L’informazione, in Italia, non vive certo uno dei suoi momenti migliori. Il nostro paese è al 49esimo posto nella classica mondiale della libertà di stampa redatta da Reporters Sans Frontières: siamo dietro Slovacchia, Argentina e Hong Kong e precediamo di poco la Romania e la parte settentrionale di Cipro, quella turca. Fare in modo che ‘certe’ notizie escano dall’anonimato è sempre più difficile, e sarebbe addirittura impossibile senza internet. E’ forse per questo motivo che cresce la demonizzazione della rete. Giorni fa il presidente del Senato, Renato Schifani, è arrivato a sostenere che “negli anni ’70 non c’erano gruppi come quelli che sono apparsi su Facebook”: il social network peggio delle Brigate Rosse?
Nemmeno le gerarchie ecclesiastiche si tirano indietro: commentando l’omelia che il cardinale Angelo Bagnasco, presidente CEI, ha tenuto il 16 dicembre ai parlamentari, l’agenzia dei vescovi italiani SIR scrive: “Si impone un risveglio della coscienza: arrivano, anche dalla rete Internet, i segnali di una deriva culturale ed educativa che cresce e trascina le nuove generazioni. “Senza un’evidente, onesta e concreta svolta – ha aggiunto il card. Bagnasco – si alimenta il senso di insicurezza, diminuisce la fiducia nelle Istituzioni, scoraggia la partecipazione alla vita del Paese, indebolisce la coesione sociale sempre doverosa e tanto più necessaria nei momenti di particolare difficoltà. Preghiamo perché i nuovi maestri del sospetto e del risentimento depongano le parole violente che, ripetute, risuscitano ombre e mostri passati””.
In questi giorni il Consiglio dei ministri sta esaminando un disegno di legge su internet, che potrebbe portare a una compressione degli spazi di libertà in rete, se non a forme di vera e propria censura. Avvenire ha detto no alla censura, ma ha proposto una regolamentazione attraverso la rigida applicazione del Codice Penale. Il dibattito si svolge senza alcun coinvolgimento di chi la rete la conosce, perché la rende viva ogni giorno. Aumentano le polemiche (cfr. Punto Informatico del 17 dicembre), mentre Agorà Digitale, per difendere la libertà in internet, ha lanciato una petizione invitando tutti i cittadini a sottoscriverla.
Cresce la demonizzazione di internet
38 commenti
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Internet non è che un mezzo di diffusione, il passo successivo a radio, televisioni e giornali. Lo si può usare bene e male, per fare del bene e per fare del male. Ma in sè è neutrale, puro veicolo di informazioni.
C’è da dire che come veicolo è difficilmente monopolizzabile e quindi garanzia di maggiore libertà di espressione rispetto ai media tradizionali. In questo sta la sua forza e la sua debolezza. Questa sua caratteristica sfrutta appieno sia chi vuol fare libera informazione sia chi vuol fare libera disinformazione; è uno strumento meraviglioso sia per il divulgatore, sia per il giornalista, sia per il truffatore, sia per il pedofilo.
Come tutto ciò che è ANCORA (per quanto? non lo so) libero, fa paura a chi vuole avere il controllo del potere.
Sottoscrivo. Internet e i social network sono fantastici strumenti di democrazia e libertà. Poi certo ci sono coloro che ne abusano violando anche la legge. Ma sono questi casi , uno per uno, a dover essere colpiti, non la rete nel suo complesso.
Però, si sa, la libertà è molto detestata dal potere… Non si sa mai che le persone comincino a pensare col loro cervello… anatema!!!
Le leggi già esistono e si devono farle applicare se è il caso, non vedo l’utilità di leggi e decreti straordinari, frutto di un illiberale censura e ancor peggio in odore di inquisizione spagnola.
Nessuno in Iternet deve augurare il male agli altri, allora anche La Russa dovrebbe rispondere alla giustizia delle minacce proferite in TV contro La Corte di Srasburgo e contro cittadini che non la pensano come lui, su una TV di stato praticamente, fra l’altro anche ministro della difesa.
