Convegno “Dio oggi”: protagonisti Cacciari e Della Loggia

Al convegno Dio oggi, organizzato dalla Conferenza Episcopale Italiana, sono intervenuti ieri Massimo Cacciari ed Ernesto Galli Della Loggia.
L’intervento del sindaco di Venezia è stato in parte anticipato in un’intervista rilasciata ad Avvenire, nella quale ha sostenuto che “l’affermazione nietzschiana della morte di Dio non è affatto volgarmente ateistica come qualcuno può pensare”: “un autore come Nietzsche non ha nulla a che spartire con un volgare ateismo… tanto meno in Heidegger c’è una posizione di stupido ateismo”. Cacciari ha altresì specificato in cosa consiste l’ateismo contemporaneo: “La vera forma dell’ateismo, che non ha a che vedere né con Nietzsche né con Heidegger, è la visione per cui, detto in estrema sintesi, noi siamo soltanto un essere nel mondo: noi siamo accasati, addomesticati nel nostro essere mondano. E al di là di questo non c’è nulla, o meglio, c’è il nulla, di cui non bisogna assolutamente avere cura. Questa sì è una posizione ateistica presente in varie correnti del pensiero contemporaneo”. L’intervista si è conclusa affermando che “un’alleanza di questo ateismo e di un liberalismo immanentista con il monoteismo cristiano in funzione anti-islamica non può far altro che tradire quella che è l’essenza del cristianesimo”.
Intervenendo al convegno, Cacciari ha sostenuto che “la grande battaglia dei monoteismi è nei confronti dell’ateismo pratico oggi dilagante”: una chiamata a una sorta di ‘santa alleanza’ contro la secolarizzazione. Il sindaco di Venezia, secondo quanto riporta l’Agenzia SIR, ha infatti specificato che, “se c’è un punto in cui i monoteismi nelle loro insuperabili differenze, potrebbero essere accomunati è quello di sollevare un’istanza critica forte, decisa, contro questo ateismo pratico, che non ha nulla a che vedere con le grandi tradizioni ateistiche che sono immanenti nel monoteismo”.
Ernesto Galli Della Loggia, intervenuto in seguito, ha invece dichiarato che con il cristianesimo sarebbe “cambiato tutto nella storia e nella politica”. Nella politica, si legge sull’Agenzia SIR, sarebbe entrato il concetto “fondamentale” di persona e quello, “altrettanto fondamentale, di uguaglianza, che sono a fondamento della democrazia moderna”, mentre nella storia sarebbe entrata “la tensione al futuro”.

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74 commenti

paolo gelmo

Insomma, se capisco bene, L’ateismo “volgare” è quello di coloro che pensano di essere i soli che contano in questo mondo, al di fuori di essi c’è il nulla e che quindi se ne strabattono di tutto e di tutti. L’ateismo bello o sano è quello di coloro che non credono ma hanno un’etica e si comportano da gentiluomini. Ho capito giusto? Perché chiamare atei i primi? Per far piacere alla Chiesa che usa la parola ateismo appioppandogli tutti i significati più…. appunto..più volgari?

moreno83

Non vedo assolutamente nulla di quello che hai scritto nei discorso di Cacciari, anzi il discorso di Cacciare è molto più volgare. Praticamente dice che chi è ateo non avendo alcun desiderio verso la trascendenza è semplicemente una persona vuota.
Cacciare sa essere sempre più offensivo e assieme totalizzante nel gettare fango tutto ciò che non è cristianesimo.

massimiliano f.

Non mi pare, parla di un “ateismo pratico”, che poi vuol dire pensare egoisticamente solo a sè stessi, e di “grandi tradizioni ateistiche”, che (mi sembra di capire) sono anch’esse contrarie all’ateismo spicciolo e pratico.
Forse si potrebbe anche dire che l’ateismo spicciolo è quello senza etica che guarda solo al proprio tornaconto, mentre le grandi tradizioni ateistiche un’etica ce la hanno.

moreno83

Sarebbe stato bello se Cacciari avesse fatto un esempio pratico sia di azioni che di esponenti di questo fantomatico “ateismo spicciolo” o volgare (come lo definisce lui). Perché a me sembra che abbia solo introdotto un ente fantoccio nel discorso, solo per poter sparare a zero sull’ateismo e poi salvarsi in corner dicendo: “ma no guardate che io parlavo di quegli atei là, mica di voi”.

