Nuovo sondaggio sul sito UAAR

Un nuovo sondaggio è stato pubblicato sulla home page del sito UAAR. Questa la domanda: “Secondo te, è giusto che i religiosi (preti, suore, pastori, imam, rabbini…) possano insegnare nelle scuole pubbliche?”
Sei le opzioni tra cui scegliere la propria risposta:
– Sì, ma solo se cattolici: la scuola deve essere impregnata dei valori della nostra religione
– Sì, sono cittadini con gli stessi diritti degli altri
– Sì, purché non usino l’incarico per fare proselitismo
– Sì, purché il loro abbigliamento non lasci mai trasparire le loro convinzioni
– No, in alcun caso
– Non so / altro

Si è nel frattempo concluso il precedente sondaggio. Il quesito era: “Quale di queste opinioni è secondo te più adeguata a definire l’inno di Mameli?”
Questi i risultati (1.328 voti):
31% È bellicoso, e discriminante nei confronti di donne e non credenti
27% Non è rappresentativo: i valori che esprime sono ormai superati
18% È un simbolo di cui non si può fare a meno, nonostante i suoi difetti
7% È un elemento di coesione
5% È rappresentativo
4,5% È conosciuto da pochi
1,5% È motivante
6% Non so / altro

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128 commenti

Mario

Rispondo all’ultimo sondaggio, sull’insegnamento di religiosi nelle scuole: No, in alcun caso.

Felipe-bis

Anche per me è no. Tolte le eccezioni -che sarebbero comunque un paradosso- un religioso ha per forza di cose una forma mentis che gli impone l’assolutismo nell’esposizione delle proprie convinzioni, una tendenza al revisionismo storico (per esempio come potrebbe spiegare il xx settembre, se fosse insegnante di storia?) e una infondata e antiscientifica fede nel creazionismo.

Ilidor

Interessante notare la percentuale del vecchio sondaggio:
il 58% di noi praticamente [l’inno] lo vuole cambiare…

Deicida

Secondo me la risposta è : no, in nessun caso. E dicendo ciò sono convinto di non essere razzista, prevaricatore o discriminante. Chi ha scelto una determinata strada, quella del sacerdozio in questo caso, ha delimitato volontariamente il proprio campo esistenziale.
Inoltre non credo che un sacerdote abbia, proprio in forza della sua scelta esistenziale, l’obiettività e la capacità di discernere i contenuti ed i concetti in maniera utile a poter insegnare in una scuola pubblica ed aconfessionale. Ovviamente sarebbe liberissimo di insegnare in scuole confessionali private, dove i genitori manderebbero i propri figli per libera scelta consapevoli del tipo di insegnamento che vi venisse impartito.
Infine, gradirei conoscere in che modo un sacerdote possa percorrere l’iter scolastico utile a consentirgli l’accesso all’insegnamento nelle varie discipline che non abbiano un aggangio più o meno riconosciuto con la teologia. A meno che, dopo aver conseguito il sacerdozio , questo pozzo di scienza, non abbia ottenuto altre lauree e specializzazioni nella scuola pubblica…….ma allora, mi chiedo, a che pro avrebbe dovuto farsi prete??

blackfox

Io, ad esempio, ho avuto un insegnante di italiano, storia e geografia alle medie laureato in lettere (tra l’altro nella sua tesi aveva trattato un filosofo marxista). E’ stato un ottimo e competente insegnate che amava la cultura. Se si è intelligenti, preti o no, il proprio lavoro lo si fa bene.

massimiliano f.

-Una suora non può prendere “la strada del sacerdozio”.
-Un prete operaio va bene e un prete insegnante no?
-Lauree e specializzazioni mi pare che le consegua anche chi non è un pozzo di scienza.
-Non tutti i sacerdoti sono parroci e quindi c’è chi magari deve guadagnarsi lo stipendio o che, per imperscrutabili motivi, viene inviato dai propri superiori ad insegnare.
-E, infine, fare il prete non è un ripiego per babbei.

peppe

Una suora non può prendere “la strada del sacerdozio”

Vero, ma è dovuto al fatto che il cristianesimo come altre religioni è sostanzialmente una ideologia maschilista.

Un prete operaio va bene e un prete insegnante no?

Hai letto da qualche parte che un prete è stato contestato perchè si spaccava la schiena in catena di montaggio? Io mai. Ma mio papà, figlio di una contadina e di un’operaio della cava, in un paesino a 600mt di quota tra la Basilicata e la Calabria, racconta che quando lui era giovinetto solo 3 persone aveva la TV in casa (parliamo del 59): il sindaco, il farmacista e il prete… e quel prete non lavorava nè in fabbrica nè nella cava.

Lauree e specializzazioni mi pare che le consegua anche chi non è un pozzo di scienza

Chiaro… e se esiste la laurea in teologia c’è sicuramente qualcosa da rivedere nel significato del termine “laurea”.

Non tutti i sacerdoti sono parroci e quindi c’è chi magari deve guadagnarsi lo stipendio o che, per imperscrutabili motivi, viene inviato dai propri superiori ad insegnare.

Sciocchezza. Tutti i sacerdoti, TUTTI, prendono soldi dagli Istituti Diocesani del Sostentamento del Clero, appoggiati dall’Istituto nazionale Sostentamento Clero. Il parroco forse prende di più, ma certamente il sacerdote comune becca più soldi (parliamo di 900 euro/mese) di mia zia 89-enne con la minima (integrata dalla pensione di guerra del fratello disperso, per un totale di 540 euro/mese)… con la differenza che mia zia ha sempre lavorato.

E, infine, fare il prete non è un ripiego per babbei

I babbei sono quelli che li pagano lo stipendio, su questo non c’è il minimo dubbio.

peppe

L’appartenenza ad una casta, che predica un certo culto religioso e che pone automaticamente il proselitismo alla base della propria vita, è incompatibile con l’insegnamento in una scuola pubblica che è per definizione aconfessionale (o almeno dovrebbe esserlo).

Senza contare che il clero cattolico è già ben foraggiato con soldi pubblici e non solo dal gettito degli aderenti alla propria confessione religiosa: il doppio stipendio grida vendetta, soprattutto agli occhi dei precari (già ampiamente beffati dagli “insegnanti” di IRC).

gutul

“A meno che, dopo aver conseguito il sacerdozio , questo pozzo di scienza, non abbia ottenuto altre lauree e specializzazioni nella scuola pubblica…….”

Ovvio che la laurea in teologia non deve contare, perchè, vale?

Lorenzo Galoppini

La n° 3: sì, purchè non facciano proselitismo. Finchè non fanno danni, per me possono insegnare quanto vogliono. Resta da vedere quanto siano in grado di separare la loro missione sacerdotale dal loro incarico di insegnanti di scuola pubblica.

Rinaldo

No, in nessun caso perchè l’essere sacerdote, imam, rabbino vincola di per sè ad un atteggiamento incompatibile con l’insegnamento imparziale e privo di pregiudizi soprattutto in materia di storia e scienza.

