Nuovo sondaggio sul sito UAAR

Un nuovo sondaggio è stato pubblicato sulla home page del sito UAAR. La domanda è: “Quale di queste opinioni è secondo te più adeguata a definire l’inno di Mameli?”
Otto le opzioni tra cui scegliere la propria risposta:
– È un elemento di coesione
– È motivante
– È rappresentativo
– È un simbolo di cui non si può fare a meno, nonostante i suoi difetti
– È conosciuto da pochi
– Non è rappresentativo: i valori che esprime sono ormai superati
– È bellicoso, e discriminante nei confronti di donne e non credenti
– Non so / altro

Si è nel frattempo concluso il precedente sondaggio. Il quesito era: “Nel caso si decidesse di sostituire l’ora di religione cattolica con un altro insegnamento, quale preferiresti tra questi?”
Questi i risultati (2202 voti):
23% Un’ora di educazione al pensiero critico
23% Un’ora di educazione civica
12,5% Un’ora in più di scienze
10% Un’ora di studio delle religioni e dell’incredulità
9% Un’ora sui diritti umani
7% Un’ora in più di una lingua straniera
6,5% Un’ora di studio delle religioni
6% Un’ora di discussione su temi etici
2% Un’ora di studio (imparziale) della cultura cattolica
1% Non so / altro

Archiviato in: Generale

58 commenti

Bruno Gualerzi

Non è tanto l’inno di Mameli che andrebbe preso in considerazione (nè più bello nè più brutto di altri), ma gli inni nazionali come tali. Intendono sottolineare l’apparteneza ad una nazione che come elemento unificante di una popolazione ha fatto il suo tempo… non prima di essere stata – dgenerata in nazionalismo – se non la principale, certo una delle maggiori cause, di un paio di conflitti mondiali nel secolo scorso.
Personalmente, se proprio inno ha da essere, allora prefersico l”Internazionale’.
Vorrei ricordare agli amici atei che giustamente si rifanno all’illuminismo che l’lluminismo era cosmopolita.

Dalila

Nuove forme italiote di “nazionalismo” ed “appartenenza alla casta” (ma quale?) si fanno largo tra i giovanissimi senza un perchè apparente e con conseguenze non sempre positive: effetto del classico provincialismo di un paese immobile in cui l’esperienza del viaggio e della scoperta sono scoraggiate a priori, già dal nucleo familiare d’origine?
E ci si dimentica che siamo tutti, chi più chi meno, cittadini europei e del mondo e questo sentimento dovrebbe muoverci verso una fratellanza ed un interessante scambio culturale.

Giuseppe Recanati

Anch’io ritengo che sarebbe tempo di sbarazzarsi degli inni nazionali, un simbolo di diversificazione che costituisce l’anticamera del contrasto se non del conflitto.
Tuttavia se si vuole mantenere un brano musicale che individui una nazione esso non può essere l’ “Internazionale” per non cadere in una contraddizione.
Per l’Italia io propongo ‘O sole mio’, che è ben più di una canzonetta, ha una melodia meravigliosa, richiama inconfondibilmente il nostro Paese e non contiene affatto temi bellicosi o guerreschi, tipici ahimè di molte composizioni simili.
Se a qualcuno dà fastidio il napoletano si potrebbe recare il testo in lingua italiana.

vecchio laico

Gualerzi – mi sono sempre chiesto perchè lo si chiama Inno di Mameli e non di Novaro. Non si è mai sentito dire il Nabucco di Solera o il Don Giovanni di Da Ponte, ma rispettivamente di Verdi e di Mozart.

Tommaso B.

E’ bellicoso e discriminante anche nei confronti dell’ Austria, oggi paese amico !

Il tempo passa !

Deicida

Sono più che d’accordo. E’ anacronistico nei concetti che esprime. oggi l’Austria è un piccolo pese che fa parte dell’unione europea, con cui i contatti turistici, culturali e ambientali sono costanti al punto che nel Nord Italia si fatica a non considerare l’Austria una regione italiana aggiunta.
Inoltre , mi chiedo , come si possa concepire ancora oggi un inno che esprime sentimenti guerrafondai e revanchisti, quando, almeno a parole, aspiriamo alla realizzazione dell’unione europea ed anche oltre. A che pro mantenere identificazioni nazionali e identitarie, quando la globalizzazione finanziaria la fa da padrone……….specchietti per le allodole??

la Dea della caccia

E’ vero, che tenerezza vedere tante lapidi che parlano dell’ “eterna nemica”!