TalebAteo

L’ateismo volgare di cui ciancia cacciari (uno che mai ha conosciuto il duro lavoro, come tutta la intellighenzia da strapazzo che abbiamo in questo covo chiamato itaGlia), e’ l’ateismo di quelli che non lo applaudono nei suoi sproloqui.
Una caratteristica dei cosiddetti intellettuali italiani e’ quella di sostenere tesi nebulose, tendenti al cerchiobottismo, nella apparente (e solo apparente) ricerca spasmodica di una sintesi di pensiero raffinata nelle distinzioni.
Tradotto: cascano sempre in piedi, sia quando prestano la macchina per scrivere ad un brigatista rosso con cui escono regolarmente per andare a feste borghesi, sia quando, decenni dopo e ben invischiati nel calcio-monnezza, diventano piu’ collaborazionisti che mai del berlusconismo. Il riferimento e’ ad un altra caricatura di intellettuale che delirava nelle trasmissioni dietrologiche sul calcio, e l’ho preso ad emblema della categoria per ovvi motivi.
Tornando al sindaco dalla trasandata barba, ritengo che una settimana di miniera gli farebbe bene, vediamo poi se ringrazia dio o sposa il volgare ateismo di cui blatera senza senno.

raffaele

Di volgare c’è solo il paraculismo leccaculismo di Cacciari

moreno83

Personalmente non ho capito una mazza di questo ragionamento di Cacciare che vuol dire con:

“[per gli atei] noi siamo soltanto un essere nel mondo: noi siamo accasati, addomesticati nel nostro essere mondano. E al di là di questo non c’è nulla, o meglio, c’è il nulla, di cui non bisogna assolutamente avere cura.”?

Paul Manoni

APPUNTO! 😀
Terapia-tapioca come se fosse antani…. 😀

Bulk

Sarebbe stato bello poter proiettare in sala, dopo il discorso di questi due, la mitica scena di Fantozzi che dice: …Per me…E’ UNA CA..TA PAZZESCA!

AndreA

“sono intervenuti ieri Massimo Cacciari ed Ernesto Galli Della Loggia.”

Mi disoiace. Ma dopo aver letto questa riga non sono riuscito ad andar oltre nella lettura…

Sergio

Cacciari è in cerca di Dio da tanto tempo. Legge e rilegge la bibbia – ne ha fatto dieci volte la lettura integrale, più altre parziali (parole sue) – e frequenta papi e cardinali di cui legge anche le opere (ma non ha niente di meglio da fare?). Noi gli auguriamo fraternamente di ricevere il dono della fede e di togliersi dai coglioni. Rileggete le righe qui sopra di questo saccente filosofuzzo con la puzza al naso: credete che la gente comune, il 99% della popolazione, ci capisca qualcosa?
Per me Cacciari è un imbroglione, tale e quale all’altro pezzo da novanta del panorama filosofico italiano, il grande Emanuele Severino (il più grande filosofo di tutti i tempi – come si considera modestamente). Severino ha avuto un’intuizione da giovane – l’eternità del tutto – e non fa che ripetere quest’ideuzza nemmeno troppo originale da mezzo secolo. Migliaia e migliaia di pagine in cui ad ogni pagina ripete che l’ente è e il non-ente non è. Fantastico. Cacciari e Severino, ufficialmente non credenti, s’intendono benissimo. L’uno legge i libri illeggibili e incomprensibili dell’altro – che solo loro e forse lo Spirito Santo capiscono – e si fanno i complimenti. E ammirano entrambi Ratzinger. Alla faccia dei filosofi.

faidate

Forse Cacciari, così come cita Nietzsche e Heidegger potrebbe elencare con nome e cognome gli atei ( o forse pensa allo scaricatore che bestemmia dio?) così stupidi e volgari che si crogiolano nel nulla (“di cui non bisogna assolutamente aver cura”) . Come fare ad aver cura del nulla non si capisce comunque. Se Cacciari polemizza con loro, ne citi qualcuno, altrimenti si tratta del solito artificio retorico: creare un nemico inesistente per poi distruggerlo.

moreno83

E’ esattamente quello che ho pensato io, ti ringrazio per averle sapute esprimere al posto mio

Bruno Moretti Turri

Certo!
Mica può permettersi il cacciari (leggi: il gasparri de Venesia…) citare dei veri filosofi come Bertrand Russell, Karl Popper, Richard Dawkins, Paul Kurtz, Carl Sagan, Stephen Jay Gould, Ann Druyan, Rebecca Goldstein, Piergiorgio Odifreddi o Margherita Hack.
La Hack è vegetariana.
Ma dialetticamente se sbrana ‘o bischero guelfo in du secondi netti.
Maremma!

Paul Manoni

Bruno hai dimenticato Michel Onfray! 😉
…Piu’ edonista di lui si muore!! 😀

Mme du Châtelet

Anch’io pensavo a Michel Onfray leggendo i deliri di Cacciari. Sono un’ “habituée” delle conferenze di Onfray ma per onesta intellettuale sono anche andata ad ascoltare Cacciari e confermo che è puramente incomprensibile, maestro in scolastica… un gioiello accademico in una teca di cristallo: non serve a NIENTE !

massimiliano f.

Mi pare che Cacciari parli di un “ateismo pratico”, che poi vuol dire pensare egoisticamente solo a sè stessi, e di “grandi tradizioni ateistiche”, che (mi sembra di capire) sono anch’esse contrarie all’ateismo spicciolo e pratico.
Forse si potrebbe anche dire che l’ateismo spicciolo è quello senza etica che guarda solo al proprio tornaconto, mentre le grandi tradizioni ateistiche un’etica ce la hanno.