Ma non solo il ministro La Russa, anche altri politici, preti (padre Livio Fanzaga continuamente a Radio Maria) e ospiti hanno ingiuriato e augurato il male ad altri, quindi, se non erro, la polizia postale può pizzicare anche loro e revocare loro il diritto di essere convocati per parlare in tv e in radio, ma anche in Iternet se è il, caso.
Non mi sembra giusto filtrare il moscerino ed ingoiare il cammello, e nemmeno i pdiellini si sono comportati con amore su FBook.
Che vergogna, spero questa proposta non passi, sarebbe la vera fine della democrazia.
Ps: Non so se è un problema solo mio.
Non riesco a capire se ho firmato la petizione inquanto dopo averla inviata mi torna sulla pagina da compilare come se non fosse successo nulla, non una notifica…nulla…qualcuno sa qualcosa?
Per come è stata impostata non raccoglie su due piedi la mia firma, devo capire meglio anche io questa petizione.
L’ho sottoscritta, ma anche io non ho capito se la cosa è andata a buon fine.
“Si impone un risveglio…” da cosa? Dal torpore millenario in cui la chiesa ha adagiato generazione dopo generazione tutto l’occidente?
“Deriva culturale ed educativa…” Ma chi si è arrogato per secoli l’autorità morale e intellettuale di di formare le coscienze? La chiesa ha occupato tutti gli spazi possibili senza alternativa alcuna al suo monopolio e ora si lamenta della deriva culturale! Allora è evidente che non siano stati all’altezza delle loro pretese, hanno peccato di superbia…
Le ombre e i mostri del passato siete voi, anime marce!
E vorrebbero proporsi come se fossero loro la soluzione. No, la chiesa è il problema.
Possono fare un tentativo: mettere Internet all’indice… Chissà che qualche boccalone non gli ubbidisca…
Il problema (per loro) è proprio questo,che non riescono a proporsi come soluzione,
il progresso della cultura e del senso critico ha fatto capire a molte persone
che la loro cultura è finalizzata solamente alla ricerca di fonti finanziarie.
“DIMINUISCE LA FIDUCIA NELLE ISTITUZIONI” : adesso che le istituzioni, complici il piduista Cicchitto e compari, puntano l’indice contro internet diventano una preoccupazione della chiesa ?
Il vero problema sono le istituzioni, ci hanno insegnato che le istituzioni sono la verità, metre la verita è la sola vera istituzione.
Concordo con kundalini444, eccetto la prima frase.
Dire che Internet non è che un mezzo di diffusione, il passo successivo a radio, televisioni e giornali significa sminuire notevolmente il mezzo e aprire la strada a considerazioni assurde.
E’ come dire che una pistola è solo un pezzo di ferro lavorato o che la bomba atomica è solo un insieme di metalli e parti varie che non destano alcun pericolo fino a che non sono utilizzate.
Internet è sì un mezzo di diffusione, il passo successivo a radio, televisioni e giornali, ma un passo tanto avanzato che in effetti chiunque non ritiene la libertà uno dei primi obiettivi pensa che sia giusto censurarla.
Mentre una pistola o una bomba atomica è sempre pericolosa se utilizzata per gli scopi per cui è stata costruita, internet come radio, televisioni e stampa può essere anche causa di truffe e altri usi distorti, ma rimane il mezzo più potente per la circolazione delle idee che sia mai stato implementato.
Io ritengo che chi vuole censurare internet perchè ci sono donne nude, sesso esplicito o incitamento alla violenza ha in realtà altri obiettivi; pornografia,incitamento alla violenza, ecc. sono reati, ma in tutte le edicole si possono acquistare senza problemi giornali, riviste e libri che traboccano di queste cose, ma si vuole colpire internet.
Le leggi per perseguire i reati esistono già, indipendentemente dal mezzo con cui sono veicolati.