Michael Gaismayr

No, in alcun caso. Nella mia esperienza di studente (scuole pubbliche: elementari, medie, liceo scientifico) negli anni 1963-1976, gli insegnanti di religione hanno agito solamente in qualità di termosifoni, riscaldando la cattedra e non insegnando assolutamente nulla, nemmeno del loro repertorio. E’ chiaro che sono i rappresentanti di una casta che si è presa il diritto di essere mantenuta a sbafo, e come tali non devono essere pagati dallo stato italiano. Se ne dovrebbe occupare il ministro Brunetta, ma è uno dei loro…

gutul

Allora dall atua esperienza deduco che è meglio impedire ai fannulloni di insegnare, poco conta siano preti o no. Attento con questo ragionamento dai ragione a Brunetta.

crebs

Attenzione, meditiamo.
Dice la nostra Costituzione (Art. 3.)
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione; di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e la uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Ognuno di noi può essere personalmente convinto che non possa insegnare:
1 – un(a) omosessuale
2 – una donna
3 -un ne(g)ro
4 – un buddista o…………………..
5 – un siciliano o un francese o…………….
6 – un fascista o un comunista o………….
7 – un povero o un figlio di contadini o un figlio di capitalisti o……..
8 – ………………………..
Per fortuna l’articolo 3 della Costituzione dice che questo non deve succedere.
Certo, ognuna di queste persone DEVE possedere i requisiti necessari.
Deicida è convinto che un sacerdote non possa avere i requisiti.
Sbaglia. Non conosco statistiche e materie studiate in seminario, ma esistono (per quanto piccolo possa essere il loro numero) sacerdoti di buon livello in materie come matematica, fisica, astronomia, ecc. Un certo numero di loro (per quanto piccolo possa essere il loro numero) sono diventati sacerdoti delle varie religioni DOPO gli studi nelle varie discipline, in momenti diversi della progressione professionale.
Attenzione, questo atteggiamento è pericoloso, molto pericoloso.
Attenzione, è lo stesso discorso che fa la lega del nord ed è la risposta alla paura degli altri, dei diversi, per qualunque aspetto siano diversi.
Quando studiavo all’università di Padova (tanti anni fa, anche se i dinosauri erano già estinti) una mia amica (di Schio) mi disse con forza che secondo lei i siciliani non potevano insegnare nelle scuole venete perchè erano mafiosi, avevano la pelle più scura (non aveva mai visto un siciliano di discendenza normanna) e non sapevano l’italiano.
Il discorso (e le eventuali incompatibilità) DEVE essere impostato diversamente.

Magar, bieco illuminista,

Essere prete o suora è solo un fatto privato, ti vincola solo a quello a cui tu vuoi che ti vincoli. Come appartenere ad un partito politico. Un prete o una suora sono cittadini come tutti gli altri e come tali sono tenuti a rispettare le leggi: se entrano nella scuola pubblica si impegnano a rispettarne le norme e il carattere laico ed imparziale. Sul rispetto di questo impegno possono essere giudicati, individualmente e a posteriori.

E le loro convinzioni di fede non sono più disturbanti di quelle di un testimone di geova o di un ciellino.

Emilio Gargiulo

Nonostante l’art. 3 della costituzione, esistono delle incompatibilità, che sono necessarie per il buon funzionamento della cosa pubblica, e, sono compatibili con esso.
Esempi:
1) un militare non può fare il politico, e viceversa.
2) un magistrato non può fare il politico, e viceversa.

Per farla breve, l’insegnamento di discipline “terze” da parte di un membro del clero, dovrebbe essere vietato per questioni di “conflitto di interesse”.

Come accade per un magistrato, che, se vuole fare il politico deve dimettersi dalla magistratura, così un prete può fare l’insegnante, ma solo se si “dimette” da prete (ammesso sia possibile).

gutul

Se è per questo neanche un vescovo può fare il politico, questo però non vieta al magistrato o al militare di insegnare.

peppe

Sì…

e l’art.7 Cost. recita “Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani” ma mentre lo Stato nn ha alcuna giurisdizione in Vaticano e per la dottrina, la Chiesa invece è infitrata nei gangli della politica fino al midollo… e guai a dirle di non impicciarsi nella politica: si viene tacciati di illiberalismo…

e l’art.33 Cost. recita “Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato” però la Chiesa becca ogni anno soldi a palanche e addirittura fa aperte pressioni per modificare le leggi finanziarie (anche regionali) battendo cassa impunemente…

Poi se uno nella Costituzione vuole prendere solo il pezzetto che gli conviene allora ditelo, ma invocare l’art.3 mi sembra abbastanza ingenuo, tanto più che proprio a proposito dell’insegnamento da parte degli omosessuali la Chiesa (la stessa per la quale qui sento invocare l’art.3) della Costituzione italiana se ne sbatte e apertamente predica (leggasi documento della Congregazione Dottrina Fede – alias Inquisizione al punto 11) e attua (Insegnante cacciato perchè gay) la discriminazione degli omosessuali proprio nel settore dell’insegnamento… perchè? Semplice: perchè sostiene il legittimo sospetto che un gay possa trasmettere la sua gayezza agli studenti.

E allora perchè un laico non dovrebbe avere il legittimo sospetto che un religioso possa fare proselitismo o semplicemente distorcere l’insegnamento in senso confessionale, in scuola pubblica e quindi aconfessionale?

Magar, bieco illuminista,

Signori, voi confondete pubblico e privato. Vi ha abituato male il potere temporale dei papi. Quella di magistrato o di militare è una funzione pubblica, come quella di insegnante (delle scuole pubbliche). Tra tali funzioni pubbliche ha senso stabilire delle incompatibilità, così come i Presidenti di Regione non possono fare i Senatori.

Essere preti, invece, è un fatto privato: se voglio io mi autoproclamo Mostruoso Arcipontefice della Chiesa Pastafariana, e nomino voi due miei SpaghettoCardinali, e la cosa ha lo stesso valore, agli occhi dello stato, che essere preti della CCAR.
Quindi non si può escludere una persona da una funzione pubblica solo per via delle sue scelte private.

(Lo stato al massimo dà delle funzioni ufficiali – come quelle di cappellano militare – a certi preti, su indicazione della Curia. Ma chiaramente non sono i cappellani militari a voler fare i professori nei licei.)

Per inciso, nel mio liceo c’è stato per quasi 20 anni un preside-prete. I crocefissi non sono mai comparsi, sui muri.

peppe

@Magar

Ma che stai a dire? Prete è un fatto privato? Però i soldi li busca dal pubblico, così come tutte le tutele, gli emolumenti extra e le coperture giudiziarie… se tu ti vuoi autoproclamare arcipontefice della chiesa pastafariana e poi insegnare mi sta bene, finchè però la chiesa pastafariana nn diventa così potente da beccare 1mld di euro all’anno a fondo perduto, ingerire a piene mani nella politica, gestire con soldi pubblici scuole confessionali dedicate al FSM, dichiarare che la confessione pastafariana è largamente maggioritaria e di fatto annichilire le altre confessioni rivali, istituire un’ora di religione pastafariana nella scuola pubblica… e soprattutto beccare uno stipendio dallo Stato solo per il fatto di essere arcipontefice: in quel caso NO, tu non sei più nella posizione di poter fare l’insegnante come un qualsiasi altro cittadino che non appartenga alla tua lobby. Devi scegliere: o l’uno o l’altro.

peppe

Ma chiaramente non sono i cappellani militari a voler fare i professori nei licei.

