Natale a Camerino (MC): l’UAAR fa saltare la messa, a scuola arriva l’arcivescovo

La diffida inviata dall’UAAR al dirigente scolastico dell’Itcg “Antinori” di Camerino ha portato all’annullamento della tradizionale messa natalizia, la cui celebrazione era prevista in cattedrale a cura dell’arcivescovo, mons. Francesco Giovanni Brugnaro. Il dirigente, ha scritto ieri il Messaggero, all’inizio ha pensato a uno scherzo, ma dopo aver chiesto un parere agli uffici scolastici regionali e persino alla Procura della Repubblica, ha dovuto ‘ricredersi’ e annullare il rito. A quel punto ha deciso di comunicare a tutti gli studenti la situazione, presentata come “una presa di posizione sentita come un sopruso, in quanto la scuola è una palestra di democrazia e quanto è accaduto è molto lontano da un concetto di democrazia”. Sentimento che,una volta ascoltato il dirigente, gli stessi studenti avrebbero fatto proprio, convocando per ieri un’assemblea sulla “democrazia culturale”: alla quale, riporta oggi il Messaggero, ha partecipato anche l’arcivescovo. A una prossima assemblea da svolgersi a gennaio sarebbe stato invitato anche il segretario UAAR Raffaele Carcano.

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78 commenti

ateo3

se non va qualcuno della delegazione uaar, è un autogol.
mi sembra di capire che l’atmosfera nei confronti di questa messa saltata sia di profonda antipatia verso questa associazione. ci vorrà qualcuno di molto abile solo per metterli in status d’ascolto, anzichè d’insulto.

fiertel91

Certo che potrebbero imparare un po’ di senso (auto)critico anche da soli. Invece, sempre qualcuno che li porti a riflettere.

Luca

Incredibile, la teocrazia che dilaga in questo Paese. Purtroppo, l’ateismo è troppo spesso considerato in temini negativi e, quindi, ostracizzato. Cosa c’è di più democratico nell’affermare la volontà che in un luogo di cultura pedagogica non si operino riti di indottrinamento? Ad ogni modo, ho avuto modo di constatare (essendo la mia ragazza siciliana) che al Sud la religione cattolica, sebbene in un’accezione molto folkloristica e paganeggiante, viene considerata un’elemento inscindibile dal vissuto quotidiano e dalle istituzioni; effetto, a mio parere, di un’arretratezza sociale e di una cultura che, di per sé, si presta facilmente al servaggio. La stagione dei lumi, nel sud Italia, ancora non si è vista.

car80

Che noi sta’ storia della teocrazia che dialga, continuate a giocare a chi ce l’ha più grosso con i vescovi. Dove li vedete giovani cattolici che pregano in strada perché la chiesa è troppo piena? Ci mandano con il frustino a messa? Lamentatevi pure ma la teocrazia è ben altra cosa.

Luca

Chiedo scusa per l’errore, nella fretta ho scritto “un errore” con l’apostrofo ç_ç

lacrime e sangue

L’UAAR ha commesso alcuni errori:

1. non divulgare agli alunni volantini con la legislazione sulle messe in orario scolastico

2. non farsi appoggiare dalle famiglie che usufruiscono della materia alternativa

Nella mia scuola, iper-cattolica, mi guardo bene dal sollevare un vespaio: le posizioni irrazionali non si possono controllare con la ragione della legge.
Faccio un’altra cosetta: insegno agli alunni ad usare il cervello. Quest’anno già due alunni hanno fatto outing anti-fideistico, da soli, senza che io mettessi nelle loro teste alcunchè di mio. Ho solo insegnato loro a mettere insieme i pezzi di quello che sentono, ascoltano, vedono e valutarne la coerenza.
Mai e poi mai dico loro di non credere o di non andare a messa, anche se fosse in orario scolastico. Lascio a tutti la massima libertà e nella libertà si aprono le menti.

A mio modesto avviso l’UAAR farebbe molto di più e otterrebbe risultati più concreti, divulgando nelle scuole DVD sulle scienze, magari sul modello de Il Disinformatico antibufale o meglio ancora organizzando conferenze di storia delle scienze e storia dell’Inquisizione, di storia dell’Indice dei libri proibiti e Storia delle proibizioni alimentari nelle religioni.
Roba concreta, pratica e di immediata comprensione, con le figure – eh, avete a che fare coi giovani, semianalfabeti, tvdipendenti – che va dritta al bersaglio senza polemiche.

Flavio

L’UAAR fa bene ad agire in ogni modo legale e civile, altrimenti tanto vale gettare la spugna in partenza. Lo scopo di una associazione di promozione sociale e’ appunto quello di “avere le spalle larghe” e risparmiare alle famiglie di doversi fare avanti in prima persona.

E poi i volantini li distribuisci se la scuola e’ d’accordo, e qui e’ palese che non lo sia, tanto da emanare una comunicazione completamente di parte e per niente informativa.

lacrime e sangue

In disordine:
I volantini si distribuiscono FUORI dalla scuola, esattamente come fanno tutti i volantinanti che si incontrano per le pubbliche vie, con pubblicità e altro merchandising.

Vi sono situazioni dove è bene non dar fuoco alle polveri. Per evidente disparità di numero.
Credi davvero che i ragazzi non credenti o diversamente credenti avranno il coraggio di di dichiararlo, dopo una presa di posizione così rigida del dirigente?
Se c’era qualcuno, adesso se ne starà zitto.
L’UAAR si è informata prima di cosa ne pensassero le famiglie – se presenti – dei non credenti o diversamente credenti?
Perchè, altrimenti, avrà contro pure queste ultime: 1. perchè gli islamici sono favorevolissimi alla religione di stato (prima o poi saranno loro al potere, pensano) 2. perchè i figli dei non credenti – a parte i pienamente consapevoli – non vorranno essere diversi dai compagni maggioritari.