Se mando a qualcuno una lettera con cui riesco a truffarlo, nessuno, credo, chiederà di chiudere le Poste.
preghiamo che la rete sia cosi grande da essere incontrollabile.. internet ha il potenziale di rivoluzionare (gia lo sta facendo) e di liberarci di questi maledetti oligarchi maniaci del controllo
amen, fratello laico! in rete i nostri cuori, sono rivolti al rispetto reciproco e alla civica e laica convivenza tra culture diverse e al dialogo tra idee diverse.
La preoccupazione sull’uso di internet viene quando comincia a dare fastidio a chi pensa di controllare stampa-TV e media.
Se si tratta di perseguire l’istigazione a delinquere, c’è già il codice penale, non si può dire sul Web “uccidete ….xxx”, l’impressione però è che si voglia combattere internet come nuova piazza mediatica, che si permette di scavalcare l’informazione ufficiale con la quale si vorrebbero controllare le opinioni e le menti.
Autoregolamentarsi e non eccedere è anche un modo per non dare motivi di attaccare uno strumento di libertà di espressione che da fastidio.
Secondo me la televisione non è mai stato un vero mezzo di comunicazione, è più corretto dire che c’è stato chi l’ha usata in questo modo, ma un vero mezzo di comunicazione è tale quando dà a chiunque la possibilità di comunicare attraverso di esso, cosa che la televisone non ha mai fatto, con la televisione io trasmetto, tu ricevi e tu, a me, non puoi ritrasmettere nulla, non c’è il dialogo, ergo non c’è comunicazione; la televisione è nata come strumento di intrattenimento, ed il nostro grande errore, di noi occidentali, è sempre stato quello di riconoscerle una funzione comunicativa che NON ha, addirittura c’è chi identifica la televisione come erede della radio, il che è del tutto sbagliato, perchè la tecnologia radiofonica si è sviluppata in modo tale da dare a chiunque la possibilità di trasmettere via etere, è uno strumento di informazione che è servito ANCHE come fonte di intrattenimento, la televisone, pertanto, è l’antitesi della gloriosa radio, il cui vero erede oggi, a più di cento anni dalle scoperte di Tesla e Marconi, è il computer.
I computer nascono per essere macchine comunicanti, riescono a comunicare fra loro persino i primi giganteschi calcolatori, che occupavano stanze intere, ed oggi ogni singolo possessore di computer può comunicare con chiunque altro in ogni parte del globo. E’ un miracolo, nel vero senso della parola (un prodigio), unisce la comunicazione di massa della radio all’espressione visuale che finora era stata monopolizzata dalla televisione.
Tramite computer non si può prendere in giro nessuno, perchè chiunque può farsi avanti per criticare o sbugiardare gli imbroglioni e i sedittori, e chiunque demonizzi le forme di comunciazione rientra, senza mezza misure, in una di queste due categorie
se questo strumento e’ demoniaco,perche’ TUTTE le chiese ,gruppi religiosi e altro
hanno il loro sito? perche’ i libri sacri sono online?
perche’ tanti preti hanno il loro blog?????
e il forum dei cattolici romani ??????
Dài, ma chi ha detto che è uno strumento demoniaco?
Inoltre: “arrivano, anche dalla rete Internet, i segnali di una deriva culturale ed educativa …”, non vuol certo dire che internet ne è la causa, solo che anche da lì si poù rilevare quel fatto.
Stai pure sicura che tutti i siti da te menzionati non verranno minimamente coinvolti dai disegni di legge proposti.
Libertà di critica e di paroli forti sì, ma solo quando sono proferite dai cattolici, a quanto pare.
A noi sembra incredibile che una simile organizzazione criminale possa fermare il progresso, perche’ siamo quasi abituati alla ineluttabilita’ dello stesso. Tuttavia la storia ci insegna che le religioni sono state in grado non solo di fermarlo, ma di invertirlo.
