La madre, Aditi, è di famiglia induista: il padre, Aalif, è di famiglia islamica. Vivono in India, dove la legge impone l’obbligo di indicare l’appartenenza religiosa sui certificati di nascita. La coppia ha avuto un figlio tre settimane fa e, rende noto il Times of India, si sta opponendo alla sua precoce etichettatura confessionale. “Durante la gravidanza abbiamo deciso che non gli avremmo dato alcuna identità religiosa”, dicono ora: “Non siamo contro la religione, ma chi siamo noi per scegliere una religione per conto del bambino? Gli faremo conoscere i valori di differenti fedi e culture, e quando sarà grande sceglierà la propria – o anche nessuna, se lo desidererà”. Il formulario indiano consente ai genitori di scegliere tra ‘indù’, ‘musulmano’, ‘cristiano’ o ‘altri’: chi opta per quest’ultima possibilità deve poi specificare a quale comunità di minoranza appartiene il figlio. Aditi e Aalif hanno scelto ‘altri’, ma senza ulteriori specificazioni: “Sappiamo che nostro figlio non ha religione”. La decisione potrebbe creare numerosi problemi al momento dell’ammissione a scuola o della richiesta di un passaporto.
India, coppia si oppone all’appartenenza religiosa obbligatoria
71 commenti
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Sono solo dei barbari, cosa importa allo stato indiano se uno è induista, musulmano, cristiano, seguace del FSM o ateo?
Mi sembra una disposizione di stampo nazista.
Nel caso specifico dell’India più che disposizione nazista o comunque discriminatoria mi sembra una disposizione che denota più che altro una certa arretratezza culturale, altrove invece, per esempio in certi paesi islamici, disposizioni simili hanno proprio uno scopo discriminatorio.
Claudio risponde:
martedì 29 dicembre 2009 alle 2:38
La cosa va vista nel quadro storico in cui è nata, come si deve (o si dovrebbe) fare anche per riguardo il concordato.
L’India è nata nel corso delle stragi reciproche che i fanatici, tanto hindu che musulmani, compivano quasi ovunque, e che è maturata nella (stavo per scrivere famosa, ma invece ignorata dai più) guerra indo-pachistana, anzi: nelle guerre indo-pachistane, quelle del 1947, del 1965, del 1971 e del 1973. Per evitare animosità e delitti tribali, comunitari e familiari senza arrivare a proibire i matrimoni misti e obbligando alla segregazione religiosa delle varie comunità si è organizzato il sistema della dichiarazione preventiva della religione degli neonati. Così si poteva assumere che c’era stato un consenso informato iniziale ed eventuali diatribe successive sarebbero state più facili da redimere. Certo, i tempi cambiano, ma ricordo che in campo hindu, almeno per quanto riguarda le scritture, in sostanza non esiste il delitto dell’apostasia come invece contemplano le dottrine delle religioni importate in India. Quel poco che oggi in pratica vi esiste è stato il grazioso dono dell’islam e dei missionari cristiani.
Hai ragione Alessandro, per questo ho parlato di arretratezza culturale e non di nazismo, comunque bisogna dire che in generale la cultura indiana merita nonostante ciò un indubbio rispetto.
O vabbé adesso non esageriamo ad etichettare tutto come nazista, anche in Grecia fino a poco tempo fa l’appartenenza religiosa era sulla carta di identità. Teniamo presente che l’india è il secondo paese per numero di musulmani al mondo. Ma hanno alle spalle 60 anni di democrazia e convivenza decente almeno rispetto agli altri stai, pur non condividendo questa norma e pur trovando coraggiosa la coppia (tutte le coppie miste dorebbero fare questo tipo di scelte per il bene del figlio e molto spesso lo fanno) cerchiamo anche di vedere queste norme nell’ottica, con strumenti sbagliati certo, di mantenere la pace tra le comunità.
casi come questo caro80,saranno moralmente accettabili,ma ovvia se cio dimostra che il non credere a qualcosa che la comunita ha prescritto,allora la liberta religiosa è solo un incubo ,di qualita diversa,e guarda se a te non sembra nazista,forse questa prescrizione è obbligarieta da parte del governo,non e nazista nelle finalita della legge,ma lo è nella struttura del obbligo di doversi riconoscere appartenenti,ad una setta religiosa,propio nella certificazione di nascita,dunque ogni forma di integralismo religioso,ricalca il percorso e rappresenta sempre le sfumature di ogni dittaturaììì
robby per me il nazismo è un orrore ben preciso, non vedo perché questa parola debba essere messa in tutte le salse compreso quando si parlava di fecondazione eterologa sembrava che chi la sosteneva era nazista. Non sto giustificando queste norme, semplicemente non credo che siano state emanate nell’intento di un disegno diabolico, ma credo piuttosto che siano tentativi goffi sbagliati per mantenere una difficile pace tra le comunità.