Per agire, bisogna avere una base di sostegno, altrimenti la famosa leva di Archimede non sollevaa niente.

Flavio

Ma guarda che stai assumendo che l’UAAR non sia stata contattata da famiglie della scuola, cosa che mi sembra invece probabile. Dopo una presa cosi’ rigida sanno a cosa vanno incontro… magari si fanno coraggio sapendo che l’UAAR esiste. Siamo alla speculazione pura.
So che i volantini si danno fuori, ma mi sembra meno opportuno volantinare dei ragazzini piuttosto che rivolgersi al dirigente.

Murdega

Concordo,quante volte la legge ci appare ingiusta, eppure si fà.
Il mio pieno e concorde favore dell’associazione.
Oggi la messa, domani il resto,è solo l’inizio non di una qualche rivendicazione,
ma dell’affermazione di un diritto.

Roberto Grendene

nemmeno l’Uaar dice di non credere a chi crede
in particolare la scuola non dovrebbe essere un luogo in cui si dice di credere o si dice di non credere: dovrebbe essere un luogo in cui si dice di ascoltare con spirito critico, capire, scegliere con responsabilità

le iniziative legali sono a mio avviso da fare (in alcuni casi potrebbero essere controproducenti? puo’ darsi, e’ un rischio)

nell’istituto compresivo dei miei figli dentro le mura scolastiche non entra nulla che non abbia il patrocinio del comune o l’ok del collegio docenti. Produrre DVD, inviarli alle scuole e pensare che raggiungano gli alunni e siano oggetto d’analisi didattica e’ utopia.

L’Uaar ha fatto altro in passato: il collaborazione con insegnanti delle superiori disponibili, ha donato alla classe libri di Odifreddi a scelta del docente (ricevuti a nostra volta in donazione) per farne una analisi critica.

Anche azioni di volantinaggio ai genitori per informali dei diritti sull’ora alternativa sono stati fatti in alcune occasioni

POPPER

Però sono contento che in un primo momento l’UAAR ha fatto saltare la messa proprio perchè inopportuna in ore scolastiche, ora gli studente hanno bisogno più di informazioni da parte dell’UAAR che di proselitismo o persuasione religiosa da parte dell’inqualificabile comportamento del dirigente.

L’importanza dell’informazione in una democrazia da a tutti noi l’opportunità di far valere i nostri diritti e i nostri doveri, poiché è un diritto allo studio quello che deve avvenire senza che vi sia interruzioni ingiustificate provenienti da riti religiosi che non hanno mulla a che fare con la Scuola.

lacrime e sangue

I DVD non arrivano agli alunni?
Io sono un’insegnante e DVD interessanti arrivati a scuola li faccio vedere!!
Pensi che in tutta Italia gli insegnanti siano bigottoni croce e rosario?
Siamo in una ventina di colleghi e almeno 5 non credenti.
Le mie colleghe di matematica/scienze parlano di evoluzionismo e hanno organizzato una visita ad una mostra su Darwin.
Prima invia il materiale. Vedrai che uno alla volta, alla spicciolata, di classe in classe il materiale verrà visionato.
Da noi si fa Costituzione: lettura e commento degli articoli della Carta fondamentale della Repubblica. Non ho bisogno di parlare agli alunni di Chiesa o laicità: ci arrivano da soli alla prima lettura di certi articoli, che aprono loro orizzonti nuovi di libertà di pensiero.

Ti parlo per esperienza diretta: nessuna azione frontale ottiene buoni risultati. Anche la vittoria europea sul crocifisso è stata controproducente. Questo perchè mette le persone sulla difensiva e da lì non le smuovi se non con le cannonate.
Poco e in dosi leggere: si è troppo pochi e con poche difese per permettersi una battaglia aperta.
Comunque, le mie sono riflessioni personali e non hanno nessuna pretesa di convincere nessuno: i dirigenti UAAR son tali perchè hanno accettato la responsabilità di scegliere la linea dell’Associazione. Io non ne faccio parte e posso solo esprimere un’opinione personale.

Roberto Grendene

@ lacrime e sangue

io sono stato in consiglio di istituto per 3 anni, e qualsiasi materiale inviato alla scuola era cestinato dal direigente se non soddisfaceva i requisiti di cui sopra.
Anche gli insegnati con cui ho parlato adottavano questi principi (prima occorreva l’ok dei dirigente). Forse parliamo di ambiti diversi; io ragiono su scuola dell’infanzia e primaria di primo grado. Se bastasse inviare DVD per averli in visione da parte degli studenti mi preoccuperei: la potenza di fuoco di parrocchie, curie, politici clericali e’ superiore, con tutti i finanziamenti pubblici che hanno.

L’Uaar non fa battaglie legali per qualsiasi cosa: su atti di culto in orario scolastico e per difendere il diritto all’ora alternativa ne ha fatti, e per me e’ giusto che continui a farli.
Queste sono piccole azioni frontali contro prepotenze belle e buone.
Poco e a dosi leggere e’ un metodo anche quello: il problema e’ che lo stanno adottando a livello governativo (destra e sinistra indifferentemente) per rendere sempre piu’ clericale una scuola che forse fino a 10 anni fa si muoveva nella direzione civile che tu auspichi.

