Un nuovo sondaggio è stato pubblicato sulla home page del sito UAAR. La domanda è la seguente: “Secondo te, quale impostazione deve avere l’UAAR, nella società italiana attuale?”
Sei le opzioni tra cui scegliere la propria risposta:
– Sciogliersi: l’UAAR è inutile in un paese in cui la popolazione è quasi esclusivamente cattolica
– L’UAAR non deve mai avviare iniziative legali e culturali che possono rivelarsi controproducenti
– L’UAAR deve avviare soltanto quelle iniziative che non rischiano più di tanto di rivelarsi controproducenti
– L’UAAR, pur conscia che potrebbero rivelarsi controproducenti, deve avviare tutte le iniziative che ritiene giuste e fattibili
– Sciogliersi: l’UAAR è inutile in un paese in cui i politici sono così spudoratamente clericali
– Non so / altro
Si è nel frattempo concluso il precedente sondaggio. Il quesito era: “Secondo te, è giusto che i religiosi (preti, suore, pastori, imam, rabbini…) possano insegnare nelle scuole pubbliche?”
Questi i risultati (1797 voti):
54% No, in alcun caso
31% Sì, purché non usino l’incarico per fare proselitismo
9% Sì, sono cittadini con gli stessi diritti degli altri
3% Sì, purché il loro abbigliamento non lasci mai trasparire le loro convinzioni
1,5% Sì, ma solo se cattolici: la scuola deve essere impregnata dei valori della nostra religione
1,5% Non so / altro
Qua invece di lottare, ve la fate sotto? ma bravi………………………
Consideriamo anche un’altro aspetto: questo paese, rallevato dalla genìa pretesca, è sempre stato culturalmente ed intellettualmente arretrato. Chi lo ha smosso (risorgimento e resistenza) sono state esigue minoranze interne appoggiate da forze esterne con condizioni politiche favorevoli. L’uaar, senza volersi paragonare a grandi movimenti storici succitati, vive la stessa realtà sul piano tattico. Se pensiamo che il clero possa, non dico essere cancellato ma almeno ridimensionato, non aspettiamoci nulla dai nostri connazionali.
Purtroppo è vero, riporto sotto un esempio di quello che avviene in Francia alle conferenze sulla laicità, con associazioni che hanno tutte molte sedi e molti iscritti.
Porto l’attenzione sulla prima associazione che interviene alla conferenza che segue, potrà non piacere a molti, ma se l’Italia si è unita con un un periodo iniziale di circa 70 anni di laicità e poi è diventata repubblicana, noi lo dobbiamo molto a quel tipo di associazione che in Europa conta molto e che secondo me non è del tutto estranea alla decisione di condannare l’esposizione dei crocifissi nelle aule scolastiche italiane.
Conférences
Journée Nationale de la Laïcité
9 décembre 2009 – 17:30 Débat La Laïcité c’est la Fraternité – Salle des
Fêtes de la mairie du XXème arrondissement – Paris
9 décembre 2009 – dès 17h30
Grand Orient de France – Association des Libres Penseurs de France –
Association Laïcité-Liberté – Association le Chevalier de La Barre – CAEDEL :
Europe et Laïcité – CNAFAL (Conseil National des Associations Familiales
Laïques) – Comité Laïcité-République – Fédération Nationale des Délégués
Départementaux de l’Éducation Nationale – France Terre d’Asile – Licra – Ligue
de l’Enseignement – Regards de Femmes – Solidarité Laïque – UFAL (Union des
Familles Laïques) – Union Rationaliste.
Caro libero, mettendo un’attimo da parte la mia appartenenza all’uaar (associazione apolitica) ti dico che sono un’uomo di sinistra, profondo ammiratore dell’opera di Gramsci. Conoscendo la storia concordo nel dire che l’unità d’Italia è stata fatta dai liberali, i repubblicani ed i massoni (quelli veri) cioè una minoranza agguerrita appoggiata da forze esterne: massoneria Inglese in primis e Francia. Queste sono le mie considerazioni, se poi qualcuno ha elementi per contraddirmi, come sempre sono pronto ad ascoltare e riflettere.