Giacomo Grippa

Cacciare l’ateismo dalla Loggia questo rientra dalla finestra.
Per Cacciari l’attuale ateismo sarebbe stupido e volgare, l’antico ateismo forse più legittimo, ma comunque immanente forse al modernismo e non al moneteismo.
Per il Galli col cristianesimo abbiamo beneficiato dei concetti di persona e di uguaglianza, fondamento delle democrazie moderne.
Un inammissibile, mal”destro” “cuci e scuci” della storia e della filosofia!
Non voglio scomodare, prendo un pensiero precedente a caso, lo stoicismo, ma il riciclato portato originale del cristianesimo, con i conclamati diritti essenziali della persona, non sono per caso rinati in capo all’ “individuo”, entità a torto indifferenziata, atomisticamente secolarizzante o mondana, non sono stati conquistati con la vituperata rivoluzione francese, contro “il terzo potere”?
Il patromonio dei cristiani sarebbe tutta sobrietà, parità e ascesi.
Anche se vero, patrimonio mai testimoniato, mai spudoratamente testimopniato e quindi morale non valida, come sollecitato proprio dalla loro “catechesi”.
Cacciari che definii “il Pera del centrosinistra” che non sarebbe mai nato e che potrebbe anche non nascere, se solo s’ispirasse ai valori della civiltà occidentalcristiana, e non ad un rifirmismo economicistico, a proposito di crocifissi obbligatori, affermò che Cristo sarebbe il primo a non volerli…e per lui potrebbero pure rimanere!
Bella indiferenza para…trascendentale!

Giovanni

Di Cacciri si può dire di tutto, di sicuro non è un’aquila.

libero

Quando un filosofo parla in maniera da non farsi capire chiaramente e da tutti, penso che non sia un filosofo oppure che si esprima volutamente in maniera poco intelligibile per convincere gli ascoltatori che lui è molto intelligente e illuminato.
A volte anche i teologi usano le stesse parole, confondere e ammaliare quelli che beccano.

Bruno Moretti Turri

Cacciari non è un filosofo.
E’ solo laureato in filosofia.
Cioè è uno che ha una patacca che certifica che ha studiato filosofia (altrui).

Apostata

Io credo una cosa: quando uno ha le idee chiare le sa esprimere anche in maniera chiara. Se si esprime in maniera oscura, enigmatica e criptica, attraverso una pletora di simboli e metafore per iniziati o non ha idee chiare oppure non ne ha proprio e riempie questo vuoto di idee con i fumogeni con un linguaggio vago e incomprensibile. Per me Cacciari è proprio questo. E certi demiurghi delle non-idee come lui (eh no, il termine “filosofo” ha una storia troppo nobile perchè uno come lui possa pomposamente fregiarsene) dovrebbero smetterla di invocare a sproposito Nietzsche, che con simili soggetti non ha proprio niente da spartire. Per me la frase “Dio e morto”, cecchè ne pensi Cacciari, è una frase dal significato chiarissimo e semplice. E vuol dire proprio quel che dice, altro che fregniacce. ma vada a rileggersi “L’Anticristo” con meno presunzione e più onestà intellettuale, quel “genio” di Cacciari!

Nietzsche---

Nominami un filosofo che parlava in modo comprensibile, perchè a me non me ne viene in mente nessuno, è difficile esprimere concetti “filosofici” in un linguaggio di tutti i giorni, forse solo Schopenauer e Russel negli ultimi secoli hanno utilizzato un linguaggio più comprensibile, ma ovviamente avevano anche livelli di interpretazione più alta. Poi pensa a filosofi come Nietzsche stesso, Kant, Spinoza, Feurbach… Grandi filosofi, ma certo usavano un linguaggio poco comprensibile.

Bruno Moretti Turri

Grandi filosofi che usavano o usano un linguaggio comprensibile?
Pronti: Bertrand Russell, Karl Popper, Richard Dawkins, Paul Kurtz, Carl Sagan, Stephen Jay Gould, Ann Druyan, Rebecca Goldstein, Piergiorgio Odifreddi, Margherita Hack, Michel Onfray (con le scuse a Paul Manoni se prima ho dimenticato quest’ultimo).

Ti bastano?

Apostata

Ce n’è, ce n’è, credimi. I filosofi di tradizione anglosassone in generale sono spesso meravigliosamente comprensibili. Utilizzano spesso uno stile definito non a caso “linguaggio colloquiale”, con un modo di esprimersi semplice e straordinariamente chiaro. Vogliamo aggiungerne altri? Prendi il Cartesio del “Discorso sul Metodo”, lo stesso Galileo nel “Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo”, Shopenauer lo hai già citato tu, Pascal con i “Pensieri”, Rousseau, il Marx del “Manifesto del Partito Comunista”, persino il Platone di alcuni dialoghi (il “Simposio” non è certo un testo oscuro e incomprensibile) e la lista potrebbe continuare. Certo, ci sono anche moltissimi pensatori difficili e oscuri. Il fatto è che quelli come Cacciari preferiscono Eckart (che utilizzava un linguaggio mistico, ermetico e simbolico) agli analitici e quelli come Vattimo si sono sempre ispirati ad Heidegger (che non brillava certo per chiarezza). Ma scrittori comprensibili se ne trovano. Tra i “nostri” ne cito uno a caso, Carlo Tamagnone.