Conosco comuni nella provincia di Bologna (dovrebbe essere sopra la media come clericalismo limitato) che dicono ai genitori che vogliono iscrivere i bimbi alla scuola d’infazia (che e’ scuola, e dunque un diritto costituzionale, il fatto che non sia dell’obbligo non importa) di iscriverli alla “paritaria” con la quale hanno fatto una convenzione. Le obiezioni dei genitori sono
1) ma si paga caro
2) ma li’ gli fanno dire le preghierine, io non lo condivido, neppure al catechismo li accettano dai 3 ai 5 anni!!!

Ecco, la politica dei piccoli passi viene fatta da questo fronte: 10 anni fa una cosa del genere era inconcepibile.
Due sere fa ho sentito Franco Grillini, nostro socio, dire che 20 anni fa, al tempo della DC, cadde un governo sul finanzialemento pubblico alle scuole cattoliche.
Ora cade se no gli danno piu’ soldi e piu’ potere del governo precedente

Morgan

Concordo con Lacrime e sangue sui 2 punti.
E Roberto conferma che non sono stati presi in considerazione, stavolta.

Risultato ai miei occhi? L’Uaar è cattiva. L’uaar non potrà difendere la sua scelta davanti a genitori e alunni. L’Uaar quindi doveva *prevenire* e darne ragione prima.

Il rischio, per me, è che l’ateo ci passi ancora per cattivo, irrispettoso, anti-democratico ecc ecc.

Domanda: abbiamo evitato una singola messa, ma probabilmente dato un colpo alla nostra credibilità e rispettabilità a livello locale (e nazionale?). Se è così, abbiamo vinto o perso?

Lindoro

Comprendo la posizione tattica di Lacrime e Sangue, ma allo stesso tempo c’è un fatto fondamentale che si ottiene con questi scontri frontali: i ragazzi diventano consapevoli del fatto che NON È normale andare tutti a messa, che è una scelta, che è una decisione presa da altri. La vera tragedia è quando andare a messa diventa una cosa normale come mangiare a pranzo, lo fai senza nemmeno accorgerti che lo stai facendo, lo fai perché è normale farlo, lo fai perché lo hai sempre fatto. Rompendo le scatole in modo frontale almeno si ottiene la rottura di questo meccanismo perverso. Anche il DECIDERE di invitare l’arcivescovo è una cosa positiva, perché impone la riflessione, impone il prendere posizione (pro o contro, non è importante) e insomma interrompe una normalità patologica nella quale noi italiani amiamo crogiolarci sempre.

Tanto per essere chiaro: non dico che bisogna rompere gli zebedei sempre e comune e andare sempre allo scontro: questo è uno strumento che va usato con attenzione e intelligenza. Ma anche quando ci sono effetti negativi nell’immediato (in termini del rifugiarsi nelle tradizioni e simili) l’effetto positivo è ampiamente prevalente. “Che se ne parli bene o se ne parli male, purché se ne parli”.

Nella fattispecie, il dirigente scolastico ha dovuto riconoscere che le ragioni dell’UAAR erano giuste e quindi ha dovuto desistere, pur facendo il diavolo a quattro. Ma ha dovuto desistere. Anche questo è un messaggio, no? 😉

È la “normalità” che dobbiamo combattere con tutte le nostre forze: la normalità delle cose che si fanno senza rifletterci. Una volta che ci si riflette e se ne è consapevoli, anche se fai la stessa identica cosa la fai con uno spirito diverso: è una scelta. Cosa che invece fino a quel momento non era!


bruttechiese.blogspot.com

paolo

non divulgare agli alunni volantini con la legislazione sulle messe in orario scolastico…. questa è la legislazione di cui parli….
CM 13.02.1992 nota 13377/544MS del 13 febbraio 1992
OGGETTO: Partecipazione degli alunni ad attività di carattere religioso
Continuano a pervenire quesiti concernenti:
la partecipazione degli alunni a cerimonie religiose quali, ad esempio, la celebrazione della Messa all’inizio dell’anno scolastico o in occasione della Pasqua e la benedizione pasquale delle aule;
gli incontri delle scolaresche con i vescovi diocesani nell’ambito delle visite pastorali da essi effettuate.
In proposito questo Ministero è dell’avviso che la partecipazione degli alunni ad atti di culto possa avvenire soltanto a seguito di specifiche deliberazioni assunte dai competenti organi di democrazia scolastica.
Si ritiene, pertanto, che il consiglio di circolo o di istituto avvalendosi delle attribuzioni riconosciutegli dall’art. 5 del D.P.R. 31 maggio 1974 n. 416 possa deliberare, con l’osservanza delle disposizioni ivi stabilite, di far rientrare la partecipazione a riti e cerimonie religiose tra le manifestazioni o attività extrascolastiche previste dalla lettera d) di tale articolo.
Analogamente si ritiene possa operarsi per quanto attiene alle visite pastorali del Vescovo, le cui date di effettuazione dovranno, ovviamente, essere comunicate dalla Curia con un congruo anticipo, così da poterne concordare in tempo utile le modalità con le istituzioni scolastiche interessate. In ogni caso, la partecipazione degli alunni e dei docenti alle iniziative di cui sopra dovrà essere libera. Si pregano le SS.LL. di comunicare quanto sopra alle istituzioni scolastiche delle rispettive circoscrizioni.
non mi sembra che ci sia scritto che, salvaguardata la libertà di chiunque alla partecipazione o meno, gli studenti non possono recarsi in cattedrale per la “tradizionale” messa di natale… il ds doveva ascoltare solo il parere del collegio docenti e del consiglio d’istituto e predisporre il servizio per coloro che avrebbero deciso di non partecipare…
buon natale……..

Andrea (Mi)

Questo soggeto ha un’idea tutta sua e molto pericolosa di democrazia, inoltre la sta infondendo a quegli studenti sprovveduti…speriamo Raffaele li riesca a portare sulla retta via.