Mica gli conviene fare gli insegnanti… e ci mancherebbe: buscano già i soldi di un qualsiasi militare senza i rischi di un qualsiasi militare, e li buscano per contraddire nei fatti il pacifismo e rispetto della vita millantato dalla loro religione.

Anche qui, guarda caso, nessuno apre bocca su questi cittadini più uguali degli altri… mah…

Magar, bieco illuminista,

Stai mescolando due discorsi distinti.
Un conto è l’influenza della CCAR, come gruppo di pressione (chiesa “all’americana”), sulla politica e sulla società. Qualcosa di estremamente pernicioso, ma in sé legittimo (anche l’UAAR è un gruppo di pressione del resto), nel senso che non puoi punire Tizio solo perché ha idee retrive e perché riesce a propagandarle bene. Se fosse così, in Veneto i leghisti non dovrebbero nemmeno poter fare i bidelli, ad esempio.

Un altro conto sono i privilegi che la CCAR riceve dal Concordato (chiesa “all’italiana”), che sono altrettanto perniciosi. Però – a parte che l’UAAR si batte per cancellare il Concordato, non per avallarne ipotetici aspetti positivi, no? – nemmeno questa è una buona ragione per escludere gli ecclesiastici dall’insegnamento nelle scuole pubbliche. (Semmai, allora, può esserlo, qualora servisse, per richiamare i vescovi al rispetto della sovranità dello stato, dissuadendoli dall’impartire ai preti-insegnanti ordini in contrasto con le norme statali…)

I privilegi di cui la CCAR gode, infatti, non dicono nulla sulla capacità di un suo religioso di rispettare le regole. Se la Chiesa Pastafariana è povera l’Arcipontefice-insegnante rispetta i programmi educativi nazionali, se invece è ricca e privilegiata costui insegna ai ragazzini che il global warming è dovuto alla scomparsa dei pirati? Direi di no. E a noi interessa che l’insegnante rispetti le regole, non altro.

Deicida

E chi, di grazia, dovrebbe occuparsi di controllare che questo insegnante-prete rispetti le regole dell’insegnamento nella scuola pubblica, ossia si uniformi ai criteri di laicità ed imparzialità di giudizio ed indirizzo riguardo ai contenuti della materia da lui insegnata??
Mi sembra una posizione, quella di Magar, dettata da una visione irreale delle cose.
Un prete è , pur sempre , un individuo che ha aderito ufficialmente ad una casta , ad un ordine sacerdotale, non si può parlare di “fatto privato” per ciò che riguarda l’importanza che per lui riveste la sua missione religiosa: diversamente, insisto col dire, a che pro si sarebbe dovuto far prete.
Da ciò ne discende un’incompatibilità di fatto a essere insegnante in una scuola aconfessionale senza includere nel suo insegnamento ciò che per un sacerdote è missione irrinunciabile: l’indottrinamento religioso. Se esistono casi di preti che durante il loro incarico di insegnanti hanno receduto dalla loro religione, a parte la contraddizione in termini, poichè, in quel caso non staremmo più a parlare di preti, presentatemeli e presentatemi gli esempi del loro insegnamento che li pongono al di fuori di ogni sospetto di contaminare con contenuti e concetti religiosi il loro operato.

Magar, bieco illuminista,

Controllare la correttezza dei comportamenti di tutti gli insegnanti è compito delle autorità scolastiche. Chi sorveglia che un docente non faccia propaganda politica, magari fascista e negazionista? Se ci fidiamo di un insegnante iscritto alla Fiamma Tricolore (e lo facciamo) perché non dovremmo fidarci di un prete?
E gli iscritti a CL? Per loro la missione religiosa non riveste importanza particolare?

Formalmente per un sacerdote è missione irrinunciabile fare indottrinamento religioso quando esercita le funzioni di ministro di culto, non quando esercita funzioni diverse. Se svolge anche un mestiere “civile” legato all’apparato statale, è suo dovere mettere tra parentesi la propria missione religiosa.

Arjuna

Personalmente ho votato

– si purchè non facciano proselitismo

Non mi pare giusto escluderli a priori, tuttavia meglio mettere in chiaro le cose.

Mario 47

Nelle varie alternative non è evidenziata la pregiudiziale più importante, ossia il possesso di tutti i requisiti necessari (laurea specifica, abilitazione all’insegnamento etc.), la qual cosa – se presa con la dovuta serietà ed imparzialità – scremerebbe notevolmente il numero dei candidati eligibili.

Riguardo al rispetto di un comportamento deontologico di ragionevole imparzialità, dovrebbe valere per tutti gli insegnanti: ritengo peraltro che le autorità scolastiche, che hanno rinunciato negli ultimi 40 anni a controllare la serietà e l’efficienza degli insegnanti – nei confronti dei preti sarebbero ancora meno inclini a qualsiasi tipo di controllo.

D’altra parte non si può pretendere che uno stato che accetta un conflitto di interessi plateale quanto quello di un presidente del consiglio lo tiri in ballo nei confronti di eventuali insegnanti vincolati ufficialmente ad un credo religioso.

Concludendo: è auspicabile che la presenza di persone che antepongono le convinzioni ed i precetti della loro religione al rispetto delle leggi italiane (e spesso del buon senso) sia evitata; ritengo che – data la situazione attuale – ciò non sia realisticamente ottenibile.

mario

mario

massimiliano f.

Nelle varie opzioni non è evidenziata la pregiudiziale più importante, perchè ovviamente è data per scontata.
Come, per esempio, che vada a scuola vestito e non nudo.

Paul Manoni

“-No, in alcun caso”

Se esistono in Italia scuole pubbliche e scuole private cattoliche,
Allora i “chierici” possono andarsene ad insegnatre nelle loro scuole!

gutul

Già, anche gli iscritti all’uaar!

No, questa argomentazione non tiene

Paul Manoni

Tiene, tiene….
Non trovo per niente giusto che certi personaggi palesemente NON laici possano avere la liberta’ di scegliere in quale scuola insegnare.
Lo status del “chierico” lo dovrebbe rendere automaticamente escludibile dai concorsi per l’insegnamento.
E poi scusami….
Da quando l’UAAR ha delle sue scuole private???
Non mi avevano ancora avvertito di questa novita’!!! 😀

Magar, bieco illuminista,

Che c’entrano le scuole private? Mica sono sostitutive del servizio pubblico.
Non credo che un prete sia automaticamente “non laico”. Basta che rispetti le regole come qualunque altro cittadino.

massimiliano f.

