Ieri, presso l’Aula Magna di Ateneo, Polo di Montedago ad Ancona, l’Università Politecnica delle Marche, l’Arcidiocesi Ancona-Osimo, il Progetto Culturale promosso dalla Chiesa italiana – Servizio nazionale per il progetto culturale della Conferenza episcopale italiana – hanno tenuto l’incontro di riflessione e dibattito sul tema La sfida educativa.
L’incontro è stato promosso da un manifesto con la scritta “in cammino verso il Congresso eucaristico Nazionale Ancona 3-11 settembre 2011”.
Ha coordinato l’incontro il Professore Marco Pacetti, Magnifico Rettore dell’Università Politecnica delle Marche.
Ha introdotto il Professore Giancarlo Galeazzi, Referente regionale del Progetto Culturale per le Marche.
Sono intervenuti: S. Em. Card. Camillo Ruini, Presidente del Comitato per il Progetto Culturale della Conferenza Episcopale Italiana, il Professore Luigi Alfieri, Presidente del Corso di Laurea in Sociologia della Multiculturalità all’Università degli Studi “Carlo Bo” di Urbino. Ha concluso S. E. Mons. Edoardo Menichelli, Arcivescovo di Ancona-Osimo.
L’Aula Magna di Ateneo dell’Università Politecnica delle Marche presso il Polo di Montedago, era abbastanza piena, circa 450-500 persone, compreso un visibile numero di poliziotti.
Apparentemente l’incontro doveva riguardare La sfida educativa, volume redatto a cura del Comitato per il Progetto culturale con qualche contributo del cardinal Ruini e, pare, pubblicato dagli editori Laterza.
Bla bla pseudoculturale a parte, in realtà, ciò che veramente gli organizzatori, cioè gli stessi intervenuti, volevano dire, l’hanno poi detto chiaramente a partire dall’intervento del Prof. Luigi Alfieri, è in estrema sintesi quanto segue:
1) Ruini ed Emma Marcegaglia sarebbero d’accordo che le imprese non hanno successo se impiegano persone “inconsistenti” (cioè prive di “educazione” religiosa). Ovverosia: “vi diremo noi chi dovrà fare il dirigente”.
2) La libertà religiosa è delle comunità e non dei singoli.
3) Il vescovo Menichelli si adopera, in buon accordo con la comunità ebraica e quella islamica, a gestire con l’università (UPM) il progetto per la produzione dei futuri dirigenti “religiosamente corretti”.
Il rettore Pacetti ha sottolineato che si tratta di un progetto a lungo termine, “una sfida di lungo periodo”.
Nel suo intervento il Prof. Luigi Alfieri si atteggia a uomo laico, e per non sbagliarsi comincia con il condannare decisamente il laicismo. Afferma che non condivide le premesse del cardinal Ruini e neppure il linguaggio, ma che è d’accordo sulle conclusioni. Sostiene che esiste un equivoco aziendalista (riduzione dell’educazione ai fini dell’impresa) e che il danno è l’espunzione dell’uomo come destinatario dell’educazione. Come rimedio, richiamandosi a Italo Mancini, propone il progetto educativo per lo sviluppo della persona umana. Parla poi del problema del pluralismo culturale e religioso (come necessità umana fondamentale) che imporrebbe il riconoscimento dell’altro sul terreno dell’essere, cosa che l’economicismo non sarebbe capace di fare. Passa poi al problema dell’educazione religiosa, specificando che non intende necessariamente quella confessionale, sostenendo che è un errore dei laicisti cercare di condannare, dimenticare, espungere l’educazione religiosa.
