Pio XII: a rischio visita papa a sinagoga romana

L’aver sancito le “virtù eroiche” di Pio XII, primo passo della beatificazione, ha creato i prevedibili problemi a Benedetto XVI. Il rabbino Riccardo Di Segni ha scritto che “alla santità ci possono arrivare anche i peccatori, purché riconoscano le loro colpe: certamente non con le autoassoluzioni personali o del sistema al quale appartengono”. Il rabbino Giuseppe Laras, presidente dell’assemblea rabbinica italiana, ha dichiarato che “non si meraviglierebbe” se, dopo “quanto è stato deciso su Pacelli”, la visita di Joseph Ratzinger alla sinagoga di Roma, prevista per il prossimo 17 gennaio, “potesse saltare”: Laras ha aggiunto di “non capire” perché il papa abbia preso “una decisione tanto intempestiva”. Una nota dell’Unione delle Comunità Ebraiche ha ribadito che, “se la decisione dovesse implicare un giudizio definitivo e unilaterale dell’operato storico di Pio XII”, la valutazione sarà “critica”.
Anche all’estero non sono mancate le prese di posizione: secondo il World Jewish Congress, l’eventuale beatificazione di Pio XII sarebbe “inopportuna e prematura” prima dell’apertura degli archivi vaticani relativi alla seconda guerra mondiale. Analoga richiesta è stata formulata dal portavoce del ministero degli esteri israeliano Ygal Palmor (“è di vitale importanza che il Vaticano consenta l’accesso agli archivi”) e da Iris Rosenberg, portavoce del museo Yad Vashem: “è spiacevole che il Vaticano abbia scelto di agire prima che tutti i documenti essenziali siano stati messi a disposizione dei ricercatori”.
Forse nel tentativo di rabbonire i suoi critici, oggi Benedetto XVI ha fatto un riferimento all’Olocausto nel corso della cerimonia di scambio di auguri con la curia romana. Il papa ha definito la visita effettuata proprio allo Yad Vashem “un incontro sconvolgente con la crudeltà della colpa umana, con l’odio di un’ideologia accecata che ha voluto cacciare dal mondo anche Dio”, riproponendo in tal modo l’equiparazione tra nazismo e ateismo da lui già formulata più volte.

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29 commenti

robby

nazinger a compiuto questo gesto,apposta,che rifiutassero la visita?senza sè e ma, basta con tutte ste formalita di circostanza falseììì

Paul Manoni

B16 cerchiobottista di prima categoria.
Da un lato non si puo’ esimere dalla beatificazione dei suoi predecessori…Da quell’altro, avendo irritato i suoi cugini monoteisti, e’ costretto a recitare la parte del solidale, condannando apertamente l’olocausto.
Direi che non gli sta riuscendo bene ne’ l’una, ne l’altra cosa… 😉
B16 sempre piu’ uno di noi!! 😀

Bruno Gualerzi

“…un incontro sconvolgente con la crudeltà della colpa umana, con l’odio di un’ideologia accecata che ha voluto cacciare dal mondo anche Dio”, riproponendo in tal modo
L’EQUIPARAZIONE TRA NAZISMO E ATEISMO DA LUI GIA’ FORMULATA PIù VOLTE”

Ho appena visto il tg3 e, non vorrei sbagliarmi, ma ho ascoltato – oltre a quanto riferito in merito ai problemi sopraggiunti con la comunità ebraica – anche altre parole, proprio relative ad ateismo e agnosticismo, un pò diverse da quanto qui riportato… ma forse ancora più inquietanti.
Sarà per voler sfruttare fino in fondo il clima natalizio, ma pare che Ratzigner (addobbato tra l’altro come un albero di natale) abbia proprio detto che intende ‘aprire’ ad atei e agnostici, nei confronti dei quali occorre non condannare, ma dialogare, confrontarsi… perchè prima o poi (citando Isaia, o qualche altro profeta che non ricordo) anche loro arriveranno a dio. E altre espressioni del tutto inusuali nei confronti di chi intende praticare il libero pensiero.
Immediatamente di fronte a questa uscita del papa, il pensiero è andato alle dichiarazioni del Berlusconi sulla ‘strategia dell’amore’… e, così come il Berlusca sfrutta il clima creato dall’aggressione per accalappiare la sinistra ‘buona’ (e pare ci stia riuscendoci), allo stesso modo sembra che Ratzinger l’abbia imitato cambiando strategia con atei e agnostici.
A caldo non saprei come commentare, ma, nell’un caso e nell’altro, non posso non sentire puzza di una grande fregatura

