Nuovo attacco di Benedetto XVI alla teologia della liberazione

Quando era al vertice della Congregazione per la Dottrina della Fede l’ha frequentemente condannata. Ricevendo qualche giorno fa i vescovi del Brasile, il paese nel quale la teologia della liberazione è più diffusa, Benedetto XVI ha ricordato l’istruzione Libertatis nuntius, da lui stesso redatta 25 anni fa, ricordando come in essa “si sottolineava il pericolo che comportava l’accettazione acritica da parte di alcuni teologi di tesi e metodologie provenienti dal marxismo. Le sue conseguenze più o meno visibili fatte di ribellione, divisione, dissenso, offesa, anarchia, si fanno ancora sentire, creando nelle vostre comunità diocesane grande sofferenza e una grave perdita di forze vive”. Il papa ha quindi supplicato “quanti in qualche modo si sono sentiti attratti, coinvolti e toccati nel proprio intimo da certi principi ingannatori della teologia della liberazione, di confrontarsi nuovamente con la suddetta Istruzione, accogliendo la luce benigna che essa offre a mani tese”.

Archiviato in: Generale

38 commenti

peppe

E’ bello constatare come certi venditori di aria fritta siano sempre in fermento quando altro tipo di frittura può sottrarre clienti all’obbedienza cieca e pecorona…

meursault

Figurarsi.
Ovvio che il vecchio monarca ostacoli una visione teologica improntata sulla povertà e sulla rinuncia dei beni materiali da parte di “amministratori” del culto che vengono retrocessi, nella visione liberata, al ruolo di meri consiglieri. Bisognava scegliere tra il messaggio di Cristo e la muffa delle tradizionali pergamene. Scelta scontata. Nihil sub sole novum.

Andrea (Mi)

Non ero a conoscienza di queste teorie cattosocialiste, sicuramente un passo avanti rispetto al Vaticano, ben venga ogni progresso, in quanto al papa beh, si sa che come tutti i religiosi vive in una realtà illusoria…

Francesco Basso

In linea col pontificato di Giovanni Paolo II.
Credo che dietro simili dichiarazioni riduzioniste (non mi pare che il movimento della teologia della liberazione si possa inquadrare solo in termini di “accettazione acritica da parte di alcuni teologi di tesi e metodologie provenienti dal marxismo”) ci sia la netta presa di posizione di questa Chiesa verso le spinte democratizzanti (ufficialmente la Chiesa non è una democrazia ed esplicitamente nega di poterlo mai essere, coerentemente col proprio impianto dogmatico assolutista). Tutto ciò che nasce dal basso, che è del popolo, che riguarda l’uguaglianza effettiva delle persone viene inserito nel contenitore “marxista” e condannato (cioè, represso).
Mi pare che la teologia della liberazione cerchi di ispirarsi ud una parte del messaggio evangelico che i suoi sostenitori vedono come egualitaria, solidale, di emancipazione dall’oppressione sociale ed economica. Se è così, questa (un po’ forzata) interpretazione non credo sia mai appartenuta alla Chiesa Cattolica (intesa come potere centrale, munito di un impianto ufficiale di dogmi, precetti, prassi imposte ecc…) e che anzi, è esplicitamente negati dalla sua dottrina sociale. Come si fa ad uscire dallo scontro?
Io simpatizzo per i teologi della liberazione, anche se ammetto di non aver studiato approfonditamente il fenomeno. Però mi vien da dire: ma non si dovrebbero accorgere che la Chiesa è, dal suo punto di vista, coerente nel suo atteggiamento censorio, per quanto inumano e crudele? Non è un’illusione pensare di poter essere riconosciuti e supportati da una tale istituzione?
Concludo. Ma è possibile che, se io mi faccio da solo un’idea sociale del mondo, corro il rischio di accettare “acriticamente” qualsiasi punto di riferimento che non abbia una matrice cattolica (quindi falso), ma se abbraccio “acriticamente” (esistono altri modi?) il pensiero unico della Chiesa, allora va bene?

El topo

Probabilmente ciò che teme di più b16 è che la teologia della liberazione faccia luce su quanto sia meretrice la chiesa, debole con i forti e forte con i deboli. Specialmente nel sud america dove la chiesa ha collaborato spesso con regimi totalitari e dove, grazie all’opera del vaticano, hanno trovato rifugio parecchi nazisti nel dopoguerra, ed ora a popoli che sono stati sfruttati e oppressi dalla peggiore feccia che la nostra specie abbia prodotto vuole togliere anche la speranza di riscatto. Ha un bel dire il papocchio, quando parla di difesa di deboli e oppressi o di economia solidale, lo fa solamente per mettere tranquille le coscienze, nella realtà non muove un dito e anzi se può soffoca l’unica linfa ancora vitale che scorre in quel cadavere che è la chiesa.

massimiliano f.

