Vi ricordiamo che a fine dicembre 2009 scadranno i termini per partecipare al Secondo Concorso Internazionale per la Poesia Scientifica intitolato a Charles Darwin. Il Concorso è aperto a tutti, purché gli inediti poetici per un massimo complessivo di 50 versi in lingua italiana, vengano inviati con i dati anagrafici ed il recapito del partecipante a venezia@uaar.it , oppure spediti per posta al Circolo di Venezia UAAR Dorsoduro 3687 (S. Margherita) 30123 Venezia.
N.B. Si può partecipare anche con poesie scritte a più mani fino al formarsi di un gruppo poetico, come in un laboratorio scientifico.
Per saperne di più e per scaricare il bando, andate a curiosare in prima pagina del sito www.uaar.it/venezia.
Il circolo UAAR di Venezia
Poesia e Scienza, un binomio un bo forzato…
Un po’ come giocare a Calcio con un pallone da Rugby… 😀
Mi auguro comunque di leggere presto i risultati e le opere poetiche dei nostri amici. 😉
Oh beh, nel Cinquecento con la poesia sapevano anche mostrare le soluzioni delle equazioni polinomiali di terzo grado:
http://it.wikisource.org/wiki/Quando_chel_cubo_con_le_cose_appresso
Forzato perchè? Prova pensare a musica, matematica e fisica.
Poesia scientifica? E’ lo stesso che dire scienza poetica. Non male come ossimoro.
A me gli ossimori quando sono voluti di proposito, quando esprimono una contraddizione condensata in due parole come provocazione, come una sorta sberleffo fatto alla logica, sono sempre piaciuti proprio per la loro potenziale valenza poetica, oltre che satirica… ma coniugare scienza e poesia è una bella sfida. Fondere due linguaggi così distanti in modo da ricavarne un unicum linguistico come dovrebbe essere la poesia a me sembra un’impresa ai limiti del possibile.
Credo comunque che i banditori del concoso intendano più che altro la trasposizione in linguaggio poetico delle emozioni che un qualsiasi tema avente a che fare con la scienza può susitare.
A me per esempio sarebbe piaciuto tradurre in poesia il tema dell’infinito… ma pare l’abbia già fatto un certo Leopardi ^_^.
A quando la scultura scientifica? E la pittura?
Ma per favore…..
Poesia OK ma … scientifica resterà in attesa di essere approvato visto il contenuto?
Non sono un fans di questo genere letterario ma gli esempi sono numerosi, perfino Guido Gozzano ha messo in poesia un trattato di entomologia. E il De Rerum Natura tratta delle conoscenze dell’antichità, B: Baldi la “Nautica” … “Le Api”… “Il Cinegetico”… non mi sembra un’idea peregrina. Buon lavoro a chi vorrà cimentarsi!
“Solo a pensare le equazioni mi rompevo i Maroni,
invece di studiare durante il giorno
guardavo sempre filmetti porno,
e purtroppo la gaia scienza,
mi porta sempre sonnolenza
Altro che Darwin e l’evoluzione,
penso solo alle tettone.”
Voilà ecco a voi il primo premio
Standing ovation. (nel senso di lancio di ‘ova…)
Mi ricordo un certo Zanella che, nel secolo 19° scrisse una lunga ode, “Davanti a una conchiglia fossile”, forse è congruo col darwinismo, ma mi sembra pure di ricordare che era un prete.
Poesia scientifica non significa mettere in versi e eguale emme ci quadrato. Significa percepire e trasmettere l’emozione di fronte all’infinitamente grande e all’infinitamente piccolo come cominciamo a conoscerli per averli scrutati a fondo. Ma, se guardate i vincitori delle prime edizioni, può significare anche scherzarci sopra, creando rime e associazioni inedite… Si può essere lirici, epici o burleschi, tanto per ricordare le divisioni dei manuali…
Ci ha provato recentemente (in prosa però) anche Richard Dawkins, il cui libro Unweaving the Rainbow è un tentativo ( a dire il vero non molto riuscito) di dimostrare che c’è più poesia nell’arcobaleno come fenomeno spiegato scientificamente che come semplice oggetto fatto di bei colori. Ma ci è riuscito molto bene Steven J. Gould i cui libri, come la Vita Meravigliosa, sono dei meravigliosi inni in prosa. Perciò, mano alla penna… o alla tastiera!
non mi meraviglio piu’ di tanto….
avete mai letto le ricette di cucina in versi? ce ne sono di molto simpatiche…
Una come questa potrebbe andare?
(oviamente fuori concorso, anche perchè già proposta tempo fa nel blog)
BIG-BANG
Nell’universo in espansione
Dove tutto
Si allontana da tutto,
Anche noi
Ci allontaneremo da noi stessi,
Perchè morire è dilatarsi
Espandersi, rompere
La scorza dei nostri limiti,
E’ partire
Per tutte tutte le dimensioni.
Ma partire
Senza saperlo, ignari
Di essere mai stati
Consapevoli, proprio
Perchè ristretti,
Concentrati, pronti
All’esplosoopne: e quando
L’esplosione avverrà
Questa sarà
La morte, la grande,
Liberazione
Dalla nostra coscienza
Se così fosse
Cosa aspettiamo
Ad innescare la miccia
Della grande deflagrazione,
Quella stessa
Da cui siamo nati
Quella stessa alla quale
Non possiamo che tendere?
Non spetta a noi,
Ma lo stiamo facendo:
Lo stiamo facendo incapaci
Di coesistere
Con la nostra coscienza,
Con i limiti
Della nostra esistenza
Inesplosa.
ops. All”esplosione’ non all”esplosoopne’
Lo strafalcione è evidente… ma in una poesia si potrebbe anche pensare trattarsi di una licenza poetica ^_^
Per gli scettici, Hommage à Gödel di Hans Magnus Enzensberger:
Di Münchhausen il teorema, il cavallo, la palude e il ciuffo,
ciò affascina sì, ma non scordare:
Münchhausen era un bugiardo.
Di Gödel il teorema a vista si presenta
poco appariscente, ma tu rifletti:
Gödel ha ragione.
“In ogni sistema a sufficienza ricco
si possono formulare proposizioni
che all’interno dello stesso sistema
non sono dimostrabili né refutabili,
a meno che non sia inconsistente
il sistema stesso”.
Tu puoi la tua lingua nella tua lingua
descriverla, ma non del tutto.
Tu puoi il tuo cervello
esplorarlo col tuo stesso cervello,
ma non del tutto.
Eccetera.
Ogni concepibile sistema per dimostrar
giusto se stesso deve trascendere
e dunque distruggersi.
“Sistema sufficientemente ricco” o no:
libertà di contraddizione è fenomeno di coerenza
o contraddizione di termini.
(Certezza=inconsistenza)
Ogni concepibile cavaliere,
dunque anche Münchhausen,
dunque anche tu sei un sottosistema
di una palude sufficientemente ricca.
E un sottosistema di questo sottosistema
è il tuo ciuffo,
questo meccaniscmo di sollevamento
per riformisti e bugiardi.
In ogni sistema sufficientemente ricco,
dunque anche in questa palude qui,
si possono formulare proposizioni
che all’interno dello stesso sistema
non sono dimostrabili né refutabili.
Afferra questi proposizioni e tira!