Anche io condivido il pensiero di car80, spesso e volentieri si esagera nel vedere nazismo (o fascismo) ovunque, e così facendo seppur involontariamente si ridimensiona questo orrore, disposizioni come quelle indiane non sono affatto moralmente accettabili e sono indubbiamente da condannare, ma da qui a parlare di nazismo mi pare ci sia un abisso…
Per quanto riguarda invece la convivenza tra i musulmani ed il resto della popolazione indiana beh, questa non è stata certo esente da problematiche più o meno serie, comunque sì, è stata una convivenza nonostante tutto accettabile rispetto a ciò che è accaduto altrove, probabilmente dovuta anche al fatto che i musulmani più esaltati si sono trasferiti in Pakistan al momento della secessione.
P.S. Comunque car80 non sono affatto sicuro che sia l’India il secondo paese al mondo per numero di musulmani, il primo come sappiamo è l’Indonesia, il secondo dovrebbe essere il Pakistan con 180 milioni di abitanti quasi tutti di religione islamica.
Può darsi claudio c’è anche da dire che la natalità indù è più bassa di quella islamica dunque la situazione è probabilmente evoluta.
Cosa interessa allo stato italiano se non vuoi essere curato o se devi avere il crocifisso in aula ? Che barbari !
fondare una nuova religione e indicare il figlio come appartenente a quella?
opzione ateo è presente?
In fondo, l’etimologia è piuttosto inequivocabile. Ma con l’accezione attuale sembra quasi che l’ateismo sia una sorta di pseudoreligione.
Se no possono scrivere “Pastafariano” 😀
Si, ma per l’India credo sia meglio che questo caso venga sollevato e non nascosto dietro l’ironia.
Sìsì ovvio, ma nel caso in cui non si riuscisse in nessun modo a non legarlo ad una religione, sarebbe un buon escamotage 😛
Semplicemente fantastici questi genitori.
“Non bisogna stancarsi di ribadirlo, quindi lo ripeterò ancora una volta: non ci sono bambini musulmani, ci sono soltanto figli di genitori musulmani. Al di sotto di una certa età, si è troppo piccoli per sapere se si è musulmani o no. Non esiste nessun bambino musulmano. Non esiste nessun bambino cristiano.”
Richard Dawkins
“L’illusione di Dio, Le ragioni per non credere”
Ho subito pensato a Dawkins appena ho letto il post. E pensare che le sue considerazioni DOVREBBERO essere un ovvietà…
Anche che Eta-beta pmangia-naptalina non esiste
dovrebbe essere un’ovvietà.
Dovrebbe…
di che religione è suo figlio? semplicemnete “altri” ma quanto basta per non costringerlo a sentirsi cristiano, islamico o induista.
“Altri?” Ottima religione almeno non è etichettabile.
anche a me è venuto subito in mente Dawkins.
Bravi e coraggiosi i genitori.
Questa notizia mi puzza di fake. della serie: “non ci credo manco se lo vedo”…
Chapeau ai genitori per la lucidità di giudizio e la determinazione dimostrata.
condivido
Primo matrimonio gay in Sudamerica – Le nozze sono state celebrate nell’estremo sud dell’Argentina
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2009/12/28/visualizza_new.html_1649900656.html
Primo matrimonio gay in America Latina: a sposarsi in Argentina sono stati Alex Freyre e Jose’ Maria Di Bello. Le nozze si sono celebrate ad Usuahia, nell’estremo sud dell’Argentina. Freyre e Di Bello avevano cercato di sposarsi a Buenos Aires lo scorso primo dicembre, senza pero’ riuscirci, a causa dell’intervento, all’ultimo momento, della magistratura locale, che aveva accolto il ricorso di un privato cittadino
Era geloso secondo me, voi che ne dite?
“in India, dove la legge impone l’obbligo di indicare l’appartenenza religiosa sui certificati di nascita.”