@ libero
La Ligue de l’Enseignement è sotto accusa per omofobia.
http://www.prochoix.org/cgi/blog/index.php/2009/12/04/2239-la-halde-met-en-cause-une-federation-de-la-ligue-de-lenseignement-pour-harcelement-moral-homophobe
Io trovo che in questo caso il concetto di “controproducente” possa essere molto relativo. Infatti è possibile che una azione, per quanto potenzialmente positiva, si trasformi in qualcosa di negativo perché demonizzata pesantemente nei mezzi di informazione televisivi, che sappiamo NON essere molto liberi.
Ma a questo punto non si dovrebbe più intraprendere nessuna attività?
Vorrei capire il motivo di questo sondaggio!! Per cortesia qualcuno dell’Uaar mi risponda,perche’ come socio ho il diritto di sapere a questo punto quali sono le certezze.
Secondo me non ti devi impaurire. Chi ha deciso di fare questo sondaggio, vuole soltanto comprendere l’umore delle truppe prima della campagna del 2010. Per uno stato maggiore è fondamentale sapere fino a quale punto può spingere le iniziative che ha in mente. Dunque, serenamente, diamogli una mano.
Benissimo, perchè a mio parere il sondaggio, per come è stato impostato, “suonava male”… Aveva il sapore della resa.
Quali iniziative sarebbero state controproducenti? certamente non quella riguardante la eliminazione del crocefisso dalle scuole, ha dato visibilità all’associazione, ha aperto discussioni in tutti i canali, ha messo in risalto alcune “pecche” dei confessionalisti, in particolare leghisti. Secondo me è stata una vittoria. Quando la corte di Strasburgo deciderà se accettare o meno il ricorso si parlerà ancora. Sarebbe il caso di affilare le armi e prepararsi ai dibattiti futuri.
C’è un’occasione imperdibile per avere voce e proporre un modello di laicità positiva che quasi nessun italiano capisce o concepisce.
Aggiungo che, a mio avviso, molte delle battaglie combattute dalla UAAR hanno avuto troppa risonanza, e sono state aspramente criticate dai partecipanti a questo sito.
È ovvio che prima di andare avanti, vogliano sentire la voce dei suoi iscritti.
(Ovvio… certo, per come vanno le cose in vaticalia, non me la sento di darlo così per scontato :p)
Diversi mesi fa ho scritto direttamente all’UAAR esprimendo l’opinione di altre associazioni laiche che “certe iniziative” finivano per andare a vantaggio dei “confessionalisti”.
La risposta dell’UAAR è stato “lo dicevano anche dei partigiani” ed ora riconosco che aveva ragione l’UAAR.
Andare avanti si, ma senza fare i Kamikaze.
In caso contrario si otterrà poco o nulla.
Mizzega adesso vi prendete per i partigiani perché combattete il crocifisso nelle scuole 🙂
Ho votato per “L’UAAR, pur conscia che potrebbero rivelarsi controproducenti, deve avviare tutte le iniziative che ritiene giuste e fattibili”
Posso essere talvolta in disaccordo, posso non condividere una singola iniziativa, posso temere ripercussioni in alcune azioni, ma se non si fa nulla E’ MOLTO PEGGIO
Le azioni dei patrioti e partigiani erano spesso impopolari, però raggiungevano lo scopo.
Scopo dell’Uaar è di far diventare l’Italia un paese più laico possibile, in conformità con la nostra costituzione, il trattato europeo entrato in vigore qualche settimana fa, la convenzione dei diritti dell’uomo ratificata dal nostro parlamento da molti anni e in base alla quale il nostro governo si è impegnato a rispettare le sentenze della corte e adeguare in caso la nostra legislazione.
Qualunque nostra iniziativa legale ha un effetto positivo perché fa prendere coscienza a nuove persone, se va male, e perché ci fa fare un passso avanti se finisce bene.
La cosa peggiore in Italia è che si fanno messe in orario scolastico per abitudine, per tradizione, nonostante sia vietato dalla legge in vigore; quasi che la religione cattolica abbia diritti superiori alle leggi, alla costituzione, al trattato europeo e ai trattati internazionali ratificati. Se non combattiamo questo e altre porcherie analoghe, è meglio che ci sciolgliamo.