Mario 47

Se – anzichè non credente quale sono – fossi un convinto credente di una religione monoteista farei molta fatica ad accettare nell’alleanza una religione politeistica e mitologica quale quella cattolica.ù

mario

robby

povero cacciari,mi ricordo che nella questione procrocefisso arrivo,a dire che anche la ricerca era un riflesso dello stesso crocefisso.e poi lui che decide cose è l ateismo di nietzs che.quando lo stesso non lo ha mai definito come una condizione oh,uno stato di raggiungimento intelletuale,ma solo che per lui gli era come piu affine come sentimento propio,cacciari sventola ste carte gia viste nel mondo della critica filosofica,che hanno importanza solo perche cè una caterba di ruffiani,che vogliono elevarsi per dimostrare che cianno,un po di sale in zucca,per alimentare convegni,mostre ecc.pre scroccare denaro alle numerose fondazioni,finanziate da politici,furbi,e parafurbi.idealismo gia visto e contrito di mille minestrine riscaldate poi,dalla loggia,piu si”sforza verso il futuro”..il mondo “grazie il cristianesimo”piu non si capisce che senso a lo stesso cristianesimo nel mondo?,io domanderei al della loggia,idealista del ultima ora.

robby

moreno l offesa pura e l ultima risorsa di una mente limitata,è poi tu che mi giudichi frustato,manco sai che vuol dire,lo tiri fuori poiche,fa parte del tuo vocabolario limitato.a proposito della questione della suora,sai perche in me è gia in pregiudizio,poiche se i bambini come piccoli esseri pieni di domande;vedendo la suora,come persona non conforme agli schemi estetici di tutti i giorni,cominciassero a domandargi?come che lei è vestita cosi?e poi a catena;i bimbi alla suora,perche gesu è nato in una grotta?perche cerano tre magi?mia mamma dice sempre che non è detto che sia nato in una grotta?e vai moreno a fantasia immagina domande del genere?,allora dimmi cosa dovrebbe dire la suora,cosa dire è cosa far non capire come ovvioìì,e adesso tu caro80 e moregno rispondete a ste domande oppure siete degli idioti,o siete ipocriti.io almeno oh delle contestazioni logiche,voi siete solo dei blablabla.e snob

moreno83

Il primo a scadere nell’offesa gratuita sei stato tu, attaccando chi non sosteneva la tua crociata anti-suora; e se uno dimostra di meritarsi del coglione, io gli do del coglione poiché le cose vanno chiamate col loro nome!
Quanto al “frustato” è evidente che volevo scrivere “frustrato”; come se tu non commettessi errori di digitazione, vero?
Le domande che poni sono a dir poco ridicole! oltre che puramente retoriche; non dimostrano un bel nulla: un qualsiasi insegnante cattolico potrebbe rispondere le stesse cose che per te direbbe la suora, e darle per scontate. Cosa vuoi fare un test di ateismo a tutti professori non iscritti all’UAAR prima di mandare i tuoi figli a scuola? o solo le suore non sfuggono alle maglie dei tuoi pregiudizi. Come vedi alle tue contestazioni c’è ben poco da rispondere perché di logico non hanno un bel nulla, poggiano solo, come tu stesso hai ammesso, sul tuo pregiudizio, ma il pregiudizio non è certo una pietra miliare del pensiero logico, anzi è l’esatto opposto.

enrigol

Ma si sono tagliati dei messaggi? Non si capisce la reazione di robby, che già di suo ha una punteggiatura faticosissima…
Io direi che pretendere che un filosofo in un convegno parli in modo comprensibile ai non addetti ai lavori non è giusto. C’è un gergo che probabilmente è scontato per loro e non lo è altrettanto per noi. A naso direi che distingue tra l’ateismo bruto, bestiale, di chi in conseguenza potrebbe vivere senza alcuna morale e quello invece nobile, esistenziale, di chi ha meditato e respinge un’ipotesi altrui ma il solo fatto di aver meditato non può non imporgli anche una morale e un’etica. Questo come interpretazione mia del suo pensiero, ma magari ci mancano degli elementi e degli strumenti per comprendere tutto. Comunque per me anche l’ateo bruto è nobile…

Hellspirit

Quanta boriosa ignoranza nelle parole dei “signori” Cacciari e Della Loggia.

“La vera forma dell’ateismo […] è la visione per cui, detto in estrema sintesi, noi siamo soltanto un essere nel mondo: noi siamo accasati, addomesticati nel nostro essere mondano.”

Un po’ come ai tempi di Galileo, in cui era un’eresia “svilire” la Terra a semplice pianeta che ruota attorno al Sole.

Almeno noi atei non abbiamo bisogno di inventarci “fantasmi” onnipotenti e onniveggenti, per dare un senso alla nostra esistenza.