Diana B.

CANDYFRUIT

Dal punto di vista dell’estetica musicale non è il massimo e anche i concetti che esprime sono piuttosto limitati, molto meglio l’inno francese che almeno invoca la libertà.

enrico mini

Inno?
Conosco quello di Mia Martini e quello dei Dik Dik …

Sabo

Non mi è mai piaciuto, e mi dà fastidio tuttoggi. Ricordo che durante il servizio militare, alla c.d cerimonia mattutina dell’alzabandiera , veniva sparato dagli altoparlanti ai quattro angoli della caserma; mi sforzavo di pensare musicalmente alla Roxanne dei Police o al Tunnel of love dei Dire Straits o al Frederick di Patti Smith. Beata gioventù.

Magar, bieco illuminista,

In quanto inno nazionale, mi resta piuttosto indifferente.
Il testo va contestualizzato nel periodo storico delle guerre risorgimentali, senza pensare ad accuse di bellicismo, sentimento anti-austriaco o discriminazione verso gli atei.

Otto Permille

Le parole sarebbero da cambiare. Non è il primo caso che una nazione cambia le parole dell’inno lasciando la musica. ” … dell’elmo di Scipio s’è cinta la testa, dov’è la vittoria? Le porga la chioma …” Obiettivamente sono parole che suonano ridicole. Un inno nazionale dovrebbe esprimere concetti che sono contenuti nella costituzione.

CANDYFRUIT

no, è già abbastanza brutto con le parole che ha, cambiarle con quelle della koiné italiana attuale, lingua senza più gusto né arte, sarebbe culturalmente destabilizzante

Ernesto

Mameli fu un eroe. Lo rispetto profondamente come persona. L’inno non mi piace, ma tant’è…

Ludwig

E’ un simbolo di cui non si può fare a meno, nonostante i suoi difetti.
Ne abbiamo un bisogno terribile, stante la nostra assenza di senso dello stato.
Carlo Azeglio Ciampi, grande servitore dello stato, lo aveva capito e si era dato da fare per farlo cantare e anche per quanto riguarda la bandiera si era speso per la sua presenza e la sua importanza.
E poi, avete presente il testo dell’inno inglese? Non è certamente un esempio di grande poesia!

Andrea (Mi)

“E poi, avete presente il testo dell’inno inglese? Non è certamente un esempio di grande poesia!”
E che centra? ora perchè gli altri anno qualcosa di sbagliato allora dobbiamo averlo anche noi?
Non ci converbbe guardare quelli che si comportano meglio, piuttosto che quelli che si comportano peggio?
Perchè non pensare a un inno europeo? gli stati nazionali hanno fatto il loro tempo

Brian di Nazareth

O Freunde, nicht diese Töne!

Bella, ma anche questa è superata: parla di dio. Ci vuole uno nuovo, del tipo “imagine no religion”.

Deicida

Quindi, secondo chi si firma “Ludwig”, senza simboli e modelli indotti non è possibile aspirare a determinati comportamenti. Forse non ha mai sentito parlare di “Razionalità” o “razionalismo”, e si che il nickname riconduce dritto,dritto al sito dell’UAAR……che ti si sia sbagliato nel creare il collegamento??
Non ti rendi conto che ragionamenti come i tuoi, leggittimano , anzi rendono necessario il più bigotto tradizionalismo cattolico , sempre improntato alla “trimurti” dio, patria e famiglia di littoria memoria; come di littoria memoria sono certi compotamenti “Patriodi” come il cantare l’inno e mettersi sull’attenti davanti alla bandiera. Il senso dello Stato che auspichi, voglio sperare per te, dovrebbe essere il rispetto del Diritto e della legalità, ma ti dico che è tutt’altra cosa riguardo a certi sciovinismi patriottardi che nulla hanno a che vedere con il rispetto dei diritti altrui, a cominciare da quelli dei cittadini dotati della stessa nazionalità per finire con il negarli a chi è di altra nazionalità.
Quindi, caro Ludwig, ti inviterei a precisare un pochino meglio l’ambito delle tue osservazioni: se hai nostalgie per le parate littorie, sei in buona compagnia, di questi tempi: però devi essere più chiaro nel dirlo.