Quando tanti anni fa ho chiesto al governo di cominciare a discutere con una nostra commissione per vedere come fare anche con noi una Intesa (analoga a quelle stipulate con i valdesi, gli ebrei, ecc.) ci sono state reazioni negative nel nostro interno (in diverse votazioni due terzi a favore e un terzo contrario, ferocemente contrario) e critiche da parte di giuristi anche laici, tra cui quelle di Margiotta Broglio, prof di diritto ecclesiastico, esperto super partes dei governi sia di centro destra che di centro sinistra sulla nuova legge sulla libertà di religione, in discussione al parlamento nelle ultime tre legislature: disse lui che noi non avendo riti non potevamo stipulare Intese. Bene, alcuni mesi fa Margiotta Broglio ha scritto che l’Italia deve accettare l’idea che anche noi abbiamo diritto all’Intesa; dice l’avvocato che fra due/tre anni avremo la sentenza della corte europea; se sarà favorevole potremmo patteggiare con lo stato molti nostri diritti; se sarà negativa ci sarà comunque una grande discussione sulla clericità del nostro Stato.
Comunque la si metta, val sempre la pena di lottare. Non c’è aspetto peggiore che lasciare nelle mani di altri il proprio destino. Guardiamoci alle spalle e tiriamo due somme da quando a Padova, quattro gatti, han fatto partire questa associazione e vediamo dove siamo oggi, considerando in quale paese viviamo. Personalmente sono ottimista.
ho optato per
“- L’UAAR, pur conscia che potrebbero rivelarsi controproducenti, deve avviare tutte le iniziative che ritiene giuste e fattibili”
ma sondaggi del genere fanno pensare che si voglia fare una rivoluzione domattina
e poi scusatemi,ma le opzioni mi sembra siano state scelte in maniera poco seria
Penso che se una causa è giusta sia controproducente non battersi,altrimenti non si otterrà mai nulla.
Esatto, non è detto che tentando si riesca, ma non tentando non si riesce di sicuro.
Non sarebbe meglio rimanere un cenacolo di persone con gli occhi aperti?
Arrivare a dei risultati in italia penso che sia impossibile, con questi chiari di luna.
E’ impossibile dialogare con le altre 2 categorie (persone con gli occhi aperti ma con tanto di paraocchi e morti viventi).
Ricordiamoci di Salvatore Quasimodo:
Ognuno sta solo sul cuor della terra
Trafitto da un raggio di sole
Ed è subito sera.
Quella che ha preso il 67%: 🙂 fare é sempre meglio che non fare!
qual’è il significato di “controproducente”? è tale ad esempio, dopo Strasburgo, la introduzione della sanzione di 500 euro per chi non espone il crocifisso ?
In effetti non si può stabilire in anticipo che cosa potrebbe rivelarsi controproducente.
“- L’UAAR, pur conscia che potrebbero rivelarsi controproducenti, deve avviare tutte le iniziative che ritiene giuste e fattibili” per me è l’opzione da votare.
Tutto ciò che fa incavolare (la) SS vaticana va bene.
condivido
La CCAR non è abituata a vedersi attaccare così, anche se a farlo sono in pochi, almeno all’apparenza, e gli attacchi hanno molto più effetto di quello che sembra.
Io confido sempre nel mondo laico-ateo-agnostico sommerso, che è di gran lunga più grande di quel poco che si vede, almeno in Italia.
– L’UAAR, pur conscia che potrebbero rivelarsi controproducenti, deve avviare tutte le iniziative che ritiene giuste e fattibili
SENZA OMBRA DI DUBBIO! 😉
Se non lottiamo noi, chi lo fa’!?
L’associazione tutela i diritti dei non credenti e fa in modo che questi vengano rispettati.
Se non ci battiamo a suon di denuncie e querele, qua le cose non cambieranno mai!
