Iran, le proteste degli studenti ora raggiungono anche Khamenei

Dopo un periodo di relativa quiete sono riprese le proteste degli studenti iraniani contro il presidente Mahmoud Ahmadinejad. Lo spunto è stato dato dalla giornata dello studente, che ha costretto le autorità della Repubblica Islamica a circondare l’università di Teheran fin dalle prime ore di ieri. Le forze dell’ordine, nel tentativo di reprimere la protesta, hanno usato manganelli e gas lacrimogeni: decine gli arresti, non solo nella capitale. Ai giornalisti stranieri è stato vietato di uscire dai propri uffici. Il dato rilevante della protesta di ieri è che, per la prima volta, si è indirizzata anche nei confronti della guida suprema, l’ayatollah Ali Khamenei: qualcuno è arrivato a bruciare pubblicamente la sua immagine.

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19 commenti

Stefano Grassino

Che dire? Chi combatte una teocrazia ha il mio appoggio ma non sò se io avrei avuto tutto questo coraggio. Ho sentito qualcuno dire che dietro a tutto questo ci sono gli Americani. Da uomo di sinistra e con sentimenti antiamericani (anche se non generalizzati) tra i primi ed una teocrazia, preferisco i primi. Mi auguro solo che l’Iran diventi una repubblica laica, dopodichè rispetterò le sue libere scelte anche se potrò non condividerle. Adesso come adesso mi auguro solo che questo regime cada, in un modo o nell’altro. Preferirei in un modo pacifico ma se conosco bene la natura umana, dubito.

Paolo

Diventerà senza dubbio una repubblica laica! …s’è capita l’ironia, vero?

Stefano Grassino

Infatti come ho detto “solo allora avrà il mio rispetto” e non certo adesso, così come non lo ha il popolo italiano (la i minuscola è voluta) servo di un’altro stato.

myself

Bisogna capire cosa contestassero a Ali Khamenei, potrebbe essere che crediamo contestino il suo integralismo mentre invece contestano che è fin troppo leggero con gli infedeli.

elfo

e ovviamente ,nessun media parla più di quel ragazzo che ha avuto il coraggio di apostrofare le autorità in pubblico…. 20 anni fa ,invece il ragazzo cinese che sfidò il carrarmato in piazza Tien am men diventò un simbolo mediatico,specie per certe riviste cattoliche,come “il Sabato” di quell’epoca,che ne utilizzò l’immagine fotografica per i suoi manifesti pubblicitari…non penso sia necessario arrivare a fare cose simili,ma basterebbe chiedersi che fine ha fatto ,ma si sa ,tenere dritta la schiena non fa notizia quando non serve a qualcosa…

Stefano Grassino

Qui in italia è ancota peggio: a teocrazia e dittatura ti prego di aggiungere opposizione. Scusa la mia linguaccia; mi accorgo che stò diventando più velenoso di un serpente a sonagli.

MicheleB.

La così detta opposizione, qui da noi, avrebbe molto da imparare dagli studenti iraniani; osservandoli con attenzione forse qualcuno si ricorderebbe di quando le sinistre italiane fecero veramente opposizione .

Magar, bieco illuminista,

Spero che l’immagine di Khamenei valesse come bamboletta voodoo…

MicheleB.

Rendo onore ancora una volta al coraggioso popolo iraniano, alla gran parte di uomini e donne liberi/e e libertari/i che si oppongono ad una dittatura brutale (tautologico) fascista e teocratica. Confido che in un prossimo futuro vedremo veramente una repubblica iraniana laica (quanto più possibile in un paese musulmano).

Andrea (Mi)

Anchio confido e spero, ma purtroppo non è con la protesta pacifica che si ribalta una dittatura…insomma ce ne vuole prima che quegli invasati mollino il colpo…

Paul Manoni

Ultimamente, chi si permette di contestare il babbione teodittatore iraniota Khamenei, viene fatto sparire e/o comunque messo “al gabbio”. Finquando si tratta di una persona possono farlo…Diversamente se la contestazione diventa una cosa di piu’ e piu’ persone. 😉
Speriamo che la protesta cresca ancora ed ancora…Gli studenti iraniani devono aver finalmente capito che i due personaggi al vertice del loro paese, vanno a braccetto! 🙁

MicheleB.

Moltissimi iraniano lo hanno capito da lungo tempo. L’opposizione al regime, in Iran, è una pratica quotidiana, assai più assidua e radicata di quanto ci mostrino in TV.

AndreA

La popolazione iraniana ci stà dando lezioni di laicità e di indipendenza di pensiero. Purtroppo rischiando spesso la vita.

car80

Mah… veramente la popolazione iraniana vuole cambiare le cose all’interno della teocrazia. Queste lezioni tienitele pure per te, io sinceramente comincio averne abbastanza delle lezioni, che vengano dal papa o dall’estero.

AndreA

Sicuramente c’è più laicità e senso civile da parte di questi ragazzi, studenti che rischiano la vita, e che, pur vivendo in un paese teocratico, riescono a porsi la domanda: “perché non posso criticare l’autorità?”, piuttosto che nel cittadino italiano medio, che pur vivendo in un paese con una costituzione laica e democratica, non ne capisce neanche il senso ed il valore ed è disposto a gettarla nel cesso nel nome della “tradizione”.

TalebAteo

L’iran e’ la migliore applicazione pratica della cosiddetta laicita’ positiva. Cosa aspettiamo a realizzarla anche in itaGlia? Abbiamo gia’ la Guida della Nazione, abbiamo anche il Santone oltre Tevere, resta solo l’equiparazione peccati=reati e siamo a posto.

car80

@ Michele B.
Io faccio parte dell’opposizione in quanto non ho votato né sostengo la politica di questo governo (come tanti altri italiani né di sinistra ma neanche di destra). Ma sinceramente non so cosa avrei da imparare da una realtà tanto distante dalla mia. Soprattutto io non sono vissuto in un paese dove mancano le libertà fondamentali, la libertà di poter leggere i libri che voglio, di bestemmiare, di non credere, non mi posso paragonare a persone che rischiano la vita certo ma forse anche perché quella che hanno è insopportabile. Più che imparare da loro dovremmo ricordarci che la democrazia è un bene prezioso, ma vive se ognuno di noi la vive in prima persona. Il menefreghismo generalizzato che rischia di portarci indietro su tante cose esiste certo, ma anche la cultura del no, del contro, criticare va bene, ma proporre è essenziale.

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