Certi religiosi sono molto più laici di certi atei clericali

Paul Manoni

Ce le hanno le scuole dove poter insegnare a modo loro….
Giu’ le mani da quella pubblica!

Paul Manoni

Altrimenti mi aspetto un bel Vescovo con una laurea in scienze, biologia o chimica, ovviamente presa alla “cattolica”, che insegna ai bambini.
E quando questi gli chiederanno come e’ nato il mondo,
COSA PRETENDETE CHE RISPONDA IL CERCHIOBOTTISTA IN QUESTIONE!?!?!?
Pensate che gli parli di BigBen o l’evoluzione di Darwin!?!?

SilviaBO

Il mio prof di antropologia all’università era un monsignore. Come antropologo era preparato ed era un bravo insegnante. Non ha mai fatto proselitismo. Essendo io miope, mi sono accorta che aveva il collarino da prete solo dopo diverse lezioni, non l’avrei sospettato dalle sue parole.
Perché non avrebbe dovuto essere libero di insegnare?
Ci sono tantissime persone che non la pensano come me su tanti argomenti. Allora dovrei volerli allontanare tutti dall’insegnamento?

Era un po’ che non frequentavo questo sito, perché mi ero stufata di trovare risposte che mi sembravano dettate più dalla cieca ideologia che dalla razionalità. Questo post conferma la mia impressione. Sarebbe meglio dire UAA, la R spesso se ne va chissà dove.

gutul

Ho spesso la tua stessa impressione, tuttavia l’UAAR va giudicata per le sue posizioni ufficiali, che non sono necessariamente rappresentate dai commenti alle ultimissime.

Deicida

@gutul

Verissimo, difatti la tua e quella di SilviaBo, sono posizioni del tutto estranee a questa associazione (UAAR).

car80

Dunque ne devo dedurre che la posizione dell’uaar è divieto a preti e suore di insegnare nella scuola pubblica.

massimiliano f.

Don Fiorenzo Facchini?
Ha perfino avuto il titolo di “emerito” quando è andato in pensione, ed è stato invitato anche ad una relazione per un Darwin day.

la Dea della caccia

Sì, e basta.
Se poi è vestito da prete/suora, tanto meglio (o tanto peggio per lui), almeno si sa da che pulpito viene la predica.

Rothko61

Avrei votato per una risposta che non ho trovato:
” Sì, purché superino un concorso pubblico e non siano prescelti sulla mera indicazione del vescovo.”

Inoltre, non dovrebbero godere dei privilegi che hanno avuto rispetto agli altri docenti, il più clamoroso dei quali è l’immissione in ruolo immediata, a fronte del vergognoso precaraiato “storico” di cui sono vittime gli insegnanti di tutte le materie.

Voi-sapete-chi

Guarda che si sta parlando di insegnanti normali di materie normali e di cattedre raggiunte con un iter normale.
Evidentemente chi ha formulato le domande non aveva i paraocchi.

Rothko61

In Italia, quando ci sono i preti di mezzo, c’è ben poco di normale. Purtroppo.
Se parli di materie “normali” a quali ti riferisci?
A quelle scientifiche? Sulle basi del creazionismo non mi pare si possa andar lontano…
A quelle filosofiche? Ci sarebbe da ridere…
A quelle letterarie? Immagino le censure verso certi autori…
Ho trovato: potrebbero insegnare matematica, purché siano chiari quando si fa riferimento al concetto di infinito…

Voi-sapete-chi

Sì, sono cittadini con gli stessi diritti degli altri.
(Verranno vietati anche gli eventuali costumi regionali?)

peppe

Assolutamente falso. Ne hanno di più, essendo membri di una istituzione parastatale (che emana da uno Stato estero sovrano) protetto nei suoi rapporti pricilegiati con lo Stato Italia da apposito Concordato. A questi diritti però non sembrano corrispondere altrettanti maggiori doveri: anzi, quando si è trattato di coprirli per reati di rilevanza penale e di fargli scappottare processo, carcere e di insabbiare i crimini e tacitare le vittime, non mi pare che questi cittadini più uguali degli altri si siano fatti troppi problemi a distinguersi.

gutul

No! questo è falso, palesemente falso.

Ad esempio la chiesa cattolica ha sempre tentato di nascondere i preti pedofili, tentando di lavare i panni sporchi in casa. Non è riuscita nè a lavarli, nè a farlo di nascosto, e, ogniqualvolta lo stato italiano si è accorto del prete pedofilo, l’ha perseguito per legge.
I preti, infatti, sono cittadini italiani, e non dello stato del vaticano.
Rispondono alla legge italiana.

peppe

@gutul
Ma per cortesia… falso un paio di ciufoli.

Vabbe’ che in tempi recenti s’è scoperchiato il pentolone verminoso su tutta la faccenda e quindi sotto i riflettori gli scarafaggi si vedono e qualcuno viene anche schiacciato, ma i preti che l’hanno fatta franca alla grande non si contano.

Non so se le vittime di questo marciume devono indignarsi di più a sapere che il loro carnefice non è più perseguibile, o è stato condannato ma poi ha scontato la pena in un convento, oppure ha trovato asilo in Vaticano… oppure a leggere quello che scrivi tu, e cioè che con la piaga dei preti pedofili non c’è mai stato doppiopesismo, nè ingiustizia, nè riuscitissimi insabbiamenti, nè coperture nè altro, insomma che va tutto bene. Sono onestamente disgustato. Veramente.

Senza contare che ancora oggi, a fogna ormai aperta, chi nella Chiesa (vedesi la posizione della Penitenzieria) dovrebbe vigilare su questi fatti gravissimi, ha il coraggio di dichiarare senza vergogna che, acclarato il fatto e quindi il responsabile di un caso di pedofilia, la faccenda è meglio che rimanga riservata e che non si coinvolga l’autorità giudiziaria: ecco… questi sono quelli da cui emanano preti e suore per i quali si invoca parità di trattamento. Ma per favore…

Sandro

All’inizio pensavo fosse riferito all’insegnamento di religione.
Ma se la domanda è riferita anche alle altre materie, allora rispondo
3. Sì, purché non usino l’incarico per fare proselitismo.

Allo stesso modo dovremmo dire: è giusto che un insegnante con un determinato orientamento politico/sessuale/ecc. possa insegnare in una scuola? Stessa risposta di cui sopra.

sara

Un prete o una suora che insegna, probabilmente starà molto attento a come parla di certe cose.
Uno che non farà proselitismo sarà proprio lui, anzi starà non uno, ma due passi, indietro.

Near

Sì, ad esempio starà molto attento a non parlare troppo dei crimini della chiesa e ad ingigantire i dati sulle vittime della Rivoluzione Francese.