Poco tempo e’ passato dalla sentenza della CEDU…Se oggi il caro B16 vuole invitarci nei suoi “giardini” per una chiacchierata su dio, e’ proprio perche’ ha capito che noi andiamo a toccare le loro ferite aperte ed i loro sopprusi….I DIRITTI UMANI 😉
Interessante anche il pensiero della maggioranza degli atei sul tema lanciato dal sondaggio chiuso. (“54% No, in alcun caso”) 😉
credo ci sia fin troppo bisogno di questa associazione, e secondo me non bisogna scoraggiarsi perchè il tempo e’ dalla nostra parte.
la 5 🙁 scusate la mia opinione che non vuole essere una provocazione ne una critica all’ottimo lavoro svolto dall’uaar ma mi sembra sia tutto inutile, o si è in tanti o in una società dominata da una classe politica clericale fino all’osso e con i mass media controllati da una ristretta e ben nota minoranza (una sola famiglia abitante nella provincia di Milano) 🙂 le minoranze come gli atei non hanno possibilità di far sentire la propria voce.
vorrei precisare che la mia è l’opinione di una persona non associata all’uaar.
Perché due opzioni di risposta uguali? Per caso avete voglia di sciogliervi? Ci state solo provocando? Siete stanchi? Vi sentite soli?
Scherzi a parte, l’UAAR è pressoché indispensabile, ne sono convinto, tolta quella non c’é molto altro, a questo livello di organizzazione e (relativa) visibilità. Se il Paese è clericale è anche perché non c’é informazione sulle alternative alla religione e al clero.
Se come dice Andreotti a pensare male si fa peccato ma spesso ci si prende, non vorrei che l’UAAR avesse ricevuto qualche proposta di regalo per sciogliersi.
Naturalmente sto scherzando, ma altri lo potrebbero pensare.
“In un Paese migliore, l’UAAR non dovrebbe nemmeno esistere.”
Cosi’ iniziano le Tesi dell’Uaar;
http://www.uaar.it/uaar/tesi/caratteristiche
In Paese e’ ben lontano dall’essere “migliore”, quindi di scioglierci non c’e’ affatto voglia
Il grafico degli iscritti indica un crescente successo dell’UAAR, e il riferimeto al dialogo con i non credenti di B16 è in parte dovuto all’azione che l’UAAR sta svolgendo.
Occorre continuare con iniziative mirate e crescere, più si cresce e più si può fare, anche con l’aiuto dell’Europa laica, alleato importante da tenere sempre presente.
su facebook si fanno grandi cose; il popolo viola, per esempio è riuscito, solamente con i contatti web, a riunire una massa imponente di persone; tante da far gola ad ogni capopartito.
basta toccare il tasto giusto e le persone accorrono.
lì ogni giorno partecipo a discussioni; ci sono nomi di amici, soci dell’uaar; però ci sono pure tanti laici, agnostici e atei, anticlericali, etc ; cani sciolti ke avrebbero bisogno di essere indirizzati e guidati.
se si stimano questi antireligiosi sui 12-13 milioni di persone dovremmo trovare il sistema di
raggiungerli con qualke mezzo d’informazione ke non sia l’ateo distribuito ai soci (ke oltretutto
non ne hanno neppure bisogno essendo già tesserati).
quindi non è ke mankino i non credenti; manca il modo di raggiungerli e di indirizzarli.
Occorre tentare sempre, calcolando bene il rischio in base le proprie possibilità e cercando “alleati” in Europa.
Fare molta pubblicità anche con mezzi semplici come i manifesti è utile, esempio:
Quando l’Europa era molto religiosa
gli europei erano divisi e si ammazzavano in guerra
Oggi che l’Europa è in buona parte laica e atea
gli europei vivono in pace e in cooperazione.
La religione divide e porta la guerra,
la laicità e l’atesimo portano la pace.
Aiutaci a mantenere la pace.
http://WWW.UAAR.IT
Difende la laicità dello Stato e la pace in Europa.
E’ un piccolo esmpio ma rende l’idea.
@ darik
Ricordo a questo proposito il gruppo “Laicità dello Stato” che conta oltre 143.000 iscritti, uno dei più numerosi in assoluto.
x lorenzo galoppini
lo conosco e me ne compiaccio!
però il consenso ad un gruppo fb è troppo aleatorio.
ho formato diversi gruppi e conosco bene il comportamento non certamente assiduo degli iscritti.
e cosa pensate dei giornali on-line?
attraverso l’area commenti si puo’ far arrivare il nostro pensiero razionale a moltissime persone..
secondo me le potenzialità sono enormi, no?