tikerbuba

Inni e bandiere per dividere i popoli.Duei simboli dell’umanita’:la bandiera ross e l’Internazionale

Manlio Padovan

Con tutti i difetti che prima di me gli sono stati affibbiati nei vari commenti e con i quali mi trovo d’accordo, affermo senza ombra di dubbio che a me è sempre sembrato parecchio ridicolo e decisamente retorico, forse anche falso, da un punto di vista storico.
Anch’io preferirei l’internazionale che non è di sinistra, ma della maggior parte dell’umanità.
Voterò o la 6 o la 7.

Sephiroth 1311

Secondo me il nostro è un bellissimo inno, frutto comunque di un periodo in cui almeno italiani con le palle ce n’erano eccome… la stessa identica pasta dei leghisti. 😛

Anche a livello di musica secondo me è inferiore solo alla Marsigliese (che ha un solo difetto: essere cantata in francese, secondo me lingua molto brutta e ben peggiore della sorella provenzale).

E l’accenno a dio… beh, pazienza. Erano altri tempi, un occhio lo si potrà pur chiudere.
Anche in un utopistico futuro ateo non si potrà certo cancellare il ricordo delle religioni, come noi non cancelliamo la mitologia classica.

CANDYFRUIT

che dici, il francese è decisamente più bello dell’italiano e soprattutto è una lingua degna di questo nome da più secoli…comunque nessuna lingua è all’altezza del latino…prima o poi il latino dovrà tornare ad essere la lingua comune degli Europei.

Sephiroth 1311

Come puoi dire di amare il latino e poi affermare che il francese è migliore?

Una lingua neolatina tanto piena di suoni nasali e vocali impure da non sembrare neanche più discendere dal latino… e che ha addirittura bisogno di esprimere un soggetto esplicito!

E ti ricordo che Dante scriveva la Commedia in italiano quando ancora il francese non esisteva, ma solo la lingua d’Oc e quella d’Oil.

Ti do ragione sulla bellezza del latine loqui, ma secondo me il greco antico resta una spanna sopra.

Deicida

E l’aramaico antico….non vogliamo prenderlo in considerazione??’
Sai , le radici “Giudaico Cristiane”…………..

Deicida

Sephiroth dice:

“Anche a livello di musica secondo me è inferiore solo alla Marsigliese ”

Mi sembra che avresti bisogno di apprendere un tantino di teoria musicale, oltre che di ascoltare qualche opera di un grande compositore, magari con a fianco qualcuno che ti spieghi i concetti ed i contenuti.

Andrea (Mi)

È bellicoso, e discriminante nei confronti di donne e non credenti
Senza ombra di dubbio basta ascoltare le parole.
Inoltre ci vorrebbe qualcosa di più armonico e tranquillo come suono, però questa è una questione estetica non etica.

Paul Manoni

Il lecca-lecca funziona allora!?!?! 😉
C’era da immaginarselo….
130 milioni buttati per riprodurre protitipi umani di cattotalebani dai cervelli annacquati, assolutamente privi di pensieri liberi e propri. 🙁

Brian di Nazareth

La Chiesa adesso deve tirare le sue conseguenze perchè senza contributi le scuole dell’infanzia non vanno avanti e di certo rischiano di chiudere

Non sarebbe una grande perdita. Anzi.

alice

mah! al momento dell’inno di Mameli me ne frego abbastanza, sicuramente credo che il nostro paese ci stia da anni offrendo argomenti e situazioni ben più importanti su cui portare la nostra riflessione la nostra indignazione…l’inno di Mameli mi è abbastanza indifferente in questo contesto di degrado ideologico e morale…e tutto sommato ci sono in qualche modo anche affezionata, lo associo a quando i nostri atleti salgono sul podio durante le olimpiadi… ultimi veri e rari momenti di gloria!!