Scommettiamo che arriveremo a questo anche in itaglia?
Da militare sulla piastrina era indicata la religione e chi alla visita di leva non la indicava si trovava scritto cattolica d’ufficio.
Io alla visita ho scritto agnostico e sulla mia piastrina non c’era scritto nulla. Vuoi vedere che il termine agnostico li aveva spiazzati?
Ok scomettiamo, io scommetto di no, la Grecia ha dovuto proprio togliere la menzione sulla carta di identità per decisione dell’unione europea.
La buona notizia è che almeno la Grecia ha capito.
Tardi, certo, ma ha capito.
Alla mia visita di leva chi non indicava religione cattolica si vedeva strappare il foglio dall’ufficiale con solenne promessa di essere spedito in “caserme operative” .
Ovviamente non è colpa della chiesa cattolica romana questo modo intimidatorio, per carità……
Alla mia visita di leva sono stati più “buoni”. Hanno direttamente scritto “cattolico” nello spazio “religione”. Mi sono rifiutato di firmare.. e mi hanno spedito da graduato a graduato fino al colonnello.. Quindi hanno riempito lo spazio della firma con un “Si rifiuta di firmare perché si dichiara ateo e non cattolico”.
la leva non è più obbligatoria
la leva non è più obbligatoria? Ma dai? E’ una vera fortuna avere qualcuno che ci aggiorna..
Mi immagino: “agno… che? Boh, lascialo vuoto…” 😀
Scusate l’OT ma è troppo divertente e non mi pare ci sia un post a riguardo…
il classico bue che da del cornuto all’asino!
“È incredibile come il servizio pubblico dia credito alla superstizione” …guardi lo dico sempre anch’io! 🙂
http://www.corriere.it/spettacoli/09_dicembre_29/oroscopo-raidue-superstizione_3cd8ea24-f452-11de-a1b2-00144f02aabe.shtml
Comunque è vero che Ghandi aveva scritto a Hitler una lettera in cui lo incoraggiava e sosteneva la sua battaglia.
Il “buon” Gandhi riuscì a cacciare gli inglesi non solo grazie alla lotta non violenta ma sopratutto minacciando gli inglesi di dare appoggio popolare ad una eventuale invasione dell’India da parte dei giapponesi che già si trovavano in Indocina…
Da tempo ho maturato la convinzione che per l’India sarebbe stato più utile rimanere sotto il domino britannico per un altro poco. Tra le varie prima dell’arrivo dei britannici invaleva l’uso di bruciare le vedove sulle pire dei mariti defunti, attualmente finiscono a fare le prostitute in una città a loro dedicata…
El topo, al tempo stesso la legge contro l’omosessualità è stata introdotta durante il periodo vittoriano.
Ps Marx era favorevole alla colonizzazione dell’India, si parlava del pericolo di un insegnante suora che non sarebbe stata obiettiva ma la mia prof di filosofia comunista queste cose non me le ha mai raccontate.
il primo caso di non appartenenza è significativo, ma in un paese di 1 miliardo di abitanti è percentualmente irrilevante
come sempre la Logica (seguita da Rispetto, Amore, Dignità etcetc) è una parola ignota a qualsiasi religione
ne aprofitto per promuovere un gruppo facebuk sul tema:
http://www.facebook.com/group.php?gid=188242032829&v=info&edit_info=all#/group.php?gid=188242032829&ref=ts
la religione non è una tara ereditaria
questo gruppo promuove la libertà dei figli di crescere senza che gli venga imposta la religione dei genitori.
gran parte delle religioni considerano naturale che la religione dei genitori venga attribuita ai figli, e questo abuso ai danni della libertà di scelta dei figli è diventato luogo comune anche nel diritto civile.
i genitori hanno il diritto di educare i loro figli come ritengono opportuno, e questo comporta prendere un sacco di decisioni per loro.
però è necessario ricordare che si tratta sempre di decisioni prese al posto di un’altra persona (che ha il diritto alle proprie opinioni) perché questa altra persona è in grado di farlo nel momento in cui è necessario.
l’adesione ad una religione non è una di quelle scelte che è necessario fare in tenera età. al contrario, non è opportuno che nel periodo della crescita i bambini siano sottoposti ad un indottrinamento religioso, perché la credenza in uno o più esseri superiori invisibili e l’ambiente mistico sono un ottimo brodo di cultura per vari tipi di abusi sulla volontà dei bambini, dal comune senso del peccato all’abuso sessuale conclamato.
per i cattolici, battezzare un neonato sarebbe come mettere su questo bambino l’etichetta di “cattolico”, e questo avrebbe poco senso, quanto ne avrebbe chiamarlo “comunista”, “liberista” o “vegano”.
e il fatto che voi genitori siate cattolici non implica che lo sia vostro figlio/a.
