli ospedali retti da CL si continua anche a partorire con dolore.

RICCARDO ATEO

PRESTO L’ITALIA SARA’ UNA REPUBBLICA CATTOLICA SU MODELLO ISLAMICO DELL’IRAN,
SIATE PRONTI, VIGILATE,NON FIDATEVI DI NESSUNO FORSE SOLO L’UAAR POTRA’ ASCOLTARVI,RAGAZZI FATEVI FORZA LA STRADA PER VIVERE IN UN PAESE LAICO E CIVILE E’ ANCORA MOLTO TORTUOSA, SARA’ UNA LUNGA BATTAGLIA!!!!!!

gabriele zamparini

Il Vaticano non si arrende e attraverso la Commissione Igiene e Sanità del Senato cerca di fermare l’introduzione della pillola abortiva RU486; il farmaco è utilizzato da vent’anni in paesi come Francia, Regno Unito e Svezia e approvato dagli organi competenti in piu’ di trenta paesi, dagli Stati Uniti alla maggior parte dei paesi dell’Unione Europea. Ma i buffoni in Parlamento prendono le direttive dall’ultima tirannide ancora presente in Europa, il Vaticano appunto, dove sadici fondamentalisti esperti nella teologia degli uteri vogliono ancora imporre la loro abominevole follia all’umanità
http://zamparini.wordpress.com/2009/11/26/santita-mi-perdoni-per-tutto-quello-che-ho-fatto/

marco.g.

…dopo la decisione del governo l’agenzia del farmaco dovrà di nuovo deliberare, le commissioni stopperanno di nuovo la cosa e il governo dovrà di nuovo decidere, l’agenzia del farmaco dovrà di nuovo deliberare…
e noi li paghiamo per fare ‘sti loop…

Dalila

Non sono d’accordo: di stupidità allo stato puro è stra-piena l’Europa, la differenza è che gli altri paesi tengono troppo alla propria sovranità e pertanto non sono affatto servili.

tomaraya

perchè quando leggo certe notizie l’unico commento che mi viene è una bestemmia lunga quanto guerra e pace?

Emanuela

Ringrazio dal profondo del cuore l’On. Gasparri: senza il suo aiuto, noi donne non sapremmo nemmeno come affrontare i dolori mestruali….

Dalila

Scusate il pessimo gusto ma non so perchè mi è venuta in mente una vecchia frase:
“Se vedi nero, spara a vista: o è un prete o è un fascista”.

Cartman666

ohè calma che ci sono i dark metallari come me, che i preti e fascisti non li possiamo vedere.

Claudio Diagora

A me è venuta in mente quella che dice: La chiesa che illumina è quella che brucia…

marco.g.

ma si mettessero daccordo, la vogliono vietare perchè è contro la salute delle donne o contro quella della vita prima del concepimento ecc??? insomma, sono ridicoli, come il papa, come tutti i cattolici

strozzapreti

Questi politici servovaticanisti sono veramente pateticopenosi.

strozzapreti

Questi politici servovaticanisti, sono straordinariamente pateticopenosi.

A-ndrea

Posso interrompere un attimo gli sfoghi (che comunque mi trovano d’accordo)?
A parte l’ineffabile Gasparri, tecnicamente è stato solo chiesto un parere se la pillola è conforme alla legge 194. Dal punto di vista giuridico non mi pare scandaloso.
Se non fosse compatibile, è comunque sempre una questione giuridica.
Voglio dire, una legge anche magari sbagliata è sempre una legge. Piaccia o non piaccia.
Un conto è qualcosa che lede i diritti umani, un conto è una legge dello stato, quindi legittima, fatta ovviamente con una maggioranza.
Non sto dicendo giusto o non giusto. Sto dicendo “legale”!
Detto questo…
“Pateticopenosi” mi piace molto!!!

Asatan

La 194 non specifica se l’aborto debba essere chimico o chirurgico, dice solo che deve avvenire in strutture ospedaliere autorizzate seguito da 3 giorni di ricovero.
Infatti non è quello il punto. La simil commissione (composta di pseduo politici, non di medici) si arroga il diritto di stabilire se un farmaco usato da 20 anni in tutto il mondo senza particolari problemi sia pericoloso o meno.
L’organismo competente è l’AIFA che ha già riconosciuto la sicurezza del farmaco (attestata da 20 anni di utilizzo, centinaia di studi e pubblicazioni).