CANDYFRUIT

l’inno di Mameli non mi piace perché parla di Italia schiava di Roma, mentre l’Italia è il prodotto di Roma, se non ci fosse stata Roma e il valore dei Romani, l’Italia sarebbe rimasta un crogiolo di civiltà barbariche e primitive, esclusa la zona colonizzata dai Greci e l’Eturia.

Claudio Diagora

Il testo dell’inno di Mameli per me è sempre stato incomprensibile, ermetico e astruso.
L’Internazionale, benchè citato spessissimo, non mi è mai capitato di ascoltarla, per cui immancabilmente la associo al socialismo e al comunismo.
Proporre un inno nuovo mi sembra azzardato, considerando il livello degli artisti in circolazione: potremmo sentire qualcosa come “…siamo una nazione fortissimi…”

Deicida

Aha…..l’Internazionale non ti è mai capitato di ascoltarla?’ Ma guarda un pò tu……
Se il “tuo” associarla al Comunismo e Socialismo (le maiuscole sono volute), è sinonimo di negatività, allora caro amico stiamo veramente freschi….
Io, per esempio, sono fiero di definirmi Comunista fin dentro al midollo e dai miei studi sugli scritti Marxisti faccio discendere il meglio delle convinzioni sul mio ateismo militante.
Saluti fieramente e razionalmente “Comunisti”.

Claudio Diagora

Se dico di non averla mai ascoltata significa anche che non ne posso dare un giudizio: nè positivo, nè negativo. Averla sempre trovata citata in contesti di sinistra me la fa ritenere di parte. Tutto qui.

Salvatore

Mah… secondo me Mameli ci ricorda che una volta per l’italia si era disposti a combattere e a morire… infatti lui è morto a vent’anni e a quanto pare per nulla…

poi lo si dovrebbe contestualizzare al periodo storico… come poteva essere un inno a favore dell’austria???

sono d’accordo anche io che alla fine le nazioni sono fatte per dividere le persone, e anche che l’internazionale sarebbe la cosa migliore per tutti 😀

ma fin quanto esistono…

Tommaso B.

La “contestualizzazione” è un’ operazione che serve a giustificare
chi scrisse allora. Non a rendere l’opera sottoscrivibile oggi !

Nel frattempo “qualcosa è cambiato”.

Paul Manoni

– È un simbolo di cui non si può fare a meno, nonostante i suoi difetti.

Penso che la risposta sia una via di mezzo tra tutte le altre… 😉
PREGI:- È un elemento di coesione – È motivante – È rappresentativo.
DIFETTI:- È conosciuto da pochi – Non è rappresentativo: i valori che esprime sono ormai superati – È bellicoso, e discriminante nei confronti di donne e non credenti.

E’ vero che e’ un inno figlio del suo tempo, e che non ci rappresenta come non credenti, per il fatto che viene citato dio e quell’essere “schiavi di Roma” che francamente mi fa rabbrividire.
Ma e’ anche vero che chiunque di noi, alle sue note iniziali, viene risvegliato da sentimenti ed emozioni di appartenenza e unita’ nazionale.
Musicalmente parlando ha un’ottima melodia e un testo discreto…Alla fine c’e’ di peggio in giro, no!? 😉 esattamente come c’e’ di meglio…(penso alla Marsigliese!..quello si che e’ un inno patriotico!).
Non dev’essere assolutamente cambiato, nonostante il “Va pensiero” sia musicalmente moooolto piu’ bello, ma moooolto meno rappresentativo di tutti gli italiani. Specialmente negli ultimi periodi grazie alle camicie verdi.
Se proprio inno nazionale dev’essere, non sono d’accordo con chi propone l’internazionale…Dico ma siamo pazzi!? 🙁
Sono ivece d’accordo con chi vorrebbe fossero citati i valori presenti nella costituzione: Liberta’, Democrazia, Laicita’. 😉
Mi allineo al commento di @Sephiroth 1311 e al commento di @Ludwig per aver citato un Presidente della Repubblica che ho tanto amato.
In fine dico che si tratta di una questione di gusti…puo’ piacere o meno. Ma con tutte le cose di cui ha bisogno il paese per recuperare la propria DIGNITA’, direi che alla fine l’inno nazionale e’ l’ultimo dei problemi.
Ciao