Non tutti cercano gli argomenti, a volte èutile sensibilizare e suggerire anche con metodi tradizionali come manifesti cartacei.
non tutti certo, ma quelli che sono già critici nei confronti della chiesa lo fanno.
si tratta di diffondere anche in quegli spazi informazioni che normalmente lì non arrivano.
sarebbe da stimolo per molte persone già “sveglie”.
Rovescerei l’opzione 3: dovrebbe avviare solo iniziative dalle ricadute positive, a patto che ciò non significasse accettare grosse ingiustizie.
Nel paese in cui siamo cattoipocrita, è difficile far sentire la propria voce; ma se non lo facciamo noi?! Ci saranno comunque delle persone che ragionano. E noi lo facciamo per loro. Continuare!
Mi è parso uno strano sondaggio, forse come già detto sembra fatto più per una ricerca di consenso verso il proprio operato che per avere il polso della situazione. Una sola scelta (4) è quella espressa a favore dell’operato dell’associazione, le altre sono per la maggior parte estremamente punitive, (lo scioglimento del”associazione credo che non sia desiderato da nessuno dei frequentatori del sito fatta eccezione dei trollazzi di passaggio.
Come è prevedibile percentuale altissima sulla (4) che ho votato anch’io
‘L’UAAR, pur conscia che potrebbero rivelarsi controproducenti, deve avviare tutte le iniziative che ritiene giuste e fattibili’
Con una integrazione da parte mia che in parte modifica l’assunto.
Fino ad ora credo che tutte le iniziative UAAR, anche le più discusse, abbiano avuto conseguenze positive. E non solo per i riscontri constatati (le reazioni negative di tanti settori, non solo erano da mettere nel conto, ma sarebbe stato più preoccupante se non si fossero verificatie) quanto anche per le indicazioni che si sono potute trarre da questo mettersi alla prova. Fatto di per sè sempre positivo.
Le mie (da cattolico) forse saranno parole al vento, ma tento.
Secondo me l’UAAR non corrisponde ad una delle sue caratteristiche dichiarate, il punto 5.
http://www.uaar.it/uaar/tesi/caratteristiche
In due anni e mezzo che l’osservo, la mia opinione è che le sue azioni, le parole dei suoi esponenti, siano in massima parte anticlericali e anticattoliche a priori.
La cartina di tornasole è il tenore medio dei commenti su questo blog.
Due esempi in questo post, ma ce ne sono un’infinità quotidianamente:
Se pensiamo che il clero possa, non dico essere cancellato ma almeno ridimensionato, non aspettiamoci nulla dai nostri connazionali.
Tutto ciò che fa incavolare (la) SS vaticana va bene.
Sono conscio che tali posizioni possano essere frutto di esperienze personali anche dolorose, e per questo probabilmente sarà impossibile diminuire il disprezzo, soprattutto verso le gerarchie cattoliche, che permea questi ambienti. Ciò mi dispiace.
Questo non potrà mai fare bene ad una associazione con gli scopi come quelli dell’UAAR.
Il consenso non si ottiene con il disprezzo ideologico dell’avversario. Si prenda come esempio il famoso libro sul cristianesimo/cattolicesimo di Odifreddi, vostro presidente onorario, non riconducibile direttamente all’UAAR (però recensito!) ma ritengo sufficientemente rappresentativo delle idee soggiacenti a moltissime iniziative dell’associazione.
Che sia confronto serrato e duro, ma rispettoso, onesto e leale.
Questo a mio giudizio oggi non è.
Se poi chi si confronta con voi non si comporta allo stesso modo, peggio per lui agli occhi di tutti.
Più che apprezzabile – almeno da parte mia – il tuo intervento. Personalmente, per ragioni che qui non interessano, pur condividendone e apprezzandone, come più volte scritto, le iniziative, penso che non rinnoverò l’iscrizione a UAAR. E comunque, nei limiti delle mie possibilità, verserò ugualmente un contributo. Però, però…
Però questo tuo richiamo al confronto onesto e leale, sempre auspicabile in linea di principio, credo, almeno attualmente, che non sia adottabile. Se non con una frangia abbastanza esigua, anche se sicuramente esistente, di cattolici. Ora come ora, per potersi far sentire, come dire, a 360°, dalla stragrande maggioranza della popolazione – pur cercando, anche se molto difficile ricorrendo a slogan o sostenendo certe iniziative, stimolare riflessioni serie – la provocazione è inevitabile. Provocazione che comunque da parte di tanti difensori della chiesa e in generale di tanti ‘credenti che credono di credere’, sarebbe sempre ritenuta tale, qualunque cosa si pubblicizzi e in qualunque modo lo si facesse… e che sicuramente serve, come è servita in più circostanze, per far venire allo scoperto di che stoffa è fatta tanta proclamata fede. Cosa che potrebbe servire ai cattolici stessi.