Finalmente comincia a parlare come mangia e sostiene che quando si parla di libertà religiosa non si può parlare di libertà individuale, perché non esiste religione individuale. Secondo lui la libertà religiosa è libertà comunitaria, è libertà di associazione prima che libertà di pensiero. Prosegue nella chiarezza affermando la necessità del pluralismo confessionale, senza inseguire le bizzarrie di sette e conventicole: il discorso si chiarirà meglio con la brevissima conclusione del vescovo Menichelli – frequentatore di convegni confindustriali – si tratta di una strizzata d’occhio alle comunità ebraica e islamica che nelle Marche hanno qualche consistenza numerica e finanziaria. Conclude luminosamente con un fermissimo sostegno dell'”obbligo di educazione religiosa per i laici”! “Fortunatamente” a questo punto cambia discorso e parla del fatto che “non si può ridurre l’uomo alla natura”.
Interessanti anche le due sole domande del pubblico ammesse dal rettore Pacetti. Una signora, qualificatasi come dirigente scolastica di Jesi (AN), chiede e auspica un’alleanza tra le tendenze espresse da Ruini e quelle espresse dal Prof. Luigi Alfieri. Un signore, chiede se il multiculturalismo non possa essere un pericolo.
Ruini risponde raccontando un suo incontro con la leader della Confindustria, Marcegaglia, dove convennero che un dirigente industriale non può essere un buon dirigente se è una “persona” “inconsistente”. Alla signora che aveva fatto la domanda, ma a tutti i presenti e gli assenti, assicura che l’alleanza è cosa fatta perché è cosa buona e giusta. Insiste per la “collaborazione” della scuola con le famiglie per l’educazione dei figli. Il prof. Luigi Alfieri assicura che non solo l’alleanza si farà ma che è una tradizione che va gestita mantenendo le rispettive identità: non si tratta di un auspicio ma di qualcosa che accade da tempo. A questo punto, un po’ estemporaneamente, menziona il socialismo, forse una vaga confessione di fede. Divaga un pochino sul multiculturalismo ammettendo che oltre ad una necessità può essere anche un rischio.
Mi accorgo, ma salta all’occhio, che parla del multiculturalismo solo come fattore esogeno (importazione di altre culture per ingresso di immigrati), non si sogna di trattare il diritto dei cittadini italiani di aderire o di inventarsi la cultura che preferiscono: pur nella strettezza dei tempi, è un po’ ristretto di orizzonti il Presidente del Corso di Laurea in Sociologia della Multiculturalità.
La ciliegina sulla torta è stata servita dall’arcivescovo di Ancona Edoardo Menichelli. Menichelli ricorda la sua collaborazione, da ben cinque anni, con il rettore Pacetti (infatti ho notato e dato notizie di tale collaborazione, si veda per esempio Ciò che la stampa non vi ha detto sull’intervento del vescovo Luigi Negri), ringrazia e ammicca ai rappresentanti della comunità ebraica e musulmana intervenuti, lancia lo slogan: “l’uomo al centro, il discorso comincia stasera” con la convergenza tra Chiesa, politica, cultura e scuola.
Ora nessuno potrà più fare interpretazioni, tutto è stato detto chiaramente, la sfida educativa è quella per cui le religioni dominanti si salveranno se riusciranno a imporsi come enti di servizio per la carriera lavorativa dei dirigenti, alleandosi tra di loro per battere il secolarismo.
Resoconto a cura di di Fiorenzo Nacciariti
sconvolgente.
non riesco a pensare altro.
e in un’università.
dettaglio non irrilevante: in un’università pubblica, pardon statale! 🙁
(magia: grazie a Luigi Berlinguer anche le scuole private parificate sono pubbliche)
Fiorenzo, dimmi che mi sbaglio e che ti sei sbagliato: non sarà all’università pontificia? 🙂
che tristezza…
Nella mia ditta ci sono 2 atei, 2 agnostici e 3 credenti fai da te. I propietari e fondatori dell’azienda sono 1 ateo e 1 agnostico. I commerciali\responsabili operativi siamo io e una credente fai da te. FAtturato in aumento malgrado la crisi. La persona più vicina al cattolicesimo è anche quella che lavora di meno.