Claudio Diagora

In ultima analisi, il sunto di quanto dice Cacciari mi sembra che sia “Gli atei di oggi non sono più quelli di una volta, non hanno la cultura di un Nietzsche o di un Heidegger… ” se ragiona così dovrebbe allora fare anche un parallelo con la cultura media dei credenti, e io credo che loro siano messi peggio. In quanto a non occuparsi del nulla credo che l’ateismo ne sia una risposta: non lo vogliono riempire con gli dei. Che dire dell’ottimismo di Galli della Loggia quando afferma che il cristianesimo ha portato una “tensione al futuro”. Ma dove cavolo è vissuto questo qui, cosa ha letto finora? La chiesa ha causato danni enormi alla cultura in termini di tempo perso, oscurantismo. O forse il Galli è ben informato e sà che questa “tensione al futuro” , è cominciata ieri, appunto, perchè io finora non me ne ero accorto….

POPPER

Hai ragione Claudio, ma si può dire dei credenti che non sono più come quelli di una volta?

Si può dire di dio oggi che non è più quello veterotestamentario? cioè il demiurgo, quello invocato dai discepoli di gesù nella scena presente nel Vangelo di Giuda in cui Gesù e Giuda stesso ridono di loro stando fuori dal cenacolo, scena molto gnostica che non è piaciuta a questo papa.

Si può dire di dio oggi che non è più quello delle sante crociate?
Si può dire di dio oggi che non è più quello tridentino?
ed infine si può dire oggi di dio che sia mai esistito?

Claudio Diagora

E’ proprio quello che intendevo dire con “loro sono messi peggio” cioè, non mi sembra che i credenti si diano molto da fare per approfondire un qualsiasi argomento… Accettano in blocco una dottrina pre-cotta: praticamente un pacchetto “chiavi in mano” della fede, dalla culla alla tomba… e oltre!
Tornando su Cacciari, dice ” Nietzsche non ha nulla da spartire con un volgare ateismo” sono più che d’accordo, una personalità eccezionale, ma come pestava duro lui sulla chiesa e la religione!… Da anni rileggo i brani di Umano, troppo umano… una miniera di riflessioni. S’è fatto tardi, buonanotte.

meursault

Come scrisse Eco, non sono che “possibilisti pagati per dividere il possibile in quanti più possibili possibile”.

Giordano

Forse, e ripeto, forse, le parole di Cacciari potrebbero suo malgrado contenere il seme di una riflessione.
Anche fra noi atei bisognerà accettare che con la crescita numerica entrino nelle nostre file anche atei “meno duri e puri”.
Si può essere credenti in molti modi: si può esserlo solo per “cultura di appartenenza” ed essere credenti tiepidi o incoerenti o si può portare avanti una riflessione approfondendo e sviluppando il pensiero teologico.
Allo stesso modo, fra gli atei, si potranno sviluppare diverse “categorie” di atei: ci saranno atei che saranno divenuti tali per riflessione e che avranno sviluppato un percorso “attivo” per diventarlo ma ci saranno anche sempre più atei che lo saranno semplicemente per “cultura di appartenenza”(perchè cresciuti in una famiglia atea) o semplicemente perchè non si pongono mai il problema (al pari di chi, oggi, viene battezzato e si definisce credente per tutta la vita, magari andando a messa due volte l’anno e non portando avanti mai la riflessione).

Fondamentalmente, non tutti hanno i mezzi intellettuali e culturali, per essere “filosofi”.
Oggi per essere atei è necessario praticare uno sforzo “attivo” per smarcarsi da alcuni modelli culturali ma nel futuro la modifica del rapporto numerico tra atei e credenti non comporterà in automatico che tutti gli atei siano dei novelli Nietzsche, come ora non tutti i credenti sono dei novelli S. Agostino.

Giordano

e questo va detto senza che ci sia una connotazione negativa in questo (fa parte della natura delle cose) e condividendo in pieno Claudio Diagora quando dice che, ad oggi, “loro sono messi peggio”

Claudio Diagora

A Giordano.
Quello che dici è più che ragionevole: in un futuro dove fosse prevalso l’ateismo è prevedibile una rilassatezza uguale e parallela a quella odierna di chi si crede religioso. Ma, almeno l’ateo vivrebbe in una condizione “naturale” che lo lascia libero da pregiudizi per intraprendere un percorso di conoscenza. Evidentemente è compito della scuola fornire un’educazione culturale di qualità.
E più che i “credenti tiepidi” mi spaventano gli atei-semi-credenti-fantasiosi, descritti da Bruno Moretti Turri nel post qui sotto…

Bruno Moretti Turri

Oh bhè! Di “atei” fanatici credenti in metafisicate ce n’è sempre stati.
Anche particolarmente sgradevoli:
benito mussolini, stalin, pol pot, togliatti, mao, oriana fallaci, d’alema, giuliano ferrara…

E’ per NON essere confusi con ‘sti personaggi che si parla di atei e agnostici RAZIONALISTI.

Cioè aderenti al naturalismo filosofico.
Checchè ne pensi il metafisico Gualerzi… 😉

Don Perignon

Cacciari ha sostenuto che “la grande battaglia dei monoteismi è nei confronti dell’ateismo pratico oggi dilagante”, vedi CROCIATA! Ernesto Galli Della Loggia, intervenuto in seguito, ha invece dichiarato che con il cristianesimo … sarebbe entrato il concetto “fondamentale” di persona e quello, “altrettanto fondamentale, di UGUAGLIANZA, che sono a fondamento della democrazia moderna”, mentre nella storia sarebbe entrata “la tensione al futuro”.