“l’adesione ad una religione non è una di quelle scelte che è necessario fare in tenera età” ma soprattutto è una di quelle scelte che uno non è per forza costretto a fare: nel senso che uno della religione se ne può anche strasbattere allegramente per tutta la vita; ed è sull’indifferenza rispetto le religioni che bisogna battersi.
Il bello è che chi trova perfettamente naturale che ci siano “bambini cattolici” o “bambini musulmani”, in genere, poi storcerebbe la bocca inorridito se dovesse sentir parlare di un “bambino ateo”…
…e ribatte che non è possibile che un bambino sia ateo, perché l’ateismo è una presa di posizione forte che si può maturare solo da adulti.
E se un bambino racconta bizzarramente di essere ateo, non può essere una posizione credibile, deve per forza essersi lasciato condizionare da quello che gli hanno messo in testa gli adulti, perché è troppo piccolo per essere ateo…
Invece un bambino cattolico ha fatto di sicuro una scelta consapevole e ponderata, eh?! :))))
lisa qui il cattolicesimo non c’entra stiamo parlando di indù e musulmani
Concordo con Lisa.
Anche se si trattasse di qualsiasi altra religione, il principio di base è il possesso di uno spirito critico che un bambino non ha ancora maturato.
D’accordo Dalila, ma questo è un post sull’India dove comunque dovremmo anche riconoscere che i missionari cattolici hanno (magari non volendo) fatto dei cattolici indiani la popolazione più alfabetizzata e con spirito critico maggiore dato che hanno anche il tasso di natalità più basso. Riconoscere significa non elogiarli o condividerne i metodi, se poi volete che a turno ognuno dica qualcosa di anticlericale, beh vi posso dire che madre teresa di calcutta a me è sempre stata antipatica, e pure agli indiani e agli albanesi. Insomma quei personaggi che sono popolari all’estero ma non nelle patrie (visto che è di origine albanese)
“D’accordo Dalila, ma questo è un post sull’India dove comunque dovremmo anche riconoscere che i missionari cattolici hanno (magari non volendo) fatto dei cattolici indiani la popolazione più alfabetizzata e con spirito critico maggiore dato che hanno anche il tasso di natalità più basso.”
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Quindi, la conclusione statistica è che la conversione al cattolicesimo sia direttamente correlata al maggior uso di anticoncezionali: interessante davvero 🙂
Lisa
“inculcare” la propria religione ai figli (o ai sudditi) è l’unico modo in cui una religione può essere “insegnata”. E vi spiego perchè:
i miei genitori, alla mia nascita, hanno fatto esattamente lo stesso ragionamento di quella coppia indiana. Non mi hanno battezzato, lasciandomi libero di scegliere, in età adulta, la mia religione.
Ora sono adulto, e ho usato la mia istruzione e la mia razionalità per informarmi e conoscere MOLTE religioni. Non me ne piace nessuna, non ne posso scegliere alcuna. Ce ne sono alcune che ritengo più umane e ragionevoli, ma nessuna è LA MIA.
In realtà mi pare che la religione non sia una cosa che si possa scegliere usando la ragione; perchè in tutte le religioni è necessario mettere da parte la razionalità per far posto alla FEDE. Ecco perchè uno che viene lasciato libero alla fine probabilmente non sceglierà nessuna religione. Perchè scegliere una religione piuttosto che un’altra è una cosa che non ha senso, non è razionale.
Anche il messaggio cristiano, che ha tanto successo nella predicazione e nella conversione, è un messaggio ottimo nella sua parte razionale: la fratellanza e l’amore sono cose bellissime e che possono essere facilmente SCELTE con la razionalità. Io le ho scelte, ma non ho bisogno di alcun Dio per amare l’Uomo.