Bruno Gualerzi

Scusate il mio intervento a integrazione – e in parte correzione – di questa notizia, ma non avevo ancora letto il post successivo. Credo comunque, salvo l’integrazione, di confermarlo.

korova

Pio XII: a rischio visita papa a sinagoga romana

Stanotte non riuscirò a dormire 😉

sabre03

Ma al di là del chi se ne frega……
In ogni campo c’è chi ha dato più di quanto abbia ricevuto o avesse meritato e viceversa.
Per fare un esempio fior di giocatori avrebbero meritato di vincere il mondiale più di un Gattuso…. eppure…..è così, è la vita.
Se Pio XII ha meritato chi più del suo Dio può averlo premiato? E’ già nel giusto della ricompensa.
Perchè questo forzare il giudizio della Storia?

Tommaso B.

Non è vero che il Vaticano non abbia “aperto gli archivi”.

A disposizione degli storici, la Santa Sede ha messo una “selezione” di carte.

Chi ha “selezionato” ?

Indovina un po’ ?????????

Francesco Basso

Davvero? Così si sono risparmiati la faticaccia di selezionare da soli. Una bella comodità, no? Grande ospitalità e grande rispetto per la storia… che mito la gerarchia!!!!

korova

“Pio XII: a rischio visita papa a sinagoga romana”

… stanotte non dormirò 😉

Francesco Basso

Ratzinger equipara nazismo ad ateismo? Quindi lui stesso è ateo… wow! Chi l’avrebbe mai detto!

Stefano Grassino

Molte voci critiche, soprattutto da parte ebraica , si levano giustamente contro il processo di beatificazione di Pio XII avviato da parte delll’attuale pontefice. Il complice silenzio di fronte alla Shoa e le simpatie fasciste di Pacelli non hanno scusanti: anche per la santificazione di Woitila ci sarebbe molto da dire, dagli abbracci e gli auguri a Pinochet, al sodalizio con Marcinkus, losco faccendiere, che con i soldi dello IOR finanziava le sanguinarie dittature sudamericane.
Ma la chiesa ha fatto di peggio santificando Pio V, che promosse lo sterminio dei valdesi in Piemonte e in Calabria e cacciò gli ebrei dallo stato della chiesa, a Pio IX, che fece condannare a morte i patrioti Monti e Tognetti, chiamò le armi straniere per schiacciare la Repubblica Romana del 1849 e infine condannò con il Sillabo la democrazia, il liberalismo, il socialismo, il comunismo, la libertà di coscienza, al cardinale Bellarmino che condannò Bruno e Galilei.
Ma per noi miscredenti e “giacubbinacci”, come ci definirebbe Belli, proprio in un suo bellissimo sonetto c’è la risposta:

Iddio nun vò’ cch’er papa pijji moie
pe nun mette a sto monno antri papetti.
sinnò a li Cardinali poveretti
je resterebbe un cazzo da riccojje

Ma er Papa a genio suo pò lllegà e sciojje
tutti li nodi lenti e quelli stretti
ce pò scommunicà, ffà benedetti
e ddacce a tutti indove cojjie cojje

E inortr’a cquesto che lui sciojje e llega
porta du’ chiave pe ddacce l’avviso
che cqua lui opre e llui serra bottega