Nella mia esperienza ho visto che tanto più sono beghini (tanto più ostentano la fede) tanto meno lavorano e tendono a cercare di fare carriera tramite intrighi. Preciso che di nuovo che con “tanto più beghini” non intendo una misura di fede ma di ostentazione. NOn sò se avete presente quelle persone all’apparenta tutte amore, gesù, casa e chiesa…. che poi sono degli intriganti pazzeschi.
Personalmente trovo veramente ridicolo legare la fede (vera) o l’assenza di essa alla qualità lavorativa. Sinceramente quando hanno assunto il mio “braccio destro” e mi hanno chiesto che caratteristiche avrei voluto la mia risposta è stata:
– che abbia voglia di lavorare
– che abbia voglia di imparare
– che sia una persona educata
Non mi sono propio posta il problema dell’eventuale fede\non fede di questa persona.
E se dessimo individualmente, ognuno nel suo piccolo, la preferenza, a parità delle altre condizioni, alle ditte “laiche” come quella dove lavori?
Per esempio, ipotizzando che produca vino, a parità del rapporto prezzo/qualità si potrebbero preferire i vini di ditte “laiche”.
Qualcuno ci vuole provare a organizzare la cosa (con la massima attenzione)?
Sarebbe anche una risposta silenziosa alla notizia riportata.
ammettere l’esistenza di ditte laiche o confessionali significa fare il gioco dell’inciucio lì sopra. come ha detto asatan, legare fede e produttività lavorativa è assolutamente arbitrario.
e aggiungo io, una leccaculata impressionante ai porporati.
preferiamo le aziende dove si lavora. punto.
La libertà religiosa è un diritto dell’INDIVIDUO a praticare la propria religione. Altrimenti la “libertà” religiosa diventa diritto di opprimere gli altri
Mi ricordo che fino a poco tempo fa si usava assumere o non assumere seguendo empirici parametri, che si andavano a concretizzare con quelle che chiamavano ‘spintarelle’ o ‘raccomandazioni’.
Non vorrei che sia solo una scusa in più per giustificare delle raccomandazioni… Cioè, che adesso sia necessario, nel curriculum, il certificato del prete di turno che il soggetto è un bravo cristiano, e quindi debba ‘passare avanti’ a chi ha 110 e lode, ma, non essendo bravo cristiano, non lo abbia preso per volere di dio.
beh giustamente la tassa per chi la pensa diversamente (in questo caso il non poter lavorare) ha sempre portato tutti ad omologarsi al pensiero che garantisce di più sul piano economico….
Scuola, salute, diritti individuali ed ora anche l’economia. A grandi passi verso lo stato confessionale.. evvai.. e’ natale, e’ natale si può fare di piùuu..
Siamo già in uno Stato confessionale. Al di là di altre considerazioni ti faccio
un esempio:
Nel Molise si parla da sempre lo strano linguaggio di Di Pietro e Biscardi farcito da frasi di circostanza che sono dei puri segnali in codice……
pace e bene…. ringraziando la Madonna…. se Dio vuole….. ecc ecc a cui si deve rispondere a tono. La discriminazione sul lavoro passa da sempre attraverso la stanza del vescovo, così come le liste elettorali, e le amicizie stesse sono “pesate” su quelle frasi…..
Riesco in parte a salvarmi per le mie origini ed il mio accento forestiero gelosamente coltivato come una rara piantina.
credo che questa sia la notizia peggiore che abbia mai sentito finora su queste news
mah!? basito!
letteralmente basito!
falciamo falciamo e falciamo chi vuole tagliarci fuori dalla società per paura di qualcosa che nn vogliamo fare.
sono irritato che la religiosità sia considerata metro di valore, e non più solo giudizio, delle persone “qualificate”. è irritante pensare che temono di estinguersi e quindi, come solo gli idioti sanno fare, invece di migliorare se stessi, potenziare i loro pregi e minimizzare le loro mancanze, stagnano politicamente nella denigrazione del “diverso”! e che tazza! attaccati pure sul lavoro, sull’impresa, e che tazza e due, NO!
voto boicotaggio del prodotto non laico, pseudo religioso, basso fedele! e che tazza e tre!!!!!