L’unica via per entrare nella religione è l’indottrinamento da piccoli. Perciò è così importante! Senza di esso le religioni si estinguerebbero.
quoto…
ed infatti il crocifisso è lì (anche?) per questo. E’ parte di una strategia di dominio, un marchio di appartenenza da cui ti libererai con grande fatica. L’evangelizzazione parte da lì, da quel simbolo imposto a scuola con ogni argomento possibile
Ci sono delle statistiche che dimostrano che la presenza di un crocifisso cattolicizza di più dell’assenza? A me sembri invece piuttosto tu ad attaccarti ad ogni argomento possibile per dimostrare la dannosità di un crocifisso.
Secondo me in generale date troppo potere ad un pezzo di legno. Vi dimenticate di tutti i centri di ascolto della caritas che sono vicini alla gente al quotidiano e che rimpiazzano lo stato laico, ma qui c’è pure gente anarchica (quindi contro lo stato) o persone che non vorrebbero nemmeno la bandiera italiana nella scuola pubblica (dimenticando che non è solo laica ma anche STATALE)
Per assurdo: se una piccola azienda riuscisse a mettere il proprio logo nelle scuole, nei tribunali ed in tutti i luoghi pubblici, tempo un paio di anni sarebbe enorme.
Per questo ed anche perchè siamo tanti e tutti diversi la regola è, o dovrebbe essere, niente loghi/simboli nei luoghi pubblici.
Qualunque uomo di marketing potrebbe spiegare molto bene perchè qualcuno vuoleed impone croci, edicole sacre e madonne ovunque.
Bravo kundalini444.
Secondo me hai dato la risposta esatta due volte.
La prima quando dici che non hai scelto, ma non è vero perché tu hai scelto di non far parte di nessuna. La seconda è la scelta della libertà. La religione non deve mica essere una serie di riti e cerimonie o tradizioni. Religione deve essere la libertà di parlare con il tuo Creatore se ci credi o con chiunque tu creda sia opportuno nella consapevolezza che ha creato il tutto, che ti sia vicino e ti possa aiutare.
Aggiungo che avere la fede è diverso dall’essere creduloni ma essere coscienti delle ragioni per cui si crede o si ha fiducia in qualcosa; ci vogliono delle prove per avere fiducia che l’auto si metterà in moto se giro la chiave o avrò fede che gli strumenti di volo mi permetteranno di atterrare senza visibilità. Perché conosco i processi insiti all’argomento. Religione non è un insieme di riti ma un’insieme di saperi una ricerca di risposte e se non le so dovrò cercarle. E’ una ricerca infinita perché il Dio è infinito e “Anche il tempo indefinito ha posto nel loro cuore, affinché il genere umano non trovi mai l’opera che il [vero] Dio ha fatto dall’inizio alla fine.” (Ecclesiste 3.11)
Pensa per un attimo ad un falso indottrinamento da piccoli in una famiglia di criminali. Sarebbe la stessa cosa ? Perché a volte ci sono persone che amano l’uomo e altre che lo odiano ?
Scelta coraggiosa.
La mia stima più profonda!
@ Kundalini444
Perfetta esposizione.
Vorrei aggiungere soltanto che il tanto strombazzato “messaggio cristiano” altro non era che:
seguite il dio che vi dico io, perchè tra poco tutto finirà e pertanto siate buoni,date i vostri soldi e perdonate. Il Padre vuole così e, dato che tra poco tempo saremo tutti insieme a lui, vi conviene fare come vi dico.
Poi, visto che la fine tardava ad arrivare, la chiesa si è fatta bella(dato che ormai deteneva il potere) acquisendo tutti i valori positivi deglle altre filosofie di vita o altri culti, spacciandoli per invenzioni sue, mancando di un vero contraddittorio.
Veramente io qui non stavo parlando del crocifisso, ma della scelta dei genitori di lasciare i figli “liberi” nella loro scelta di a quale religione appartenere.
E’ chiaro che in India il retaggio del sistema medievale delle CASTE chiuse si fa sentire pesantemente. In Italia invece l’usanza che ci è rimasta dal medioevo è quella del pedobattesimo.
C’è una bella differenza fra battesimo e pedobattesimo. Il battesimo è quella scelta VOLONTARIA che fece anche, a quanto si dice, Gesù Cristo alla tenera età di 30 anni circa. Il pedobattesimo invece è come il marchio del bestiame. Iscriviamoli da piccoli perchè se no, se li lasciamo liberi, da grandi chi li convince più?