Quer trerregno che ppoi pare un suppriso (1)
vò ddì cche llui commanna e se ne frega
ar monno, in purgatorio e in paradiso

(1) Suppriso sta per supplì che ha forma simile a quella del triregno papale

POPPER

Come alla Sapienza anche alle sinagoghe dovrebbero dire di no alla visita del papa.

ma chi è ste quarto reich-zinger? Chi è? Non è dio di certo, ma lo mal rappresenta ugualmente; come mai da lassù non fanno nulla per sostituirlo? Anche certi cattolici se lo chiedono, ma come gesù nell’orto degli ulivi, anche loro assieme all’utente Massimilano, affermano con insofferenza: non la nostra ma la sua volontà sia fatta. Mi domando di chi davvero? di dio o di chi lo rappresenta i modo esegetico?

Stefano Grassino

Poppeeerrrrrrr!!!!!!!!!!!!!!! ma tu da che parte stai? Ti rendi conto che questo papa, ogni volta che apre bocca porta tonnellate e tonnellate d’acqua al nostro mulino?

Near

Per approfondire le mancanze di Pio XII nei confronti dell’opposizione al regime dell’epoca, consiglio la lettura del libero “Il Vaticano e l’Olocausto in Italia”, di Suzan Zuccotti.

massimiliano f.

“(…)
«Sono sempre più convinto – spiega – della santità di questo grande Papa e certamente se avessi scoperto nell’Archivio Segreto vaticano qualsiasi documento che potesse minare la sua causa di beatifiçazione, sarei stato il primo a denunciare la cosa». Padre Gumpel ha vissuto con amarezza la reazione di alcune frange del mondo ebraico all’ulteriore passo in avanti verso la beatificazione di Eugenio Pacelli.

«Prima di tutto vorrei dire che non tutto il mondo giudaico è contro la beatificazione, ma solo una parte di esso. Penso ad esempio agli ebrei americani, che in maggioranza sono grati per quanto Pio XII si prodigò per salvare il maggior numero di vite umane. E poi mi chiedo come mai – ora che gli archivi vaticani sono aperti fino al febbraio 1939 – non si accede a questi documenti. Si conoscerebbe un Pacelli nunzio in Baviera e segretario di Stato sotto Pio XI molto diverso da quello raffigurato da Rolf Hochhuth nel suo dramma Il Vicario».

Gumpel aggiunge un particolare: «Ci sono tanti documenti inediti in difesa di Pio XII nelle cancellerie di molti Paesi. Mi chiedo: perché questi testi non vengono studiati?». Gumpel ricorda i tanti discorsi pubblici di Pacelli contro il nazismo e il razzismo, come «l’allocuzione natalizia del 1942», e fa sua la tesi dello storico e biografo di Winston Churchill, l’inglese Martin Gilbert di origini ebraiche che il cosiddetto «silenzio di Pio XII» permise di salvare molti più ebrei di una esplicita condanna.
(…)”
Questo e tutto il resto su Avvenire di oggi

Near

Bene farebbe l’Avvenire, se vuole fare la figura di un quotidiano con un minimo di onestà intellettuale, a specificare anche le fonti che non fanno comodo alla beatificazione di Pio XII, come il fatto che tutte le cosiddette condanne nei confrotni del nazismo in realtà erano proclami che si tenevano molto sulle larghe ed evitavano di nominare in maniera diretta il partito nazista, come invece si fece nei confronti del comunismo.

C’è poi la Commissione Giudaico Cristiana che si riunì nel 1999 per esaminare tutti gli atti prodotti dalla chiesa sul suo rulo nel periodo del secondo conflitto mondiale. La commissione formulò ben 46 quesiti e chiese l’accesso alla totalità dei documenti secretati in Vaticano, la richiesta fu respinta e i quesiti non ebbero mai risposta.

massimiliano f.