E’ solo mafia clericale.
>>credo che questa sia la notizia peggiore che abbia mai sentito finora su queste news
Stavo pensando la stessa cosa, anche se, a mio avviso, hanno solo detto quello che in realtà già fanno, cioè far fare carriera a chi dicono loro…
Sai che novità.
Tanto, poi nella vita privata ognuno di quei carciofi -anche se clericale fino al midollo in pubblico- fa quel cavolo che vuole, incluso spesso prostitute, droga e ladrocini assortiti.
Schifo infinito…
Se si permettono di arrivare a tanto è perchè le istituzioni, le autorità ed infine il popolo acconsentono.
In qualsiasi altro luogo civile, sarebbero stati accolti da una fragorosa risata e tutti avrebbero lasciato l’aula magna.
Garantito.
Fascisti.
se il medioevo era l’era “buia” noi stiamo andando ben oltre il buio, nell’oscurità più totale. Speriamo in un nuovo illuminismo!
Anche nel biellese l’ influenza del clero cattolico è presente in tutti i settori, nonostante numericamente la chiesa sia in forte difficoltà è ancora un istituzione potente, immagino che nache nelle marchè sia cosììì
Penso che sia solo un fatto di autoreferenza.
Quello che le persone comuni recepiscono stà nei fatti, è indubbio che
abbiano delle influenze,in quanto dal punto di vista econimico hanno
mani in pasta, ma i fatti di tutti di giorni sono diversi,meno battezzi, meno preti e tutto
il resto, è solo questione di tempo,il drago si morde la coda.
Ho idea che le logge massoniche siano vietate in Italia… perchè mai questi possono, apertamente, propagandare la creazione di una siffatta cupola clerico-mafiosa? Mistero.
OT: Hai idee sbagliate: oppure bisognerà avvertire con urgenza il Grande Oriente d’Italia…
(Peraltro, ad esser precisi, l’esistenza della stessa P2 fu un caso politico, investigato da una commissione parlamentare d’inchiesta, non un reato giudicato in tribunale. I reati di cui si macchiarono i suoi esponenti – a partire da Gelli – riguardavano crimini specifici, non l’appartenenza all’organizzazione segreta in sé.)
Ringrazio per il resoconto. Penso che le affermazioni degli intervenuti andrebbero lette alla luce del contenuto del libro, che riserva solo 2 capitoli su 10 agli ambti lavoro e impresa…
http://www.progettoculturale.it/lasfidaeducativa/
Strumentale l’equazione persona non inconsistente= educata religiosamente quando è chiaro che il vecchio cardinale intendeva il contrario.
Infondata la conclusione “vi diremo noi chi devono fare i dirigenti”.
Per Amedeo.
Veramente io ho scritto: Ruini risponde raccontando un suo incontro con la leader della Confindustria, Marcegaglia, dove convennero che un dirigente industriale non può essere un buon dirigente se è una “persona” “inconsistente”.
“vi diremo noi chi dovrà fare il dirigente” è stato da me presentato come una mia estrema sintesi del senso “mistico” del racconto di Ruini sul suo incontro con la Marcegaglia.
Naturalmente sui giornali di regime nessun rendiconto del discorso del Prof Alfieri. Addirittura il Corriere Adriatico conclude che il prof. avrebbe: affrontato il problema dal punto di vista laico!!!
😉
Strumentale l’equazione persona non inconsistente= educata religiosamente quando è chiaro che il vecchio cardinale intendeva il contrario.
Ah, intendeva invece dire persona inconsistente = educata religiosamente ? 😆
Buonissima!!! Sottoscrivo nella forma educazione clericale=persona inconsistente 😀
Buonissima!