Deicida

Dal punto di vista musicale è una vera schifezza. Una marcetta creata apposta per essere eseguita da complessi bandistici. Magari avessimo come inno l’aria del “Va pensiero” di Verdi…… Evidentemente, Paul Manoni non ha la ben che minima conscenza di teoria musicale, se può anche lontanamente, paragonare un capolavoro compositivo con una insulsa marcetta che sarei capace di mettere insieme anch’io, con quattro note.
Del testo non dico altro in più di quello che già hanno detto in tanti: è anacronisticamente discriminante verso tutti coloro che hanno una visione diversa rispetto al nazionalismo littorio e revanchista, oltre che cozzare , palesemente con i valori della Costituzione Repubblicana figlia della Resistenza Partigiana. Solo una figura mediocre di presidente della repubblica come Ciampi, politicamente al servizio del capitale finanziario e dei poteri forti delle banche e delle multinazionali, poteva pensare di rivalutarlo , infarcendo la sua celebrazione del più vuoto ed insulso patriottismo da strapazzo, proprio mentre si addiveniva all’Unione Europea ed alla moneta unica………..

puric

è una schifezza sia da un punto di vista musicale che del testo.
sarebbe ora di cambiarlo

Salvatore

Beh… “schiava di roma” era per dire che il papa già a quei tempi rompeva…
proprio per colpa del vaticano l’unità d’italia è arrivata molto successivamente, rispetto agli altri stati d’europa.

poi musicalmente parlando l’inno più bello è quello russo.

l’internazionale non dovrebbe essere messo al posto dell’inno di mameli, ma al posto proprio del concetto di inno nazionale e di nazione… siamo tutti sulla stessa barca

Salvatore

aggiungo che proprio l’inno di mameli ci ricorda che ancora oggi l’italia è schiava di roma… quindi abbiamo un motivo in più per tenercelo caro

puric

ma lo avete letto bene il testo?
dice: Dov’è la vittoria (le porga la chioma) che schiava di Roma iddio la creò.
Parafrasi:
LA VITTORIA è la schiava di Roma. Il porgere la chioma per tagliarlaera l’atto di sottomissione delle schiave al nuovo padrone quando venivano acquistate.
Non c’entra niente né il papa, né roma ladrona “lega style”.

stefano f.

io non sono stato creato ne tantomeno sono uno schiavo e dell’inno di mameli francamente me ne infischio.

Salvatore

Ma la vittoria di cosa? cosa stava combattendo Mameli in quel periodo? stava combattendo per difendere la repubblica romana o no? penso che intendesse questo, per Mameli la vittoria per l’unità d’italia era schiava di roma… e anche al giorno d’oggi la situazione non è cambiata di molto…

Ludwig

Guarda che il risorgimento fu fatto da persone mangiapreti!
Cavour, Mazzini, Garibaldi erano considerati dal papa dei diavoli.

puric

lo so, ma nell’inno di mameli non ci sono richiami anticlericali

Deicida

Non facciamo confusioni e commistioni.
Andiamo un momentino a rivedere le figure storiche dei personaggi da te citati e accorgiamoci di quanto distante fossero le visioni filosofiche ed esistenziali di questi uomini tra loro.
Mameli è una figura minore, è vissuto molto poco e ci ha lasciato solo testimonianze di seconda mano , non si può giudicare.

fab

“Il ballo del qua qua” rappresenterebbe molto meglio la “cultura” italiana.

Come nostro inno, potremmo adottare anche “Hotel California”, che simboleggia l’assuefazione da droga e quindi da religione.

puric

però se il ballo del qua qua diventa il nuovo inno, cambierei il testo in “il ballo del quaquaraqua”

stefano f.

la n. 7, bellicoso e non rispetta i non credenti, poi come testo e musiche è una vera schifezza direi una sorta di tarantella stonata, veramente inascoltabile.

stefano f.

parlavo delle 40ene 😉 ma ora tutto bene mi hanno sbloccato.

Tommaso B.

Verrebbe voglia di consigliare di cambiare il testo, lasciando intatta la musica
ormai familiare e riconoscibile.

Ma ci si potrebbe scommettere la testa, che verrebbero scelte parole contenenti
CRETINATE relative a radici cristiane o alla chiesa di Roma o al Papa.

Meglio soprassedere !!!

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