Magar, bieco illuminista,

È per questo che vietiamo agli iscritti al PDCI di insegnare storia, perché non mettano la sordina ai crimini del comunismo, e non ingigantiscano i dati sulle vittime della guerra in Vietnam…

Near

No, in alcun caso. La scuola statale deve essere gestita da laici, che comunque possono essere anche credenti. Il problema si ha quando le istituzioni di uno stato laico sono messe nelle mani di ministri di chiese cristiane o altri culti; qui si ha una evidente invasione di campo, in quanto un ecclesiastico risponde in maniera diretta a delle leggi che non sono quello dello stato laico, ma del diritto canonico. Il conflitto di interessi che si verrebbe a creare mi pare palese, per di più in aperto contrasto con l’articolo 7 della costituzione.

la Dea della caccia

Un ecclesiastico italiano risponde alla leggi dello Stato italiano!
Ci mancherebbe!
Cosa c’entra il conflitto di interessi, qui?
E se il professore è pastafariano, può insegnare?
O solo a patto che paghi abbondanti sacre spaghettate in rito carbonaro alle sue classi?

Diana B.

gutul

No near, questa cosa che il chierico risponde ad un diverso ordinamento da quello italiano è falsa. Quindi tutti i ragionamenti che partono da questa zoppicano.

Non è una mia opinione, chiedi a qualche giurista.
Bene, ripartendo da queste basi, non cambi idea?

Near

Hai mai sentito parlare di diritto canonico ?
All’interno della chiesa ti avviso che è quello il diritto in vigore, non quello civile. Prova a pensare al caso di un testimone di un omicidio; se sei un sacerdote e non testimoni non vai in carcere, perchè vige per lui il diritto canonico che gli impone il vincolo della segretezza, se io non denuncio un conoscente finisco in carcere per favoreggiamento.
Ripassati tu un pò di diritto. E poi venite a dirmi che non c’è conflitto di interessi e che non esiste uno stato in uno stato. Un prete non può andare contro le direttive del suo capo supremo, altrimenti incorre in sanzioni che vanno dalla censura all’espulsione dalla chiesa, intesa come istituzione, mentre le leggi dello stato italiano vietano la discriminazione, riflettete.

@ Dea della Caccia
Nonostante lo stato italiano ami definirsi laico e di diritto, ti informo che nelle scuole pubbliche dell’obbligo nel 2004 è stata approvata una legge che ha tolto l’insegnamento dell’evoluzionismo e questo è stato fatto addirittura da cosiddetti laici, non da preti nelel scuole pubbliche. E, a fronte di tutto ciò, venite qui a sostenere che non c’è nessun problema se i membri diretti dell’istituzione chiesa entrano nell’ambito delle istituzioni statali (che dovrebbero essere indipendenti e sovrane) e pretendono di governarle ? Non credo proprio.

Sal

La religione è materia talmente privata e riservata che non ha motivo per essere insegnata nelle scuole pubbliche. E’ una responsabilità delle famiglie a cui i figli sono affidati. Lo stato è laico e non può che astenersi da ogni religione e da ogni questione che interessa lo spirituale di ciascuno anche perché cristo ha insegnato a dare a Dio le cose di Dio e a Cesare le sue cose. La religione è il rapporto spirituale privato ed esclusivo di ogni singola persona con il suo Dio. Non può certamente essere un terzo a dirigere il cuore dei singoli nella ricerca ciascuno del suo Dio che è creatore e padre di tutti.

massimiliano f.

Togliersi i paraocchi e, almeno una volta ogni tanto, non caricare a testa bassa, no, eh?

peppe

Sento citare da qualcuno l’art.3 della Costituzione, e puntare il dito contro la “discriminazione” (orrore!) dei poveri sacerdoti che desiderano votarsi all’insegnamento nella scuola pubblica (dove c’è già piantato un altro bel paletto costituito dall’IRC ma anche quello sembra una bazzecola per chi parla di equità, ma lasciamo perdere)… e poi tirare per la giacchetta gli insegnanti neri, gay, etc. etc. e fare la solita domanda retorica? Dovremmo “discriminare” anche loro? E’ ridicolo.

Diciamoci la verità, quanto a coperture e tutele Costituzionali la CCAR ha un intero articolo, tutto per sè, che rimanda ad apposito Concordato pieno zuppo di privilegi… se non che l’art.7 Cost. recita però anche “Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani” ma mentre lo Stato non ha alcuna giurisdizione in Vaticano e per la dottrina, la Chiesa invece è infitrata nei gangli della politica fino al midollo… e guai a dirle di non impicciarsi nella politica: si viene tacciati di illiberalismo…

E l’art.33 Cost. recita “Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato” però la Chiesa becca ogni anno soldi a palanche e addirittura fa aperte pressioni per modificare le leggi finanziarie (anche regionali) battendo cassa impunemente…

E allora… se uno nella Costituzione vuole prendere solo il pezzetto che gli conviene allora ditelo, ma invocare l’art.3 mi sembra abbastanza ingenuo, tanto più che proprio a proposito dell’insegnamento da parte degli omosessuali la Chiesa (la stessa per la quale qui sento invocare l’art.3) della Costituzione italiana se ne sbatte e apertamente predica (leggasi documento della Congregazione Dottrina Fede – alias Inquisizione al punto 11) e attua (Insegnante cacciato perchè gay) la discriminazione degli omosessuali proprio nel settore dell’insegnamento… perchè? Semplice: perchè sostiene il legittimo sospetto che un gay possa trasmettere la sua gayezza agli studenti.

E allora perchè un laico non dovrebbe avere il legittimo sospetto che un religioso possa fare proselitismo o semplicemente distorcere l’insegnamento in senso confessionale, in scuola pubblica e quindi aconfessionale?

massimiliano f.

Anche a Lei:
“Togliersi i paraocchi e, almeno una volta ogni tanto, non caricare a testa bassa, no, eh?”

gutul

peppe, ho letto di fila tutti i tuoi post.

Tu dici un sacco di cose vere: ricordi i privilegi della chiesa e i vantaggi indebiti che ha all’interno della nostra società.

Tuttavia non sei sul pezzo. Il fatto che la chiesa abbi un sacco di privilegi, che sia le la prima a discriminare ecc, non è un’argomentazione valida per rispondere strettamente all’argomento del nostro dibattito.

A me pare giusto che un prete possa insegnare, nonostante questo, continua a sembrarmi ingiusto che la chiesa discrimini gli omosessuali, che abbia privilegi che ad altri non sono concessi ecc.
Sono due problemi distinti.

Poi avrei un’altra critica, anche questa non di contenuto ma di metodo: se c’è l’articolo 3, va applicato. L’articolo 7 e 33 non centrano, sono costantemente disattesi, son d’accordo con te, ma QUI non centrano.