L’unica ragione per questo bailamme è il tentativo cattolico di impedire l’introduzione di un metodo abortivo meno traumatico fisicamente e psicologicamente, perchè la donna che fà sesso (se poi è stata stuprata chi se ne frega) và punita con la gravidanza. Perchè il prodotto del concepimento viene prima del benessere fisico e psicologico delle donne.

Non cè NIENTE di legale in questo casino.

A-ndrea

Pienamente d’accordo!
Ovvio che sia una manovra vaticana.
Io non sono esperto di aborto e 194. Però chiedere di verificare la compatibilità con le leggi dello stato mi pare però altrettanto ovvio e ammissibile. Anche se credo sia già stato fatto… dopo 20 anni! Tutto il resto è solita baruffa ideologica/religiosa.

Claudio Diagora

A-ndrea, il punto non è se la legge è sbagliata, è che qui sono sbagliati tutti quelli che ci stanno mettendo mano…. Vogliono farci credere che tutta Europa sbaglia da vent’anni e non lo hanno ancora capito? L’arguto gasparri non mi sembra quel ‘maitre a penser’ che possa condizionare una nazione. gasparri come Aristotele? Ipse dixit!

AndreA

Con questa classe politica non c’è dialogo. Non c’è dialogo con chi nega l’evidenza che è sotto agli occhi di tutti.

Luciano47

Ecco un bell’esempio di poltici “servovaticanisti: la regione Veneto ha stanziato 2 milioni di euro per assumere i sacerdoti negli ospedali. Per loro un contratto in regola e alloggio garantito.L’assessore alla sanità, Sandro Sandri LEGA, intervistato, ha detto:” In un momento in cui un’Europa sempre lontana dal comune sentire della nostra gente consente a qualche professore di gettare il crocefisso nelle aule, riteniamo di mettere a disposizione un servizio prezioso,sul piano culturale,religioso e umano.” Detto per inciso, tali “assistenti religiosi” verranno inquadrati come livello D all’interno del contratto nazionale del lavoro del comparto sanitario. Verrà assicurato,inoltre, un alloggio “adeguatamente arredato” sempre a carico della ULSS, ovviamente.
La speranza in una Italia laica l’è morta e sepolta.

de beauvoir

Direi che l’espratrio ormai è d’obbligo. Hai per caso il link da cui si può recuperare questa bella notizia?
Per la cronaca, sono (purtroppo) veneta; sabato scorso ho accompagnato un amico al pronto soccorso di Cittadella: all’ingresso, dietro il box a vetri della reception, appesi alla parete c’erano ben 3 emblemi cattotalebani in bella vista:
– 1 crocifisso
– 1 immagine della madonna
– l’immagine più insulsamente sdolcinata di gesù che si possa immaginare (quella in cui sembra che si sia appena fatto una canna, per intenderci).
Per me siamo alla fine.

marco.g.

sper che i veneti si costruiscano un muro attorno alla lor regione e che li stiano, ma chi se lo caga il veneto bigotto!!!

Sandra C.

Aspetta che fuggo!!! Sono veneta e in momenti come questo mi vergogno di esserlo.

Cartman666

a parte tutto, la commissione ha espresso un parere negativo, ma puo’ effettivamente fermare la commercializzazione?
Avrei qualche dubbio giuridicamente parlando

marco.g.

la commissione ha demandato al governo, comunque il governo decida l’agenzia del farmaco deve deliberare di nuovo, poi ripassa alle commissioni, se queste danno l’ok allora si procede, se no si demanda di nuovo al governo…hanno studiato un bel loop per non procedere senza dire di no…

Near

No, non può.

“La pillola RU486 “sarà commercializzata in ogni caso”, dice Mario Staderini, segretario di Radicali Italiani, spiegando come “per legge se l’Agenzia preposta ne decide l’immissione sul mercato non può essere un parere del ministero della Salute, come quello richiesto oggi dal Senato, a poterne bloccare la vendita”.”

http://www.radicali.it/view.php?id=149814

Near

“Intervento della senatrice Donatella Poretti, Radical-Pd, segretari commissione Igiene e Sanita’