HCE

questo è un caso limite, particolarmente difficile perché c’è di mezzo un insegnante di religione in fin di vita, e a fidarsi degli articoli del messaggero, uno che aveva stabilito un buon rapporto umano con gli studenti. quindi la messa è vissuta come un momento di solidarietà a questo insegnante, come un “naturale” elemento culturale, e solo per ultimo come atto di culto di una specifica religione (e quindi inappropriato tra le mura scolastiche).

tuttavia c’è una risposta semplice al malumore degli studenti: sono vietati i culti *a scuola* e in orario di lezione, ma nulla vieta di organizzare una messa fuori orario di lezione.

il suggerimento di far conoscere agli studenti le leggi in materia e le loro motivazioni è buono, e soprattutto è utile far sapere a cosa l’UAAR si stà opponendo e a cosa *non* si stà opponendo, ovvero che il problema è la messa solo se nella scuola in orario di lezione.

Otto Permille

Gli studenti andrebbero a messa tutti i giorni pur di saltare una interrogazione di matematica.

fiertel91

Infatti quegli studenti “minacciano di marinare la scuola” come protesta plateale. Che grandi idealisti! Ahahah

Lindoro

Io ateo da sempre, laureato in informatica e dottorando in psicologia 😉

Sono stato tra i pochi a non “avvalersi” dell’insegnamento della religione, anche se spesso rimanevo comunque in classe… devo anche molto a una prof ciellina (unbelievable!)

POPPER

Caro Raffaele Carcano sono certo che con la tua serenità e la tua lucidità e perizia nell’argomentare potrai almeno dare agli studenti una versione più laica della vicenda; è chiaro che sono stati dirottati verso una visione della democrazia che non rappresenta la nostra Repubblica e il dirigente scolastico dovrà poi rispondere agli alunni della propria opera di proselitismo e persuasione ingiustificata e inqualificabile.

In bocca al lupo Raffaele.

biotech

ho letto ieri la notizia sul “corriere adriatico” ma i presidi non avevano dato il nome del mittente della lettera!!!dicevano forse un genitore…e invece era l’ UAAR!!ahahah!!quindi sicuramente non l’hanno detto per non farci pubblicità…
comunque ho scritto alla redazione del giornale pechè hanno intitolato l’ articolo “Presidi minacciati, no alla Messa” e ho fatto una bella mail alla redazione del giornale,riportando la definizione di minaccia,dicendo che definire tale un avvertimento al fine di far rispettare la legge(citando le varie sentenze) era veramente assurdo…
Per quel che riguarda il fatto in se invece,putroppo non mi stupisce…ho fatto i miei studi universitari a Camerino,e vi posso dire che il clero ha la maggior parte delle infrastuttture scolastice e universitarie,dai collegi ai dipartimenti,la loro influenza è altissima…

Paul Manoni

Tipico del Corriere Adriatico prono ai preti ed alla Regione Marche che sborsa soldini a go-go verso gli amici della madonnina di Loreto, Piana di Mont’orso ecc,ecc….
Schifo di stato Vaticano coatto! 🙁

Juri

D’accordo, sarà contro le regole. Il dirigente scolastico però dipinge una situazione che provo a riassumere in brevissimo, chiedo scusa in anticipo: alla maggior parte va bene così, non ci sono mai stati problemi, non è obbligatorio e chi non vuole venire alla messa può tranquillamente restare a scuola sotto la tutela di appositi insegnanti.
Ora, sic rebus stantibus…ditemi che non siete andati a rompere le palle a un paesino-ino-ino di 7000 anime (si fa per dire, dai..) per la messa di Natale. Ditemi che un’associazione di atei e razionalisti non è così limitata da occuparsi di un brufolo quando un tumore impazza. Ma porca miseria, questa è assurda come l’iniziativa di togliere le campane. Premesso che non sono cristiano, prendete atto che questa realtà esiste e in Italia è radicata. Intendete bloccare l’influenza teocratica religiosa della chiesa cattolica impedendo di fatto a degli alunni -per altro pare in maggioranza- di andare alla messa di natale? sono tradizioni, prima che momenti di culto, prendetene atto. Altrimenti non siate ipocriti e non andate in ferie in questi giorni, anche a Natale. Smettiamo di negare il fatto che il Cristianesimo non è solo una religione ma una tradizione fatta anche di usi e costumi, e che come tale va controllata ma non eliminata. Se no diventa violenza.

Giona sbattezzato

Il fatto che siano tradizioni non le rende immuni dalla legge.
Se ci sono tradizioni illegali e’ giusto segnalarle, per quanto siano radicate, proprio perche’ chi le mantiene nell’ilegalita si fa forte del “si e’ sempre fatto cosi'”.
Nessuno e’ contro le tradizioni, nessuno le vuole elminare con violenza, tutti possono andare tradizionalmente a messa sotto Natale, la violenza e pure l’abuso e’ farlo in orario didattico, e tu che sei contrario alle violenze dovresti averlo gia’ capito che si va ascuola per studiar ee fare svariate attivita’ e nessuna di esse comprende atti di culto per quanto tradizionali.

Aggiungo inoltre che l’argomentazione che delle tradizioni bisogna prendere atto, la usano i cattolici a proprio favore per le proprie tradizioni che infrangono la legge, ma se ne dimenticano immediatamente per le tradizioni di altre fedi che infrangono la legge e li vedi fare i paladini del diritto… patetici e pericolosi.