Near

Cosa centra e cosa non centra a me pare sia affidato alla soggettività di ciascuno. Io potrei dire che non centra l’articolo 3 perchè in qualsiasi caso i chierici non sono discriminati, potendo insegnare nelle loro scuole e che invece centra proprio l’articolo 7, che difende l’indipendenza di due istituzioni.

robby

sapete chi scrive,spero che non sia tu….don alberto,lo sai sè non sbaglio ,non mi sei mancato,quante cose carine volevo dirti.

robby

peppe ,hai ragione su tutto,sei superiore come profondita,e argomentazioni,lasciali perdere gli increduli,non si meritano la tua attenzione.

Felipe-bis

Vedo citare a sproposito diverse “categorie” di persone, allora apro una piccola parentesi e chiarisco: l’omosessualità, come il colore della pelle o l’etnia, non è una ideologia. La religione si.
Chiusa parentesi.

stefano f.

no, l’ateismo è un sistema di approccio verso la realtà che si fonda solo sulla ragione escludendo a priori cause indimostrabili e inesistenti come dio, semidei, magia, paradiso, inferno ecc.

Magar, bieco illuminista,

Va bene “l’ateismo è una concezione del mondo”?

Laicità significa neutralità rispetto a tutte le concezioni del mondo, quelle fideistiche come quelle razionali, nella sfera privata.

gutul

@ stefano f.

Sicuro? Soprattutto sull'”inesistenti”
Intendo, matematicamente sicuro? Ce l’hai tu la Dimostrazione?
Io non credo in dio, questa è una mia certezza, ma la Dimostrazione non c’è l’ho.
Gödel docet.

E comunque te ne posso tirare fuori a mazzi di ideologie che si possono avere senza portare indumenti ridicoli (tranne il completo da inquisitore domenicano, che a carnevale fa la sua porca figura)

gutul

allora, commento bloccato, riformulo:

@ stefano f.

Sicuro? Soprattutto sull'”inesistenti”
Intendo, matematicamente sicuro? Ce l’hai tu la Dimostrazione?
Io non credo in dio, questa è una mia certezza, ma la Dimostrazione non c’è l’ho.
Gödel docet.

E comunque te ne posso tirare fuori a mazzi di ideologie che si possono avere senza portare indumenti ridicoli (tranne il completo da inquisitore domenicano, che a carnevale fa la sua bella figura)

stefano f.

se non credi in dio che bisogno hai della dimostrazione della sua inesitenza? 😉 seguendo il tuo metodo allora anche Giove Pluvio, Astarte, Seth e tutti gli dei pagani potrebbero esistere! la tua mi sembra la posizione di un agnostico e non quella di un ateo, chi nega a priori l’esistenza di esseri soprannaturali non si pone il problema se questi potrebbero esistere ma si basa solo sulla ragione, e questa fa a cazzotti con la fede nel soprannaturale proprio per questo l’ateismo non è un’ideologia anche se spesso come nel comunismo può rientrare come valore fondante.

stefano f.

commento bloccato riformulo

se nn credi in dio che bisogno hai della dimostrazione della sua inesistenza?
seguendo il tuo ragionamento tutti gli dei dell’olimpo pagano potrebbero esistere perchè non si può provare il contrario, ma allora anche babbo natale, i goblins, gli hobbit e mago merlino hanno le stesse probabilità di esistere no? la tua posizione mi sembra quella di un agnostico quindi che ammette la possibilità dell’esistenza del soprannaturale dio compreso ma non se la senete di dare una risposta definitiva! in ogni caso l’ateismo rientra in certe ideologie solo come sostrato culturale ma da se rimane solo un approccio alla realtà.

gutul

Non mi fraintendere: non sono agnostico, sono sicuro che non esista dio.
Non ho bisogno di alcuna dimostrazione. Il fatto è che senza dimostrazione a me sembra che una sorta di credenza, per quanto diversa da quella religiosa poichè basata sui fatti e quindi razionale, esista.
Comunque questa non vuole essere una teoria forte, è solo un giochino, non sostengo che l’ateismo sia in qualche modo una religione.

CandyFruit

Direi di sì, ma solo a condizione di reciprocità, ossia, che un laicista, abortista, omosessuale, divorziato etc… possa insegnare in una scuola cattolica (ma in la realtà è che nelle scuole cattoliche prima di essere assunti gli insegnanti vengono sottoposti ad una verifica di conformità della loro vita e opinioni agli standards cattolici).

car80

Non sono d’accordo, la scuola pubblica italiana non deve discriminare perché quella cattolica lo fa, semmai chiudiamo le scuole cattoliche che licenziano insegnanti divorziati o omosessuali.

stefano f.

io invece vi chiedo di smettere di fare i tolleranti ad ogni costo, anche Voltaire nel suo “trattato sulla tolleranza” dice chiaramente che questa è subordinata alla concezione che di quest’ultima ha l’interlocutore che abbiamo davanti! se vogliono il muro contro muro ebbene sia, fuori i laici dalle private cattoliche? fuori i preti dalla scuola pubblica!

Magar, bieco illuminista,

Giusto, occhio per occhio, dente per dente!
Lo dice Dio nella Bibbia, quindi deve essere vero…

Lo stato non fa rappresaglie da quattro soldi contro le organizzazioni private, per di più inseguendole sul terreno dell’illegalità. Lo stato tenta di dare regole giuste per tutti.

massimiliano f.

piccola precisazione per Magar,
occhio per occhio .., non vuol dire rappresaglia, ma che la pena deve essere commisurata al delitto.
(ci siamo caduti tutti nell’equivoco)

paolo

Assolutamente no.
Premesso che ritengo la religione una questione squisitamente individuale e che quindi non vada proprio considerata materia scolastica, potrebbe semmai essere insegnata storia e filosofia delle religioni ma da docenti non appartenenti al clero, che, a mio parere, non sarebbero nè oggettivi, nè equilibrati.

Astor Felix

No, in alcun caso; io sono in perfetta sintonia con J.J. Rousseau.

car80

Ma l’UAAR non dice nulla? Lancia l’osso, la gente si scanna e poi nasconde la mano? Al di là del fatto che una norma che vieti ad un religioso di insegnare sarebbe anticostituzionale è possibile conoscere la posizione dell’associazione? Ha intenzione di sostenere i genitori che vogliono mandar via la suora? Non so sono veramente perplesso.