Mi sembra che la ricognizione di quale sia la procedura corretta sia evidente. La procedura corretta richiede preventivamente il parere del governo e alla luce del parere del governo una nuova delibera dell’Aifa”. Lo dice il ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, Maurizio Sacconi, commentando la decisione della commissione Sanita’ del Senato che nel documento conclusivo dell’indagine conoscitiva sulla pilola RU486 chiede di bloccare la commercializzazione della pillola. Per Sacconi “la delibera gia’ adottata dall’Aifa secondo quella procedura e’ nulla perche’ serve il parere del governo preventivo rispetto all’espressione della delibera dell’Aifa”.
Il ministro invece che dire oggi mi sembra doveva dire fin dal 30 luglio scorso su quale articolo di legge basa la sua affermazione. La delibera per l’immissione in commercio risale infatti a quella data, non avendo sostegno normativo per sostenere questa tesi, Sacconi ha mandato avanti gli zuavi del Senato, Gasparri & c. Ma neppure la relazione approvata in commissione rintraccia la norma di legge che prevede il parere del Governo preventivo su un atto dell’Aifa, e lo suggerisce.
Piegare organi scientifici ai dikat ideologici e’ pericoloso, andare incontro ad una apertura di infrazione europea con atto antiscientifico e’ ideologico. Ennesimo episodio contro lo Stato di diritto facendo il gioco delle tre carte.”

marco.g.

cioè, mi stai dicendo che il senso di sta cosa è: “non posso impedirti di metere in giro la pillola allora ti rompo le balle, gnà gnà gnà”. cioè, noi votiamo e paghiamo 20000 euro al mese sta gente per tirare coca, andare a pu.t.t.ane e fare i dispetti???

Near

esatto, è proprio così…

Tutto sta nelle mani dei tecnici dell’ AIFA e dipende dalla loro capacità di opporsi o meno alle pressioni dei diktat del governo clericalista.

Near

Intervento della senatrice Donatella Poretti, Radicali-Pd, segretaria commissione Igiene e Sanità

“La maggioranza ha oggi confermato l’uso improprio delle istituzioni piegando le stesse alle priorità politiche e ai richiami delle gerarchie cattoliche. Una commissione che per 30 sedute dalla ripresa dei lavori estivi ben 20 le ha dedicate all’indagine conoscitiva sulla Ru486 ha concluso negando l’evidenza: la sicurezza di un farmaco usato da milioni di donne in oltre 20 anni.

A differenza delle leggi come quella che disciplina il mutuo riconoscimento di un farmaco in Europa, il documento approvato dalla commissione non e’ vincolante, ma e’ un mero atto di indirizzo politico che suggerisce al Governo passi come quello dell’arbitrato che già poteva fare, ma che fino ad oggi non ha fatto perché manca il supporto scientifico.
Purtroppo anche il Partito Democratico ha voluto presentare un documento che aveva un punto in comune con quello della maggioranza e che mi ha impedito di sottoscriverlo perché si chiedeva al Governo di emanare delle linee guida che prevedessero il ricovero ordinario per la durata dell’intervento abortivo.
Un atto medico sanitario non può che essere organizzato e gestito dai medici a seconda delle condizioni cliniche e sanitarie della donna, mentre l’organizzazione spetta più in generale alla Conferenza Stato Regioni.
Oggi, ancora più di ieri come Radicali vigileremo perché l’Italia rispetti la normativa europea in materia di farmaci affinché non si incorra in una infrazione europea.
Il voto di oggi, avvenuto dopo la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, e’ la manifestazione di uno Stato che decide sul corpo delle donne considerandole irresponsabili e incapaci di scegliere.
Le donne italiane sono evidentemente figlie di un dio minore.”

marco.g.

no, aspetta, una cosa è se dici che i politici non possono impedire la distribuzione della pillola, un’altra cosa è se dici che l’ AIFA si deve opporre al governo perchè possa essere distribuita. forse sono io che non capisco, ma spiegati meglio, per favore

Near

Nel senso che i membri dell’ AIFA sono nominati dal governo e, se le pressioni sono forti (tipo, minaccia di rimozione dei membri), può essere che cedano al ricatto.
Ma da un punto di vista legale il parere del ministero non ha effetto, serve un decreto.

Dalila

“E’ la manifestazione di uno Stato che decide sul corpo delle donne considerandole irresponsabili e incapaci di scegliere.
Le donne italiane sono evidentemente figlie di un dio minore.”