#Aldo#

Non credo che sia stato “impedito agli alunni di andare alla messa di Natale”, non di più di quanto si impedisca di solito agli alunni di andare a visitare i nonni in un pomeriggio di festa. Piuttosto, si è ribadito che gli atti di culto a scuola non sono ammessi dalla legge. Visto che uno dei tormentoni dell’attuale curricolo scolastico riguarda il rispetto della legalità come valore assoluto e imprescindibile, non ci vedo niente di male. Anzi, direi che è perfettamente in linea coi dettami ministeriali (infatti per ciascuno dei nostri rappresentanti in parlamento il rispetto della legalità è un valore assoluto e imprescindibile; dai, che voglio crederci).

Morgan

Sì, ma chi l’ha capito?
Come è stato spiegato ai ragazzi e genitori? Per me, o vi si aggiunge una campagna nazionale sulle *ragioni* della scelta (come? Boh, anche solo con comunicati stampa ai media) tentando di avviare un dibattito ma in primis senza restare a culo scoperto quando la gente ci giudicherà per questo, oppure rischiamo di passare come i soliti atei aggresivi e anti-tutto.

A mio avviso dobbiamo sforzarci di più di farci capire dalla gente, piuttosto che attivarci per una (giusta) causa facendola però restare un singolo atto oscuro ai più, e dunque un simbolo travisabile.

Morgan

Dicevo: “aggiunge una campagna nazionale sulle *ragioni* della scelta (come? Boh, anche solo con comunicati stampa ai media)”

altra idea: organizzare in loco, per il momento in cui la notizia è pubblica, una conferenza pubblica. Con dibattito finale, perché no!

moreno83

Complimenti, un bel autogol davvero! così come la statuetta tirata a Berlusconi. Quando Carcano andrà all’assemblea se lo mangeranno vivo. Quanto capiranno gli strateghi da risiko dell’uaar che è inutile fare i muscoli con i potenti perché poi alla fine rivolteranno la frittata?

Flavio

Cioe’ uno psicopatico che aggredisce B e’ come l’UAAR che scrive una diffida? Sei un lettore di Libero per caso?

Qui c’e’ un dirigente che non sa quali leggi regolano gli atti di culto a scuola, lo fa pesare agli studenti, e il colpevole e’ chi denuncia il fatto?

moreno83

Sia chiaro psicopatico o no Tartaglia per me non ha fatto nulla di male, ha dato Berlusconi semplicemente quello che si andava a cercare, il problema è che alla fine l’esito è stato controproducente: è in questo che si somigliano le azioni di Tartaglia e dell’Uaar

Flavio

Beh direi che qualcosa di male lo ha fatto…! Senza discuterne le cause, che sono off topic qui.

In ogni caso non vedo perche’ stabilire che la diffida e’ stata del tutto controproducente: intanto la messa non si fa. Ok, alcuni, molti (?) studenti non capiscono perche’, ma se il preside si e’ consultato prima di annullare, capiranno che le messe si fanno fuori dall’orario.

Cioe’ fatemi capire: se in una scuola la maggioranza degli studenti e’ pro-messe, si devono fare le messe??

Morgan

Quando e se Carcano andrà all’assemblea avrà finalmente modo di parlare, di argomentare la scelta. Importantissimo, essenziale!
Se lo mangeranno vivo? Forse, mettiamolo in conto, ma non sempre in scena c’è un primattore come Sgarbi o La Russa, e MOLTO dipende dagli argomenti e dall’abilità al dibattito (cosa su cui mi sento di dire che come uaar siamo alquanto impreparati, ancora, smettiamola di andare allo sbaraglio!).

Paul Manoni

“Quanto capiranno gli strateghi da risiko dell’uaar che è inutile fare i muscoli con i potenti perché poi alla fine rivolteranno la frittata?”

@moreno83
Quindi….
Proponi di abbassare la testa e di tornarcene alle nostre letture filosofiche con la coda tra le gambe?
Perche’ cosi’ e’ come legittimare le loro suinerie, sai…
Se ti stanno bene le messe durante l’orario scolastico, che tipo di non credente sei?
Hai mica parenti tra i parroci di Camerino o tra i giornalisti del Cattocorriere Adriatico!? 😀
Cos’e’ tutta questa paura di far rispettare le leggi Moreno…? Dopotutto abbiamo ragione come nel caso dei crocefissi degli Albertin, Tosti, Coppoli, ecc,ecc…
Cos’e’ tutta questa paura dei “potenti” bigotti?
Sai, a volte penso che a renderli potenti siano i comportamenti pavidi come il tuo di oggi…Mica avrai paura di confrontarti con loro?Basta razionalita’, laicita’, e buonsenso 😉

Secondo me anche cio’ che dici sul nano ed il suo souvenir del duomo e’ contestabile…
Ognuno avra’ le sue opinioni ma dimostrarle spaccando le faccie degli oppositori, non e’ certo il giusto modo per farle valere.
Vuoi la mia??…In galera il nano, in galera Tartaglia. 😉
Pero’ arrivare a paragonare la violenza dello psicolabile Tartaglia, alle azioni ed alle diffide UAAR, ne passa, fidati. 😉

Riccardo

Mi auguro che Raffaele Carcano possa presenziare in quell’occasione. Se non lo mettono al rogo prima che cominci a parlare, quei ragazzi non avranno che da capire cosa significa “diritto”.

POPPER

un atteggiamento che considero davvero agnostico e consigliabile a molti dei dirigenti scolastici è: so di non sapere, ergo, mi informo prima di dire cose sbagliate agli alunni.