Bagnasco se la prende con la libertà di espressione di internet, ma la decadenza della religione è legata anche alla secolarizzazione accelerata dai programmi TV, specialmente a pagamento, che propongono modelli di comportamento ispirati a principi non cattolici, ma molto apprezzati dai videoascoltatori che pagano.
Contro le payTV però Bagnasco non dice praticamente niente, chissà perchè.
Rileggi con diligenza quello che dice Bagnasco e vedrai che non parla affatto di Internet, ma di tutt’altro: di una deriva culturale (che appare anche da Internet)
Voi-sapete, per caso sei un troll ?
Scusami, perchè?
Forse perché ho letto con attenzione le parole di Bagnasco?
Secondo te e Bagnasco allora, per risolvere il problema della deriva culturale che appare da internet, bisognerebbe censurare la rete stessa, la sue notizie o i gruppi dei social network vari?(perche’ e’ di questo che si sta parlando!)
Forse sarebbe il caso di guardarsi un po’ intorno prima di puntare il dito contro cio’ che ovviamente non ci fa’ comodo…. 😉
Risolviamo prima la deriva culturale della trash tv nazionale e “para”nazionale del premier…
Risolviamo prima la deriva culturale di chi organizza i family-day e poi si fa’ beccare negli alberghi a fare ammucchiate e tirare di coca….
Risolviamo prima la deriva culturale dei giornali e dell’informazione pilotata…
Risolviamo prima la deriva culturale di chi inneggia alla discriminazione, all’omofobia e alle guerre sante….
Risolviamo prima la deriva culturale di chi dorme o fa’ i fatti suoi in parlamento, anziche’ il proprio dovere di rappresentante del popolo….
Risolviamo prima la deriva culturale di chi “bla bla bla” e poi fatti pari a 0…
Risolviamo prima la deriva culturale di chi predica il principio di poverta’ e poi fuma sigari cubani da 400Euro l’uno….
CRIMINALIZZARE LA RETE non ha senso….Internet e’ uno strumento neutrale, specchio della societa’ moderna. Se la societa’ fa schifo per i motivi che ti ho elencato sopra per esempio, e’ abbastanza normale che tutto si rispecchi in rete.
In rete le notizie non puoi pilotarle come nei 6 o 7 principali canali tv nazionali.
Qui ognuno e’ LIBERO di farsi un’idea delle cose, come meglio ritiene opportuno…e se si diffondono notizie sbagliate, si viene puntualmente smaschersati “senza se e senza ma..” ( 😉 ).
Alla fine, la neutralita’ della rete, se sei una persona di buonsenso capace di applicare un minimo di razionalita’, ti permette di renderti conto da solo che gruppi facebook tipo “A Natale, ragala un mirino a Tartaglia” oppure “Tu togli il crocefisso, io ti taglio le mani”, sono creati e condivisi da gente senza un grammo di materia celebrale, degni solo di essere ignorati. 😉
Paragonare FACEBOOK alle BR e’ intellettualmente osceno.
La censura di internet invece, e’ oscena a 360°.
Ti consiglio di firmare la petizione pubblicata…
Ciao
Mi scusi se mi intrometto.
Ma Bagnasco dice solo che anche (cioè “perfino”) da Internet (strumento neutro e/o di svago) “appare” questa derive.
Poi non parla più né di Internet, né di censure, ma di “un’evidente, onesta e concreta svolta …”.
E si pregano non i provider, ma “i nuovi maestri del sospetto e del risentimento a …”.
Poi, per il resto completamente d’accordo.
@massimiliano f.
“l’agenzia dei vescovi italiani SIR scrive: “Si impone un risveglio della coscienza: arrivano, anche dalla rete Internet, i segnali di una deriva culturale ed educativa che cresce e trascina le nuove generazioni.”
Queste frasi, inserite in un contesto ben preciso, cioe’ quello relativo alle dichiarazioni di Schifani che equipara Facebook alle BR, mi risulta come un chiarissimo attacco alla rete.
il card. Bagnasco:
“Preghiamo perché i nuovi maestri del sospetto e del risentimento depongano le parole violente che, ripetute, risuscitano ombre e mostri passati”
DOMANDA:
Chi sono i nuovi maestri del sospetto e del risentimento???