O, in altri termini, di un Patriarca Maggiore.

stefano f.

siamo di fronte ad una decisione eterodiretta dai preti, recepita dal solito obbediente “blocco” antiprogressista e messa in pratica, formato in soldoni dal 99,9 periodico % della pdl ed una buona metà dei teocom del pd.
siamo una repubblica delle banane, all’estero ridono di noi e hanno ragione.

Ernesto

Ridicoli anche questi.

Il farmaco in questione si può comprare comodamente su internet.

strozzapreti

Da quello che ne so, la legge 194 recita che l’ aborto deve essere effettuato in struttura ospedaliera e non può essere altrimenti visto che si tratta di un’ asportazione chirurgica e questo va bene, ma è palesemente un pretesto rapportare l’ assunzione di una pillola abortiva ad un aborto chirurgico/ospedaliero recitato dalla 194, praticamente bisogna obbedire a mamma..ops papa papà Ratzinger e far vedere che si danno da fare questi pollitici e sottolineo polli.

Cesare b

Salla legge 194/78 sull’ interruzione volontaria della gravidanza.
“8. L’interruzione della gravidanza e’ praticata da un medico del servizio ostetrico-ginecologico presso un ospedale generale tra quelli indicati nell’articolo 20 della legge 12 febbraio 1968, numero 132 (3), il quale verifica anche l’inesistenza di controindicazioni sanitarie. Gli interventi possono essere altresi’ praticati presso gli ospedali pubblici specializzati, gli istituti ed enti di cui all’articolo 1, penultimo comma, della legge 12 febbraio 1968, n. 132 (3), e le istituzioni di cui alla legge 26 novembre 1973, numero 817 (3), ed al decreto del Presidente della Repubblica 18 giugno 1958, n. 754, sempre che i rispettivi organi di gestione ne facciano richiesta.
Nei primi novanta giorni l’interruzione della gravidanza può essere praticata anche presso case di cura autorizzate dalla regione, fornite di requisiti igienico-sanitari e di adeguati servizi ostetrico-ginecologici. Il Ministro della sanità con suo decreto limiterà la facoltà delle case di cura autorizzate, a praticare gli interventi di interruzione della gravidanza.”
Come ben si vede, l’aborto e’ consentito SOLTANTO “PRESSO GLI OSPEDALI PUBBLICI AUTORIZZATI E LE CASE DI CURA AUTORIZZATE”.
Ora, l’ IVG si realizza non quando una donna assume un farmaco a cio’ finalizzato, ma quando tale farmaco ha il suo effetto finale. Dunque, affinche’ l’ IVG farmacologica rientri appieno nei parametri della Legge, occorre che la donna SI TROVI nella struttura autorizzata AL MOMENTO in cui effettivamente abortisce, altrimenti il suo sara’ – legalmente – un aborto clandestino, con tutte le conseguenze del caso per lei e per chi le abbia somministrato il farmaco abortivo. Siccome non e’ possibile prevedere il momento esatto in cui il farmaco fara’ effetto, non esiste altra soluzione che ricoverare la donna per tutto il tempo intercorrente tra l’assunzione del farmaco e il reale aborto.
Se firma per andarsene, ovviamente l’ospedale, non essendo una prigione, non puo’ trattenerla, ma le consguenze legali, per lei, dovrebbero essere quelle suddette, e per il personale sanitario (ovviamente tenuto, in tali casi a fare realazione all’ Autorita’ Giudiziaria) si dovrebbe vedere caso per caso se abbia fatto tutto il possibile per persuderla a restare in ricovero, o non sia, invece, reso complice (o addirittura istigatore) del suo comportamento illegale.
Se la legge vi pare sbagliata, proponetene una migliore.
Saluti.

Near

Il tuo discorso proprio non sta in piedi.

L’ interruzione della gravidanza può essere praticata in ospedale ma la legge non dà disposizioni specifiche sul regime cui deve essere sottoposta la paziente e pertanto il day-hospital non è negato.
L’effetto finale delle RU486 è quello di causare il distacco dell’embrione dalle pareti uterine e e questo avviene solitamente dopo due giorni, trascorsi i quali la paziente ritorna in ospedale, le viene somministrata la prostaglandina e si realizza l’espulsione definitiva dell’embrione per contrazioni delle pareti uterine.
L’interruzione della gravidanza avviene con l’assunzione della ru486 e questo avviene in ospedale. La pillola causa l’inibizione dello sviluppo del’embrione e tutte le fasi successive sono relative all’espulsione del medesimo dall’utero, ma la gravidanza è già stata interrotta.