Parrebbe che le “fonti che non fanno comodo”, siano soprattutto le invenzioni del kgb ed una pièce teatrale …
Guardando in rete ho trovato che i documenti sono 16.000.000.000 (da riordinare)
Che i proclami (soprattutto di Pio 11°, certo ispirato da Pacelli divenuto Papa nel 1939), fossero generici … strano! i nazisti non la pensavano certo così, se, p. es., devastavano le tipografie che li stampavano.
(E perché qui non trovo mai che Pio 11°, quando Hitler visitò Roma, sbattè la porta e se ne andò via da Roma dichiarando che dove c’era la croce uncinata non c’era più posto per la croce di Cristo? pensierino generico? vago parere? Ma non erano così amici?)
(E poi, hai presente l’attuale sondaggio?, ti dice niente?)

stefano f.

un vecchio ex hitlerjugend non poteva non beatifiçare un suo altrettanto vecchio e defunto camerata italiano 😉 in fondo sono stati alleati fino al 1943 per cui un pò di riconoscenza mi sembra il minimo.

sunrise

Trovate che nei comportamenti del kapò B16 ci siano delle incoerenze?
Ma forse anche nei comportamenti degli ebrei ce ne sono (non so perchè, ma mi vengono in mente sempre chabra e chatila, e il viaggio nella splendida nazione (Israele) del razzismo religioso e dei maltrattamenti agli arabi che ho visitato circa 3 anni fa), per non parlare delle forzature che sono state fatte alla cultura musulmana…
Ergo, la coerenza è pensiero e ragione, la ragione non fa minimamente parte della religione. Di NESSUNA religione

Near

@ Massimiliano F.

Per la cronaca, Pio XI fu il medesimo che diachiarò Mussolini come uomo inviato della provvidenza e strinse con il regime fascista i famigerati Patti Lateranensi, di cui oggi lo stato “laico” ne subise ancora le conseguenze.
Che i nazisti a volte assaltassero le stampe cattoliche, può essere, ma nè il Mit Brennender Sorge, nè il discorso di Natale da te citato, nominano direttamente il partito nazista e la questione ebraica, spiacente.

Ecco qualche altra chicca su Pio XI:

“E in effetti le relazioni tra il Vaticano e il Fascismo durante il pontificato di Pio XI furono contrassegnati da alti e bassi. Dal 1922 al 1927[16] “Pio XI adottò un atteggiamento sistematicamente favorevole al Duce” sia

– attribuendo ai più bassi livelli gerarchici la responsabilità delle aggressioni fasciste alle organizzazione cattoliche e ad alcuni esponenti cattolici
– limitando le proteste verso gli attentati e la violenza fascista solo agli episodi che coinvolgevano i cattolici (verso le altre vittime dello squadrismo il silenzio è completo)
– imponendo a don Luigi Sturzo le dimissioni dal Partito Popolare Italiano alla vigilia della discussione alla Camera dei Deputati della riforma elettorale
– in seguito all’omicidio di don Giovanni Minzoni ad opera di squadristi capitanati da Italo Balbo non protesta come ci si sarebbe potuti attendere, preoccupandosi di mantenere buoni rapporti con il governo fascista[17]
– cercando, all’interno del regime fascista (mai criticato nelle sue basi costitutive), di ottenere i massimi privilegi possibili per negoziare con il governo una norma che avrebbe dovuto regolare il contenzioso lungo 59 anni(i Patti Lateranensi)
– condannando l’attentato Zamboni come “criminale attentato il cui solo pensiero ci rattrista… e ci fa rendere grazie a Dio per il suo fallimento”
All’indomani della firma dei Patti Lateranensi, Pio XI indicò Mussolini come un uomo che la Provvidenza ci ha fatto incontrare”

Le fonti sono di storici italiani, niente KGB, ammesso e non concesso che il KGB abbia sempre raccontata menzogne, in quanto a me risulta che, quando c’è da fare propaganda e tirare acqua al proprio mulino, la tua cara chiesa e i servizi segrei occidentali non siano certo da meno.

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