Ma si sa che questi dirigenti scolatici li avevano già al tempo di Socrate e lui dava fastidio proprio per il suo atteggiamento agnostico e di filosofo che metteva alla prova la presunta conoscenza dei suoi intelocutori, qruesti di solito venivano smontati pezzo per pezzo e risultavano incoerenti davanti alla perizia filosofica del grande filosofo.

Carcano li informerà su quelle cje sono le leggi sulla laicità della scuola, non credo che siano là pronti a mangiarselo vivo, credo ancora che esistano studenti, anche pochi, ma che sono disposti a ragionare ed è necessario un contraddittorio nei confronti del dirigente scolastico, almeno che dia l’esempio di ascolto e di pacatezza nell’argomentare in presenza dei giovani e che non cada nella banalità arrampicandosi sugli specchi. Comunque gli studenti devono sapere che il loro dirigente scolastico non conosceva le leggi sulla laicità della scuola ed è dovuto intervenire l’UAAR a cui non si poteva dar torto dal punto di vista legale.

Laikòs

Come sempre l’Italia si conferma un paese di sconcertanta arretratezza culturale in materia di pluralità religiosa. E la responsabilità è solo ed esclusivamente della chiesa cattolica che per secoli ha avuto il monopolio della fede e pretende ancora oggi di avere l’esclusiva sulla moralità di adulti e – soprattutto – dei giovani.

In altri paesi a maggioranza cattolica (o ritenuti tali) come la repubblica d’Irlanda – realtà che conosco bene e direttamente – all’università c’è un centro definito interreligioso in cui ci sono una sala cattolica, un sala per la preghiera dei musulmani, uno spazio per la meditazione buddista etc etc. Mai nessuno penserebbe di organizzare in un contesto accademico ufficiale unilaterale una funzione religiosa che faccia riferimento ad una sola fede seppure (teoricamente) maggioritaria. E la chiesa cattolica non pensa neanche lontanamente di strepitare e battere i pugni…

peppe

La questione è estremamente semplice: i ragazzi avevano messo una “croce” sopra quel giorno di lezione… quando è stata annullata la messa il solo pensiero è stato: cacchio ora ci tocca fare lezione! Il resto viene per conseguenza.

Non c’entra nulla nè col sentimento religioso degli alunni (che scommetto a messa non ci vanno nemmeno la domenica, a maggior ragione il musulmano) nè con l’idiosincrasia verso gli atei: pura reazione emotiva e conseguenti strumentalizzazioni demagogiche.

La legge è legge e vieta messe e altri rituali in orario scolastico. Questo è quanto.

Carcano l’ho conosciuto ed è persona pacata e intelligente, saprà spiegare la situazione ai ragazzi senza correre il rischio di farsi lapidare.

moreno83

Non penso che atei, mussulmani ecc fossero costretti a partecipare alla messa, come accade da altre parti di certo sarebbero andati a casa iniziando con qualche ora di anticipo le loro vacanze scolastiche.

Danielenogod

Non c’è niente che possa giustificare un atto di culto durante l’orario di lezione nella scuola pubblica di uno stato LAICO. E’ lapalissiano. Se un gruppo di studenti e i suoi insegnanti sentono la necessità irrefrenabile di condividere una messa possono farlo quando vogliono al di fuori dell’attività scolastica. Non c’è nulla che possa impedirglielo.

peppe

Parla il dirigente: “La scelta di andare o meno a messa è libera e sono previsti insegnanti per chi vuol rimanere in classe

Quindi o messa o scuola e quindi lezione… sfido io che erano tutti per la messa: te la sorbisci un’oretta, poi ti ritrovi con tutti gli altri in caffetteria o paninoteca a bivaccare… so come vanno queste cose, sono stato studente anch’io.

POPPER

Può darsi Peppe, ma intanto il confessionalismo contorto dei cattotalebani più o meno politici o clericali, ci vanno a nozze nello strumentalizzare questi sentimenti da marinamento della scuola o appartentemente ostili all’UAAR.

Allora siamo messi bene come nuove generazioni del domani, se oggi divengono scudi umani per bieche strumentalizzazioni da parte dei dirigenti scolastici davvero ignoranti e che corrono sotto la tonaca sovvertendo anche l’autonomia della scuola dal di dentro.

Si sa che le talpe sono cieche, ma addirittura un dirigente solastico una talpa della chiesa che istiga al marinamento della scuola per ragioni cultualistiche! Siam messi bene per il futuro!

Ben venga il 2012 per i somari e i sloro pastori scolastici.

Roberto Grendene

la cosa buffa e’ che a Bologna e’ la Curia stessa dire che sono da evitare gli atti di culto in orario di lezione
Metti pure che sia stato scritto obtorto collo, per sentenze del Tar o altro, ma e’ scritto chiaro e tondo:


1. atti di culto nelle scuole in orario di lezione (c.d. curricolare): sono da evitare, anche se fosse fatta salva la libertà di parteciparvi
2. atti di culto nella scuola durante l’ora di religione cattolica: sono da evitare per rispettare il carattere culturale dell’IRC;

Vedi
http://www.bologna.chiesacattolica.it/irc/insegnamento/irc/atti_culto_scuola.php