A parte il fatto che io non mi riferivo a te, comunque ti racconto una cosa. Non so come sia nel sud Italia ma nella mia regione il padrino e la madrina di battesimo contano meno del due di picche. Nella laica Francia sono rimasto stupito da quanto pure gli atei mantengano una relazione stretta con il proprio padrino o madrina di battesimo. Mi è stato spiegato che è un retaggio del codice napoleonico, in quanto in caso di morte dei genitori la responsabilità degli orfani era automaticamente del padrino o madrina di battesimo. E questa tradizione continua ancora.
“A parte il fatto che io non mi riferivo a te, comunque ti racconto una cosa. Non so come sia nel sud Italia ma nella mia regione il padrino e la madrina di battesimo contano meno del due di picche.”
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Dalle mie parti è addirittura abbastanza diffuso che i padrini li facciano direttamente i nonni, in modo da averceli a portata di mano e non introdurre complicazioni inutili.
Da un punto di vista concreto, un minimo di senso ce l’ha, perché di fatto è abbastanza probabile che i nonni siano le persone che saranno più vicine ai genitori in assoluto, per collaborare alla cura e all’educazione dei figli, però l’idea che si scelgano dei padrini molto più anziani dei genitori, un po’ stona sul serio.
Lisa
car80, sono anch’io del sud; e il fatto che i padrini entrino a far parte della famiglia mi è familiare.
Anche nella mia infanzia ci sono state delle persone, amici di famiglia, che sono entrati a far parte della famiglia; vuoi perchè mi facevano da baby sitter quando i genitori erano occupati; vuoi perchè mi hanno seguito e sono stati come degli zii o nonni per la mia infanzia; vuoi perchè mi hanno fatto da mentore anche da grande.
Certe relazioni di amicizia, di fratellanza, di “padrinanza” sono insite nella natura umana. Fanno parte dell’amore universale e della cooperazione fra uomini. Sono sentimenti e rapporti UMANI, che nulla hanno a che vedere con il sacro o il metafisico.
Così pure la pace, la fratellanza e l’amore universale: sono sentimenti che io posso praticare direttamente, da Uomo a Uomo; senza passare per il concetto di Dio, vero o presunto che sia.
Molti credenti mi dicono, stupidamente secondo me, che se non amo Dio non posso amare niente nell’universo. E invece io sento di poter amare tutto e tutti, senza bisogno di una creatura che supervisioni. Dio per me è solo il nome o la sovrastruttura che molti uomini si creano per poter dare un nome e uno stimolo al loro sentimento universale di fratellanza. Ma anche senza la sovrastruttura religiosa si può dar voce a questo sentimento; credendo in altri ideali, più concreti, come l’uguaglianza, gli esseri umani, la dignità di una persona, la scienza, eccetera.
Non è diverso, alla fine. Anzi se vogliamo mandare al mondo un messaggio di pace e fratellanza veramente universale dobbiamo SUPERARE le divisioni fittizie; come esempio ascolta la canzone “Imagine” di John Lennon. E’ un messaggio di un ateo, fondamentalmente; è l’utopia di un mondo unito nella fratellanza e “senza religione” (“no religion” e non “one religion” come troppo spesso viene riproposto il verso).
Poi ognuno, nel suo intimo, si crea i propri simulacri di supporto; per molti può essere gesù Cristo, per me magari sarà l’orsetto Teddy, o l’uguaglianza di Parseval. Ma sono solo nostri giocattoli spirituali, non entità metafisiche.
E’ così anche qui in “Flandria”: madrina o padrino sono persone che si presentano al comune per firmare un documento in cui si prenderanno cura del piccolo nel caso in cui qualcosa succeda ai genitori.
Lo trovo sensato e non male.
La religione c’entra poco!
“Il pedobattesimo invece è come il marchio del bestiame. Iscriviamoli da piccoli perchè se no, se li lasciamo liberi, da grandi chi li convince più?”
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Fra l’altro, incredibilmente, questo è uno degli argomenti più usati nel linguaggio comune, per fare pressioni sugli “indecisi”. E non solo sul battesimo, ma addirittura sugli altri sacramenti considerati adatti all’infanzia o alla primissima adolescenza.
Ho una conoscente che, pur avendo a suo tempo battezzato il figlio, adesso si sta sbattendo pesantemente per NON mandarlo al catechismo.
Un po’ è perché lei ha gradualmente cambiato idea e si è allontanata dalla chiesa… ma soprattutto per l’ottima ragione che al momento è il ragazzino stesso che NON ci vuole andare.