Sottoscrivo con educazione clericale=persona inconsistente 😀
Ma che,
si sono accorti adesso che per fare “carriera” l’ appoggio delle Curia è praticamente
insosituibile ??????
Per Amedeo.
Veramente io ho scritto: Ruini risponde raccontando un suo incontro con la leader della Confindustria, Marcegaglia, dove convennero che un dirigente industriale non può essere un buon dirigente se è una “persona” “inconsistente”.
“vi diremo noi chi dovrà fare il dirigente” è stato da me presentato come una mia estrema sintesi del senso “mistico” del racconto di Ruini sul suo incontro con la Marcegaglia.
Naturalmente sui giornali di regime nessun rendiconto del discorso del Prof Alfieri. Addirittura il Corriere Adriatico conclude che il prof. avrebbe: affrontato il problema dal punto di vista laico!!!
Fortunatamente il mondo aziendale non può funzionare secondo dettami morali, ma solo secondo quelli che del becero cannibalismo capitalistico. Agli azionisti non interessa se credi o meno a qualcosa ma solo che tu sia in grado di far lievitare i loro soldi, da queto punto di vista la piramide capialista in un certo senso difende l’unicità dell’uomo (forse alienandola volte) ma di certo non effettua discriminazioni in larghi numeri. Alla lunga in ogni società se sei capace e hai voglia di lavorare vai avanti altrimenti le spintarelle possono portarti solo a farti prendere in giro dai colleghi. Nell’ambiente pubblico purtroppo è diverso e queste macchinazioni clientelari hanno spesso il sopravvento, e il mio terrore è che la chiesa voglia mettere ancora più le mani sulla cultura tramite spintarelle universitarie. Vivremo nell’orribile mondo di Formigoni? Speriamo di no
sì, è vero, ti fanno prendere in giro dai colleghi ma purtroppo se sei unto dal signore (leggi capi, capetti e vice-capi) fai carriera, se no non la fai. non mitizziamo il settore privato, nel quale anche in italia non vige la meritocrazia.
Non concordo; evidentemente abbiamo vissuto contesti aziendali diversi.
Per la mia esperienza, per andare avanti in una azienda è NECESSARIO entrare a far parte di uno dei gruppi (non sempre di ispirazione religiosa) che detengono le leve di comando.
Sto parlando di multinazionali italiane e non italiane. Il potere in queste aziende viene divisofra più gruppi e, almeno sopra un certo livello, per raggiungerlo devi essere affiliato.
@crebs
può essere vero quello che dici riguaro alle multinazionali, ma in Italia oltre il 90% delle società sono medio piccole 🙂
@pastafarian
La meritocrazia non esiste praticamente in nessun contesto, ma la voglia di lavorare e di impegnarsi viene premiata da tutti
Senza Gesù la vita è un inferno!
Il Sangue di Gesù lava l’ uomo peccatore da ogni peccato.
secondo me per lavare bene le macchie è molto meglio l’omino bianco. E sbiancalana per i delicati
Muahahahahahahaha
Niente di nuovo. E’ quello che stà facendo da anni il solerte formigoni in Regione Lombardia.
Infatti… la regione Lombardia, quella i cui primari di ospedale pubblico oltraggiano e insultano le donne che soffrono, in cui i vari Prosperini si fanno allegramente e dispoticamente i fatti loro sottol’egida della croce cristiana, in cui praticamente tutto il pubblico è in mano aComunione e Liberazione…
ma non sono comportamenti anticostituzionali?
discriminare le persone per la loro fede religiosa? ma va, mica è incostituzionale….
La Chiesa ha sempre cercato la gente che conta, perchè allora fare tutta questa pubblicità, forse è in difficoltà più di quanto non sembra ?
I guai cominceranno quando verra’ richiesto espressamente nelle domande di lavoro, nelle lettere di presentazione e nei curricula, l’orientamento religioso se non addirittura politico…
🙁
Mi auguro che il garante della privacy possa reggere a simili richieste…