Due cose ancora.
E’ difficile, nella situazione italiana, non avere come un dei principali obiettivi da ‘prvocare’ la chiesa cattolica, per lo meno a livello della gerarchia;
adottare come terreno rilevante di indagine questo blog non mi sembra corretto, anche se certamente per tanti aspetti indicativo. Intanto si tratta di un blog dove, a certe condizioni molto ‘liberali’, tutti possono accedere, e in ogni caso si tratta appunto di un blog, sede spesso, come anche tu rimarchi, di sfoghi immediati, non sempre meditati, di fronte a certe notizie.
1 per la CC è TUTTO a priori, da 17 secoli
2 a decidere saranno sempre e cmq le gerarchie non quattro decine di preti decenti su 400.000
3 Odifreddi ha fatto benissimo a scrivere ciò che ha scritto: sempre NULLA in confronto a ciò che ha perpetrato e PERPETRA la CC da sempre
4 quale confronto????? la CC è tutti i gg su tutte le TV e su tutti i giornali. atei e agnostici devono versare sangue per ottenere 1/1000 dello spazio che ha la CC GRATIS, anzi viene anche pagata
Insomma, vai a prendere in giro qualcun altro, ipocrita.
A me pare che il punto 5 reciti chiaramente che l’associazione non si prefigge l’essere anti-cattolica o anti religiosa, ma poichè le ideologie ateo-agnostiche-razionaliste sono in netta contrapposizione con quelle di qualsiasi religione è ovvio e coerente che le azioni di questa associazione che opera in Italia siano spesso rivolte contro il Vaticano. Né mi sembra che il Vaticano nelle figure più rappresentative, non trovi occasione di interferire, ostacolare, imporre e spesso anche offendere chiunque non si allinei ai suoi dogmi. Personaggi religiosi come ad esempio Don Fanzaga, il primo che mi viene in mente, non trova occasione per offendere chi non sta dalla sua parte, nè più e nemmeno che i frequentatori di questo blog.
Se vuoi il confronto, serrato duro ma rispettoso onesto e leale devi mettere in conto che come per te un ateo è qualcuno che non comprende il valore del cattolicesimo che è il massimo della comprensione. Allo stesso modo per un ateo un cattolico è un poveretto che si è fatto raggirare o peggio qualcuno che cerca di raggirare gli altri.
Un sondaggio è stato scoperto sulla home page del sito UAAR del 1934:
La domanda è la seguente:
“Secondo te, quale impostazione deve avere la Chiesa, nei confronti delle società italiane tedesca attuali?”
Sei le opzioni tra cui scegliere la propria risposta:
– Sciogliersi: la Chiesa è inutile in un paese in cui la popolazione è quasi esclusivamente neopagana
– La Chiesa non deve mai avviare iniziative legali e culturali che possono rivelarsi controproducenti
– La Chiesa deve avviare soltanto quelle iniziative che non rischiano più di tanto di rivelarsi controproducenti
– La Chiesa, pur conscia che potrebbero rivelarsi controproducenti, deve avviare tutte le iniziative che ritiene giuste e fattibili
– Sciogliersi: la Chiesa è inutile in un paese in cui i politici sono così spudoratamente neopagani e anticlericali
– Non so / altro
La domanda è la seguente: cosa hai voluto dire?
Intanto, il 1934 è una data scelta a caso o è da prendere alla lettera?
E cosa c’entra l’UAAR con un sondaggio che, se mai, avrebbe dovuto – per quanto paradossale – essere proposto dalla chiesa?
Oppure hai voluto dire che la chiesa – sempre a quella data – rappresentava una minoranza emarginata analoga a quella rappresentata dall’UAAR attuale?