Oltretutto non è che lei sia terribilmente contraria ai sacramenti: semplicemente, non le piace l’idea che il figlio sia indottrinato in età così giovane (oltretutto controvoglia) e vorrebbe semplicemente che aspettasse qualche anno in più, per poi decidere da solo quando è più grande.
Ragionamento che non ha nulla di estremistico, ma che dovrebbe essere la norma per qualsiasi persona sensata.
Bene: familiari, parenti, cuGGGini, amici e quant’altro (NESSUNO dei quali è osservante, badate bene) le stanno facendo una guerra da sfinimento, sostenendo che dovrebbe essere lei a forzare il bambino ad andare al catechismo anche se non vuole (e anche se lei stessa non ha alcuna motivazione sincera per convincerlo).
E tutte le volte che ha provato a mettersi a discutere, la motivazione ricorrente che è venuta fuori è questa: che spingere il ragazzino a fare comunione e cresima farebbe parte dei doveri educativi (anche se sgradevoli e dolorosi) di qualsiasi famiglia perbene, anche di quelle che non ci credono…
…”perché altrimenti se lo si lascia libero di scegliere quando è troppo grande, poi quasi sicuramente non le farà più”.
Ah’mbè, dice lei (e direi anch’io): E ALLORAAAAA??????
Il senso di lasciarlo scegliere da solo sta proprio lì: nell’assicurarsi che le faccia SOLO se è convinto davvero e se ne sente il bisogno davvero, e che invece non le faccia per forza, per conformismo, per abitudine, per moda, per quieto vivere o comunque senza essere coinvolto e senza averci capito niente.
Ma nulla, ‘sta gente non si schioda.
E ripeto, nessuno di loro è praticante…
Lisa
Ah, aggiungo: qualcuno ci ha provato anche con me, a usare quell’argomento sul fatto che non abbia battezzato i miei figli.
Io non mi sono messa a invocare militanze atee, tutt’altro, ma mi sono limitata a dire che non li battezzavo semplicemente perchè volevo che scegliessero da soli quando sarebbero stati in grado di farlo.
E qualcuno appunto ci ha provato, a ribattere: “Ma se aspetti che decidano da soli, poi quasi sicuramente non lo faranno più…”
E ALLORA? Dove sta il problema?
Se saranno lasciati liberi di scegliere se battezzarsi o no, e sentiranno il bisogno di farlo, lo faranno; se sceglieranno di non farlo… vorrà dire che non ne hanno bisogno e che stanno bene anche senza. In questo caso, non si capisce che cosa cavolo avrebbero in meno degli altri e quale sofferenza o privazione dovrebbero subire.
Ma questo sembra un concetto difficilissimo da capire per l’italiano medio, sul serio. E la cosa più drammatica è che spesso avviene ANCHE se tale italiano medio non è nemmeno credente…
Lisa
Io ne ho sentita una migliore:
“Se tuo figlio non fa i sacramenti poi come si sposa in chiesa???”
Non si puoò sposareeeee! Non lo sposa, il prete!!
E’ gravissimo, io al tuo posto a schiaffoni glielo manderei, altro che storie!”
-Da una vicina di casa a mia madre nei confronti di mio fratello più giovane restio da sempre agli indottrinamenti.-
Io opterei per ‘altri’, poi specificherei: libero pensatore
Ci sono tanti credenti ferverni che si definiscono “liberi pensatori”; anzi io ho imparato ben presto a diffidare di chiunque ami fregiarsi di tale etichetta, perché alla fin fine, guarda caso, il loro pensiero sembra quasi sempre essere appiattito su quello forte di un’ideologia dominante, che a loro dire solo “casualmente” coincidente in tutto e per tutto col loro libero pensiero, senno che liberi pensatori sarebbero…
*car80
Non è esatto….
sto riportando qua e là tutte le ragioni che giustificano l’unanimità dei giudici europei sulla questione.
Il fatto di essere ateo dovrebbe spingerti a difendere le tue radici e non quelle di chi ti tratta da animale….
Sono un milardo gli indiani, con i cinesi fanno tre e mezzo/quattro. Allora, bomba al neutrone su ambi i paesi, suddividere le ricchezze in Africa, ed il mondo sorride di nuovo.