Ludwig

Non credi che oggi, con gli alunni musulmani delle elementari che si avviano a diventare maggioranza, sia leggermente indelicato continuare a far fare propaganda ideologica per il proprio partito a preti e monache?
Non sarebbe meglio un insegnante laico che spieghi storia delle religioni?
D’altra parte se non ci sono più bambini cristiani è colpa nostra che non li produciamo!

car80

Poi giusto per informazione, è molto più facile che studenti musulmani contestino un insegnante perché è Ebreo (religioso o meno) che una suora.

car80

Ma che risposta è questa? Io ho chiesto la posizione dell’uaar e non mi risulta che i musulmani si lamentino di avere insegnanti suore, anzi i musulmani frequentano pure le scuole cattoliche. Poi i musulmani rappresentano meno del 2% degli studenti delle elementari, prima che in Italia diventino la maggioranza passeranno almeno cinquantanni. Una risposta così superficiale non l’avevo mai letto, tra l’altro non stiamo parlando di un’insegnante di religione ma di una maestra delle elementari. E ti segnalo che il 90% degli alunni sceglie l’insegnamento della religione cattolica.

alberto tadini

sono molto confuso e non ho ancora espresso il mio voto.
non posso neppure votare “non so” perchè sinceramente ritengo che se una persona ha passato un concorso pubblico e ha i titoli, non vedo cosa impedisca l’insegnamento.
d’altra parte ho paura che un qualunque rappresentante religioso non sia totalmente obiettivo nel suo insegnamento.
però non è che l’essere laici sia equivalente ad essere obiettivi.
conosco per esempio docenti in materie scientifiche che sono anche dei religiosi (es. un frate in facoltà di scienze a milano statale considerato da tutti un ottimo docente).
sinceramente sono molto combattuto, anche perchè se si proibisce a qualcuno di fare qualcosa perchè fa parte di una determinata associazione, setta o altro, arriviamo con estrema facilità alle liste di proscrizione, al “tu si e tu no”.
forse (dico forse) è necessaria una valutazione caso per caso, con prove e documentazione che possa dimostrare realmente il fatto che un/una docente che sia anche un religioso/a usi la sua materia per proselitismo (in maniera diretta o indiretta non importa).
mi scuso se ilo mio post è un po’ confuso, ma rispecchia la confusione e l’insicurezza sull’argomento che ho in testa

crebs

Sinceramente non capisco alcune posizioni. ad esempi Felipe-bis scrive (14 dicembre 2009 alle 20:44) Vedo citare a sproposito diverse “categorie” di persone, allora apro una piccola parentesi e chiarisco: l’omosessualità, come il colore della pelle o l’etnia, non è una ideologia. La religione si.
Ritengo che si riferisca ad un mio precedente commento.
Ideologie o meno, io mi riferivo ad un articolo della Costituzione Italiana redatto per evitare discriminazioni per alcune categorie di persone.
Alcune di queste categorie NON sono ideologiche, è vero, ma cosa c’entra?
In più, se ci riferiamo alle ideologie, vietiamo l’insegnamento a tutti gli insegnanti che hanno una ideologia politica difforme da quella del governo in quel momento in carica?
Vietiamo l’insegnamento solo ai comunisti ( questi hanno una ideologia).
Ma forse i comunisti non esistono più, esistono i post-comunisti: hanno una loro ideologia? gli vietiamo l’insegnamento? O lo vietiamo ai fasciti e ai post-fascisti?
Comunisti, fascisti, leghisti (facciamo finti che anche questi abbiano una ideologia), laicisti, confessionalisti, radicali, liberali, agnostici, razionalisti, scientisti, ebrei, pastafariani, musulmani, pagani, buddisti, adoratori di Manitou, animisti, animalisti ……. non possono insegnare perchè portatori di una ideologia e potrebbero fare proselitismo.
Facciamo insegnare solo quelli che non hanno opinioni su nessun argomento, così non c’è il rischio che possano trasmettere le loro convinzioni ai discepoli.
Poi imponiamo una divisa ai docenti, in modo che il loro abbigliamento non li possa far individuare come seguaci di una ideologia.
E poi emigriamo.
Ho letto diverse testimonianze non sospette (cito ad esempio Magar, bieco illuminista,
lunedì 14 dicembre 2009 alle 19:22 ) sulla realtà nella scuola; lo cito perchè dalle sue parole capisco che lavora nella scuola e quindi ha una competenza professionale in merito.
Certo, può non far piacere trovare un insegnante ad esempio di matematica o di filosofia che sia un prete; ma se fosse il pontefice massimo degli adoratori dell’unicorno rosa invisibile sarebbe diverso?
Che poi, ancora, la chiesa cattolica sia forte, abbia le proprie scuole, …. è vero, ma non c’entra nulla con il discorso.

NO, la UAAR si pronunci, la richiesta è condivisibile.

Chiericoperduto

Un prete secondo me può insegnare a condizione che:
– acceda a tale posto tramite concorso pubblico come gli altri;
– non indossi l’abito canonico;
– non faccia proselitismo e si attenga alla materia di insegnamento;
– rinunci allo stipendio della curia, se lo ha, in quanto i contratti pubblici di solito vietano di instaurare rapporti economici diversi.

Non sarebbe male cercasse anche altri lavori come operaio, muratore, impiegato, ecc.., non mi pare gesù abbia detto ai discepoli (fondatori della chiesa) andate e non lavorate.

stefano f.

non sarebbe male che le religioni nn esistessero affatto, tuttavia esistono…purtroppo.

stefano

nonostante il mio estremismo ateo convinto che mi ha portato alla scomunica credo che un prete (o chi che sia) debba usufruire delle stesse regole e delle stesse opportunita’ dei ogni altro cittadino italiano…
anche se ci sono molti preti che hanno doppia o multipla cittadinanza… dovremmo un attimo pensare che i preti non siano cittadini italiani, se non nati in italia de-facto, ma semplici cittadini del vaticano?
in questo caso potrebbero fare i concorsi riservati agli stranieri e potrebbero avere dei visti periodici per “lavoro” in italia… se il vaticano gli da una pensione (o stpendio) mensile e perche’ di fatto in italia sono nullatenenti e non assimilabili a cittadini italiani… nel momento in cui dovessero vincere un concorso pubblico allora dovrebbero rinunciare ad uno dei due stipendi per potere usufruire di un lavoro statale…
Sempre che non ci si rimetta a trattare il concordato…pero’ ci sono sempre le scuole cattoliche private in italia… anche queste dovrebbero essere regolamentate un po’ meglio…!

Enrico

Vedo che prevale la voce “Sì, purché non usino l’incarico per fare proselitismo”

Dunque: al liceo i miei professori di filosofia, di scienze, di lettere, erano tutti atei convinti che hanno usato il loro incarico per fare proselitismo-ateo. Passavano più tempo ad indottrinarci sull’ateismo che a spiegare la loro materia.
Vi chiedo: perché gli atei possono e i credenti no? Due pesi e due misure?

stefano f.

nonostante ciò tu sei cattolico e credente quindi l’opera persuasiva, relativista, secolarizzante di quei bruti dei tuoi prof. non deve essere stata molto persuasiva o sbaglio? 😉

stefano f.

chiaramente un professore deve solo insegnare, le sue convinzioni meglio se le tiene per se.

Riky

beppe la vede lunga! E poi vrrei vedere un prete/suora che insegna storia, cosa fa quando arriva a dover spiegare il capitolo dell inquisizione (o crociate sterminio dei nativi americani, a voi la scelta)

Enrico

E che dire poi degli atei che insegnano storia, quando arrivano a dover spiegare i crimini dei regimi atei? Io alle scuole medie avevo un insegnante di storia ateo, il quale ci parlava del regime sovietico come di una perfetta democrazia e che ha omesso completamente la parte sui crimini dei bolscevichi. Veramente assurdo, non pensate?

stefano f.

o un prete o suora che insegna biologia e arriva al capitolo dell’evoluzionismo 😉

Magar, bieco illuminista,

Ha ragione lui, invece, questa gliela avete servita su un vassoio d’argento.

massimiliano f.