Ad ogni modo, la legge dice che la pratica di interruzione deve essere eseguita in ospedale e non impone il ricovero continuato fino all’espulsione, ricovero che può benissimo avvenire anche in day-hospital.

Toptone

Denuncia alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti. Il sindaco non può imporre ai locali pubblici idiozie di questo genere.

Quando poi il Governo italiano perderà il ricorso, cosa molto probabile visto che la Corte ha deciso all’unanimità, valanga di diffide al sindaco e rimozione di tutti i crocefissi dai luoghi pubblici.

Quando il teopiteco si troverà davanti al Giudice sia ordinario sia a quello della Corte dei Conti, penso che arriverà a più miti consigli.

L’ha detto lui stesso: IMPORRE A TUTTI I NOSTRI VALORI. L’avessero detto gli atei, sarebbe scoppiata una rivolta.

Near

@ cesare b

Il ricovero continuativo non è imponibile per legge e qualsiasi paziente può firmare ed essere dimesso senza incorrere in sanzioni.

L’aborto clandestino si ha se la paziente assume la pillola e poi la prostaglandina per conto suo, senza le prescrizioni del medico in ospedale. Solo in questo caso si realizza la condizione di pratica eseguita al di fuori dell’ospedale, esattamente come dice la legge, che parla di pratica di interruzione e non di ricovero coatto fino all’espulsione dell’embrione dall’utero.

Near

“Ora, l’ IVG si realizza non quando una donna assume un farmaco a cio’ finalizzato, ma quando tale farmaco ha il suo effetto finale.”

Un conto è la pratica di interruzione, un altro sono gli effetti di tale pratica, che può avere o meno successo immediato e la legge parla della pratica, che consiste nella somministrazione e nell’eventuale aiuto all’espulsione (a posteriori).
Se dopo due giorni non si verifica ancora l’espulsione (ricordiamo che l’inibizone dello sviluppo embrionale comunque avviene con l’assunzione del farmaco e l’embrione muore), la paziente torna in ospedale, le viene somministrata la prostaglandina e dopo poche ore avviene l’espulsione, il tutto nel pieno rispetto della legge.

marco.g.

cmq se l’agenzia è un’emanazione governativa e deve resistere alle pressioni del governo…beh, le donne possono mettersi il cuore in pace…
donne, fatevi sentire, ribellatevi, non votate più!!!

Cesare b

@ near: “L’ interruzione della gravidanza può essere praticata in ospedale ma la legge non dà disposizioni specifiche sul regime cui deve essere sottoposta la paziente e pertanto il day-hospital non è negato.”
In sostanza mi dai ragione. Non vedo grande differenza, né per le persone coinvolte, né per le finanze ospedaliere tra il ricovero “tradizionale” e il dover restare (e il dover tenere delle pazienti) in ospedale per tutto il giorno, con il solo “beneficio” di poter trascorrere la notte a casa, essendo (costosamente) pronte 24 ore su 24 tutte le strutture necessarie per un immediato nuovo ricovero e i necessari interventi.
La “pillola abortiva” sarebbe vantaggiosa soltanto se fosse somministrata in regime ambulatoriale. Ma questo la legge non lo consente …
Saluti.

Asatan

Cesare secondo te fra assumere un farmaco e farti infilare un tubo nella vagina (che può anche bucarti l’utero) cosa è più vantaggioso? Cosa è più sicuro e meno traumatico?
Fra un intervento chiurgico che può esporti al rischio di infezioni e danni permanenti all’utero ed un farmaco che provoca le contrazioni (sfrutando mecanisimi natuarli del corpo) cosa è più conveniente, sicuro e meno traumatico?

Non sò se ti rendi conto che tu stai dichendo che la osa importante non è la salute e la sicurezza delle donne, ma solo il tornaconto economico. Da questo punto di vista la RU farebbe comunque risparmiare diminuendo l’uso di ferri chirurgici, aspiratori, anestesisti, chirurghi, ecc… risorse dirottabili in altri reparti cui servono (sai tipo i pronto soccorsi, reparti oncologici, chirurgici, ecc).

Near

@ Cesare

Sì, di solita dura una giornata o anche mezza giornata, il tempo necessario per accertamenti, esami e terapie.

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