Non sono un esperto, ma la “teologia della liberazione” è una teoria.
Se da un punto di vista teologico non sta in piedi, non vuole dire che la Chiesa non si batta in base al Vangelo per i diritti degli ultimi.

MicheleB.

Una coerente scelta di campo. Quando Natzingher cominciò ad aggredire i seguaci della c.d. teologia della liberazione, significò porsi dalla parte dei dittatori e dei latifondisti che opprimevano (ed opprimono) l’America Latina; perchè negli anni settanta, laggiù, lo scenario politico era molto semplice: chi stava coi padroni e chi con il popolo. Il Vaticano si schierò coi padroni e continua a farlo, nonostante le belle parole con cui si sciacquano la bocca continuamente. E’ una lunga tradizione, che cominciò con lo smantellamento delle reducciones gesuite.
Quanta storia non si insegna a scuola!

Francesco Basso

Già. Più studio la storia della Chiesa e le sue dottrine, più rimango allibito dall’incredibile stato di rimozione in cui siamo. La religione con la sua violenza è stata ed è una realtà, come l’aria che respiriamo. E come l’aria c’è, ma non la vediamo.
Aiuto!!!!!!

massimiliano f.

Ma le reducciones non furono eliminate dall’anticlericale governo del Portogallo?

ser joe

Ha ragione Natzingher se no come fa a fare santo il suo amico cardinale Pio Laghi.

Red Passion

La chiesa può stare a fianco del dittatore Pinochet ma non di chi predica la teologia della liberazione. No comment: i fatti parlano più delle parole

Red Passion

PS. Ho usato il presente “può stare a fianco del dittatore Pinochet” non perchè io non sappia che il dittatore non sia morto, ma per indicare un comportamento mai morto nella chiesa e tutt’oggi ancora presente. Non importa con quale nome si chiamino i dittatori di destra, tanto questi sono sempre ben accetti dal vaticano. Con Natzinger poi, si raggiunge l’apoteosi, forse in memoria della gioventù passata

Matteo

“Libertatis nuntius”, disponibile nelle migliori librerie nel reparto “aria fritta”.

Near

“il pericolo che comportava l’accettazione acritica da parte di alcuni teologi di tesi e metodologie provenienti dal marxismo”

Peccato non abbia sottolineato anche il pericolo dell’accettazione acritica delle tesi reazionarie ed oscurantiste della chiesa, di cui lui è un “degno” portavoce.

Ivo Mezzena

Magica bula bibidibobidibù… cosa ha detto? qualcuno me lo può tradurre?

Stefano Grassino

Questo papa è una talpa che dell’uaar. Lo abbiamo fatto eleggere papa sapendo che avrebbe detto un sacco di str…ate e fatto aumentare il numero di soci.

bismarck

Condivido totalmente e spero che ratzi campi almeno fino al 2020, il resto è grasso che cola. Uno come lui coi suoi sproloqui quotidiani fa veder come meglio non si potrebbe il vero volto della ccar. L’altro invece con la sua melensa presenza era mimetizzato e così la gente non vedevva cosa accadeva nella realtà. Col pastore tedesco si è finalmete visto che il re è nudo.

stefano f.

per me la teologia rimane la scianza che studia l’aria fritta anche quando si occupa dei poveri.

Stefano Grassino

Se un filosofo è un uomo cieco, in una stanza buia, che cerca un gatto nero che non c’è, un teologo è l’uomo che riesce a trovare quel gatto (Bertrand Russell)

bismarck

Mah, sarò cinico ma finchè si fanno il c..o fra loro ben venga. Sperando ovviamente che la gente abbandoni la baracca.

daigoro

grazie razi grazie ! continua così che vai bene.

mi sembra una ripetizione del processo a galileo con la stessa richiesta di abiura .

mah? sono passati quattrocento anni e non se ne sono accorti.

lunga vita a razi.

Toptone

Infatti, in America Latina, madama la marchesa sta perdendo consensi e fedeli a raffica.

Peccato però che il gregge che perde finisca troppo spesso nell’ovile dei facinorosi millenaristi americani….

Giulia

Se Cristo non era comunista cosa era?