Ah dimenticavo…gli amerigatti…ma a quel punto non credo avrebbero più nulla da obiettare
In ogni caso, c’è del vero in quello che dice car80: nella maggior parte dei paesi che hanno ancora una forte impronta tribale e arcaica, il concetto di “religione” ha pochissimo a che fare con le convinzioni spirituali personali, e ha invece molto a che fare con un marcatore sociale di appartenenza a un gruppo etnico. In altri termini, al legislatore non gliene frega nulla di sapere se Pincopallo crede nella Trinità o nella Trimurti, o magari in Giove Pluvio, ma solo di sapere a quale comunità sociale appartiene, proprio per ridurre il rischio di scontri cruenti… in ambienti in cui la determinazione del singolo individuo è minima, e tutto è giocato su logiche di clan e di parentele.
Quelli che si possono permettere di fare ragionamenti “come i nostri” (e quindi, di agire come quell’ammirevole coppia di genitori) sono soltanto gli appartenenti a una piccolissima minoranza benestante, borghese, urbanizzata e laicizzata, che magari hanno anche studiato all’estero e hanno sempre vissuto in contesti personali estranei a quei meccanismi di massa. Il fatto stesso che abbiano potuto permettersi di fare un matrimonio misto senza suscitare tragedie, faide, scontri sanguinosi tra centinaia di parenti e interi villaggi… vuol dire che appartengono a un’elite sociale già straordinariamente diversa dalla media del loro paese.
Quindi, è giustissimo che sia questo genere di persone a COMINCIARE certe battaglie, ma di qui a dire che siano rappresentative dei principi di laicità dello stato a cui siamo abituati noi, ce ne corre.
Lisa
concordo con la prima parte: è più che verosimile che questi genitori appartengano ad una minoranza privilegiata.
ma.
il punto interessante della loro battaglia non è tanto il lato burocratico (rifiutare la categorizzazione dei cittadini per appartenenza religiosa – o forse meglio chiamarla “etnica” – da parte dello stato), ma un concetto di laicità della PERSONA che anche qui trova cittadinanza fino ad un certo punto: il diritto dei figli a non essere attribuiti automaticamente alla religione (o non religione) dei genitori, e a scegliere se e quale religione quando vogliono e possono farlo autonomamente.
da cui, nel brodo di cultura itagliano, conseguirebbe non solo la lotta alle discriminazioni sui bambini non battezzati, o l’espulsione del catechismo di stato dalla scuola pubblica, ma il riconoscimento del diritto all’autodeterminazione del minore rispetto alle scelte di appartenenza dei genitori, e quindi una limitazione del concetto barbaro di patria potestà.
in particolare, ne coseguirebbe il divieto di battesimo dei minorenni (e di equivalenti pratiche di “marchiatura” religiosa dei bambini), come anche quello di organizzare i minori su base di appartenenza religiosa o anche politica (catechismo, oratori, scuole confessionali), se non per esplicita scelta del minore quando comincia a maturare una sua autonomia (tipo intorno ai 14-16 anni).
detto altrimenti, i genitori hanno il diritto di educare i loro figli come ritengono opportuno, e questo comporta prendere un sacco di decisioni per loro.
però è necessario ricordare che si tratta sempre di decisioni prese al posto di un’altra persona (che ha il diritto alle proprie opinioni) perché questa altra persona è in grado di farlo nel momento in cui è necessario.
l’adesione ad una religione, opinione politica o filosofica non è una di quelle scelte che è necessario fare in tenera età. pertanto non dovrebbe essere permesso ai genitori di farla al posto dei propri figli.
Questa storia ha dell’incredibile…
E’ gia’ abbastanza assurdo dover dichiarare sul certificato di nascita, la religione di appartenenza…
Se si pensa poi che in base a tale dichiarazione, possa dipendere il futuro scolastico di un bambino, direi che in India sono abbastanza all’eta’ della pietra.
Ma Dawkins un giretto da quelle parti non l’ha ancora fatto??? 😉
Sarebbe ora che qualcuno spiegasse che i bambini, appena nati, non hanno colori politici ne religioni di appartenenza…e che sarebbe il caso di non influenzare le loro eventuali decisioni in merito. 😉
Utopia in questo mondo malato di divinita’…
ma “altri” è sufficiente per ora, non specificatamente nessuna delle religioni ufficiali, ma una virtualmente senza ancora alcuna appartenenza giuridica, tranne i genitori che sono i tutor giuridici naturali.