Sì, purché il loro abbigliamento non lasci mai trasparire le loro convinzioni

Altrimenti che gusto ci sarebbe a non poterlo poi infamare per avere dissimulato il suo status …

gutul

Vorrei fare un appunto riguardo alcune considerazioni fatte in numerosi commenti, anche in calce alla precedente ultimissima che riguardava lo stesso tema.

Molti sostengono che un prete sia inadatto ad insegnare scienze (biologia e fisica) perchè non trasmetterebbe come “vera” la teoria dell’evoluzione e del big bang (quest’ultima in effetti non è vera, ma a scuola risulta ancora un’approssimazione accettabile).

Vi ricordo che la chiesa cattolica non è creazionista. Per i cattolici l’evoluzione darwiniana è un dato di fatto, un modello ampiamente accettato. Il cattolicesimo, anche se dopo anni e anni e anni, ha perlomeno accettato che la scienza sia in grado di descrivere il mondo.

Poi ovviamente, da un punto di vista filosofico (cioè fuori dalla scienza) la chiesa cattolica pensa che il mondo l’abbia fatto dio: la solita storia del tipo più bravo dell’univeso a tirare i dadi. Questo però non è argomento scientifico e la chiesa cattolica, non solo lo sa, ma lo dichiara pure.

Quindi un prete sarebbe benissimo in grado di spiegare la teoria dell’evoluzione e di darla per vera. La stessa cosa non si può dire del Viceprz del CNR, il nostro caro Bob (che non è un prete, è qualcosa di molto peggio)

gutul

Vorrei fare un appunto riguardo alcune considerazioni fatte in numerosi commenti, anche in calce alla precedente ultimissima che riguardava lo stesso tema.

Molti sostengono che un prete sia inadatto ad insegnare scienze (biologia e fisica) perchè non trasmetterebbe come “vera” la teoria dell’evoluzione e del big bang (quest’ultima in effetti non è vera, ma a scuola risulta ancora un’approssimazione accettabile).

Vi ricordo che la chiesa cattolica non è creazionista. Per i cattolici l’evoluzione darwiniana è un dato di fatto, un modello ampiamente accettato. Il cattolicesimo, anche se dopo anni e anni e anni, ha perlomeno accettato che la scienza sia in grado di descrivere il mondo.

gutul

Segue…

…Poi ovviamente, da un punto di vista filosofico (cioè fuori dalla scienza) la chiesa cattolica pensa che il mondo l’abbia fatto dio: la solita storia del tipo più bravo dell’univeso a tirare i dadi. Questo però non è argomento scientifico e la chiesa cattolica, non solo lo sa, ma lo dichiara pure.

Quindi un prete sarebbe benissimo in grado di spiegare la teoria dell’evoluzione e di darla per vera. La stessa cosa non si può dire del Viceprz del CNR, il nostro caro Bob (che non è un prete, è qualcosa di molto peggio)

gutul

Segue.. .

…Poi ovviamente, da un punto di vista filosofico (cioè fuori dalla scienza) la chiesa cattolica pensa che il mondo l’abbia fatto dio: la solita storia del tipo più bravo dell’univeso a tirare i dadi. Questo però non è argomento scientifico e la chiesa cattolica, non solo lo sa, ma lo dichiara pure.

Quindi un prete sarebbe benissimo in grado di spiegare la teoria dell’evoluzione e di darla per vera. La stessa cosa non si può dire del Viceprz del CNR, il nostro caro Bob (che non è un prete, è qualcosa di molto peggio)

gutul

Segue. . .

…Poi ovviamente, da un punto di vista filosofico (cioè fuori dalla scienza) la chiesa cattolica pensa che il mondo l’abbia fatto dio: la solita storia del tipo più bravo dell’univeso a tirare i dadi. Questo però non è argomento scientifico e la chiesa cattolica, non solo lo sa, ma lo dichiara pure.

Quindi un prete sarebbe benissimo in grado di spiegare la teoria dell’evoluzione e di darla per vera. La stessa cosa non si può dire del Viceprz del CNR, il nostro caro Bob (che non è un prete, è qualcosa di molto peggio)

Magar, bieco illuminista,

Scusa, non ho capito bene, puoi ripetere? 😛

gutul

è mi è stato tagliato un pezzo di commento
lo metto qua:
Segue.. .

…Poi ovviamente, da un punto di vista filosofico (cioè fuori dalla scienza) la chiesa cattolica pensa che il mondo l’abbia fatto dio: la solita storia del tipo più bravo dell’univeso a tirare i dadi. Questo però non è argomento scientifico e la chiesa cattolica, non solo lo sa, ma lo dichiara pure.

Quindi un prete sarebbe benissimo in grado di spiegare la teoria dell’evoluzione e di darla per vera. La stessa cosa non si può dire del Viceprz del CNR, il nostro caro Bob (che non è un prete, è qualcosa di molto peggio)

car80

Io sono d’accordo con quello che scrivete tu e magar, mi sembra però che dall’altra parte non c’è nessun desiderio di ascoltare (o meglio leggere) si ripetono sempre gli stessi argomenti che sono più il frutto di un astio personale non risolto che di un pensiero razionale. Per questo sarebbe ora che il signor Raffaele Carcano come ha fatto per l’inno d’Italia dove ha tagliato corto chiudendo il forum e decidendo che l’inno d’Italia va cambiato, facesse lo stesso per questa discussione. Un’associazione che non sa rispondere in maniera chiara se una suora o un prete possano o meno insegnare nella scuola pubblica dimostra ben poca serietà e forse un tantino di opportunismo perché non vuole scontentare nessuno da una parte e dall’altra non fare la figura di un’associazione intollerante.

piccolo-uomo

Certo che un insegnante deve insegnare ciò per cui è pagato e basta,
per garantirlo ci sono le sanzioni disciplinari o al massimo il licenziamento.
Questo vale non solo per le religioni, ma anche per gli orientamenti politici ecc…

Ma i risultati del sondaggio per ora parlano chiaro.
La maggioranza dei votanti è anti-religiosa.
Si può dedurre allora che per loro la laicità
è un principio sacrificabile alla crociata anti-religiosa.

C’è da meditare se questa maggioranza votante, quindi frequentante il sito,
sia davvero un posto rappresentativo degli atei e degli agnostici non ideologizzati.

Saluti

car80

Che questa associazione non sia rappresentantiva degli atei italiani mi sembra chiaro come l’oro. Non è invece chiara la sua posizione su argomenti fondamentali come questo, evidentemente la strategia dell’ambiguità è l’unica per tenere insieme persone che hanno opinioni così opposte.

car80

Per inciso non c’è nulla di male ad essere anti-religiosi, il problema è combattere le religioni democraticamente.

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