Naturalmente non intendevi questo (non starebbe in piedi da nessun punto di vista), ma allora, perdona l’ignoranza, ribadisco la domanda: cosa hai voluto dire?
Semplicemente che, come voi, anche i Papi si sono chiesti come intervenire contro il fascinazismo, perché gli interventi, giusti in sé, non fossero poi controproducenti.
L’UAAR ha il mio sostegno e fa benissimo ad intervenire quando lo ritoene giusto; controproducente è solo il non fare nulla, quindi, se ci si muove legalmente come oggi in Italia dove si deve pagare prima di poter far valere i propri diritti, allora ben venga l’UAAR.
Le istituzioni stavano per essere anenestetizzate dal governo, ma la Consulta e la Costituzione funzionano ancora, a prescidenre dalle leggi ad personam del premiere che si ritiene più uguale di noi tutti davanti alla legge.
Sto seguendo con piacere alcune conferenze di Rodotà che mi hanno aiutato a capire come oggi il pericolo per la democrazia è l’attuale governo e la coalizione con la Lega.
Ho scaricato da YOUTUBE gli interventi di Rodotà e li ascolto con piacere, poi anche “Liberi di scegliere” mi ha dato lo spunto per delle riflessioni mie sulla necessità per la democrazia che vi debba essere una associazione come l’UAAR.
@ piccolo-uomo
Prova a dare un’occhiata a quanto postato da ‘rasputin’ nell’ultimissima dedicata – anche se non c’entra perchè è un OT – ai matrimoni gay in messico, poi dimmi con chi si dovrebbe dialogare.
E tieni presente che quanto avvenuto su canale 5 non è un caso particolare che non fa testo, perchè ad insultare l’esponente di UAAR c’era un campionario rappresentativo di tutta la società italiana, quella almeno che dovrebbe fare opinione: un prete, uno psicologo, una onorevole (si fa per dire) e altri che non ho conosciuto, tutti comunque guidati da quello spaventapasseri di Sgarbi con le sue sceneggiate vomitevoli senza che si alzasse una voce in difesa, se non altro per il più elementare rispetto, della rappresentante UAAR. Il tutto condito dagli applausi dei pubblico presente ogni volta che il pappagallo appollaitato sul trespolo (chissà poi perchè sta là) sbavava i suoi insulti.
Ciò che a me personalmente ha poi fatto più ribrezzo – ammesso che sia possibile stabilire una graduatoria fra tanto luridume – erano i sorrisi di approvazione convinta del giovane prete seduto vicino alla cassiera UAAR.
Altro che dialogo!
Hai ragione, come cattolico, me ne sono vergognato.
Quel sacerdote doveva quanto meno andarsene.
(spero quasi fosse un attore di mediaset … )
@ piccolo-uomo
Come ben sappiamo su questo blog, ed é uno dei cardini del nostro pensiero, il rispetto bisogna meritarselo. Con la ccar purtroppo succede di rado.
@ libero
” […] però il consenso ad un gruppo fb è troppo aleatorio. ho formato diversi gruppi e conosco bene il comportamento non certamente assiduo degli iscritti.”
E’ vero; credo che bisogna continuare a pubblicizzare l’Uaar sul gruppo “Laicità dello Stato”; diversi lo conoscono già, dato che l’ho già visto citato più volte in molti interventi.
Secondo me l’UAAR si deve attenere al suo regolamento.
D’altronde non potrebbe fare diversamente, o no?
Ad esempio, ispirata dai principi stilati nel regolamento, l’UAAR fa bene a promuovere la campagna per lo sbattezzo, l’informazione sull’8×1000, l’assistenza legale a casi come quello del giudice Tosti o il processo giudiziario che ha portato alla pronuncia della corte dei diritti sul crocifisso.
Quali sarebbero le scelte controproducenti?
A mio avviso solo quelle che non tengano conto del regolamento, ovvero nessuna, finora.
Per inciso, partecipazione ufficiale al “no B day” (e simili) o una campagna anti-ptreti-insegnanti, sarebbero iniziative contrarie allo statuto dell’UAAR e, tra l’altro, sarebbero facilmente strumentalizzate.