DanielaG

secondo l’uaar ha fatto benissimo, ha fatto rispettare la legge, e adesso avrà l’occasione di spegarlo agli studenti, meglio di così non poteva andare. Altro che controproducente…

enrigol

Gli studenti sembrano spaesati, ok, e hanno con un escamotage invitato l’arcivescovo a scuola. Ma hanno anche invitato Carcano! Non credo l’abbiano fatto solo per lapidarlo. Pessimisticamente mi dico che l’hanno fatto solo per aver l’occasione con una bella assemblea di non fare lezione neanche quel giorno. Ottimisticamente mi dico che sono curiosi e forse ascolteranno le ragioni dell’UAAR, che poi sono le nostre ragioni costituzionali. Se questo sarà servito a convincere anche solo uno studente sarà stato un successo.
Per chi sostiene che strategicamente è controproducente, un po’ forse come la questione del crocefisso nelle scuole, ribatto che le battaglie di principio sono importanti come apripista, come esempio, come modello. I compromessi sui principi base del vivere comune, sulla difesa delle minoranze e sulla laicità sono sconfitte. Sempre. E poi in questo caso specifico l’invito a Carcano (purtroppo per gennaio, cioè ormai a bocce troppo ferme) è un vero successo, perché avrà l’ultima parola e potrà argomentare contro la presa di posizione del preside (e di solito già i presidi non sono molto simpatici agli alunni)

enrigo

Paul Manoni

Bene… 😉
Bastava semplicemente avvisare, avvertire ed informare la dirigente scolastica, per ottenere un GIUSTO annullamento del rito.
Mi allineo alle posizioni della maggioranza dei frequentatori di “Ultimissime” 😉

Da tempo noi del Circolo di Ancona, stiamo valutando la possibilita’ di organizzare un dibattito sull’IRC e simili, in qualche assemblea di istituto di qualche liceo del Capolouogo.
Camerino(MC) e’ abbastanza vicino ad Ancona e mi auguro che R.Carcano possa aggiornare il nostro coordinatore in merito all’appuntamento di Gennaio. 😉

VEDIAMO DI ANDARE FINO IN FONDO!
Ci presenteremo piu’ numerosi possibili all’assemblea e spiegheremo in modo costruttivo le nostre ragioni. 😉

crebs

Mi sembra che quanto riportato da
@Roberto Grendene:20 dicembre 2009 alle 23:37@

sulle indicazioni ben precise della Curia di Bologna al riguardo tagli la testa al toro.
La cosa più importante però è far capire ai ragazzi (che il dirigente scolastico riesca a capire mi sembrerebbe un miracolo ed io non credo ai miracoli) che nessuno vuole impedire a chichessia di partecipare a riti religiosi, nessuno pensa di proibire il natale, ma soltanto che i riti religiosi dedicati ai ragazzi non si fanno a scuola o durante l’orario scolastico.
A me sembra lapalissiano (scusa lapalisse, non voglio giocare col tuo nickname)

Paul Manoni

@crebs
Ti QUOTO alla grandissima! 😉
E’ l’ideale partecipare all’eventuale dibattito partendo da posizioni che non ci ritraggano come dei discriminatori di religioni. Occorre far capire bene le cose ai ragazzi prima, e ai dirigenti scolastici (non solo quelli della scuola in oggetto!) poi.
Ovvio che l’arcivescovo, se sara’ presente (dubito fortemente), tirera’ fuori come argomentazioni le sue “radici” le “tradizioni cristiane” e “l’universalita’ della parola di dio”.
Penso che sara’ a questo punto che provera’ a farci vedere come un “pericolo” per la comunita’, ecc,ecc.
Per non parlare del titolo dell’assemblea….DEMOCRAZIA CULTURALE. Ovviamente citeranno le cifre e ribadiranno che essendo in maggioranza, secondo democrazia, le funzioni religiose cattoliche a scuola sono giuste e sacrosante.
A quel punto mi auguro che chi di dovere, faccia ben capire agli ascoltatori che qui non si tratta di maggioranze o minoranze, ma di DIRITTI degli altri da rispettare. 😉
Non vedo l’ora che arrivi Gennaio! 😉

patri

Ecco…. quello che è stupefacente ai nostri giorni è il dilagare del concetto di democrazia come “affermazione della maggioranza”, quando mi pareva di aver capito che la democrazia si fonda sul rispetto e garanzia delle minoranze. Sono confusa e anche stanca di leggi, regolamenti, riferimenti normativi (in fondo siamo uomini)….. ma andassero a messa ottanta volte al giorno e non si inventassero definizioni di democrazia buone solo per le loro ragioni!
Detto questo mi sembra che anche noi esageriamo un po’…. in fondo “è Natale”, lasciamoli un po’ in pace…. se hanno bisogno di mille orpelli per essere o sentirsi buoni possiamo solo compatirli ed evitarli 🙂

Henry

L’UAAR ha un ruolo ben preciso e se esite una legge è sicuramente suo compito far si che venga applicata. Diversa è la posizone, ad esempio, di un insegnante come Lacrime e Sangue che sicuramente non può affrontare “di petto” certe situazioni anche perchè svilirebbe il suo ruolo che è quello di far ragionare e non di imporre.
Vorrei far notare una cosa curiosa: se cercate su google “messe in orario scolastico” il primo, dico il primo su migliaia, risultato che viene fuori è questo http://digilander.libero.it/ofsconegliano/S.%20Messa%20scuola/S.Messa.htm che non mi sembra prorpio in linea con la legislazione.

Saluti e un buona festa del solstizio invernale a tutti.
henry

utente

Ho il sospetto che i ragazzi siano rimasti molto più delusi di doversi sorbire un ora di lezione invece di uscire prima piuttosto che di perdere la messa.

Paul Manoni

TOTALMENTE OT, chiedo scusa in anticipo 😉

Sto guardando la TV, e nei 2 minuti di servizio del TGcom, e’ andato in onda un servizio con B16 come protagonista…(tanto per cambiare!)
Il serviziodi oggi diceva CHIARAMENTE che secondo il capo dei CATTOTALEBANI “non serve piu’ di tanto il dialogo tra le religioni, ma (udite udite!) IL DIALOGO CON GLI ATEI”
Sto’ gia’ rovesciando la rete in cerca di qualche link….Al piu’ presto segnalero’ il dovuto! 😉
Ciao ciao 😉

Lino

Qui bisognerebbe rendere ben chiaro agli studenti che non è l’UAAR ad avere impedito la messa, ma la legge.