Poche idee e molto ben confuse! 😉

Ludwig

Cacciari e gallidellaloggia sono persone da non prendere in considerazione, pensate, il primo è della margherita e il secondo scrive sul corriere.

Ludwig

gallidellaloggia dice cristianesimo=uguaglianza dimenticando che il cristianesimo ufficiale ha completamente dimenticato il messaggio di Cristo e si basa sulle tetre elucubrazioni di paolo di tarso, santanbrogiodamilano e soprattutto santagostino.
Il vero concetto di uguaglianza è nato con l’Illuminismo, che veramente ha cambiato il mondo occidentale.
Penso che senza la Riforma di Lutero e l’ILLUMINISMO la chiesa cattolica romana praticherebbe ancora l’inquisizione.

ser joe

Mi ricordo che mio nonno che aveva fatto solo la terza elemantare quando trovava personaggi tipo Cacciari e Galli Della Loggia che in pubblico esternavano tutta la loro saccenza per non farsi capire dai presenti, mi guardava e mi diceva: ” andém via, l’è sultant un taia e medega, braccia rubate all’agricoltura”.

Nietzsche---

Quando citano Nietzsche così, mi sento davvero male.
E’ vero che Nietzsche, nel Così parlò Zarathustra, se la prendeva sia con i preti -che non si erano ancora accorti che Dio era morto- sia con coloro che gioivano della morte di Dio senza capire la portata rivoluzionaria dell’evento, ma da quì a dire che Nietzsche non era ateo se ne passa un abisso. Che poi lo esaltino proprio le gerarchie ecclesiastiche che lui odiava con tutto se stesso è parrossistico, basta leggersi alcune pagine dell’Anticristo per capire che disprezzo il filosofo provava per coloro “che vivono un mondo dietro il mondo”.

Paul Manoni

Sono diventato ateo militante solo dopo essermi sciroppato, con estrema passione peraltro, tutti i libri di Nietzsche.
Dopodiche’, appassionatomi tanto al suddetto filosofo, ho cominciato a leggere i libri scritti da altri sulla sua vita.
Sentir dire dal Cacciari che non era Ateo, mi fa sbellicare dalle risate! 😀
Ma la laurea in Filosofia l’ha presa con i punti delle merende del Mulino Bianco!?!?!

Otto Permille

“Volgare ateismo…”, “… stupido ateismo …” – Facciamo i complimenti per le belle parole di Cacciari, abile nel barcamenarsi tra la corte dei baciapile e i radical chic della sinistra. Quindi, secondo Cacciare esisterebbe un ateismo “stupido” e uno “intelligente”. Quale sarebbe la differenza? Heidegger scriveva: “Dio è, ma non esiste”. Sarebbe questo l’ateismo “intelligente” di Cacciari? Oggi per fortuna la confusione mentale storica dei filosofi da sempre meno scuola. Nietzsche stesso scriveva che i filosofi erano una razza ancora peggiore dei preti, proprio perché contribuivan a fare rientrare dalla finestra ciò era stato cacciato dalla porta.

Apostata

La differenza tra ateismo volgare e intelligente? La sa ovviamente Cacciari, così può dare le patenti a suo piacimento agli atei, tirando una linea verticale sulla lavagna e dividendo i buoni dai cattivi. Tanto lui è un illuminato. Mi sembra tanto la storia del concetto di laicità propagandata dalla Chiesa: la vera laicità la possiedono loro (anche se poi non c’è niente di realmente laico), tutto il resto è becero laicismo. Nietzsche sosteneva che sarebbe voluto un secolo prima di capirlo; visto che oggi i suoi interpreti più “attenti” sono quelli come Cacciari, temo che dovrà aspettare ancora un pò.

El topo

Un’interpretazione strettamente Hegeliana di quanto esposto dal Dott. Cacciari può, in alcuni lacerti, lasciar supporre una familiarità stretta del dottore con il mondo dei transgender.

Bruno Rapallo, apostata e ateo

…scusate, ma stiamo a preoccuparci di uno come Cacciari che scrive cose pompose ma sostanzialmente vuote come quelle che vi allego ? (nota: nel testo che segue, i trattini – non sono errori di battitura, ma sono parte dell’aulico linguaggio del Nostro…e nascondono profondi significati filosofici…)

“….da dove viene Dio” ? “O non dovremmo di nuovo chiederci ‘da dove’ Lui stesso ? In precedenza la risposta al ‘da dove’ si sarebbe potuta anche così formulare: dal Ni-ente che Dio stesso è, dal Nihil sui. (Ma il Ni-ente come si dà a conoscere ? Se è Ni-ente, o ha il Ni-ente in sé, Dio ignorerà se stesso […]). Ma ora si tratta di Dio stesso, non della sua creazione ad extra. ‘Da dove’ il suo volere se stesso ? Egli non può non volersi. Ma potrebbe volere l’esse di questa volontà ? La totalità degli enti ha origine dal suo volersi (che tuttavia Ni-ente soltanto nel senso del non-ancora-niente, poiché, come si è visto, la creazione è già decisa nell’atto di volere se stesso), ma “da dove” questa volontà ? Non può più trattarsi del Ni-ente “interiore”, dell’abisso in sé, di quella super-essenzialità, di cui dice Giovanni Scoto («de nihilo facit omnia, de sua videlicet superessentialitate producit essentias»), ma del Ni-ente della Libertà in-finita dell’Inizio, in cui eternamente si dà il possibile dello stesso volere-sé di Dio, e dunque di ogni possibile creazione…”, ecc., ecc.