Leggete questo passo del Vangelo e scoprite quanto ignorante e quanto in mala fede è Ratzinger:

“Tutti coloro che erano diventati credenti stavano insieme e tenevano ogni cosa in comune; chi aveva proprietà e sostanze le vendeva e ne faceva parte a tutti, secondo il bisogno di ciascuno. Ogni giorno tutti insieme frequentavano il tempio e spezzavano il pane a casa prendendo i pasti con letizia e semplicità di cuore, lodando Dio e godendo la simpatia di tutto il popolo. Intanto il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati”
(Atti degli Apostoli 2,44-48)

DarioK

ti sbagli, e’ un errore di stampa, anzi con un voto di fiducia passera’ una legge che lo dichiarera’ apocrifo, scritto da un manipolo di pericolosi comunisti complottisti

Cosimov

Francamente non mi meraviglia più di tanto. Del resto questo papa è stato il teologo di fiducia di Giovanni Paolo II. Quest’ultimo in un suo viaggio in America Latina aveva aspramente redarguito, mortificandolo pubblicamente, il ministro-poeta Ernesto Cardenal (un sacerdote che aveva partecipato alla rivoluzione sandinista da protagonista ed uno dei più interessanti scrittori latinoamericani). Al riguardo esistono le immagini, davvero imbarazzanti per Cardenal.

c.j.

bettina la sedicesima condannatrice sta sempre a condannare tutto e tutti, alla faccia dell’accoglienza, umiltà e perdono cristiano, ma le capita mai di accettare qualcosa?

(…secondo me si… …c’è un bel reverendo che le sta sempre dietro le spalle…)

Eusebio Pancotto

ANSA – Approvata la proposta di modifica della denominazione della associazione da “UAAR” in “UAARC”. La “C” sta per “Comunisti”. “In tal modo”, spiegano gli amministratori, “abbiamo deciso di dare la massima trasparenza all’effettivo scopo ideale perseguito dall’associazione, nonché alle reali convinzioni dei suoi adepti.”.

DarioK

“la democrazia non mi interessa” (Karol Woitjla)
e non dimentichiamo Romero e tutti quelli assassinati nella piena indifferenza del vaticano

massimiliano f.

Nessuno nega che i cristiani debbano lottare per gli ultimi.
Il problema è di sapere se il Messia è Gesù o è il proletariato.
Se la liberazione inizia dalla conversione dal peccato o “unicamente” nella giustizia sociale.
(più o meno, non sono un teologo)

Nathan

Molti lo negano, eccome! Senza riferirsi ai cattolici di rito celtico, tipo Calderoli, o ai “cristiani bianchi ” del KKK, che sono casi estremi (di destra) di uso fascista e razzista della religione basta vedere le prese di posizione politiche della chiesa negli ultimi secoli, a parte la breve parentesi dopo il Vaticano II. Sempre (o quasi) coi padroni più reazionari, i re, i nobili, i colonialisti, i regimi fascisti. Ricordiamoci sempre che Hitler è salito al potere grazie al voltafaccia di Von Papen, capo dei cattolici tedeschi, che ruppe il patto tra tutti i partiti tedeschi, inclusi i conservatori, per isolare i nazisti. Dopo pochi mesi in Vaticano firmò il concordato con Hitler, per cui è lecito pensare che questa sciagurata manovra politica sia stata pilotata o incoraggiata da Pacelli, allora segretario di Stato e sicuramente competente delle questioni tedesche. Sicuramente questo è il modo per liberarsi dal peccato, da anteporre alla giustizia sociale, troppo “orrizzontale”, e forse “marxista”.

massimiliano f.

Pacelli ritenne una sciagura l’ascesa (per nulla democratica, e con un retroscena un po’ più complesso) di Hitler al potere.
Il concordato fu soprattutto “subìto”, e continuamente violato dal regime.

bonini giancarlo

L’aforisma spesso citato riguarda la differenza tra scienza,metafisica e religione ed è il seguente:
In una stanza buia c’e’ un gatto nero: cercare di trovarlo è scienza.
In una stanza buia NON c’è un gatto nero: cercare di trovarlo è metafisica; il dire di averlo trovato è religione.

Paul Manoni

“Benedetto XVI ha ricordato l’istruzione Libertatis nuntius, da lui stesso redatta 25 anni fa…”

Un papa che si sa aggiornare a quanto vedo… 😉
Straparla dei suoi testi di 25 anni fa’ e non si e’ ancora accorto che i tempi gli stanno cambiando sotto gli occhi…
Comunque di questa nuova babbianata da cattosocialisti, nulla ne sapevo e nulla voglio sapere…Sembra un’altro carico di fuffa fortissima ed aria fritta di perima scelta.
Un bla bla bla continuo per stordire ulteriormente la gente, distrarli con qualche nuova “perla di sggezza” made in Vatican e ghignare avidamente alle loro spalle.

Commenti chiusi.