Se quello che stavano per fare è illegale il problema non è chi ha fatto notare la cosa; il problema è ciò che stavano per fare oppure la legge che lo vieta.

Se pensano che il problema sia la legge, dicano chiaramente come vorrebbero che sia modificata.

Sledge

Giustissimo !!!!

Per completezza e onestà, ora l’ UAAR si impegnerà a far si che in ogni scuola si rispettino tutte le leggi e i regolamenti in essere, altrimenti sarebbe automatico prendere tale azione come faziosa e ideologica .

Al tempo l’ ardua sentenza.

Fabio

In altre parole se io vedo un ladro mentre ruba non devo denunciarlo,
oppure devo prendermi l’impegno di battugliare da solo tutta Italia per denunciare
ogni reato compiuto nel “belpaese”.
Ehi, ma non avrai mica usato la tua liberta’ di pensiero e di azione per partorire
tale idea: lo sai che si va all’inferno?!

Sal

Non si può sempre accontentare tutti come scontentare tutti, si può solo operare secondo giustizia e in modo legale, insieme si può tentare di spiegare a chi ha voglia di ascoltare ma in ogni caso si sarà sempre sotto scacco perchè quelli difficilmente si faranno condizionare e troveranno sempre qualche argomentazione per criticare, rivendicare per infangare.
Quidi coraggio e avanti con determinazione e con legalità e poco alla volta anche i muri più resistenti cadranno.

Giacomo Grippa

Anche nel leccese dopo aver distribuito volantini ed inviato esposti al dirigente scolastico regionale ed ai giornali sono stati annullati messe (Liceo Classico Virgilio) e precetti pasqual (scuola media di Galatone).
Per di più nella risposta ricevuta mi veniva assicurato che messe non c’erano state!
Da due anni nelle scuole superiori di Galatina, vengo invitato in confronti con religiosi e docenti di religione sul tema della laicità.
Giorni fa ho affinacato Raffaele in un confronto analogo nel Liceo classico di Martina Franca, relegato dal preside in una succursale periferica, a cui ha fatto partecipare 5 alunni per classe.
A Roberto Grendene che su notizia avuta da Grillini, ricordava che vent’anni addietro cadde un Governo per non far passare il finanziamento delle scuole private cattoliche, se la meomoria non mi tradisce il fatto avvenne nel giugno del 1964, premier Moro e ministro della P.I. Gui…tutto comunque da verificare.

stefano f.

io sono nato proprio a Camerino, frazione di Le Mosse 😉 e non mi sarei mai aspettato uno spirito laico così battagliero in un paese tradizionalemente si sinistra ma molto religioso.
complimenti ai miei compaesani 😉

capitano666

“gli stessi studenti avrebbero fatto proprio, convocando per ieri un’assemblea sulla “democrazia culturale””

si vabbè, come per ogni assemblea liceale avranno agguantato appena possibile il pretesto per saltare le lezioni 😀

Rocco

Camerino è una città universitaria dove non mancano i liberi pensatori. Anzi…

Potrebbe essere l’occasione per metterci insieme ed aprire un circolo uaar.

Ho già comunicato a Raffaele la mia disponibilità sia per aiutarlo nella logistica, in vista di un incontro, sia per valutare la costituzione di un circolo.

Red Passion

Il sonno della ragione produce mostri!
Arrivare a pensare che l’esercizio di una funzione religiosa (quella dominante, ovviamente, e solo quella) in una scuola pubblica (e non in una chiesa, oratorio o quant’altro) appartenga alla sfera dei diritti è di un’assurdità paurosa.
E’ incredibile pensare che una funzione religiosa DEBBA assolutamente svolgersi in una scuola pubblica e nell’orario di lezione! Quanto alla ragazza che diceva di volerla fare almeno fuori dall’orario di lezione … allora vedremo quanti fedeli ci saranno veramente: quattro ciellini bigotti, mentre tutti gli altri si terranno a debita distanza. Perchè un conto è saltare le lezioni, magari con la scusa della messa, un’altro è crederci veramente in queste pagliacciate.
E poi, siamo così sicuri che all’internio di una scuola superiore non ci siano alunni atei, agnostici o semplicementi indifferenti alla religione cattolica? Le statistiche dicono il contrario. Ma si sa, basta non riportare le loro voci su un giornale e improvvisamente, come per magia, tutti i ragazzi diventano devoti sostenitori della messa a scuola. Mi piacerebbe sapere gli altri ragazzi, quelli lontano da CL, cosa ne pensano realmente

Sledge

Cosa vuoi che ne pensiono: niente !
La maggior parte dei ragazzi ha la testa piena di tante cose tranne che di ragione e cuore perchè, come si dice spesso anche in questo blog, la TV ti riempe la testa di 1000 cose per non farti pensare ragionevolmente….e questo coi ragazzi viene bene. Se poi si perde anche un giorno di scuola per una protesta, molti faranno salti di gioia. Mi ricordo quando andavo a scuola io che si faceva sciopero per qualsiasi cosa pur di saltare un giorno, e quelli come me che non aderivano erano considerati “krumiri”. Quindi concludo con un bel: W la libertà di espressione, W la libertà di azione, W la libertà di fede…..e chi cerca di limitarla è un tiranno. Chi non capisce si vada a leggere la famosa frase di EVELYN BEATRICE HALL in “The friends of Voltaire”.

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