RISPOSTA:
I gruppi di Facebook che usano parole violente.
DOMANDA:
A cosa o a chi si riferisce quando il soggetto parla di ombre e mostri del passati???
RISPOSTA:
Le BR a cui faceva riferimento SCHIFANI.
C.v.d. 😉
P.S: Dammi pure del tu perche’ io non sono un’emminenza…
“Queste frasi, inserite in un contesto ben preciso, cioe’ quello relativo alle dichiarazioni di Schifani che equipara Facebook alle BR, mi risulta come un chiarissimo attacco alla rete.”
Queste frasi sono state inserite in quel contesto da Raffaele Carcano.
Di una società soggiogata e “guidata” dalla religione (in questo caso dalla chiesa cattolica) ne sanno qualcosa gli irlandesi e gli iraniani.
Il Rapporto Murphy ha scoperchiato più di una pentola piena di vermi e fatto vedere a cosa si riduce uno Stato quando appalta alla religione la moralità l’educazione e le politica: il fantoccio di se stesso.
Sull’Iran non c’è bisogno di nessun rapporto, di nessuna indagine: è la “perfetta”, tragica incarnazione della teocrazia.
No, grazie.
Io continuo ad adagiarmi nella speranza che la rete, essendo globale, non sia davvero controllabile. Giorni fa ho, come molti altri, avuto notizia della sparizione (In google images) delle foto col faccione tumefatto del nano. Ma basta inserire la chiave di ricerca in un’altra lingue, et voilá
http://images.google.de/images?client=firefox-a&rls=org.mozilla%3Ade%3Aofficial&hl=de&source=hp&q=Berlusconi+angriff&btnG=Bilder-Suche&gbv=2&aq=f&oq=
impariamo ad usare la rete e chi la vorrebbe controllare avrà serie difficolta
@Carcano
ciao, chi sono lo sai
vedo che sei molto attivo, complimenti e buon lavoro
Sig. Carcano, cosa c’entrano le parole di Bagnasco (“Nemmeno le gerarchie ecclesiastiche si tirano indietro …”) sulla “deriva culturale”, con Internet?
Non sarebbe meglio toglierle?
Diana B.
come dimenticare che negli anni settanta la produzione e distribuzione di materiale pedopornografico era legale
http://en.wikipedia.org/wiki/Color_Climax
poi è diventato illegale e da allora le immagini e i video fatti legalmente in quel periodo sono spariti dalla storia. come dire che cancellare auschwitz(o la sua insegna) sono necessari per evitare il ritorno delle dittature.
il diavolo si nasconde nei dettagli.
L’informazione in italia non ha mai avuto momenti buoni.
Questa petizione non mi convince: sanno benissimo come funziona internet, non c’è nulla da discutere, con questa gente, sono al governo e comandano loro, punto.
La censura su internet è anticostituzionale, non la possono fare e la faranno, in barba alla costituzione e alle nostre opinioni, che verranno poi oscurate dai nostri stessi provider.
C’è una sola cosa da fare, quando saranno attive le loro censure sulla rete, ma dobbiamo farla tutti quanti noi utenti: disdiciamo telefono e abbonamento internet, chissà che togliendo la gallina dalle uova d’oro ai grandi della comunicazione quelli si attivino per far cambiare la legge.
Perché in attesa di approvazione? mah!
Se passa la legge, propongo una Lega degli Hacher che oscurino o disturbano tutti i siti di politici e organizzazioni clericali che hanno proposto, sostenuto e votato tale infamia.
Hacker è una buona parola, ma non serve uno così bravo per eludere le loro censure: internet è molto resistente a queste cose per la sua stessa natura. Ma prima lasciamo che si sbattano a far la legge e poi diffonderemo come attuare, ognuno di noi le contromisure.
sì insomma, i soliti 85enni che pensano al bene per il futuro del paese…
🙂