o ancora:

“…la provenienza dell’ente, il suo ‘nascimento’ primo, mai è esauribile nella presenza determinata-determinabile, eppure è evidente in essa e con essa. Che l’ente determinato ek-sista dall’immemorabile è qui-e-ora assolutamente evidente e tuttavia assolutamente non determinabile…”

e per godere sempre di più:

“…ma cosa pensiamo pensando così la cosa ? La pensiamo nel suo ‘fondo’ saldissimo, eterno, immortale. Il cieco occhio della filosofia così giunge a ‘ricordarla’, ‘dove’, nella sua stessa evidenza, alethôs, essa si sottrae a ogni definizione, che necessariamente non può dirla se non predicando di essa ciò che non è…”

e se proprio volete avere un orgasmo finale:

«”L’essere che non è”, quando non è, non è altro che l’essere identico al nulla, “l’essere che è nulla”, il positivo che è negativo. “L’essere non è” significa precisamente che “l’essere è il nulla”, che “il positivo è il negativo”. Pensare “quando l’essere non è”, pensare cioè il tempo del suo non essere significa pensare il tempo in cui l’essere è il nulla, il tempo in cui si celebra la tresca notturna dell’essere e del nulla. Ciò che l’opposizione dell’essere e del nulla rifiuta è appunto che ci sia un tempo in cui l’essere non sia, un tempo in cui il positivo sia il negativo….

Come soleva dire un vecchio dirigente industriale (di una delle aziende nelle quali ho lavorato in passato), professore di ricerca operativa e d’ingegneria dei sistemi: “…esercitazioni autoerotiche mentali…” (per essere più elegante rispetto all’altra espressione d’uso corrente).
Ma voi comprereste un’auto usata da uno che cerca di vendervela con simile linguaggio ?
Come rimpiango la linearità essenziale di filosofi e logici tipo Bertrand Russell !!

El Topo

Mi è piaciuta in particolare la tresca notturna tra l’essere e il nulla, però devo dire che la mia impressione sia che l’autoaffermazione del nulla nel suo non essere, in una inversione oggettiva in cui negativo diventa positivo, lo ponga in essere come non nulla autonegantesi definendosi come l’essenza, o meglio la non essenza, di tutto il ragionamento del Dott.Cacciari.

Bruno Rapallo, apostata e ateo

…con scappellamento a sinistra, suppongo…

Apostata

Parmenide dovrebbe ritornare dall’Ade e prendere a randellate uno come Cacciari. Il non essere non è e del nulla, proprio in quanto nulla, non si può dir nulla. Invece Cacciari dice tutto; il suo è proprio un pensiero fondato sul nulla. Che nel nulla merita di finire.

Stefano Grassino

Caro Bruno, comprendo i tuoi rimpianti ma cosa ci possiamo fare se per una legge di selezione naturale, uomini con il cervello di Bertrand Russel ne nascono, se tutto va bene, dieci ogni cento anni?

Bruno Rapallo, apostata e ateo

….selezione naturale !!??? …orrore, orrore, eresia, hai profferito blasfemi motti darwiniani del morente evoluzionismo…. sia tosto appellato il sommo, del CNR, Inquisitore, vicepresidente De Mattei, che ratto conduca Stefano allo santissimo rogo, ma non pria d’averlo impalato con l’ausilio dello sacro elefante…
(…ops, devo aver fatto un pò di confusione tra i roghi della Santa Inquisizione e la vecchia goliardia di “Ifigonia in ‘hulide”)…

Luca

A sentire però Massimo Cacciari Dio è in sé bene e male, è se stesso e la propria negazione-svuotamento (kenosis), e quindi il cristianesimo non può che essere al tempo stesso teista (affermando il Dio veterotestamentario, che “è colui che è”) e ateo (affermando il Dio neotestamentario che muore e diviene).
A essere buoni Cacciari ha usato la communicatio idiomatum. Ma non è così: il suo discorso al grande convegno CEI su “Dio oggi” era improntato alla gnosi più avvilente, secondo la quale il male è immanente all’Essenza perfettissima di Dio. Cosa che del resto non è nuova per chi ha frequentato le opere del Nostro.
Ovviamente sia l’Avvenire che l’Uaar non hanno capito nulla e hanno inteso il discorso di Cacciari come simpatetico rispetto al cristianesimo (ed in effetti egli così lo ha presentato). Ma chi è leggermente più avveduto non può non accorgersi di quel che c’è sotto: un pensiero radicalamente avverso alla rivelazione cristiana, rispetto al quale l’ateismo ingenuo, deriso dal sindaco di Venezia, risulta assai meno pericoloso.

bardhi

Davvero pensi che alla CCAR e al cristianesimo li fanno male i filosofi da 5 soldi che con le teorie indigeste teorie cercano di trovare il pelo nel uovo della teologia??

Io penso che la CCAR e il cristianesimo si sgonfierà completamente soltanto quando la maggioranza delle persone non prenderà proprio in considerazione quella teologia proprio quando dirà: “dio?? a me non serve questa cosa”.

Apostata

Piove e non piove. E’ giorno ed è notte. E’ bianco ed è nero. La Juventus ha vinto ed ha perso (e forse anche pareggiato). Se Dio è tutto ed è niente (ops, scusate, ni-ente) perchè predicarne le distinzioni? Cacciari non può piacere nè ai credenti nè agli atei. E la sua è una filosofia che giustifica tutto e il contrario di tutto; dove sta la differenza con Hegel? Almeno Vattimo ha avuto l’onestà intellettuale di definire il proprio pensiero debole un hegelismo moderato e se non altro lo ha fondato sulla realtà concreta. Cacciari invece lo ha fondato sull’idea del nulla.

tomaraya

anni fa ebbi l’onore di essere buttato fuori da una conferenza di cui cacciarri era relatore perchè appena il sommo ha iniziato il suo discorso con queste parole ” nelle moderne angelopoli” sono scoppiato a ridere.

Magar, bieco illuminista,

Ma se dalle mie parti il Patriarca Angelo viene ad inaugurare l’Ospedale dell’Angelo in compagnia del sindaco, autore de L’angelo necessario, posso ritenere di vivere in una “moderna angelopoli”?

🙁

tomaraya

va detto che prima della conferenza avevo fatto un paio di giri con maria giovanna e quindi ero predisposto alla risata, però andò così. era una conferenza d’area della fgci del triveneto a fine anni 80, quando il vate era ancora comunista e i discorsi di cacciarri erano oggetto di approfondito dibattito, citare a vanvera l’angelopologo era quasi d’obbligo, e quindi anche un’innocente per quanto fragorosa risata venne interpretato come reato di lesa maestà.

Rudy

Le persone hanno ache il diritto di “virare” persino in peggio.
Va augurato a Cacciari di approdare serenamente al suo porto teologico. L’unica cosa da dire è che una persona saggia non dovrebbe far pagare il prezzo del suo percorso con la moneta dell’insulto e della cialtroneria, come invece fa il margheritone.
Comunque si tratta di balletti all’interno del salotto filosofico (anzi, del salotto tout court), opinioni quindi al pari di quelle che potrebbe esternare un altro collega di Cacciari.
Mi sembra l’eterno guaio peninsulare: la melassa totalitaria umanistica (nel senso, purtroppo, deteriore che questo termine ha assunto alle nostre latitudini) che trascina a sé forzatamente ogni ambito di discussione. Forse pensano di fare letteratura.

marco

forse cacciari conosce un altro Nietzsche? O il delirio da paraculo strisciante l’ha definitivamente messo fuori uso. Che miseria

Soqquadro

Veramente c’è un’altra cosa tremendamente agghiacciante in questo discorso. Con mezzo pianeta sotto un’indicibile violenza di stampo religioso, si va a dichiare che gli atei non li si vuole e che è meglio questo. Con buona pace dell’atea sbarellata Oriana Fallaci (che tante volte ha avuto la mia ammirazione, ma non su questo ed altre sue teorie, completamente fuori dalla logica), i cristianisti sono disposti a non vedere la violenza religiosa, pur di sacrificare gli atei. E chissenefrega se negli Stati Uniti omosessuali e ginecologi vengono ammazzati da fondamentalisti episcopali, chissenefrega se nei Paesi a maggioranza islamica i musulmani liberali vengono arrestati, torturati ed uccisi appena aprono bocca, o pure quando stanno zitti appena li scopre una delle loro “polizie della morale”, se le minoranze religiose vengono perseguitate e la condizione della donna è ancora ai livelli da Medioevo. Tutto questo va bene, è l’ateismo il problema. Non un ateo ha osato dare solo uno spintone ad un musulmano, a un cristiano, a un induista, a un ebreo. Non un ateo. Anzi, siamo noi a venire malmenati o minacciati di morte quando contestiamo civilmente e con la penna la violenza religiosa (vedi la Famiglia Albertin in Italia e Ayaan Hirsi Ali in Olanda, per dirne solo due). Ma un sedicente cristianista viene a dirci che siamo noi il problema. Se in Iran ed Arabia Saudita ci ammazzano probabilmente, quindi, fanno bene. Anzi, ci si può alleare, così magari riescono a sbatterci in galera pure in Italia, in Francia, in Svizzera…

sabre03

E’ un discorso da vuoto a perdere…..

Si dice:
i monoteismi sono il BENE
l’ateismo è il MALE

Ma… ci si ricorda di essere atei ed allora:

Tutto l’ateismo è male? NO tutto tranne due illustri atei del passato e noi
Bisogna combattere l’ateismo? Si, tranne quello alto da noi rappresentato che vi lecca il c.ulo

Ditemi voi….. quale profondità di pensiero…..

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